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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    John è franco con Tex, ma non fuga tutti i suoi dubbi. John non dice: "Tex, non sono stato io a rubare l'oro, credimi, sto morendo e non mento". Chiede solo a Tex di conservare un buon ricordo di lui. John non fuga i dubbi, è in qualche modo ambiguo. Sa che Tex sospetta di lui, e non cerca di convincerlo della sua innocenza, anche perché non ne ha più il tempo né saprebbe dare una spiegazione di ciò che è accaduto, perché anche lui ha tante domande nella testa. John sa che i tarli che gli rodono il cervello sono gli stessi che ha Tex, e non dice nulla che possa giovargli davvero. Chiede solo che Tex conservi un buon ricordo di lui, ma è troppo poco, per i dubbi di Tex. Quest'ultimo nella testa ha troppe domande: chi ha ucciso Leslie? Perché John è fuggito? Domande alle quali non sa dare risposta, e quel sorriso finale di John non gli basta, anche se Tex vorrebbe farselo bastare eccome. Anche per questo, adoro questa storia...
  2. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Non ci crede, o meglio non sa cosa pensare. Obiettivamente, per come sono andate le cose, il colpevole non poteva che essere John, e anche quando Tex fornirà la sua testimonianza nella commissione d'inchiesta, è consapevole che le sue parole sono un atto d'accusa verso il suo amico. Ma non può fare diversamente, perché non può immaginare l'abominio dietro la morte di Leslie. Poi pensiamo che Tex ha all'epoca poco più di vent'anni, anche se Ticci, forse per non disorientare il lettore, lo disegna come sempre... Mentre su Tom posso capire il tuo punto di vista, su John francamente non riesco.
  3. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Complimenti per il bell'intervento, F80T, in linea con lo standard a cui ci hai abituato. Dopo il tuo commento di Tra due bandiere, lo attendevo e, come al solito, non mi hai deluso. Pur concordando con te sul finale, non condivido affatto il 2 sulla conclusione della vicenda, perché ritengo che una storia così bella (anche per te lo è, visto che le attribuisci addirittura 10 per oltre tre quarti della vicenda) possa pure avere un finale atipico e amaro, anche se non canonico o texiano. L'impotenza di Tex e la sua frustrazione, unita a quella richiesta di vicinanza fatta al Vecchio Cammello nell'ultima vignetta, posso dirti che mi hanno reso Tex, per una volta perdente, più caro. Quel paesaggio crepuscolare tra i campi di cotone, con i due pards che cavalcano insieme come sempre pur in un contesto così amaro, restano tra i miei ricordi texiani più preziosi. Ma qui entriamo nelle percezioni personali. Ancora complimenti per il post.
  4. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Diablero ha commesso un grave errore e penso ne sia consapevole anche lui. Sarà un peccato la sua assenza nei prossimi 14 giorni, perché lui è uno che arricchisce il forum, in qualità ma anche in quantità, perché scrive tanto, e su tanti aspetti. Io stesso, che ho invocato la sua sospensione di fronte a espressioni inaccettabili, oggi sono dispiaciuto per come è andata. Ma la decisione dei moderatori è da rispettare, è probabilmente la misura più opportuna e, da scafato frequentatore di forum qual è, immagino che la condivida anche lo stesso Diablero. Personalmente, spero che questa decisione induca a una maggiore moderazione per il futuro. Anche se trovo spesso sgradevoli i suoi toni, non ce l'ho con l'utente Diablero, cui riconosco, oltre che la competenza, almeno la buona fede. Buona fede nel suo tentativo di difendere a ogni costo la memoria di Glb e la sua creatura Tex. Solo che va troppo oltre, ed è giusto, anche se non piacevole, censurarlo.
