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Diablero

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Messaggi pubblicato da Diablero

  1. No, non è corretto. Dopo il loro primo (breve) incontro quando Tex fa il giuramento dei rangers, si rivedono dopo breve tempo (una sola avventura in mezzo fra la sconfitta di Bill Mohican e questa) quando Tex viene mandato ad indagare proprio sulla scomparsa di Kit Carson alla fine della striscia "uno contro venti" (corrispondente a pagina 45 di Tex Gigante / TuttoTex / Tex Nuova Ristampa n.2) introducendo l'avventura "La Banda di kid Billy". In breve tempo Tex trova le tracce di chi ha catturato Carson e i due si rivedono a pagina 63 (prima ancora di farsi vedere Tex fa secco un bandito che sta per pugnalare Carson legato, e questa quindi è la prima volta che gli salva la vita).  I due proseguono l'avventura insieme ma alla conclusione il comando dei rangers li manda in missioni diverse.

     

    Si rivedono successivamente quando Tex viene arrestato come spia (albo 3 "fuorilegge") e nessun gli crede tranne Carson, che lo va a visitare in cella ed è l'unico che gli crede, al punto di consegnargli la pistola con cui Tex poi fuggirà.

     

    Mentre Tex è ricercato dopo l'evasione, non si incontra con Carson ma si vede Carson battibeccare con Marshall sostenendo l'innocenza di Tex (e mandando Marshal su tutte le furie)

     

    Dopo aver catturato Mefisto (numero 4) Tex manda al diavolo Marshal e i rangers e torna ad agire per conto suo fino alla sua lotta contro il "drago", in cui viene raggiunto da Carson e Maeshal che lo convincono a tornare nei rangers (numero 5) e sconfiggono l'organizzazione insieme. A differenza delle altre volte Carson e Tex rimangono insieme per un "periodo di riposo" di oltre un mese, (tex aveva finito l'avventura del Drago abbastanza malconcio), e l'avventura successiva (Satania, sempre nel numero 5) è la prima in cui sono insieme dall'inizio alla fine. Sconfitta Satania a Tex viene assegnata un altra missione in solitario (a Devil's Hole) ma ancora una volta ad un certo punto arriva Carson a salvargli la pelle (numero 6). Stavolta però si svela che erano d'accordo dall'inizio.

     

    L'avventura successiva vede Tex agire di nuovo da solo e tornare in messico dove incontra Lupe, ma ormai siamo andati un bel po' avanti, ci vorranno anni per arrivarci.

     

    Nei "buchi" fra queste avventure insomma potrebbe starci di tutto, e già GL Bonelli aveva mostrato che i due agivano spesso insieme.

  2. 1 hour ago, Dix Leroy said:

    Ormai in un mondo in cui gli autori di fumetti sono superiori al numero dei lettori non sarebbe impossibile a un giovane chiedere di scrivere "alla Bonelli" o disegnare "alla Galep"

    Sembrerebbe una ovvietà. Ma se fosse vero, Boselli avrebbe meno problemi a far riempire 4000 pagine all'anno...

     

    Non è semplicemente una questione di "stile". GL Bonelli e gli autori della sua generazione avevano fatto proprio quello che fanno queste IA: avevano acquisito e assimilato una tale massa di letteratura d'avventura, da conoscerne i meccanismi a menadito e riuscire a riproporli, uguali ma allo stesso tempo con la loro "impronta personale" (e qui le IA ancora non ci arrivano)

     

    Gli autori "giovani" (uso le virgolette perchè essendo iniziato negli anni 80 questo processo ormai arriviamo fino ai cinquantenni) non solo non hanno questo background culturale, ma in gran parte ricopiano pari pari, come tante piccole IA, senza personalità. Sui motivi ho le mie ipotesi come le hanno tutti, ma in ogni caso, purtroppo oggi si farebbe una ENORME fatica a trovare autori davvero adatti a Tex. E non per lo "stile".

     

    Pensate solo alla ENORME, INDICIBILE DIFFICOLTÀ che anche i nuovi arrivi su Tex dimostrano di fronte ad una sfida come "scrivere un personaggio che vince sempre e non deve mai fare figuracce o dimostrarsi più debole o meno intelligente di qualcuno". Sembra un enigma insolubile! Come mai si potrà fare? Ma è impossibile! Ricorrono tutti alle solite figuracce, errori e botte in testa perchè "altrimenti è impossibile!".

     

    Qualunque autore "pulp" o avventuroso scriveva avventure di personaggi così tutti i giorni, senza alcun problema! :rolleyes:

     

    (e non erano i lettori che erano "ingenui", le cose dei principali autori come Howard o Leiber sono divertenti oggi come allora, poi ovvio che sempre poi c'erano quelli bravi e quelli scarsi... ma anche quelli scarsi non avevano problemi con questa cosa oggi "impossibile"...)

     

    Dal punto di vista della pura TECNICA del narrare...  siamo in piena età oscura. L'antica civiltà romana è caduta, sono arrivare orde barbariche di gente che pensava che si potesse scrivere a fare successo seguendo "regolette" e "formulette" postmoderne, o scopiazzando gli autori alla moda. Come all'epoca si era persa la capacità TECNICA di costruire un acquedotto, oggi pare essersi persa la capacità di scrivere un personaggio come Tex. Visto che in gran parte sanno solo rifare quello che va di moda oggi, sanno fare solo personaggi complessati, deboli e ripetitivi...

     

    Di gente che vale la pensa seguire, oggi, ne è rimasta poca. Se pensiamo che ormai Castelli è praticamente in pensione e Manfredi se ne è andato, alla Bonelli mi sa che è rimasto solo Boselli. Poi è vero che ci sono un sacco di autori che dovrebbero garantire il "ricambio generazionale", ma... certo, hanno ancora tempo di stupirci, ma non ho più grandi aspettative o speranze. Bravi o no, hanno comunque quell'impostazione "citazionistica" antitetica all'avventura tradizionale e a personaggi come Tex.  Quando vedi Ruju che nel mezzo di una scena drammatica ci ficca un momento in cui Tiger si mette a fare un assurdo duello all'arma bianca mettendo via il fucile "perchè su Tex il duello ci vuole" (e perchè gliel'ha ordinato Tex), capisci che sta "citando" una scena dopo l'altra come unire i puntini da 1 a 47, ma che non si sta nemmeno immaginando o "vivendo" la scena. Che quindi appare totalmente artificiale e "costruita".

     

    Secondo me Boselli ci metterebbe la firma, oggi come oggi, ad avere un IA a cui hanno "dato in pasto" tutte le opere di GL Bonelli e tutti i fumetti e i romanzi d'avventura degli ultimi secoli, in grado di "scrivere Tex in maniera indistinguibile da GL Bonelli"...  :lol:

     

    (il problema è che si rischia che prima che la inventino passino tanti anni che le vecchie storie di GL Bonelli non se le ricordi nessuno, e gli diano in pasto storie di Nizzi, ottenendo albi di 110 pagine in cui Tex va a mangiare bistecche e patatine con scene identiche cinque volte ad albo...)

     

    (A proposito: Nizzi è uno dei principale esponenti nella Bonelli degli anni 80 di questa ondata di "citazionisti": se per Tex avrebbe magari la scusa che è stato Sergio Bonelli a dirgli di copiare - anche se nessuno gli ha mai detto di copiare sempre la stessa scena del ristorante - basta vedere come su Nick Raider abbia "citato" - ovvero preso di peso pari pari - battute situazioni e tormentoni di McBain, si vede che scrivere qualcosa di suo non gli è mai davvero interessato. Pensarlo come un autore "classico" è un gravissimo errore, e porta chi lo commette a quel punto a non capire più cos'è l'avventura "classica" o no, e a dire cose tipo che l'avventura classica è mangiare patatine al ristorante, Conan e Sandokan lo facevano sempre...)

    • +1 1
  3. Le cose non sono mai chiare e semplici come se ci fosse una bella divisione fra "arte fatta tutta da umani, l'autore si è persino fatto carta e inchiostro da solo" e "roba fatta solo da macchine e computer senza che nessun umano sia intervenuto"

     

    Mettiamo che uno sceneggiatore si faccia disegnare un opera da una IA. Ma lavorando esattamente come con un disegnatore umano, cioè indicando la divisione in vignette, cosa ci deve mettere, come le deve fare, e correggendo a mano le cose che non gli vanno bene. Alla fine quel fumetto l'ha fatto un umano o un computer?

     

    Se avete risposto "un computer, perchè il disegno deve essere fatto tutto da un umano", ditemi, quindi tutti i fumetti colorati con photoshop non sono fatti da umani? Dopotutto, mica mi direte che il colorista si è disegnato a mano ogni pixel da solo...  ha cliccato su un area e ha "detto" al PC "qui colora tutto di rosso". Che differenza c'è se gli avesse detto "qui disegnami un gatto"?

     

    Parliamo dei disegnatori che disegnano con la tavoletta grafica. Non usano carta, inchiostro e matita, ma solo un computer. Chi disegna davvero?

