Penso che forse la caratteristica migliore di questa storia sia la grande attenzione rivolta ai personaggi secondari, tanto alla banda degli assassini quanto ai personaggi della pensione, secondo una capacità di descrizione e di resa emotiva nelle quali credo Boselli non abbia eguali in Tex. I sette assassini sono sè improbabili, ma resi molto bene, ciascuno con le proprie peculiarit? che, seppur esagerate, non mi hanno mai dato fastidio. D'altronde è giusto giocare con l'improbabile e, se si conduce il gioco con maestria, renderlo piacevole: basti pensare ai conquistadores di Giovanni Luigi Bonelli e alla nave perduta o ai falchi assassini di Nizzi. Tornando a questa storia, trovo che il mondo di Donna e Lena sia ben descritto e il loro ruolo leggermente secondario (ma mai defilato) motivato dall'andamento della storia, mentre i fratelli Lane, mascalzoni "minori" in tutti i sensi rispetto alla banda di Jack Thunder, spiccano per la propria umanit? ed ordinarietà, anche se Bronco, dei due, è quello che mi risulta decisamente meno simpatico. Secondo me è la seconda storia migliore di Boselli dopo "Nei territori del Nord Ovest" (batte, seppur di poco, "Il passato di Carson") e probabilmente rientra nelle mie dieci storie preferite.