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Don Fabio Esqueda

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Tutto il contenuto pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. Ahahahaa, sei un genio! Il navajo nel pollaio ! Ahahaha
  2. Don Fabio Esqueda

    Estetica Del Nemico

    Beh, Sandro, a mio giudizio il discrimine non è tra bello e brutto, bensì tra caricaturale e non caricaturale. Longway non mi piace perchè è caricaturale, non perchè brutto. Per quanto anch'io preferisca Salma Hayek e Penelope Cruz. Anzi, a esser onesti anche presentare personaggi fisicamente eccessivamente belli risponde a un clichet (la bionda inquietante di Hitchcock; la strega bella dei Grimm; etc. etc.). Quanto alle considerazioni di Paco, c'è una grande differenza tra personaggio pittoresco e perswonaggio caricaturale. Esistono poi personaggi fisicamente eccessivi con un sostrato psicologico fortissimo ( El Muerto). Esistono poi personaggi alla Thunder che sono presentati fisicamente all' eccesso proprio per nascondere la loro nulla caratterizzazione psicologica. Senza la gobba, Monk non è nulla. Con lo scalpo al suo posto, Longway non è nulla.
  3. Don Fabio Esqueda

    Estetica Del Nemico

    Sandro, non mi è molto chiaro il tema della discussione: che c'entrano le donne con le caratterizzazioni eccessive?
  4. Don Fabio Esqueda

    Estetica Del Nemico

    Quasi sempre concordo con le idee di Lorenzo, mentre stavolta dissento quasi del tutto. Non si è mai caduti nel grottesco? Bah! Secondo me si è caduti nell'indecenza (penso a "I sette assassini", soprattutto), laddove Tex non è mai stato un fumetto sopra le righe, se non, appunto, con El Muerto, che tuttavia si fa ricordare per la caratura psicologica molto più che per le piaghe del fuoco. Queste nullit? alla Thunder o No-Face non le vorrei vedere nemmeno una volta, dato che, essendo il nulla, mi restituiscono il nulla ( anzi, per la verità mi restituiscono l'amarezza di vedere a che punto è sceso Tex) . Dissento poi totalmente sull'idea che per caratterizzare bene un antagonista si debba togliere spazio a Tex. Il problema della centralit? di Tex a mio giudizio si pone da una prospettiva ben diversa ( che ho ben spiegato nell'altro topic): in ogni caso, perchè un personaggio sia ben delineato bastano anche solo tre pagine. Restando su Boselli, Johnny Lame quanto compare? Poco, pochissimo. Ma quanta sostanza ha? Enorme. Punito dalla natura, cerca di superare i propri limiti senza averne la possibilità. Si rende conto di tale situazione, si spaventa e cerca di scappare. Cinque paginette son bastate per una descrizione perfetta nel suo esser sintetica.
  5. Don Fabio Esqueda

