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TWF - Tex Willer Forum

paco ordonez

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Messaggi pubblicato da paco ordonez

  1. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, ElyParker dice:

    Ma Paco perché hai scelto di non leggere per diverso tempo Tex? Se posso domandare

    Nessuna scelta, ma astinenza forzata ;) mi rimetterò in pari con la regolare al più presto (a quasi tutti gli speciali, tranne i Texoni e casi davvero speciali, ho rinunciato).

  2. Dopo qualche mese di astinenza forzata da Tex, durante la lettura di questo albo mi sono più volte chiesto se ricominciare proprio con questa storia faraciana fosse la cosa migliore.

    Perché mi sembra evidente che non siamo di fronte a una storia memorabile, in cui la sensazione di star leggendo una sorta di omaggio un po' fine a se stesso a "La città d'oro" bonelliana non ti abbandona, e in cui purtroppo tutti o quasi i soliti, triti e ritriti stereotipi narrativi di Faraci abbondano (la storia che inizia con sparatoria in corso, il cattivo crudele che ammazza uno dei suoi, l'incidente nel percorso - in questo caso il ponte rotto). Eppure - e forse è proprio l'astinenza a rendermi più docile - lo sceneggiatore mi sembra muovi bene i quattro pards, mette in scena dialoghi piacevoli, migliora nettamente nelle sparatorie (non c'è, voglio dire, quello spreco di vignette mute che allungavano il brodo e rendevano barbose le sparatorie), e tutto sommato l'idea di una città "della pace" da cui non si può uscire è affascinante.

    Anzi, se Faraci riuscisse a mettere un po' di dramma e pathos con l'arrivo dei banditi - insomma, un po' di sana violenza coi soli pards contro tutti - ne potrebbe uscire una bella storia. Ma Faraci, anche da questo punto di vista, non è Ruju, quindi ci spero ma non ci credo.

     

    Capitolo disegni: un Venturi nuovo, diverso dal solito, che giunge a un sintetismo che, confrontando suoi albi più vecchi, appare evidente. Un Venturi, insomma, che prosegue deciso in quella strada verso una sintesi grafica più veloce che aveva imboccato con il Texone. Onestamente non so dire se tutto ciò mi piace fino in fondo - mi piacerebbe molto vedere le matite di queste tavole, per capire se il sintetismo parte già in quella fase o solo in quella dell'inchiostratura -, anche perché qualche volto mi sembra un po' tirato via (il primo piano di Tex a p.10), ma non c'è dubbio sul fatto che Venturi sia uno dei migliori nella caratterizzazione dei pards, e che il suo West è davvero bello e credibile (come già aveva ben dimostrato col Texone).

  3. Tutte le storie si prospettano come molto interessanti, e se di Boselli e Ruju ho la massima fiducia, per quanto riguarda Nizzi e Manfredi attendo le singole letture: il primo è da un po' di anni lontano dalla serie, e le sue ultime storie non furono certo memorabili; il secondo, invece, dopo un grande inizio, ha realizzato con le sue due ultime storie sulla regolare due delle cose più brutte apparse sulla serie negli ultimi anni. Quindi un minimo (anzi, più di un minimo) di perplessità non posso non averla.

    Staremo a vedere, insomma. 

  4. <span style="color:red;">44 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

     Da quando è stato adottato il sistema degli albi completi lo standard di Nizzi è stato di due albi. Le eccezioni ci sono ma sono poche.forse tre o quattro.

    Beh, dopo il numero 400 di storie di Nizzi di oltre le 220 pagine ce ne sono diverse, ben più di tre o quattro ;) Però è vero che l'impressione che prima le storie fossero più lunghe dipende anche dal fatto che le spesso iniziavano e terminavano a metà albo.

  5. La mia impressione è che in ogni ambito, non solo quello del fumetto, ci siano i "trombati": gente, cioè, che un tempo contava qualcosa e che poi, per manifesta incapacità, è stata relegata in un angolo. E da quell'angolo sparla, per sfogare un po' di repressione: i vari Bottero e millantatori vari di questo tipo a quanto ho capito rientrano in questa categoria. Toninelli, che a quanto pare stava uccidendo Zagor, pure.

    La cosa ridicola è che quando Boselli ha dato i dati (dico: Boselli, il curatore di Tex!), Toninelli così risponde: "Prendo atto delle tue dichiarazioni (tuttora supportate da niente)". Cioè: il nulla, la fuffa assoluta, sarebbero lequelle di Boselli (ripeto: curatore della testata) e non quelle di uno sceneggiatore trombato! Ridiamoci sopra :D 

    ps. non so cosa sia successo alla formattazione del post!