     

    Parliamo di Dago di Gomez e di Cybersix. Erano disegnati in ambienti ricreati al computer in 3D. E poi il computer si occupava di "muovere la telecamera". Da chi erano disegnate quegli ambienti?

     

    Per essere chiari, non sto dicendo "dovete comprare anche i fumetti fatti dai computer", ciascuno è liberissimo di comprare quello che vuole. Vi sto dicendo che GIÀ ADESSO state comprando fumetti in gran parte "fatti con i computer"...

    • +1 3
  4. ChatGPT è di moda perchè tutti i giornali ne parlano (dicendo di solito invereconde cazzate) ma non è specializzato nella creazione di immagini come, per esempio, midjourney. Io non li ho mai usati, ma un mio amico mi ha fatto vedere immagini che aveva "creato", ed erano impressionanti... alcune gli aveva chiesto di "farle nello stile di Gipi", e non sarei riuscito a distinguerle da dei Gipi autentici...)

     

    Ecco alcune immagini create con midjourney trovate in rete, ma ce ne sono migliaia...

     

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    E ovviamente, ci hanno già fatto dei fumetti...

     

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    È possibile che in pochi anni la professione del disegnatore di fumetti diventi obsoleta, con gli sceneggiatori in grado di farsi disegnare i fumetti da delle IA (sceneggiare è più complicato, ma si arriverà anche lì)

     

  5. Avevo subito riconosciuto Delkay non appena era apparso in questa storia, ma non mi ricordavo in che storia avesse tradito Cochise. Boselli lo dice nell'introduzione e quindi sono andato a riguardare l'albo. Pubblicato TRE ANNI FA.

     

    E ho trovato questo:

    MAXI-TEX-27-151.jpg

     

    Ma con quanto anticipo le pianifica le storie borden? :P

    On 4/21/2023 at 4:09 PM, borden said:

     

    Ma senza nulla togliere alla tua analisi, colpo di fortuna forse è, ma che non corrisponde né all'1. né al 2....;)

    Contento di saperlo, visto che condivido il fastidio di @Testa di Vitello per certi cliché ormai troppo sfruttati...  B)

     

    Su Felix, lasciando da parte i supereroi, proprio perchè ho riguardato (non l'ho riletto tutto, ma diverse scene sì) il Maxi dei tre Bill, ho visto questo:

    MAXI-TEX-27-89.jpg

    E concordo. Tex corre rischi in prima persona, non li fa correre agli altri. (È una delle cose che mi disgustato nella storia del cartonato "Aguas Negras", non si possono prendere simili svarioni nella caratterizzazione di Tex).

     

    Felix è un ostaggio prezioso e dove sta in quel momento non corre pericoli immediati, nessuno ha intenzione di fargli del male. Certo, si trova comunque in mezzo ad assassini e quindi non è che possa dormire sonni tranquilli, ma almeno al momento non è in pericolo immediato.

     

    Tex sta tentando una fuga già rischiosissima: se riesce può tornare a prendere Felix con più uomini (dopo aver salvato quelli che invece SONO in grave pericolo immediato), se fallisce metterebbe a rischio Felix se fosse con lui...

     

    Il Tex di GL Bonelli era astuto, tanto abile con il cervello che con le pistole. I suoi successori hanno ignorato questo aspetto della sua personalità fino a trattarlo come un emerito babbeo ligio solo al regolamento che non saprebbe risolvere un caso manco in cento anni senza origlioni. Sono contento che Boselli abbia recuperato nelle sue storie questo aspetto dal suo personaggio (anche se in una versione più "spericolata", tanto da mettersi nei guai per le troppe astuzie, come in questa storia)

     

     

     

     

  6. 3 hours ago, Carlo Monni said:
    18 hours ago, Diablero said:

    Anche qui, molto prosaicamente, la risposta per me è "non si chiude la serie che vende un sacco". Non c'era ancora la mania collezionistica dei "numeri 1", si preferiva proseguire (vedere l'esempio di Zagor, senza ripartire la numerazione della Zenith)

     

    Qui potrei smentirti, perché il vizietto di ripartire da 1 la casa  editrice ce l'ha sempre avuto.

    Come ha già detto Mister P, era usanza comune nelle striscie andare per "serie". Credo che sia un "istinto naturale delle specie in via di estinzione": di fronte ad un sacco di serie che chiudevano per scarse vendite, il ricominciare dal numero 1 era vista probabilmente sia come una maniera di "rilanciare" una testata, sia di non far "paura" ad eventuali nuovi acquirenti (all'epoca procurarsi gli arretrati credo che fosse praticamente impossibile, tirature basse + riutilizzo immediato per raccolte + assenza di negozi specializzasti, nemmeno i negozi di fumetti usati a metà prezzo esistevano ancora).  E infatti quando è stata riscoperta questa usanza? Con l'attuale "crisi del fumetto"...

     

    Negli anni 60 la Bonelli non era in crisi, e vedendo che i lettori continuavano ad aumentare, ripartire dal numero 1 voleva dire rischiare che smettessero, invece che aumentare... se noti, TUTTI gli esempi che fai sono più vecchi, quando iniziano a pubblicare gli inediti nella Gigante (1968) è un pezzo che non lo fanno più.

     

    Se Sergio Bonelli avesse considerato così importante arrivare al numero 100 per "gloria aziendale", poteva semplicemente lasciare allungare una serie a striscia, ne aveva già pubblicate 973...

     

    Insomma, più che chiedersi perchè non aveva chiuso la gallina dalle uova d'oro che stava facendo sfracelli in edicola, io mi chiederei il senso della domanda... perchè mai avrebbe dovuto fare una boiata simile?

     

    3 hours ago, Carlo Monni said:

     

    18 hours ago, Diablero said:

    Ma 5 albi a striscia sono 400 strisce! L'arcano si spiega osservando che la striscia 5, "vendetta indiana", contiene già l'inizio della storia successiva di Letteri (cosa abbastanza inconsueta0, e quindi non arriva alla striscia 400.

     

    Con il passaggio degli albi a stroscia da 32 ad 80 pagine accadde che la fine della prima storia della Serie Nebraska non coincidesse con la fine dell'albo., questo perché la sceneggiatura era stata scritta in capitoli di 32 strisce l'uno.  Ciò accadde ancora anche se raramente. 

     

    Sì, ma avviene appunto per cambiamenti di foliazione o per altre cause "contingenti", qui parliamo di una storia pubblicata quando la foliazione è stabile a 80 strisce da anni, da ben prima che venisse scritta la sceneggiatura.  E di una storia che sarebbe stato facilissimo allungare un po' per coprire le pochissime strisce che mancavano alla fine dell'albo (solo 24 strisce, 8 pagine attuali... ). Gli unici motivi che mi sembrano plausibili sono problemi di Ticci che li hanno obbligati a stringere (ma di sole 8 pagine?) o appunto l'idea di pubblicarlo in un singolo volume. Non ce lo vedo invece GL Bonelli, dopo decine di storie di lunghezza precisa per le strisce, mettersi a dire "non so come riempire 8 pagine, questa la chiudo prima"

     

    Fra l'altro, a causa della ristampa "anticipata" Vendetta Indiana è stata la sequenza di strisce ristampata prima ("vendetta Indiana" fu pubblicata a cavallo fra Febbraio e Marzo 1967, e ristampata nel gigante numero 91 nel Maggio 1968, quindi 14 mesi dopo. Ma le modifiche necessarie per poterne permettere la pubblicazione in un solo albo iniziano due storie prima (le storie di Galep e Letteri precedenti vengono allungate per la pubblicazione in volume, per permettere di far partire "vendetta indiana" da inizio volume. Probabilmente intervenire su due storie di due autori diversi contemporaneamente era più veloce e facile dell'allungare una sola storia di tutte le pagine necessarie). Se pensiamo che ci sono tempi "tecnici" fra la consegna delle tavole e la pubblicazione, e che un minimo di tempo anche velocisti come Galep e Letteri avranno impiegato per disegnare le pagine aggiuntive (e che probabilmente non saranno state allungate "a sentimento" ma le tavole nuove saranno state sceneggiate, o da GL Bonelli o in redazione), il tempo fra la pubblicazione di "Vendetta Indiana" e la decisione di ristamparlo così si accorcia parecchio.

     

    Per me non è per nulla improbabile che la cosa sia stata decisa mentre Vendetta indiana stava venendo pubblicata a striscia (e sarebbe bello sapere di chi è stata l'idea della pubblicazione in volume unico: la decisione finale ovviamente poteva essere solo di Sergio Bonelli, ma l'idea l'aveva avuta lui o era stata proposta da GL Bonelli? Si sa che GL Bonelli stravedeva per Ticci, e lo considerava il suo disegnatore preferito su Tex (e gli scriveva delle gran storie...).

     

    Chissà se qualcuno in contatto con Ticci potrebbe chiedergli qualcosa al riguardo... 

     

    4 hours ago, Carlo Monni said:

    Il dato interessante resta quello che il Tex Gigante e la Tre Stelle avessero pian piano cominciato a vendere più della serie inedita. Attenzione a non trarre conclusioni errate: non ci furono crolli delle vendite ma semplicemente un sorpasso ed alla fine questo convinse Sergio  che il formato a striscia aveva fatto il suo tempo almeno per Tex. 

