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virgin

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Messaggi pubblicato da virgin

  1. Mi devo accodare ai pareri generalmente positivi di chi mi ha preceduto. Forse sono soltanto un po' più tiepido. In ogni caso, è andata così: mi si era abbassata la febbre e avevo deciso di rileggermi l'ultima apparizione della Tigre Nera... per addormentarmi una volta arrivato a metà del primo albo >:azz: ! Dunque, poich? avevo preso i tre albi di Fiamme di guerra, mi è capitato l'occhio sulle bellissime tavole di Monti e ho deciso di rileggermi questa graziosissima storia. Certo, non si può negare che si tratti di un riempitivo e che il finale sia affrettatissimo, ma rimane pienamente il sapore di tipo ben preciso di Tex. Per alcuni il Tex di Nizzi potr? essere noioso o privo di inventiva, ma a mio gusto rimane il migliore, per quanto lontano dal modello di GLB. Leggendo la storia si avverte chiaramente la distanza fra il degno erede e il protos euretàs, ma si tratta di una caratteristica che non disturba in alcun modo: questo ranger che affronta ogni disgrazia gagliardamente, dispensando battute memorabili, a me è rimasto nel cuore. Qui, poi è degnamente affiancato da un simpaticissimo becchino (Per mille casse da morto!) e da una colorita, per quanto non troppo originale, famigliola di campagna, con tanto di biondina impudente e scatenata, che però rimane sempre una signorina, senza mettersi a recitare il ruolo di Calamity Jane, il che è indubbiamente un bene. Insomma, alcune delle caratteristiche migliori del Nizzi più ordinario concentrate in una storia breve e godibile. Menzione particolare, infine, per la scena iniziale del funerale sotto la pioggia: a rileggerla oggi non mi sembra nulla di sconvolgente, ma rimembro che da bambino mi impression° a tal punto che me la ricordavo perfettamente!Per terminare, direi che un 6 abbondante ci sta tutto. Ottimi i disegni di Monti, indubbiamente uno dei miei preferiti dopo l'immortale quartetto Letteri-Nicol'-Civitelli-Villa.

  2. Bah... quel blog possiede l'arte di pontificare sul nulla. Si perde in perifrasi gonfie di baggianate degne di Congedo e in discorsi astrusi sulla "gabbia del fumetto seriale", dimenticado una cosa fondamentale: il commento sulla storia. Le sue menate filosofiche saranno anche interessanti, ma non me ne frega un pistacchio. Poi, certo, parla colui che scrive recensioni più lunghe delle storie stesse (ringrazio borden per questa meravigliosa definizione... :generaleS: ), però... un po' di concretezza in più non guasterebbe.

  3. 2) non ti va già che il vecchio cammello possa aver avuto una figlia illegittima da una breve relazione. Solo il matrimonio legittima la procreazione. :colt:

    Conoscendo Mario mi stupirei... :lol2::lol2:
  4. Di certo, poi, ormai dovremmo aver superato anche la visione della donna come quella che aspetta a casa e si lamenta perchè l'eroe è sempre fuori, torna con la camicia strappata e stupidaggini simili.

    E perchè mai? Dico, stamattina mi sono messo a piangere traducendo un passo nel quale Lucrezia, la moglie di Collatino, se ne sta a casa a filare mentre le altre matrone fanno baldoria (sè, quella versione che tocca a chiunque, nella vita, abbia fatto il liceo classico... a me è capitata un po' in ritardo). Poi, insomma, vogliamo mettere come era commuovente il Comandante Mark con la sua Betty (che pure non disdegnava qualche uscita estemporanea?). Personalmente, sono favorevole al mantenimento di una simile linea passatista. Un ritorno sporadico di Lena e Donna, sè, ma non un inserimento ciclico, che toglierebbe a Tex tutta l'atmosfera da pellicola vecchio stile.

