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TWF - Tex Willer Forum

Anthony Steffen

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Tutto il contenuto pubblicato da Anthony Steffen

  1. Anthony Steffen

    Il 2012 Di Tex

    Il 2012 texiano e' stato tutto sommato positivo. Molte pubblicazioni, molte iniziative e storie discrete alternate ad altrettante storie mediocri. Per quanto mi riguarda, la perla del 2012 e' stato senza dubbio il Texone firmato da un immenso Civitelli e da un ottimo Boselli, sfornando uno dei piu' belli volume di questa collana. Per la serie regolare, buona la prova di Boselli con Mondego il Killer, e soprattutto l'ultima Di Ruju,Le Catene della colpa. Tutte le altre raggiungono la sufficienza, tranne le due di Faraci, il quale mi ha deluso. Il suo Maxi, invece, mi e' piaciuto, malgrado i disegni di Repetto non al top.
  2. Non ho letto tutti i commenti di questo topic, non ne ho avuto il tempo, quindi le mie considerazioni sono "genuine" e per niente influenzati dal forum. Saro' come mio solito laconico, non e' mio costume analizzare una storia vignetta per vignetta o un singolo episodio. Se nel complesso un avventura mi coinvolge, tutto il resto e' trascurabile. E questo nuovo lavoro di Ruju mi ha preso, eccome. Lettura piacevole e scorrevole, dialoghi bellissimi, situazioni interessanti e un comprimario come Padre Clemente oltre che singolare per la serie, molto affascinante nella sua "battaglia" con la fede. Il dialogo finale con Tex all'interno della missione e' memorabile e da pelle d'oca. Tex e Carson, sebbene non assoluti protagonisti, mi son piaciuti abbastanza. E poi mi piace quando Tex e' messo davanti a delle scelte difficili o in situazioni ambigue, come quello di giudicare un uomo dal passato molto discutibile ma intenzionato a recuparare la sua vita. Ruju ha fatto di nuovo centro e mi auguro che si mantenga su questi livelli. Per quanto riguarda i disegni, devo ammettere che guardando le prime quaranta pagine del primo albo ero quasi incredulo. Le tavole disegnate da Ortiz. rispetto ai suoi scarab.... ops.. lavori precedenti erano migliorate e parecchio anche. Poi man mano le vignette si sono imbruttite sempre piu' raggiungendo gli infimi livelli con il quale il disegnatore spagnolo ci aveva ormai abituato negli ultimi anni. Chiariamo. A me Ortiz non piaceva nemmeno ai tempi del Texone. Ma li' era solo una questione di gusti. Nelle sue tavole attuali si nota, oltre ai segni dell'eta', un "tirar via" che anche un cieco se ne accorgerebbe. Perche' tutta questa fretta?per garantirci la sua presenza una volta l'anno?e a che pro quando poi il risultato e' questo?possibile che alla Sergio Bonelli Editore, sempre attenta per quanto concerne la qualita' dei disegni, soprattutto su Tex, nessuno si accorge cio' che sta combinando questo grande artista spagnolo?e' cosi' difficile una volta per tutte allontanarlo da Tex?e' possibile che non si possa fare a meno di lui?non c'e' nessun altro disegnatore in lista capace di sostituirlo?E per ora mi fermo qui!
  3. Anthony Steffen

    L'album Dei Ricordi.

    TEO BARTELL Veleno, distillerie clandestine e attentati erano le pedine mosse da un individuo che da troppo tempo agiva nell'ombra:Tex squarcio' la cortina di mistero e consegno' alla giustizia Teo Bartell-l'uomo dalle quattro dita-.
  4. Anthony Steffen