     

    A farmi pensare ad un tracollo nelle vendite delle strisce che avesse portato la testata in rosso è proprio la repentinità del passaggio, con tutte le storie in lavorazione che devono avere le tavole iniziali e finali sbianchettate e ridisegnate... la matematica era nota, se fosse stata una decisione presa con largo anticipo si poteva far terminare quelle storie e poi partire con quelle per il gigante. Oltretutto, sempre per la matematica, il chiudere le strisce SUBITO ADESSO, NON ASPETTIAMO NEMMENO DI PUBBLICARE QUELLE GIÀ DISEGNATE, non ha "anticipato" la pubblicazione nel gigante di un giorno. Alla fine il gigante andava per la sua strada, non c'erano difficoltà nei tempi tecnici per la ristampa (erano ancora distanti 18 mesi, c'erano ancora anni di tempo prima del sorpasso, e oltretutto se il passaggio a 110 pagine era già previsto si sapeva che il sorpasso non sarebbe mai avvenuto)

     

    Se le serie a striscia rendevano ancora soldi, chiudendole Sergio Bonelli ha rinunciato a dei soldi senza avere NULLA in cambio. Non era nemmeno "stufo delle strisce a prescindere", le serie di Zagor e del Piccolo Ranger andarono avanti ancora un bel po', perchè chiudere proprio Tex?

     

    La risposta più ovvia (e credo anche la più probabile) credo che sia che, semplicemente, le strisce di Tex non rendevano più soldi, erano un costo e non un guadagno. E la cosa se è avvenuta è avvenuta in maniera abbastanza rapida (altrimenti le storie successive sarebbero partite direttamente senza le testatine delle strisce)

     

    (fra l'altro chiudendo subito si lasciavano i lettori più di un anno senza storie nuove, se si poteva evitare senza rimetterci un sacco di soldi l'avrebbero fatto)

  7. 4 hours ago, borden said:

    Non posso mettermi a scrivere come lui, mi verrebbe una parodia.

     

    Perfetto! Una parodia di Tex esattamente come le sue! :P

     

    A parte le battute, se un fumetto dà al lettore "solo quello che vuole" (che siano patatine e bistecche su Tex o L'uomo Ragno che picchia Goblin), i fumetti sarebbero tutti roba mediocre e priva di inventiva e non varrebbe la pena leggerli. 

     

    Paghiamo apposta dei PROFESSIONISTI per darci DI PIÙ di quello che saremmo capaci di fare da soli. Se un autore vede il pubblico che vuole Tex che mangia patatine, e sceneggia solo Tex che mangia patatine, più le altre scene "tipo" chieste dal pubblico...   cosa ci ha messo di suo?

     

    (sulla gente felice su Facebook, io ci "farei la tara", molte sono maniere per lamentarsi di nuovo della storia di Mefisto, acclamano le storie "semplici" di Nizzi per dire a Boselli di farle "più semplici" (per me i problemi di quella storia erano altri ma non divaghiamo), non so se sarebbero così contenti a leggere Nizzi mese dopo mese per anni, io me li ricordo i commenti online degli ultimi anni di Nizzi prima dell'abbandoni...  e in ogni caso, Facebook non è rappresentativa perchè i commenti negativi vengono semplicemente cancellati dai moderatori delle pagine Bonelli)

    • +1 1
  8. 8 hours ago, Carlo Monni said:

    Tex Gigante ed il Tre Stelle, pur essendo ristampe vendevano molto di più della serie a striscia. A questo aggiungi che nel giugno 67 il Tex Gigante ristampava materiale di poco più di un anno prima e che presto avrebbe raggiunto la parità.

    In realtà no. Un "gigante" ti Tex come quelli attuali (110 pagine, 328 strisce) contiene meno strisce dei corrispondenti settimanali (328 strisce al mese sono 3936 strisce all'anno, che sono meno di 80x52=4160.  Se il problema fosse stato SOLO il raggiungimento, gli bastava calare le pagine del gigante da 126 a 110 (come effettivamente fece con il numero 93, mentre ancora stavano ristampando le strisce). Avrebbe potuto continuare le strisce.  Al momento del cambio da 126 a 110 pagine, stavano ancora ristampando strisce di un anno prima ("l'orrenda notte", l'ultima striscia, è del giugno 1967 e venne ristampata nel numero 95 del settembre 1968. Le strisce non avrebbero MAI raggiunto i Giganti perchè dal numero 93 la distanza AUMENTAVA. (di 224 strisce all'anno, cioè circa 3 settimane. Sono passati 55 anni da allora, se le strisce fossero proseguite oggi sarebbero ristampate dopo circa 4 anni)

     

    Quindi alla fine la motivazione è semplicemente economica: non vendevano abbastanza da potere continuare a pubblicarle, i lettori si vede che erano passati tutti al "gigante" a costo di attendere un anno per leggere le storie nuove. (Per me con una serie come la Tre Stelle che stava ristampando tutto dall'inizio, e i nuovi lettori che partivano da subito con il gigante...  le vendite delle strisce (che erano pure aumentate di prezzo con l'aumento di pagine, da 30 lire a 50 lire - notare che anche qui, avevano messo "in linea" il prezzo delle strisce con quello dei giganti, un albo gigante al prezzo "da striscia" costava 50 x 376/80 =  235 lire, contro le 200 della ristampa Gigante) devono essere precipitate!)

     

    (Una stranezza relativa al cambio da 126 a 110 pagine: Sergio Bonelli che chiedeva scusa ogni volta che aumentava il prezzo, non scrisse una parola sulla diminuzione delle pagine...)

     

    Tornando a parlare della "distanza" fra strisce e gigante, prima del passaggio alle 80 pagine diminuiva molto più rapidamente. Questo aumento di foliazione avvenne nel 1964. Fino a quel momento in un anno uscivano 52x32= 1664 strisce (pensateci: usciva l'equivalente di circa 5 albi attuali di Tex ALL'ANNO...), mentre il gigante ne pubblicava [(126*3)-2] 376 al mese x 12= 4512, quindi ogni anno il gigante si "mangiava" 2848 strisce,  "guadagnando" 89 settimane (quindi, in un anno il gigante ristampava 141 strisce, quasi 3 anni di strisce: il triplo della serie inedita). Quando uscì la prima serie brossurata, la Nebraska (luglio 1964) i giganti erano ad un anno e mezzo di distanza (la prima Nebraska fu ristampata nel gennaio 1966, quindi il "distacco" in quel momento era di 18 mesi)). Se non fossero intervenuti aumentando il numero di pagine sarebbero stati raggiunti in meno di 2 anni.

     

    Lì è "strana" una cosa: la matematica era nota. Sapevano che avevano al massimo due anni. Perché nei primissimi albi a striscia brossurati si vede che sono albi a 32 strisce "adattati"? Anche qui, pare una decisione dell'ultimo minuto... forse fino a poco tempo prima avevano piani diversi? Il 1964 è credo il momento in cui Tex Gigante fa il vero boom (la Tre stelle che ripartiva da uno aveva una distribuzione molto più capillare e meno estemporanea dei rari volumi aperiodici degli anni 50).  Chissà, forse il piano inizialmente era di chiudere la Tex Gigante o di cambiare personaggio (come era stato fatto con la Zenith) sostituendola con la tre stelle (ristampe successive, come fanno da anni con la tre stelle, la tuttotex, la nuova ristampa, tex classics, etc.). Poi però arriva il distributore a dire "i giganti stanno andando via come il pane, stampatene di più!!!!" e Bonelli ha dovuto aumentare in fretta e furia la produzione di strisce...

     

    Come già detto, "A regime" con 80 strisce alla settimana, le strisce pubblicate in un anno erano 4160 . Mentre il Gigante ne pubblicava [(126*3)-2] = 376 al mese x 12= 4512, la differenza è di sole 352 strisce, circa 4 albetti e mezzo, cioè grossomodo 1 mese. In quella maniera avevano ridotto di molto la "velocità" con cui la Gigante si "mangiava" il distacco, e probabilmente pensavano di andare avanti ancora un bel po' (per questo le storie dopo il 95 sono state iniziate nel formato a striscia da 80 pagine). Magari pensavano di poter durare fino a quando fossero stati quasi in contemporanea, senza lasciare troppo tempo senza nuovi Tex. Per interrompere così repentinamente le strisce a costo di lasciare per oltre un anno i lettori senza un Tex nuovo, le vendite delle strisce devono essere davvero andate a picco negli ultimi mesi, e rappresentare una perdita secca...

     

    9 hours ago, Carlo Monni said:

    Una cosa che mi sono chiesto in passato è: perché continuare sul Gigante e non varare una nuova serie per presentare le nuove storie? La sola spiegazione che mi è venuta in mente è che non volle farsi sfuggire l'opportunità di festeggiare il numero 100, il primo di tutte le sue pubblicazioni.

