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Diablorojo82

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Messaggi pubblicato da Diablorojo82

  1. On 15/4/2012 at 13:33, Leo dice:

    Alla sua seconda apparizione su Tex dopo il Passato di Carson, Boselli conferma nuovamente di che pasta sia fatto: uso del flashback per scavare nel passato dei personaggi della storia, conferendo loro maggior spessore e quindi maggiore fascino, largo uso di comprimari ben caratterizzati, situazioni "grigie" in cui legge e giustizia non coincidono e costringono i rappresentanti della prima (o presunti tali) a lottare tra di loro per il perseguimento della seconda. Anche in questa storia, come prima accennato, Boselli ci regala due comprimari di tutto rispetto: Mickey Finn, peraltro fattoci conoscere in un periodo della sua vita in cui la sua esistenza, come dice Tex, poteva indirizzarsi in una direzione diversa, perfetto nel ruolo del sadico e perverso assassino di indiani, e il Sergente Torrence, figura del soldato leale e tutto d'un pezzo e tuttavia pronto a ribellarsi all'autorit? in cui crede quando vede sopraffatti i diritti naturali dell'uomo.

    Contenuto nascosto

    . Ottima storia, quindi: ricordo che la prima volta che la lessi pensai che la presenza di questo nuovo autore faceva presagire delle future storie più ariose, da un lato, per la coralità nei personaggi, più complesse, dall'altro, in cui il bianco e il nero spesso sconfinano nel grigio rendendo tutto più complicato, con maggior pathos, infine, per il maggior coinvolgimento emotivo dei personaggi e per l'"anima" data agli stessi attraverso la maggior conoscenza del loro passato. A distanza di quasi vent'anni, posso dire che quella sensazione originaria è stata ampiamente confermata, e anche superata :D

     

    On 28/9/2012 at 18:36, la tigre nera dice:

    Davvero una bella storia forse non troppo conosciuta e un poco sottovalutata. L'ho letta tutta d'un fiato in pochissimo tempo. La trama di quest'avventura è ricca di emozioni. La coppia Boselli-Marcello si conferma la migliore del centinaio e forse anche una delle più affiatate dell'intera serie. Di questa storia mi ha particolarmente colpito l'accanimento di Micky Finn nel portare a termine la sua "missione" e le maniere con le quali è disposto ad arrivare al suo obbiettivo. Inoltre lui mi sembra un cattivo molto ben riuscito e spietato nella maniera giusta. Il finale è davvero bello con i nostri che prendono di sorpresa Finn e la sua banda. L'ultima scena con l'attentato ai danni del sergente Torrence da parte del maggiore Craig lascia un po l'amaro in bocca perchè a quel punto tutti (almeno io) mi attendevo il finale "e vissero felici e contenti". Finalmente viene rispolverato Tiger Jack in un avventura nella quale è assoluto protagonista e non spettatore. Marcello è tra i miei preferiti in assoluto. Grande grande grande. Trama 9Disegni 9,5

    Allora...Riletta dopo secoli, cosa dire quindi. Boselli e Marcello sono la mia coppia d'oro parafrasando Holly & Benji. Il passato di Carson, Gli invasori e Gli invincibili sono tra le miei storie preferite di sempre. Questa è buona e ha un finale da togliere il fiato. Ha un grande Tigre Jack, due comprimari molto interessanti (Finn e Torrence). Non mi è piaciuta una parte della sceneggiatura (i pards fanno cadere i massi rallentando gli avversari, ad un certo punto quando la situazione è calda si ritrovano travestiti tra i nemici). Non mi è piaciuta la costruzione di questa parte. Quindi un bel 7/7,5 ma non giunge agli 8 e 9 delle storie già citate del mitico duo Boselli/Marcello.

    Che grande coppia erano... Marcello rivive un po' ogni volta con noi lettori.

    On 27/4/2014 at 22:40, Leo dice:

    L'ho riletta stasera a distanza di due anni, e non posso che confermare le mie impressioni di allora... che gran pezzo di bravura. Il dialogo iniziale con Finn, molto duro, molto texiano, è un vero gioiello, così come il dialogo finale, con Finn morente che riserva le sue ultime parole per il ranger.

    Davvero la coppia Boselli-Marcello è stata una coppia d'oro, con il secondo grandissimo interprete delle visioni del primo. Tutti i suoi personaggi sono perfetti, azzeccatissimi: il gelo degli occhi di Finn, la solidit? e la lealt? del Sergente Torrence, un malinteso senso del dovere del Maggiore Craig. Tutte caratteristiche trasparenti dalla sublime interpretazione grafica del disegnatore.

    So che l'idea non è realizzabile, perchè per Boselli sarebbe autocelebrativa, ma le marcelliane meriterebbero tutte di apparire su una collana a sè, o sugli Oscar Mondadori: Il Passato di Carson, Gli Invincibili, La Grande Invasione, Cercatori di piste, I Sette Assassini sono grandi capolavori di Tex, meriterebbero una ristampa tipo quella realizzata in questi giorni su Mefisto o su El Morisco. Io farei una collana intitolata: Le Marcelliane...

    Credo che Marcello sia stato molto fortunato a trovare sulla sua strada Boselli, perchè un disegnatore che tutto sommato fino a quel momento non aveva lasciato il segno è diventato poi il realizzatore di capolavori indimenticabili, ritagliandosi un posto d'onore nel cuore di ogni texiano, al pari di disegnatori storici quali Galep, Ticci, Letteri o Fusco. Naturalmente la fortuna se l'? poi saputa meritare, perchè i suoi disegni sono stati veramente eccellenti: Ray Clemmons, Torrence e più di tutti Shane O'Donnell, sono figli sè di Boselli ma anche un po' suoi, suo è il merito di averli saputi tratteggiare in quel modo. L'unica loro storia che non mi è piaciuta (non tanto per i disegni quanto per la sceneggiatura, che ricordo mi appassion° poco), è stata quella della storia di Narvaez (il cui titolo ora non ricordo). Le altre sono capolavori, e ogni volta che le rileggo (come stasera con Cercatori di Piste) non posso fare a meno di dedicare un pensiero di gratitudine, oltre che al nostro Borden, anche a quello splendido artista che è stato Carlo Raffaele Marcello...

    Sottoscrivo tutto.

  2. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Claude dice:

    Salve, oltre ai numeri già segnalati anche i nr 618-19-20. Tutti sono segnalati nell’albo in edicola a pag 28 e 54

    Grazie per il consiglio. Purtroppo ho il vizio di non leggere nulla finché non è chiusa la storia (che sia di 2/3/4 albi). Un abbraccio

  3. <span style="color:red;">10 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Anch'io in attesa della seconda parte della storia in edicola sono andato a leggere (leggere, non ri-leggere, perchè era nel periodo che avevo saltato) la storia dei numeri 643-644, e nella discussione ho trovato questo...