    Ma c'è davvero chi è ancora così moralista?  :colt:

    Direi di sè... (virgin, c'entri nulla, per caso?) ma un conto è essere moralisti, un conto è negare che tali porcate si sono sempre fatte e sempre si faranno. In ogni caso, per me ormai Donna è figlia di Carson e non vedo alcun problema in ciò. Se dovessi applicare le mie regole morali, dovrei lamentarmi di un Tex che sparacchia a volont? e pesta a sangue chiunque sia minimamente sospettato di aver fatto alcun che, cosa che invece mi fa sommamente piacere. Insomma, si tratta di fumetti, non di trattati di etica. Senza dimenticare che le più grandi storie mai inventate (i miti greci) sono una sequenza irriferibile di sconcezze e nefandezze... :generaleS:
  5. S?, Paco, la mia era solo una battuta! :indianovestito:D'abitudine, per indovinare il tuo voto devo prendere il mio e aumentarlo di tre, ma poich? stavolta la mia previsione ha miseramente fallito, volevo soltanto sparare un'idiozia... Comunque, condivido le tue osservazioni sulla banda dei messicani (nome infausto... :lol2: ): dopo un esordio in pompa magna, finiscono per essere poco più di un branco di rubagalline come se ne sono visti molti. Non che si tratti di un aspetto malvagio in sè, ma visto l'esordio mi sarei aspettato, come te credo, una resa dei conti più emozionante.

  6. Uhm... spero che i prezzi dei cartonati siano fissi, altrimenti, vista la consueta onest? della Feltrinelli, c'è il rischio che costino anche il doppio del normale!Una volta trovai la rimasterizzazione su CD del classico di Brian Eno "Music for airports"... a 45 Euro :malediz... , e dovetti rinunciare! :snif:

  7. Ma sè, capisco benissimo, Winsor. E' ovvio che ognuno abbia i propri gusti! Fosse per me, coopterei Mefisto per fargli risuscitare Letteri in modo da avere seicento numeri di Tex disegnati da lui (lasciandone qualcuno a Nicol')... haha ma questo non vuol dire che non apprezzi ciò che è venuto dopo.

    Già, sarebbe tantissimo anche solo un Texone realizzato da Serpieri. Ho quasi tutto il materiale sul west realizzato da questo artista, roba da mettersi a piangere talmente che è bravo.

    Di lui ho solo visto un disegnino pubblicato da Sergio Bonelli in una rubrica... mi è bastato! :w00t:
  8. Per me, sarà anche un tradizionalista, ma il miglior Tex resta quello di Ticci, Villa e Civitelli.

    Almeno per quanto mi riguarda, sono sicuro che il magnifico trio "Piccinelli-Rossi-Delvecchio" non ce li farà rimpiangere! Li trovo i migliori esordienti texiani dell'ultimo decennio. Aggiungerei volentieri anche Bruzzo e, se tornasse, Milano. Comunque, per tornare in tema:

    Uno che non accetter? mai di disegnare Tex è il grandissimo Paolo Eleuteri Serpieri, un'artista straordinario che conosce a menadito il mondo del west. Ecco, un Tex disegnato da lui, anche se fosse solo un texone, sarebbe qualcosa da custodire gelosamente in cassaforte.

    "Solo un texone"? Sarebbe già molto... :generaleS:
  9. Quoto Paco! Anche a me piacerebbe molto rivedere Della Monica su Tex. Un altro "ripescato" che apprezzo è Andreucci... e se ci hanno offerto lui, speriamo che possano tornare a riproporci il buon Raffaele. Ma un altro artista... anzi, altri due artisti che mi piacerebbe vedere su Tex sarebbero i mitici fratelli Di Vitto! haha

  10. Beh, io non ho potuto che votare la frase simbolo di questa fantastica avventura. Sto parlando della frase pronunciata da Ray Clemmons "Per un amico, questo e altro".

    La frase migliore non c'è:"Fulmini! Deve far freddo, nel Montana, se aspettano due settimane per seppellire un cadavere!""Hanno aspettato più di quanto credi... hanno aspettato venticinque anni."OK, le parole non sono esattamente queste, ma ci siamo. Comunque, diamine, mi sa che se trovo un'altra volta deificata "Il passato di Carson", mi verr? la tentazione di scagliare gli albi fuori dalla finestra! E' un'ottima storia, diavolo, ma lodando soltanto quella si finisce per svalutare ciò che borden ha scritto da quel giorno in poi... vale a dire tutto! :DAd esempio, io non metto certamente "Il passato di Carson" nelle mie dieci storie preferite, e preferisco di gran lunga il seguito "I sette assassini".
  11. Dunque tieni presente che l'altezza media delle persone nel corso dei decenni, per vari motivi che qua è inutile spiegare, è aumentata, quindi nel periodo di Tex un uomo alto 1,85 metri era sicuramente molto alto.

