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TWF - Tex Willer Forum

Uso Di Kit Willer Nel Tempo


Guest Wasted Years
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Guest Wasted Years

Dopo la bacchettata di Jim Brandon (che se lo acchiappo, per quanto lo stimi... :lol::lol:)mi risolvo ad aprire un topic a parte per evitare di trascinare troppo OT quello del genitore ingombrante. In realtà, il filo del discorso somiglia abbastanza. Si dice che Kit Willer abbia dato problemi di gestione anche a GLB, e questo è molto verosimile, anzi è sicuramente vero. Si è anche aggiunto che già con GLB c'è stato un suo ammorbidimento e "imbamboccimento", per evitare che superasse il padre e ne offuscasse la figura. Vorrei che qui si discutesse questo aspetto, che è cruciale proprio per quella discussione. Kit aveva già imboccato questa strada del ritorno all'adolescenza con GLB? è suo inevitabile destino avere un comportamento più giovanile e dipendente ora che quando era bambino?Vorrei che si dibattesse della questione, possibilmente con esempi, per vedere come si è evoluta la faccenda ed in quali circostanze e per opera di chi Kit abbia mutato carattere nel tempo. Naturalmente è cruciale appurare se questa fu una scelta oppure gli sceneggiatori furono influenzati da forti spinte esterne, vuoi della redazione vuoi del pubblico dei Texiani. insomma, come vedono KIT i vari autori nel corso della loro evoluzione? E fu GLB a dare il la per il mutamento oppure questo avvenne dopo con i suoi successori?Domani, dopo il lavoro, mi attrezzer? per dare la mia versione.

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Dalla fascia 200... una storia particolarissima che ci mostra un G. L. Bonelli alle prese con un problema alquanto spinoso: il galletto Kit Willer, una bella ragazza che risponde al nome di Manuela Montoya e un terzo incomodo... il rivale! Il soggetto è suggerito da Sergio Bonelli e nasce da un'idea a quanto pare del cantante Fred Bongusto, una sera, a cena, in un ristorante milanese. Se a questo dato di partenza aggiungiamo che la bella Manuela non è la figlia di un campesino ma bensì di un borioso hidalgo discendente dei grandi di Spagna, cordiale tanto quanto altezzoso, il quadro è completo.


In questa immagine che posto sotto, Kit Willer è a spasso con un calesse in compagnia dell'innamoratissima Manuela. Piccolo Falco è attratto dalla ragazza, troppo presto per dire quanto, allorch? sopraggiunge infuriato l'accaldato pretendente ( di lunga data ) Don Pedro Cortez... Infastidito dall'atteggiamento del rompiscatole che si d' grandi arie, Kit Willer lo rimette al suo posto, come al solito.


Immagine postata


Nelle due tavole seguenti vediamo all'opera Tex Willer e Kit Carson, che nel frattempo hanno raggiunto il ragazzo nella hacienda di Don Montoya. In queste pagine, Tex Willer si assume il compito di chiedere la mano della giovane Manuela al borioso Don Carlos. Le immagini si commentano da sole...


Immagine postata


Immagine postata


Si potrebbe dire che se Kit Willer spinge il padre a fare questa richiesta, deve essere proprio innamorato. Ma davanti all'offensivo rifiuto, e soprattutto a tutta una serie di vicende che riportano Kit alla quotidianit?, non si può più parlare di ( vero ) amore. Adios Manuela...


Immagine postata


Kit Willer era semplicemente invaghito della ragazza o forse ha dovuto inghiottire il primo rospo della sua vita è Non lo sapremo mai, quello che appare nelle vignette è un giovane cavaliere nel più classico stile G. L. Bonelliano, freddo dominatore della situazione. Ai lettori l'ardua sentenza di leggere nel suo cuore.