    Estetica Del Nemico

    Condivido al 101% la considerazione di Virgin, che peraltro è la stessa espressa da Ymalpas nei primi commenti a "Caccia infernale". Il problema IMHO non è nel mostrare un nemico come brutto, ma caricaturale. Senza che il personaggio abbia un reale sostrato psicologico. El Muerto è sè sfigurato e fisicamente descritto in modo eccessivo, ma sulla base di una caratterizzazione psicologica solidissima. Viceversa, se non fossero storpi, gobbi, ciechi o quant'altro, che resterebbe di Jack Thunder e sociò Nulla. Stesso discorso per Carver, Longway e i due gemelli di cui adesso non mi viene il nome. Pensando alla banda degli Innocenti, pensiamo a che splendide figure sono Boone ( per Virgin: Boone è il nuovo capo della banda, dopo che Clemmons se l'? filata con l'oro ) e Johnny Lame ( figura da tragedia greca la sua ), guarda caso presentatici come fisicamente normali. Quanto invece sono banali Waco Dolan, One-Eyed Hawk e Larry il Contabile, viceversa presentatici secondo consumati clich? da spaghetti western di serie B ?Dice bene Virgin: la parola chiave è 'anche' . Una caratterizzazione fisica debordante può esser valida solo se sostenuta da una caratterizzazione psicologica ancora più valida (El Muerto, Mefisto stesso) : altrimenti è aria fritta e furberia ( Thunder o lo stesso Vyndex, per quanto "Sinistri incontri" sia una storia fantasiosa).
  6. Condivido totalmente: è la stessa cosa che scrissi tempo fa in un topic ( non mi ricordo francamente più quale ). Questo montaggio cinematografico è antitetico allo stile narrativo texiano e andrebbe riservato solo a pochissimi punti significativi ( guardate lo stacco ad esempio nel finale di "Una campana per Lucero", quando da una vignetta all'altra si passa dalla notte al giorno ). Collegandomi al discorso su bistecche e patatine ( o il tabacco di "Sulla pista di Fort Apache" ), è ovvio che non possano essere il grano della storia ( e nessuno credo lo abbia mai sostenuto), ma forniscono il modo di diventare amici dei pards. Rileggevo ieri "Sulle rive del Pecos": non è probabilmente un capolavoro, ma quanto è bello leggere una storia così, in cui Tex e Carson sono due amici che si ( e ci ) fanno compagnia? Quanto ci si sente a casa? Quanto appare freddo, in confronto, il Tex di oggià
  7. Torno un attimo su quello che è un tema caldo sul forum. Ho evitato di intervenire sul topic di "Caccia infernale" sia perchè non mi sembra (stante al primo albo) un buon paradigma per indicare il 'Tex decentrato' di Boselli, sia perchè si era off-topic. In generale, posso dire - e la mia posizione è ormai ben nota - che IMHO considerare il Tex boselliano sempre centrale nella narrazione sia mettersi due fette di Vismara sugli occhi, come diceva una mia vecchia maestra elementare. Sono IMHO irrilevanti ai fini del discorso il numero dei colpi o i prodigi fisici e balistici di Tex, spesso anzi tanto più esagerati quanto più il nostro è avulso dalla narrazione ( la classica pezza che fa vedere il buco, potrei dire ). Altresè irrilevante è il numero delle pagine in cui il nostro compare in scena: esistono storie in cui non è in scena quasi mai (vedasi ad esempio "La cella della morte"), eppure tutto gira intorno a lui. Il punto critico chiave è IMHO molto più semplice e indipendente da tutti questi fattori: in numerose ( troppo numerose) storie di Boselli, Tex è totalmente avulso dalla logica intrinseca della narrazione. In altre parole, IMHO, quello che dovrebbe essere il protagonista si trova invece inserito a forza ( non si potrebbe altrimenti) in logiche narrative a lui del tutto estranee. Pensiamo a storie come "Matador" ,"I lupi rossi", "Gli invincibili" o la stessa "La mano del morto" : sono storie il cui naturale sviluppo verte all'infuori di Tex, che, pur vestito nel solito modo, è in realtà è un pesce fuor d'acqua, avulso dalla logica narrativa. Il problema non è IMHO nella creazione di un nemico fortemente caratterizzato ( come appare Revekti, chiaramente ispirato al Kurtz di "Cuore di tenebra" e, nella versione cinematografica liberamente ispirata a Conrad, "Apocalypse Now"): il grande nemico crea luce intorno a Tex, meritevole di affrontarlo, pur talvolta mancandolo ( come Lucero ). Il problema è invece nella creazione di personaggi alleati a Tex, che ne prondono il posto nella logica narrativa ( Shane & Co., Rafael Guerrero, Calamity Jane, Juan Raza e tanti altri ). Anche in Bonelli non son mancati casi simili ( ad esempio, in "Il cacciatore di taglie" e "Apache Kid") e lo stesso vale per Nizzi ( nel texone di Parlov e "Documento d'accusa", che si rif? peraltro alla stessa " Apache Kid") . Qui però la discussione verte su considerazioni generali, ed è innegabile che la lnea boselliana, vicina al modello della "Storia del West" di D' Antonio, sia antitetica al modello di GLB, con cui Tex è nato e cresciuto: modello che, mi permetto di dirlo, meriterebbe maggior rispetto. Piaccia o non piaccia. Il che - ovviamente- non significa che ci siano storie boselliane perfettamente in linea con GLB, seppur spesso atipiche ( ad esempio, "Sulla pista di Fort Apache", più western di quanto non sia Tex ) e che molte storie di Borden siano di mio personale alto ( talvolta altissimo) gradimento .
  8. Più tardi dico la mia in modo specifico. In ogni caso, concordo !Una cosa, Crazy Horse: usa la punteggiatura. Non nego di fare un po' fatica a leggere senza!
  9. Don Fabio Esqueda