    Anche qui, molto prosaicamente, la risposta per me è "non si chiude la serie che vende un sacco". Non c'era ancora la mania collezionistica dei "numeri 1", si preferiva proseguire (vedere l'esempio di Zagor, senza ripartire la numerazione della Zenith)

     

    2 hours ago, Mister P said:

    Comunque, per riprendere le fila del discorso, rimane il dubbio: se Sergione era deciso a far sospendere la pubblicazione a strisce, perché ci sono ben 6 episodi, a partire da La Caccia concepiti per quel formato per un totale di 12 numeri (#100 escluso)? Ecco perché ho parlato di decisione presa dalla sera alla mattina e non pianificata. Mi sembra solo di ricordare che Gilas e Massacro presentano gli interventi redazionali solo per metà storia ma dovrei rivedere bene e ora non posso.

     

    Sono tutte storie "iniziate" nel formato a 80 strisce, ma terminate quando sapevano già che ci sarebbe stato il cambio.

     

    Facci caso: sono 1 di Galep (la sconfitta), una di Letteri (il signore dell'abisso), una di Muzzi (la caccia), una di Nicolò (Gilas), una di Ticci (Massacro), sono quelle "in lavorazione" in quel momento (è sicuro che anche "il giuramento" sia stato iniziato in quel formato? In quel caso "la sconfitta" doveva già essere terminata, visto che lì i segni dell'origine "a striscia" è chiarissima)

     

    3 hours ago, Carlo Monni said:

    quella che invece è sicuramente attendibile è la mai affermazione che rispetto all'edizione a striscia furono aggiunte quattro vignette distribuite nella parte finale in cui Arlington è trascinato dal cavallo di Nashiya per arrivare a 128 pagine precise.

     

    126 ad essere precisi, cioè 376 strisce. Ma 5 albi a striscia sono 400 strisce! L'arcano si spiega osservando che la striscia 5, "vendetta indiana", contiene già l'inizio della storia successiva di Letteri (cosa abbastanza inconsueta0, e quindi non arriva alla striscia 400. Questo mi fa pensare che già all'epoca Bonelli pensasse ad una pubblicazione in un albo singolo, e si sia semplicemente sbagliato di 2 strisce nel conteggio...

     

     

     

  9. Io ricordo che decenni fa (quando ero ancora minorenne e avevo un sacco di tempo libero da buttar via) mi ero messo a cercare le varie apparizioni di Dinamite, e se non ricordo male prima di queste ultimissime sporadiche apparizioni, non era comparso per un po' (ho cercato online un elenco degli albi dove comprare Dinamite ma non l'ho trovato, dove sono i fanzinari accumulatrivia quando hai bisogno di loro...)

     

    Cercando ho comunque trovato una pagina che lega Dinamite alla mia domanda di ieri su Nicolò...

    https://www.outisfumetti.com/tex-galep-e-il-cavallo-scomparso/

     

    Se è vero quello che dice Truscia, ho il sospetto che fosse la redazione ad inserire il nome "Dinamite" nei dialoghi nell'ultimo periodo: GL Bonelli fa una storia dove muore il cavallo di Tex così senza preoccuparsi? Associata al fatto che da anni "Dinamite" non faceva più nulla di eclatante in nessuna storia, chissà quando GL Bonelli ha smesso DAVVERO di inserirlo nelle storie...

  10. Primo albo a striscia della Collana Nebraska, cioè primo albo a striscia da 80 pagine e non più da 32 (anche se osservando bene le strisce 32 e 33 si capisce che c'era lo stacco fra due strisce con titoletto e riassunto, cancellati prima della pubblicazione. Idem per le strisce 64 e 65, ), e primo albo disegnato da Erio Nicolò.

     

    Nicolò dura poco però, ad un certo punto compare Galep e Nicolò scompare. Qualcuno sa la storia dietro? Mollò Nicolò o fu una decisione redazionale? Comunque, questa fu l'unica apparizione di Nicolò negli albi a striscia, nel 1964, tornò solo 5 anni dopo (nel 1969), con "Gilas"

  11. Il vero mistero di questa storia è: come mai vi compare Dinamite? Come mai Tex agisce in solitario e non nomina mai i suoi pard? Sospetto che almeno la parte iniziale di questa storia sia rimasta nel cassetto per anni, magari non finita, e sia stata recuperata anni dopo...

     

    (particolarmente invasive le faccine di Galep all'inizio, spesso sproporzionate, mentre verso la fine rimangono diverse facce disegnate da Muzzi...

  12. 1 hour ago, Letizia said:

    Ti ho spiazzato?

    Me ne dolgo.

    La simpatia non è affatto per il semidio.

    Achille è proprio antipatico ed Ettore invece no.

    Tex non è certo come Achille ma neanche come Ettore.

    A volte mi diverto a fare l'avvocato del diavolo e mi son divertita a trovare una giustificazione al Tex per niente invincibile di Nizzi (Tex che perde è più simpatico?)

    Ti sembro poco coerente?

    Ettore attira simpatia (e ammirazione) perchè è eroico. Sa benissimo che perderà contro Achille ma esce lo stesso a rispondere alla sua sfida

     

    Non è un pallone gonfiato che uscendo dice "lo sconfiggerò in cinque minuti, o non mi chiamo più Ettore!", ne prende tante ma tante che non avrebbe speranza, ma viene salvato dal primo troiano che passava di lì.

     

    È un ruolo diverso, il comic relief. Il buffone da deridere per divertire il pubblico. Può anche vincere, basta che non sia mai per due capacità o merito. Deve essere sempre per fortuna o per l'intervento di altri.

     

    La simpatia non la fa il fatto che un personaggio vinca o perda (altrimenti Lex Luthor sarebbe simpaticissimo). La fa la maniera in cui si comporta.

  13. 3 hours ago, Grande Tex said:

    I lettori di Tex spengono il cervello non sono capaci di esaminare bene,non vogliono storie complesse,secondo Nizzi? Premesso che io credo corrisponda a verità,mi sembra ovvio che Nizzi  lo intendesse come complimento: chi legge senza impegno é intelligente,chi analizza le storie  é un vero imbecille.Secondo me é una vera dichiarazione d amore ai lettori di Tex come li intendeva lui, come dire che sono gli unici che non si abbassano a essere intelettuali

     

    È questa la cosa che trovo buffissima.

     

    Quando queste cose le dice Nizzi (e va molto più in là nelle dichiarazioni rispetto a quello che chiunque abbia mai detto nei forum, lui arriva a dire che è inutile creare belle storie per i lettori di Tex, tanto alla storia non ci fanno caso, gli bastano le patatine), vedo che non si arrabbia nessuno, lo prendono "per un complimento", dicono "ha davvero ragione, anch'io leggo così" e "il vero texiano deve leggere così, chi si fa troppe pippe sul senso delle storie, sui cinturoni slacciati, su Tex che si fa piccionare da tutti, non ha capito niente di come si leggono i fumetti!" (che, per me, è una maniera altisonante e orgogliosa di dire "i fumetti devono essere scemi!")

     

    Quando nel forum qualcuno si azzarda a dire UN DECIMO delle cose che dice Nizzi (o, come in questo caso, si limita a citare una piccola parte delle cose sparate da Nizzi in trent'anni di interviste), ecco che arrivano le reazioni oltraggiate e offese, le richieste di intervento dei moderatori, le lezioncine sul "rispetto per gli altri lettori", etc etc...

     

    Mi sembra quel vecchio carosello di tanti anni fa: "Nizzi? Con quella bocca può dire ciò che vuole"...  :P

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  14. Il Tex degli inizi era ancora un personaggio "in divenire", non ancora ben definito (rileggetevi le primissime storie cercando di dimenticare tutto quello che è venuto dopo: quello de "il totem misterioso" è un Tex probabilmente almeno trentenne, che frequentava campi indiani dieci anni prima, e quello de "la mano rossa" era ambientato a cavallo del secolo. La cosa era normalissima a quei tempi, un personaggio dei fumetti raramente durava più di pochi mesi, non aveva senso fare un lavoro accurato di preparazione, si poteva sempre fare dopo, a posteriori, se si vedeva che durava (come è successo a Tex)

     

    Non capisco, davvero, chi critica Galep. Non credo di dire un enormità se dico che Tex è durato fino ad oggi grazie ai suoi disegni eccezionali, dinamici, allo stesso tempo precisi e che lasciavano ampio spazio al dinamismo e alla fantasia (cosa che gli attuali "riempitori di ogni cm di dettagli" non sono più capaci di fare).  Come ho detto all'epoca le riviste a fumetti duravano poco, c'erano pochi lettori perchè c'erano pochi soldi dopo la fine della guerra (per questo cercarono il formato più economico possibile e inventarono le strisce). All'epoca GL Bonelli scrisse diversi personaggi, non solo per la Audace, disegnati da tanti disegnatori anche di talento. Il livello dei testi era lo stesso per tutti. La differenza l'ha fatta Galep, che riusciva a far sognare più di chiunque altro. (E alla Audace l'avevano capito benissimo, basta vedere quante copertine hanno fatto disegnare a Galep anche per serie senza Tex come "Avventure nel west"...)