Qualunque sia la vosta idea in proposito, questa scena mette in luce per la prima volta un giovane rampollo dalla psicologia diversissima da quella paterna, un ragazzo a mio parere quasi insicuro ( e questa sua insicurezza sarebbe alla base del frettoloso abbandono della compagna ), ma anche un Kit dotato di una maggiore autonomia, aperto ad un'interpretazione meno intransigente, che permetter? l'ascesa del personaggio nolittiano e boselliano così come lo conosciamo oggi.

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  • 2 settimane dopo...
Guest Wasted Years

Cio? Lo scolaretto sarebbe figlio del Kit che si innamora poi lascia la sua donna per seguire il padre?Beh... come ragionamento, lasciatemelo dire, è un po' debole. Credo la storia fosse una parentesi, di sicuro il soggetto non era completamente di GLB e il pap? di Tex si deve essere diverto a scrivere una storia fuori dai canoni. Come farebbe mai Kit a sposare la bella Manuela? La famiglia di lei gli è contro, i lettori di Tex non avrebbero mai accettato che uscisse dalla squadra, il finale sa di frettolosa uscita da una situazione che non poteva durare. Parentesi dichiarata, dunque. Se poi da questa nascono i "ci sono venuto con pap?", "me lo ha detto babbo", che per me hanno il suono di "il mio pap? è il migliore del mondo e il tuo no!" che a volte ho sentito lavorando con i bimbi, beh, consentitemi di dire che il salto è grande. Nizzi diceva "tra quei quattro uomini ci sono due ranger", ignorando che anche Kit aveva preso la stella. Il problema è questo. Nasce, questo, IMHO, da una conoscenza non perfetta della serie. Da cos'altro se no? Non sono dettagli, solo perchè Kit è un ragazzo giovane non dev'essere per forza mammone, o in mancanza BABBONE, se così non era. Sono questi equivoci che mettono una psicologia consolidata. Kit è stato allevato in mezzo ai pericoli, non esitava da bimbo, anzi era uno scavezzacollo, ha seguito quei tizzoni d'inferno senza invecchiare per anni e anni (mistero!), ora si comporta come un adolescente! SBAGLIATO. Boselli, a mio personale giudizio, fa di Kit l'uso che è più congeniale a Boselli. IMHO non per ragioni storiche, o di aggiornamento, ma perchè è la sua visione dei pard, un Tex introspettivo ed un figlio ancora dipendente dalla visione paterna del mondo. NON MI PIACE.

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Il kit bravo figlio di pap? è in parte dovuto anche alle censure... mi viene in mente il numero di tex "spedizione in messico" in cui quando il tenente offre la tequila, il bravo kit willer fa: "per me no, grazie."Questo è dovuto sicuramente ai tagli che fa la redazione.... In parte sicuramente è anche dovuto a Nizzi che lo ha dimenticato, e lo ha trasformato in un bambinetto che pende letteralmente dalle labbra del padre... Borden, nell'impossibilità di ridare smalto a kit willer come ai bei tempi di GLB, cerca di confezionargli una psicologia che lo distingua dal padre, e nel far questo credo si sia ispirato a storie come quella che ha citato ymalpas...

Boselli, a mio personale giudizio, fa di Kit l'uso che è più congeniale a Boselli. IMHO non per ragioni storiche, o di aggiornamento, ma perchè è la sua visione dei pard, un Tex introspettivo ed un figlio ancora dipendente dalla visione paterna del mondo.

beh, questo è vero... ma conferire una psicologia diversa al figlio gli permette di distinguersi dal padre
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Borden, nell'impossibilità di ridare smalto a kit willer come ai bei tempi di GLB, cerca di confezionargli una psicologia che lo distingua dal padre, e nel far questo credo si sia ispirato a storie come quella che ha citato ymalpas...

