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TWF - Tex Willer Forum

Gabriele Cozzi

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  1. Allora inizio ad espormi io, anche se su questo Forum non lo faccio quasi mai e sono più che altro uno spettatore. E pubblico più o meno la stessa recensione che posterò domani su Instagram. In ogni caso, per quanto mi riguarda meglio di così sarebbe stato davvero difficile festeggiare i 75 anni del nostro Ranger... SPOILER Si pensa spesso che gli albi celebrativi siano solo da mettere in bella mostra, ma che in fondo non abbiano il miglior contenuto possibile. Ecco, per me a questo albo non manca niente. E anzi, vorrei sfatare alcuni luoghi comuni. "Boselli scrive storie troppo complicate": il redivivo Higgins (colui che consegnò le coperte infette ai Navajos) ha ripetuto il tragico gesto nei confronti di una tribù Cherokee, colpevole solo di vivere su un giacimento di petrolio. Ely Parker invia i suoi - di fatto - uomini migliori, i quattro pards, che stavolta hanno appunto anche diversi aspetti personali in gioco, a Tulsey in Oklahoma, perché intercettino Higgins, e soprattutto il mandante Stokes, un dottore da strapazzo che già non dovrebbe più esercitare il suo mestiere (nonché unico vero punto di congiunzione con l'apparentemente intoccabile senatore Kurtzmann). Ad aiutare i pards c'è un agente Pinkerton di origine indiana, Jack Danuwoa. Per cui, in breve, soggetto scorrevole (i soliti lettori non possono neppure lamentarsi dell'eccessivo numero di personaggi), e sceneggiatura perfetta, con testi e didascalie prese direttamente dalla cassaforte di GLB. Sì, perché sono presenti anche alcune didascalie "old style" che ho apprezzato molto. "Belli i disegni di Villa, ma meglio in bianco e nero": lo ammetto, ho avuto più volte anche io questo pensiero nel corso della lettura (per adesso solo una, ma ne seguiranno sicuramente altre più approfondite). Poi sono arrivate le tavole con il tornado, e le situazioni in cui l'onirico e il reale si fondono tra loro, con la visione della bella Lilyth che "ferma" la mano di Higgins. Matteo Vattani ha fatto un lavoro da maestro. Ciò non toglie che acquisterò anche la versione in bianco e nero da libreria, ovviamente... "Si sa, gli albi autoconclusivi perdono qualcosa nel finale": non solo le 130 pagine, che poi alla fine sono circa 120 effettive, servono a dare ampio respiro a tutta la vicenda, compresi i continui riferimenti al passato e il necessario prologo iniziale in cui si spiega più o meno come Higgins ce l'abbia fatta e Sherman no, ma danno alle due scene finali - perché sì, sono due, uno ai danni del butterato avversario storico, e l'altro per il politicante che non può e non deve passarla liscia per quello che ha fatto - quel tocco di solenne, che ti fa capire come questo albo entrerà nella Storia di Tex. E direi che per me lo è già, visto che lo vorrei rileggere appena avrò di nuovo tempo. Se il termine capolavoro fa paura da pronunciare per tanti motivi, vorrei comunque dire che questa è un'ottima storia, non solo la mera occasione di far passare in sfilata i pards e altri personaggi importanti della saga settantacinquennale. Complimenti a tutti gli autori!
  2. Gabriele Cozzi

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Ci sarebbero migliaia di cose da dire su questa storia e su questo incontro memorabile. Cerco di procedere brevemente, e per punti, sia per non essere troppo dispersivo e sia per evitare di annoiare. SPOILER Me lo sarei immaginato così? Sarò sincero, sì. Immaginavo dei ritmi così serrati, perché ormai del Boss ho letto tutto il leggibile, e in un numero di pagine relativamente così limitato era francamente necessario che tutti i personaggi e tutti gli eventi fossero delineati in questo modo. In merito agli eventi stessi, posso dire che il collegamento con "i due mattoni appena ristampati" (per rubare le parole al tizio del video) non solo è stato scritto nel miglior modo possibile, ma non si sarebbe potuto fare diversamente. Voglio dire, quante altre possibili ambientazioni potevano essere utilizzate per far incrociare Zagor e Tex? Peraltro, un Tex ancora giovane fuorilegge, e uno Zagor un po' più stagionato, ma che non ha perso il solito vigore, ma di cui sarebbe stato in ogni caso difficile spiegare la presenza di Cico, la palude di Darkwood, i molti avversari o comprimari fantastici incontarti sul suo cammino... Per cui giusto così. Riprendendo l'ultima frase, come ho trovato questo incontro, e la sua gestione? L'incontro non è stato "invasivo", ossia non si è verificato nelle prime pagine per far sì che si finisse ad avere la fratellanza di sangue alla fine della storia. Ancora una volta, giusto così. Si tratta di due colossi del Fumetto e del nostro bagaglio culturale. Come avrebbero potuto incontrarsi, senza essersi mai vista prima? Zagor viene colto di sorpresa da Tex, che mai e poi mai si farebbe sorprendere, e per questo giustamente si scambiano una solenne scazzottata. Di Zagor, Tex ha da poco tempo sentito parlare, ma ha intuito come nella sua vita si siano susseguiti dei fenomeni difficile da spiegare (mentre lui non ha ancora avuto a che fare con il paranormale, di fatto, e in ogni farà mai così tanta esperienza in materia come lo Spirito con la Scure), per cui giustamente usa più volte l'appellativo di "matto", pur non rinunciando al rispetto che deve avere nei confronti di chi ha capito che può essere suo pari. Allo stesso tempo, Zagor è maturo, molto, rispetto a Tex, e non si fa problemi a farglielo notare, per mostrargli il suo punto di vista sulla vendetta, sulla giustizia, sul rapporto tra indiani e bianchi e così via... Il finale mi è piaciuto? Il finale è la cosa che meno mi aspettavo. Tutto è lasciato ampiamente aperto, e la cosa mi intriga, addirittura Zagor dice che passerà del tempo con Quanah Parker e i suoi Comanches. Si tratta del finale non di un capolavoro, ma di un'ottima storia senza dubbio. L'unica cosa su cui faccio un appunto, è la frase sulla profezia dello stregone navajo che in una vecchia storia di Zagor dice che il popolo navajo avrà la fortuna di essere guidato da un saggio capo bianco, che sarà appunto Aquila della Notte. Zagor, in questo presente storico, per ben due volte rimarca la profezia, e sinceramente l'avrei evitato. Zagor conosce da pochissimo Tex, e si basa solo su una sensazione per fare questa citazione. Sappiamo che sia Tex che Zagor non sbagliano mai a dar retta al loro sesto senso, però forse qui si è esagerato un po'. Entrambi gli autori hanno fatto un ottimo lavoro, e Piccinelli veramente da applausi, il suo tratto pulitissimo e dettagliato come pochi ha reso questa storia davvero memorabile.
  3. Gabriele Cozzi