  6. Beh, io non so quanto tu sia avvezzo di internet, ma non è la prima volta che ex autori Bonelli o personaggi più o meno del settore, su siti internet o su facebook, sparlano in modi vari della Bonelli.

  7. Questa storia è un capolavoro, una delle più belle ed emozionanti dell'intera saga texiana.

    Una pietra miliare che aggiunge un tassello fondamentale al mito di Tex.

    Per ora voglio dire solo questo, perché davvero è quasi commovente che un fumetto con settant'anni di storia alle spalle possa regalare ancora gioielli di questo calibro.

    Boselli si riconferma quel grande sceneggiatore texiano che è, alla faccia degli isterici espertoni da tastiera; e credo che questa storia sia anche la consacrazione di Del Vecchio che qui, nonostante qualche pagine tirata un po' via, realizza forse la sua prova migliore.

    Questi sono gli albi che ti rendono fiero di leggere Tex da quando avevi sette anni.

     

    • Mi piace (+1) 1
  8. Purtroppo non potrò leggere questo Maxi ancora per un po' di tempo. Però con molto piacere leggo di un entusiasmo diffuso per questa storia, anche su forum che di Tex si occupano saltuariamente, per non dire di Facebook e affini: da alcuni leggo addirittura la parola "capolavoeo"! Noto che anche su TWO sta ottenendo consensi, e che quindi i soliti detrattori di Boselli esegeti del verbo bonelliano rosicano alla grande :D

  9. <span style="color:red;">4 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    Tutto dipende da cosa si intende per inflazione:in questa seconda metà di quest'anno, avremo il ritorno di Lupe parzialmente ambientato nel passato, il Cartonato, sempre di Andreucci, ambientato all'epoca de "Il passato di Tex", il Maxi che parlerà addirittura dell'infanzia e dell'adolescenza di Tex.. L'anno prossimo il cartonato di Mastantuono e, forse quello di Breccia e la storia del settantennale disegnata da Ticci., quattro mesi dopo il n. 700. Tre storie all'anno su una media di 17 sono inflazione

     

    Quest'anno abbiamo avuto "Jethro" e il Texone; avremo Lupe e il Maxi Tex.

    Poi avremo Ticci e il 700, e la storia di Rubini. I cartonati manco li conto.

    Se non è inflazione questa...

     

  10. <span style="color:red;">3 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    Dirò di più: in Italia solo Bonelli usava questo formato. Negli Stati Uniti hanno prodotto capolavori con episodi di sole venti pagine mensili o, nel caso delle strisce per i quotidiani addirittura quattro vignette orizzontali al giorno.

    Quanto ai finali affrettati, ma io direi piuttosto; frenetici,  almeno per Boselli e Manfredi, non dipende dal numero di pagine ma dal loro stile di scrittura.

    Ed è appunto di quel modo di fare, specifico di Tex e della Bonelli, che a volte si sente la mancanza - con buona pace di quanto succede nel resto del mondo: stiamo parlando di Tex, giusto?

    Comunque non voglio drammatizzare: secondo me i finali bruschi si vedono molto poco, ma a volte si vedono. 

  11. <span style="color:red;">18 ore fa</span>, pecos dice:

    La seconda riserva - su questa forse alcuni non saranno d'accordo, è una mia opinione personale - è che le escursioni nel passato debbano comunque rimanere sporadiche, una tantum, non la regola. Le storie "normali", quelle che siamo abituati a leggere, devono rimanere la maggioranza. 

    Mi limito a citare Pecos perché non saprei esprimermi meglio di come ha fatto lui.

    Onestamente il rischio di una inflazione di storie nel passato o con ritorni di personaggi dei primi albi mi sembra evidente.

  12. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Mi pare evidente che proprio non riesce a capire che una storia di, diciamo 230 pagine se il disegnatore è in ritardo non può essere sostituita mentre una da 220 (due albi completi) è facilmente sostituibile con un altra della stessa lunghezza o addirittura di tre albi..

    Io lo capisco benissimo. E capisco che sono problemi editoriali della casa editrice, non problemi miei, che sono un semplice lettore.

    E a me, semplice lettore, questi problemi non competono e non interessano: interessa invece avere storie che non risultino affrettate.

