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Juan Ortega

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Tutto il contenuto pubblicato da Juan Ortega

  1. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Splendida, forse il capolavoro di Nizzi! Ci avevo azzeccato (ma dopo i tuoi indizi non era così difficile). Il primo albo è da antologia, poi forse la tensione cala un pò nel proseguo della storia. Storia comunque che ricordo con grande piacere.
  2. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Credo di aver capito. E se ho capito bene, niente male come storia, in particolare la prima parte. Ripongo nella mensola chiodi e martello e vediamo di organizzare la crocifissione più avanti
  3. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Beh dai ... saremmo anche in tema pasquale
  4. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Forse mi hai sorpreso ma di certo non deluso. Storia che amo tantissimo, letta e riletta un'infinità di volte. Steven Brooke personaggio estremamente affascinante, l'idea dei tre dinosauri geniale.
  5. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Chiaro, altrimenti che gusto c'è? Comunque @Grande Proteus la tua lista è zeppa di titoli che probabilmente avrei inserito anch'io. Curioso di vedere il resto... mi ricorda un pò l'attesa da "Superclassifica Show"
  6. Dalla rilettura di questi albi mi rimane dentro una grande emozione. Non starò a ripetere i tanti pregi di questa indimenticabile storia, ennesima perla proposta dal grande GLB. I tanti commenti precedenti (cito in particolare quelli di @Barbanera, @juanraza85 e @Poe) hanno già descritto e sviscerato alla perfezione il tema portante di questo episodio e, soprattutto, l'affascinante figura di Lucero. Mi limito con il sottolineare un aspetto forse secondario ma, secondo me, molto interessante, ovvero quello religioso. Il crocifisso rubato tanti anni prima, assume per Lucero un forte significato simbolico piuttosto che essere solo un banale oggetto dorato. E' appeso al muro alle sue spalle, quasi a ricordargli in continuazione un passato dal quale non può slegarsi. E con il quale sa di dover fare i conti, prima o poi. Un Destino inesorabile e quel crocifisso pare quasi sia il suo strumento, un monito perenne rivolto al Mescalero. Ed è a quel crocifisso che, in qualche modo, si aggrappa Lucero nella sua disperata fuga. "Prendi con te il tuo totem della croce?", chiede il fido Felix. "Certo! Mi ha sempre portato fortuna, e in ogni caso non voglio che cada in altre mani" E quasi all'epilogo della sua tragica e tormentata esistenza, è proprio a quel crocifisso che si rivolge Lucero, dando un senso soteriologico all'intera vicenda. "Il crocefisso di Padre Tommaso... il segno del Dio dei bianchi che vuole essere riportato dove un tempo l'avevo preso!" "Aiutami dunque ad arrivare laggiù, croce-totem... Lucero ti riporterà dai padri e forse in cambio essi allontaneranno la morte che mi brucia dentro". Nel finale, il cerchio si chiude: il prezioso simbolo cristiano tornerà nella sua naturale casa e, finalmente, Lucero troverà la sua pace interiore e spegnerà quel fuoco che lo divora. Non so quanto GLB abbia voluto dare un senso cristiano a questa cosa. Forse è stata solo una scelta narrativa e basta. Sta di fatto che il tutto, almeno per me, riesce a dare un senso ancora più profondo ad una storia impossibile da dimenticare. Letteri è semplicemente splendido. L'immagine trasfigurata di Lucero con il crocifisso in mano è da antologia.
  7. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Bonelli everywhere!
  8. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Bonelli lo metterei con chiunque, tanto con lui si va praticamente sempre sul sicuro. Ma anche Nolitta (soprattutto in coppia con Nicolò/Fusco) è sempre nel mio cuore. Su Ticci, avendo riletto da poco "Terra promessa", avevo notato anch'io questa curiosa forma dei visi che, a mio parere, stonano un pò. Difetto che comunque non pregiudica assolutamente la qualità dei suoi splendidi disegni. Il Ticci "seconda fase" in generale lo preferisco, perché dallo stile più personale e più consono ai miei gusti. Come non darti ragione, le sue donne di sicuro non sono così memorabili come quelle di Nicolò (sempre maggiorate ), Fusco (quanto mi piacciono le sue indianine) e Letteri (Esmeralda e il suo bagno... occorre dire altro?) solo per rimanere tra i disegnatori classici.
  9. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Che è semplicemente splendida! Ma quanto era bravo Fusco?! E va riconosciuto tanto merito anche a Nizzi, qui in splendida forma.
  10. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Il mitico "Bisonte Bianco"! Anche a me è piaciuta tantissimo, tra le mie preferite del centinaio 300-399
  11. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Concordo. Per me un grandissimo! Forse io sceglierei una di Sasquatch, storia rappresentata benissimo da Nicolò e a cui sono molto affezionato. Indubbio che anche in questa risalti il suo inimitabile stile.
  12. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Io la ritengo un gioiellino nascosto. Raro caso di "continuity" tra una storia e l'altra, questo episodio ha veramente un fascino unico, forse anche per via dell'ambientazione molto "salgariana". GLB, come spessissimo gli accadeva, imbastisce una sceneggiatura di spessore e personaggi intriganti. Se c'è Nicolò poi io sono già soddisfatto.
  13. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Verissimo, altra grande "invenzione" di GLB con un Letteri d'annata. Storia forse un pò sottovalutata che a me è piaciuta molto. Se la prima di Medda mi aveva lasciato un pò indifferente, questa dal taglio poliziesco l'ho trovata ben fatta e convincente.