LA tesi è suggestiva, ma è debole. Innanzitutto l'impossibilità dipende da chi scrive e non da presunte ragioni storiche. D'Antonio ha confezionato un grande Tex, pur essendo stati posti dei limiti anche a lui, quindi l'operazione è senz'altro possibile per un grande sceneggiatore. In secondo luogo Boselli conferisce a Kit la psicologia che più a lui è utile nell'economia delle sue storie, diversificando non tanto Kit da Tex, ma Tex da Tex e Kit da Kit, facendone, cioè, degli altri personaggi a lui più congeniali. Operazione che va bene quando sei uno sceneggiatore che fa poche storie (come Nolitta), meno bene se conduci la serie. Nizzi lo ha correttamente sceneggiato per anni, poi ha perso la bussola e ha stravolto tutti i personaggi. Non credo alla tesi del recupero, è una argomentazione che non regge. Ispirarsi poi ad alcuni aspetti una storia atipica e assolutamente unica per GLB mi pare, francamente, una operazione che va bene per una storia o due, non per forgiare il nuovo (e contrario) carattere del giovane Willer.
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Innanzitutto l'impossibilità dipende da chi scrive e non da presunte ragioni storiche. D'Antonio ha confezionato un grande Tex, pur essendo stati posti dei limiti anche a lui, quindi l'operazione è senz'altro possibile per un grande sceneggiatore.

dicevo impossibilità di ridare vigore a kit willer perchè molto facilmente rischierebbe di superare il padre... di questo ne abbiamo già discusso. In questi limiti, Borden ha cercato di riutilizzare kit willer, preferendo sviluppare un carattere psicologico che lo differenzi dal padre.

In secondo luogo Boselli conferisce a Kit la psicologia che più a lui è utile nell'economia delle sue storie, diversificando non tanto Kit da Tex, ma Tex da Tex e Kit da Kit, facendone, cioè, degli altri personaggi a lui più congeniali. Operazione che va bene quando sei uno sceneggiatore che fa poche storie (come Nolitta)

ti dir?... io Boselli non lo vedo come nuovo conduttore della serie, proprio per quel troppo sentimentalismo e quella sua visione che anche secondo me si differenzia dal tex di GLB....... spero, però, che la sua volont? di rivalorizzare la figura di kit willer venga percepita dai nuovi sceneggiatori...
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Borden ha già spiegato il no alla tequila di Kit Willer, il quale è sempre stato ( anche con Giovanni Bonelli ) astemio. Borden ha anche parlato de "I due rivali" mettendo in evidenza l'atipicit? della storia, difficilmente si potrebbe ipotizzare che se ne sia ispirato per personalizzare il suo Kit Willer, io almeno non lo credo. Questo va detto e ribadito. Borden è il migliore conoscitore di Tex Willer che oggi si potrebbe trovare in Italia, ne è un suo fedelissimo lettore, e non dobbiamo dimenticarci che per anni, nelle veci di segretario, ha convissuto e collaborato direttamente con il grande G. L. Bonelli. Se avesse il tempo e la voglia di intervenire con maggiore regolarit? in questo forum, smentirebbe più di una persona... statene certi! il problema di fondo, secondo me, sta nel suo tentativo di imporre un'impronta personale ai personaggi e di adattare le sue storie ai dettati della casa editrice e della società contemporanea ( ciò che spiega forse in larga misura il suo "buonismo" ), cose di cui G. L. Bonelli si infischiava nella maniera più assoluta ( e questo mi suggerisce di aggiornare al più presto la discussione relativa alle peculiarit? del suo Tex! )

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Guest Wasted Years

dicevo impossibilità di ridare vigore a kit willer perchè molto facilmente rischierebbe di superare il padre... di questo ne abbiamo già discusso.

