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TWF - Tex Willer Forum

Diablero

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Messaggi pubblicato da Diablero

  1. 7 hours ago, andreadelussu74@gmail.com said:

    Boselli doveva spiegare come Yama era riuscito a fuggire dall'adntro sotterraneo dove lo aveva fatto porre in salvo il padre Mefisto

    Oddio, no, che questa storia è già ammorbata da tonnellate di spiegazioni! (e come mai faccio questo, e come mai i miei poteri funzionano così, e il libretto di istruzioni infernale a pagina x dice che è scaduta la garanzia, e...cheppalle!)

     

    Mi sa che c'è un equivoco: qualche lettore (tipo io) compra Tex alla ricerca di avventure, azione, suspense, dramma, catarsi.

     

    Altri mi sa che leggono Tex come si legge il giornale, o come i programmi TV di "approfondimento": "oggi nella riserva Navajo Tex ha steso un killer. Vi facciamo vedere un filmato della sparatoria di 20 secondi, seguirà dibattito in studio lungo 4 ore in cui sarà spiegato tutto, compresa come mai Zia Marta non fosse presente alla scena pur avendo preso la corriera di Tucson delle 12"

     

    Bisognerebbe fare 2 versioni delle storie (così accontentiamo anche la fame di Airoldi per nuove testate texiane), così borden fa prima: scrive una storia con le spiegazioni necessarie, poi affida ad un fanzinaro qualunque la scrittura di tutte le spiegazioni su ogni dettagli, che verrà inserita in mezzo alle pagine, quadruplicando la lunghezza totale, in una nuova testata: non più "tutto Tex", ma "Tex con Tutto Spiegato Bene Bene".

     

    Così Borden ci mette la meta del tempo e fa il doppio delle storie, e alla metà dei commenti nei forum o su facebook si potrebbe semplicemente rispondere "leggiti la TcTSBB"

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  2. L'ira per la pubblicità di Dampyr fa davvero ridere! Qualunque "texiano" di vecchia data (con gli albi originali, ovviamente) si ricorda benissimo quante volte sono stati inseriti inserti a colori dentro gli albi (addirittura, li mettevano a centro albo, dove spezzavano la storia. Lo fecero per pubblicizzare "Daim Press" (un nuovo nome per la casa editrice, cioè non era manco un film, era un marchio aziendale) e per diverse altre iniziative.

     

    Non so, qua sembra che siano diventati tutti estremisti e assolutisti (e mica solo con Tex), mi sa che è l'effetto dei social, la gente si "carica" in qualche "echo chamber" o si perde in polemiche con i "nemici", e da quel tritacarne escono che o dicono che vorrebbero trenta pagine di pubblicità (questi qui a dire il vero sono calati, erano tanti quando tutti guardavano le TV commerciali), o che considerano bestemmie imperdonabili robe che su Tex ci sono sempre state...

     

    Insomma, sarò accusato come al solito dalle solite vestali del Tempio di andare a finire sempre lì, ma mi sfugge completamente il ragionamento di qualcuno che si offende a morte per un inserto staccabile, e non per più di 30 anni di cinturoni slacciati, origlioni, botte in testa, "lasciatemi spiegare", mutande, Tex che dà per scontato che non troverà una traccia vecchia di 2 minuti e non la cerca nemmeno. Oppure, per non andare sempre a finire sempre lì (però mica è facile ignorare un bubbone simile in mezzo alla serie, altro che due pagine di pubblicità ad un film), non è una peggiore mancanza di rispetto il pubblicare 40 albi inediti di Tex in un anno, a costo di farli disegnare a Torti e Danubio?

     

    Boh, mi sembra di vedere qualcuno che va in osteria, l'oste gli dà del vino ormai diventato aceto, e il cliente se lo beve tranquillo, poi la volta dopo gli portano del vino diluito da tanta acqua che sembra diventata acqua colorata, e va bene anche quello. Poi la terza volta gli servono del vino migliore ma il cliente se ne va arrabbiatissimo perchè ha visto un volantino di un concerto appeso ad una parete...

     

    P.S.: della storia parlo dopo, state davvero spoilerando troppo, ragazzi....

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  3. L'elenco si trova facilmente...

