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TWF - Tex Willer Forum

Juan Ortega

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About Juan Ortega

  • Birthday 01/07/1974

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    Musica, Letteratura, Sport (calcio, basket e tennis soprattutto)
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    Stefano

Me and Tex

  • Number of the first Tex I've read
    107
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  1. Il tuo bel commento ha fatto diventare nostalgico anche me ... di prima mattina però! Non so se sia questo il problema della serie mensile (non compro Tex da tempo, quindi non posso giudicare) e non so nemmeno se esista "un problema"; resta il fatto che il passato di Tex è un passato "ingombrante", per la qualità delle storie, dei suoi autori e dei suoi disegnatori storici. Il confronto è sempre impari, perché il passato ha un fascino ineguagliabile, al quale diamo un valore generalmente più alto del presente. E questo vale per tutto, non solo dei fumetti. Poi c'è chi pensa il contrario. Quando mio figlio mi sente ascoltare la "mia" musica (Led Zeppelin, Black Sabbath, Pink Floyd, Doors, ...) pensa l'esatto contrario: quanto sono fortunato io che oggi ho i vari Paki, Blanco, Lazza, Sfera
  2. Frase da scolpire nella pietra. Confesso però che sono rimasto deluso dalla tua scelta alla 17: speravo che ci avresti dato un valido motivo per credere nella redenzione...
  3. No! GL Bonelli parla di un Diablero ... lui è IL Diablero
  4. Leggendo questa tua dissertazione penso proprio a "Diablero" (nomen omen) e alla spiegazione che GL Bonelli fornisce al lettore per bocca di Mangos (lo stregone apache). "Un diablero è un diablero e basta. Nascono già così, con la mente piena di cattive cose e il cuore malvagio!" Questo NON spiegare non fa altro che alimentare il mistero e rende la storia ancora più magica.
  5. Altra grande prova magistrale di GL Bonelli che confeziona una storia epica, pregna di quei valori come il coraggio, il sacrifico e l'abnegazione che hanno sempre contraddistinto i quattro pard. E mai titolo fu più azzeccato, in quanto proprio di eroi si tratta. Risalta finalmente la figura di Kit che, con il padre lontano dalla riserva, riesce a ritagliarsi un ruolo di primo piano: anche se a volte assomiglia inevitabilmente ad un "giovane Tex", mi piace che GLB abbia finalmente puntato su di lui, dandogli una figura di un certo spessore. La storia si fa leggere con piacere e senza fatica, risultando appassionante e con una sceneggiatura solidissima, senza sbavature o punti oscuri. Insomma, per me uno di quegli episodi che riprendo in mano con immutato piacere. Tra l'altro, a parte l'intermezzo del numero 200, era un bel po' che Bonelli non raccontava una bella storia "indiana". Cosa dire che non sia già stato detto di Ticci? Nulla, probabilmente. Nel pieno della maturità, confeziona anche qui tavole splendide. Le articolate scene di battaglia, le impetuose rapide del San Juan River, l'atmosfera cittadina di Farmington sono illustrate in modo superbo, un vero piacere per gli occhi. Avere al proprio servizio un disegnatore di così grande impatto visivo credo sia stato un vantaggio non da poco per questo lungo episodio.
  6. A me dispiacerebbe che tu evitassi di scriverlo! Primo perché sei tutto tranne che ridicolo, secondo perché i tuoi commenti sono tra quelli che seguo con più attenzione. Ormai ne abbiamo parlato sino alla nausea, ma questa è una storia che resta impressa nella mia memoria. Come restano impressi anche tanti bei commenti che ho letto (tra i quali ovviamente i tuoi) che mi hanno emozionato al pari di questo indimenticabile episodio! Questo finale, insieme a quello di "Furia rossa", è tra i più intensi e stracolmi di pathos che io ricordi. Qualcosa che va oltre l'amicizia e che a parole non si può spiegare ma che, incredibilmente, un fumetto riesce a far emergere in modo prepotente. Condivido in pieno.
  7. Figliolo io ti stimo, ma se mi dimentichi il supremo Andrea Alongi perdi tanti punti!!! Biggiogero è solo l'erede, lui il maestro