    <span style="color:red;">1 ora fa</span>, natural killer dice:

     

    Non dimentichiamo che la storia l'ha scritta Ruju 

    Appunto: Ruju, uno che coi drammoni ci sguazza. O "Un ranger per nemico", "Le catene della colpa" e l'almanacco con Scascitelli le ho lette solo io?

  13. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

    Ehm... io credo invece che la storia Ruju l'aveva pensata così. Perché credere il contrario? A che sarebbe servito un altro albo di assedio interminabile e di fratelli psicopatici? Mah! Certe volte von vi capisco... ma basterebbe chiedere allo stesso Ruju, che questo forum lo frequenta:  questa era una storia da tre albi? Scommettiamo che vi dice di no?

     

    Quindi tu non hai avuto, da lettore, l'impressione che la storia abbia avuto una specie taglio? Che la faccenda del fratello matti, portata avanti per tutta la storia col suo progressivo impazzimento, sia stata a un certo punto accantonata improvvisamente? 

  14. 2 ore fa, natural killer dice:

    Immaginiamo che Pasquale avesse concesso la sopravvivenza al giovane psicopatico dopo la fine dei fratelli.

    Tex, avendone constatato la debolezza mentale avrebbe potuto stabilire, come già con il giovane Rodelo, che Timothy fosse già stato punito dalla vita e come non si sentì di veder penzolare dalla forca un paralitico amputato altrettanto giudizio poteva riservare ad un pazzo, preferendo affidarlo alle amorevoli cure della mamma e della sorellina piuttosto che a quelle della Legge (sceriffo-giudice -boia o manicomio criminale)

     

    Supponiamo invece che il destino beffardo non avesse spento la miccia utilizzata da Moses per minare il ponte e proprio il gigante fosse sopravvissuto ai fratelli. In questo caso difficilmente Tex avrebbe mostrato dubbi nel consegnarlo alla giustizia trovandosi così a dover affrontare le donne Forrester.

     

    Resta l'opzione Jerome, il più equilibrato dei fratelli che avrebbe potuto trovare scampo nella fuga facilitato dalle sue donne. Tex ci avrebbe rimediato una figura barbina, come a suo tempo con Nick Castle, ma avrebbe avuto modo di riscattarsi in una storia futura.

     

    Però tutti questi finali alternativi non coincidono con l'unico finale autentico che è quello scritto da Pasquale che, sono sicuro, ha scelto quello che riteneva essere più adatto alla sua storia e a Tex.

     

    E se comunque morire dovevano non era il caso di tirarla per le lunghe.

     

    O forse, semplicemente, sei tu che hai poca fantasia ;)

    Per esempio: la pazzia di Timothy, motivo importante di tre quarti della storia, è stata totalmente messa da parte dopo la scena dell'assedio. Perché? A mio avviso perché spazio per sviluppare quella interessantissima vicenda non ce n'era più. Come poteva continuare? Per esempio con Timothy che, pazzo del tutto, fa fuori i suoi fratelli.

    O forse ne uccide uno, mentre l'altro abbatte lui.

    O magari lo abbatte la madre, o la sorella, in un finale drammatico memorabile.

    Insomma, modi per portare a degno compimento quella sottotrama ce ne erano tanti.

    Invece si è scelta la soluzione più facile, veloce, economica, scontata: con buona pace del dramma che per gran parte della storia si era raccontato.

     

    E, conoscendo bene Ruju, anzi, il Ruju texiano, sono certo e sicuro che a un qualcosa del genere pure lui aveva pensato: ma le 220 pagine fisse, in cui la storia deve concludersi (con Tex che fa Tex, lo spazio al pard di turno, la punizione dei cattivi), possono essere una bella castrazione per un narratore, e questo caso lo dimostra benissimo.

  15. Una seconda parte buona, con un ottimo utilizzo di Kit (e questo riconferma che Ruju è l'uomo giusto per Tex), ma purtroppo penalizzata dalla gabbia dei due albi: tanti spunti interessanti si sono dovuti chiudere in fretta. Mi riferisco, ovviamente, alle morti repentine dei tre fratelli, e in particolare del fratello matto, che ci hanno privato di quel surplus drammatico che Ruju è solito offrire: con più spazio a disposizione, cosa sarebbe successo tra i fratelli e Tex, un volta scampato il pericolo? Cosa sarebbe successo all'interno della famiglia, col matto che dava ormai sempre più segni di squilibrio? Forse una tragedia tutta familiare?

    Peccato davvero.

     

    Capitolo disegni: ottimi, specie nella rese dei personaggi e delle ambientazioni (ottimo Kit), ma mi sembra che Filippucci difetti in dinamismo. Le sue sparatorie sono sempre - troppo - statiche.

