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TWF - Tex Willer Forum

Carlo Monni

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Messaggi pubblicato da Carlo Monni

  1. Borden, precedentemente in questo forum, hai affermato che sara' improbabile vedere una tua storia di Tex che comprenda piu' di tre albi.

    Ti rifaccio la stessa domanda, che non riguarda Tex stavolta.

    Su Dampyr credi che ci sara' mai una storia piu' lunga di tre albi?

    Quando ho detto questo?


    Per Dampyr mai, per Tex, qui: :indianovestito:

    Borden, dalle statistiche che sono uscite fuori dal nuovo topic riguardante tutta la tua produzione texiana qui, ci accorgiamo che non hai mai superato le 330 pagine per una storia di Tex.
    C'e' in progetto o credi che ci sara' mai una tua storia che superi questo tuo record' 


    Improbabile.


    Borden



    In un'altra epoca, suppongo, visto che ora  ho in cantiere più di una tripla.


    Se ti riferisci a Tex, è una notizia interessante. :indianovestito:

    Una quadrupla di Dampyr uscir? l'anno prossimo


    Quella di cui mi parlasti disegnata da uno che poi dovrebbe passare a Tex od un'altra ancora?

    (e anche una mia quadrupla di Zagor!)


    Questa la so: è di Rubini. :indianovestito:
    Ultimamente la tua fantasia galoppa, vedo. Ottima notizia. :trapper:

    Quanto al tuo ritenere improbabile il vedere una tua storia di Tex di più di 3 albi, sbaglio nel ritenere che si tratti di una considerazione nata dal fatto che temi che molti degli attuali disegnatori di Tex siano troppo lenti per affrontari in tempi ragionevoli storie di più di tre albi e non dal fatto che ci siano regole editoriali contro le storie troppo lunghe?
    Per quanto riguarda te, credo dipenda solo da quanto hai voglia di scrivere, vero? :indianovestito:

  2. Non vorrei mai deludere le vostre e le mie aspettative, però sono molto pessimistico riguardo ad un ipotesi di un Civitelli sceneggiatore...... penso che la SBE non voglia subire troppi stravolgimenti e preferisca rimanere attaccata a certi principi, a certi modelli che stabiliscono ad ognuno un determinato ruolo ( lo sceneggiatore fa lo sceneggiatore e il disegnatore fa il disegnatore ) forse per non rompere un equilibrio che col tempo si è andato a creare, oppure per altri motivi di cui n° io e n° voi siamo a conoscenza.

    Uhm, forse questo discorso può essere valido per Tex.

    Ma non dimenticare che in altri personaggi della SBE, spesso il ruolo di disegnatore coincide con il ruolo di sceneggiatore-soggettista.

    Io non ne ho mai letto un albo, ma so che è il caso ad esempio di Napoleone (creato da Carlo Ambrosini, che ha scritto e disegnato varie storie interamente), oppure di Gea, scritto e disegnato da Luca Enoch.

    E penso proprio che ce ne siano altri di esempi. :trapper:

    Infatti io parlo di Tex, so benissimo che altri fumetti sono stati creati e disegnati dalla stessa persona........ ma con tex non penso che ciò sia possibile..... il resto lo scopriremo solo vivendo....
    L'unico vero motivo è un'idiosincrasia di Sergio Bonelli verso la figura dello sceneggiatore/disegnatore su Tex, idiosincrasia che può darsi che nasca da una visione classica (o vecchio stampo, se preferite) del ruolo delllo sceneggiatore di quello del disegnatore. Per il resto non ci sono impedimenti di alcun tipo a che un disegnatore che sia anche sceneggiatore possa scrivere Tex. D'altra parte, se avesse accettato già negli anni 80 la proposta di scrivere Tex (ah i rimpianti), quasi certamente Gino D'Antonio almeno una storia ogni tanto (di cui un Texone) l'avrebbe anche disegnata. :colt:
  3. Borden, precedentemente in questo forum, hai affermato che sara' improbabile vedere una tua storia di Tex che comprenda piu' di tre albi. Ti rifaccio la stessa domanda, che non riguarda Tex stavolta. Su Dampyr credi che ci sara' mai una storia piu' lunga di tre albi?

    Io ho la sensazione, la risposta dovrebbe essere si, giusto Mauro? :indianovestito:
  4. Non vorrei mai deludere le vostre e le mie aspettative, però sono molto pessimistico riguardo ad un ipotesi di un Civitelli sceneggiatore...... penso che la SBE non voglia subire troppi stravolgimenti e preferisca rimanere attaccata a certi principi, a certi modelli che stabiliscono ad ognuno un determinato ruolo ( lo sceneggiatore fa lo sceneggiatore e il disegnatore fa il disegnatore ) forse per non rompere un equilibrio che col tempo si è andato a creare, oppure per altri motivi di cui n° io e n° voi siamo a conoscenza.

    Uhm, forse questo discorso può essere valido per Tex.

    Ma non dimenticare che in altri personaggi della SBE, spesso il ruolo di disegnatore coincide con il ruolo di sceneggiatore-soggettista.

    Io non ne ho mai letto un albo, ma so che è il caso ad esempio di Napoleone (creato da Carlo Ambrosini, che ha scritto e disegnato varie storie interamente), oppure di Gea, scritto e disegnato da Luca Enoch.

    E penso proprio che ce ne siano altri di esempi. :trapper:

    Per restare in ambito bonelliano, comr dimenticare il grandissimo ed indimenticato Gino D'Antonio, autore indiscusso di uno dei più grandi capolavori della storia del western a fumetti, "Storia del West", che esord' tanti anni fa proprio come disegnatore, per poi divenire sceneggiatore, uno dei più grandi, peraltro, e chiara fonte di ispirazione per Berardi, Boselli e Manfredi? :generaleN: :capoInguerra: :colt:
  5. Di solito non commento mai una storia prima che sia uscito l'ultimo albo, in questo caso farà una piccola eccezione, perchè l'amico Tito e Bruzzo se la meritano. :indianovestito: Cominciamo dalla sceneggiatura: io l'ho trovata brillante e ben congegnata. Molto ben caratterizzati i personaggi. Molto buona la caratterizzazione di Kit Willer, specie nel rapporto col padre. Brillanti ed ironici quanto basta i dialoghi tra i due. So che qualcuno si è perfino irritato per la scena in cui Kit spara per primo e prende in giro il padre per avere i riflessi appanati per l'età. Io l'ho trovata semplicemente una bonaria presa in giro tra padre e figlio e mi ha divertito quando l'ho letta. Anche la scena in cui Hodson abbatte l'indiano appostato non mi ha disturbato troppo. In pratica, se la si guarda bene, i due sparano in contemporanea e poich? Hodson aveva estratto con un lieve vantaggio, se ne deduce che Tex è comunque più veloce di lui e che in un confronto diretto Hodson perderebbe. Quanto ai disegni, ho apprezzato la prova di Bruzzo, che, come tutti gli esordienti (su questa serie perlomeno, perchè Bruzzo è ormai uno sperimentato professionista :indianovestito:), ha ancora da ambientarsi, ma ha fatto un lavoro mpiù che soddisfacente. Il suo modello, è chiaro ed evidente, è Ticci: lo si vede nei visi ed anche in certe posture di Tex quando spara o fa a pugni. Non c'è nulla di strano in questo: pur non essendo un disegnatore, trovo ovvio che dovendo affrontare un personaggio per lui "nuovo", Bruzzo si sia rifatto ai modelli che riteneva migliori e Ticci ?, oggi come oggi, l'indubbio modello di riferimento. Riferimento e non altro. Da parte mia, ho apprezzato certe scelte sulle inquadrature, come i primi piani visti dal basso verso l'alto. Parere positivo, quindi. :indianovestito: Una curiosità finale di cui vi rendo partecipi. Tempo fa, leggendo un albo Marvel originale, mi sono imbattuto in una lettera di un lettore inglese che si lamentava dell'imprecisione con cui venivano riportati i titoli nobiliari britannici. Incuriosito ho voluto approfondire la questione ed ho così scoperto che nel Regno Unito il titolo di Lord va messo davanti al titolo (Tipo Alfred Douglas Lord Queensberry) e che se è messo davanti al nome proprio indica i figli minori (diversi dal primogenito, cioè) di duchi e marchesi e che ci si deve rivolgere a loro chiamandoli Lord seguto da nome e mai dal cognome. Il nostro Hodson, visto che si presenta come Lord William Hodson, dovrebbe essere quindi un figlio cadetto di un duca o marchese emigrato negli USA per chissà quale motivo. Possiamo perdonare i rudi cowboys che, ignari dell'appropriata etichetta, lo chiamano talvolta Lord Hodson, ma lui non dovrebbe mai fare un errore simile... e per ora non l'ha fatto. :trapper:

  6. ripensando un po' alla figura di lord Hodson e alla sua eccentricit?, se non viene fatto morire (se lo sapete, per piacere non me lo dite), fantasticavo se potesse essere un compagno "fisso" di Tex come Pat e GrosJean, per esempio, e in questo modo aprire nuovi spazi per storie nell'est, oltre alla solita Washington e alla Boston vista una volta. Questo lord, come si dice, "buca" le pagine, è stata davvero una bella trovata e spero di rivederlo anche in futuro.

    Letto!! Posso solo complimentarmi con Bruzzo, che essendo al debutto non poteva far miglior esordio, e col confermatissimo Faraci, che continua a sfornare ottime,IMHO, sceneggiature. Però, lo ammetto, leggendo l'albo mi ha colpito molto la personalit? del sig. Hodson:temo che costui nasconda qualcosa sul suo passato, in quanto, mi fa "sorridere" che questo Lord inglese, alla prima avventura nell'ovest, sia veloce con la colt quasi quanto Tex; faccia a pugni e stenda "bei tomi" che lo fanno per abitudine e sono grandi e grossi. Non so.... ma mi puzza un pochino!
    Beh, Hodson viene presentato non come uno scrittore da salotto, ma coem uno che ha viaggiato, fatto esperienze e vissuto avventure. Ci sta benissimo che uno che ha viaggiato in lungo ed in largo e che è stato in posti pericolosi coem l'India e la Malesia di quei tempi sia bravo a sparare. Quanto a saper fare a pugni, per tacere del fatto che vale la stessa spiegazione di cui sopra, ti ricordo che il primo a codificare le regole del pugilato moderno è stato proprio un nobile scozzese, il Marchese di Queensberry, sempre in quel periodo. :colt:

    Credevo, appunto, che l'occhiataccia che il bandito rivolge al gruppetto sia dovuta al riconoscere il nostro Lord, non Tex.

    In realtà mi ero chiesto anch'io chi avesse riconosciuto, ma lui stesso ciu ha tolto il dubbio parlando col suo capo.

    Solo il prossimo mese toglier? il dubbio!! Mi auguro che le attese non vadano deluse.

    Personalmente sarei molto deluso se Hodson si rivelasse un "cattivo". :trapper:
  7. P. S. Adesso, Ymalpas, cancellami anche questo.  :capoInguerra:

    Mi scuso ancora una volta con tutti per il disastro di ieri e ringrazio Monni, signore anche questa volta, per essersi prestato a una riscrittura del messaggio cancellato ( che sappiamo tutti quale piacevole lavoro sia :indiano: )! Mi riprometto d'ora in poi stare alla larga dai suoi messaggi!
    Ci mancherebbe altro. Quotami quanto ti pare, ma sta solo attento a come. :colt:

    Considerando per il momento esaurito il discorso sulle quaranta pagine sceneggiate da Civitelli ( ma sono sicuro che ci sarà modo di ritornarci in un prossimo futuro )

    Ne sono certo anch'io

    leggendo un 'intervista a Torricelli che esordir? l'anno prossimo su un almanacco di Mauro Boselli, ormai noto ai più col simpatico nomignolo di "fotocopiatrice umana" per le sue tavole che ricalcano molto da vicino i loro modelli di ispirazione, Ferri e Galep, posso avanzare l'ipotesi che questa propensione al ripodurre con la massima cura ed esattezza il loro tratto e stile, gli sia venuta dalla lunga gavetta che negli anni settanta lo vide all'opera nei panni di ghost artist alle prese con i più grandi disegnatori italiani e non dell'epoca!

    Inoltre, se non sbaglio, credo che abbia anche frequentato lo studio di Galep.
  8. Civitelli oltre ad essere attualmente il piu' grande disegnatore di Tex(insieme a Villa)e' senza dubbio l'artista che piu' di tutti conosce il personaggio, e cosa piu' importante, e' innanzitutto un "innamorato" del proprio lavoro e del personaggio di Tex. E lo dimostra, non solo con i propri lavori, ma anche con l'entusiasmo con cui e' presente nelle varie mostre e fiere annualmente.
    Insomma, porta la bandiera di Tex, non solo in Italia, con onore.