  5. Leo

    [741/744] Sierra Nevada

    Non amo le storie di Mefisto, e in quanto tale non ho amato nemmeno la storia del Dottor Weyland. Questa però mi sta intrigando di più, vai a sapere il perché. Per ora non dico nulla, voglio solo soffermarmi sulla donna che definisce le grinte dei pards non più rassicuranti di quelle di Mefisto e company: è solo uno dei diversi momenti di ironia presenti in maniera brillante in questi due primi albi. Ma è anche il più significativo: probabilmente, se li vedessimo in carne e ossa, i volti vissuti di Tex e Carson farebbero paura anche a noi
  6. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Anche qui, ti lasci prendere dalle singole vignette per confezionare una tesi. Ma da nessuna parte, mai, io ho sentito questa storia urlare: "guerra"! Se analizzi le singole vignette perdi il contesto generale, l'atmosfera. Dire che questa storia è guerrafondaia per me è veramente esagerato. Non aveva elementi, e alla luce di ciò ha dubitato sempre di John. Ha preso una cantonata, ci può stare. Comunque, vedo che qui si ritorna a dire sempre le stesse cose, io stesso mi rendo conto di essere diventato un disco rotto. Ho detto già tanto su questa storia, non ci siamo fatti mancare un bel flame, ognuno resta sulle proprie posizioni, anche se ognuno di noi ha avuto motivo di riflettere e, come ammesso da @Poe, ripensare a certe situazioni. Lo stesso ho fatto io, pungolato dalle analisi di @Diablero (che se si mantenesse nei giusti confini sarebbe uno splendido Maestro, un Professore: e quando parlo di giusti confini, non faccio riferimento solo a qualche caduta di stile che è sempre da evitare, ma a certi toni da professore scocciato dal dover spiegare le ovvietà agli scolaretti: anche se molti di noi, qui, sono più giovani di Diablero, non sono comunque più di primo pelo e hanno un pizzico d'amor proprio, da difendere quando ci si sente apostrofati come incapaci di leggere e interpretare. Continua pure a pensarlo, Diablo, sei fatto così e nessuno può impedirtelo, ma perdiana, sai scrivere così bene, cerca almeno di non darlo a vedere in maniera così smaccata o, come accade a volte, sgradevole ), dalle domande retoriche di @Letizia, dalle riflessioni di @Exit. Ma ora basta. Non continuo più, sennò diventa stancante. E poi rischio di farmi venire la nausea per una delle storie che ho più amato in assoluto, e che anche in questo senso devo preservare
  7. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Su questo siamo assolutamente d'accordo.
  8. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Questa è una novità, che non conoscevo.
  9. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    @Thor983 complimenti per il bel messaggio, per nulla prolisso. Mi ritrovo in pieno nel tuo post, sarà che per imprinting (sei del 1983?) siamo pressoché coetanei? Comunque la penso esattamente come te, e infatti ho già espresso il mio auspicio e le mie aspettative sulle storie sulla guerra civile che potremo leggere in Texwiller. A proposito, ma Missouri è più fedele di Fda ai dettami di Glb? Mi piacque molto, ma ora non la ricordo, dovrei rileggerla.