     

     

    ...e a questo punto mi chiedo cosa ti abbia spinto a cambiare idea su Atwood!    ;)

     

    (devo dire che il vederlo farla franca alla fine della storia precedente non era piaciuto molto nemmeno a me. Vanno bene tutte le cose che dici, è vero che in generale Tex non ha mai preso proprio tutti i cattivi fino all'ultimo...   ma sarà per come l'ha disegnato Ortiz, ma Atwood è di gran lunga il personaggio più odioso della storia. Vederlo farla franca alla fine non è come vedere scappare un pesce piccolo, o un politico intrallazzatore che ha aiutato i criminali peggiori ma tanto lo sai che alla fine se la cavano sempre... no, in quel caso, è proprio il personaggio che il lettore odia di più a cavarsela...)

    Salve,

    Per apprezzare meglio l'albo in edicola mi conviene recuperare qualche arretrato?

  4. On 30/7/2012 at 10:07, la tigre nera dice:

    La storia è buona, riprende elementi e personaggi molto interessanti ma a mio avviso è notevolmente penalizzata dai disegni che non rendono onore a una storia di questo calibro. Molti gli spunti interessanti tra cui la ripresa dell'ambientazione della guerra di secessione e dei combattimenti tra Jayhawkers e Bushwackers, nordisti e sudisti e la presenza di un vecchio amico di Tex come il grande Damned Dick. Quest'ultimo ricopre a mio avviso un ruolo simile e quello di Carson anche se meno brontolone e più disposto a gettarsi nella mischia. Nella trama viene resa bene l'idea dei sopruso a cui la popolazione e costretta. Il punto dolente sono i disegni, poco curati e poco dettagliati che non aiutano certo la letture della storia e un p? la penalizzano. Voto 8 alla tramaVoto 6 ai disegni

     

    On 13/2/2013 at 23:37, Leo dice:

    Missouri: già il titolo è molto evocativo, e richiama immediatamente il clima e l'atmosfera di quelle terre al confine che, anche più di altre, hanno pagato la guerra di secessione per questo loro essere "terre di mezzo" o terre di nessuno. Il parallelismo citato da Virgin tra la guerra americana e la nostra guerra civile è particolarmente azzeccato, perchè in qualche modo è riproposto da questa storia, soprattutto alla luce delle recenti revisioni storiche che hanno svelato l'altra faccia dei partigiani e della Resistenza: non erano tutti soldati e uomini d'onore; molti di essi erano solo dei banditi che hanno approfittato della violenza dilagante per poter mimetizzare i propri appetiti e le proprie miserie dietro una causa e una bandiera di cui non gli importava nulla. Quanti hanno rubato e ucciso certi dell'impunit? garantitagli dallo stato di guerra? Quanti hanno predato e arraffato senza ritegno, e quanti altri invece hanno combattuto per il solo gusto di farlo, per una rabbia interiore da estinguere solo con la violenza? Non erano solo i repubblichini, alleati del mostro nazi-fascista, i cattivi, così come in America non lo erano solo i confederati. Nordisti e repubblichini, partigiani e confederati: tra di loro, al di l' della bandiera di appartenenza, vi erano veri uomini e dietro di essi, molto spesso, si nascondevano, da ambo le parti, autentici sciacalli, i profittatori, le iene, specie che proliferano nella guerra e nel caos. Boselli ci fa conoscere proprio loro, le iene e gli sciacalli, e questa volta non sono i soliti repubblichini, non i soliti confederati, ma, con una scelta più "choccante", i nordisti, i soldati dell'Unione; sono loro che fanno la parte del cattivo. Gorki è una figura emblematica, perfetta nel suo essere odioso, nella sua cattiveria innata, nella sua miseria morale celata dietro la nobile causa dell'abolizione della schiavit?. Gorki ha solo bisogno di una guerra da combattere, di un nemico da angariare e da violentare e di un bottino da depredare. Che avvenga in nome dell'abolizionismo o dello schiavismo poco importa, ed è solo un caso che si trovi da questa o quella parte della barricata. Ma Gorki è solo un animale del branco, di un branco istupidito dall'ebbrezza della violenza imperante; chi invece si mantiene lucido e per questo è ancora più colpevole è Jude West, altro grande personaggio: Boselli conferisce a quest'ultimo miseria morale e vigore intellettuale insieme, animo da lupo vorace e carisma, e così questo essere abietto riesce in realtà ad incutere rispetto e ammirazione, tanto che Rebo, in punto di morte, rivolge il proprio estremo pensiero proprio al suo capitano. Miserabile, quindi, ma anche carismatico; farabutto, ladro e assassino ma anche abile, freddo, temuto e anche amato condottiero di uomini. In questo marasma, Tex e Dick devono stornare i sospetti dei commilitoni e devono ingoiare il rospo di dover fare le spie dei propri compagni d'arme, nei confronti dei quali (almeno Dick) solidarizzano inizialmente, ed è tutto complicato e difficile. Poi le cose diventano chiare, quando le ruberie, le violenze e l'assassinio non risparmiano neppure una vedova dell'Unione e un ragazzino di quindici anni: ecco il vero volto di Jude West, ecco i bravi ragazzi del Kansas. Primo albo superlativo, una delle prove migliori di Boselli. Cala in effetti nel secondo albo: anch'io trovo affrettata la conclusione, forse sarebbe stato meglio che la storia si concludesse col flashback, e restasse solo un racconto di Tex ai pards. L'intervento successivo avrebbe avuto bisogno di più pagine, e a quel punto o allunghi la storia o è meglio finirla l'. Resta comunque una grande storia, con testi intensi accompagnati da disegni cupi e duri che ho apprezzato moltissimo, simil-"fontiani" e molto efficaci.

     

    On 2/1/2019 at 17:47, Barbanera dice:

    La migliore storia della Guerra Civile di Borden e la seconda dell intera saga di Tex (dietro la per me l' inarrivabile "Fuga da Anderville").

     

    Ottima apertura con l' incursione dei due ex nemici nella cittadina missouriana. La decisione di Bos di "attivare" una trama di Guerra Civile in una realtà di conflitto "non convenzionale"come quello tra Missouri e Kansas,tra Jayhawker s e Bushwakers,tra schiavisti ed antischiavisti,in cui le differenze a lato pratico però tra gli uni e gli altri sono impercettibili è del tutto savia e azzeccata.Tex nella Guerra Civile non può spargere sangue sudista,a meno che non si tratti di canaglie accertate o per legittima difesa.

    Un primo albo fenomenale,in cui viene spiegata anche l' origine del "Battle himn of Republic"... soprattutto viene approfondita la figura ambigua ma potenzialmente negativa del capitano West, stretto tra rabbia repressa e fedeltà alla causa antischiavista mascherata però da odio atavico per i Missouriani...