    Tralasciando le sue indiscutibili doti artistiche, adesso veniamo al titolo di questo interessante topic.

    L'artista di Arezzo ha dato dimostrazione, come dicevo prima, non solo di conoscere perfettamente tutta la storia di Tex, ma anche di essere un autore pieno di idee e spunti interessantissimi.

    La breve storia "Il duello" uscito nel 1998 con la rivista "Specchio", anche se breve, ha un soggetto a dir poco splendido. Lo stesso dicasi della storia "Il presagio" con quell'idea di far prendere una cotta alla vedovella Alison nei confronti di Tex.(cliccare qui per saperne di piu')

    Il rammarico e' vedere il suo soggetto modificato per la storia "Ritorno a Culver City", dove la trama originale proposta da Civitelli prometteva veramente bene e avrebbe dato quel tocco in piu' ad una storia che, malgrado i ritocchi, non e' venuta poi tanto male. Ma sicuramente l'idea di un eventuale nipote di Tex era molto suggestiva.
    Cio' che si puo' notare dagli spunti proposti dall'artista e' la sua volonta' di riproporre un Tex che ricordi quello dei primordi. Vedere la sua validissima idea di far visitare a Tex e a suo figlio Kit la tomba dei suoi cari.
    So anche dello stravolgimento che ha subito il suo soggetto per l'albo "Tumak, l'inesorabile" e sarei curioso di conoscerne l'idea originale, dato che l'albo in questione non e' dei piu' riusciti.

    A quanto ne so, Nizzi ha fatto due variazioni sostanziali al soggetto di Civitelli (e non tanto sull'albo "Tumak l'inesorabile, quanto nella seconda parte, sull'albo "Anazasi"):


    1) Ha tagliato la sparatoria finale, che avrebbe dovuto essere più lunga, cruenta e dinamica.

    2) Ha tagliato anche il ritorno di Tumak, il cui arrivo nel finale complicava la vita a Tex e pards impegnati nello scontro coi banditi.

    Ci sono, qua e la altre deviazioni, ma non le conosco tutte.

    Credo che Civitelli abbia dimostrato di avere tutte le carte in regola per sceneggiare una storia di Tex. Senza alcun dubbio. O perlomeno ha il diritto di essere messo in prova.

    Ovviamente non potrei non essere più d'accordo. :trapper:


    Magari in una piccola storia di un albo di 110 pagine che potrebbe essere benissimo ospitato, per esempio, in un Almanacco, sede perfetta per un banco di prova.

    Idea niente affatto da scartare. Personalmente spero che, adesso che ha maggior potere decisionale, Marcheselli si dimostri più possibilista di Bonelli, che, come è noto su Tex non gradirebbe i disegnatori che fanno anche gli sceneggiatori. :capoInguerra:


    Per quanto mi riguarda, rimane sempre un sogno un giorno discutere di tutto questo, magari con lo stesso Civitelli in questo forum, sperando almeno che ci legga!

    Che ci legga te lo posso garantire, quanto all'intervenire, credo che te lo possa scordare. Fabio ha una politica personale di non intervenire in prima persona nei forum, ma non è detto che un giorno o l'altro cambi idea. :indianovestito:
  9. Dir? di più, mentre leggevo la sceneggiatura mi veniva spontaneo visualizzare le scene disegnate non da Civitelli stesso, ma dal grande Ticci. Qui, più che la mia ammirazione incondizionata per il disegnatore senese, credo che abbia giocato anche l'inconscio di Fabio, che ha finito per costruire un intreccio che sarebbe bastato adattissimo per Ticci (e con questo, credo di avervi dato, senza volerlo, anche qualche indizio sugli elementi del soggetto in questione :indianovestito:).

    Ecco quanto è rimasto di un mio intervento dopo il successivo, devastante intervento di Ymalpas, :bisonte:


    Mi è stato chiesto di ricostruirlo e ci prover?, anche se, ahimè, non aspettatevi che ripeta esattamente ciò che ho scritto ieri. Ahim?, ammesso che lo sia mai stata, la mia memoria non è più così precisa. :capoInguerra:

    Ricostruivo le vicende dell'unico tentativo di sceneggiatura fatto da Civitelli ormai più di tre anni fa e rimasto nel cassetto da allora.
    Come dicevo, sono uno dei pochi che ha avuto la fortuna di leggere sia il soggetto, che le 40 pagine di sceneggiatura scritte da Civitelli (tra gli altri ci sono Canzio, Boselli e forse anche Nizzi). Vorrei ricordarmi anche il titolo che lui aveva dato alla storia, ma a parte che doveva esserci la parola oro non ricordo altro.
    Devo dire che, a mio modesto parere di profano, Civitelli aveva realizzato una divisione tavola per tavola molto buona, se non perfetta, con una giusta alternanza di primi piani, campi lunghi etc. Questo non è certo sorprendente, data la sua esperienza di disegnatore. Anche i dialoghi mi sono sembrati buoni ed anche qui ha sorretto il buon Fabio non solo il fatto di lavorare su Tex da oltre 25 anni, ma anche quello di esserne stato lettore da molto prima, che lo ha aiutato a dare ritmo giusto. Immagino che più di uno sceneggiatore professionista potrebbe trovare qualcosa da limare, specie nei dialoghi, ma lo trovo normalissimo nel caso di un principiante.

    (A questo punto posso ricollegarmi alla parte di testo precedente rimasta integra e riprodurla nuovamente)

    Dir? di più, mentre leggevo la sceneggiatura mi veniva spontaneo visualizzare le scene disegnate non da Civitelli stesso, ma dal grande Ticci. Qui, più che la mia ammirazione incondizionata per il disegnatore senese, credo che abbia giocato anche l'inconscio di Fabio, che ha finito per costruire un intreccio che sarebbe stato adattissimo per Ticci (e con questo, credo di avervi dato, senza volerlo, anche qualche indizio sugli elementi del soggetto in questione :indianovestito:).