     

        Prima serie (1/60)
        Seconda serie (1/75)
        Terza serie (1/33)
        Quarta serie (1/24)
        Quinta serie (1/46)
        6 - Serie Verde (1/48)
        7 - Serie Rossa (1/24)
        8 - Serie Azzurra (1/14)
        9 - Serie Gialla (1/18)
        10 - Serie Smeraldo (1/27)
        11 - Serie Rubino (1/18)
        12 - Serie Topazio (1/15)
        13 - Serie Arizona (1/21)
        14 - Serie California (1/15)
        15 - Serie Kansas (1/21)
        16 - Serie Nevada (1/15)
        17 - Serie Gila (1/12)
        18 - Serie Colorado (1/12)
        19 - Serie Pecos (1/18)
        20 - Serie Oklahoma (1/14)
        21 - Serie Mefisto (1/29)
        22 - Serie Rio Bravo (1/16)
        23 - Serie Dakota (1/11)
        24 - Serie Città d'oro (1/20)
        25 - Serie Drago Nero (1/25)
        26 - Serie Alabama (1/29)
        27 - Serie Mexico (1/19)
        28 - Serie Navajo (1/28)
        29 - Serie Leopardo Nero (1/35)
        30 - Serie Apache (1/23)
        31 - Serie Comanches (1/25)
        32 - Serie Osages (1/30)

     

    Inizio serie brossurate da 80 pagine:


        33 - Serie Nebraska (1/33)
        34 - Serie Pueblo (1/40)
        35 - Serie Cobra (1/61)
        36 - Serie Rodeo (1/19)

     

    Ce ne sono di tutte le lunghezze, dalle 11 strisce della serie Dakota alle 61 della Cobra. La lunghezza media è di 27 albi a serie, quindi sì, le prime tre serie sono molto sopra la media e la quarta è appena sotto.

     

    P.S.: Mi ha sempre fatto un po' ridere il fatto che nella sua storia con il ritorno di Mefisto GLBonelli abbia tirato in lungo il più possibile l'identità del misterioso avversario di Tex...  e Sergio Bonelli invece chiama la serie in cui avviene "Mefisto", spoilerando tutto! :laugh:

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  4. On 10/6/2022 at 2:09 PM, ComixComunity said:

    Ciao.

     

    Dopo un salto di qualche (un po') numero, stavo pensando di tornare in corsa, e magari recuperare in futuro i nn. mancanti.

     

    Ho visto che con l'uscita 48 (ora siamo alla 52) inizia la 3^ serie di strisce. Forse un buon momento per un reinizio. Parliamo mi pare del n. 10 Gigante.

     

    Che ne dite?

     

    Che ha senso. La terza serie a striscia è stato una vero "nuovo inizio" per Tex (così come la quarta, solo il passaggio fra la prima e la seconda non aveva comportato un balzo di anni. Ma all'epoca nei redazionali ancora si diceva che quella era la storia vera tratta dalle memorie di Tex Willer...).  Si vede per la prima volta Kit che ha già 6-7 anni quindi è passato un bel po' di tempo dalla striscia precedente, Tex ha smesso di vagabondare e viene richiamato "in servizio" con la sua vecchia stella da Kit Carson, e per la prima volta praticamente l'intera serie è dedicata ad una singola lunga avventura, la prima avventura davvero "lunga" della serie.

     

    Anche disegni e copertine fanno un salto di qualità, Galep è sempre più bravo e veloce, GLBonelli ha sempre più dimestichezza con il personaggio, insomma per me ha senso che qualcuno dica "parto da qui".

     

    (anche se io non me sono persa una finora...  :P )

     

    On 10/6/2022 at 2:09 PM, ComixComunity said:

    PS: dovrebbe (almeno dal progetto iniziale) terminare con l'uscita 66, stampando tutte le serie delle strisce, giusto?

     

    A "tutte le serie delle striscie" siamo ancora lontani, con l'uscita 66 si arriverà alla fine della quarta serie. Ma le serie in tutto furono 36! (per un totale di 973 strisce)  :laugh:

     

    (Solo le prime 820 sono spillate, però. Le prime 32 serie)

     

    Non so se le ristamperanno tutte, io lo spero, ma credo che le annunceranno a "blocchi" anche se proseguono per non impegnarsi da subito per anni. Per adesso "ufficialmente" arrivano alla fine della quarta.

  5. Tex è stato recentemente citato in TV anche in un ambito più reale di una fiction.  Recentemente si è (ri)parlato nei servizi dei TG del giudice Rosario Livatino, perchè se non fosse stato ucciso dalla mafia nel 1990 avrebbe compiuto in questi giorni 70 anni e sarebbe andato in pensione. Hanno fatto vedere nel TG la sua stanza, che è stata lasciata esattamente com'era dai suoi famigliari, con i libri, la toga, i vari oggetti personali e... "la sua collezione di Tex"

     

    Non è strano o raro, "la collezione di Tex" è in casa di tantissimi italiani, anche se magari l'hanno interrotta ad un certo punto.  Ma non riesco a non vederci un collegamento fra la persona reale e il suo senso della giustizia e il personaggio. E l'indispensabilità del poter "fuggire", almeno ogni tanto, in un mondo di fantasia dove la giustizia esiste.