    ...il secondo albo è meno riuscito del primo,dal momento che la storia viene condensata in appena due albi e il finale ambientato in contemporanea è molto veloce,forse troppo.

     

    L' alleanza tra Rhett e West, benché dovuta alla contingenza, appare un po' troppo sopra le righe....forse la storia avrebbe meritato un albo in più per essere davvero ottimale, troppe cose non vengono approfondite come avrebbe meritato una storia così avvincente.

     

    Capitolo disegni:se da una parte l accuratezza storica e l attenzione per i particolari è manichea, con guerriglieri che indossano divise logore e capì di vestiario civile (ed è la verità) dall'altra Mastantuono non mi fa impazzire.i suoi disegni non mi ispirano particolarmente.

     

    Voto:8,5

     

     

    Allora...Tematica e storia sono interessanti. La. Guerra Civile americana ha molte sfaccettature tra cui le anime nere e grigie dei gruppi di guerriglieri da ambo le parti. Il Boss tratteggia bene i personaggi. Jude West, Corky, Abe, Robbins ed anche quelli "minori" (il dottore diventato sindaco, i civili rapiti etc). Le difficoltà ed i dubbi di Tex e Dick nel passato. Tex piccione? Non trovo ma gli errori se li vogliamo chiamare così li accetto. È più giovane ed è in un contesto ambiguo. Su Mastantuono sono scettico. Il tratto sporco e nervoso è adatto per certi contesti però i miei preferiti sono Villa e Civitelli (anche Marcello mi piace) quindi ho difficoltà con certi stili. Finale un po' troppo veloce. Globalmente siamo sul 6,5 /  7- .

  5. <span style="color:red;">57 minuti fa</span>, Leo dice:

     

    In questa storia lo promuovo anch'io. Anche nel suo Texone Verso l'Oregon e nel suo primo Maxi. Bella è anche la "magicoventiana" La regina dei Vampiri (l'ultima usicta sulla regolare). Altre, però, sono a mio parere storie molto infelici. Insomma, da rivedere ma con speranza ;) 

    Mmm...In La Regina non mi ha convinto, mi manca Verso l'Oregon, non mi dispiacque Deserto Mohave. Certo se non diamo "speranza" a Manfredi è finita. 🙂

  6. <span style="color:red;">55 minuti fa</span>, Leo dice:

     

    Nel frattempo ne ho recuperati molti, e pur essendomi piaciuti, non sono mai riuscito a diventare un lettore veramente convinto. Ora ho preso il volumone uscito qualche anno fa sulle Black Hills: magari ne parliamo non appena l'avrò letto, caro pard ;)  

    Certo:-) MV mette molta carne al fuoco. Comunque Manfredi/Civitelli promossi. Devo recuperare le altre di Manfredi.

  7. On 5/8/2012 at 17:10, Leo dice:

    Io ho comprato questa storia nel 2009, quando è uscita, ma non sono mai riuscito a leggerla, perchè, man mano che la leggevo, non ci vedevo assolutamente Tex: per molti di voi è una storia classica, addirittura... io invece concordo con Don Fabio, quando la definisce decadente e crepuscolare.

    Oggi, complice un'indisposizione che non mi consente di andare al mare (per un salentino, con i 40 gradi odierni, questo è un sacrilegio e un sacrificio), mi sono apprestato a rileggerla (o meglio, a leggerla per la prima volta) e, nonostante sia in effetti crepuscolare e io continui a non vederci Tex (non nei dialoghi, che anzi sono molto texiani, ma nella trama), devo dire che mi è davvero piaciuta. La guerra dell'acqua, dice Jack65, non c'è. Ma non è vero che non c'è: Bold e gli altri contadini teste calde assaltano il villaggio dei Pima (e, prima ancora, tendono l'agguato al ragazzo e al vecchio) proprio per l'acqua, proprio perchè non vogliono dividere l'acqua con quei cenciosi Pima che gliela rubano con la tecnica dei pozzi. E questa non è solo l'idea di Bold e dei pecoroni che lo seguono: nella bellissima scena del fienile, quando Tex affronta i contadini che lo guardano con sospetto, anche Bruce, il capo dei contadini "pacifici", ha lo stesso punto di vista: pur non essendo passato ai fatti, anche lui è convinto che siano i Pima il problema. E' Tex che li illumina, ricordandogli che se l'acqua è razionata, non è certo per colpa dei Pima, ma per il losco affarista che canalizzandola la sottrae agli altri. Quello stesso affarista che, continuando così, ridurr? alla fame Pima e contadini insieme, accaparrandosi le loro terre sempre più assetate. E, nonostante questo discorso, che Bruce comprensibilmente non prende bene perchè Tex lo correda con accuse di vigliaccheria ("preferite prendervela con i Pima. Gente mia, vi compatisco"), ancora Bruce e gli altri non sono convinti, e ritengono Tex e Carson emissari del Governatore che vuole compiacere la chiesa metodista che porta voti lasciando al palo i contadini bianchi! Manfredi è davvero bravo nel rispecchiare la mentalit? diffidente dei contadini che, in lotta per la propria sopravvivenza, guardano a tutto con sospetto, e risulta loro più facile prendersela con altri poveracci come loro che con il potente di turno. Quasi non si rendono conto, nella loro guerra tra poveri, che è il potente colui che li minaccia realmente, non il povero contadino Pima. E Landsdale ci sguazza in questa situazione, e mette gli uni contro gli altri restando apparentemente pulito.

    Già, Landsdale, cattivo freddo come il ghiaccio: Jack65 dice che non avrebbe dovuto fare nulla, e i ranger non avrebbero avuto nulla in mano. Non sono così d'accordo: Landsdale, nel ristorante, è stato umiliato, e lui, per sua stessa ammissione, le mancanze di rispetto non le tollera. Per una psicologia come la sua, l'affronto subito da Tex deve essere lavato con sangue. E a questo si aggiunge che i rangers, schierandosi con i Pima, rappresentano una gatta che prima o poi dovr? essere pelata. E poich? è convinto, nella sua freddezza glaciale, di poter eliminare agevolmente i ranger grazie al piano di Hawks, tende loro un agguato non con l'intenzione di scatenare una guerra, ma anzi di evitare guai sotterrando con i rangers tutte le grane che questi avrebbero potuto arrecargli in futuro. Certo, forse un altro cattivo avrebbe atteso, forse Landsdale non ha brillato particolarmente per pazienza, ma se si parte dall'assunto che vuole eliminare i rangers e che crede, sbagliando, di poterlo fare senza grosse difficolt?, ecco spiegata la sua fretta, come al solito cattiva consigliera. E' freddo nei modi, ma non altrettanto calcolatore, questo cattivo, ma anche questo può starci.