     

    L'ambientazione dei primi Tex è ancora "il west dell'avventura", una terra esotica senza tanti confini o note storiche dove potevi incontrare streghe, principesse, draghi, mostri (insomma, era il fantasy di quei tempi). Certo, si basava molto sul fatto che il grosso pubblico non sapeva nulla di storia del west, ma non era scritto così per ignoranza: era una sorta di convenzione, se vi andate a vedere TUTTI gli altri personaggi western Italiani sono così (o molto più fantasiosi con Dei e spiriti dei fiumi come quello di Guido Martina). Non era "ingenuo" più di quanto sia "ingenuo" oggi il fantasy.

     

    Ecco, per me è il termine "ingenuo" che è totalmente sbagliato e fuorviante. Dà l'idea che Bonelli e Galep fossero ingenui fanzinari alle prime armi che si buttavano nel mondo del fumetto senza conoscerne i meccanismi. Onestamente userei di più il termine "ingenuo" per molta della produzione ATTUALE della Bonelli (come si fa ad essere tanto ingenui da pensare che venderà?) o per molte Graphic Novel di speranzosi giovanissimi che stanno riempiendo le fumetterie.

     

    GL Bonelli e Galep all'epoca erano stimati professionisti (GL Bonelli era il più famoso autore italiano dopo il grande successo di Furio Almirante e aveva lanciato un paio di case editrici, Galep era pubblicato da anni), non erano più ragazzini da un bel po' (Bonelli creò Tex a 40 anni, Galep a 30) e nemmeno "ingenui" erano professionisti che producevano il tipo di "prodotto" che voleva il mercato. E lo sapevano fare meglio di tutti quanti.

     

    Erano "ingenui" i lettori? In parte sì, all'epoca erano tutti molto giovani (e cresceranno con Tex), ma non è certo per ingenuità che amavano quel tipo di avventure. Direste oggi a un ragazzino che è "ingenuo" perchè gli piacciono i film di fantascienza o il fantasy? Ecco, sono lo stesso tipo di avventure con gli stessi ingredienti: ambientazioni aliene, avventurose o esotiche, nemici larger-than-life, eroi... solo che all'epoca il west era l'ambientazione principale per questo tipo di storie. E il mutamento che l'ha "tolto" da quel tipo di avventure è stato sì causato ANCHE dalla maggiore informazione disponibile, ma per me soprattutto è stato un cambiamento "politico": ad un certo punto il west è stato visto sempre di più come un ambientazione "problematica", e più che senso di avventura era richiesto al lettore il senso di indignazione. Hanno scacciato tutto il sense of wonder.

     

    Non era il Tex che conosciamo? Questo sì. Ci vorranno anni prima che GL Bonelli definisca meglio il personaggio.  Ma a parte questo, la differenza principale nelle storie è TECNICO. È il TIPO DI PUBBLICAZIONE.

     

    Provateci voi a scrivere avventure di 32 strisce! :lol:

     

    Non è una mera coincidenza che il "periodo d'oro" inizia all'incirca quando a GL Bonelli viene dato campo libero...

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  15. Ci sono alcune cose che non condivido dell'analisi di Ymalpas, anche se sono pochi dettagli in un quadro tutto sommato condivisibile:

     

    22 hours ago, ymalpas said:

    Se leggi le interviste dal 2017, spesso parla di questo aspetto: secondo lui scrive il Tex che il lettore medio si aspetta, cioè un tipo di storia secondo lui ''classica'' che ovviamente è l'opposto di quello che è una storia originale.

     

    Vero, ma va molto più in là: ha detto in più interviste che al lettore di Tex NON INTERESSA LA TRAMA, che non cerca idee, intreccio, drammaticità, e che anzi l'unica emozione che il lettore di Tex cerca è la coperta calda sulle gambe (all'ospizio?) e leggere pagine su pagine di Tex che mangia bistecche e patatine, Tex e Carson che si chiamano "satanasso" e "tizzone d'inferno" a macchinetta e che il lettore di Tex non vuole pensare, non vuole ragionare, non vuole niente di troppo difficile, vuole solo leggere pagine e pagine di Tex e Carson che mangiano patatine, cullandosi nella nostalgia di quando erano bambini e leggevano Tex e Carson che mangiavano patatine...

     

    A parte il ritratto davvero insultante e il disprezzo per Tex e i suoi lettori che trasuda da ogni intervista, questa è una DICHIARAZIONE DI INTENTI: torna su Tex per dare finalmente al lettore texiano quello che vuole: basta intrecci, basta dover pensare, basta avventura, basta emozioni (che fanno male alle coronarie, alla loro età...), ma solo bistecche, patatine, satanasso, tizzone d'inferno, e pagine e pagine di bang bang bang per conciliare il sonno mentre l'infermiera gli leva il catetere...

     

    C'è una percentuale di lettori di Tex che corrisponde a questa descrizione? Ovviamente, c'è una percentuale di lettori (o spettatori) di qualunque cosa che corrisponde a questa descrizione (all'ospizio ci sarà qualcuno che legge Tex, no?)

     

    E la cosa che fa inxxazzare di più, è che dice che questo Tex ripetitivo, questo brodino caldo senza emozioni, è "il vero Tex di GL Bonelli", dall'alto del suo "approfondito studio" *comunque è stato appurato in un sacco di interviste che raccontava tranquillamente balle, non capisco come mai questa cosa venga presa per buono a priori, come verità rivelata, da tanta gente.

     

    In un vecchio post avevo sbugiardato un sacco di cose che diceva nelle sue interviste, e avevo ricordato come aveva esordito su Tex:

     

    On 4/20/2022 at 3:10 AM, Diablero said:

    E comunque... di quello che ha letto se ne è ampiamente fregato. Che gli stesse antipaticissimo Tex è chiaro da subito.

     

    Basta vedere le sue prime storie: a parte la prima, in cui era ancora "in prova" abbiamo...

    1) Nella sua seconda storia (il ritorno del carnicero) Tex viene ingannato e fatto fesso da un barista qualunque e dalla moglie, che dopo averlo ingannato e preso in giro (gli regala pure 50 dollari, con la donna che fra se e sè lo chiama "pollastro") la fanno franca, e si salva solo perchè un ALBERGATORE fa una serie di deduzioni e lo avverte che lo stanno fregando.

     

    2) Nella sua terza storia, ("i delitti del lago ghiacciato"), ancora peggio, Tex e pards vengono fregati come polli dal falso agente Pinkerton. E come ha fatto, lo spiega lo stesso Tex: "invece di usare colt e whinchester, ha usato il cervello". Come a dire che Tex e pards hanno sempre avuto a che fare con nemici idioti che si facevano battere per la loro stupidità, ma che se devono usare il cervello, Tex e pards soccombono, non sono tanto svegli da cavarsela in quel campo...

    Tex alla fine riesce a svelare il mistero solo perchè uno dei suoi avversari, per una botta di culo, si salva e glielo va a spiegare. Ma come dice McReady, "il vincitore morale sono io" (Nizzi ci tiene molto a sottolineare che il personaggio che ha creato lui HA FREGATO TEX ESSENDO PIÙ SVEGLIO DI LUI)

     

    3) Nella sua quarta storia, Kit Carson viene PRESO A PUGNI da un bullo di paese, steso per terra, e deve intervenire Tex a picchiare il bullo! Kit Carson malmenato dal primo che passa e Tex a fargli da balia!

     

    4) E, subito dopo una storia molto breve di Monti, arriviamo a "Fuga da Anderville", che è la prima storiain cui Tex viene totalmente sconfitto, con il cattivo che alla fine, dopo anni, gli rivela tutto e Tex non può che strillare come un gallinaccio isterico, perchè ormai non può fsare più nulla, è stato sconfitto e basta!

     

    E questo, secondo Nizzi (e i suoi reggicoda) sarebbe "aver capito il Tex di GL Bonelli" ed "essere fedeli alla tradizione"

     

    Ma ci pensate a cosa avrà pensato GL Bonelli quando ha visto Tex sconfitto da un politicante, che strilla isterico e frustrato e impotente?

     

    (si capisce anche che razza di gestione assurda fosse quella di Sergio Bonelli su Tex, dove davvero sembrava perdere le capacità e la lucidità con cui gestiva il resto della casa editrice...   secondo voi, adesso con Boselli come curatore, ma anche con CHIUNQUE ALTRO come curatore, secondo voi cosa direbbero ad un nuovo autore che nelle sue prime 6 storie, in tre fa ingannare Tex da tutti mentre lo chiamano "pollastro", in due lo fa sconfiggere dal cattivo, in due quelli che fregano Tex la fanno franca, e Carson viene trattato come un rincoglionito che si fa prendere a botte dal primo bullo di paese e Tex deve fargli da balia?)

     

    Quindi...

     

    22 hours ago, ymalpas said:

    Nel 1982 quando scrive Tex per la prima volta l'editore gli chiede una copia del Tex bonelliano. All'inizio qualche barlume di originalità si manifesta quando scrive per Ticci e Letteri dei gialli, Sergio Bonelli gli mette subito lo stop. Nizzi gli dice che sente più suo il Tex nolittiano, vorrebbe scrivere il Tex alla Nolitta che allora andava ogni mese in edicola, Sergio Bonelli gli intima di seguire la traccia del Bonelli paterno.