    Riconoscimento storia

    Come gia' detto nella shout, due possibili storie sono "La valle dell'odio" o il texone "Sangue sul Colorado".
  5. Siamo ad Adairville nello Utah, in un ranch chiamato Bar-T e la scazzottata in questione avviene nella storia "Il fuoco". Qui un giovane Tex, sotto richiesta di Kit Carson, corre in aiuto di Nellie Delaney, vedova e padrona del ranch. Quando quest'ultima decide di sostituire Redmond con Tex Willer come soprastante, si innesca un inevitabile colluttazione tra i due. Redmond non riesce a trattenere la rabbia per essere stato tolto dall'incarico e inizia ad insultare la povera vedova. Ma non ha neanche il tempo di finire la frase che un violento sinistro di Tex lo manda a mordere la polvere sotto gli occhi divertiti di un adolescente Kit Willer. Con una inattesa agilita', l'ex soprastante si rialza colpendo con la testa il ventre del ranger che a sua volta cade a terra. Ma il momento favorevole di Redmond dura solo pochi secondi, il tempo necessario affinche' Tex si riprenda per poi sferrargli due pesanti pugni che scrivono la parola fine a questa breve scazzottata.
  6. Anthony Steffen

    L'album Dei Ricordi.

    SAM CULVER Lo spietato Sam Culver era divenuto l'autentico dominatore dei monti di San Miguel ma fini' tristemente la sua carriera quando, dopo una rapina alla Banca Fargo, trovo' Tex sulla sua strada.
  7. Si in effetti anche nell'albo "Duello nel corral" scritta da Boselli e illustrata da Mastantuono vi e' una piccola scena in cui Tiger e Carson sono insieme. Infatti Carson, dopo un disavventura nella prateria viene tirato fuori dai guai dall'inatteso intervento del navajo. I due poi si dirigono a Vegas con un solo cavallo regalandoci una scena alquanto insolita. Quando Tex chiede a Carson come sia andata la sua gita nella prateria quest'ultimo gli risponde:"calda e movimentata. La compagnia di Tiger mi ha fatto un gran piacere!"
  8. Come segnalato dall'amico Paco Ordonez, nella storia "Ritorno a Culver City" di Nizzi e Civitelli, viene riproposta l'accoppiata Tiger/Carson. Qui mentre Tex e suo figlio si trovano appunto a Culver City per risolvere una faccenda che lo riporta indietro negli anni, i due pards rimangono nella riserva navajo, ma dopo qualche giorno ricevendo una lettera che li informa dei guai in cui i loro pards si trovano inguaiati, si prodigano per dar loro una mano. Il loro piano e il loro intervento in coppia si rivela vincente.
  9. E' un quesito che mi sono sempre posto, sin dai tempi dell'adolescenza quando iniziai nella fine degli anni '80 a leggere e a collezionare Tex. Mi chiedevo sempre se Tiger e Carson fossero amici quanto lo sono loro con Tex. Il loro rapporto mi e' parso sempre un po' freddo, forse poco approfondito sia dal loro creatore G. L. Bonelli e sia dagli autori che lo hanno succeduto. Infatti, mentre le coppie all'interno dei quattro pards sono state ampliamente utilizzate e ben sviluppate, quella del vecchio ranger e del fiero navajo e' quella meno sfruttata nella serie. Forse la titubanza degli sceneggiatori nel proporre all'interno delle storie questa "strana coppia" e' dovuta all'incompatibilita' di carattere, di cultura e di personalita' tra i due. Carson estroverso, espansivo, brillante e spiritoso mentre Tiger e' quasi l'opposto. Tuttavia nel corso della serie ci sono stati diverse situazioni che li hanno visti particolarmente insieme, in certi casi si e' messo anche in risalto la loro amicizia e in alcune invece li hanno visti condividere scene altamente drammatiche. Rinfreschiamoci la memoria con qualche esempio: Forse uno degli episodi (ma forse l'unico)che li hanno visti come coppia praticamente quasi per tutto l'arco della storia e' senza dubbio "Sabbie insanguinate" ("La mesa degli scheletri"). In quell'avventura G. L. Bonelli li mette insieme dividendoli da Tex per poi congiungersi con lui nel finale. Per il creatore di Tex e' una delle poche volte in cui mette in risalto il loro rapporto con dei dialoghi molto confidenziali tra una cavalcata e l'altra. Cosa piu' unica che rara, c'e' addirittura un Tiger che si rivolge a Carson chiamandolo Kit e non Capelli d'Argento come fa' di solito. Non c'e' dubbio, tra i due, almeno in questa storia, c'e' intesa e un certo affiatamento. Nella storia scritta da Nizzi "Lo sceriffo di Vickunburg" ("La pistola nascosta") quasi tutta l'avventura e' incentrata su un Tiger ferito e azzoppato ad una gamba. Quale miglior occasione per sottolineare il rispetto e l'amicizia fino a quel momento appena accennata di Carson nei confronti di Tiger?il vecchio Kit non appena appresa la notizia del ferimento del navajo ha questa reazione eloquente nella vignetta sotto: Nella drammatica storia scritta sempre da Nizzi "L'uomo senza passato", l'improvvisata coppia Tiger/Carson si trovano insieme a fronteggiare l'ansia per una possibile morte di Kit Willer. Con un Tex ferito ad un braccio e non nelle condizioni d'animo migliori sono loro che si mettono alla ricerca del loro giovane pard con la stretta al cuore e a dare coraggio a Tex. Infine, durante l'ennesima giuramento di Aquila della Notte davanti alla tomba di Lilith, i due amici si trovano l'uno accanto all'altro ad osservare e a commentare l'intensa scena. Come vedete, sono davvero poche quelle occasioni degne di nota che li hanno visti insieme come coppia vera e propria (se me ne e' sfuggita qualcuna importante chiedo venia) o come protagonisti. Gradireste in futuro un maggiore utilizzo della coppia Tiger/Carson°secondo voi sono talmente incompatibili o e' una coppia che malgrado tutto potrebbe funzionare?cosa cambiereste nel loro rapporto di amicizia?
  10. Anthony Steffen

