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TWF - Tex Willer Forum

frank_one

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Messaggi pubblicato da frank_one

  1. 10 ore fa, Exit dice:

    Ora se un amico mi chiede qualcosa gli sconsiglio l'acquisto. Anzi lo sconsiglio anche a chi si avvicina agli albi, dicendogli che val la pena comprarsi con quei soldi una birra...

    Non ho capito, tu sconsigli a prescindere qualsiasi fumetto Bonelli? O addirittura sconsigli qualsiasi fumetto?

  2. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Magic Wind dice:

    Probabilmente sono in controtendenza, ma per quanto mi riguarda Diso è l’unico motivo per cui acquistare questo Maxi (come Alessandrini lo era per quello precedente)

    Più guardo quelle tavole in anteprima e più sono d'accordo con te. Non lo prenderò ora perché ho già in mente di prendere il nuovo Magazine e forse anche Zagor 700, ma insieme a quello di Alessandrini prima o poi recupero anche questo.

  3. Io vedo solo uno a cui non piacciono i funghi che quando va in pizzeria ordina una pizza coi funghi, la paga ed una volta uscito lancia imprecazioni contro chi gli ha preparato la pizza coi funghi.

    Chi vende pizze, scarpe, automobili o fumetti ha solo un modo per capire i gusti dei clienti: i soldi che gli entrano dalla vendita dei prodotti.

    Se uno compra un fumetto di Diso, alla Bonelli arriva un segnale positivo nei confronti di Diso. Poco importa se poi viene sul forum a lamentarsene: l'ha comprato, ha dato il suo consenso. Conta solo quello.

     

    Non volete Diso? Non compratelo. Il resto sono parole al vento.

     

    Con questo non voglio mancare di rispetto a ymalpas o a te, Diablero. Critico solo un modo di pensare ed agire contraddittorio in cui è facile, ahimè, cascare.

  4. <span style="color:red">3 ore fa</span>, ymalpas dice:

     

    Io invece l'ho comprato questa mattina e per via di Diso l'ho riposto subito nella libreria. Non mi piacciono i buchi nella collezione, però sono dieci euro e la SBE non dovrebbe far troppo affidamento che questo andazzo duri in eterno, non mi piace buttar via soldi che ho guadagnato con il mio sudore e qualche volta il mal di stomaco. Disegni inguardabili.

    Boh, a me il tuo sembra un ragionamento al limite della logica, qui Tex o Diso non c'entrano. Non riesci a fare a meno di comprare un prodotto e te la prendi con chi lo produce. Il tuo messaggio alla Bonelli è: "pubblicate solo cose che mi piacciono perché io le compro anche se non mi piacciono e quindi non dovete pormi nella situazione di quello che compra quello che non gli piace".

    Senza offesa, ma penso che sarebbe più salutare per te non buttare via soldi così.

  5. <span style="color:red">10 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

    Una decina di anni fa, in un impeto di ira iconoclasta, durante un litigio, la mia compagna ne ha danneggiate la metà!

    Ma Tex è salvo!

    Non c'è niente da fare, è imbattibile pure quando è di gesso :cowboy:

  6. 1 ora fa, marco6691 dice:

    da un vecchio libro su Tex ( Lorenzo Altariva, "Tex Willer Fatti e Misfatti dal 1848 ad Oggi" , supplemento a Fox Trot/Fumo di china n.11. Milano, 12/1991)  riporto questi dati

     

    Wow, c'è pure chi teneva il conto!

     

    36 minuti fa, Diablero dice:

    il confronto dovrebbe essere fatto per periodicità o per albo, visto che anche gli eventi all'epoca erano "compressi": in quelle 32 strisce accadevano molte più cose che non in 32 strisce attuali

    Sì, senza dubbio. L'economia di vignette di raccordo e la sola presenza di scene indispensabili ai fini narrativi era figlia delle poche pagine a disposizione e dell'obbligo di concludere l'episodio con un momento chiave che destasse interesse per l'episodio successivo. Il risultato è che il ritmo è molto serrato e il lettore non ha mai un attimo di tregua. Fossi stato un ragazzino all'epoca sarei diventato matto sapendo ogni volta di dover aspettare una settimana per leggere il seguito arrivando a pagina 32 tutto eccitato! Oggi forse non ammattiró, ma le sto divorando una dopo l'altra queste strisce!

     

    Esigenze diverse, linguaggi narrativi diversi, forse in generale epoche diverse. Non conosco molto i fumetti di quegli anni, forse erano un po' tutti così, a prescindere dal numero di pagine: sbrigativi, concreti, senza grandi temporeggiamenti. Ritmicamente più vicini ai serial cinematografici che ai film.

    C'è da dire che probabilmente le storie erano anche meno ragionate, in fondo come diceva qualcuno Tex (ed i fumetti in generale) era un prodotto per bambini/ragazzini che non si aspettavano chissà quali riflessioni.

     

    Oggi il pubblico di riferimento è un altro. O forse è lo stesso... qualche decennio dopo :D

     

    Comunque apprezzo molto il ritmo di queste prime storie, ma questo non significa che lo preferisca a quello più rilassato delle storie più recenti (ho da poco letto la tripletta 497-499, "La grande invasione" di Boselli: fenomenale!).