  10. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Per me questa è una posizione oltranzista. Tex qui non è insicuro, semplicemente si fa ingannare. Ma non da uno più furbo di lui, bensì da uno che, dietro le spoglie di gentiluomo rispettabile del Sud, cela un essere abominevole, tale da ingannare chiunque. Tu, Diablero e altri lettori storici siete liberi di pensare che questo non sia Tex. Io, forse per il famigerato "imprinting" dovuto a questioni anagrafiche, sono molto più "laico" o tollerante sul punto. Mi rendo perfettamente conto che qui Tex si fa fregare e non rispetta alla lettera la promessa fatta sulla tomba di Rod o le parole dette a Carson. Ciò che cambia è la mia percezione su questi elementi. Non li vedo tali da dire che tradiscono la filosofia del personaggio. È una questione di soglia di tolleranza, in me più alta rispetto ai lettori più anziani o comunque strenui difensori del Verbo Glbonelliano? Forse sì. Ma visto che questa è una storia apparsa sulla collana Tex, pubblicata dalla casa editrice di Tex, più volte ristampata anche in edizioni di pregio dalla medesima casa editrice, non posso definirla un capolavoro di Tex? È sufficiente che io dica che è solo un capolavoro? Vi dirò di più: la storia è un capolavoro solo PER ME. Nel lungo dibattito di questi giorni, credo di non aver mai preteso di imporre il mio punto di vista sulla percezione di questa storia; ne ho solo difeso, con argomentazioni che ciascuno potrà trovare più o meno plausibili, i passaggi che venivano contestati. Ho ammesso che la situazione di Tom era al limite, e che la promessa di Glb è stata bypassata (anche se nella sostanza si è preservata per il fatto che Tex cerca- e ci riesce - di non uccidere nessuno). Non credo di star leggendo "il fumetto sbagliato". Dove tu ci vedi l'errore inaccettabile, io ci vedo una situazione del tutto nella norma, perché Tex non è infallibile.
  11. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Hanno un peso specifico molto diverso. In TDB Tex dice di non aver mai più sparato un colpo contro i sudisti. Di fatto, in FDA non spara alcun colpo PER UCCIDERE. Non è la stessa cosa, siamo d'accordo, ma per quella che è la mia sensibilità di lettore non c'è un tradimento alla filosofia del personaggio.
  12. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ma Tex non uccide nessun confederato, in questa storia. C'è attenzione da questo punto di vista. Al massimo i sudisti vengono feriti, e proprio quando non ne può fare a meno.
  13. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Obiettivamente, Diablero: quale autore, di fronte a una buona idea su una storia con lo sfondo della guerra civile, si sarebbe fermato per un baloon di una delle ultime vignette di una storia di tanti anni prima? Chi si sarebbe tarpate le ali per una vignetta, magari di fronte al desiderio di cimentarsi con uno dei temi più belli del West qual è quello della guerra civile? Non si tradisce il personaggio, questo è ciò che conta.
  14. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Però da lettore ha apprezzato Anderville. Poi ammette anche che le storie di Nizzi erano belle. Non avevano, però, a suo dire, l'ANIMA. È un giudizio che non condivido, ma non è questa la sede per parlarne. In questa sede ciò che importa è che anche Borden apprezzi FDA, come migliaia (ritengo) di altri lettori.
  15. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Quindi Borden dice che, se solo avesse modificato la fine, la storia sarebbe stata "un assoluto capolavoro". Non lo è solo per il finale, che vede Tex gridare di rabbia impotente. Per il resto, per tutto il resto, la storia va bene, anzi sarebbe un capolavoro. Ora, al di là delle parole di Borden, che non volevo affatto tirare per la giacchetta, un mio (ulteriore) commento sull'impotenza di Tex. Come ho già detto, la chiaroveggenza di Tex mi ha dato spesso fastidio. Qui, Tex non ha subodorato l'abominio. Non è Tex? Certo che lo è, perché Tex non è, non è mai stato nemmeno nelle intenzioni di Glb, infallibile. Questa sua fallibilita' lo ha portato, per anni, a dubitare di John anche dopo la sua morte. La riabilitazione postuma della memoria dell'amico è una delle cose più significative, forse più struggenti, di questa storia. Se in nome di questa componente emozionale così forte si sacrifica un pò di Tex, senza minarne la credibilità né la canonicita' (Tex non è infallibile), a un lettore come me la cosa va bene. Non parlo di lesa maestà texiana o di infedeltà al canone solo perché Tex viene ingannato, peraltro in modo così sottile e in circostanze così eccezionali. Totalmente diverso, e sicuramente più irritante, il caso di Mcready, in una storia che comunque io reputo ancora adesso una delle piu belle di Nizzi.