  14. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Altra storia indimenticabile con un superbo Fusco! Mi ripeto: bellissima l'idea di presentare la storia con il titolo all'interno dell'albo e, soprattutto, con la prima tavola!
  15. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Effettivamente sì, ammetto il mio debole per Nicolò!
  16. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Se dovessi stilare una mia classifica sarei sicuro solo delle prime due posizioni: 1) In nome della legge 2) Sasquatch
  17. Vado subito al sodo: per me la storia più bella della saga di Tex. Riletta dopo qualche anno me la sono gustata con enorme soddisfazione. Per me è la storia definitiva, quella in cui trovo tutti gli elementi che rendono Tex un fumetto epico. C'è il tranello ai danni di Tex, imbastito con cura e grande attenzione ai particolari e che diventa una trappola al quale il nostro eroe non può sfuggire. L'immagine di quella ragnatela con il grosso aracnide che si dirige verso la preda vale più di tante parole. C'è un nemico astuto e spietato ma che sa anche essere paziente, aspettando il momento giusto per colpire con la massima efficacia. Ogni comprimario è al posto giusto e recita la sua parte alla perfezione. La preda non può scappare. Ci sono figure di secondo piano ma caratterizzate alla perfezione, come lo zelante sceriffo di Gallup e il molto più umano e comprensivo vice sceriffo che scorterà Tex fino a Vicksburg. E ancora il direttore del carcere schiavo dell'alcool, presentato con pochissime ma efficaci tavole; figura prescindibile ma rappresentativa di quegli uomini al potere la cui debolezza è direttamente proporzionale alla carica detenuta. Sicuramente la figura più temibile per le sorti del nostro ranger è senz'altro quella di Murdock, il capo delle guardie della prigione, perfetta figura dell'avido e spietato aguzzino incurante delle vite umane che transitano a Vicksburg. Colpirà più volte Tex, infliggendogli anche la temibile punizione della "vedova": ma se riuscirà a fiaccarne il corpo di certo non ne domerà lo spirito ricevendo alcuni (spassosissimi) insulti che lo faranno imbestialire. La dignità di Tex, nonostante i soprusi e le angherie ricevuti, non verrà mai lesa, anzi ne uscirà rafforzata dalla breve ma intensa prigionia. Clem dimostra di essere personaggio molto astuto: certo c'è tanta avidità alla base della sua collaborazione con Carson ma anche la consapevolezza che Tex non è un caso come quello di altri disgraziati che avevano tentato di comprare l'evasione. L'astuta ed estremamente affascinante Myra (confesso il mio debole per le "maggiorate" di Nicolò) è una delle figura femminili che rimangono più impresse. Scaltra e spietata ma anche estremamente intelligente. Le ci vuole un solo istante per capire quando passare dall'altra parte della barricata. Se Tex è quello che, per forza di cose, agisce di meno i restanti tre pard non mancano di assolvere i loro compiti alla perfezione. Kit tiene in pugno le redini della riserva con saggezza ed autorità. Memorabile la strigliata al becero Lyman, così come memorabile è il pestaggio in coppia con Carson al malcapitato che voleva impiccare Tex. Certo, spesso sembra un pò il clone del padre, ma all'interno della storia risulta pedina insostituibile. E il fido Tiger non gli è da meno: ha ruoli meno attivi ma è compagno che infonde sicurezza e porta quel mattoncino fondamentale per la buona riuscita della storia. Carson con abilità e pazienza tesse la tela per acconsentire all'evasione di Tex, capendo subito qual è il mezzo più adeguato (il dinero ovviamente) per convincere i diretti interessati. E' un Bonelli in stato di grazia che non sbaglia nemmeno le virgole. Ogni tassello è al posto giusto, ogni situazione contribuisce ad accrescere la drammaticità e la perfezione di quest'opera che per me rappresenta un vero kolossal a fumetti. Cito un breve estratto di Sergio Brancato dal volume "L'arte di Erio Nicolò" perché, per me, estremamente significativo. "Supportato dal disegno di Nicolò, sempre funzionale alla narrazione e, al contempo, evocativo nei riguardi della memoria del lettore, Bonelli si conferma autentico mitografo del nostro immaginario allestendo una catena di eventi tra loro perfettamente orchestrati, volta a implementare di volta in volta la suspense nella progressione verso lo scioglimento finale della trama". Nicolò, che è il mio disegnatore di Tex preferito, qui raggiunge il culmine della sua arte. Per finire, devo ammettere che l'unica cosa che, sin dalla prima lettura di tanti anni fa, mi aveva fatto un pò storcere il naso, era l'identità segreta del misterioso uomo di Flagstaff che, alla fine dei conti, si rivela un perfetto sconosciuto. Non capivo perché fosse stato nascosto il volto per quasi tutta la storia. Una chiave di lettura interessante me l'hanno data i commenti di @virgin e @Diablero, che danno un senso pieno e plausibile a questa insolita scelta dell'autore.
  18. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Altra storia indimenticabile. Vedendo il primo dialogo della storia, c'è da pensare che Tex fosse sceso dal letto col piede sbagliato! Altra opzione è che lo stalliere gli ispirasse veramente poca fiducia
  19. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Hai detto niente
  20. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Altra storia memorabile, partorita da quel genio che di nome fa Giovanni Luigi Bonelli. Una delle mie preferite.
  21. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Neanche nella mia direi Per la collana dei Maxi forse entrerebbe "Oklahoma". "Rio Hondo" (insieme a "Il cacciatore di fossili") è comunque uno di quelli che ho apprezzato di più.
  22. Juan Ortega