  7. Già, era un settimanale, giusto? 32 paginette alla settimana fanno più o meno 128 paginette al mese. Considerando che in una pagina di un albo moderno ci stanno tre strisce, è un po' come se ogni mese uscissero 43 pagine di storia. Oggi per il solo Tex, senza considerare la serie di Tex da giovane o altri albi speciali, escono più del doppio dei contenuti. Se invece consideriamo anche i Tex Willer, i Color, i Maxi, i Tex Magazine, i Texoni e tutto il resto, probabilmente possiamo dire che rispetto all'epoca oggi mensilmente esce il quadruplo del materiale inedito.

  8. Sto leggendo queste prime storie di Tex proprio in questi giorni, badate bene, per la prima volta. Mi risulta incredibile constatare come nella prima ventina di episodi a strisce (più o meno il contenuto del primo Tex gigante e mezzo) Tex ne faccia fuori una buona cinquantina tra banditi ed indiani: una strage! Interessante l'idea di renderlo un agente del servizio segreto sotto le spoglie di un fuorilegge. Un modo per permettergli di lasciare dietro di sé l'inferno ma uscendone sempre pulito.

    Altrettanto incredibilmente non l'ho ancora visto sbagliare un colpo o fare una scelta sbagliata, solo qualche piccola distrazione da cui ne esce comunque sempre illeso per il rotto della cuffia. Un eroe infallibile, inossidabile, incorruttibile. Per questo vederlo accasciarsi a terra e finire in ospedale alla fine di questa storia ha avuto un peso ancora maggiore.

    Mi piace davvero come il vecchio west viene dipinto: un mondo dove la sopravvivenza, già di suo complicata, è resa ancora più difficile da sciami di figure indemoniate che sparano, rapiscono, rubano, incendiano.

    I disegni di Galeppini già in queste storie mostrano tutta la sua bravura nel rendere la figura umana in qualsiasi posa e da qualsiasi posizione. Il tratto spesso è veloce, il livello di dettaglio è minimo, eppure sempre preciso, minuzioso nel rendere ciò che è necessario. Ha una grande capacità di sintesi, degna degli artisti giapponesi delle stampe dell'800.

    È magico pensare che queste storie hanno 75 anni. Ho appena finito di leggere la prima vera avventura di Tex e Kit Carson insieme, alle prese con la banda di Kid Billy e non vedo l'ora di arrivare a quando Tex incontrerà Tiger Jack e Lilith e quando il piccolo Kit comparirà per la prima volta!

     

    PS: anche io vorrei rivedere Marie Gold e Joan! Mi consolo sapendo che nella prossima storia che leggerò ritroverò Tesah.

    • +1 1
  9. Sulle due serie principali mensili forse no, ma per queste testate extra ben vengano disegnatori con un tratto meno classico. Essendo extra le si può lasciare sullo scaffale a cuor leggero se il disegnatore o lo sceneggiatore non convincono, o viceversa prendere solo i numeri che coinvolgono artisti che si apprezzano. Io non seguo Maxi Tex, ma per quello di Alessandrini farò un'eccezione appena lo trovo.

    • +1 1
  10. Il 3/8/2023 at 14:34, Il Signore dell&#x27;Abisso dice:

    Le premesse sono talmente buone che penso prenderò direttamente la versione da libreria!

    Fatemi capire, è già stato annunciato qualcosa o l'utente semplicemente PRESUPPONE che ne verrà pubblicata una versione da libreria?

    Io oggi ho preso il terzo albo, ma prima di poter leggere la storia devo recuperare il primo :(

  11. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    Ecco, da questa idea ricorrente si vede, molto chiaramente, QUANTO SIAMO VECCHI! :laugh:

     

    Immagino che anche tu, come me, sia cresciuto con i supereroi che andavano via come il pane. O con la Corno (come me) o con il boom che ebbero nei primi anni 90 con Star e play Press.

    [...]

    Quei volumi in genere vendono poche centinaia di copie. Quelle serie? Tempo fa dicevano che l'Uomo Ragno non superava i 5000 lettori, oggi probabilmente sono molti meno.

    [...]

    Guarda che oggi, sono quelli che pubblicano i supereroi americani, che cercano di "copiare" il formato Bonelli (guarda quante ristampe in formato bonellide hanno fatto negli ultimi anni), per fuggire dal reparto "supereroi" e cercare di essere messi di fianco agli albi Bonelli nella rastrelliera...

    Ecco, ammetto che mi fai aprire gli occhi con questo post.

    Non ho vissuto il periodo Corno e i fumetti americani pubblicati dalla Star Comics credo di averli visti solo tra i numeri arretrati nelle belle fumetterie di una volta che straripavano di usato. Ricordo più nitidamente il periodo Marvel Italia, quindi devo essere leggermente più giovane... ma comunque vecchio.