  16. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ok, ma vedi che la considera sempre una delle sue preferite, e che anche oggi rilegge volentieri. Non la scriverebbe, ma la legge senza scandalizzarsi ed anzi con piacere. Persino lui, il curatore custode della texianita'. E ad Exit pare incredibile che questa storia venga osannata da tanti, quando anche lo stesso Borden lo fa, questo intendevo dire. Per il resto, non volevo coinvolgerlo nella diatriba, ma per l'appunto ricordavo il suo giudizio più che positivo sulla storia
  17. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Meriteresti il ban
  18. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Detta così, sembra francamente l'ennesima forzatura pur di dare addosso alla storia. Sono state le circostanze, o il destino, di cui Tex è stato inconsapevole e incolpevole strumento. Ma non gli si può dare la colpa di nulla. Tex non poteva sapere dell'intervento di Leslie in favore del cugino. Sulle devastazioni di Richmond: ho sempre pensato che questa storia si svolgesse nelle fasi iniziali o al massimo centrali della guerra, con i nordisti che non sono ancora arrivati a bombardare la città. Sulla bisboccia degli ufficiali con le ragazze: è un classico, e lo è a maggior ragione quando si approssima la sconfitta: Salò docet... Exit, borden, custode dell'ortodossia texiana, ha definito più volte Fuga da Anderville la sua storia di Nizzi preferita. Persino lui, che quanto a rispetto del canone è il più attento di tutti. Lui non l'ha considerata una storia "sbagliata", come dici tu (poi magari ora la considera così). Se Tex perde, non è per sua colpa, ma è per l'eccezionalità delle circostanze. Perché non può immaginare l'abominio che sta dietro alla vicenda. Dubita per anni perché Tex è un uomo. Non è il semidio onnisciente e chiaroveggente che tante volte abbiamo visto e che a me ha sempre fatto storcere il naso. John per lui resta un mistero: da buon giudice di uomini, si rende conto che è un bravo ragazzo. Ma di fronte all'accaduto, non sa cosa pensare. Sta anche in questa incertezza, il bello di una storia che tu reputi solo accettabile ed io fantastica. Ci sono corde che in alcuni di noi sono più sensibili, e in altre no. Se ragioniamo con il vostro metro, dovremmo squalificare anche Il Passato di Carson. Possibile che con tutti quei carognoni che si muovono liberamente a Bannock, Clemmons non muova un dito per arrestarne qualcuno? Possibile che si faccia sempre infinocchiare? Possibile che Carson non sospetti dello sceriffo? Carson non è giudice infallibile come Tex, ma non è uno stupido. Eppure si fa fare fesso da Clemmons. Se non ci fosse la confessione del morente Buck, Carson non ci avrebbe capito nulla. E sta proprio lì, il bello della storia. Ora, la mia è una provocazione, ma è solo per dire che i pards possono essere ingannati, perché sono uomini e non dei. E questo non ne sminuisce la figura né la rende non canonica. Io la considero sempre la sua più bella
  19. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Certo, nella storia non c'è mai nulla di netto. Però, se ci poniamo nell'ottica dello schiavismo, quella era la parte giusta. Poi, la Storia è sempre grigia, troppo complessa.
  20. Leo

    [Color Tex N. 21] La gazza ladra

    Concordo che poteva essere sviluppato meglio. Penso che abbia inciso anche la lunghezza in termini di numero di pagine. Però, poiché anch'io parto sempre senza grosse aspettative per questa pubblicazione, stavolta sono stato piacevolmente colpito.