    Aggiungo solo, a scanso di equivoci che, sebbene Nizzi abbia praticamente scippato a Civitelli l'escamotage della fuga del bandito nella parte finale de "Lo squadrone infernale". Il soggetto di Fabio non aveva nulla a che fare con quello di quest'ultimo. Ambientazione e sviluppo erano totalmente diversi. :colt:

    P. S. Adesso, Ymalpas, cancellami anche questo. :capoInguerra:

  10. Dir? di più, mentre leggevo la sceneggiatura mi veniva spontaneo visualizzare le scene disegnate non da Civitelli stesso, ma dal grande Ticci. Qui, più che la mia ammirazione incondizionata per il disegnatore senese, credo che abbia giocato anche l'inconscio di Fabio, che ha finito per costruire un intreccio che sarebbe bastato adattissimo per Ticci (e con questo, credo di avervi dato, senza volerlo, anche qualche indizio sugli elementi del soggetto in questione :indianovestito:).

  11. Civitelli, com'? risaputo, è venuto in aiuto spesso e volentieri del bravo Claudio Nizzi sommerso dalla imponente mole di lavoro, proponendogli nel corso degli anni numerosi soggetti che poi sono stati concretizzati in sceneggiature da parte dell'autore modenese.

    L'ultima collaborazione sembrerebbe riguardare la storia "Tumak l'inesorabile"... Scritta in un'epoca in cui - internet - fungeva già da cassa di risonanza di una collaborazione che Nizzi avrebbe preferito restasse segreta,? la divulgazione ha infatti spazientito l'erede di GL Bonelli che ha escluso praticamente la possibilità di nuove collaborazioni in futuro con Civitelli.

    Il quale, visto anche il pesante rimaneggiamento che ha subito? la storia nel secondo albo, ha pensato dal canto suo di presentare ormai i suoi nuovi soggetti direttamente all'editore ( che in passato, sappiatelo,? poco aveva gradito questo tipo di collaborazioni, la maggior parte avvenute per questo motivo all'oscuro della casa editrice ).

    In un'intervista recente, Civitelli ha dichiarato di aver presentato per l'appunto un soggetto di 40 pagine ( molto dettagliato ) nel 2006, che è stato scartato da Canzio per il seguente motivo: c'era già una storia in lavorazione che ricordava molto da vicino le idee contenute nel soggetto, che Canzio ha giudicato comunque positivamente.

    Non era un soggetto, ma una vera e propria sceneggiatura. Il soggetto effettivo era di circa 7 o 9 pagine, come al solito. Civitelli lo present? a Nizzi, che lo bocciò, giudicandolo poco interessante. In realtà, poco dopo, present? lui stesso un soggetto che, nella parte finale, riprendeva proprio le idee esposte nel soggetto di Civitelli (sostituzione dell'oro con ferro e progetto di fuga via mare). Variava il finale vero e proprio, con il confronto tra Tex ed il capo dei banditi. Si tratta, se non l'avevate capito, de: "Lo squadrone infernale".

    Credo di poter dire che Civitelli ci sia rimasto male per lo scippo di Nizzi, ma da vero signore non se ne è mai lamentato nemmeno col diretto interessato. Il quale, peraltro, da parte sua, in precedenza aveva già utilizzato elementi di un precedente soggetto, da lui scartato, di Civitelli per elaborare il soggetto de "La banda dei tre", storia peraltro affidata allo stesso Civitelli, il quale ha sempre ritenuto che Nizzi avesse utilizzato la sua idea del tutto inconsciamente, non ricordandosi che era contenuta in un soggetto presentato proprio da Fabio.
    A scanso di equivoci, preciso che l'unico punto di contatto tra i due soggetti era che in quello di Civitelli c'era un politico che aveva avuto un passato di rapinatore di banche sotto altro nome.

    C'è da dire che Civitelli si è dichiarato poco soddisfatto dell'impostazione che era stata data ultimamente al personaggio? Tex, da qui il suo desiderio di cimentarsi nella scrittura di un episodio che ce lo restituisca con le sue vere caratteristiche.

    Purtroppo, dopo la bocciatura del soggetto di 40 pagine, gli è stato impossibile nel 2007 e 2008° scriverne un altro, per i numerosi impegni che l'hanno coinvolto nella realizzazione di due storie contemporaneamente, quella di Manfredi, dapprima interrotta a pagina 56 per consentire la realizzazione delle 110 tavole dell'albo del sessantennale, e poi ripresa subito dopo.

    Ora che è al lavoro su una nuova storia di Boselli la cu pubblicazione è prevista dopo il 2011, non è detto che il buon Fabio non trovi finalmente il tempo per stendere un nuovo soggeto da presentare al nuovo Direttore Editoriale Marcheselli.

    Ce lo auguriamo tutti!

    Me compreso. :indianovestito:
  12. Una storia dove l'amore è sussurrato, appena suggerito da Claudio Nizzi, ma anche brutalmente spezzato alla fine.

    Come specifica lo stesso Civitelli, nel soggetto originario, il suo Tex non rimaneva indifferente ad Alison:

    Io avevo immaginato che, mentre lei se ne andava via, Tex mostrava che non era rimasto indifferente. Ma Nizzi ha deciso di impostarla così: bisognava mostrare che lei si era innamorata e lui invece no!

    Una scelta, quella di Nizzi, che non condivido assolutamente e che effettivamente rovina quella piccola attrazione tra i due appena accennata durante questa avventura.

    Perche' non mostrare nel finale un Tex, non dico innamorato, ma che timidamente lasci intendere che anche lui puo' prendersi una piccola "sbandata" per una bellissima e amabile donna?

    Di sicuro a Fabio non sarebbe dispiaciuto. :trapper:


    Non credo che questo avrebbe sminuito la figura leggendaria dell'ormai strapassata moglie Lilith. Ne' avrebbe intaccato i ricordi che lo legano a lei.

    Sono sostanzialmente d'accordo con te. Del resto, non credo di sbagliare affermando che già Boselli aveva mostrato una certa attrazione per Tex da parte di Luna, la vedova del Sergente Torrance (attrazione forse ricambiata), rimanendo però nel sottile solco delll'allusione.


    C'era l'occasione per rendere un Tex, una volta tanto, a tratti piu' umano, piu' terrestre , ed e' stato un peccato.

    Concordo.


    Io non credo che sia stato solo una scelta di Nizzi quella di modificare l'idea originale di Civitelli, ma dev'esserci stato anche lo zampino di Sergio Bonelli, conoscendo le sue ostilita' nell'inserire le figure femminili nella serie.