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  6. Beh, la domanda già escludeva l'idea di "rifare la Gioconda", parlavo di momenti "accidenti, qui avrei fatto meglio a fare così... vabbè, facciamo finta di niente, tanto ormai è fatta" alla rilettura dell'albo. Comunque le risposte di Borden già danno la risposta anche a quella domanda, il passato è passato, immagino che a turbare i suoi sonni siano tutte le pagine che DEVE ANCORA FARE PRIMA DELLE SCADENZE, non quelle che ha già fatto...  :P

     

    Sui cambiamenti alle opere originali... sono per accontentare tutti. Se l'autore vuole modificare l'opera per me dovrebbe essere libero di farlo (se trova l'editore che gliela stampa, ovvio), ma non dovrebbe essere libero di togliere dalla circolazione la versione precedente. A parte che qualunque cosa pubblicata ormai è in giro e nelle mani dei lettori, a giudicare che versione vuole leggere dovrebbe essere solo il lettore e non altri. (per fare un esempio italiano di una correzione che ho rifiutato: Gipi quando realizzò "Esterno Notte", il suo primo libro, senza nemmeno immaginare che un giorno sarebbe stato pubblicato in tutto il mondo, realizzò il lettering direttamente sulle tavole dipinte. Quella è l'edizione che comprai all'epoca (con dedica dell'autore, uno dei pochissimi che avevo personalmente "scoperto" prima che diventasse famoso ed era quindi accessibile). Quando successivamente iniziò a vincere premi in Francia e in tutta Europa e a pubblicare i suoi libri in tutto il mondo, si resero conto della difficoltà del cambiare quel lettering nelle edizioni tradotte in francese, inglese o altre lingue. Così, immagino lavorando in digitale con i computer, hanno fatto una nuova edizione in cui il lettering dipinto sul disegno è cancellato e sostituito dai classici "ballon" a sfondo bianco. E da allora TUTTE le edizioni successive, italiane o no, hanno il lettering "normale" su sfondo bianco.

    Ecco, lì capisco il senso di fare un edizione "esportabile", ma mi fa un po' incavolare che almeno in Italia non sia più possibile acquistare, per un nuovo lettore, l'edizione con il lettering originale...

     

    Vabbè, a parte queste divagazioni... cambiare una graphic novel come Esterno Notte (o come Stria) è una faccenda diversa dal modificare un fumetto seriale. il fumetto seriale ha il suo fascino anche per i suoi errori, per la sua storia editoriale che si trova immortalata in tanti dettagli su quelle pagine.  Capisco il correggere gli errori nelle ristampe (oltretutto, oggi fanno ristampe colorate, un tempo riletterate, quando fai scempi simili la filologia l'hai già buttata nel rusco), ma per me se correggi il campidoglio in una ristampa non fai un favore al lettore: quell'errore fa parte della storia di Tex, perchè cancellarlo?

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  7. 1 hour ago, Angelo1961 said:

    Chi sostiene che il fantasy non sia importante in Tex o mente sapendo di mentire o è id.. pardon, poco attento o non è un lettore di Tex. L'impronta l'ha data un certo GLB!

     

    Più correttamente, direi che quello che viene definito "fantasy" oggi (un pappone maldigerito pseudotolkeniano) non ha nulla a che vedere con Tex (non ce li vedo elfi nani e folletti nella riserva Navajo), mentre quello che è di casa su Tex è l'horror, il weird (o meglio il "weird western"), risalente ad un periodo in cui non c'era la schematica distinzione fra fantasy e fantascienza (quindi in Tex ci possono tranquillamente essere piante carnivore provenienti dallo spazio e diableri messicani, e vengono trattati nella stessa maniera perchè in effetti sono lo stesso genere: il weird western - horror)

     

    Ma sono solo questioni semantiche, il concetto base importante è che Tex non è mai stato un fumetto "puramente western", anche se effettivamente chi ha iniziato a leggerlo con Nizzi potrebbe essere rimasto sorpreso quando (e se) ha recuperato le storie classiche di GL Bonelli...

     

    E che l'autore dell'articolo sia qualcuno che ha una visione "nizziana" di Tex si intuisce già dal fatto che per lui Tex pare essere soprattutto bistecche alte due dita e montagne di patatine fritte...

     

    (questa cosa continua a lasciarmi perplesso: ma davvero c'è qualcuno che è contento di leggersi ogni singolo albo la solita scenetta della montagna di patatine, sempre uguale? Non spende meno se si rilegge l'albo del mese prima? Tanto la scena è la stessa...)

  8. Vabbè, lasciando da parte l'aspetto "rifare una storia di Tex" (che non avrebbe senso, vedo che comunque le correzioni minime si fanno nelle ristampe se servono), sarei curioso invece su quali punti nelle trame di storie passate, con il senno di poi, adesso avresti agito diversamente.