  8. Non è una questione di colpa ma di punti di vista diametralmente opposti. Posto che la penso come te, ovvero che vorrei stimolare ed essere stimolato a leggere sempre storie di spessore, capisco anche che tanti lettori cerchino una lettura rilassante, con quelli che sono gli ingredienti tipici di un fumetto come Tex, ovvero sparatorie, scazzottate, indiani e soldati e, perché no, anche bistecche e patatine. E' in qualche modo una lettura rassicurante, quella di cui parlava Nizzi nel famoso sfogo di qualche tempo fa. Nella pagina FB di Tex Willer, dove partecipano anche alcuni utenti di questo forum, questa storia risulta generalmente molto apprezzata, proprio per quegli elementi che ho scritto sopra. Non ci trovo nulla di male, anche se non rientra nella mia visione di un fumetto. Tanto per dire le ultime storie dell'OldBoy di Dylan Dog le ho trovate pessime e piene di scene viste e straviste, eppure a tanti sono piaciute perchè gli ricordano "il caro vecchio Dylan".
  9. "Fort Sahara" non è un brutto Maxi: c'è un soggetto molto interessante e una storia che si fa leggere senza troppi affanni sino alla fine. Il suo problema è che è una storia COMPLETAMENTE SBAGLIATA; i personaggi con le fattezze dei 4 pard sono evidentemente degli impostori, le situazioni in cui vengono posti (da antologia quella iniziale in cui fanno da spettatori al massacro) sono l'antitesi del fumetto che abbiamo imparato a conoscere in tutti questi anni. E taccio dei dialoghi dall'umorismo involontario. Ricordi bene! Peccato che sia una scopiazzatura di "Silver Star" Ecco questo Maxi è micidiale, di una pesantezza inaudita, quel che si suol dire una fucilata nei coglioni! A parziale scusante di Nizzi, ci furono alcune importanti traversie nella realizzazione, se ben ricordo indipendenti dalla sua volontà. Resta il fatto che è uno di quegli albi che non rileggerei mai e poi mai. Concordo! Per me il suo Mister No è il vero Mister No. Su Tex l'ho sempre visto come un pesce fuor d'acqua, ma non ne parlerò mai male, nemmeno sotto tortura!
  10. Mi interessava questo punto, visto che non compro il Maxi. Sulla pagina FB di Tex Willer, ho letto molti appunti sul suo lavoro, dove spesso si lamentano errori di proporzione e diversi primi piani mal riusciti. Premesso che ultimamente nella suddetta pagina è un coro di lamenti tanto da rendere difficoltoso capire quando sono fondati oppure no, ero interessato alle valutazioni sul lavoro di Casertano, per me un vero fuoriclasse. Al netto di poche tavole con alcuni visi obiettivamente bruttini, ho apprezzato moltissimo il suo Texone dove mi è sembrato molto a suo agio in ambienti western. Promosso nel Maxi?
  11. Nonostante sul personaggio abbia visto numerosi video e abbia letto tanti saggi, Sergio Bonelli riesce sempre ad affascinarti e stupirti. Ma soprattutto emozionarti, perché la sua è una di quelle figure sempre più rare al giorno d'oggi. Questa bella intervista a 360° propone il Bonelli pensiero su tanti aspetti del suo lavoro e non: dalla politica nei fumetti ("negli albi di Tex c'è una pagina che va bene per i comunisti e una che va bene per i democristiani") al tanto amato cinema western dei tempi d'oro, dal rapporto con i collaboratori e amici alla finta querelle sul fumetto erotico, dalle fosche previsioni future sul fumetto all'amico e compagno di ufficio Giuseppe Verdi. Indimenticabile Sergio!
  12. Episodio sinceramente trascurabile rispetto alla produzione di GL Bonelli del periodo: lento, molto semplice, senza grandi colpi di scena. Lo definirei un "riempitivo" tra due storie molto belle e molto complesse. Nulla di male e nulla di cui gridare allo scandalo, ci mancherebbe; non si può sempre pretendere capolavori uno dietro l'altro. Resta il fatto che questo "Scacco matto" risulti senza dubbio episodio minore e poco interessante. La parte migliore è l'incursione di Tex e Carson nel villaggio dove si è rifugiato Big Tatum, dove i nostri rifilano una solenne spazzolata al trafficone Prieto con alcuni siparietti esilaranti. Sceneggiatura non sempre comprensibile, in particolare quando Tex afferma di non voler farsi vedere in giro a Nogales per timore di allarmare gli organizzatori della rapina al treno e poi subito dopo si reca nel saloon più malfamato dove ben sa che si trova la feccia del paese! Sempre bravissimo Letteri (molto più che una garanzia): di grande effetto la caratterizzazione del Lobo Cardena, che dietro un'appariscente eleganza nasconde l'anima di un viscido serpente a sonagli.
  13. Condivido. Fusco è l'unico caso (almeno per me) di disegnatore che, dopo un'iniziale perplessità, è riuscito a conquistarmi fino a entrare nella mia personalissima TOP5 dei disegnatori texiani! Senz'altro, ma il mio pensiero è chiaro, avendola commentata poco tempo fa. Vero. Credo sia stata più di un'ispirazione per Nolitta.
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