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Ah allora non sono l'unico ad avere il canonico "albo difettoso"...
  4. Gabriele Cozzi

    [Texone N. 37] Old South

    Sono abbastanza d'accordo con quanto detto da @Barbanera per la trama, sulla quale mi sarei aspettato qualcosa di più (forse anche solo per le aspettative per Ruju) ma sulla questione apache diciamo che mi sento di rettificare. Cochise non mi pare che sconfini da nessuna parte, essendo in pieno territorio apache. In errore erano piuttosto i soldati, malguidati da Sheldon, che si sono spinti ben oltre i confini del trattato, e Cochise e i suoi guerrieri hanno tutto il diritto di difendere ciò che è loro. Sulla distinzione tra le varie tribù, è evidente che Ruju si sia preso una "licenza narrativa", anche se in una delle ultime vignette Cochise dice con disprezzo a Nadeh che non è più un Apache Chiricahua. Quindi di fatto appartengono alla stessa tribù, e il saggio e vecchio capo si sente in dovere di rimettere in riga il ribelle. Ad appartenere ad altri ceppi erano probabilmente i guerrieri che si sono uniti a Nadeh, ma questo è un altro discorso.
  5. Gabriele Cozzi

    [Maxi Tex N. 27] I tre fratelli Bill

    Che dire, chi ha risposto e recensito prima di me questa storia ha già detto più o meno tutto quello che c'era da dire. Storia che si avvicina al capolavoro. L'inserimento dei tre Bill nel Sud-Ovest texiano è stato fatto come meglio non si sarebbe potuto: tutti i personaggi sono protagonisti allo stesso modo, tutti compiono azioni degne di nota, e che insieme portano all'obiettivo della trama, e l'intreccio avviene nel modo giusto, senza risultare ridondante e senza tralasciare alcuni aspetti fondamentali, come il fatto che i personaggi netdahe presenti sono tratti direttamente dall'episodio lungo della serie regolare concluso il mese scorso, e qui trovano il loro giusto epilogo. Il doppio duello finale è un altro tocco di classe dell'autore... Piccinelli, con il suo tratto così chiaro e pulito, è uno dei migliori attualmente in circolazione. Nient'altro da aggiungere.
  6. Gabriele Cozzi

    [Maxi Tex N. 27] I tre fratelli Bill

    Con questa impressione sono portato a concludere la lettura al più presto. Per ora posso dire: molto bene la parte iniziale in cui i tre Bill sono presentati (a modo loro, diciamo...) e molto bene come la trama si sta intrecciando, tra i vari protagonisti in gioco, intorno alla questione dei Chiricahuas.
  7. Un ottimo cartonato. Soffermandomi sugli autori dico che: Ruju ha scritto una storia nel suo stile più classico, ricca di colpi di scena più o meno nascosti, con dei personaggi dettagliati nel modo giusto e con quell'alone di magia legato alla "bruja" che ci sta; ogni tanto un po' di alternarsi tra magia e realtà non fa male, anche se la storia della profezia delle pistole invincibili di Portela non era fondatissima. Mario Milano qui nettamente alla sua miglior prova su Tex. Forse per i colori, forse per le vignette fuori dai canoni bonelliani che magari ne risaltano il tratto, in ogni caso siamo ben lontani dai disegni non più che discreti de "Il villaggio assediato"... Insomma, giudizio finale più che positivo.
  8. Gabriele Cozzi

    [716/719] Netdahe!

    Una buonissima storia. Non classificabile, come avete detto in molti, nell'arco dei capolavori, ma pur sempre molto ben fatta. Ho trovato in particolare un paio di situazioni che non mi sono piaciute molto, in quest'ultimo albo: innanzitutto la smisurata fortuna con cui Castillo riesce a salvarsi, di fronte a troppi nemici (i comancheros di Rodrigo)... insomma, capisco se si tratta di Tex, ma con un personaggio extra forse così è troppo. In secondo luogo, direi che lo scontro finale con i Netdahe è stato un po' affrettato, e personalmente mi sarei aspettato magari un duello all'ultimo sangue con Yavakai (che tra l'altro alla fine del terzo albo sembrava addirittura stato annunciato dallo stesso Tex). Per il resto, poco da dire. Boselli ha sfornato una trama di prim'ordine, e molto scorrevole, con innumerevoli scene d'azione e scontri a fuoco. E non deve passare in secondo piano una donna tutto d'un pezzo come Ramona Seijas lo adoro. Punto.
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