    [618/620] Gli Schiavisti

    Beh, se per vecchie glorie ti riferisci a Font e a Ortiz (e anche se non e' un ispanico ci metterei anche Diso), caro Ymalpas, mi trovi d'accordissimo. Tuttavia, malgrado il nettissimo calo di Sejas in questi albi, mi dispiacerebbe se lasciasse Tex. Mi e' sempre piaciuto il suo stile e chissa', magari disegnando con piu' calma potrebbe ritornare quello di qualche anno fa'.
  11. Anthony Steffen

    [618/620] Gli Schiavisti

    Sono d'accordo solo in parte con il giudizio quotato sopra. Si', e' vero, nelle figure intere e soprattutto quelle in lontananza Sejas in questi due albi non sembra davvero il massimo. Stilizzazione magari non e' il termine giusto ma un po' di imprecisione si'. Pero' il discorso cambia per quanto riguarda i primi piani, dove l'artista argentino mi sembra ancora in gran forma. Ne sono un esempio i tre pards sotto. Voi che ne dite?
  12. Perche' secondo te "noi forumisti" rappresentiamo la parte piu' "patita" del lettori di Tex?sei fuori strada Piero. Non hai idea di quanta gente "malata" di Tex c'e' in giro e che non partecipa ai forum. Persone che collezionano qualsiasi cosa riguardi Tex e il suo mondo. In generale, noi che partecipiamo ai forum siamo una piccolissima e minutissima parte dei lettori di Tex. Non facciamo neanche testo. E' bene che si sappia.
  13. In allegato dovrebbe esserci un cartoncino pieghevole che fa' da cofanetto.
  14. Ecco, questo sarebbe un ottima idea per presentare storie gia' ristampate. Molte volte mi sono imbattuto in volumi contenenti solo le storie e senza uno stralcio di prefazione e non nascondo che cio' mi suscitava un po' di delusione. Da questo punto di vista, la Collezione storica a colori di Repubblica e' stato un buon prodotto con le sue copertine inedite seguite dagli interessanti commenti e approfondimenti alle storie ad opera di Luca Raffaeli. Piero. L'avevamo gia' capito!Ripetitivo eh?
  15. Io invece la penso diversamente da te e non capisco perche' ti devi augurare che questi volumi non vendano quanto dovrebbero. Non li puoi o non li vuoi comprare?benissimo, nessuno ti obbliga a farlo. Ok, sono storie ristampate decine e decine di volte, ma non credi che ci sono dei lettori che ancora non hanno letto tutta la saga di Tex contro Mefisto e che finalmente possono avere dei volumi interamente dedicati a loro?Io fortunatamente non ho problemi finanziari e posso acquistare qualsiasi cosa esca di Tex in edicola o in libreria, ma se non avessi la possibilita' di farlo mi augurerei lo stesso che questa ennesima iniziativa editoriale venda bene lo stesso. Finche' Tex ha del mercato anche con delle ristampe vuol dire che la sua fine editoriale e' sempre piu' lontana. Quindi ben vengano questo tipo di proposte se contribuiscono a rendere sempre piu' vivo il mito di Tex.
  16. E' notizia di qualche settimana fa', ovvero la (ri)pubblicazione di tutte quelle storie che hanno visto Tex alle prese con Mefisto, il suo nemico piu' grande. Questa iniziativa editoriale edita dalla Mondadori e' composta da cinque volumi mensili in b/n e la prima uscita e' in edicola proprio in questi giorni. Ogni volume conterra' un esauriente prefazione. Le copertine di questi volumi non sono del tutto inedite ma riciclate dalle cartoline di Villa ad eccezione dell'ultima utilizzata originariamente per la cover del n°199 della Collezione a colori di Tex di Repubblica: I titoli: 1)"La gola della morte" 2)"Black Baron" 3)"Magia nera" 4)"I figli del sole" 5)"Il potere delle tenebre" Le prime quattro storie sono sceneggiate da G. L. Bonelli e disegnate da Aurelio Galleppini, mentre l'ultima e' scritta da Claudio Nizzi e disegnata da Claudio Villa. Riporto integralmente qui sotto la descrizione dell'opera dal sito della Sergio Bonelli Editore: Se è vero che la grandezza di un Eroe si vede dalla grandezza del suo Peggior Nemico, la lunga, interminabile lotta di Tex Willer contro Mefisto assume necessariamente i contorni di una lotta tra Titani. Uno scontro che si è rinnovato più volte, nel corso degli oltre sessant'anni di vita editoriale del Ranger bonelliano, e che, attraverso una serie di cinque uscite, Mondadori riproporr? integralmente a partire dal prossimo 8 maggio, in una collana che approder? sia in edicola che in libreria. "Tex contro Mefisto", questo il titolo dell'iniziativa, esordir? con un piccolo omaggio per i lettori: un pieghevole in cartoncino leggero che costituir? il cofanetto nel quale riporre ordinatamente i cinque tomi. Il primo di questi volumi sarà "La gola della morte" e racconta delle prime schermaglie tra i due eterni nemici, narrate originariamente nei numeri 3 e 4 di Tex e nei successivi 39 e 40. Quando il destino li fa incontrare per la prima volta, Tex è ancora un ex fuorilegge, arruolato, per il suo valore, nel servizio segreto dei Rangers; ?un ragazzo svelto? costretto a partecipare, suo malgrado, alla guerra che infiamma la frontiera fra il Texas e il Messico. Proprio durante quei drammatici giorni (raccontati da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini), il futuro capo bianco dei Navajos scopre i loschi intrighi dell'illusionista Steve Dickart: vestito da diavolo e con il nome d'arte di Mefisto, l'uomo si esibisce assieme alla sorella Lily nei locali frequentati dai soldati yankee, estorcendo loro preziose informazioni che ?passa? all'esercito messicano. Una coppia di spie, insomma, pronte anche a uccidere pur di continuare il loro doppio gioco... Successivamente a questo incontro, di Lily, ma soprattutto di Steve Dickart, Tex e i lettori non avranno più notizie. Sinch? un giorno, a pagina 56 dell'albo n. 39, Mefisto si fa di nuovo vivo: ora, è diventato un mago sul serio, e le arti soprannaturali di cui ha preso conoscenza dovranno servirgli per vendicarsi di chi gli aveva messo i bastoni tra le ruote, sconfiggendolo e umiliandolo anni prima... Parte da queste storie una delle più avvincenti, e inesauribili, sfide che mai abbiano visto coinvolto un Eroe dei fumetti e il suo Arci-Nemico. Una lotta tra il Bene e il Male che rivive nell'ambito dei cinque volumi proposti mensilmente da Mondadori nella collana SuperMito. Qui di seguito vi proponiamo l'introduzione alla prima di queste uscite, firmata da Franco Busatta, coordinatore dell'iniziativa. La costruzione di un Cattivo. ?Tex contro Mefisto? ripropone, nell'arco di cinque volumi, tutte le avventure che hanno visto il celebre Ranger dar battaglia al suo acerrimo nemico e all'altrettanto insidioso figlio Yama. Un ciclo di storie popolarissime, strettamente interconnesse tra loro e per la prima volta pubblicate di seguito, in ordine cronologico. Ma come ha fatto Mefisto ad aggiudicarsi l'amb?to titolo di nemico texiano Numero Uno, cambiando pelle dal semplice illusionista degli esordi al futuro ?sulfureo? alleato dei demoni dell'Aldil'? Grazie a quali meriti è riuscito a strappare il trofeo all'agguerrita concorrenza? Cosèavevano meno di lui la perfida Satania e il misterioso Coyote Nero, Bill Mohican il rapitore di fanciulle e l'informe Bessie Milligan, il sinistro Vindex e la seducente Manuela Guzman, per non fare che qualche nome tra gli illustri malvagi degli inizi? Beh, intanto va detto che con la maggior parte di loro Gianluigi Bonelli ha avuto la mano pesante, visto che non hanno tardato a trovare una tragica fine, talvolta precipitando in fondo a un crepaccio, talvolta incrociando malauguratamente la traiettoria di una pallottola, talvolta finendo addirittura bruciati vivi. Chissà, forse all'autore ha ispirato una maggior