    La scena finale, con i contadini che finalmente, aperti gli occhi anche grazie a Tex, si alleano con i Pima comprendendo che il reale nemico è la diga, e si assiepano sull'argine minato pronti a far scattare la loro protesta davanti alle autorit?, è una scena moderna e classica assieme (ricorda le occupazioni di terre dei braccianti agricoli minacciati dai soldati avvenute nei secoli XIX e XX raccontate ne Il Mulino del Po ed anche molte forme di protesta attuali, e, personalmente, mi ricorda altresè quella patetica e poetica protesta dei contadini di Fontamara di Ignazio Silone, che questa storia ovviamente mi riporta alla mente), che resta impressa nella mente per la bellezza e per l'originalità (mai si era vista in Tex una cosa del genere, credo).

    Il finale è l'unica cosa che non mi convince. Troppo rischioso il piano di Tex: chi gli assicurava che il solo Landsdale ci sarebbe andato di mezzo e non altri innocenti? Qui ci vedo in effetti una grossa forzatura: ed è vero che questo è un vero e proprio omicidio calcolato, e non è modo d'agire del moderno Tex (vanno bene tutti i riferimenti fatti alle storie come L'Implacabile, Massacro, I Predatori del Grande Nord, ma adesso i tempi sono cambiati e non sono scene IMHO da digerire a cuor leggero). L'unica cosa su cui mi sento di concordare è che Tex ragiona probabilmente bene nel pensare di dover distruggere la diga, perchè morto un Lansdale se ne fa un altro e la Compagnia avrebbe continuato a perseguire i suoi propositi portando comunque alla rovina i contadini della regione. Questo però non giustifica l'omicidio, n° l'incredibile rischio (per quanto calcolato: ma in definitiva Tex non è certo un ingegnere...) che Tex si assume nel provocare l'esplosione.

    A parte il finale sbrigativo e non riuscito, continuo a ritenere la storia molto bella e originale. Scene come quella già citata del fienile, con Tex che arringa i contadini, o quelle della spettacolare battaglia nel vecchio pueblo, e della protesta di contadini e Pima assieme, resteranno indelebili nella mia mente.

    Cosè come memorabile è peraltro la figura bellissima e tormentata di Swilling, pioniere roso dalla droga e dal pensiero di essere uno smidollato, un uomo in grado di fare (ha fondato Phoenix) ma anche di disfare (e disfare innanzitutto sè stesso), che cerca un ultimo riscatto dalla deplorevole vita che ormai conduce dopo gli iniziali anni di avventura e di gloria: personaggio crepuscolare, decadente e romantico, che vede la propria città marcire e che alla fine, con un colpo di reni, finalmente agisce per salvare la sua creatura dalla putrefazione.

    Detto tutto questo, ritengo davvero un peccato che Manfredi non voglia entrare a far parte in pianta stabile degli sceneggiatori di Tex: Verso l'Oregon, La Pista degli agguati e La Grande Sete lascerebbero presagire grandi risultati, se solo lo volesse. Non ho mai letto con continuit? Magico Vento, soprattutto per gli eventi soprannaturali che costituiscono la cifra di quella serie e che io non amo particolarmente. Non escludo, a questo punto, di dar credito a Manfredi, visti i suoi esiti in Tex, e di acquistarne la collezione...

    Infine Civitelli: semplicemente immenso. I suoi disegni sono più veri del vero. Non sono disegni, sono istantanee fatte da un eccezionale fotografo.
    Siamo fortunati ad avere Civitelli.

    Allora...Manfredi alle prese con Tex è interessante. Basi storiche, temi attuale ieri come oggi, un cattivo Lansdale spietato, "permaloso" e traffichino. Le comunità dei Pima e dei contadini. Poi Tex deciso e pronto anche a sfruttare la situazione finale per riplulire. Un Carson  tosto e con battute in canna. Buona storia. Civitelli spettacolare (con Villa i miei disegnatori preferiti sono al completo).

    @Leo Con Magico Vento ti divertiresti. Azione, magia, eventi storici. 🙂

  8. <span style="color:red;">54 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

    Perchè per Nizzi la tigre era morta?

    Pe me è uguale al ritorno del Maestro. "Che palle" pensavo, invece Boselli ti tira fuori quel gioiellino metropolitano. Che dire lunga vita al Bos. E speriamo di non sbagliare.

    Speriamo Lorenzo, speriamo. Il Boss è una garanzia però si prende delle gatte da pelare...Tra Mefisto e la Tigre Nera:-)

  9. On 5/6/2020 at 22:03, Condor senza meta dice:

    Avete presente alcune reunion di vecchie band del passato, che dopo tantissimi anni si ritrovano sullo stesso palco e aldilà dell’emozione suscitata ai fans per l’evento, spesso forniscono un’esecuzione non all’altezza della loro storia, a causa della ruggine accumulata o il feeling artistico compromesso? Il sottoscritto, non sa dir bene il perché, ma è così che rivede il terzo capitolo della Tigre Nera sulla saga. Il ritorno del celebre arcinemico creato da Nizzi indubbiamente alimentò le aspettative di quei lettori innamorati della splendida storia d’inizio anni 90’ ma alla resa dei fatti la delusione (almeno per me) fu direttamente proporzionale alle attese. Rileggendo i due albi, la prima impressione che balena in mente è che l’autore abbia scritto il sequel troppo “a tavolino” privato da quella verve e divertimento creativo che aveva contraddistinto l’esordio. La prova si presenta alquanto piatta e priva di eccessivi spunti e trattandosi di un così atteso ritorno, questo aspetto è un’aggravante. Nizzi con un pizzico di furbizia, ambienta a San Francisco il terzo capitolo della sfida, cercando di sfruttare al massimo anche l’amato scenario californiano e Chinatown che in passato tanto aveva dato alla saga, ma a dire il vero, al netto della pirotecnica (nel senso pieno della parola) scena nel quartiere cinese con il pestaggio e successivi “fuochi artificiali”, neanche questa scelta contribuisce granché a far prendere quota all’episodio. Già l’incipit lo trovo affrettato, poco coinvolgente; in un esiguo numero di pagine i nostri hanno già la certezza di ritrovarsi al cospetto del vecchio nemico. Nessun dubbio, nessun pathos, così come il proseguo delle indagini, celeri e senza alcun colpo di scena visto che la Tigre Nera non varia di una virgola il suo modus operandi, divenendo alquanto prevedibile. Fra le immancabili origliate del poliziotto corrotto (che la farà franca senza essere mai individuato) e trappole alquanto telefonate che dimostrano l’appannamento d’intuito dei nostri, che ci cascano più volte come topolini attratti dal formaggio, si arriva all’epilogo finale, che in qualche maniera si fa apprezzare, soprattutto grazie al lungo duello a filo di scimitarra tra Tex e il principe malese. Tralascio nel mio giudizio il ruolo di Carson, visto che è praticamente imbarazzante in questa storia, così come trovo inopportuna la copiatura dei due colossi guardie del corpo: una volta va bene, ma riprendere simile stratagemma non paga a mio avviso. Pure la motivazione dell’oppio alla base del folle piano di vendetta di Sumankan è piuttosto debole: il malese non spaccia la sostanza stupefacente per arricchirsi ma nell’intento di indebolire gli avversari e prendere il potere (vedi il folle sogno di dichiarare guerra agli Usa dichiarato nella prima storia) e vendicarsi dei bianchi; in poche parole voler uccidere un elefante con uno spillo!