    Solo 5 mila lettori per L'uomo ragno? Wow, che disastro. Però comprendo. Non conosco nessuno che compra fumetti di supereroi, ma almeno un paio di mie conoscenti compra Dylan dog. Sarei curioso di sapere i numeri di Tex o degli altri Bonelli. Dylan dog vende più di Tex? E prodotti come Diabolik? D'altra parte so che anche Topolino vende ormai cifre non paragonabili a quelle degli anni 90.

     

    Mi colpisce quello che dici sui fumetti dei supereroi che cercano di imitare il formato dei Bonelli. Forse in qualche forum dedicato alla Marvel c'è qualcuno che in questo momento sta proponendo una serie dell'uomo ragno ambientata nel West :D

  12. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Jeff_Weber dice:

    Ancora un altro messaggio per dire che avrebbe voluto un Tex Willer differente?

     

    No! A me Tex Willer va bene così: è scritto bene, con bei rimandi alle prime storie (che in realtà sto conoscendo proprio ora essendo un nuovo lettore) e ci sono ottimi disegnatori. Io, da quasi quarantenne, non chiedo di meglio.

     

    Il mio discorso, che è un po' l'argomento della discussione, era relativo a come avvicinare nuovi giovani lettori e per questo proponevo un Tex Willer con storie con un Tex adolescente e tematiche più vicine alle corde dei giovanissimi.

     

    Non intendevo dire che io vorrei quel tipo di storie, ma che forse una testata del genere (che la maggior parte di noi NON comprerebbe), separata dal Tex regolare, potrebbe incuriosire le nuove generazioni.

  13. 39 minuti fa, PapeSatan dice:

    Questo per dire che il Tex odierno è rivolto principalmente a noi, pubblico attempato ed esperto conoscitore che già ama Tex.

    Questo è normale, non avrebbe senso snaturare il personaggio e tradire i lettori che lo seguono da decenni per cercare di attirarne un pugno di nuovi, vorrebbe dire chiudere la testata nel giro di pochi mesi.

    Qualcosa di nuovo secondo me si sarebbe potuto fare con la serie "Tex Willer", ideandolo come una sorta di "Ultimate Tex" dedicato esclusivamente a nuovi lettori giovani. Immaginate il Tex Willer stampato nel formato dei comics americani, a colori e su carta patinata. Nelle storie si sarebbe visto un Tex adolescente che ancora vive con i genitori e che muove i primi passi verso l'avventura, che ancora non sa maneggiare una pistola, che a malapena sa cavalcare.

    Noi vecchi avremmo continuato ad avere il nostro "Tex", mentre i giovani avrebbero potuto cominciare con questo, qualcosa di veramente dedicato a loro. Per come sono andate le cose, invece, "Tex Willer" è stato ideato per gli stessi lettori che già leggevano la serie principale, semplicemente per far acquistare loro due testate invece che una. Occasione persa.

  14. Forse mi sbaglio, ma se l'obiettivo era attirare nuovi lettori con Tex Willer, allora è stata un'occasione persa. Occasione di rinnovare il formato aumentandone le dimensioni in altezza delle tavole, renderlo interamente a colori, permettere una disposizione delle vignette più dinamica. In una parola, svecchiarlo.

    Così com'è, pur contenendo nuove storie con un protagonista più giovane ed una numerazione ripartita da 1 (o da 0), rimane fatto su misura per noi vecchi, non si è mosso di una virgola.

  15. <span style="color:red">10 minuti fa</span>, Mister P dice:

    I fumetti ormai non li vendono più solo in edicola...

    Li vendono anche su internet, certo. Mentre in libreria puoi trovare volumi a fumetti più "sostanziosi" oppure valanghe di manga. Ma nessuna serie di Tex da edicola, appunto. Mi è capitato di trovare queste serie anche al supermercato, ma semplicemente perché hanno una sezione "edicola" interna.

    Ingenuamente pensavo di poter trovare Tex anche nelle fumetterie, ma mi sbagliavo. Forse decenni fa, ma ora i tempi devono essere cambiati. Di Tex si trova solo qualche vecchio numero buttato lì a caso, ma davvero poca roba. Mi è capitato di sentirmi dire: "Tex? No, quella roba la teniamo esclusivamente su ordinazione". Invece Dylan dog, ad esempio, quello lo trovo ovunque.

  16. Diciamo che mostrerei come tutto è iniziato ma indirizzerei verso le nuove storie, così da mostrargli il punto di inizio e il punto di arrivo. A quei 10 numeri di Tex Classic aggiungerei anche l'ultimo numero della serie regolare di Tex, quello corrente, meglio se è il primo episodio di una storia. Così dal mese successivo può già trovare il seguito della storia nuova in edicola, mentre il vecchio materiale volendo lo può recuperare con calma tra ebay e mercatini (oppure si mette a seguire Tutto Tex e Nuova Ristampa). Per trasformarlo in un lettore abituale bisogna per forza prima farlo appassionare e poi fargli venire la dipendenza :D

    Sul discorso Tex Willer non saprei. Non riesco a concepirla come unica serie di Tex seguita da un nuovo lettore. Per me ha più senso come serie da affiancare alla serie principale, nel caso uno ne voglia ancora.

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