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TWF - Tex Willer Forum

Tex_Willer90

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Messaggi pubblicato da Tex_Willer90

  1. Ho letto il secondo albo "Un ragazzo in pericolo"

     

    Mi è piaciuto, la storia sembra solida e coinvolgente, Winter Bear mi ricorda tremendamente Tiger ma lo ritengo un "plus", vediamo col prossimo come si metterà visto che il nostro è andato a ficcarsi tra l'incudine e il martello come si suol dire.

    • +1 1
  2. <span style="color:red">7 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

    Da notare come nessuno avesse puntato sull'opzione D, quella sulla morte di Lohana. Ciò la dice lunga, direi, sulla rilevanza di Lohana nella storia dal punto di vista della gran parte dei lettori.

    Lohana per me era contorno e basta, buona solo per l'episodio 1 :D

  3. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Magic Wind dice:

     

    Sarà mai perché la tigre, in Borneo, si è estinta in epoca preistorica? 

    Si poteva mettere in gabbia dal Raja Bianco, importata da altre zone dell'impero olandese o dalla stessa Malesia, a me sarebbe piaciuto vederla in qualche veste e non solo come simbolo.

  4. Ho letto solo oggi, purtroppo, il secondo albo di questa storia nel borneo, per me non è stata una lettura piacevole come accade di solito, l'ho dovuto lasciare giù e riprendere in mano almeno un paio di volte, la prolissità si è fatta sentire parecchio, le parti migliori sono quelle d'azione come sempre del resto.

     

    I disegni li trovo buoni, nello standard al quale ci ha abituato la testata.

     

    Tutta la parte su Kit Willer e Silva fa troppo Harmony sono d'accordo con @Diablero, però io mi sono immaginato i discorsi tra i due come se il figlio della Tigre in realtà fosse Figlia, funzionava meglio sul serio :D

     

    Spero che l'ultima parte la storia si riprenda al meglio.

     

    PS: Mia enorme delusione nel vedere Tex nel borneo e non aver visto, manco per sbaglio, una tigre che non sia una Bandiera o Sumankan in persona :(

  5. Sono finalmente riuscito a ritargliarmi un'oretta di tempo per leggermi questo speciale, che dire non me l'aspettavo così, non mi è piaicuto tantissimo, spesso ho dovuto riprendere in mano l'albo vecchio perchè mi ero dimenticato parecchie cose (indice che probabilmente leggo troppo), farò degli SPOILER da qui in poi per cui fermatevi se non volete leggerli.

     

    La parte iniziale con i figli di Cico e Carson è strana forte, giorni fa avevo letto un commento qui di un utente a cui la storia pareva un sogno, beh devo dire che pure a me ha lasciato quella sensazione li di poca veridicità, la parte finale poi, vecchio stile con le didascalie non l'ho apprezzata tanto, ne l'ho letto come un "la fine di Zagor" come altri di voi hanno fatto, alla fine l'ha solo rimandato nella foresta dove già ha "fallito" non essendo riuscito a fermare il progresso dell'uomo bianco, ci sta, ma personalmente lo vedo più come una tappa pre "ultima storia" più che l'ultima in se. 

     

    Questi i più grossi problemi che ho riscontrato oltre al disegno, ottimo nei volti ma parecchio carente nelle scene d'azione, probabilmente fatte in fretta o non so (poi lamentiamoci di Diso eh mi raccomando :rolleyes:).

     

    In sostanza non mi è piaicuto più di tanto, si è fatto leggere ma, nonostante sia uno a cui i crossover o l'universo condiviso non dispiacciono neanche (venendo da una storia di letture passate su fumetti americani e non) in questo caso sembra tutto molto forzato, di quello che purtroppo stride e alla fine della fiera forse, se non veniva fatto (o rimaneva un unicum con Badera) era anche meglio.

     

    Dispiaciuto.