    Da quel che ne so (che è molto, ma non è tutto :lupos:), è stato uno di quei casi in cui Nizzi è stato "più realista del re" ed ha troncato alla radice ogni velleit? di inserire qualcosa al riguardo facendo tutto da solo. Personalmente credo che Sergio, se avesse letto la sceneggiatura (cosa che non fa mai, legge solo i soggetti) sarebbe comunque intervenuto a smorzare certe allusioni. Del resto, per ciò che riguarda Tex è molto rigido sulle cose che si possono o non si possono fare (sempre come editore, non sempre come soggettista). In passato, si dice, ha respinto idee che anche suo padre avrebbe potuto avere. In questo caso, comunque, non mi risulta che sia intervenuto.


    Uno dei capisaldi della serie (giusto o sbagliato che lo si possa ritenere, è indubbio che sia così) è che dopo Lilyth Tex non può avere altre storie d'amore (mentre lo stesso G. L. Bonelli ha praticamente ammesso che ha comunque, quando gli capita, delle storie di sesso. :lupod::lol:) Il discorso non vale, però per gli altri pards (ed io aggiungo: per fortuna). Che a Kit Carson piace intrattenersi con belle donne è sempre stato pacifico, mentre le storie d'amore per Kit Willer le ha "sdoganate" lo stesso GLB con "I due rivali". Se uno dei metri di giudizio per quello che possono fare i nuovi autori è che è comunque permesso fare ciò che G. L. Bonelli ha fatto nelle sue storie, allora non ci piove che Kit possa avere storie d'amore e Tex non debba (ma in compenso può fare anche lunghi viaggi fuori dagli USA, visto che una volta il suo creatore lo ha spedito perfino in Polinesia, bella consolazione :indianovestito:).

    Sarei curioso di sapere anche se nella storia in questione, siano state scartate altri spunti di Civitelli o altre vignette che riguardavano Tex e Alison.

    Non che io sappia. A quei tempi conoscevo Civitelli meno di adesso, ma non mi risultano comunque altri cambiamenti. In quell'occasione Nizzi segu? il soggetto di Civitelli quasi alla lettera, salvi certi interventi nelle scene famigerate.


    Magari un Carlo Monni potrebbe dirci qualcosa in piu'.... ;)

    Questo Carlo Monni ti ha accontentato. :lol:
  13. A proposito del leggendario soggetto bonelliano, io non ne so nulla! Forse Carlo Monni si riferisce all'episodio di Mefisto? Non esiste, ahimè, alcun soggetto? GL bonelliano per la semplice ragione che non ne scriveva!Borden

    In realtà mi riferivo proprio a Mefisto, ma non parlavo di soggetti, bensì di idea. Nizzi afferma che l'idea per la resurrezione di Mefisto è stata completamente sua, mentre tu, in almeno un paio d'occasioni (per tacere di Villa che l'ha affermato in un'intervista a Daim Press di circa 10 anni fa) dicesti che l'idea di come far ritornare in vita Mefisto era già venuta a Bonelli, che te ne aveva anche parlato. In sostanza, circa mezzo secolo fa, se non di più, Bonelli scrisse parte di una sceneggiatura cinematografica per un film dedicato a Cagliostro. Nelle prime (e forse uniche) scene di questa sceneggiatura Cagliostro tornava in vita prendendo possesso del corpo di un giovane nella Parigi di fine 800 o primi del 900 (non vi ricorda qualcosa, in effetti? :capoInguerra:). In una riunione tu citasti la cosa, riferendo che GLB avrebbe voluto riciclare l'idea per Mefisto e che si sarebbe potuto, in effetti, procedere così. La cosa fu annotata e l'idea passata a Nizzi perchè la realizzasse. Confermi?
  14. Anche io dissento con quanto detto da Carlo Monni...

    Nulla di male, anch'io dissento spesso da quello che dici tu... come in quest'occasione. :colt:


    ho sempre considerato Muzzi come un disegnatore di riserva, mai come un membro a pieno titolo dello staff:

    Un disegnatore che per quattro anni consecutivi ha realizzato circa il 33% delle storie, interessante concetto di riserva.


    e il fatto che che i volti di Tex fossero tutti ritoccati  da Galep la dice lunga...

    Dice solo che alla Bonelli dell'epoca avevano certi criteri che possono essere anche non condivisi. Il Muzzi degli ultimi anni (diciamo dal 1967 in poi) nona veva affatto problemi col volto di Tex, ma ormai la frittata era fatta.


    Credo inoltre che, quando ci si accorgeva che la storia a lui destinata potesse essere una grande storia, si è molte volte provveduto a toglierla dalle sue mani:? il caso de "I figli della notte" o "La sconfitta".

    Ma chi è che ti ha messo in testa queste balzane idee? :capoInguerra: :generaleN:


    1) Per ciò che riguarda "I Figli della Notte", a quanto ne so, è stato solo un problema di scadenze che Muzzi non riusciva a rispettare (forse si era anche ammalato). Che i disegni di Galep fossero migliori non ci piove, ma non credo che abbiano ragionato in questi termini, ma solo in termini di pura utilit? pratica?

    2) Quanto a "La sconfitta", chi ha mai detto che era destinata a Muzzi? Quest'ultimo è intervenuto solo in alcune pagine di metà storia in aiuto a Galep che era in ritardo sulle scadenze, tutto qui. Nessuno gli ha mai tolto niente.

    3) Infine, non credo proprio che in Redazione abbiano mai ragionato in termini di: "questa è una grande storia". Valutazioni del genere sono quasi semroe a posteriori. Inoltre il tuo assunto è smentito facilmente dal fatto che a Muzzi sono state affidate, tra le altre, "La caccia" e "L'ultimo poker", per tacere di "Canyon Diablo" che proprio storielline non sono. Quello che è vero, invece, è che i criteri di assegnazione ai disegnatori si basavano molto sulla tipologia di storia da realizzare (in questo senso a Muzzi sono toccate quasi sempre storie di ambientazione cittadina), sui personaggi che vi comparivano (le storie che vedevano dei ritorni erano, in genere, affidate al disegnatore della prima storia). Galep aveva una sorta di riserva sulle storie significative per la saga, oltre ad essere un jolly buono per ogni tipologia di storia.

    E a parte questo, ho sempre trovato i disegni di Muzzi (senza offesa)insignificanti:devo solo decidere se il peggior disegnatore della storia di Tex sia stato lui o l'Ortiz di questi anni...

