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Mi sono deciso ... Voto IL PRESAGIOe assegno le mie preferenze a "L'uomo senza passato", "I cospiratori" e "La Tigre Nera". Le mie due coppie preferite: Nizzi-Villa e Nizzi-Civitelli! haha
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Questo girone è un bagno di sangue! Come si può decidere? Ci sono praticamente tutte le migliori di Nizzi... se potessi, le voterei TUTTE!
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Dopo lunghi minuti di straziante indecisione, voto:MATADOR!, splendida avventura messicana, probabilmente la mia seconda preferita di Boselli, a pari merito con "Eroe per caso", alla quale purtroppo posso soltanto dare la mia preferenza. Le altre due sono "Gli assassini" e "La minaccia del deserto".
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Non so che senso abbia parlare di tirature settimanali... comunque, la serie mensile vende sulle 220.000 copie al mese.In particolare qual'? la tiratura a settimana per quanto riguarda:1) La serie mensile (per intenderci solo quella che ad ottobre celebrer? il nr. 600 senza includere le varie ristampe)
Sulle 70.000 copie alla settimana, credo.2) La collezione storica a colori di Repubblica
No se.3) Le varie ristampe (Tutto Tex, Tex tre stelle, Stella d'oro, Nuova ristampa)
Idem come sopra.4) Quale è stata la più alta tiratura della collezione storica a colori di Repubblica?
Queste sono le cifre dette più volte, e a me sembrano realistiche.Inoltre è giusto dire che la massima tiratura della serie mensile è stata quella degli anni 70 che si attestava sulle settecento/ottocentomila copie a settimana?
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Scusatemi, ma ho una piccola perplessit?: Tex è contemporaneamente "molto alto" e sui "1,80-1,85 metri"... scusa, ma c'è qualcosa che non mi torna... :rolleyes:Fortuna che è alto! Se fosse di altezza media quanto sarebbe? Un metro e cinquanta?
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Mio padre l'ha letto giusto ieri sera... be', che dire, sta diventando un fan sfegatato di Faraci!Prima "L'uomo di Baltimora", che secondo lui era una delle migliori storie sulla serie regolare degli ultimi anni, poi questo Maxi, che secondo lui ?... il migliore Maxi mai scritto dopo "Nei territori del Nord Ovest". Ha apprezzato molto anche l'ambientazione e i disegni (e non potrebbe essere altrimenti, visto che è un fan di Mister No fin dai tempi del numero 1), ma soprattutto la grinta di Tex, che ha trovato "perfetta", e la caratterizzazione di Carson. Secondo mio padre, dunque, promosso a pieni voti. Concordo con lui, almeno sulla promozione. Come ho già detto, per me si tratta di una storia buona, divertente, ma nulla più.
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Dai, Paco, non esageriamo... sono d'accordo che si tratti di una storia ben riuscita, che commenter? approfonditamente quando avrà un po' di tempo, ma secondo me "L'idolo di cristallo" è molto, molto meglio.
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E' appunto per questo che mi sono trasferito in questo topic, Paco! Be', mi sembra una cosa talmente assodata e manifesta, che se continuiamo a citare storie finiamo per discettare sull'intera serie... Comunque, come ti permetti di dire "il tizio di Eroe per caso"? Stiamo parlando del grande, inimitabile Dan Reynolds, a. k. a. Fast Dan MacRae! haha Il personaggio che mi ha aperto gli occhi e, in un certo senso, convinto a cominciare a scrivere. Non ringrazier? mai Boselli abbastanza per averlo creato. Credo che anche lui ne vada fiero... anche se forse, ora che conosce questo retroscena, lo sarà un po' di meno...
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Per quest'ultima, sè... ma le prime due sarebbero state autentici CAPOLAVORI!!!Una volta di più, confermo di avere gusti estetici opposti rispetto a quelli di chi contribuisce alla scelta delle copertine.
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Carissimi Paco e Don Fabio, avevo un'osservazione da fare sul vostro scambio di battute, ma ho preferito postarla qui per evitare di proseguire nell'Off Topic. Se volete contribuire, sarete i benvenuti!