    I Nuovi Cattivi

    Virgin, non ho capito quasi nulla del tuo messaggio !Comunque, è un discorso interessante sè. A me son sempre piaciute tante tipologie di nemici. I cattivi sfaccettati, che scelgono sè il male ma suscitano allo stesso tempo empatia o quantomeno comprensione: in primis, penso a due leggendari personaggi come Lucero e El Muerto; ma anche il Maggiore Carter. I malvagi puri : Fraser, Brennan e Teller, ma anche Waco Dolan e Boone. I cattivi 'pazzoidi' : Mefisto, la Tigre Nera, il Maestro, ma anche Vyndex e il Grande Re; in tale categoria sono assolutamente esclusi personaggi volutamente ( e IMHO vergognosamente) sopra le righe, quali Thunder e soci. Gli 'uomini nell'ombra': l' uomo di Flagstaff e Macredy, ad esempio, ma anche Howard Walcott ( personaggio difficile da classificare ). Sono due IMHO le cose fondamentali: che gli antagonisti siano ( pur se sfaccettati al massimo) davvero antagonisti ( e non un po' amici un po' nemici) e che la loro descrizione psicologica emerga nell'azione e non fuori, secondo uno dei cardini GLBonelliani ( desunti , come penso sia noto a tutti, dal romanzo d'appendice e di cappa e spada) . Non mi son mai piaciuti i personaggi costruiti a tavolino ( Juan Raza su tutti), sui quali è la storia a esser costruita ad hoc, invece che modellarvisi essi stessi. Tra i personaggi finora citati, mi ha colpito Loman, protagonista della IMHO miglior storia recente di Tex. Interessanti Brown e Mathers ( anche se nel caso di " I giustizieri di Vegas" faccio mia la critica di Ymalpas: troppi personaggi). Eccessivo nel suo sadismo Rucker, protagonista della pur buona trasferta isolana by Faraci. Son sicuro che torner? con qualche altra osservazione .
  10. Ieri rileggevo una vecchia discussione tra me, Paco e Tahzay, in cui l'oggetto in questione era la disinvoltura o meno nel definire una storia come un capolavoro. La cosa è tornata in auge a riguardo del Tex più recente, che secondo Paco ha visto 'qualche capolavoro'. Io, come Tahzay, penso si debba esser molto più stretti con una definizione simile, che assegnerei a non più di quindici storie in tutta la saga. Tanto più che allargare 'il numero dei partecipanti' alla categoria significa di per sè sminuirne il valore. Tanto per capirci, a mio giudizio l'ultimo capolavoro su Tex è "Sulla Pista Di Fort Apache". Vorrei sapere un po' cosa ne pensate: cosa distingue i capolavori, quali storie considerate tali, sulla base di cosa definite un'avventura significativa, etc...
  11. Sinora ho letto solo il primo albo, che, come ho scritto, ho trovato appassionante: quantomeno, la carne al fuoco c'è eccome. In attesa di leggere insieme i prossimi due capitoli, posso dire la mia sui disegni del nostro collega Yannis Ginosatis. E' uno stranissimo mix tra stili diversi ( Villa, Capitanio, Marcello e molti altri), e tuttavia molto personale. Un po' come Suarez nel texone cubano, il nostro Yannis sembra esser stato capace di assemblare tante visioni di Tex creandone un' immagine originale e IMHO perfettamente riuscita!P. S. Io non penso assolutamente che la centralit? di un personaggio dipenda dal numero di pagine in cui compare. Ne sono prova lo stesso Tex in "La cella della morte" , centralissimo nonostante compaia in sette ( non mi ricordo il numero esatto, ma non si supera la decina) pagine e Calamity Jane in "La mano del morto", dove la celebre pistolera, checch? se ne dica, è l'assoluta protagonista, nonostante compaia in sè e no settanta pagine. Ciò che distingue il protagonista è l' asse narrativo : il protagonista ne è il fulcro. In molti casi, con Boselli, il fulcro non è palesemente Tex: "Gli invincibili", "La mano del morto" suddetta, "Matador", "A Sud del Rio Grande", "Terre maledette" e molte altre. Anzi, a esser precisi, Tex spesso è totalmente avulso dalla logica narrativa e, non a caso, il finale non è suo bensì della sua spalla occasionale. Questo, piaccia o non piaccia, mi sembra un dato oggettivo. In tal senso, sono estremante critico quando si crea un alleato di spessore: è molto diverso quando di spessore è il nemico di Tex, che in tal modo mantiene la sua ragion d'essere nella narrazione. A giugno vi dir? la mia su questa storia in specifico!
  12. Hai ricevuto minacce sottotono mentre mangiavi gli gnocchi? :capoInguerra: Diciamo che ero come Don Diego Navarrete quando fa entrare Tex e Carson nel suo arsenale !
  13. Io sono totalmente in accordo con Capelli d'Argento sul tema in generale ( ridicolo il discorso sulla non centralit? di Tex in GLB, citando esempi particolari - mentre qui si parla di una linea generale; oltretutto, è ben diverso il caso di Lucero, un grande nemico che accresce Tex, dal caso di tanti alleati boselliani che rendono avulso il nostro dalla narrazione) , ma altrettando in disaccordo su questo caso specifico. Qui Tex spesso non è in scena, ma le pagine non dedicate a lui ci mostrano la temibilit? degli avversari, IMHO non privi di fascino (Parkman su tutti). La mia sensazione è che "Caccia infernale" sia una storia in cui i personaggi si inseriscono modellati dalla narrazione (come in "Sulla pista di Fort Apache"), diversamente da altre storie boselliane in cui è la narrazione a sembrare modellata su personaggi precostituiti ( il che rende tali storie IMHO insopportabilmente prive di genuinit? e immediatezza. Su tutte penso al ritorno di Raza). In altre parole, "Caccia infernale" mi sembra un racconto corale, coinvolgente, appassionante. Tex non appare spessissimo? Non importa. Importa che sia coinvolto nella narrazione ( sto usando questo termine più di Vendola ) , che abbia quella ragione di essere nella storia che, altrove, non ha avuto. Ad ogni modo, questo è solo un mio veloce parere; un commento serio si potr? fare solo a giugno !
  14. Don Fabio Esqueda