    Premesso che Muzzi occupa la zona di fondo classifica dei miei disegnatori preferiti di Tex di tutti i tempi (non è in ultima posizione, ma non è molto distante), io credo

    che sia ingiusto comunque sminuire il ruolo che ha avuto nei suoi 17 anni di lavoro su Tex, anni in cui, piaccia o non piaccia, non era affatto una riserva, ma un membro a pieno titolo. Peraltro, se consideriamo solo il periodo da "la caccia" (prima storia pubblicata direttamente sul Tex "gigante") in poi, al momento della sua uscita dallo staff aveva realizzato almeno tante storie quante Ticci.

  15. Leggevo in una recente intervista a Virgilio Muzzi dei motivi che lo costrinsero ad abbandonare Tex con l'ormai lontana sua ultma storia illustrata "Canyon Diablo".

    Per tanto tempo avevo associato la sua scomparsa ( dal mondo dei fumetti ) con quella degli altri autori "minori" che fino ad allora avevano gravitato intorno a Galleppini, mi rifeirsco in modo particolare a Francesco Gamba.

    Arrivando ad una conclusione, avevo pensato che col recente arrivo di Fusco, l'editore considerasse ormai sufficiiente lo staff di disegnatori ( Galep Ticci, Nicol', Letteri e Fusco ), da qui appunto l'esautoramento di Muzzi

    Ero arrivato a conclusioni non dissimili dalle tue, a suo tempo. Attribuivo l'eventuale esautoramento di Muzzi non tanto all'idea che il buon Sergio ritenesse sufficiente lo staff ed avesse voluto "eliminare" un disegnatore in più, quanto per insoddsfazioni reciproche, diciamo così.


    ( ma non di Gamba che ormai era il ghost artist  di Nicol' e che per anni ancora avrebbe continuato all'ombra dei "grandi" ).

    Posso sbagliarmi, ma ho la netta sensazione che alla Bonelli non fossero a conoscenza (quantomeno non a conoscenza diretta) dell'apporto delle matite di Gamba alle storie di Nicol'. Secondo me la Redazione pagava direttamente il solo Nicol', il quale poi, a sua volta, retribuiva il buon Gamba (in nero? :indiano:)


    Ebbene in questa intervista sembrerebbe emergere invece l'idea dell'abbandono come una precisa volont? dello stesso Muzzi, stanco e stressato dai tempi inesorabioli di consegna.

    E ci sta tutto. Ormai è risaputo che Muzzi era un disegnatore molto lento (almeno per gli standard dell'epoca, sarebbe interessante sapere se lo sarebbe anche per quelli attuali) e che per rispettare i tempi di consegna, (che, specialmente ai tempi dei fascicoli settimanali a striscia erano molto più stretti di quelli odierni) era costretto a "tirar via". Da qui l'insoddisfazione dell'editore per i suoi volti, che faceva ritoccare costantemente da Galep (ed almeno in un'occasione anche da Cormio, a mio parere). In realtà, specie negli ultimi tempi (quando, probabilmente grazie al fatto che gli si erano affiancati altri tre disegnatori, pot? presumibilmente permettersi di lavorare con meno affanno) anche la sua resa del volto di Tex era molto migliorata. Si vedano, per esempio, alcuni primi piani o profili di Tex sfuggiti a Galep nell'albo "L'ultimo poker" e nella storia "Canyon Diablo" (specei nell'albo omonimo). Per non parlare, poi, delle splendide illustrazioni realizzate per "Cavalcando con Tex"


    Ho letto altrove, in questo stesso forum, opinioni di utenti che non considerano Muzzi tra gli autori regolari di Tex e lo mettono praticamente al livello dei tanti "assistenti" del primo periodo. Ho già espresso il mio dissenso al riguardo e lo ribadisco. Muzzi ha lavorato su Tex come disegnatore a pieno titolo per circa 25 anni e merita il suo bravo posto d'onore nella prima leggendaria cinquina.
    Anche se devo ammettere che dei cinque suddetti (per chi non li ricordasse: Galep, Letteri, Nicol', Ticci ed appunto Muzzi) era quello che mi piaceva di meno, non posso e non voglio certo negare i suoi meriti verso la serie. Il suo stile dava alle storie cittadine (che erano praticamente un suo feudo) un'atmosfera particolare. Inoltre, magari il volto di Tex non era il suo forte, ma il suo Carson era veramente ben caratterizzato.

    L'intervitatore gli ha posto la fatidica domanda: se giungesse una sceneggiatura nuova, dopo gli oltre settecento disegni fatti per "Cavalcando con Tex", riprenderebbe in mano matite e pennelli ?

    La risposta: no!

    Ormai credo che siamo fuori tempo massimo (ha quasi 87 anni), ma, a mio parere, Muzzi avrebbe ben meritato l'onore di un Texone (e si può sperare che gliel'abbiano chiesto e lui abbia, per l'appunto, risposto: no!) :capoInguerra: :colt:
  16. Ah, no! Mefisto e Yama non me li devi proprio toccare!
    Quelli, uno di questi giorni, mi metto alla scrivania e me li ripesco io, per tutti i diavoli!

    Cosè la risposta di Gianluigi Bonelli al figlio Sergio che in un bar, tra una birra e l'altra, aveva accennato a una sua idea per una nuova trama sul ritorno dei due arci-nemici di Tex.

    Se non ricordo male, Sergio lo riferisce anche nella prefazione, se vogliamo chiamarla così, a "Il medaglione spagnolo"


    Ma il vecchio e stanco Bonelli degli anni ottanta, ormai prossimo al disinteresse verso la creatura alla quale deve il suo successo, la storia non la scriver? mai.

    Chiamiamo le cose col loro nome: non si tratt? di disinteresse, ma di vera e propria impossibilità. Sono praticamente certo che sia stato l'avanzare della malattia ad impedire a G. L. Bonelli di continuare a scrivere Tex.

    Ricordo benissimo che leggendo la prefazione suddetta ebbi al precisa sensazione che pun non volendo dirlo apertamente, con quello scritto Sergio volesse comunicarci che quella sarebbe stata l'ultima storia del padre.

    E' infatti una leggenda quella che tramanda l'ipotesi di un soggetto bonelliano finito nelle mani di Nizzi a metà degli anni novanta, che l'autore modenese ha recentemente fermamente smentito.