Ho capito perfettamente. L'impossibilità di ridare smalto ai personaggio rimane da dimostrare, ribadisco. Tex è stato rivalutato parecchio da D'Antonio in un Texone, niente impedirebbe ad un terzo sceneggiatore di rivalutare sia Tex che Kit. è chiaro ora?Per Ym:Non metto in dubbio la conoscenza di Tex da parte di Boselli, il fatto è che ha deciso di utilizzare i personaggi in maniera che a me pare poco azzeccata, anche se riconosco il valore delle sue storie. Che un ottimo conoscitore di Tex tratti, alle volte precisiamo, Kit Willer a quel modo, significa che l'amore per il personaggio, la professionalità e la professionalità non bastano. Ci vuole qualcosa in più, quel quid che ho tentato di esemplificare con la faccenda del tenore, del basso e dei cantanti di musica leggera. Guardate l'interpretazione di De' Andr? da parte dei bluvertigo, eppure sono tutti bravi e Morgan non canta male. Ma non c'è paragone!Che Nizzi abbia, alle volte, trascurato qualche piccolo dettaglio "storico" della serie lo affermano i fatti e non io. Borden è bravissimo, senza discussioni(ma anche Nolitta lo era, eppure il suo Tex non era molto apprezzato dagli appassionati)- Non metto in dubbio le sue capacità, la sua cultura eccetera, metto in discussione quelle che appaiono delle scelte per me discutibili, ed in fatti, io non parlo di IMPOSSIBILITA' di rivalutare Kit, ma di SCELTA di non farlo. Anche se ribadisco che l'interpretazione di un personaggio dipende anche da come lo si sente, e questo è indipendente dalla volont? di chi opera. Ribadisco che quello che dico è sempre IMHO e che siamo tutti in discussione a proposito delle nostre opinioni. Che dipendono da mille fattori e possono cambiare con il cambiare dei fatti.
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Si, infatti, Wasted, il mio post non era accusatorio ma svolgeva esclusivamente il compito di moderazione. D'altronde sono il primo a non discutere la cultura texiana di Boselli ma a contestarne la sua interpretazione di certi aspetti... la prospettiva cambia e lo testimonia un mio recentissimo post in un'altra discussione! I forum texiani, che sono seguiti in via Buonarroti ( anche se la casa editrice non è particolarmente stimolata a publiccizzarli ), esercitano una funzione di critica costruttiva fondamentale nella riabilitazione del personaggio, e spero col tempo di vederne i frutti... l'importante è di stare ben attenti ( tutti noi ) a quello che si scrive!

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Guest Wasted Years

D'accordo con te, amigo. Posso argomentare le cose, a volte, in maniera un po' irruenta, ma sono d'accordo con te che la moderazione è necessaria. Sono convinto al 100% della caratura professionale di chi sceneggia Tex, non credo ci sia mai stato nessuno che non fosse un fior di professionista. Ma tutti siamo umani e tutti abbiamo dei difetti. Quello che facciamo viene giudicato, e se non teniamo conto, nella giusta misura, dei giudizi, può anche darsi che il mercato o chi per lui ci giochi dei brutti scherzi. Io ritengo uno sbaglio non tenere più conto di alcune caratteristiche dei personaggi le cui storie si va a scrivere. Forse mi sbaglio, ma la libertà di interpretazione degli artisti, che è sacrosanta, quando va a toccare alcuni punti sensibili rischia di cambiare i tratti dei personaggi, scontentando troppo chi ad essi è affezionato. E qui non parliamo di una serie che dura da un anno o da dieci, ma che mi ha accompagnato da che so leggere. E ad alcuni di noi appassionati li ha presi bambini e li vede pensionati. Dunque è lecito andare alla ricerca di una spiegazione di alcune scelte. Io le attribuisco a determinate cause, anche se non pretendo di avere ragione in senso assoluto. Non sono affermazioni perentorie, sono solo idee e riflessioni personali. Non sopporto il Kit trattato da giovincello inesperto, non ho gradito alcune interpretazioni e direi che andrebbero evitate in futuro, IMHO. Non credo sia ragionevole asserire che i personaggi devono essere così perchè è impossibile il contrario, dato che sono bastati un Segura e un D'Antonio per dimostrare tranquillamente che non è così. Che poi qualche sceneggiatore abbia compiuto qualche svista e preso qualche granchio è umano, anche se non lo ho particolarmente apprezzatone nel leggerlo. Per me Tex è oggi alla ricerca di un interprete principale. Boselli va bene "seconda punta" ed ha già altri impegni. Alcune sue caratterizzazioni non mi hanno convinto, ultimamente, e credo per lui valga un po' il discorso di Nolitta. Nizzi ormai è anziano, e sono diversi anni che non brilla affatto. Spero il prossimo regista adoperi un nuovo registro nello scrivere i pard. Sarei felicissimo di un cambio di rotta, ma ho paura che non sia nell'aria. Ridateci Kit e Tex dei tempi d'oro.

