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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [573/574] Terre Maledette

    Ricordo che a suo tempo qualcuno su TWO criticò la scelta di Boselli che il duello finale fosse tra Bennett e Hank ma a mio parere è stato giusto così.
  2. Lo sfotteva eccome. Rileggiti "Satania" La differenza all'epoca era che le belle signorine si interessavano anche a Tex. Quando si arriverà alle loro avventure insieme, chissà?
  3. Carlo Monni

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    In più giocava anche un ruolo la tradizione anglosassone di non avere un esercito permanente ma di mantenere solo un nucleo reclutato esclusivamente su base volontaria da integrare in caso di bisogno con una consistente riserva e solo in casi eccezionali con la leva. Terminate le guerre l'esercito veniva semplicemente smobilitato.
  4. Cosa che purtroppo era vera. Che alcune critiche fossero dure e pesanti è vero, ma non tutte erano immotivate. Aldilà di toni inaccettabili usati da alcuni, c'è stato chi le sue storie dalla fine degli anni 90 ad oggi le ha analizzate e criticate severamente e giustamente. Tra questi c'ero io che non ho mai attaccato Nizzi come persona ma non ho avuto remore e non ne ho oggi a dire che quasi tutte le sue storie dal 500 in avanti, ivi comprese quelle delle serie collaterali non sono brutte, sono molto peggio e se non ci fosse stato Boselli mi avrebbero alla fine spinto a lasciare la collana.
  5. Carlo Monni

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Nella realtà storica i Metis ed i Cree sconfissero le forze combinate dei Mounties e della Milizia Canadesi in cinque distinte battaglie. I Mounties erano gente in gamba ma erano pochi ed erano una forza di Polizia non reparti militari anche se informalmente usavano per gli ufficiali i gradi dell'Esercito. Durante la ribellione furono affiancati dalla Milizia, nome che fino al 1940 aveva quello che è oggi l'Esercito canadese. Non vi fu intervento dell'esercito regolare britannico che all'epoca si era quasi completamente ritirato dal Nord America e molti dei miliziani all'epoca erano sostanzialmente privi di esperienza di combattimento di quel genere.
  6. Carlo Monni