    A dire il vero, in tempi recentissimi qualcun altro mi ha invece confermato la veridicit? di questa cosiddetta leggenda.

    Non spetta a me dire chi dei due ha ragione. Se chi me l'ha riferito è nteressato a dare la sua versione di questa vicenda può farlo personalmente qui o nello spazio a lui dedicato.

    Resta insomma una nota stonata quasi di malumore quella delle due frasi che avete letto sopra e che Sergio Bonelli ha riportato in uno dei tanti volumoni speciali  della Mondadori, malumore evidentemente indirizzato ai tanti ripescaggi di suoi personaggi effettuati in quergli anni dal bravo Claudio Nizzi.

    In realtà, almeno nella versione pubblicata su "Il medaglione spagnolo", il bonario rimprovero sembrava rivolto proprio al figlio ed ad una sua certa intenzione di riprendere in mano Mefisto e Yama personalmente.
  17. Certo, nel caso di Kid Rodelo, è lui e non Donna a prendere l'iniziativa; mi pare però difficile dire che alla ragazza  ( incoraggiata del resto da gran parte dell'entourage della locanda, che trova Rodelo "tanto perbene", rispetto a Kit Willer; solo Latimer e padre Sheridan hanno qualche perplessit?, per differenti motivi ) dispiaccia la sua corte: se è vero che Donna fa cenno a Kid dell'esistenza di un altro suo "buon amico", afferma però comunque di essere "molto felice" che Rodelo sia l' con lei. Non so se Kit Willer sarebbe stato geloso ( dopotutto era partito senza salutare .......); se però si fosse davvero innamorato di Donna non credo gli avrebbe fatto piacere il colloquio romantico al chiaro di luna che ha con Kid Rodelo.

    Ottima disamina la tua. Io aggiungo solo che non escluderei che Donna si comporti così per ripicca verso Kit, che se l'? filata senza salutare. :indianovestito: A costo di essere tacciato di sessismo, dico che questo è un atteggiamento non infrequente nelle donne (ma anche negli uomini, a dire il vero). :trapper: Quanto a Kit, difficile dire se sia o meno innamorato di Donna, io, comunque non lo escluderei. In quel periodo, in ogni caso, era reduce dal suo quasi matrimonio con Fiore di Luna, Certo, in quel caso aveva la scusante di aver persoa la memoria, am alla fine i suoi sentimenti per al ragazza indiana erano autentici (e ben descritti, peraltro). Ho l'impressione, però, che Kit, pur avendo dei sentimenti per Donna, se quando è in giro gli capita una buona occasione, diciamo così, non si tiri indietro. :trapper:
  18. Al di la' di tutto, anche se la storia non e' male, il problema e' che ci sono troppi eccessi. La banda di Jack Thunder, che sembra uscita dal piu' truculento spaghetti western mai prodotto negli anni '70, e' qualcosa di troppo assurdo e inverosimile. Lo stesso Thunder e' un super uomo, perche' per quanto potesse aver sviluppato l'udito in mancanza della vista, la sua abilita' e' troppo esaltata e pura fantascienza. Insomma un piatto troppo condito. Paradossalmente, pur essendo un fan sfegatato degli spaghetti western, su Tex Willer non ho mai apprezzato i cliche' di quei film, a parte qualche eccezione.

    Ti dir? che pur condividendo in buona parte la tua analisi (mamma mia, sembro un professore, dovrei rivedere il mio linguaggio :trapper:), non ne condivido affatto le conclusioni. Dopotutto Tex non è un comune western e non ha mia preteso di essere totalmente realistico. Dopo aver visto in azione maghi, zombie e mummie tornate in vita, un pistolero cieco ?, tutto sommato, accettabile. In questa storia, i personaggi eccessivi e di clich? che tu lamenti ci stavano benissimo. :indianovestito:

    Altro aspetto discutibile e' senza dubbio la figuraccia fatta da Kit Willer e dei suoi pards grazie a Bronco Lane. Va bene che ogni tanto Tex e i suoi devono trovarsi in difficolta'(guai se non fosse cosi'), ma per mano di un ragazzo che ha superato da poco l'eta' adolescenziale mi sembra un po' troppo. Un conto e' che Tex sia messo alle strette da un fuorilegge o da un personaggio con una certa esperienza alle spalle e quindi con un eta' matura, e un conto e' fare una non bella figura con un ragazzotto. Insomma, mi sembra che Boselli pur di creare il solito personaggio che possa strappare la simpatia dei lettori, penalizzi Tex per far esaltare, fin troppo, le qualita' del comprimario di turno.

    In questo può darsi che tu abbia anche ragione, ma solo nel dire che forse Boselli ha un p? calcato la mano, ma, a mio modesto parere, la buona figura di Bronco Lane non si è tradotta in una brutta figura di Tex. Bronco è in gamba e presumibilmente Tex e Kit lo sottovalutano un p? quando lo incontrano pre la prima volta, ma è tutto qui.

    Ritengo che sia stato un peccato impiegare due personaggi come Lena e Donna in una storia poco credibile come questa.

    Al contrario, io ritengo che loro ed il resto del cast servano a dare il giusto contrasto con la "famiglia" di Jack Thunder... e poi per me ogni occasione per rivedere Lena e Donna è sempre buona. Fosse per me le farei rivedere o almeno ricordare più spesso. In moltissimi serial esistono quei personaggi di contorno che compaiono ricorrentemente nelle storie pur non essendone dei veri co-protagonisti (restando in ambito western: sceriffi, banchieri, proprietari di saloon e così via) che aiutano a dare un senso di familairit? alla serie. Lena e Donna potrebebro serfvire a questo scopo. Il modello che ricordo sempre a questo proposito sono Brenda MacDonald e Belinda Hall della "Storia del West". Le due donne potrebbero svolgere proprio un ruolo simile per i due Kit. :indianovestito:

    In piu' il comportamento di Donna, come giustamente ha fatto notare Pedro, non e' che sia tanto esemplare. In parole povere bigotta non lo e' davvero. La sera prima si bacia con Kit Willer al chiaro di luna, e dopo qualche giorno cade tra le braccia del primo giovanotto carino che arriva.

    Che vuoi farciò Avrà preso da quel farfallone del padre. :P

    La storia e' senza dubbio da leggere per chi non l'ha ancora fatto, proprio perche' e' una di quelle poche avventure anomale, che non ha proprio niente di Tex.