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Guest Wasted Years

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L'albo Colorado Belle inizia con un kit che pensa a come avrebbe fatto suo padre, e cerca di seguire gli insegnamenti del padre.
Ecco, io trovo che questa caratterizzazione sia davvero poco azzeccata. Il ragazzo appare incerto, impaurito, ed ha addirittura il dubbio se ritrover? o meno il suo cavallo.
Ma la scuola navajo di Tiger Jack a cosa sarebbe servita?
Non mi piace questa caratterizzazione, affatto.
Kit, almeno questo era assodato, possedeva capacità ed iniziativa, che qui non dimostra proprio. Questo tipo di Kit mi rovina il piacere della lettura.
La storia poi è bella, ma il problema resta.

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Tra l'altro questo tipo di incertezza è ripetuta anche nella storia, sempre disegnata da Font, intitolata "Morte nella nebbia". Concordo con Wasted, Kit Willer non ha bisogno di pensare a cosa farebbe suo padre se fosse al suo posto, ormai è cresciuto, con G. L. Bonelli è già diventato un autentico tizzone d'inferno! I quattro pards sono un autentico quartetto di satanassi!

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Beh ragazzi per come la vedo io le incertezze con cui Boselli caratterizza il giovane Willer non sono altro che un modo per mettere ancora più in risalto le grandi doti e le capacità di Tex!! Se addirittura quel tizzone d'inferno ed impertinente giovinastro che ne sa sempre una più del diavolo di Kit Willer deve cercare di "mettersi nei panni del padre" per uscire da una situazione pericolosa, ciò significa che Tex è davvero l'uomo che non deve chiedere mai!!!Daccordissimo con voi nel dire che il giovane Kit non è più quello di un tempo e che vorrei vederlo nuovamente in azione come un tempo... tuttavia sono del parere che questa nuova connotazione che Boselli ha dato al personaggio possa servire da apripista per un nuovo "modo di interpretare" Kit Willer... Magari mescolando le sue attuali incertezze con l'irruenza del passato!!!

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Complimenti a Wasted. Le immagini postate sono quelle alle quali penso quando definisco l'incoerenza nell'uso di Kit Willer. Tali immagini sono in albi troppo recenti per essere accettabili. Non ci sarebbe stato nessun problema se esse fossero state nei primi albi vedendo il giovane Willer, in quanto avrebbero fatto parte della sua evoluzione.

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Guest Wasted Years

NEl Tex 200, Kit Willer, con la battuta scherzosa nell'immagine, illustra una caratteristica tipica sua nelle storie di GLB che il personaggio conservava ancora dopo più di 25 anni dalla sua introduzione. Kit è un giovane pieno di forza, di energia e di desiderio di mettersi alla prova, da autentico Navajo quale ?, e spesso d' dei matusa ai due pard.
Altro che appellarsi alla loro saggezza o chiedersi che farebbe il padre.
Almeno fino al numero 200 Kit era siffatto.

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Guest Wasted Years

Nel numero 209 cioè nella storia dell'aquila e della folgore vediamo un Kit decisissimo, che, nei panni di Indio Billy, inscena con Tiger l'assassinio prezzolato del padre e di Carson, e poi va a riscuotere il resto della cifra pattuita, da qualcuno che li aveva palesemente traditi.

E non lo fa certo con delicatezza.

Il ragazzo fa di testa sua, e riesce bene come non ma

durissimo!

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