    4 - Tex Willer Magazine

    Significa che non posso inserire nel PC i dischetti ma solo CD e DVD!Grazie dell'informazione
  15. Don Fabio Esqueda

    4 - Tex Willer Magazine

    La vita è grama senza stampante! A parte le battute, faccio una tremenda fatica a leggere la rivista con le due colonne direttamente sul PC. E' difficile persino ritrovare dei punti del discorso che avevo trovato interessanti in prima lettura ( ad esempio, il passo in cui Borden parla de "Il passato di Tex" e "Il giuramento" ). Forse è una domanda per cui riderete ( non sapete che significa l'ignoranza tecnologica ), ma, se volessi farmi stampare la rivista in una copisteria, come dovrei procedere? Dovrei salvare la rivista su un dischetto ( per cui non ho neppure l'apertura sul PC ) o che altro? Nel caso come si effettua il salvataggio? Scusate ma sono un incapace vero!
  16. Don Fabio Esqueda

    Who Is Who

    Alberto Giolitti? O il nostro ne era un sosia o questo è John Wayne !
  17. In questo momento non ho il tempo di esporre le mie idee in modo dettagliato. Mi limito a ringraziare Boselli per la chicca della dipartita da questo mondo di Carson, di cui da adesso legger? le gesta sapendo che è morto: fumetto e romanzo son cose del tutto diverse, ma Tex resta Tex, Carson Carson. In quanto all'incontro tra il nostro Willer e Tiger, penso proprio che si stia attuando la 'damnatio memoriae' di Nizzi, il cui marchio d'infamia su Tex va cancellato al più presto. E' giusto non citare un capolavoro come "Furia rossa" perchè lo stesso autore, ai tempi d'oggi, scrive storielle insulse? Sto con Piero: scritto bene, non m'? piaciuto. Per niente.
  18. Carlo Monni Non so se volontario, ma sembra esserci anche un riferimento a "La voce misteriosa": il dialogo con il frate (che chiede ai pards se credono al Diavolo) ricalca l' inizio della storia di GLB, quando una domanda analoga viene posta da uno dei cowboy del bivacco a Tex .
  19. Un' impiccagione in diretta la vediamo anche in "Ore Disperate". In ogni caso, dissento totalmente da quel che dice Gilbertfan: l'elemento macabro è piuttosto estraneo a Tex e IMHO tale deve restare. La violenza esibita nei particolari è tipica del western post-classico ( Peckinpah su tutti in America; ma anche gli Spaghetti ), non certo del western classico (pensiamo al pudore con cui Ford ci nasconde il massacro dei Comanche in "Sentieri Selvaggi") cui Tex si è sempre 'appoggiato'. Ecco, Tex è un fumetto pudico: lasciamolo tale.
  20. diablo !! una vera e propria guerra civile ! per ritornare in topic vorrei dire ribadire il mio parere : quando leggo una storia per dare un giudizio aspetto la fine della stessa e non prima basandomi sui soliti pregiudizi all'autore di turno . concludo dicendo un'ultima cosa off topic : boselli tutta la vita !!! le emozioni che mi ha dato l'autore milanese me le ha infuse solo il compianto GL bonelli e se devo quindi decidere tra una storia con un tex attorniato da tanti personaggi e un tex protagonista ma con una storia scialba e costruita in cielo scelgo il grande boselli !! in poche parole schifezze come alto tradimento NON LE VOGLIO PIU' VEDERE !!!