simpatia, Mefisto. Sta di fatto che a lui, spia per conto del governo Messicano, tocca una sorte migliore rispetto ai colleghi di cui sopra, dato che Mr. Marshall, capo dei Rangers, ordina a Tex di catturarlo vivo. L'arcinemico parte col piede giusto per fare breccia nel cuore dei lettori calcando, nei panni di un intrigante prestigiatore, le assi del palcoscenico di un fumoso saloon. Nel corso della sua prima avventura, accanto alla spregiudicata sorella, il nostro non si conquista che una manciata di pagine, ma bastano e avanzano per rivelare una cattiveria talmente assoluta e gratuita da sfociare nel sadismo, una vocazione al Male talmente pura e fine a se stessa da contenere ?in nuce? la dirompente potenza soprannaturale che si dispiegher? negli episodi a venire. Sarà anche soltanto uno dei tanti azzimati truffatori da strapazzo che bazzicano le polverose piste del West, Steve Dickart (questo il vero nome), ispirato a John Carradine - uno dei volti più popolari del cinema americano dell'epoca - ma non è privo di un carisma dovuto alla scaltra personalit?, all'azzeccato nom de plume e all'attillato costume da Diavolo. Per non dire dell'astuzia con la quale incastra il suo antagonista in uno di quegli intricati piani nei quali dimostrer? sempre una super-ingegnosit?. Da qui ad affermare che il suo creatore l'abbia ideato come una ?minaccia? destinata a ricomparire per decenni, ce ne corre, però, visto che Tex, pubblicato all'inizio nel ?povero? formato a striscia tanto in voga all'epoca, non aveva goduto di una progettazione particolarmente accurata, a differenza di un altro personaggio nato in contemporanea, Occhio Cupo, al quale Bonelli & Galep tenevano maggiormente, ma che, dati gli insoddisfacenti risultati di vendita, sopravvisse in edicola soltanto pochi numeri. Comunque sia, il mago, riesce a mettere in scacco un attonito Tex che, in una storica sequenza dell'albo intitolato ?Fuorilegge? - datato 1949 è finisce non soltanto privo di sensi, con un bel bozzolo sulla nuca, ma addirittura dietro le sbarre, per tornare poi a essere un bandito come nell'albo n. 1, ?La Mano Rossa?. Nelle prime storie, Tex è una figura ?in divenire?, ancora priva della monoliticit? e dell'invincibilit? della maturit?: la scrittura di Bonelli è nella fase delle prove generali, mentre il veloce disegno di un giovane (ma già bravissimo) Aurelio Galleppini gli conferisce un'accattivante freschezza. Cosè, al character è consentito di mutare atteggiamento con estrema rapidit?, passando da un lato all'altro della barricata in men che non si dica. E nel finale di ?Fuorilegge?, i ruoli tra Mefisto e il suo avversario arrivano a rovesciarsi: Tex, trasformatosi da preda in cacciatore e celato nelle vesti di un enigmatico cavaliere nero, lancia ?stentoree? esclamazioni che costituiranno un giorno il cavallo di battaglia del mago: ?Quell'uomo e sua sorella mi servono vivi!... Renderemo loro la vita difficile? voglio far sentire ai loro cuori induriti il morso gelido della paura??. Ma a siglare la prima uscita di scena del nemicissimo, è una profetica frase di Montales - anch?egli al suo esordio: ?Le carogne non muoiono mai.? Se all'incontro iniziale con Dickart, Tex è attonito, al successivo, nella storia intitolata ?La gola della morte? (pubblicata nel 1958), sembra addirittura in ?stato confusionale?, dato il tempo che ci mette, nonostante i lampanti indizi, ad accorgersi che Mefisto è tornato e pure in versione ?potenziata?. In realtà, si può attribuire questa curiosa perdita del solito, proverbiale intuito texiano alla capacità dell'illusionista di manipolare le forme del reale, impedendo all'eroe, in qualche modo, di capire al volo chi si nasconda dietro i drammatici avvenimenti nei quali si trova coinvolto. D'altronde, da qui in avanti