  6. <span style="color:red">19 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

    Non è solo la spesa a rendere sempre più pesante collezionare Tex. La lettura stessa si fa pesante perché non si tratta più di avventure fini a sé stesse da leggere senza impegno. Tex Willer è un intero affresco, rimandi a storie del passato, a personaggi e situazioni realmente accadute, da seguire in contemporanea con la collana classica, ambientata in un'altra epoca e che sempre più spesso si autocita e comincia pure a collegarsi con fili narrativi dell'altra collana. I volumi fuori serie sono ancora poco legati tra loro, ma le avvisaglie ci sono eccome. Il tutto fatto da storie sempre lunghe (unica eccezione il color autunnale) in cui ogni avventura aspira a diventare un "nuovo classico". Insomma è come avere ogni sera in TV un film da cineteca da tre ore. Da giovane probabilmente avrei apprezzato (ma non avrei avuto il budget, soprattutto perché non volevo leggere solo Tex), mentre da semi anziano mi siedo e come per i dischi da ascoltare mi pongo il dubbio: "Meglio una storia che conosco a memoria o rischio di sprecare la serata per un inedito troppo complicato da seguire?"

    La Disney italiana propone una marea di pagine disegnate, ma sono comunque semplici e veloci da seguire, perché il target è diverso (anche se probabilmente anche in quel lido i lettori adulti sono la maggioranza). Tex un tempo era soltanto un po' più complicato di Topolino, quel tanto che bastava al ragazzo per sentirsi più "grande", oggi il diploma di scuola media rischia di non bastare...

    Dix capisco il tuo punto di vista, la mia in merito l'ho postata giusto sopra a questa tua risposta per cui non voglio ripetermi, non te la prendere a male :)

  7. 8 ore fa, frank_one dice:

    Preferisco prendere quel paio di testate che mi interessano, lasciare il resto in edicola e farmene una ragione. Da qui però la convinzione che di Tex vengono pubblicate più storie di quante ne abbiamo bisogno.

    Su questo sono d'accordo anche io, visto che lo faccio sarei ipocrita a dire il contrario.

     

    Sul resto della considerazione (vedasi tempo/voglia) personalmente penso vada di persona in persona, ad esempio io alla sera quando torno a casa da lavoro spesso dopo cena mi leggo qualcosa anzichè sfondarmi di divano e tv, fino ad ora non lo sento come un dovere, e amen se resto indietro, non ho mai sentito la necessità di leggermi tutto in un mese sennò resto indietro, ognuno ha i suoi tempi, per quanto mi riguarda preferisco avere sempre "qualcosa" da leggere che essere senza niente, tanto al massimo è un hobby che mi impegna un'oretta e poi faccio altro o vado a dormire.

    • +1 1
  8. <span style="color:red">14 ore fa</span>, Hellingen dice:

    In teoria si, in pratica no. Perché se dici così allora possono stravolgere tutto, tradendo ogni regola narrativa,  imponendo assurdi vincoli agli altri autori, e noi facciamo finta di niente tanto la "fantasia è nostra". Posso ignorare il team up che finisce lì, non l' universo comune condiviso. Se dici così cadi nel tranello, dopo devi accettare tutto quello che ti danno. 

    Lo faccio da anni visto che leggo da quando ne ho 8, non l'ho mai sentito come un tranello ne un accettare tutto quello che mi danno, leggo in base al mio gusto personale, se non mi piace smetto, non mi faccio influenzare da universi condivisi o meno il lettore alla fine sono io.

     

    <span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

    Abbiamo il "company man" qui che ci spiega che se la Bonelli fa una cosa, non può essere risibile....

     

    :laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing:

    La prendo come una medaglia al petto questa :laugh:

  9. 20 minuti fa, Hellingen dice:

    È così difficile da capire? Il mondo di Zagor non è il mondo di Tex e quello di Ken Parker non è il mondo di Julia! Come si fa a vincolare così le cose? 

    La stessa casa editrice, approvando i crossover, li rende un unico mondo. Su questo c'è veramente zero da discutere, così come non capisco minimamente l'attaccamento a tutti i costi all'universo separato o allo smettere di comprare perchè non fanno come dico io (assurdo), nessuno vieta al lettore di pensarli universi diversi con l'estemporaneo incontro, la fantasia è la nostra e ci possiamo tranquillamente vedere quello che vogliamo in quel che leggiamo.

  10. <span style="color:red">14 ore fa</span>, Diablero dice:

    L'idea che le varie serie Bonelli abbiano un "universo condiviso" è risibile.