    [203/207] I Ribelli Del Canada

    Beh, Leo, consentimi di dire che GLB non era certo infallibile e che la sua opinione non è la mia che considero questa tra le migliori storie di Tex ed è tra le storie che rileggo spesso e volentieri. Non è una porcata sia dal punto di vista tecnico che da quello del comune lettore che cerca divertimento e svago Anzi, dal punto di vista tecnico è una sceneggiatura impeccabile che andrebbe studiata visto come riesce a costruire un albo interessante pur vedendo il protagonista legato per quasi tutte le 110 pagine che lo costituiscono (spiacente Mauro, stavolta non siamo d'accordo ) Presenta bei personaggi ottimamente caratterizzati come capita sempre a Nolitta e sempre com'è nello stile di Nolitta ricchi di sfumature, compreso il tanto da te detestato Donovan il cui travaglio interiore e la fine sono, al contrario, attentamente preparate dall'autore. Donovan ha fatto una scelta che gli permette di accettare molte cose in nome della causa, cosa decisamente normale in molti rivoluzionar idealisti, ma c'è un limite a quanto può sopportare e quando Roger Goudret lo supera gli si rivolta contro. La cosa interessante da notare è che lo spunto di partenza di questa storia è lo stesso de "Il tranello" ovvero la rivolta dei Metis del Saskatchewan del 1885 ma qui sia pure con i nomi cambiati e molte licenze sui fatti è forse più aderente alla realtà storica. Louis Goudret è ispirato a Louis Riel, leader della rivolta, figura controversa, considerato quasi un profeta e comunque un eroe ed patriota dai suoi seguaci ed ancor oggi dalla comunità Metis ed un pericoloso sovversivo e rivoltoso dalle autorità canadesi tanto che fu fucilato. In tempi recenti la sua figura è stata rivalutata. Altra cosa da notare è che contemporanea all'insurrezione di Riel vi fu quella, del tutto indipendente, dei Cree guidati dal capo Big Bear a cui indubbiamente Nolitta si è ispirato per il soprannome del vero cattivo della storia. Nota negativa: Nolitta sembra confondere i militari con la Polizia a Cavallo ma pur avendo entrambi la giubba rossa sono due cose distinte.
  7. Un lettore, pare. Certo che stiamo avendo fortuna: io, Barbanera, Mister P e Bondi ma sarà una fortuna anche per Tex?
  8. Siamo come quei personaggi di certi racconti che dopo essersi presi a botte poi vanno insieme al bancone e ordinano una birra.
  9. Io non ne ho mai viste e tu? Le sue risposte a Dix Leroy sul tema della discussione a netto dei toni e delle provocazioni le trovo sostanzialmente condivisibili. Il vero problema è come dice quello che dice. Io e Dix Leroy non siamo e non saremo mai d'accordo su questo particolare argomento ma credo che lui possa ammettere che non ho mai travalicato nei toni. Certo. gli ho dato del retrogrado e del bigotto e non lo rinnego ma il nostro scambio di battute è sempre stato civile.
  10. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Il mio ne ha venduti parecchi. Credo che abbia anche dovuto richiederne altre copie.
  11. Per quanto riguarda quest'ultima discussione, devo dire che sono d'accordo con quanto dice Ken51 ma sono anche in totale disaccordo con i toni che usa. Sembra che cerchi di essere bannato. Davvero non riesco a capirlo.
  12. Su una cosa non concordo e cioè che Lagrange sarebbe dovuto morire. Ancora una volta, nonostante le tue smentite, viene fuori la tua idiosincrasia verso i personaggi ambigui. Tu vorresti che ci fossero solo cattivi al 100% ed è curioso visto il tuo nickname.
  13. Non avevo dubbi. Non ti è mai capitato di pensare che certe cose nei tuoi amati fumetti degli anni 50 come quelli che citi non c'erano perché non potevano esserci? Perché era sostanzialmente proibito? Torna indietro di qualche decennio e certe cose le troverai. Naturalmente noi scontiamo il peccato originale della censura fascista e del divieto di importazione dei fumetti stranieri, ma guarda, tanto per dire, il Flash Gordon di Alex Raymond dove le donne discinte ed in pose allusive non mancano. Con la fine degli anni 60 le cose sono cambiate e già si vede con il Mister No di Guido Nolitta. Nei fumetti che tanto rimpiangi i neri erano quasi sempre disegnati in maniera caricaturale , avevano il ruolo di spalla comica e parlavano con la b al posto della p e la d al posto dell t. Dovremmo tornare anche a quello? Di certo gli autori dell'epoca non erano razzisti (non GLB sicuramente) ma seguivano tradizioni e modi di narrare che in seguito loro stessi avrebbero abbandonato senza troppi rimpianti. Le cose cambiano ed il semplice fatto che una cosa si è fatta in un modo in un certo momento storico non significa che si debba fare in quel modo per sempre. Alcune tradizioni vanno necessariamente superate. Se non fosse così l'umanità non sarebbe mai scesa dagli alberi e magari qualcuno pensa che sarebbe stato meglio. La cosa buffa è che mi tocca difendere due scene assolutamente non spinte e non volgari come se in quella storia ci fossero state chissà quali amplessi o giù di lì, cosa che se ci fosse stata avrebbe dato fastidio pure a me.
  14. Rispetto la tua opinione ma non la condivido per le ragioni che ho già esposto e riportata anche da Leo. Attenzione: se per scene di sesso si intendono scene esplicite anche io sono contrario ma se parliamo di scene come quelle della storia di Barbieri, io non ho nulla in contrario purché non riguardi Tex ma uno degli altri tre pards. E Dix Leroy si metta il cuore in pace perché nella serie regolare si vedranno sicuramente scene simili anche se riguarderanno altri personaggi. Un altro segno del degrado morale di questi tempi assurdi, immagino che penserà. Quanto erano più belli l'ipocrisia ed il moralismo degli anni 50.
  15. Mia cara Letizia certe cose su Tex non si sono mai viste principalmente perché 1) in un certo periodo semplicemente non erano permesse da una censura e da un certo modo di concepire la narrativa destinata ai giovani che era intrisa di ipocrisia; 2) A GLB, almeno a partire da un certo periodo, non interessava più narrare certe cose ma non ha mai messo il veto a che altri potessero farlo. Non è scritto nelle tavole della legge texiana che non ci possono essere donne. Alla fine il problema sta in chi legge. I tempi cambiano e con essi anche ciò di cui è lecito parlare o è lecito mostrare in una narrazione. Personalmente sono contrario a scene esplicite sia di sesso che di violenza gratuita ma le scene in cui si capisce che due persone hanno condiviso un momento di intimità non mi danno affatto fastidio. E tanto per essere chiari, la presenza di personaggi omosessuali, siano essi positivi o negativi, mi darebbe fastidio solo se fossero inseriti in una storia per un malinteso omaggio al politicamente corretto, ma se avesse un senso nella vicenda narrata non mi turberebbe affatto.