il ruolo di ?deus ex machina?, di norma spettante a un Tex pressoch? onniscente, verr? attribuito a Mefisto ogniqualvolta il mago si ripresenter? a riscuotere l'agognata vendetta. Questa vicenda, inoltre, ricopre una particolare importanza all'interno della saga texiana perchè segna la definitiva irruzione della magia in una tipologia di racconto che fino ad allora era stata improntata al realismo. L'attenta e ben orchestrata ricomparsa in scena di Steve Dickart abbatte una volta per tutte le barriere della verosimiglianza, apre all'Impossibile e scatena le imponderabili forze del soprannaturale. Qualche timido tentativo c'era già stato in tale direzione, come nell'episodio ?La montagna misteriosa? - pubblicato per la prima volta nel 1953 - dove il Gran Sacerdote Yaqui presentava evidenti similitudini con il satanico sciamano de ?La gola della morte?, ma Bonelli, ai tempi, non padroneggiava ancora del tutto il proprio eroe ed era incerto sull'opportunità d'inserire o meno, nel genere western, elementi appartenenti al fantastico. Più di un lustro dopo, invece, uno strutturatissimo Tex si muove in un universo narrativo ben definito, all'interno di una consolidata squadra di pards: un contesto perfetto per essere sconvolto dal negromante assetato di vendetta che è diventato Mefisto. Il quale, tramite l'evocazione dei ?custodi del tempo', delle ?stelle nere degli ultimi cieli? e degli ?abitatori degli abissi?, adesso è in grado di oltrepassare le frontiere del tempo e dello spazio, di compiere mirabolanti prodigi e di penetrare nella mente dei suoi interlocutori, impossessandosene. Quanto alla sua nuova raffigurazione, si rif? proprio a quella del succitato Yaqui: se quest?ultimo era il ?Figlio del Sole?, Mefisto è diventato il ?Figlio del Fuoco?, le tuniche indossate dai due sono identiche, come pure la lunga chioma bianca e lo scintill'o di follia che dardeggia nei loro occhi. Poco dissimili sono anche gli scenari nei quali si colloca il loro covo: due impervie valli, popolate da due tribù a loro asservite, i Pima per il magniloquente Yaqui, gli Hualpai per l'uomo che un tempo era conosciuto come Steve Dickart. A questo punto, ci chiediamo se dietro la nuova incarnazione di Mefisto non possa esserci stato un pentimento del suo autore, data la smaccata somiglianza col ?Gran sacerdote Figlio del Sole?, più che con l'illusionista da quattro soldi apparso anni prima in ?Fuorilegge?. Che non si sia cioè convinto, il pap? di Tex, di aver commesso un errore eliminando per sempre un cattivo dell'impatto di Yaqui è la nuca irrimediabilmente fracassata contro gli spuntoni di una leva è e abbia quindi deciso di riportarlo in scena avvalendosi dell'identit? di un Dickart abbandonato al suo destino una decina di anni prima? Quel che è certo è che il ?rinnovato? Mefisto, forte delle sue inedite capacità medianiche, non lascer? niente d'intentato pur di far vedere i sorci verdi a Tex. Basti osservare come briga, ne ?La gola della morte?, per smantellare l'alleanza tra i quattro storici pards ipnotizzando Kit Carson e Kit Willer, rendendoli due criminali e scagliandoli contro Tex e Tiger Jack. E mentre il finale di ?Fuorilegge?, ambientato a Vila Rica, tra passaggi segreti che danno su fetidi sotterranei, chiama in causa le atmosfere del gotico, ?La gola della morte? introduce toni orrorifici che la faranno da padrone soprattutto nelle vicende che ripresenteremo nei prossimi volumi. Dove la lotta tra i due si farà sempre più strenua, i toni sempre più aspri e i colpi di scena sempre più ?destabilizzanti?. ################################################# Potete naturalmente commentare, criticare, elogiare e parlare di questa ennesima iniziativa editoriale di Tex proprio in questo topic ufficiale.
  17. Anthony Steffen