  21. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Nel sudista compassionevole, sin da ragazzo, ci ho sempre visto la presenza di un punto di vista diverso, che pure albergava tra i sudisti. C'è anche in questo schieramento chi ha preservato la propria umanità, e Nizzi lo fa vedere. Certo, per esigenze narrative è più comodo dipingere i sudisti come delle carogne, ma io credo che tutto sommato anche questo ritratto non sia così lontano dal vero, soprattutto nel campo di concentramento. La guerra ha incattivito, ha imbastardito le persone: basti guardare a quello che è avvenuto negli stati del Sud durante tutto il Novecento, e finanche adesso in certi casi. I soldati confederati di Anderville - non tutti, come abbiamo visto - si sono incrudeliti verso il nemico: non sono successe cose simili anche durante la nostra guerra civile? E a Anderville, cosa ci aspettiamo di vedere, se non sudisti che martoriano nordisti? Lo stesso oste, per me non è un bastardo tout court: è un bifolco, educato all'odio dalle circostanze degli ultimi tempi. Ce ne sono di parallelismi da poter fare, anche con la nostra stessa epoca. I sudisti rivestono qui una funzione narrativa che li vede più in negativo, ma non tutti loro lo sono. Solo il grosso di quelli che qui Nizzi decide di far vedere. Ma tra questi c'è anche Leslie, un personaggio grigio che io non ho mai visto come negativo (ma è inutile rivangare questo aspetto). Anche su questo avevamo risposto: Nizzi ci fa vedere solo quelli, per privilegiare la componente d'azione. Tex è dalla parte (storicamente giusta) del Nord, e fa vedere lui che combatte contro i sudisti. Proprio perché non è un documentario, ma una storia. Per me appassiona di meno proprio per il dipanarsi della trama. Io mi reputo un "boselliano", per i suoi personaggi cosiddetti "rubascena". Qui Nizzi ne propone almeno tre o quattro, di personaggi rubascena. E due di essi incarnano il conflitto civile. Quei due galli nella stessa famiglia, l'un contro l'altro armati, mi hanno sempre appassionato di più del dualismo tra Tex e Damned Dick da un lato e Rod dall'altro. Forse perché loro due ci sono sempre, durante la storia, mentre Rod lo si vede solo all'inizio e alla fine. Ma tramite i due galli si vedono scontri a fuoco tra le truppe (come nel caso in cui John e Leslie si fronteggiano), poi il campo di prigionia di Anderville, ed è a causa di questi elementi - e più in generale della contrapposizione tra i cugini - che io ho sempre ritenuto di aver sentito l'atmosfera della guerra in questa storia più che in TDB. Quest'ultima appassiona meno forse perché non ha personaggi come John e Leslie che incarnano il conflitto, se non nelle fasi iniziali e finali. Mi trovo in quanto dice Barbanera, anche se a questo punto TDB andrebbe riletta alla luce delle riflessioni di Diablero. Ma al di là delle riflessioni, che farò quando mi accingerò, in un prossimo futuro, a rileggere TDB, resta sempre il fatto che, quand'anche gli spunti di Diablero dovessero portarmi a rivalutare l'opera di GLB, io in via immediata le abbia sempre preferito quest'altra di Nizzi. Perché poi, nell'analizzare in dettaglio il tutto, abbiamo forse perso di vista il punto di fondo: la storia deve provocare emozioni. Se il Diablo si emoziona di più con TDB (e sa ben argomentare le ragioni di questa sua preferenza), altri, tra i quali io, preferiamo FDA. Lo so che sto dicendo una banalità, ma alla fine della fiera, dopo aver scandagliato tutti gli aspetti di entrambe le storie e averne portato alla luce le contraddizioni e le "non canonicità", resta sempre il piacere della lettura. Che per me è più importante della fedeltà al Verbo GLB, entro certi limiti. In nome di questo piacere a volte facciamo le crociate, esagerando un po' tutti. Diablero lo ha fatto di più, preso da una furia demolitrice che lo porta spesso a gettare il bambino con l'acqua sporca (dove il bambino siamo anche noi forumisti, offesi magari non direttamente ma inequivocabilmente, e l'acqua sporca è la storia detestata o l'autore esecrato). Per me l'incidente è chiuso. Rileggerò TDB, anche se non subito.