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Ritorno in questa sede perchè, a mio avviso, nella discussione a commento del Texone "Gli assassini" si è tornati a toccare l'argomento presentato qui. In particolare, la disquisizione su quanto le storie ricche di personaggi scritte da Boselli siano "antibonelliane". Orbene, secondo me quanto ha detto Paco in questo topic si adatta benissimo all'altra discussione. Faccio due bellissimi esempi: se due storie come "Diablero" e "Il fiore della morte" fossero state firmate da Boselli, in quanti avrebbero protestato?Eppure, in entrambe, Tex non è l'assoluto protagonista: nella prima, il nostro eroe entra davvero in azione soltanto alla fine, tanto che nella prima parte dell'avventura lo scontro a distanza è tutto fra Mitla ed El Morisco, il quale viene considerato anche l'avversario più pericoloso; nella seconda, invece, la presenza di Tex è del tutto inutile, giacch? la storia si conclude senza il suo intervento e, cancellando la sua presenza dalla storia, le differenze sarebbero minime. Accidenti... quanto era "antibonelliana" la mente di Gianluigi Bonelli!
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:lol:Macch? padri seminaristi... le donzelle sono la mia seconda passione dopo la letteratura! :DSemplicemente, studiavo al liceo dai frati. In biblioteca c'erano tutti quei volumi che nessuno più guardava dai tempi di Padre Bortolo, cappellano delle camicie rosse garibaldine, ed io a vederli così soli e trascurati mi sono impietosito e li ho "adottati". L'ho fatto solo per spirito di cristiana compassione, lo giuro!ma non stavi dai padri seminaristi... ma a quale congregazione appartengono?!?! quella di sorella colt...
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So bene come la pensano in molti, Anthony. Ciò che io intendevo dire è che, certo, i fatti sono oggettivi, ma poi vengono recepiti in modo diverso dalla sensibilit? di ognuno. Per questo ho detto che tali accuse "mi sono sempre parse immotivate", non che "sono immotivate". Tex a volte divide la scena con qualcuno? Per la mia sensibilit? personale non è nulla di grave. Per la tua, invece lo ?. E' pefettamente normale che sia così, dipende dai gusti.
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Quest'ultima, a dimensione naturale deve essere meravigliosa!!!Se qualcuno riesce a rubare la pubblicit? ad un edicolante, è pregato di farmela pervenire: sarà lieto di contraccambiare con un libro a scelta fra i trenta volumi che ho sottratto alla biblioteca della mia ex-scuola...
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Quoto quanto detto da El Gringo 89 (a proposito... benvenuto fra noi, amigo!) e faccio mie le parole di Paco Ordonez: onestamente, le accuse a Boselli di scarsa centralit? del personaggio di Tex mi sono sempre parse poco motivate, ma da un paio d'anni a questa parte sono diventate oggettivamente anacronistiche. Piaccia o meno, i personaggi in grado di "rubare spazio" (come dicono alcuni) o "aggiungere interesse" (come sostengo io) nelle storie di Boselli si sono assai ridimensionati. Paco non si sbaglia affatto. Se invece vi prendete un Dampyr, l' troverete ancora il protagonista sovente (ma non sempre) defilato, e personaggi secondari di spessore... che sono i motivi che mi stanno facendo interessare sempre più a quella serie, nonostante le storie soprannaturali siano decisamente in fondo alla mia scala di preferenze. Però c'è l'interesse per i problemi d'attualit?, l'approfondimento di zone e realtà geografiche lontane... Se giustapponete una storia di Dampyr e una di Tex (scritte entrambe da Boselli, ovvio), le somiglianze sono molte meno rispetto a quanto si potrebbe sospettare.
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Vorrei ringraziare anch'io Tahzay per la puntuale recensione della nostra rivista! E vorrei anche commentare ciò che lui ha commentato a proposito dei nostri commenti su... insomma, quelle robe l'.