    Non avevo pensato a una cosa così stupida! Tu pensa che mio padre è alto 1,87 e trent'anni fa veniva considerato alto... :lol:


    In genere ancor oggi sopra il metro e novanta si usano altri aggettivi come gigante

    Bah... a me non l'ha mai detto nessuno! Non è giusto! :indiano::D


    Tieni presente che ancor oggi in America l'altezza media oscilla fra i 170 e i 174 cm.

    S?, forse calcolando anche i Munduruk? alti un metro e cinquanta.

    Uhm... però, se si considerano solo gli Stati Uniti, invece dell'America, mi sa che fra i 170 e i 174 cm di girovita ci siamo! haha

  12. Mmm... Sam, voglio proprio vedere a cosa paragonerai la pulitura delle stalle di Augia, le numerose mogli di Eracle, la resurrezione di Alcesti e il periodo in cui il figlio di Alcmena fu costretto a vestirsi da donna e a filare! :D
    Purtroppo te la puoi cavare dicendo che gli ultimi tre aspetti non fanno parte del nucleo delle tradizionali dodici fatiche... peccato, avrei proprio voluto vedere cosa avresti proposto! ;):P

    Cambia solo l'animale, ma il resto è praticamente identico!

    Uhm... o alla mia conoscenza della mitologia greca manca qualcosa, o la tua affermazione è un po' esagerata, pard! :indianovestito:


    Nota magis nulli domus est sua, quam mihi lucus
    Martis et Aeoliis vicinum rupibus antrum
    Vulcani.
    (Giovenale)

  13. Se devo essere sincero, il Nizzi degli ultimi anni mi ha spinto a rivalutare le avventure nelle quali Tex agisce da solo: nelle storie e nelle sezioni in solitaria, infatti, nelle ultime storie di Nizzi si vedono le cose migliori, con scampoli scoppiettanti e scene di un divertimento ancora autentico. Tuttavia, devo ammettere di non avere esigenze particolari, in quanto sono convinto che l'alchimia perfetta non esista: in molte storie, il quartetto al completto sarebbe evidentemente di troppo, e tutte le altre combinazioni sono generalmente ben accette. Dunque, non esprimo una mia preferenza! :D Se potessi, voterei volentieri tutte le opzioni.

  14. Come voto alla storia, in fin dei conti mi sono deciso per un 7: la freschezza della narrazione e i disegni sono gli aspetti che me la fanno classificare come un valido episodio, ma a mio modesto parere, come già detto ampiamente in precedenza, manca un quid che la faccia fare il salto di qualità.

  15. Devo dire che il discorso di Virgin mi sembra assai confuso e discutibile : l'illuminismo sarebbe roba da 'imbrattacarte dell' Est' o 'il trionfo della retorica' è Ma di che stiamo parlando?



    Andiamo, Don Fabio! Non confonderai ciò che credeva Kant a proposito dell'Illuminismo con l'Illuminismo stesso? Sarebbe un po' come confondere l'idea che tu od io abbiamo di Tex con l'essenza stessa di Tex, per natura inconoscibile.