    Ed anche questa è un affermazione sulla quale dissento in maniera netta. :capoInguerra:
  19. Grandissimo Fusco!!!La prima tavola è fantastica!!Speriamo che il Maestro ci ripensi-

    Per quanto col cuore sia d'accordo con te, sotot altri aspetti spero che non lo faccia. In questo modo almeno si ritira in bellezza. Spero solo che la storia sia all'altezza. :indianovestito:

    e poi, se si ritira lui che disegna ancora così, un Ortiz ad esempio, che dovrebbe fare?

    Quello che hanno fatto Galep, Marcello e Letteri prima di lui, suppongo. :colt:

    Anche la storia promette bene;mi sembra, soprattutto dalla prima tavola, molto dura e con un Tex molto deciso:credo che dall'almanacco di quest'anno non verremo delusi..

    Me lo auguro anch'io.
  20. Non so se tu possa comprenderne le ragioni, Claudio, ma trovo inspiegabile che Fusco abbia voluto salutarci su un almanacco , e non sulla serie regolare...

    Non credo proprio che l'abbia deciso lui il luogo di pubblicazione della sua storia, sai? Si è limitato a chiedere che la pubblicassero il prima possibile e nel 2010 c'era solo questa possibilità.
  21. Anche se Tito Faraci, continua a snobbarci <_<, provo con un ennesima domanda, anche se so gia' che rimarra', come al solito, senza risposta. Ma provo lo stesso.

    Uhm, intanto azzardo io una sorta di risposta: se non sbaglio e sempre che rispetto alle ultime notizie che avevo non ne abbia già finita qualcuna, il Buon Tito dovrebbe essere al lavoro su sette storie. Quattro destinate alla serie regolare (ed affidate ai Gemelli Cestaro, Del Vecchio, Bruzzo e Nespolino), una ad un Maxi (per Repetto) e due ad un Almanacco (rispettivamente per Suarez e Danubio). In più posso dire che, visto il carico attuale di lavoro di Boselli (che di storie di Tex ne sta scrivendo ben 10), è quasi certo che i prossimi due disegnatori che si liberaranno (con l'eccezione di Font, che Boselli non pare avere intenzione di mollare) se li beccher? proprio il nostro Faraci. Perdonatelo se non si fa troppo sentire. :trapper:
  22. Condivido quanto detto da Wasted: come i ritocchi facciali di Galep credo dimostrino, la casa editrice ha sempre considerato Muzzi come la versione al quadrato dei tanti "ghost artists" che hanno fatto vivere Tex nel suo periodo eroico,

    Io non sarei molto d'accordo con quest'analisi, anche perchè ricordo che a Muzzi sono toccate alcune storie molto belle come: "La caccia" o "La Dama di Picche", Era praticamente l'esperto in storie cittadine.


    mentre solo molto raramente la stessa sorte è toccata a Fusco ( mi viene in mente soltanto "Il clan dei Cubani", in cui alcuni volti sono stati ritoccati da Ticci ),

    Credo sia stata l'unica occasione, in effetti.


    considerato un membro a pieno titolo dello staff grafico texiano fin da "L'idolo di smeraldo". Non sono molto sicuro che, come ipotizza Magia Nera, la storia destinata infine all'Almanacco 2010 sia stata progettata in un solo albo per consentire a Fusco di disegnarla meglio, soprattutto perchè il disegnatore ligure, anche intorno all'ottantina di primavere, aveva una rapidit? di esecuzione quasi pari a quella di colleghi ben più giovani ( se non ricordo male, una decina di tavole al mese anche in questa estrema fase della sua attività ).

    Su questo posso essere utile io, che posso citare direttamente Fusco in persona, da me incontrato in almeno tre occasioni a Città di Castello, in occasione di Tiferno Comics. Dopo la performance dei quattro albi di "Athabaska Lake" Fusco rimase fermo per un p?, anche perchè si operò di cataratta o qualcosa di simile. In seguito è stato lui stesso a richiedere che gli dessero solo storie brevi, sia per non affaticarsi troppo e fare un lavoro migliore "perdendo" più tempo sulle tavole (ed il suo ritmo, infatti, è sceso dalle 15/20 pagine mensili a circa 8/10). Per questo motivo rifiut? la storia del ritorno di Cane Giallo, che fu poi affidata ad Ortiz e che leggeremo a partire da giugno. Nizzi, allora, scrisse appositamente per lui "Moctezuma" (e sotto un certo punto di vista, poteva risparmiarselo :angry:) e questa.

    La destinazione sull'Almanacco non l'ha decisa lui, ovviamente, ma deriva dal fatto che è la destinazione naturale di storie da un albo, anche se non sono mancati esempi (tra cui, appunto, "Moctezuma") di pubblicazione sulla serie regolare.
    Vero è che è stato lui a richiederne la pubblicazione quest'anno e che Bonelli l'ha accontentato, posponendo la pubblicazione della storia di Torricelli originariamente prevista. Al vecchio Maestro non si poteva dire di no. :inch:

  23. Perchè ho scritto 215° Intendevo 195!

    In certe cose la precisione vuole dire tutto :indianovestito: L'immagine in effetti si presta bene alle tue supposizioni, quello non è un Tex di Ortiz e assomiglia dannatamente a un Tex di Bernet. :indiano: Se capita da queste parti Carlo Monni, sarei curioso di sentire le sue argomentazioni in proposito.
    Sono stato evocato ed ecco che compaio. haha In realtà, non ho molto da dire. Trovo molto improbabile una collaborazione di Bernet e perfino un intervento di Ticci. Credo che si tratti di interventi e correzioni redazionali. Temo che in qualche occasione la velocit? e l'età od entrambe abbiano giovato qualche scherzo al buon Ortiz ed in redazione abbaino pensato di metterci una pezza. Nel corso degli anni, c'è sempre stato un disegnatore, perlopiù di Milano o dintorni ed impiegato in Redazione, che era incaricato di effettuare questi ritocchi quando il disegnatore titolare non poteva farlo lui. Su Tex per un certo periodo è stato Franco Bignotti, poi è arrivato Raffaele Cormio e poi Luigi Corteggi. Negli ultimi anni l'ingrato compito era toccato a Vincenzo Monti. Oggi, francamente, non lo so. Nessuno dei disegnatori titolari, di questo ne sono sicuro. Forse ancora Corteggi o qualcuno del reparto grafico come Roberto Piere. Onestamente non saprei.
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