    L'album Dei Ricordi.

    Non fai nessuna figura del saputello Anatas. Anzi. Interventi come i tuoi che integrano il topic sono sempre ben accetti. Comunque i testi che descrivono i vari personaggi non sono farina del mio sacco ma li riporto fedelmente cosi' come sono dalle strisce d'epoca proprio per lasciare quel sapore vintage. Figurati. Faccio quello che posso.
  18. Anthony Steffen

    L'album Dei Ricordi.

    OLD PAWNEE BILL Old Pawnee Bill, il pazzo che viveva come un animale selvaggio sulle balze del monte Superstizione, si rivelo' prezioso alleato di Tex nella lotta contro il losco Bent Gideon.
  19. Anthony Steffen

    Partire Col Botto!

    Non ho considerato le altre serie perche' ritengo quella regolare la piu' importante. Sbaglio, o gli Almanacchi e i Maxi alle volte sono serviti come banco di prova per nuovi sceneggiatori e disegnatori o per quelle storie un po' particolari e di difficle pubblicazione nella serie inedita?per questo motivo non ho tenuto in considerazione gli esordi in quelle serie. E poi, senza offesa per Segura e per i suoi fan, non riesco ad associare lo sceneggiatore spagnolo come un vero e proprio autore di Tex come lo sei tu e gli altri per via della sua visione del personaggio del tutto diversa dai soliti canoni.
  20. Anthony Steffen

    Partire Col Botto!