    Non possiamo parlare di ciò che è una cosa, ma di ciò che essa ha rappresentato storicamente: l'illuminismo è in parte causa e in parte conseguenza, ma semplificando al massimo il discorso, possiamo vedere come esso sia legato a doppio filo con la rivoluzione francese, la democrazia moderna (che non c'entra un bel niente con la democrazia greca-praticamente o una dittatura, o un'oclocrazia), il capitalismo, la seconda rivoluzione industriale, il socialismo... ce n'? quanto basta per definirlo negativamente.
    Non commettiamo l'errore di ragionare per astratto: tanto per fare un esempio, in teoria il fascismo e il comunismo sono idee meravigliose, ma nella pratica non hanno funzionato troppo bene.
    Ma cosa sto a parlare? L'unica cosa che la storia ci insegna, è che non impariamo niente dalla storia!
    L'hai detto anche tu, Giacomo: l'illuminismo non è una corrente di pensiero unitaria, ma l'indice di un comune sentire. Il comune sentire dell'occidente post-rivoluzione francese. Ergo, il comune sentire della decadenza occidentale.
    Per favore, non tiriamo in ballo Kant. S?, non era Nietzsche e nemmeno Hume, ma si trattava pur sempre di un grande filosofo. Che coll'Illuminismo storicamente affermatosi c'entrava poco o nulla.
    Certo, è un discorso iper-semplificato, ma non mi sembra questo il luogo adatto per discutere di filosfia.

  16. Uhm... come disse il grande Sergio Bonelli in un editoriale storico: "Non sono un uomo di carattere e cambio facilmente idea."Non so se è dovuto al tempo che è passato, ma ho riletto questa storia e mi è piaciuta non poco! upsSarà che non ho più la fobia del politicamente corretto che avevo una volta (se un autore vuole dire qualcosa di edificante, che cosa fa di male?), ma non ho trovato nessuno dei difetti che rinfacciai nel mio precedente messaggio. :unsure:Il ritmo è appassionante e trascinante, e il connubbio disegni-sceneggiatura riesce a trasmettere assai efficacemente l'emozione della prateria sterminata e ostile, che si trovi al di l' delle mura del forte o che sia oltre il cerchio crepitante del focolare. Le scene di battaglia notturna mi hanno riportato alla mente alcuni dei passaggi più emozionanti de "La grande invasione", e non si tratta di una brutta cosa. Certo, non si può negare che il manicheismo sia presente, ma quando è reso bene c'è ben poco da lamentarsi. Perfino l'accelerazione finale, stavolta non l'ho per niente avvertita, e ciò, sinceramente, mi spinge sempre più a dubitare dei miei giudizi: quanto un fumetto è fatto da chi scrive e quanto da chi lo legge?In definitiva, una bella storia riscoperta. Qualche punto debole c'è, come la drammaticit? non perfettamente riuscita di alcuni passaggi, leggere la morte del caporale Douglas, ma si tratta davvero di minuterie. Assai meno riuscita l'autentica demenza di Radcliffe, giustificata come follia, spiegazione che però non convince appieno. L'atmosfera si situa da qualche parte fra "Sulla pista di Fort Apache" e "La grande invasione", il che equivale a un bel complimento. Sul capitolo disegni, non sono mai stato un grande ammiratore di Ticci, ma nonostante la sua decadenza devo ammettere che la dinamicit? che sa infondere alle vignette è UNICA! Le scene di massa sono molto difficili da realizzare, e lui riesce a farlo con una facilit? disarmante. Tirando le somme, direi che un bel 8 questa piacevolissima avventura se lo merita tutto. Per quanto mi riguarda, sopra la media di Boselli dell'ultimo periodo, nonostante episodi come "Vendetta per Montales" e "Il killer" mi abbiano divertito perfino di più.

  17. Non so, Capitano. A parte il fatto, giustamente citato da te, del problema della mentalit? del tempo, un Tex che non si oppone alla pena di morte, quello sè che mi sembrerebbe un'incongruenza!Non mi risulta che Tex abbia ideali "illuministi"... anzi, semmai tutto il contrario: se poniamo l'illuminismo quale trionfo della retorica, quale idealizzazione assoluta del pensiero umano e deificazione dell'uomo, Tex può essere posto soltanto in antitesi a questi atteggiamenti. Ho sempre visto Tex quale espressione di un'idea di giustizia, viscerale, istintiva ed estremamente popolare. Infatti, trovo che Tex sovente prenda posizione contro la fiducia nel progresso e nella mente umana: Luca Raffaeli ha parlato, secondo me esagerando un po', di un sostrato pessimista ed esistenziale. Ora, senza arrivare a questi punti, non mi sento di negare che nella serie di Tex vi sia un generale clima di sfiducia nei confronti delle capacità umane. Dunque, Capitano, se si può parlare di Tex, certamente l'aggettivo "illuminista" non gli si addice. ;) Illuministi sono, semmai, gli imbrattacarte dell'Est che incontra ogni tanto, esperti dell'Ovest solo attraverso le pagine di un libro e di un giornale. E su questo, credo, sarebbe d'accordo anche Paco Ordonez (che non so cosa pensi sull'argomento, ma solitamente ha idee molto diverse dalle mie :D), e non soltanto un irriducibile anti-illuminista come me. Tornando all'argomento della pena di morte, personalmente sono contrario, ma non vedo problemi nell'atteggiamento di Tex. Assai semplicemente, Tex CONOSCE, ha la certezza della colpevolezza di qualcuno, e dunque NEL SUO MONDO non vi sono problemi se uccide qualcuno o lo fa penzolare da una forca. Non dimentichiamo che il mondo di Tex ha ben poche attinenze col nostro: è un mondo dalle regole assolute e universali, dove ai malvagi può spettare senza problemi anche la massima pena, in una sorta di catarsi. Almeno, così è come la penso.