     

    Senza nessun intenzione pratica di andare a cambiarle, ovviamente. Ma immagino che a volte ti sia capitato, a storia stampata, di pensare "accidenti, era meglio se facevo così, come mai non mi è venuto in mente prima?"

     

    (anzi, probabilmente ti sarà capitato più volte, ci sono autori che dicono di non rileggere mai le loro storie proprio per quello..., tranquillo che non pretendo un elenco completo, giusto le cose che ricordi adesso...  :P )

  9. Con la produzione di tavole che ha ormai Tex, mi sa che cercare disegnatori veloci sia necessario, altrimenti fra un po' Boselli dovrà trattare con centinaia di disegnatori....

     

    Poi ci sono quelli che nonostante la velocità sono su livelli che ti chiedi umanamente come facciano, tipo Gomez, e quelli che guardando le tavole capisci immediatamente come fanno ad essere veloci, come Torti...

  10. Rileggendo questa storia, si notano per me alcuni segni del decadimento di GLBonelli rispetto al "periodo d'oro": non sono stato a ricontrollare tutto, ma ho l'impressione che a volte dica due volte le stesse cose allo sceriffo (e queste ripetizioni e dimenticanze accadranno sempre più spesso in futuro, facendomi pensare che fra i vari problemi fisici che costringeranno GL Bonelli a smettere di scrivere, ci siano anche problemi di memoria), e la trama ad un certo punto sembra allungarsi troppo prima di arrivare al finale.

     

    Tutto passa in secondo piano però rispetto al grande pregio per me di questa storia: è la "summa" di come si dovrebbe comportare Tex, di chi è Tex, del suo rapporto con la legge, la giustizia, i criminali (quanti ne lascia andare dei pesci piccoli, e quanto è spietato invece con i pezzi grossi?), e persino con la prudenza e con la pianificazione. Fa capire che Tex non è un tamarro (anzi, è uno "spudorato mentitore" che inganna i suoi avversari e pure lo sceriffo, una persona astuta che prevede le mosse degli avversari, ma non è infallibile), non è uno "sbirro", non è uno che fa discorsoni isterici interrotti da botte in testa, non è un poliziotto "ligio alla legge", etc.

     

    Quante volte in questa storia se ne frega della legge, compiendo vari reati (fra cui un vero e proprio omicidio)?

     

    Non la migliore storia di GL Bonelli, ma la storia che sarebbe da far imparare a memoria a chiunque voglia scrivere le avventure di Tex!

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  11. On 9/25/2022 at 9:14 AM, Poe said:

    Kit Carson che esce dal saloon con atteggiamento spavaldo, sotto la luce della lampada, sapendo di avere tre avversari invisibili nel buio che stanno per sparargli, posizionati in tre direzioni diverse è sicuramente divertente da leggere, ma strategicamente (diciamo così) indifendibile.

    Niente di grave, eh, ma di solito i Nostri fanno l'esatto contrario, sparano subito alle lampade e ai lampadari (o spengono il fuoco in un bivacco) per non fare da bersaglio agli avversari.

    Qui invece Carson addirittura si mette in bella vista lasciando l'iniziativa ai nemici, che se non lo sforacchiano per bene appena ha messo il naso fuori dalla porta è solo perché così ha deciso la sceneggiatura. :lol:

     

    Ripeto: niente di grave, per carità, ma non vorrei che si passasse da Tex e Carson "umani" che prendono continuamente botte in testa e si fanno fregare, a un Tex e Carson supereroi che si gettano volutamente tra le pallottole che fischiano, tanto loro non muoiono di sicuro.

     

    Temo che ormai sia diventata una questione "generazionale", fra i lettori che, soprattutto, fra gli autori.

     

    Il punto è: cosa è ammirevole? Cosa ti fa vedere un personaggio come larger-than-life, il migliore, quello che spicca fra tutti?

     

    All'epoca in cui è stato creato Tex, in genere, era l'abilità e l'intelligenza. Tex e Carson erano presentati come abili e coraggiosi, ma anche intelligenti. La parte di quello che si vanta e si gloria senza alcuna prudenza o piano era riservata per il comic relief, per lo sbruffone da deridere.

     

    E questo appunto non solo in Tex o altri personaggi dei fumetti, ma soprattutto nella letteratura, o nel cinema.

     

    C'è una vecchia storia di Conan ("Shadows in Zamboula" di Robert E. Howard) in cui, per tutta una notte, sembra che Conan si faccia manipolare e sfruttare da gente più sveglia di lui. Finché nelle ultimissime pagina il lettore si rende conto che invece è stato Conan a manipolare tutti, e se ne va con il bottino senza che nessuno lo sappia.