    Anche il rapporto fra il capoccia e gli adepti della setta soggiogati dal terrore, punto cardine delle tappe del  passato, in questa storia non viene approfondito e risulta solo abbozzato. Craig, unico adepto tratteggiato da Nizzi, è lontanissimo anni luce da personaggi del calibro di Jean Morel, che nella prova di origine arricchivano la storia. Degli altri associati alla setta nemmeno l’ombra, solo una fugace inquadratura nel vignettone nei sotterranei della lussuosa bisca. Perdonatemi se sono troppo critico, ma anche il castello nero nella Valle del Fiore Rosso è ben poca cosa rispetto al covo del Colorado: volete mettere a confronto la straordinaria odissea tra i cunicoli, scale parlanti, trappole con pavimenti ruotanti con un casermone anonimo in cui al nostro basta infrangere una vetrata per sfuggire al nemico? Se Carson non brilla, Tom Devlin avrà l’onore di sparare il colpo decisivo che permetterà di salvare Tex, in estrema difficoltà, e far sparire la Tigre Nera; a tal proposito sono molto curioso di scoprire quale stratagemma narrativo verrà usato per recuperare un personaggio che obiettivamente alla fine di questa storia, pare messo definitivamente fuori gioco. Suppongo che, come nel caso di Mefisto, si dovrà trovare una scelta forte che inevitabilmente spaccherà le opinioni dei lettori, tuttavia spero solo che la qualità della storia sia tale da far accettare anche un’eventuale forzatura. Interessante, per finire, il dialogo fra i due nemici durante l’ultimo duello, dove Sumankan sostiene che in fondo Tex dovrebbe essergli alleato, visto che come i nativi d’America, la sua vendetta è mossa dalle ingiustizie e soprusi subite dai colonizzatori bianchi; ovviamente il ranger gli rinfaccia tutti i suoi cruenti crimini che esulano dal desiderio di rivalsa e che mai possono autorizzare il suo appoggio, tuttavia proprio questo scambio di opinioni, pare, poter fungere da preludio a un’eventuale “ sorpresa” futura in Borneo. Il quarto capitolo dovrebbe essere nuovamente assegnato a Venturi e questa è ovviamente una buona notizia: l’ottima performance grafica dell’emiliano è la miglior nota positiva dell’ Artiglio della Tigre ed evidenzia l’alto livello raggiunto dal disegnatore. A mio avviso sceneggiature simili sono molto complicate da illustrare, ma Venturi se la cavò da campione, curando molto nei dettagli le vignette, caratterizzando in maniera egregia i nostri e i comprimari (vedi la perfetta resa della Tigre Nera) e fornendo una ampia sfilza di interessantissime inquadrature che accattivano l’occhio e rendono scorrevole e dinamica la lettura delle varie sequenze grafiche. Proprio grazie al suo ottimo contributo, non me la sento di assegnare la mediocrità all’episodio e abbuono un voto in più per stima. Il mio voto finale è 6   

    Concordo su tutto. Questi due albi mi sembrano un "Bignami" sulla Tigre Nera. Classico modus operandi, ripresa di tanti elementi (i due colossi guardie del corpo), un Carson che credo non faccia nulla per due albi, un Devlin (tranne alla fine) sottotono ed un Tex poco sospettoso(ingresso troppo facile nel covo). Salvo i disegni dell'ottimo Venturi e la parte finale (inseguimento e morte). Il capitolo conclusivo (mi auguro) sarà una bella gatta da pelare. Ringrazio Nizzi per questo personaggio. C'è una flessione nella saga e non capisco perché la debba "chiudere" il Boss e non Nizzi. Sapranno loro. Vedremo...

    On 3/11/2012 at 11:53, juanraza85 dice:

    Aggiungo un particolare su cui riflettevo giusto poc'anzi: era proprio necessario far comparire a difesa della Tigre Nera una nuova coppia di titanici gemelloni cinesi come nel primo, indimenticabile scontro? Probabilmente è stata una forma di tributo a quell'episodio, ma io dico che si poteva evitare...

    Sì che si poteva evitare...

  10. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

     

    Bel post Diablo, e per due terzi condividiamo anche lo stesso podio! Solo che io ci metto Gli Invincibili al posto de La Grande Invasione, storia che pure ho amato moltissimo, ma la logica del podio purtroppo impone di fare delle scelte ;)

     

    Le "marcelliane" sono a mio parere tra gli esiti più alti della produzione boselliana in particolare e texiana in generale. E per marcelliane non intendo solo le tre già citate, ma anche la storia di Mickey Finn e del Sergente Torrence (altra storia eccezionale) e I Sette Assassini, la cui idea di partenza può risultare indigesta (sette essere mostruosi, freaks nel corpo o nella mente) ma che durante la lettura ti incanta. In un'intervista che Boselli gentilmente mi concesse per un mio articolo su Il Passato di Carson, pubblicato su un Tex Willer Magazine di qualche anno fa, Boselli mi disse che la moglie di Marcello aveva cominciato a leggere le storie disegnate dal marito solo da quando lui realizzava le storie di Boselli. E questo nonostante il disegnatore avesse dietro anni di esperienza nel mercato internazionale! E come dare torto alla moglie del compianto artista, di fronte alla storia regina del Vecchio Cammello, a quell'autentico capolavoro con i cavalieri dell'Oca Selvaggia, alla splendida storia della Chain Gang? Una scrittura ispirata e splendidamente supportata a livello grafico che ha prodotto storie destinate secondo me ad essere per sempre annoverate nei capolavori non solo texiani ma del medium fumetto tutto! Come lettori di Tex, siamo stati fortunati che un giorno lontano di circa 60 anni fa, il fato ha voluto che un certo Mauro di nostra conoscenza frequentasse la stessa classe di Giorgio Bonelli, figlio di Glb: non può essere stata una mera coincidenza, ma una congiunzione astrale particolarmente favorevole perché Dio, o gli dei, vogliono bene a Tex :D

    Gli invincibili è al quarto posto 🙂

    Boselli/Marcello tandem imbattibile.