  18. Sarà sincero, Paco: a volte temo che tu abbia problemi di gestione del tempo libero, ma se i risultati sono questi... be', i suddetti problemi sono i benvenuti! :D(O, cavolo, parla quello che ha trascorso l'estate a leggersi le Dionisiache di Nonno di Panopoli :rolleyes:)Avrei voluto scrivere qualcosa sul superbo dinamismo che, nonostante l'evidente decadenza, Ticci continua ad elargire, ma mi trovo costretto a tacere!Parliamo, dunque, della sceneggiatura, che solitamente occupa i nove decimi dei miei interventi. Secondo alcuni Boselli è adatto a scrivere soprattutto storie lunghe? Io vado controcorrente e dico che lo trovo magistrale anche nelle storie da un albo solo. Senza andare a vedere le storie di Dampyr, cito "Eroe per caso", capolavoro di sole 102 pagine. Trovo che, sulla distanza ridotta, Boselli affronti la sceneggiatura in modo molto diverso rispetto a quanto fanno altri: ha una mente vulcanica, non si risparmia e guarnisce la storia con una sequenza incredibile di trovate e scene madri. Certo, non sempre il gioco gli riesce, vedi "Polizia Apache", ma quando gli ingredienti sono al posto giusto, il risultato è un concentrato di puro divertimento: una vicenda tersa, un ritmo entusiasmante che incalza se stesso, un andamento quasi concettoso, che si libera degli orpelli per procedere spedito in direzione dell'Avventura. Dimentichiamo la tediosit? de "I ribelli di Cuba". Dimentichiamo l'intensit? emotiva di "Matador!" e gli intrighi de "La mano del morto". Questa storia è un giocattolo, intrattenimento puro che non chiede altro che essere letto, guardato, intrattenendo senza dare il tempo di annoiarsi. Perchè, in fin dei conti, è ciò che fa la storia: funzionare a meraviglia. Offre suggestioni quasi d'altri tempi. In alcuni punti sembra un po' di trovarci in territorio bonelliano: le atmosfere del nord, l'inquietudine misteriosa, i disegni di Ticci... poi intervengono gli stacchi di scena, il taglio registico, e comprendiamo di essere al cospetto di Boselli. Cosa chiedere di più a una storia breve che diverte? Poco altro: i personaggi svolgono il proprio ruolo, non sono approfonditi, ma di un approfondimento non si sente in alcun modo il bisogno. Per alcuni il ruolo secondario di Jim Brandon è un difetto. Non giudico tale aspetto molto positivamente, ma non trovo sia poi così importante. La storia funziona e coinvolge, e tanto basta. Un grazie a Boselli per averci offerto uno scampolo così frizzante, che in alcuni punti fa sognare come le storie dell'età dell'oro. Come voto, do un 7 più che abbondante. Il miglior albo a colori dopo "L'idolo di cristallo", indubbiamente. Boselli mi ha confessato di avere delle idee molto buone per il numero 700: sarà una lunga attesa, ma certamente non ci annoieremo nel frattempo. Anzi, il bello comincia con un nuovo centinaio, nella speranza che sia memorabile!

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