     

    "Closing the door behind him, Conan returned to his horse, mounted and turned westward, toward the open desert, swinging wide to skirt the sinister belt of palm groves. As he rode, he drew from his belt a ring in which gleamed a jewel that snared the starlight in a shimmering iridescence. He held it up to admire it, turning it this way and that. The compact bag of gold pieces clinked gently at his saddle-bow, like a promise of the greater riches to come.

     

    'I wonder what she'd say if she knew I recognized her as Nafertari and him as Jungir Khan the instant I saw them,' he mused. 'I knew the Star of Khorala, too. There'll be a fine scene if she ever guesses that I slipped it off his finger while I was tying him with his sword-belt. But they'll never catch me, with the start I'm getting.'

     

    He glanced back at the shadowy palm groves, among which a red glare was mounting. A chanting rose to the night, vibrating with savage exultation. And another sound mingled with it, a mad, incoherent screaming, a frenzied gibbering in which no words could be distinguished. The noise followed Conan as he rode westward beneath the paling stars."

     

    Per l'epoca (e per i decenni successivi), Conan qui è esaltato come scaltro e intelligente, chissenefrega se ha dovuto fingere di farsi manipolare? Ha ottenuto quello che voleva.

     

    Per molti lettori attuali credo sarebbe un comportamento incomprensibile.  Conan se ne va tranquillo con il tesoro senza vantarsi di fronte a tutti, senza scena madre in piazza mentre fa fuori i nemici a dozzine dicendo battutine alla Schwarzenegger, I suoi nemici credono di averlo fregato, e lui glielo lascia credere.

     

    Chi trovate oggi che scrive una scena simile?

     

    L'eroe oggi non deve essere scaltro o intelligente, deve essere maraglio e fare battute in favore di telecamera. Conan, non facendo battute in favore di telecamera, non si comporta "da eroe"

     

    Il cambio al cinema lo vedi negli anni 80 soprattutto (anche se si vedono film simili anche prima, è negli anni 80 che si impone il clichè). , e nei fumetti (sempre in ritardo) negli anni 90. I protagonisti diventano sempre più tamarri, cioè sempre più "protagonisti" perchè sparano battute maraglie in favore di telecamera, senza dimostrare mai particolare scaltrezza o intelligenza.

     

    Mi sa che è uno dei tantissimi motivi per cui oggi è difficilissimo trovare sceneggiatori capaci di scrivere Tex, o, in generale, storie di avventure non post-moderne, non decostruzioniste, non moralistiche e non tamarre: non è solo questione di saper scrivere un western, è cambiata proprio l'idea di eroe: essere scaltri e intelligenti non è più di moda, essere pomposi e maragli sì.

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  12. 1 hour ago, Letizia said:

    Hai notato, proprio in questa tavola, l'alito di Tex e Yellow Bird (fa freddo) che nella tavola in BN non compare (perché non può)?

    Sì.

     

    Mi fa l'effetto dei "ragnetti" ridicolizzati da Alfredo Castelli e Silver nel libretto "come diventare autori di fumetti", in cui deridevano "l'horror vacui" di chi doveva continuamente aggiungere dettagli, che finivano per RIDURRE l'impatto delle tavole.

     

    O, come diceva il grandissimo Alex Toth:

     

    "I spent the first half of my career learning what to put into my work, and the second half learning what to leave out."

     

    "To add to truth distracts from it."

     

    "Strip it all down to essentials and draw the hell out of what's left."

     

    E sui "vantaggi" di aggiungere colori, specchi e perline colorate, trovo appropriata quest'altra sua citazione, meno famosa delle precedenti (che si trovano già sulle pareti di un sacco di disegnatori in tutto il mondo)

     

    "Any 'transmitting' device or applied technical method, which gets in the way of the 'transmission'/message/story, etc., is a negative element, garbling that which ought to be clear and instantly understood, and ought to be simply-stated with economy!

     

    La versione "colorata" la vedo rimpicciolita e asfittica proprio perchè più "affollata", si perde il senso di spazio aperto dato dall'arioso b/n, per guadagnare.... il disegnare il respiro, il colorare ogni foglia, il mettere il trucco ai personaggi, e ragnetti in ogni angolo, mi raccomando...

    • +1 1
  13. 12 minutes ago, Doudou said:

    Non per disturbare, ma nella sezione anteprime di Tex 2022, sul sito della Sergio Bonelli Editore, scorrendo le immagini appaiono tutte in bianco e nero e ci sono anche quelle del Cartonato di Gomez.

     

    Grazie della segnalazione!

     

    In realtà ce n'è una sola, ma per fortuna è una di quelle poi postate dalla Bonelli a calori. Ecco qua la tavola "prima e dopo" per confronto:

     

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    1659452110992.jpg--.jpg?1659452111000

     

    Qui andiamo ovviamente nel campo delle opinioni e del gusto estetico personale, ma ma la versione in b/n mi comunica maestosità, grandezza, bellezza. La colorazione la "restringe". Spinge l'occhio a concentrarsi al centro ignorando il resto, e in generale, non aggiunge NULLA: si limita a COPRIRE il disegno, riducendone l'impatto.