  21. Paco, nessuno ti obbliga a partecipare alle discussioni che non ti interessano. Ci sono dei punti che secondo me sono importanti su cui intervengo. Senza dovermi giustificare.
  22. Concordo totalmente. Il protagonista è colui che, più degli altri personaggi, ha una maggiore ragione di essere nella narrazione, di cui è sovente il fulcro. Viceversa, mi sembra che in molte storie di Boselli alcune esibizioni di eroicit? di Tex, eccessive ed esasperate, servano proprio a coprire il suo esserne avulso. Tex spara qui, spara l' : ma la centralit? nella narrazione è data dal numero di cartucce usate? Di cosa stiamo parlando?
  23. Ah, ok, Carlo: non avevo capito la dinamica finale!Adesso lascio davvero l' off topic: giuro che torner? su questi lidi solo ai primi di giugno, quando legger? " Caccia Infernale" tutto di una filata !
  24. Le cose stanno così: tra il 2002 ed il 2004 un gruppetto di utenti che definire faziosi è essere bonari aveva preso il virtuale controllo di TWO scatenando una vera e propria guerra tra antinizziani sfegatati e pro nizziani altrettanto sfegatati (nello stile di Wasted per intenderci e parlo di entrambe le parti). Sulle prime gli antinizziani presero il sopravvento ed alcuni dei nizziani 8e degli anti più moderati)furono bannati, mentre altri utenti, sentendosi emarginati o disgustati dalla piega degli eventi smisero di partecipare. Tutti trovarono conforto nella sezione Tex del forum Spirito Con la Scure, fondata dai nizziani in esilio. In eseguito la marea cambi?: i più esagitati antinizziani furono a loro volta allontanati (di propria volont? o cacciati non saprei dire, perchè all'epoca mi ci connettevo di rado) ed il clima torn° respirabile. Le discussioni ripresero, spesso con toni vivaci, ma sempre con toni civili. A poco a poco tornarono a farsi vivi anche alcuni di quelli che si erano ritirati nell'aventino zagoriano e che, peraltro, nel frattempo, avevano perso ogni illusione su Nizzi, giungendo a malincuore ad ammettere che era bollito e questo è tutto. Non provarci assolutamente. Sia chiara una cosa: sono in totale dissenso con la stragrande maggioranza delle vtue opinioni su Tex (e su Boselli), ma credo anche che tu abbia il diritto di dire la tua ove ti aggrada earebbe un peccato che tu rinunciassi a farlo anche su TWO qualora ti andasse di farlo. Carlo, è proprio questo il punto. Possiamo essere in totale disaccordo ma mi batter? sempre perchè tu possa esprimere l'opinione che non condivido. Viceversa, la situazione che mi hai descritto è ignobile e non si addice - ovviamente - a un forum, il cui primo -ovvio- requisito dovrebbe essere il consentire ad ogni opinione di essere espressa in modo libero e incondizionato. Tra l'altro, sembra uno scenario campale da Firenze dantesca , per cui farà il 'ghibellin fuggiasco' ! Scusate l'Off Topic !
  25. Carlo, mi piacerebbe capire in che senso Ymalpas sia prevenuto su Boselli, quando ha spiegato con precisione il senso della sua critica ( sulla quale non mi esprimo, non avendo letto l'albo) ... P. S. Ma è davvero successo su TWO che degli utenti siano stati cacciati per le loro opinioni è Nel caso, mi disiscrivo all' istante !
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