    La mia personale Top 50 di Tex

    Storia classica classica, veramente ben fatta. Uno dei miei Maxi preferiti!
  23. Juan Ortega

    [10] [Almanacco 2003] Eroe Per Caso

    Soggetto interessante ed originale. A memoria non ricordo una figura come quella di "fast" Dan, pistolero che è l'antitesi dell'eroe "senza macchia e senza paura", che finirà però sulla strada delle redenzione grazie a Tex, all'affetto per una ragazza e, soprattutto, a se stesso. Anch'io ho trovato qualche analogia con "Gli spietati". Con i dovuti distinguo, "fast" Dan mi ricorda un pò Kid Schofield, contaballe e poco avvezzo all'uso della pistola. Così come la sparatoria nel saloon mi fa pensare alla strage che compie Munny per vendicare l'amico massacrato dallo sceriffo. Questo non per sminuire la storia, tutt'altro; trovo che gli spunti cinematografici calati abilmente nel fumetto siano sempre un punto di forza. Per gusto personale, in questa collana di Boselli preferisco "La legge del deserto", ma anche questo è sicuramente un episodio godibile. Andreucci, che se non sbaglio qui era al debutto, dimostra di avere stoffa da vendere. Cosa che le storie future confermeranno in pieno (vedi "Il magnifico fuorilegge").
  24. Juan Ortega

    [09] [Almanacco 2002] L' Ultimo Squadrone

    Storia che a me è piaciuta molto. Considerato il ridotto numero di pagine a disposizione, Nizzi è abile nel dare ritmo alla storia in un crescendo di azione che si conclude, purtroppo, in modo tragico. Anche qui Tex è in solitaria ma la sua presenza è più che sufficiente a dare spessore alla sceneggiatura. Uno dei meriti maggiori di Nizzi è quello di aver (finalmente) reso inevitabile lo scontro indiani/giacche azzurre. Generalmente Tex arriva sempre (a volte miracolosamente) a scongiurare il conflitto, spesso quando tutto sembra propendere per il contrario. Invece qui no, c'è tutto il realismo e la drammaticità di una battaglia cruenta e spietata, sceneggiata senza patetismo e retorica. E Tex può fare ben poco, se non rendere giustizia al fiero e saggio Maguas. Repetto ottimo! Magistrali alcune tavole della battaglia, soprattutto quella con i soldati accerchiati che tentano una disperata quanto inutile difesa dal furore degli indiani. Come gradimento (per quelle che ho letto finora) si piazza dopo l'inarrivabile "Zeke Colter" e "La legge del deserto".
  25. Mi accodo al tuo giudizio. Sinceramente, oltre a trovarla noiosa, mi è sembrata anche un pò troppo prevedibile in diverse situazioni. Vogliamo parlare poi degli astuti strateghi militari messicani che non fanno altro che mandare al massacro i propri soldati attaccando scriteriatamente in pieno giorno senza un minimo di tattica? Qualche siparietto divertente, qualche bella scena d'azione ma poi non ci trovo molto altro di interessante. Come già fatto notare da altri commenti, il plot di questa storia verrà ripreso più volte in seguito da Nizzi con esiti molto buoni.
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