  16. Appena ho un computer sottomano scrivo un commento più articolato. 

    Per ora, in breve, dico che sì, bel Texone, ma non certo un capolavoro: per me non è nemmeno una delle storie migliori del Boselli in stato di grazia di questi ultimi anni.

    Diciamo che di un simile amarcord del primissimo Tex io (legato a un Tex bonelliano successivo, e soddisfatto del Tex attuale) non sentivo nessun bisogno: non certo lo sentivo di quelle didascalie "vecchio stile" che nella seconda parte dell'albo appesantivano la lettura e interrompevano l'azione.

     

    Disegni: per me Andreucci molto, molto migliore nel suo esordio. Qui le ultime cinquanta pagine (circa) mi sono sembrate a volte concluse in maniera più approssimativa. E personalmente non amo il modo in cui sono resi i cavalli (specie i musi).

  17. A me tutte queste seghe mentali su un innocuo e inutile mazzo di carte fanno un po' tristezza anche perché confermano l'immagine tipica dei lettori di fumetti (categoria di cui faccio parte): nerd sfigati e bambinoni che sfogano le proprie frustrazioni su un computer. La quintessenza dell'Uomo Fumetto dei Simpson :D

    Qui poi c'è l'aggravante che molti di questi tipi sarebbero dei "critici", :D mica lettori comuni.

     

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  18. <span style="color:red;">11 ore fa</span>, Leo dice:

    Insolita e molto bella, la scena in cui Tex abbassa la pistola, di fronte alla granitica decisione della madre che protegge i suoi cuccioli. La scena - emozionante - del saloon era stata in qualche modo anticipata da Ruju con il parallelismo della famiglia dei puma incontrati ad inizio albo: due pagine che sembravano sprecate, un espediente un po' abusato da Faraci, la cui riproposizione da parte di Ruju mi aveva fatto storcere il naso. Probabilmente invece l'autore voleva fornire un assaggio di quello che in seguito sarebbe stato costretto ad affrontare Tex: non (solo) tre audaci e cattivissimi fuorilegge, ma soprattutto l'amore di mamma che non esita nemmeno davanti alla bocca di una pistola puntata contro.

    Bella questa lettura "circolare" che fai di quella scena, e se fosse giusta ci sarebbe anche da complimentarsi con Ruju. Io l'avevo letta, più semplicisticamente, come una variazione originale sul tema dell'uccisione della bestia feroce a inizio avventura (quante volte scene del genere le abbiamo viste in apertura delle storie di Tex?).

  19. <span style="color:red;">4 ore fa</span>, Sam Stone dice:

    Paco: in un punto uno dei fratelli dice di aver ammazzato il fratello di El General, secondo me (sono pronto a scommetterci) ad ucciderlo è stato invece il fratello pazzo, quello più giovane, in un suo momento di delirio.

    Gli altri fratelli cercano naturalmente di difenderlo, addossandosi le sue colpe il più possibile.

    Ecco, proprio il punto che ha fatto insospettire anche me :)

    Lo dico anche per come Ruju imposta la sceneggiatura: tutto il resto della faccenda è mostrato in flashback senza, quindi, possibilità di smentita, mentre giusto quel dettaglio, importantissimo, non viene fatto vedere. Puzza! E secondo me non si tratta nemmeno di un fratello ucciso (da dove sbuca fuori questo fratello, se nei flashback non si è visto?), ma di altro..

  20. Ottimo primo albo: una storia molto densa e piena - come sempre nelle storie di Ruju - di personaggi sfaccettati e complessi.

    La maestria di Ruju è anche in questo: nel sapersi tenere in equilibrio tra trame complesse piene di complicazioni psicologiche, e avventura pura in cui Tex non perde di centralità.

    In questa storia, a complicare il tutto, non è affatto chiaro il motivo per cui El general ce l'abbia coi Forrester (

    sono convinto che l'odio personale contro i Forrester non sia stato davvero svelato

    ); c'è poi il personaggio del fratello giovane che promette dosi massicce di dramma in "stile Ruju". Kit e la sorellina, infine, credo ci riserveranno sorprese.

     

    Insomma, un ottimo primo albo, che per me è la conferma che oggi Ruju è, con Boselli, la colonna di Tex.

    Ottimo anche Filippucci: il suo west è del tutto convincente, e la caratterizzazione di Kit capellone (a mostrarne le origini navajo) mi sembra molto buona.

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