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Origine Del Nome Di Tex


ymalpas
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Origine del nome di Tex



La leggenda vuole che il nome di Tex sia stato suggerito a Gianluigi Bonelli dall'insegna di un negozio di abbigliamento, ovvero "Tex Moda".

Il fatto curioso è che tale negozio non si trovava a Milano come in molti sono stati portati a credere, ma bensì in via XX Settembre a Genova, dove nel 1948 G. L. Bonelli viveva, ospite di un locale editore, per il quale scriveva brevi sceneggiature.

Una di queste, Red Killer, non era neanche un fumetto. Ma secondo Aurelio Galleppini fu proprio questo personaggio a suggerire al suo autore il nome del nuovo eroe, che difatti inizialmente fu chiamato Tex Killer.

Con questo nome Tex visse per alcuni mesi, il fatto è documentato per esempio anche da una celebre vignetta dell'ottavo albo a striscia.


Immagine postata



Ma il cognome "Killer", non era sfuggito all'occhio attento di Tea Bonelli, all'epoca editrice dell'Audace, che ne pretese la sostituzione.

Tea Bonelli non riteneva infatti opportuno che il nuovo personaggio, paladino della giustizia e fuorilegge suo malgrado, avesse addirittura un cognome, che tradotto dall'inglese, suonava minacciosamente come "sicario" o "assassino".

A questo punto si fece avanti Galep.

Ricordiamo che era stato lui ad aver proposto a Tea Bonelli, nel momento in cui si materializzava la sua collaborazione con la casa editrice, la nuova serie a fumetti con un personaggio calato in uno scenario western.

Aurelio Galleppini sugger? dunque anche il nome di Tex Viller.

La signora Tea non rest? soddisfatta neanche da questo nome e alla fine combattuta nella sua indecisione, scelse lei stessa il nome definitivo, limitandosi a sostituire la lettera iniziale del cognome con la consonante W!

Cosè nacque il nome di Tex Willer!

Il personaggio prese vita comunque a Genova, almeno nella mente di Gianluigi Bonelli.

Graficamente peraltro è invece Cagliari la città che può rivendicarne i natali, dal momento che le prime strisce furono disegnate da Galep proprio nella sua isola, prima che egli stesso, per ragioni pratiche, non accettasse l'invito della signora Bonelli di trasferirsi nella casa che fungeva allora, in quei tempi eroici, anche da casa editrice, a Milano.

La terza città che può rivendicare un diritto di paternit? sul personaggio è proprio quest'ultima, Milano, che con le sue vecchie e usurate macchine rotative lo diede in stampa e lo avvi? alla distribuzione nelle edicole di tutt'Italia.

Un fumetto che nel povero formato a striscia non superava nei primi anni le 20 / 25.000 copie vendute ( si arriver? solo a metà anni cinquanta a una tiratura di 60 / 70.000 copie ), sin dalle sue prime ore di vita non è stato avaro di emozioni e curiosità, che ancora oggi non smettono di sorprendere i lettori.

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