Gracias per il complimento ! Per quanto riguarda l'assenza della solida tesi di fondo... ehm... so che è imbarazzante, ma ammetto di non averci per niente pensato. ups Il tema di "Tex non è un fumetto maschilista" mi è servito come puro pretesto per cominciare, poi ho sviluppato l'articolo in modo del tutto emozionale, soffermandomi sovente a rinarrare in prosa scene della saga di Tex soltanto per il gusto di farlo. Hai usato la parola "carrellata", ed in effetti è proprio ciò che intendevo fare: come le apparizioni femminili in Tex non hanno un filo conduttore (a parte l'evoluzione-mutamento dovuto all'avvicendamento degli autori), così anche il mio servizio voleva essere una "galleria di busti" dal contenuto esclusivamente emozionale, un tributo alle "donne di Tex" che secondo me sono fra le creazioni più felici della serie.-il servizio sulle donne su Tex: davvero molto, ma molto ben scritto Virgin, forse però manca una solida "tesi di fondo" che ne faccia da filo conduttore
Il gusto della provocazione sovente gratuita, ammetto, è una mia caratteristica costante. Qui, forse, ho aggiunto un po' di commenti paradossali per stemperare l'aria critica e seriosa propria delle recensioni. Non ho capito, però, cosa sia "la tecnica di recensione basata sul -what if-". Conosco l'espressione inglese e so cosa significa, ma mi sfugge ciò che vuoi indicare con l'intera frase. Insomma, per farla breve, confesso di non capirla, dunque se vuoi spiegarmela e diradare la mia ignoranza..."I ribelli di Cuba", anche se forse Virgin ha un tantino "caricato" determinati commenti ed abusato della tecnica di recensione basata sul "what if".
Grazie a te per aver avuto la pazienza di leggerci!Io volevo aggiungere i miei complimenti personali a tutti gli altri redattori, ed in particolare a Paco e Ymalpas per lo splendido lavoro fatto (da applausi la "tesi di laurea" su Ticci, Mario! ) e per l'abnegazione nel portare avanti il progetto. Senza Sandro, ripeto, avremmo potuto fare ben poco. Grazie anche ad Anthony Steffen per il continuo supporto morale e l'essenziale apporto promozionale!In definitiva, come mi aspettavo, un lavoro davvero encomiabile, da brividi se si pensa che è stato composto per puro piacere ed amore del personaggio, e non a fini di lucro. Davvero bravi tutti.
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Scusatemi se mi permetto un'illazione... ma questa storia è talmente caratteristica del Boselli dell'ultimo periodo che risale al 1998 ed è stata scritta non pochi anni prima dell'uscita del primo numero di Dampyr. :rolleyes:Inoltre, le sue ultime storie di Tex non hanno praticamente niente di Dampyr, in quanto a ritmo e strutture narrative.
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Quoto Sam Stone! Dopotutto, il mio è un giudizio del tutto soggettivo. Pensate a "I ribelli di Cuba", al quale ho dato un 6- e che invece ha lasciato incantati quasi tutti...
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Be', diamine, borden, con la vastit? della saga di Tex, credimi, dopo aver consegnato l'articolo mi son venute in mente una ventina di donne importantissime che non ho citato, fra cui Annie Oakley. Se Annie ti sta molto simpatica, ti anticipo che dovrei dedicarle un mio prossimo articolo... perchè ne ha parlato anche Don Rosa in "Duello a Pizen Bluff" (almeno, il titolo francese suona così).Beh, in quello sulle donne mi spiace tu non abbia nemmeno citato la mia Annie Oakley...
Infatti volevo proprio provocare. O meglio, ironizzare: Agreda ?, evidentemente, tutt'altro che simpatico. Ma non è insopportabile, perchè è un personaggio negativo, e svolge bene il proprio ruolo.Mi sembra poi alquanto provocatorio sostenere che un buono come Alonso sia insopportabile mentre il malvagio Agreda è a tuo dire il personaggio più simpatico.
Mi riferivo agli effetti che mi provocano entrambi... al di l' della parte politica.Forse non sopporti i rivoluzionari o li fraintendi (il loro dialogo non ha niente a che fare con quello del PDL- sicuro di non aver sbagliato sponda politica?).
