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TWF - Tex Willer Forum

Le Reminiscenze Salgariane Nelle Storie Di Tex


ymalpas
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Nel recentissimo secondo numero della rivista ho dedicato un brevissimo articolo alle reminiscenze salgariane presenti nella storia de "Il patto di sangue".

Vorrei approfondire l'argomento qui sul forum, perchè i prestiti sono più numerosi di quanto sarebbe lecito aspettarsi.


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Il primo episodio di cui vorrei parlarvi è contenuto nell'albetto a striscia n° 48 "Il fantasma di Union City" della "serie verde" ( la storia è "Impronte misteriose" contenuta nell'albo gigante n° 20 intitolato "Un piano ardito" ).

Tex si improvvisa psicanalista facendo rinsavire la signora Carol Horton che aveva perso la ragione dopo essere stata gettata nel pozzo di una miniera dal perfido Pablo Valverde.

Lo stratagemma usato da Tex, ovvero quello di far rivivere un'esperienza molto forte e simile a quella già vissuta in precedenza dalla poveretta in modo da provocarne, attraverso lo shock, la guarigione, è lo stesso usato a sua volta da Salgari nel libro "I pirati della Malesia".

In questo romanzo vediamo infatti Sandokan che davanti alla disperazione dell'amico Tremal Naik, riesce a far rinsavire la fidanzata di quest'ultimo, Ada, facendole rivivere una scena simile a quella che l'aveva portata alla follia.

Nell'immagine sottostante, che nella storia si pone a conclusione della messinscena ideata da Tex ( consistente in un bagno collettivo in un freddo torrente all'interno di una caverna ), il ranger palpeggia incautamente il seno della donna!


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Non ho mai letto niente di Salgari perchè non mi è mai piaciuto quel tipo di ambientazione esotica, però sapevo che GLB era un accanito lettore di questo tipo di libri!Di certo quello della signora Horton è un episodio singolare, non tanto per il fatto che si è ritrovata "prigioniera" suo malgrado in quella specie di grotta, ma più che altro per lo stratagemma utilizzato da Tex per tentare di "dare una scossa al sistema nervoso di quella poveretta" (se non ricordo male la battuta!)Non so se i lettori sarebbero a loro agio nel leggere qualcosa del genere nelle pagine di un inedito, forse strapperebbe solo qualche sorriso!

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  • Collaboratori

Il mondo di Tex e il ciclo malesiano hanno un punto d'incontro nella seconda metà degli anni ottanta allorch? Claudio Nizzi e Aurelio Galleppini danno forma alla storia "Gli Strangolatori", contenuta negli albi nn 312/314, la cui trama ricalca più o meno fedelmente il quarto romanzo scritto da Salgari incentrato sulla figura di Sandokan che ha per titolo "Le due tigri".

Protagonisti in entrambe le vicende sono i famosi strangolatori indiani... i Thugs! i quali erano soliti uccidere le loro vittime servendosi di un caratteristico laccio di seta: il Rumal. Da notare come i Thugs si muovono furtivi, silenziosi come ombre, attaccando le loro vittime alle spalle, come esemplificato nella vignetta sottostante.


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Un altro strumento era il Ramsinga, una tromba metallica dal suono acutissimo, con la quale i Thugs comunicavano tra loro nella giungla.


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Un altro elemento fortemente simbolico era la statua della dea Kal', divinit? femminile dalle molteplici braccia, feroce e sanguinaria quanto i suoi adepti.


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Il covo della setta è in entrambi i racconti situato in un'isola, in una grande caverna sotterranea alla quale si accede attraverso numerosi e intricati cunicoli. Da notare che la struttura dei sotterranei è praticamente identica!


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Per accedere ai sotterranei i Thugs del romanzo salgariano si servono di un grosso tronco cavo di Banian. L'espediente è ripreso, come si vede nell'immagine sottostante anche da Claudio Nizzi.


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In entrambi i racconti l'obiettivo dei Thugs è quello di sacrificare una giovane donna alla dea Kal'. Ne "Le due tigri" è Ada, la "Vergine della Pagoda" a rischiare di finire sul rogo, nella storia di Tex una bella ragazza rapita dai sanguinari ind'.


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Da notare infine che:

a) Galep disegna la foresta di Brazoria, nel sud del Texas, come un ambiente tropicale;

b ) il capo dei Thugs ( Sudoyhana in Salgari ) ha nella storia di Nizzi il nome di Raymangan, eufonicamente molto simile a quello dell'isola delle Sunderbunds dove ha sede il covo dei Thugs salgariani, ovvero Rajmangan;

c ) Il finale è in entrambe le storie praticamente identico, ovvero esse si concludono con la morte per affogamento ( dovuta all'inondazione dei sotterranei ) degli odiatissimi Thugs.


Ricapitolando tutto, possiamo dire che Nizzi ha fedelmente reso omaggio al mito salgariano, assecondato da un Galep molto ispirato nonostante il declino artistico sempre più prossimo.

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