     

    P.S.: visto che sono sempre alla caccia di idee per pubblicare altre insulse variant, pubblicare invece una variant in b/n di questi cartonati avrebbe invece un senso (almeno estetico, non so se ce l'ha commercialmente)

    • +1 1
  14. 23 minutes ago, PapeSatan said:

    Il fumetto é finzione.

    Va come vuole lo sceneggiatore, ma c'é una cosa che sappiamo sempre per certo, senza bisogno di saper leggere nella sua testa: il protagonista o, nel caso citato di Carson, il coprotagonista, si sa già che avrà la meglio, perció se al realismo si sostituisce l'iperbole (l'azione da "tamarro", come superficialmente definita da qualcuno) non solo non la critico ma anzi me la gusto con gaudio:

    "Ehi tu, elegantone!"

    "Dici a me?"

    "Sí, dico a te, pezzente!"

    "Ha detto a lei, señor!"

    "Butta il cinturone!" (e lui lo slaccia senza indugio e lo lascia cadere a terra, stendendosi sul travois a gustarsi la scena) 

    "E adesso a te, sceriffo!"

    "Se ci provano li fa secchi!"

    Bang bang bang!

    Fine dellla storia. Tre contro uno. L'iperbole. Ovvio che doveva andare cosí. Mica mi sarei aspettato una sparatoria imponderabile e neorealista, come in una rapina alle poste di tre malviventi contro la guardia giurata all'uscio...

     

     

    Ehm...  c'è il piccolo dettaglio che la scena che descrivi è presa DA UN FILM COMICO!!!!  :rolleyes:

     

    Ma c'è un fondo di verità: chi fa scene tamarre o le ama, ho visto in genere fra i miei conoscenti, non vede la differenza fra Trinità e gli altri western (non è un gran campione statistico, personalmente ne conosco solo due così, ma guarda che strana coincidenza, nessuno dei due ama il western e uno quando una volta doveva descrivere Trinità ha detto "un film alla Sergio Leone". Anzi l'ha persino scritto in un articolo, per fortuna ero io che correggevo le bozze e l'ho segnalata..)

     

    Se vedi i film western così, come film in cui chi ha il cappello bianco vince sempre contro chi ha il cappello nero, allora sì, non c'è nessun personaggio credibile, fa tutto ridere, sono tutti scemi, e tutte le scene sono tamarre.

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  15. 1 hour ago, ciro said:

    Caro Diablero

    a me sembra che i "tre piccioni" lascino nella neve fresca le impronte (vignetta 2 di pag. 20)  che indicano le direzioni che hanno preso ed il vecchio Carson le nota subito, illuminate dalla lanterna (vignetta 1 di pag. 20) quindi intuisce le loro posizioni. Questo giustifica la sua sicurezza . Il Giusfredi  sceneggia la tavola in modo encomiabile e coerente ( bellissima anche la vignetta di Carson sorridente messa in contrasto al "Piccione" dietro l'albero. A me questi passaggi divinamente disegnati da Gomez , mi hanno invece divertito moltissimo. Altro che "Tamarrata":P

    Sì, è assolutamente ovvio e il disegno lo evidenzia bene (pure troppo, il fatto che non si siano resi conto delle orme che lasciavano descrive in pratica i tre come davvero piccioni di paese totalmente sprovveduti, tanto che Carson probabilmente avrebbe potuto limitarsi a sculacciarli. Significa anche che si sono messi d'accordo sulla soglia, invece di allontanarsi, parlare fra loro senza farsi sentire e tornare, ma la mia critica era sul comportamento di Carson non quello dei tre piccioni, quindi lasciamo stare.

     

    Quindi, nessuna dimenticanza e disattenzione, le orme le ho notate anch'io, come tutti, grazie.

     

    Solo che sono totalmente IRRILEVANTI. Carson non deve sparare alle orme. Le orme non sparano a Carson. Carson sapeva già benissimo che si erano messi in agguato, già prima di uscire dal saloon. Le ormi gli dicono solo la DIREZIONE in cui sono.

     

    O meglio, glielo dicono finché le vede. Cioè per pochi metri al massimo.

     

    Non so se abiti in città o in campagna. Ma se sei mai stato in campagna, ti sei mai trovato nel buio, con una luce sopra di te, uscire da una casa, a guardare nella notte (e non nei lampioni di una città)?

     

    L'hai visto a quanti metri vedi?