     

    ...questo è il punto in cui non concordo. Oh, sarà anche vero che A PAROLE Sergio Bonelli gli raccomandava di scrivere come GL Bonelli... ma Nizzi se ne è sempre fregato. Ha sempre scritto storie dove Tex faceva figure di palta (le scriveva meglio delle ultime, gli faceva fare figure di palta più originali, più costruite, scritte meglio, ma sempre figure di palta erano) e Sergio Bonelli gliele ha fatte passare tutte!

     

    Credo che una cosa siano le raccomandazioni "di facciata" di Sergio Bonelli, ma Nizzi ha capito subito che poteva tranquillamente scrivere il suo Tex "nolittiano" (anche se mascherato meglio, nel linguaggio per esempio, Nolitta non si preoccupava nemmeno di fargli dire un "satanasso" ogni tanto...) e che Sergio Bonelli SAREBBE STATO ANCORA PIÙ CONTENTO (quando a Nizzi scappava per sbaglio qualcosa di veramente GLBonelliano, Sergio Bonelli lo faceva immediatamente togliere: condividevano perfettamente la visione di Tex come "sbirro ottuso", incapace di ragionare e indifeso contro avversari con un cervello (da qui la passione di Nizzi per gli "intrighi", in cui Tex cadeva sempre se non veniva salvato da qualcuno più sveglio o da un origlione di passaggio)

     

    La "gelosia" verso Boselli c'era, evidente (c'è un intervista in cui ne abbia mai parlato bene?) ma credo che non avesse nulla a che vedere con la possibilità di fare storie "originali": siamo nel periodo post-crisi, in cui Nizzi si fa strapagare altrimenti Tex non lo scriverebbe più, e dice apertamente che non aveva più idee e riciclava sue vecchie storie o si faceva scrivere i soggetti da altri: e in questo periodo Nizzi avrebbe ancora avuto interesse a scrivere Tex per passione "come lo voleva fare lui"? Non mi pare credibile. Basta vedere quante pagine produceva per dedurre che dopo la crisi Sergio Bonelli gli avrà bocciato ben pochi soggetti...

     

    Credo invece che soprattutto Boselli rappresentasse una CONCRETA MINACCIA ECONOMICA. In quel periodo Nizzi stava buttando fuori a macchinetta una quantità di pagine spropositata, molto, molto più alta di quella che riteneva "insostenibile" prima della crisi, e molto più alta di quella mai prodotta da nessuno su Tex (i record di Boselli arriveranno dopo...). A quella velocità di produzione (e con quella scarsissima cura) Nizzi stava accumulando un bottino da rapina in banca! Solo che...  all'orizzonte c'era una minaccia! Nonostante i suoi tentativi di "fare tutto lui", comunque la casa editrice tiene Boselli su Tex!  E OGNI ALBO SCRITTO DA BOSELLI, erano DIVERSE MIGLIAIA DI EURO IN MENO PER NIZZI!  (e non erano euro, erano lire dell'epoca! Come potere d'acquisto siamo ben oltre i diecimila euro ad albo...)

     

    Oltretutto, Boselli (come poi ha dimostrato) era prolifico e veloce. Poteva tranquillamente fare quello che Nizzi aveva sempre chiesto prima della crisi: "dargli respiro" scrivendo lui la maggior parte delle storie. Solo che a questo punto, Nizzi non vuole più nessuno! Fa tutto lui! I soldi devono andare tutti a lui!  Aumenta la produzione superando ogni suo record, per tenere fuori Bonelli (e incassare di più, ovviamente), e quando si deve arrendere, cerca di dare a Boselli solo gli autori con cui ha litigato (Letteri) o quelli che non gli piacciono (e che pensa non piacciano nemmeno ai lettori)

     

    Questo spiega tranquillamente tutti i comportamenti di Nizzi, i suoi attacchi continui a Boselli, i suoi tentativi di estrometterlo da Tex non lasciandogli nemmeno un disegnatore libero (e quando questi non riescono per l'aumento di pagine da produrre, gli lascia quelli che ritiene i più "scarsi" o i più problematici), senza bisogno di tirare in ballo "gelosie artistiche" di cui si trovano ben poche tracce (per me Nizzi ha smesso di dare la minima importanza alla qualità di quello che scriveva circa a metà degli anni 90...)

     

     

     

     

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  16. 1 hour ago, Exit said:

    Qui però mi distinguo da tutti. Io trovo che è stato un altrettanto grave errore richiamarlo.

    Non proprio da tutti...  :rolleyes:

     

    (io quando ho saputo che tornava, ho rimesso in discussione la mia decisione di tornare a leggere Tex. E anche la sanità mentale di Borden, a dirla tutta: errare è umano, ma una volta che ci si è liberati di Nizzi se lo riprendi vuol dire che te le vai a cercare...)

     

    33 minutes ago, borden said:

    E ridagli. Se ne trova sempre uno che dà la colpa al curatore. Ma il curatore fa il suo lavoro, che è quello di pubblicare storie diverse tra loro e che piacciano al pubblico. Il curatore è il tramite dell'editore. Le storie di Nizzi, come dimostrano anche molti plausi attuali su Facebook al Maxi in questione, sono  piaciute e piacciono a una larga fetta di pubblico. Ne consegue che il curatore ha fatto ottimamente il suo lavoro, anche andando oltre i  suoi personali gusti e convinzioni (che sono  diametralmente all'opposto). Il curatore, in quanto tale (NON in quanto autore), non deve seguire i propri gusti personali, ma cercare di variare l'offerta e accontentare quanto più possibile il pubblico in generale.

     

    Ne parli se fosse solo una questione di "variare l'offerta" e "seguire i gusti di tutti", ma questo è un discorso che puoi fare su Faraci o Manfredi o Medda. Cioè autori che piacciono ad alcuni e non piacciono ad altri, senza acrimonia o polemiche.

     

    Nizzi è un sacco MOLTO diverso. Se hai visto che ha ancora molti "fan", hai anche visto quanto è divisivo, quanto FA INCAZZARE COME BESTIE TUTTI GLI ALTRI LETTORI, ha uno "storico" di VENT'ANNI di storie in cui Tex si slaccia i cinturoni e viene preso per il xulo da tutti, e ha diverse interviste pubblicate in cui definisce in pratica i lettori di Tex come dei vecchi rincitrulliti che non sono in grado di seguire una trama e non vogliono storie belle, intelligenti o appassionanti, ma sempre il solito brodino con Tex e Carson che mangiano bistecche e patatine (davvero, a me pare incredibile che nei forum i fan di Nizzi si inalberino per qualunque cosa, e poi ACCETTINO TRANQUILLAMENTE LE DICHIARAZIONI DI NIZZI SU DI LORO, che vanno al di là, molto al di là, di QUALUNQUE COSA sia mai stata detta di loro qui o su TWO... ma forse è perchè Nizzi INSULTA TUTTI I LETTORI, non solo i suoi fan, sarà quello...)

     

    Poi, pare facile dirlo con il senno di poi...  ma che sarebbe finita a stracci lo si poteva prevedere. Con Nizzi è finita a stracci con Bonelli e con Canzio, come potevi pensare che ti avrebbe trattato meglio? Dopo che ti ha attaccato pubblicamente nelle interviste praticamente dalla tua seconda storia di Tex, cioè per più di vent'anni?

     

    In ogni caso, il discorso del "variare l'offerta" andrebbe bene SE TEX FOSSE UNA MULTISALA.

     

    Gestisci una multisala? OK, sala 1 John Ford, sala 2 Hawks, sala 3 Dario Argenti e sala 4 Fantozzi.  Ciascuno sceglie secondo i suoi gusti senza dare fastidio agli altri. (la cosa più simile anche se non proprio uguale nel fumetto sarebbe stata affidare una serie solo ed unicamente a Nizzi e non pubblicarlo altrove)

     

    Ma se fai una collana di DVD di film western,  che senso ha mettere dopo John Ford e Hawks anche "Ciccio Perdona, io no?" certo, ha un suo pubblico a cui piace... ma NEL FRATTEMPO, mentre accontenti quel pubblico...  cosa pensa il pubblico precedente?

     

    "Guardate, vi siete finalmente liberati della persona che per più di vent'anni vi ha deriso nelle storie e insultato nelle interviste, ma visto che vogliamo accontentare anche i suoi fan l'abbiamo fatto tornare.  Adesso vedrete di nuovo Tex in mutande che chiede scusa, Tex che lascia andare tre assassini perchè si deve sbafare una torta da solo e Tex che si fa 5.000 km per essere in un posto l'unica notte in cui sa che ci sarà un attacco e va tranquillamente a dormire. Ma così accontentiamo anche i fan su Facebook. Non siete contenti?"

     

    Onestamente, Mauro: capisco le buone intenzione e in altre circostanze (e altri autori) sarebbe magari encomiabile il desiderio di dare spazio ad autori che personalmente non ti piacciono. Ma se i lettori che non sono fan di Nizzi avessero piantato Tex in massa dicendo "e allora tenetevi i suoi fan, addio", ve lo sareste meritati...