    Borden io mi riferisco all'esordio nella serie regolare. L'ho pure scritto all'inizio del post. Sapevo comunque, che le loro storie del debutto furono ospitate rispettivamente nell'Almanacco e nel Maxi.
  21. La risposta e' facile Havasu o almeno e' intuibile. Si recensisce una storia di 21 anni fa' per continuare quella sporca opera di demolizione nei confronti di Nizzi inizata ormai da qualche anno a questa parte. Siccome non ci sono piu' storie inedite da criticare si scava nelle sue produzioni passate per polverizzare anche le sue storie migliori. Faccio mie le tue considerazioni,Havasu. E pensare che quella scena a me e' sempre piaciuta moltissimo. La cosa che mi "rattrista" e' come la Feltrin non veda in questa lunga avventura nemmeno un piccolo dettaglio positivo. Non viene nemmeno citata la bella ed emozionante scena della fucilazione in cui si vede un Tex che fa' le sue considerazioni amare sui suoi peccati davanti al frate prima della benedizione. Mah!
  22. Mi sono chiesto piu' volte, per essere apprezzato dagli esigenti lettori del ranger, che rilevanza puo' avere per un sceneggiatore che si appresta a scrivere Tex per la prima volta, di partire col botto (cioe', esordire nella serie regolare con una o con una serie di storie di alta qualita' e giudicate in modo quasi unanime dei veri e propri capolavori)? per guadagnare e conquistare le simpatie dei lettori e' piu' importante presentarsi subito con storie memorabili o attraverso un lento processo di crescita professionale con storie via via sempre piu' ben scritte? il giudizio del lettori nei confronti di un sceneggiatore puo' essere in seguito condizionato dal suo esordio? Eliminando giustamente G. L. Bonelli da questo discorso, vale la pena di ricordare le prime storie che hanno visto esordire i vari sceneggiaotri di Tex: Guido Nolitta:"Caccia all'uomo"-"El Muerto" Claudio Nizzi:"Un diabolico intrigo"."Il ritorno del Carnicero" Mauro Boselli:"Il passato di Carson"-I cercatori di piste" Gianfranco Manfredi:"La grande sete"-"Sei divise nella polvere" Tito Faraci:"Evasione"-"Lo sceriffo indiano" Pasquale Ruju:"La prova del fuoco"
  23. Anthony Steffen

    [618/620] Gli Schiavisti

    Letta anch'io la seconda parte di questa nuova avventura. Si mantiene su buoni livelli anche se ci sono troppi dialoghi che in certi momenti la rendono un po' pesantuccia a dire il vero. Come al solito, ci sono molti personaggi di contorno e alle volte faccio fatica ad associare il nome al volto perche' nel giro di qualche pagina non me li ricordo gia'. Questa volta abbiamo un Kit Willer leggermente piu' protagonista e un Kit Carson in tono minore, battute forzate a parte. Il resto dei pards, ho trovato un ottimo Tiger (continua a piacermi la gestione boselliana di questo ritrovato personaggio) e un Tex di normale amministrazione ma abbastanza in forma. Tuttavia, anche se resta ancora da leggere la terza parte della storia, sono ben lontano, a differenza degli altri utenti, da definirla come un capolavoro. Ognuno e' libero di giudicare quasiasi storia come un capolavoro, ci mancherebbe altro, pero' senza offesa per i miei colleghi forumisti, forse ultimamente si utilizza troppo facilmente questo termine. Qesto e' cio' che penso. Per quanto riguarda i disegni, confermo quanto gia' detto per il primo albo. Ho visto un Sejas in netto calo rispetto ai suoi precedenti lavori. Ho sempre apprezzato il suo tratto morbido e pulito delle sue tavole, ma in questi albi la qualita' e' venuto decisamente meno. I primi segni del tempo che passa o una momentaneo appannamento'?
  24. Per me la Feltrin puo' scrivere tutto quello che vuole sulle storie di Nizzi. Di sicuro le sue recensioni,"spudoratamente antinizziani", non influenzano i miei giudizi sull'autore e soprattutto per questa storia che ritengo un vero e proprio capolavoro e un divertimento totale.
  25. Anthony Steffen

    Galleria Di Stefano Babini

    Beh, devo dire che queste due ultime tavole mi piacciono molto di piu'. E' un tratto leggermente diverso dalle tavole precedenti e non mi ricordano piu' Font. Comunque, un bel Tex e un bel Kit Willer.
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