    Non me ne vogliano GLB/Galep. 🙂

  11. On 9/4/2012 at 13:28, Leo dice:

    Altra grande storia di Boselli con tutti gli elementi cui questo autore ci ha abituato nel corso degli anni: una moltitudine di personaggi dalle storie complesse, pathos, epica, uno splendido comprimario in bianco e nero (come Ray Clemmons, o Shane 'O Donnell) nella figura di Glenn Corbett. Quoto ElGringo89 per il rimando al "Deserto dei Tartari", cui pure io avevo pensato, data l'atmosfera satura di tensione per una minaccia che in realtà, almeno all'inizio, non si palesa mai (salvo che sotto forma di sparute squadre di Comanche). Minaccia che non ci si aspetta solo dai Comanche, ma anche dalle azioni che potrebbero essere poste in essere dai membri della Chain Gang, che divengono quindi altro elemento di tensione nella tensione, e rendono la storia avvincente fino alla fine. E', infine, una storia che ha un sapore fortissimo di WEST, per ambientazione, temi, personaggi, e per i soliti, grandi, rimpianti, disegni di quell'artista straordinario che è stato Marcello. Grazie ancora all'accoppiata Boselli-Marcello per questi capolavori.

     

    On 31/5/2012 at 10:03, la tigre nera dice:

    L'ennesimo capolavoro della premiata ditta Boselli-Marcello autori, secondo me, delle più belle storie della fascia 400-500 e comunque di Tex in generale. L'accoppiata si dimostra essere vincente. Che dire di questa storia... fantastica, ricca di azione, colpi di scena e imprevedibilit?. Boselli riesce a ricreare molti personaggi assai interessanti e particolareggiati tra loro senza però annoiare e senza far perdere suspence alla storia. Ognuno dei protagonisti ha una particolare personalit? che lo caratterizza fortemente. I carcerati, i coloni, i soldati. Tante personalit? in un unica storia complessa ma di facile lettura. Bello il fatto di vedere i protagonisti seriamente messi in difficolt?, rende la storia assai interessante. Notevole anche il fatto di non dichiarare subito quale sia l'identit? dell'amico deceduto ma di lasciare al lettore la possibilità di capirlo durante la lettura. Peccato sia stata l'ultima apparizione dei disegni di Marcello. Grandiosi come al solito. Storia memorabile da annoverare tra le migliori 5-10 di Tex. Questa storia ho capito che mi è veramente piaciuta perchè una volta giunto a fine lettura mi è dispiaciuto che fosse già terminata. in generale con le storie da ricordare succede sempre così. Un appunto... penso che chi ha dato 1 a questa storia abbia sbagliato nel cliccare. Voto 10 ai disegniVoto 10 alla trama

     

    On 22/1/2015 at 14:29, Grande Proteus dice:

    Non capisco come si fa adare 1 a questa storia, a mio parere tra le 10 storie più belle di sempre.

     

    On 9/5/2020 at 18:49, Loriano Lorenzutti dice:

    Riletta dopo una decina d'anni, che dire, ogni volta mi crea un'emozione. Boselli in grandissimo spolvero, Marcello un gradino più sotto, ma comunque ottimo, anche se non rientra tra i miei primi dieci. Ma anche la storia trascina il disegnatore a metterci tutto. Per me alla pari con "Il passato si Carson". Voto 10 e lode.

    Allora...Riletta dopo 18 anni (ne avevo 20) e cosa dire...Non la ricordavo e non ne capisco la ragione. Questa è oggettivamente una grande storia (8-9 o 10 fate voi). Tre indizi fanno una prova giusto? Quindi il duo Boselli/Marcello è provato che sia da podio nella saga di Tex? Per me sì. Storia con radici storiche, un Tex in splendida forma, tanti comprimari ben definiti, una trama avvincente, un finale da brividi, il tratto di Marcello che calza a pennello. Forse bevevo troppo nel 2002, sicuramente non ero il lettore che sono oggi. Detto ciò aggiorno il mio podio texiano. Il passato di Carson, Fuga da Anderville, La grande invasione. Tre perle tallonate da tanti altri grandi albi di GLB, Nizzi, Nolitta, Boselli e ci metto La prova del fuoco di Ruju. Tanta roba dal 1948 al 2020.

    • +1 1
  12. <span style="color:red;">13 ore fa</span>, Leo dice:

     

    Mi fa piacere che le due storie cui si sente più legato siano per i Texoni Fiamme sull'Arizona e per la regolare Fuga da Anderville. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda, anch'io la penso così. Forse Fiamme sull'Arizona la considero ex aequo con La Grande Rapina: due Texoni consecutivi a mio parere semplicemente superlativi, i migliori di una collana pur ricca di grandissime storie.

    Concordo.

  13. <span style="color:red;">3 ore fa</span>, Tim Birra dice:

    Tex è stato molto sfortunato in questo senso. Perde la madre da bambino. Quando è ancora molto giovane nel giro di poche ore vengono uccisi sia il padre e poi quello che considera un secondo padre:Gunny Bill. Dopo poco tempo viene ucciso anche il fratello Sam. Si sposa e dopo pochi anni muore la moglie. Durante la guerra perde uno dei più cari amici. Rod. Un suo potenziale pard, Arkansas Joe, un collega ranger, viene ucciso. Perde anche il suocero per vecchiaia. A suo figlio muore la sposa indiana, al suo più caro amico navajo succede lo stesso. Direi che può bastare.

    Sicuramente ha già dato tanto...

  14. <span style="color:red;">17 ore fa</span>, valerio dice:

    Ah beh, forse sono tutti troppo utili..magari eliminarne proprio uno poco utile come Eusebio al massimo.

    Non puoi far fuori Morisco o Gross Jean o Montales così a cuor leggero.. sono personaggi che periodicamente ritornano e servono.

    Certo, veder morire uno dei grandi amici dei nostri sarebbe un pugno nello stomaco e una situazione davvero interessante...

    Ma qui può rispondere solo Borden.

     

    <span style="color:red;">16 ore fa</span>, Tim Birra dice:

    Senza Eusebio , El Morisco non esiste.

    E poi perchè farli morire? Se non servono si fa a meno di usarli.

     

    <span style="color:red;">16 ore fa</span>, valerio dice:

    Beh, il collega penso che volesse dire che una storia siffatta sarebbe molto eccitante...

     

    <span style="color:red;">16 ore fa</span>, Tim Birra dice:

    Forse per voi ma non per me.

     

     

    <span style="color:red;">16 ore fa</span>, navajo warrior dice:

    Ma roba da matti... chi ha tirato in ballo 'sta roba? l'azteco non si tocca, e come lui nessuno dei personaggi storici.

    Per fare storie eccitanti ci vogliono idee eccitanti, mica queste cazzate.

     

    <span style="color:red;">16 ore fa</span>, valerio dice:

    Ah ah, nessuno tocchi l'azteco.

    D'altra parte se non ci è riuscito Mefisto ad ammazzarlo non ci riesce nessuno.