     

    Premesso che secondo me sei l'unico curatore possibile per Tex (e che se te ne vai prevedo andrà tutto in vacca in cinque minuti), da lettore non voglio un curatore che cerchi di "accontentare tutti, indipendentemente dai suoi gusti".  Perché il posto dove a tutti viene dato quello che si meritano ha un nome preciso, ed è "Inferno".  Io voglio un curatore che cerchi di far uscire il Tex migliore possibile. Ovviamente secondo il SUO giudizio e secondo i SUOI gusti. Poi deciderò io da lettore se condivido o meno quel giudizio e quei gusti. Il criterio "a me non piace ma ha i suoi fan" mi pare molto pericoloso: QUALUNQUE COSA ha i suoi fan...

  17. 17 minutes ago, valerio said:

    Che poi ad ogni storia di Nizzi si leggono le stesse cose. Tra l'altro magari anche senza aver letto la storia, partendo con discorsi generali. Fui facile vaticinatore quando predissi temporali in apertura di topic:D

    Ma se ho persino detto che questo albo di Nizzi mi ha dato una grandissima soddisfazione! :angry:

     

    (quando l'ho lasciato in edicola...  :P )

     

    A parte gli scherzi, noterai che non ho detto NULLA su questa storia, appunto perchè non l'ho letta (e non ho nessuna intenzione di leggerla, io con Nizzi ho CHIUSO), e ho risposto SOLO quando si parlava D'ALTRO.

     

    Certo che si si usano i commenti ad una storia di Nizzi per fare affermazioni su Nizzi, sui lettori di Tex in generale, su quelli che "vivisezionano le storie", su Bonelli e GL Bonelli, etc, poi non è che si possa invocare come difesa "non hai letto la storia, quindi non puoi fare affermazioni generali sui Tex. Noi sì.

     

    E la lista postata da Leo è quella sì una provocazione, visto che mette insieme cose dette da utenti diversi e che nessuno pensa globalmente 9la 1 e la 3 sono mutualmente esclusive, la 3 stata avanzata come ipotesi per negare la 1, non si possono mettere insieme come se fosse un programma elettorale. E, personalmente, anche se vengo tirato per la giacchetta da inizio thread, non mi riconosco in NESSUNA di quelle affermazioni e alcune le ho pure contestate...)

  18. Come dico spesso, l'originalità è sopravvalutata. È una cosa che interessa quelli che trattano i fumetti (o i film o qualsiasi altra cosa) come la settimana enigmistica per trovare le "fonti" e le "citazioni". Una maniera di "leggere" senza passione, senza gusto e credo senza nemmeno tanto divertimento che si è diffusa con gli autori "citazionisti" e fanzinari dagli anni 80 (quello è il loro pubblico, chi si assomiglia si piglia...)

     

    Il problema tipico di Nizzi non è la scarsa "originalità". Certo, ci sono autori che riescono a fare cose originali anche su Tex (GL Bonelli spesso, alla faccia delle boiate sulle sue storie tutte uguali, e anche Borden ci prova e a volte ci riesce), ma nessuno lo chiede o lo pretende, in un fumetto seriale.

     

    Il problema tipico di Nizzi è la scarsa VARIETÀ.

     

    GL Bonelli non era "originale" perchè in tutte le sue storie Tex usava lo stesso linguaggio colorito, con continue nuove invenzioni linguistiche.

     

    Il problema di Nizzi quando prova ad emularlo, non è che non dovrebbe usare lo stesso linguaggio colorito. È che usa SEMPRE E SOLO DUE COSE: "Satanasso" e "vecchio cammello". Si è persa la varietà del linguaggio.

     

    I mezzi con cui Tex trova informazioni nelle storie di GL Bonelli sono sempre gli stessi: Tex segue tracce, o inganna i cattivi fingendosi uno di loro, o parla con le vittime, o provoca i cattivi per farli scoprire, o lascia andare un pesce piccolo se fa i nomi, o minaccia qualcuno di lasciarlo agli indiani o alle sue vittime desiderose di vendette, oppure sbatacchia il cattivo come un tappeto facendolo volare per la stanza, o contatta un rivale, o usa un veggente o uno srregone, o viene contattato da uno spirito, o qualcuno sente cose per caso e gliele racconta.  NESSUNO di questi metodi è "originale", e GL Bonelli li ha usati tutti più volte. Ma c'è una VARIETÀ tale che non sai prima di leggere le pagine successive quale userà adesso.

     

    Nizzi usa sempre e solo origlioni. Puoi prevedere che qualunque mistero ci sia, un origlione svelerà tutto a Tex per mandare avanti la storia a calci. Si è persa la varietà.

     

    Questa valutazioni la puoi fare su TUTTO, anche sul tipo di storie: con GL Bonelli avevi western classici, gialli, magia, storie militari contro indiani, vendette, etc..   Nizzi fa sempre e solo "gialli" abbastanza semplici.

     

    In questo senso "non ha idee":: gli serve l'idea di base iniziale, una cosa che non dovrebbe mancare mai a nessun autore professionista (come si dice, le idee valgono un soldo la dozzina, bisogna poi svilupparle), e se gli manca deve essere un vero e proprio blocco psicologico causato dal suo rigetto per Tex. Ma una volta partito con lo spunto, gli basta collegare i puntini da 1 a 47, visto che sa già cosa succederà (Tex troverà un origlione, mangerà bistecche e patatine - anche il menù dei ristoranti era più vario con GL Bonelli - poi un altro origlione, altre bistecche e patatine, qualche battuta in cui spiegherà a Carson le cose più evidenti, qualche agguato dove Tex se la caverà sempre perchè i "cattivi" non lo prendono da tre metri senza altra spiegazione, insomma, diventa una partita a domino con sempre le stesse tessere...

    • +1 2
  19. 9 minutes ago, Grande Tex said:

    Vederci dietro chissà quale complotto per rovinare Tex

    Nessun complotto. Semplicemente quando fai di malavoglia un lavoro che non ti piace per un personaggio che non ti piace, ti "vendichi" prendendo le poche soddisfazioni che ti puoi prendere. Ridicolizzandolo. Poi, quando vedi che puoi farlo e nessuno ti dice niente (anzi, sempre più lettori apprezzano: per me molti di quelli che esaltano Nizzi su Facebook ormai condividono la sua concezione "comica" di Tex, e si divertono a vedere ridicolizzato quel pallone gonfiato), ti senti invincibile e insisti ed esageri.

     

    Si arriva addirittura alla frustrazione per il fatto che NON SE NE ACCORGE NESSUNO (all'epoca Nizzi AMAVA discutere con chi gli contestava queste cose: non per "confutarle", quanto perchè gli dava un po' di soddisfazione vedere che qualcuno le sue storie le leggeva davvero: immaginati la frustrazione del mettere cose simili nelle storie... e poi non se ne accorge nessuno! Gli davamo molta più soddisfazioni noi che non i fan adoranti che dimostravano di non leggere le sue storie con la minima attenzione...)

     

    Il fatto che Nizzi se ne fregasse di Tex e della Bonelli è dimostrato chiaramente dai semplici numeri: in un periodo in cui PER SUA STESSA AMMISSIONE, NON AVEVA PIÙ IDEE, cercava di tenere Boselli e chiunque altro "fuori dalla porta" accentrando su di sè più disegnatori e più pagine possibile. Come si fa a dire che era scoppiato per il "superlavoro"... quando, VOLONTARIAMENTE, dopo la crisi macinava (alla carlona) molte, molte più pagine di quante ne avesse mai fatte prima? Quando VEDI che non hai più idee, e comunque dici "faccio tutto io! Tutto io! Faccia più pagine che posso, a costo di farle pessime" quale può essere secondo te la motivazione? Affetto per il personaggio no, altrimenti saresti tu a farti da parte o comunque favoriresti il ricambio. Amor proprio no, altrimenti scriveresti meno ma meglio, per non sputtanarti. Necessità? No, gli autori c'erano, era lui che non li voleva fare entrare. L'unica spiegazione plausibile sono semplicemente I SOLDI: facendo così Nizzi ha guadagnato cifre spropositate che nessun autore Bonelli ha mai guadagnato, né prima né dopo. Credo che all'epoca fosse l'autore di fumetti che guadagnava di più in tutto il mondo (escluse le royalties ovviamente, molti autori guadagnano tanto per quelle, parlo di "page rate" per i non detentori dei diritti e basta)

     

    22 minutes ago, Grande Tex said:

    amche perché se odiasse tanto il personaggio non tornava a scriverlo

    Lui NON VOLEVA tornare a scriverlo, dopo la crisi dei primi anni 90.