    La stessa bonelli ti ha smentito nel pannel di Nathan Never dove hanno presentato per il 2024 varie storie atte a spiegare cosa è e sarà l'universo condiviso per la Sbe, forse sei rimasto indietro tu.

  11. <span style="color:red">23 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    A quanto pare, non ci siamo proprio capiti.

    Un universo narrativo condiviso non è quello dove tutti incontrano tutti, ma quello dove vivono tutti. Il mondo dove vive Tex è lo stesso di Zagor solo quarant'anni dopo ed è lo stesso di Martin Mystere ma 140 anni prima.

    Tex non potrà mai incontrare Julia perché li separa quasi un secolo e mezzo, ma potrebbe benissimo incontrare il suo trisnonno Ken Parker. Sarebbe così scandaloso?

    No, non sarebbe scandaloso per niente

  12. Mi intrometto velocemente sulla questione, non ho ancora letto il volume in merito quindi ne parlerò più avanti, volevo però dare il mio spunto, che poi mio non è, sulla questione Zagor e il fallimento, come qualcuno qui sa, specie se frequenta la sezione su zagor, io e mio padre siamo lettori del medesimo, ovviamente io per questioni anagrafiche non ho iniziato dai classici mentre lui si nonstante anni in cui non l'ha più comprato perchè le passioni cambiando ecc ecc, fatto sta che complici i 60 anni (parlo del numero 671 con la striscia omaggio) del personaggio ho iniziato a prenderlo, passarglielo e poi lo leggo io, in questi realticamente pochi anni di letture mio padre è rimasto contento a fine lettura, parlo dei numeri solo della regolare in questo caso, del ciclo su rakosi (perchè nostalgia canaglia :laugh:) e della storia su Jenny, quando gli ho detto che molti su internet si sono lamentati delle scelte fatte su quel personaggio mio padre si è messo prima a ridere e poi mi fa "Ma era scontato finisse così, è Zagor e Zagor fallisce, Zagor non vince , se va bene al massimo pareggia! è la cosa più normale del mondo che non sia riuscito ne a capire prima ne a salvare chi doveva poi".

     

    Ci tenevo a condividere con voi anche il pensiero del mio vecchio, che dai forum si tien lontano, ma che nonstante un trent'anni buoni di assenza dalle letture l'essenza di come è oggi Zagor e di come dovrebbe essere ce le ha ancora ben scolpite nella mente.

     

    PS: Aggiungo, sempre a detta sua gli incontri con Tex (ad oggi uno perchè il secondo ce l'ho ancora io e non l'ha letto) hanno un unico "problema", sono racconti di Tex dove appare Zagor ed è quindi ok che certe cose non siano proprio perfettamente in linea, se facessero un incontro al contrario (impossibile per l'età anagrafica dei due) tra Zagor e Tex la storia punterebbe su altre basi e capisaldi facendo quindi risultare l'ospite quello e non un co-protagonista proprio perchè ci sono differenze ben marcate tra una testata e l'altra. 

  13. Letto questo nuovo color

     

    Devo dire che le prime tre storie brevi mi sono piaicute, tutte anche se in maniera diversa mi hanno saputo intrattenere, le ultime due purtroppo no, una noiosissima l'altra più scontata di un baro a poker.

     

    Albo che promuovo solo a metà, certi tratti molto penalizzati dal colore, più passa il tempo più preferisco il semplice bianco e nero.

  14. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

     

    Ho potuto visionare alcune copertine originali di Dotti e sono dei veri capolavori, nulla di paragonabile con la versione stampata, sebbene ottima. Nella versione stampata capita che il giovane Tex sembri leggermente un manichino. Negli originali le figure appaiono come in rilievo, quasi tridimensionali. 

    Nulla da dire sul risultato sia chiaro, è solo un pattern che ho riscontrato nelle sue copertine tutto li.

  15. 46 minuti fa, PapeSatan dice:

    Probabilmente sono solo stili di scrittura differenti tra autori differenti, ma il risultato "defaticante" è comunque ottenuto.