Se ti consola, ricordati che mentre ti intervistavo mi sono messo a piangere rievocando la morte del padre di Zio Paperone...(d'altronde io piango sempre quando John Wayne muore nei Cowboys!).
Ahi, questo me lo dicono in molti. A volte mi faccio prendere un po' la mano.Sei troppo cinico, Virgin!
Era talmente chiaro che, infatti, dopo averlo fatto notare nella recensione mi scuso per la pasquinata. Io non l'avevo mai nemmeno visto, è stato mio padre a farmelo notare, allora l'ho inserito nella recensione per stemperare un po' il tono serioso, così come ho fatto con molte battute. Non si tratta di cercare travi o pagliuzze, credimi, io solitamente i refusi non li trovo mai. Se mi mettessi a scandagliare i dialoghi così, sarei o da ricovero, o rimasto a quando avevo sedici anni e contavo i congiuntivi... :DSinceramente all'inizio ero un po' dubbioso sull'inserire frasi ironiche, perchè si tratta di fare ironia un po' sull'opera di qualcuno e temevo di offendere. Mi fa piacere che tu non te la sia presa, ma purtroppo il rischio di scambiare illazioni senza costrutto per pedanteria è sempre presente.A proposito, è chiaro che il punto MENO sguarnito è un REFUSO non corretto.
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Me l'ha gentilmente concesso Boselli quando sono andato a intervistarlo. B)Cosè mi sono ripagato il parcheggio...
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Tutti alla caricaaa!!! Come i Buffalo Soldiers! Speriamo gli articoli soddisfino i lettori... e anche gli autori di Tex che dovessero leggerli.
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Terminata la storia, devo dire che purtroppo mi aspettavo qualcosa di meglio. Non che sia una brutta storia, intendiamoci. Diverte, ballonzola sulla linea della gradevolezza, ma genera una continua attesa di qualcosa di grande e notevole che alla fine non arriva. Si procede con curiosità verso lo scontro finale, ma quando ci si arriva il tutto si sgonfia, tradendo le attese. Insomma, un episodio discreto, ma nulla più, con tanto di "spiegone" finale che riassume il già noto e l'ampiamente intuibile. Peccato. Ne ricavo come l'impressione che sia una storia di due albi... soltanto che dura tre. Non annoia, almeno, e come già detto è abbastanza gradevole. Ci sono due o tre trovate interessanti, il tutto è però smorzato, come se si avesse paura di addentrarsi troppo in territori inesplorati. Niente di memorabile, insomma, almeno secondo me: direi che questo Maxi può essere paragonato ad un bicchiere d'acqua tiepida. Non è spiacevole, non ha un cattivo sapore, ma non disseta più di tanto.
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Diso... ehm, è Diso. Non si può dire che disegni male, ma io, che pure lo adoro sulle pagine di Mister No, non lo trovo troppo adatto a Tex. Intendiamoci, alcune inquadrature sono stupende, ma Tex, pur avendo una bella grinta, sovente fa delle smorfie o digrigna i denti in scene davvero inguardabili. Globalmente i disegni sono curati, ma alcune vignette sono mal riuscite. Inoltre, molto spesso i volti sono stati sbianchettati e rifatti (suppongo dallo stesso Diso), i segni dell'intervento si notano. Purtroppo, non c'è nemmeno molta costanza nella resa dei volti: Tex e altri due-tre personaggi principali, a tratti sono identici a Mister No!Eppure, nonostante ciò i disegni sviluppano una buona atmosfera. Diso, al solito, si conferma buon interprete delle figure femminili, in questa storia molto frequenti. Io adoro le donne di Diso: non perchè siano particolarmente belle di volto, ma perchè il grande Roberto rende ottimamente le proporzioni, le gambe slanciate, le curve, i movimenti. Le donne disegnate da Diso, pur essendo disegni si muovono, e si muovono come donne! Il tutto, senza dare l'impressione di una bellezza artefatta... a volte anche di una bellezza tout-court. Globalmente, direi una prova sufficiente: ma alcuni primi piani di Tex faranno storcere il naso a molti. Ho appena terminato di leggere una storia di Mister No disegnata da Diso, "La mafia non perdona"... be', in trent'anni il suo stile non è cambiato quasi per nulla. Tranne nei paesaggi, un tempo divini, ora molto meno definiti e riusciti.