     

    Pare che per convincerlo a tornare (cosa che lui assolutamente NON VOLEVA FARE) Sergio Bonelli arrivò a offrirgli cifre spropositate. Quello che avevo sentito dire io all'epoca, dal "passa parola" degli informati, era che gli aveva offerto più del doppio dell'autore Bonelli più pagato dell'epoca. Ciascuna delle pagine che macinava a macchinetta svogliatamente nei decenni successivi gli è stata stra-pagata cifre assurde e totalmente fuori mercato, Nizzi con Tex è diventato ricco pur non avendo nessun diritto sui personaggi. (quindi, altro che "vittima dello sfruttamento" come dicono ancora i suoi fan, Nizzi con la Bonelli ha trovato la gallina dalle uova d'oro, è diventato ricco producendo a macchinetta migliaia di pagine, ma poteva benissimo vivere benissimo e diventare ricco lo stesso curando la qualità. Solo che sarebbe stato meno ricco)

     

    Per anni non ho detto nulla al riguardo (anche se la voce su queste cifre assurde era in giro sin dalla metà degli anni 90, confermata sottobanco da più fonti) perchè era solo una voce su cui non avevo riscontri citabili, poi ultimamente anche Boselli ha confermato che era l'autore di gran lunga più pagato alla Bonelli (anche se non ha detto le cifre, quindi non so se, come avevo sentito, era più del doppio di chiunque altro o se la differenza era minore)

     

    Non so se quanto è tornato richiamato da Boselli avesse conservato quel page rate, ma se è così, direi che spiegano ampiamente "perchè sia tornato", senza dover tirare fuori motivazioni da libro Cuore (inoltre, le persone con cui aveva litigato, Sergio Bonelli e Canzio, non c'erano più...)

    • +1 1
  20. 16 minutes ago, Letizia said:

    Il fatto è, secondo me (e potrei sbagliare), che Tex a Nizzi gli stia sui marroni e che provi un recondito piacere nel farlo fallace, menefreghista e fortunosamente inerte.

    Tutto qui.

    Quoto.

     

    Essendo comunque una interpretazione "psicologica" basata su valutazioni delle sue opere, non può essere "dimostrata", e molte persone si rifiutano persino di considerarla come eventualità (fra questi lo stesso Borden in una discussione con me di qualche anno fa, chissà se adesso ha cambiato idea...).

     

    Ma se il Rasoio di Occam ha una qualche validità...  quale spiegazione più ovvia si può trovare per il semplice e verificabile fatto che per DECENNI in TUTTE le storie di Nizzi, Tex ha fatto figure ridicole o per incapacità (venendo sistematicamente salvato da chi andava a salvare e causando danni a chiunque si fidasse di lui), o per meschinità (la caratterizzazione di Tex come di un pigro mangione che non si muove se non riceve ordini da qualcuno) o per pomposità da pallone gonfiato (le innumerevoli figuracce con frasi tipo "la catturerò o non mi chiamo più Tex Willer! Ops, mi è sfuggito!" "Vieni con me, bambino, ti giuro che non corri nessun rischio! Ops, Mi hanno rapito il bambino!"

     

    Ancora, dopo DECENNI, la risposta dei "negazionisti dell'ovvio" è semplicemente il negare, il negare sempre ("non è possibile, un autore professionista non lo farebbe mai". così come magari un autore professionista non direbbe le cose che dice Nizzi nelle interviste sui suoi colleghi? In realtà autori professionisti hanno fatto anche di peggio, l'avere un lavoro non implica superiorità morale), ma una possibile spiegazione alternativa che tenga non è stata mai data.

     

    Così, appena torna su Tex dopo anni di assenza, la prima cosa che fa è mettere Tex in mutande che chiede scusa... ma no, dai, è SICURAMENTE una mera coincidenza... :lol:

     

    28 minutes ago, Letizia said:

    L'idea che Nizzi non ha più idee non sta in piedi ed è smentita da quest'ultimo suo lavoro dove le idee ci sono.

     

    Questa invece è stata confermata dallo stesso Nizzi (e corrobora l'idea che scrivere Tex gli faccia abbastanza schifo, non sia assolutamente ispirato e sia stato convinto a farlo dopo la crisi dalle cifre spropositate e assolutamente "fuori scala" che Sergio Bonelli gli aveva offerto per non doverlo scrivere lui). Persino nel libro di Guarino spiega come per anni abbia utilizzato idee altrui o suoi vecchi soggetti di storie che aveva scritto per il Giornalino (o abbia scopiazzato sfacciatamente Pratt) perchè quando si trattava di scrivere per Tex, non gli veniva più nemmeno un idea (e ha continuato a scriverlo per VENT'ANNI macinando VOLUTAMENTE una quantità spropositata di pagine, senza idee e senza ispirazione)

  21. Pensare che Nizzi faccia storielle frettolose senza il minimo impegno, in cui spesso Tex viene ridicolizzato, solo ADESSO per far dispetto a Boselli, significa ignorare i 30 anni precedenti in cui ha fatto anche di peggio. OK, magari all'epoca voleva far dispetto a Sergio Bonelli e a GL Bonelli. poi voleva far dispetto ai lettori e ai suoi critici sempre più numerosi. Ma alla fine, se hai sempre qualcuno a cui far dispetto, magari il problema sei tu...

  22. On 4/13/2023 at 9:47 PM, Tex_Mat said:

    Il finale, a mio parere, delude un poco: nonostante i toni roboanti, Tex non ha in mano nulla per inchiodare le menti del progetto criminale (Holmer e Pratt). Sono questi ultimi che, abituati a non avere ostacoli (Sander è stato, probabilmente, il primo e unico che ha cercato di opporsi ai loro crimini), perdono lucidità e si danno alla fuga

    Dimentichi che non hanno di fronte lo "sbirro ligio alla legge e ai regolamenti" di Nolitta e Nizzi, che hanno bisogno di "prove", "confessioni firmate" etc.

     

    La fine dei due è splendidamente "preparata" da GL Bonelli che a pagina 58 del primo albo mette quell'esilarante dialogo in cui il banchiere si sente totalmente al sicuro: ha pagato i testimoni, ha pagato lo sceriffo, ha pagato i giudici, HA COMPRATO LA LEGGE, e anche se arrivano Tex e Carson è tranquillo, "NESSUNO PUÒ LOTTARE CONTRO LA LEGGE"

     

    Con GL Bonelli che chiaramente sta preparando loro una dura sorpresa, perchè il suo Tex SE NE SBATTE DELLA LEGGE! Il "suo" Tex opera per la GIUSTIZIA, ed è, sostanzialmente, un criminale. Un violento. un prepotente. Che però se la prende, come la Giustizia Divina e la legge del Contrappasso, solo contro criminali, i violenti, i prepotenti.  (le critiche per il fatto che non presentino seri problemi per Tex per me indicano soprattutto che si solo letti da troppo tempo gli albi di GL Bonelli e bisognerebbe rileggerli: il fatto che persone che si sentono potenti e invincibili vengano prese a calci con facilità da Tex e Carson era all'epoca la vera gag ricorrente, altro che bistecche e patatine. Stupirsene è come meravigliarsi che Tex mangi bistecche e non sia vegetariano...)

     

    Dici che il banchiere avrebbe potuto stare tranquillo? No, non con il Tex di GL Bonelli. E questo dialogo lo chiarisce bene:

     

    Tex-227-pag-032.jpg

     

    Tex prenderà a calci il banchiere. E se Holmer avrà la legge dalla sua...  Tex prenderà a calci pure la legge!

     

    (capite perchè vedere Spring farla franca perchè ha pagato la legge, PROPRIO IN QUESTA STORIA, è la totale NEGAZIONE di tutto quello che la storia DICEVA? La "premise", in senso drammaturgico, di questa storia è "Tex fa vincere la giustizia, non la legge" e la "ret-con" dice "La legge sconfigge anche Tex, oltre alla giustizia, e Tex non può farci niente")

     

    Nel finale, Tex va a PRENDERE HOLMER. Ha già ucciso o catturato TUTTI i suoi sgherri, Holmer è INDIFESO...  e TEX STA ANDANDO A PRENDERLO!

     

    Pensi davvero che Holmer, di fronte a Tex, da solo e senza più pistoleri al suo servizio, potrebbe cavarsela dicendo "non avete prove"? Tex gli farebbe ingoiare tutta la polvere della strada a calci!  :lol:

     

    Tex ha sentito la confessione in punto di morte di Renart, è lui stesso il testimone d'accusa (e anche per questo non ha alcun senso che non sia stato chiamato a testimoniare e non sapesse dell'esito del processo: la dichiarazione firmata va bene quando la condanna è burocratica, ma la gang ha passato mesi a intimidire e minacciare i testimoni e a pagare testimoni falsi, non ha senso che Tex non sia stato chiamato), e sta andando ad arrestare Holmer. Lo sceriffo si è messo in mezzo e Tex minaccia immediatamente di destituirlo. In quel momento ha l'autorità per arrestare Holmer (Spring è già fregato per il tentato omicidio di Tex di fronte a dozzine di testimoni), perquisire il suo ufficio, e trovare altri testimoni non più impauriti con Holmer dietro le sbarre.

     

    Davvero, tu che faresti? Aspetti Tex con calma per dirgli "non avete prove! Non avete il diritto!" con il tuo dentista che pregusta quello che ti farà pagare per la dentiera che ti servirà dopo?  :lol:

     

     

     

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