    Un'altra cosa che ho notato risiede nelle copertine di dotti, ma ogni tot viene fatta una copertina su sfondo bianco e una su sfondo blu notte da un paio d'anni a questa parte (così a memoria, dovrei tirare fuori tutti i numeri e passarli uno a uno per confermare) chissà il perchè, sempre se c'è.

     

    Edit: Le ho contate e le cover notturne in blu sono 13 su 61 numeri, mentre quelle bianche sono solo 2 evidentemente le alternano con quelle a sfondo rosso.

  16. Finito ora il numero #61

     

    Devo dire che l'ho trovato molto buono, una lettura rapida ma di grande impatto (disegni di Roberto Zaghi al TOP o quasi), sempre un peccato quando arrivi a pagina 66 e non continua se non tra un mese :(

     

    Il 11/12/2023 at 12:02, PapeSatan dice:

    Se l'obiettivo editoriale era di interporre una storia leggera e classica tra storie complesse (dense di tormento e travaglio dei protagonisti attraverso massicci dialoghi), allora lo scopo è perfettamente riuscito: come l'ottimo sorbetto al limone tra due portate elaborate.

    Se non ricordo male una cosa del genere era stata fatta anche nei numeri prima della saga su Cochise, per intenderci quella (di Rauch) che va dal 47 al 49 ma anche quella dopo (sempre di Rauch) 56 e 57, anche a me sembra un tema riccorrente quello della storia "leggera" dopo quelle più complicate.

  17. L'ho iniziato or ora, per cui non so ancora bene di cosa tratti la storia in questione, ma ci tenevo a far sapere al caro @borden che alla domanda che fa nell'editoriale "chi da bambino non ha mai giocato a Indiani e Cowboy ?" la risposta che ha dato secondo me è un pò troppo "cinica", mi spiego meglio, io sono un classe 1990 (come si capisce anche dal nick) quindi ad oggi ho 33 anni, da ragazzino almeno fino alle medie ho sempre giocato a "indiani e cowboy" sia fisicamente quando c'era carnevale, anche se era più un miscuglio di maschere che facevano cose, sia ai compleanni o le domeniche pomeriggio a casa, con i fortini e i personaggi della linea Western della Playmobil, linea che esiste ancora oggi (vedere sul sito ma anche nei centri commerciali/reparto giocattoli) ergo, non sono rimasti solo i sessantenni o più !!!

    Certo il "ricambio" generazionale è in numero molto minore, me ne rendo conto d'altronde abbiamo generazioni bombardate costantemente da tutto e più, ma mi piace pensare che qualcuno in questo marasma di tecnologia e frenesia riesca (e nel mio piccolo io penso di essere una dimostrazione vivente) a trovare ed appassionarsi ad un genere che, visto con gli occhi di oggi può sembrare obsoleto ma che è il solo in grado di raccontare storie, anche se romanzate, di Uomini e popoli che con niente hanno contribuito ad una epopea narrativa senza precedenti.
    Per cui su con la testa caro Mauro (e scusami se mi permetto il tu) che il lavoro che stai faticosamente facendo non sta andando "perduto" con quelli della tua generazione e ne hai la dimostrazione anche in redazione, alzando lo sguardo dalla scrivania e vedendo il buon Giorgio ^_^.

     

    PS: scusatemi esimi membri del blog ma quell'inizio di editoriale mi ha colpito molto e ho voluto scrivere di getto questo commento in merito, ora torno alla lettura.

  18. Ho finito di leggere adesso il secondo albo (#757) beh che dire, mi è sembrato tutto una gigantesca corsa, per tutto l'albo non ho sentito momenti di "stanca" che a volte succedono invitabilmente quando c'è da far spostare i personaggi quindi direi molto bene, piaciuto anche più del primo capitolo specie tutta la parte finale,dove lasciano più interrogativi che risposte con l'introduzione sia dei Portoghesi che dei Malesi, con adirittura un doppio capitano, da capire quale dei due sarà il più "pericoloso", io due centesimi sul portoghese, così a pelle, ce li butto, poi magari mi sbaglio :D 

    Fra un paio di settimane sapremo anche chi è questo Raja Bianco, detto ciò ho un pò il sospetto che questa sia una storia di redenzione ma staremo a vedere.

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