     

    Carson esce da solo. Le orme sono un "bonus" che lo aiuta, ma ATTENZIONE, ragionaci un minimo: quando Carson decide di USCIRE SOLO in una SOGLIA ILLUMINATA contro TRE KILLER IN AGGUATO, ancora non sa che le orme gli daranno un aiuto.

     

    Per questo sono totalmente irrilevanti nel fatto che Carson si comporta da TAMARRO. Cioè DA SCEMO. Buttando via (almeno qui) l'immagine di esperto Ranger che ne sa una più del diavolo, si mostra invece borioso e sbruffone come un piscialetto appena arruolato.

     

    Ma sul fatto che Carson si comporti da EMERITO COGLIONE non devi fidarti di me: TE LO MOSTRA LA STORIA.

     

    Perché, mentre io ho notato benissimo le orme, tu non hai notato a pagina 21, prima striscia, un bandito che SPARA 2 COLPI ALLA SCHIENA DI CARSON DA 4 METRI e, incredibilmente... lo manca!

     

    È la stessa storia a farci vedere che Carson si fa sparare alle spalle come un cretino (essendo TAMARRO, i due termini sono sinonimi), e si salva SOLO PERCHÉ È IL PROTAGONISTA DELLA STORIA. Che è quello su cui contano i personaggi tamarri per salvarsi nonostante agiscano da scemi boriosi..

     

    Insomma, una purissima "Recchionata", assolutamente indifendibile.

     

    Non rendiamo il vecchio cammello l'ennesimo tamarro da "fumetto moderno", please....

     

    P.S.:

    47 minutes ago, Letizia said:

    I colori di Matteo Vattani sono stupendi.

    Io direi che il merito maggiore della parte grafica vada a lui e non a Gomez, cui non si può certo negare l'alto valore artistico.

    Ma come sarebbe stata una pagina in BN senza l'intervento di Vattani?

     

    In b/n? Migliori.

     

    Ho letto migliaia di pagine di Gomez, quasi tutte in b/n, ma anche a colori, colorati da vari coloristi alla Eura, Aurea, da vari coloristi francesi e ora dalla Bonelli. In b/n sono meglio. Come la maggior parte dei disegnatori di scuola italiana o argentina, disegnano in b/n, pensano in b/n, bilanciano la tavola per il b/n. Il colore li "copre" e basta.

     

    Poi, ci saranno coloristi migliori o peggiori, che fanno più danni o meno danni, ma per me Gomez è sempre meglio in b/n (e infatti mi dispiace abbastanza che la sua prossima storia sia pubblicata su un color, preferirei che la colorazione fosse messa sulle tavole dei disegnatori peggiori, o si scegliessero disegnatori che si colorano da soli o che disegnano per il colore, tipo quelli Disney)

    • +1 2
  16. Letto. Gomez è una garanzia e basta a dare un ampia sufficienza ad una trama un po' esile (anche se Giusfredi ci prova a complicarne la spiegazione per millantare una maggiore complessità). Ma sta bene così, tanto è un albo da guardare più che da leggere.

     

    Però su un paio di scene arrivo a tirare le orecchie a Giusfredi: come ha già rilevato Poe, ci sono punti all'inizio in cui i nostri eroi sono eccessivamente "tamarri", tanto che sono tornato a verificare i credits per assicurarmi che non l'avesse scritto Recchioni (e invece era davvero Giusfredi, boh, sarà un fatto generazionale, questa tamarraggine onnipresente)

     

    Cosa intendo per scene tamarre? Quelle che tempo a borden stigmatizzava (giustamente) a Faraci, scene in cui i pards fanno "gli sboroni" con la tranquillità di chi sa che è l'eroe della storia e che vincerà.

     

    Per esempio, Carson che a pagina 20 esce, completamente allo scoperto, illuminato nella notte da una lampada (quindi è piuttosto improbabile che possa vedere nell'oscurità) ad affrontare 3 tipi in agguato. Pur sapendo che c'è una porta sul retro (ci manda il suo amico)

     

    Il Carson che conosco io li affronta sì 3 tizi appostati, ma non è scemo: è quello che ne "il passato di Carson", di fronte ad UN SOLO avversario in agguato, esce LUI dal retro per prenderlo alle spalle. Perché essere abili e coraggiosi non è uguale ad essere scemi.

     

    E il rischio (anzi, la certezza) dei personaggi tamarri è questo: si comportano da scemi. Le due cose sono indissolubilmente legate:un tamarro è uno tanto sicuro di sè che "fa lo scemo", correndo rischi assolutamente inutili, convinto che tanto essendo l'eroe non rischia nulla.