     

    <span style="color:red;">16 ore fa</span>, natural killer dice:

     

    Calma calma...:-) Non voglio far morire nessuno. In primis chiedevo se a qualcuno degli autori era mai venuto in mente, magari a cena dopo un buon rosso 🙂 . Poi le morti eccellenti non sempre sono dovute a problemi degli attori. In una grande serie TV tipo Breaking Bad o GOT muoiono personaggi forti per sceneggiatura non per altro. 

     

  15. On 12/1/2017 at 15:51, borden dice:

    Ho già spiegato. i poteri di Yama erano incomprensibili e contradditori. La continuity non è una catena, SE ci sono errori e contraddizioni A MONTE. Per es. la Guerra di Secessione RISCRITTA in Tex, non va bene? Certo che va bene, se la prima era sbagliata.

    Mandrake aveva poteri magici assurdi, poco alla volta Lee Falk lo fa diventare un ipnotizzatore di genio, Okay!  Il passato di Jeff Hawke viene riscritto. Okay! E sono cambiamenti ben più epocali - questi tre-di una semplice "limatura" di alcune caratteristiche magiche. Se non avessi messo un po' d'ordine , mi sarebbe stato impossibile scrivere la storia. Non ci avrei creduto neanch'io, come è successo ad altri. Ed è per questo che mi pagano,  per far quadrare il cerchio e scrivere storie avvincenti, non per dare retta a ogni fisima immaginabile  o no di quelli che Decio Canzio chiamava con una certa alterigia (da me non condivisa) "fanzinari"... ;)

     

    On 13/1/2017 at 10:16, Havasu dice:

    Confermo la bontà della storia,la bravura di Boselli sia sul "come" abbia recuperato il personaggio Yama,sia ponendo già le basi per un "secondo tempo" con lui ed il suo diabolico padre. Leggendo le vostre osservazioni,posso tranquillamente affermare,però,che KitWiller79 in qualche punto non ha tutti i torti. 

     

    On 9/1/2017 at 17:58, Gas Gas dice:

    Vedo con piacere che la storia nel complesso è piaciuta molto.

    Personalmente credo si tratti di una storia discreta. Il compito di Boselli non era certo facile e ha raggiunto lo scopo solo in parte.

    La seconda parte del primo albo si dilunga troppo in sparatorie e in situazioni che poco hanno a che vedere direttamente con Yama.

    L'albo dei 4 cavalieri manca di approfondire proprio le caratteristiche di quelli che si riveleranno degli avversari molto modesti ( Lefeuvre a parte).

    Non so, dopo tanti anni mi aspettavo qualcosa di più, evitando magari di far finire i pards in trappole troppo telefonate; Il ruolo di Shakti è quello più

    ovvio visto che era già stato spiegato tutto prima.Yama con la sua testa pelata risulta un poco ridicolo, lo preferivo con il suo casco spaziale.

    Se l'avessi letta a 14 anni credo che mi sarebbe piaciuta molto ma a 40 suonati.....

    Civitelli al solito bravo ma il suo segno chiaro poco si adatta alla storia.

     

    On 9/1/2017 at 18:11, pecos dice:

    Leggo, qui e altrove, alcune critiche dovute alla pretesa modestia degli aiutanti di Yama, o di un piano troppo cervellotico ma in fin dei conti poco efficace di Yama (trappole telefonate, scrive l'amico Gas Gas qui sopra). Personalmente non sono per niente d'accordo, anzi credo che sia questa una delle avventure in cui i pards sono messi maggiormente in difficoltà. Le trappole in cui cadono - a partire dall'apparizione di Yama a casa del Morisco, per proseguire con le bambole Vudù, i demoni marini e i serpentoni finali - sono decisamente pericolose e mettono a dura prova il fisico di Tex e pards, che ne escono (vivi, ma non propriamente illesi) solo grazie alle loro straordinarie capacità e a una buona dose di fortuna.

    Ma poi è ovvio che deve finire tutto in un certo modo, i piani di Yama non possono certo andare a buon fine! O qualcuno vorrebbe che finalmente uno dei pards ci lasciasse le penne? Questo è ovviamente un limite di queste storie, in cui già in partenza si sa come andrà a finire, ma il bello sta nel vedere cosa succede in mezzo...

     

    On 10/1/2017 at 14:58, borden dice:

    Ho provato a mettere ordine in una serie di poteri un po' confusi e contraddittori, diciamo così-  L'ho fatto apposta. I tradizionalisti mi impicchino pure, se riescono a prendermi.

    Allora...Letti in pochi giorni sia il 501(ritorno di Mefisto di Nizzi/Villa) e questo. Ho la pancia piena di magia 🙂 . Civitelli (con Villa) è il mio disegnatore preferito, certe tavole sono quadri. Il Boss aveva (ha) un compito complesso. Dare un seguito credibile e stuzzicante a Yama, preparare il gran finale con tutta la famiglia al completo. Per fare questo usa espedienti, ambientazioni, personaggi e trovate. Globalmente la storia mi ha preso, mi sono piaciute alcune trovate (i quattro cavalieri) ma avrei gradito qualche approfondimento in più (c'è tanta carne) ed un finale meno "dinamico". Comunque far quadrare il cerchio ed appassionare è difficile. Soprattutto a 38 anni e con un bagaglio di albi sulle spalle. Non siamo più ragazzinini purtroppo.

     

    P.S.

    Ma a qualcuno (GLB, Sergio, Nizzi, Boselli), magari dopo qualche bicchiere, è passato per la testa di far " morire " qualche big? Non uno dei pards ma gli altri. Stavolta ho sperato in Eusebio. I film o le serie con qualche big morto mi piacciono. 🙂 

  16. <span style="color:red;">15 ore fa</span>, Barbanera dice:

    Secondo me Bixler è funzionale solo come anello di congiunzione tra Tex e Drake.è un leguleio da burletta ma conosce a menadito i bassifondi di Frisco e il carcere di Alcatraz...ed è piuttosto disonesto e incline al crimine ("come mai non stampate i dollari con le macchine del giornale"? dirà ad uno sbigottito Sam Brennan nella redazione dell' Examiner).D altra parte è l unico che effettivamente può fare entrare i Nostri nella lurida prigione,vista la connivenza coi secondini e la conoscenza del luogo.Nizzi lo evoca apposta per questo scopo e poi lo "dimentica"più o meno volutamente nel finale durante la tavolata tra amici al ristorante...

    Si può ipotizzare che Bixler insieme al capitano che aiuta i Nostri e Barbanera a correre dietro a Devlin rapito sia stato ricompensato lautamente da Tex per l aiuto prestato... chissà.

     

     

     

    Già... Chissà. Certo non lo vedo un benefattore. 🙂

  17.  