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Mi mancano una settantina di pagine alla fine, ma posto le mie impressioni ugualmente, in modo NON spoilerante. Che dire? Alla sua prima storia lunga, mi sarei atteso un Faraci più orientato verso atmosfere epiche, mentre a conti fatti si tratta di una storia come le altre, solo di lunghezza diversa? Un aspetto negativo? Secondo me no. Il soggetto è semplice, la storia è appassionante e l'andamento divertente. La regia è pienamente faraciana, ma per alcuni aspetti questa storia mi sembra molto nizziana, in senso positivo: prendiamo il miglior Nizzi, aggiungiamoci qualche virtuosismo registico e un bel po' di flash-back (cifra stilistica di Faraci che non mi dispiace affatto) ed otteniamo questa storia. Piacevole e divertente. La gestione ?, appunto, nizziana, vale a dire che al momento non ci sono grandi sorprese, ma l'insieme stuzzica e diverte. Se mi permettete un parere, secondo me piacer? molto ai fan del vecchio Nizzi. Poi, sia ben chiaro, si tratta soltanto di un parere parziale che le rimanenti pagine potranno stravolgere in senso sia positivo che negativo. Tuttavia, ho imparato ad avere fiducia in Faraci: nella storia ci sono trovate interessanti.
3 - Tex Willer Magazine
in Tex Willer Magazine
Pubblicato · Modificato da virgin
Ciao, AtTheRocks!Ti ringrazio per la lettura... e ne approfitto per rispondere alle tue osservazioni, che sono come sempre ben accette!
Questo è un problema che sto avendo negli ultimi mesi, non solo nella scrittura "a tema", ma anche nei racconti. O meglio: è un problema che dai "temi" è passato anche ai racconti. Fino a quando ero più piccolo e utilizzavo uno stile di scrittura prevalentemente paratattico, il tentativo di scrivere meglio movimentava un po' lo scritto e basta. Purtroppo, man mano che cresco e divento più sicuro dei mezzi, la stilizzazione diventa alambiccamento, e l'andamento dei discorsi sempre più elaborato. Dipende, secondo me, anche dall'abitudine: è ovvio che una persona abituata a leggere scritti complessi, legga ciò che scrivo senza alcun problema, ma poich? non tutti hanno il tempo di leggere G?ngora, mi succede sempre più spesso che qualcuno faccia fatica a seguire. Perciò non ti preoccupare, non sei il solo a cui è capitato! Soltanto, è la prima volta che qualcuno mi fa questa osservazione su un "tema". Mi spiace di essere stato anche noioso... purtroppo non mi è mai capitato. Cerco sempre di essere stringato ed essenziale nell'articolazione concettuale (non nella forma), evitando il più possibile ripetizioni o rallentamenti, ma evidentemente non ci sono pienamente riuscito. Mi spiace! Premetto di non usare il plurale maiestatico quando parlo per me: nel primo articolo non lo uso. Nella recensione del texone lo uso perchè la recensione dovrebbe essere il più possibile "impersonale", e dunque quel "noi" indica, in modo astratto, la rivista... E perchè dovrei volertene, pard' Il lettore sei tu... e il lettore ha sempre ragione!L'unica osservazione che non capisco è quella sul linguaggio datato. Credo che il mio italiano sia una lingua con stile medio-basso e una scelta lessicale decisamente sciatta. Non sono in grado di utilizzare un buon italiano: se nei miei scritti inserissi parole come "ristare" o "tralignato", lo scarto col resto sarebbe molto forte. Credo che la mia lingua sia molto quotidiana (e magari Sandro, incommensurabilmente più esperto di me in materia, potr? darci il suo parere)... certo, dipende dall'idea che ciascuno ha di lingua quotidiana.