     

    Quella scena è il top della tamarraggine, ma ce ne sono altre: Tex che cavalca allo scoperto contro un gruppo di indiani che potrebbe sforacchiare a distanza, Yellow Bird che attacca con un bastone un gruppo di indiani armati di fucili a ripetizione,  Tex che sfida a duello il capo indiano per impedire che inseguano il caporali... dopo che li ha appiedati facendo fuggire i cavalli (e non capisco cosa impedisce comunque agli indiani di inseguire il caporale)

     

    Molto meglio i dialoghi, non solo lo scambio finale fra Tex e Carson già citati, ma un po' tutti i dialoghi nel corso della storia.  Per me già adesso Giusfredi "fa parlare" i pard meglio di tanti altri, dovrebbe solo stare attento alla tamarraggine...

    • +1 3
  17. Man mano che la Bonelli diventa sempre più "Texcentrica" (attualmente contando anche le ristampe e facendo un conto spannometrico mi sa che il 40% delle uscite Bonelli dell'ultimo anno riguardano Tex) saranno sempre di più mi sa i disegnatori di Nathan Never che si trasferiranno su Tex (che non e poi necessariamente un male, De Angelis si è rivelato adattissimo per il western, ma non tutti sono De Angelis...)

    • +1 1
  18. 12 minutes ago, Mister P said:

    Se è l'Atzori che dico io (non ho l'albo sotto mano) è tutt'altro che acerbo.

    Classe 1963, lavora alla Bonelli dal 1995 (copertine di Legs)

     

    Fino al 2017 a quanto ne so ha fatto solo Legs e Nathan Never, e questa è la sua prima storia di Tex a parte una breve per il color 14, quindi mi pare ovvio che abbia cercato di rifarsi ai disegnatori che l'hanno preceduto sulla serie Tex Willer...

  19. I disegni di Atzori per me non sono al livello degli altri disegnatori di questa serie, e quel che è peggio, peggiorano progressivamente nel corso dell'albo, come se si fosse impegnato di più all'inizio per poi preoccuparsi di meno (o forse era solo il ritardo con le consegne, capita...) con sproporzioni evidenti. Però di buono hanno che sono abbastanza "dinamici" e riescono a rendere l'atmosfera western (cosa che non avrei dato per scontata visto che lo conoscevo per fumetti completamente diversi)

     

    Rauch imbastisce una trama per adesso abbastanza semplice con un certo numero di coincidenze, ma mi sta prendendo abbastanza.

     

    Si tratta chiaramente di una storia "riempitivo", ma visto che borden non le può fare tutte ci vogliono anche quelle, e finora è largamente sufficiente: dipende ovviamente da come continuerà se il voto si alzerà o no...

  20. È una delle storie che mi fece smettere di leggere Tex all'epoca...

     

    (per i nuovi arrivati nel forum, riassumo una storia che ho già raccontato diverse volte: negli anni 80 io leggevo Tex già da più di dieci anni ed era il mio personaggio preferito. L'arrivo di Nolitta fu un trauma e diverse volte in quegli anni dopo aver letto una delle sue storie mollai la serie - di cui fino a poco tempo prima ero un fan accanito, ma all'epoca ero molto più esigente di oggi, avevo ancora in testa il Tex superlativo di GL Bonelli e non mi accontentavo di pallide imitazioni. Oggi ho molta più pazienza, altrimenti avrei smesso 30 anni fa...)

     

    Avrò smesso di leggere Tex come minimo una dozzina di volte (per poi riprendere dopo una storia di GL Bonelli, all'epoca ero comunque in un ambiente di lettori di Tex che mi dicevano quando c'erano storie belle), ma non mi ricordo gli specifici albi che mi fecero smettere, a parte le primissime volte. Questa me la ricordo bene. Che pizza di storia!

  21. Sarà difficile per tutti scrivere Mefisto, ma conto che almeno borden ci risparmi un Tex che rinuncia ad inseguire Mefisto perchè ormai ha 5 minuti di vantaggio e trovare le tracce dopo cinque minuti nella prateria è impossibile, un Tex che poi si fa prendere in giro da Mefisto aiutandolo persino a fuggire meglio, e che poi fa spallucce e torna alla riserva, tanto che gli importa se mefisto è in giro libero?

     

    Sulla qualità della storia si possono avere (incredibilmente) opinioni diverse (mi illudevo che una roba simile lo sdegno fosse unanime, e invece...:rolleyes: ) ma indipendentemente da questo,  il finale è assurdo, contraddicendo totalmente non solo tutte le storie di Tex e Mefisto precedenti, non solo tutte le storie di Tex di GL Bonelli, ma persino le premesse di QUESTA storia....

     

    Anche a darla ad altri, magari Faraci farebbe una storia soporifera, Recchioni farebbe un Mefisto supertamarro, etc, ma dubito che qualcun altro possa pensare che "Mefisto scappa prendendo in giro Tex che si dimostra un incapace" sia un buon finale per una storia...

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