  16. Vedi, io non denigro, ammesso e non concesso che sia questo il termine corretto e non lo è, la tua opinione perché non corrisponde a quella comune, la contesto perché la ritengo sbagliata. Dirò di più la ritengo espressione di una mentalità non semplicemente conservatrice ma addirittura retrogada, bigotta e perfino sessista. Tu e gli altri come te mi ricordate quei preti che negli anni 50 mettevano Tex tra le letture sconsigliate, quel Direttore Generale della RAI che sempre negli anni 50 vietava di utilizzare nei telegiornali l'espressione "membro del Parlamento" per timore di suscitare pensieri impuri o quelli che bollavano le ragazze madri come donnacce ma si congratulavano con i maschi che erano andati con loro. Il tuo atteggiamento da "non voglio sapere, non voglio vedere", semplicemente mi ricorda quelli che ho descritto. Tu, magari ritieni in buona fede di non essere così ma questa è l'impressione che dai a me, mi spiace.
  17. E no: per me questo non passerà alla storia come il Color dove Carson si scopa una, per usare la tua terminologia ma come quello dove una particolare vicenda viene raccontata con garbo e la giusta sensibilità. Per quanto mi riguarda, le scene che a te danno tanto fastidio non avrebbero nemmeno bisogno di essere commentate tanto poco mi interessa la loro presenza.
  18. Coda di paglia eh? Beh, tu pensala pure come ti pare, è un tuo diritto come è un mio diritto non essere d'accordo con te. Mi pare molto semplice.
  19. Le scene di sesso sono così soft che... non sono scene di sesso. Nel mio vocabolario una scena di sesso è una scena in cui si vedono due che lo fanno e qui la sola scena vagamente del genere è la singola vignetta in cui in penombra in cui si vedono Carson e Abbie a letto ma la scena si sposta subito al mattino dopo. Qualcuno (Johnny Colt?) ha addirittura parlato di gente nuda, Quel che si vede in realtà sono Carson a petto nudo ed è di per sé una cosa vista e rivista innumerevoli volte nella serie. Abbie,poi è quasi completamente coperta da un lenzuolo, che usa per coprirsi perfino quando non ce ne sarebbe bisogno perché è sola. Certo che sotto è nuda, anch'io lo sono stto i miei abiti in fondo, ma noi lettori la vediamo nuda o vediamo nudo Carson? La risposta è no. Infine va detto che le scene" incriminate" non sono affatto fuori luogo nel contesto della storia ma anzi sono funzionali allo svolgimento del racconto. Secondo voi di che parla la storia? Di Kit Carson che affronta dei banditi e li fa fuori o del suo rapporto con il gentil sesso ed il suo essere un vagabondo che è refrattario a mettere radici? E per la cronaca non ho trovato fuori luogo nemmeno le scene con il giovane Kit nel Texone. Quello che mi sconcerta è il livello di puritanesimo che hanno certi lettori di Tex che non immaginavo potessero essere così bacchettoni e bigotti e che spero rappresentino una infima minoranza.
  20. Concordo con Letizia: non ha senso che dopo averla violentata gli Apaches si prendano la briga di rivestirla. La giustificazione per Tex e Carson sta semplicemente nel fatto che loro pensano che può essere stata violentata ma soprattutto vogliono impedire che gli Apaches abbiano la possibilità di ucciderla. I nostri si comportano, diciamo così, sportivamente quando ciò è possibile altrimenti uccidono senza avvertimenti e tanti riguardi. Ci sono esempi in passato. In più la storia è cpstruita in modo da far pensare al lettore, ed anche a Tex e Carson ovviamente, che la violenza sia stata opera degli Apaches per non anticipare il colpo di scena finale.... che io personalmente avevo intuito fin da quando il dottore si accorge della sparizione del bisturi. Il fatto che il tenente si chiami John, nome di cui Jacl è uno dei diminuitivi, aiuta a depistare il lettore. La storia finisce nel punto in cui era giusto che finisse. Che ne sarà di Juliet? Per come ho imparato a conoscere Tex in 52 anni di frequentazioni farà tutto ciò che può perché non sia perseguita e probabilmente anche il Colonnello sarà d'accordo. Ma tutto questo è giusto che sia lasciato all'immaginazione dei lettori ì.
  21. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    A me onestamente sembrano abbastanza.
  22. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    In gergo tipografico editoriale si chiamano sedicesimi i gruppi di 16 pagine che rappresentano il formato minimo standard di qualunque pubblicazione. Tex Willer è composto di 64 pagine, 48 pagine, ovvero tre sedicedimi (16x3 = 48) in meno rispetto al Tex Gigante che di pagine ne ha 112, è più chiaro adesso?
  23. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    La rappresentazione di GLB niente ed imfatti è stata talmente rispettata che Boselli si preoccupa di spiegare perché il capo di una tribù del Kansas si trovasse così a Sud. La rappresentazione di Galep invece aveva tutto di sbagliato perché i veri Pawnee sono come sono descritti in questa storia e non come ne ""Il totem misterioso". Oggi si preferenze, giustamente a mio parere, ritrarre gli indiani nei loro veri usi e costumi
  24. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Il problema è che qualcuno sembra pensare che esista un rapporto proporzionale netto tra numero di pagine e prezzo. In altre parole non è perché, per dirla in gergo tipografico, ci sono tre sedicesimi di meno come numero di pagine che il prezzo debba diminuire di altrettanto.. Non funziona così: ci sono molti fattori di cui tener conto tra cui i compensi degli autori e l'aspettativa di vendita.
  25. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Tu puoi chiamarla come vuoi, ci mancherebbe ma un reboot tecnicamente è un ricominciare da capo senza tener conto del passato come se non fosse mai avvenuto. La nuova serie di Hawaii 5.0 è un reboot rispetto a quella degli anni 80 perché ricomincia da capo e reinventa i personaggi mantenendone solo i nomi e alcune caratteristiche. come se la vecchia serie non fosse mai esistita. Qui invece la vecchia serie è integra e si svelano elementi del passato finora rimasti ignoti.. Puoi chiamarla reboot, nessuno te lo impedisce, ma è come se tu avessi deciso di chiamare mozzarella la ricotta.
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