    On 30/3/2012 at 14:23, Leo dice:

    Francamente non mi aspettavo che questa storia potesse mietere commenti così entusiasti. L'ho letta nel 2002 e poi non ci sono più tornato sopra, perchè anche per me, come per Piero e per Cheyenne, è una pregiudiziale troppo forte

    Contenuto nascosto

    Un vecchio nemico, peraltro, che poteva andar bene negli anni '70, e la cui saga si era conclusa in quegli anni: che senso ha, mi sono chiesto già nel 2002, all'uscita dell'albo, riscrivere una storia su di esso? Eppure, mi accorgo che un senso ce l'aveva, eccome, se a tanta gente è piaciuto... De gustibus: personalmente, spero che Mefisto non torni mai più nelle pagine di Tex. E mi dispiace anche per tutte quelle tavole del grandissimo Villa: avrebbero meritato, vista la rarit? degli interventi di Villa nelle storie di Tex, una sorte migliore...

    Allora...Riletta oggi a trentotto anni. La prima volta, nel 2002, ne avevo 20 e sul groppone solo 102 albi ma soprattutto non avevo mai letto di Mefisto!!! Negli anni (gli ultimi diciotto) ho recuperato Mefisto e Yama. Rileggendo questa storia concordo su molte opinioni. In primis un Villa super (con Civitelli e Marcello il mio podio ideale), poi l'idea e la realizzazione del "ritorno" di Mefisto. Parigi, il viaggio, la Florida, Boris, Loa, Lily, il negromante. Tutto ben architettato fino a Phoenix. Poi il livello cala e quasi si pensa più ad apparecchiare il sequel che prima o poi ci sarà che a chiudere la storia bene. I pards mi sono sembrati "molto umani" (ogni tanto ci vuole), Mefisto è più un organizzatore di piani che un esecutore. Non mi stona la sua fuga e non mi stona la sua ambivalenza (molto emotivo in certi frangenti). Anni nel limbo, covando rancore etc un po' di lucidità la perdi. Meraviglioso l'escamotage di Tex e la rappresentazione di Villa. Bella la scena del lebbroso. Diciamo che nel 2002 restai a bocca aperta, ora sono un texiano più navigato. Quindi un Nizzi accettabile (il personaggio Mefisto è tosto) ma non molto a suo agio, un Villa ottimo. Siamo sul 6,5 generoso.

    Comunque sempre grazie a GLB che ha creato un grande antagonista e ha messo quel pizzico di paranormale. Un elemento che secondo me ci vuole ogni tanto.

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  18. Credo che all'interno dei 700 e passa numeri di Tex ci siano molti candidati al rango di "capolavoro". Ed il " capolavoro " deve avere grandi numeri. Ad esempio se la storia X (tipo Il passato di Carson) è considerata da quasi tutti il capolavoro di Boselli un fondo di verità c'è. Secondo me è oggettivamente una grande storia, poi se molti la considerano un capolavoro ci può stare. Inoltre alcune opere vanno contestualizzate. Alcune cose di GLB (chiamiamoli capolavori) sono stati scritti in un determinato contesto storico. Hanno un "peso" Storico diverso.

  19. Allora...Letto oggi e soprattutto "dopo' il sequel. Solida storia questa di Ruju. Volano proiettili, coltelli, ci sono esplosioni, duelli e vari personaggi. Interessante Makua, anche in ottica sequel, " l'imprenditore " Santos, il loro rapporto, la vedova Roca e il figlio. Tex in grande spolvero, Carson valida spalla. Buon bis di Ruju, non ai livelli ottimi dell'esordio. Font è particolare, non mi esalta e sicuramente è in calo, però è "sporco" quanto basta. Io sono per Villa e Civitelli quindi tutta un'altra sponda.

  20. On 24/6/2018 at 11:23, Tim Birra dice:

    Ho finito di rileggere il Texone da poco. La storia scorre bene, però dopo la prima lettura ho avuto una certa sensazione di disagio e non sapevo individuare il perchè. Non ero pienamente soddisfatto. Ho riletto la storia con più attenzione e la sensazione è rimasta, ma credo di aver capito il perchè.

    SPOILER

    In un primo momento pensavo alla scena dello scontro tra Kit e Carson, ma questa sequenza era già nota e molti avevano capito che era una finzione.

    Poi credo di aver capito cosa mi disturbava nella lettura. Durante tutta la storia veniva sottolineata la personalità ed il carisma di Finnegan, tanto che Carson temeva seriamente di veder soggiogato il figlioccio. Ma di questo carisma io non ne ho visto traccia, ho visto solo un uomo accecato dall'odio, sanguinario e alla fine anche codardo e vigliacco, che abbandona i suoi uomini. Con esempi come il padre e Carson (questo viene detto nella storia), ma penso anche a Cochise e altri, il confronto non si pone neppure.

    Vorrei sapere se anche altri hanno avuto la mia stessa sensazione.

    Un saluto a tutti i pards

     

    On 25/6/2018 at 16:19, Barbanera dice:

    Ho letto la storia ben due volte.francamente,non ho trovato che sia un capolavoro se si eccettuano gli splendidi disegni di Majo.

    Cosa mi è piaciuto:l idea del corpo deviato all interno dei ranger è ottima,davvero originale.Pero la figura di Finnegan andava meglio caratterizzata,poteva venir fuori un personaggio maiuscolo,un avversario coi fiocchi,che viene "piccionato" in modo troppo veloce nel finale...Kit è difficile da rendere protagonista,rimane una spalla e neanche delle più utili.i Comanche servono solo come causae-effetto,ma io li avrei utilizzati meglio,in fin dei conti sono le vittime...

    Un occasione sprecata per il settantennale del Nostro,francamente mi aspettavo di più.

     

    Allora...Finita ieri. Concordo con Tim Birra, perché anche io ho percepito un certo "disagio". Concordo anche con Barbanera su Finnegan. L'idea era ottima, la carne al fuoco tanta (rangers, Kit infiltrato, comanches, comancheros, Robledo, Faver, in generale il rapporto texani/messicani/indiani. Però ho perplessità sul risultato. Un Texone da 6+ (i disegni di Majo  danno il bonus) ma per qualche ragione non è diventato per me di livello superiore. Ho visto su YouTube la conferenza stampa di presentazione. Il Boss spiegava il lavoro contemporaneo su più storie e il legame con disegnatori. In questi anni di lavorazione su questa storia secondo me si è perso un po' il filo. Tante cose ma stavolta sembrano meno incisive e più slegate.

  21. <span style="color:red;">3 ore fa</span>, Il Maestro dice:

    Anche "la tribù dei Dannati" sequel della storia "Mezzosangue"

    Letta...Non male ma devo recuperare prequel.

    <span style="color:red;">3 ore fa</span>, Sam Stone dice:

     

    Secondo me puoi procedere con Mezzosangue (621-622) e con Le catene della colpa (625-626)

    Ti piaceranno entrambe penso :)

     

    <span style="color:red;">3 ore fa</span>, virgin dice:

    Gran belle storie entrambe, vero! Consiglio anche il Texone con Roi, per me davvero bellissimo.

    Perfetto

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