  22. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Poe, io sto difendendo questa storia da giorni. È chiaro che le critiche rivolte ai sostenitori di questa storia (che dicono cazzate, che si arrampicano sugli specchi, che non capiscono le cose, che non vogliono capirle) è anche una critica personale, no? E poi sentire parlare di immondizia riferendosi a una persona non va bene MAI, anche se non si è I diretti destinatari e anche se quella persona l'ha fatta tante volte fuori dal vaso... Lo stesso dicasi per Valerio, che percepisce l'offesa come me. Poi il sangue amaro non me lo faccio certo, anzi anch'io la chiudo qui e vado a impiegare il mio primo giorno di ferie (con febbre ma tampone negativo...che goduria! Per questo sì faccio il sangue amaro...) in un modo più costruttivo...
  23. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ma anche quando le dice in modo tranquillo, dal tono traspare sempre la convinzione della Verità Rivelata. Dice che tutti i sudisti sono mostri, ma non risponde a ciò che sto facendo notare da post e post, e cioè che c'è almeno un sudista compassionevole. Mi potete dire: è l'eccezione che conferma la regola, ma per me il sudista compassionevole è solo l'esempio di quello che pensano in tanti. È chiaro poi che tu fai vedere il grosso degli avversari in atteggiamenti ostili, ma Nizzi avverte il lettore che tra le giubbe grige non tutti la pensano così. Basta l'esempio. Esempio, non eccezione. Con Letizia ci siamo "accapigliati" sulla querelle Tom. Le ho detto che non concordo con lei, ma poi ho ammesso, più di una volta, che capisco il suo punto di vista. Con Diablero questo non si può fare. Per lui diventiamo carne da macello: diciamo cazzate, ci arrampichiamo sugli specchi, non capiamo le storie, dobbiamo essere indottrinati come i bambini, e soprattutto ancora ci facciamo piacere le storie di quel sacco di miserabile immondizia che è Nizzi. Ma insomma: non vedi la disparità dei toni? Nessuno qui vuol fare l'educanda, ma io già sul lavoro tengo riunioni conflittuali spesso e volentieri, mo devo pure venire qui a prendermi insulti perché non la penso come lui su Fuga da Anderville? Che per me è, e resta, un capolavoro, ma non ho la pretesa di imporre il mio punto punto vista. Argomento, qualche volta mi arrendo, altre mi impunto. Non impartisco lezioni, perché tra l'altro non me le chiede nessuno.
  24. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Ma infatti Letizia dice a Diablero: bisogna vedere se la colpa è di Nizzi o di Ticci. Cioè fa un commento assolutamente condivisibile. Non sono stato molto chiaro io, ma ripeto che il mio commento era destinato al solo Diablero, non a lei.
  25. Leo

    [113/115] Tra Due Bandiere

    Sti mostri subumani li vedi solo tu. Nell'oste che vuole scacciare Tom io vedo invece un uomo del suo tempo, incattivito dalle contingenze. Nei soldati, c'è quello compassionevole di cui tu non parli. Ti ostini a vedere Leslie solo come negativo, senza contestualizzarlo nella sua epoca. Non hai dimostrato niente. Il lettore a un certo punto pensa che Leslie sia il cattivo, ed invece è un uomo di saldi ideali, anche se ottuso e arrogante. E pensa che John sia il buono, ma poi c'è il sospetto che abbia trafugato l'oro. I personaggi, lungo il dipanarsi della storia, sono grigi. Lo sono eccome. Ti qualifichi da solo. Certe espressioni quando sono entrato in questo forum non me le ricordo. Il clima poteva essere arroventato, ma non avvelenato. E c'è pure chi ti ha messo il "mi piace". Forse è giunto il momento, dopo dieci anni, di prendere una pausa da questo luogo virtuale. Credo nei valori dell'educazione e del confronto costruttivo: qui invece c'è chi crede di avere la Verità Rivelata, crede di doverla imporre agli altri, se ne esce con un turpiloquio inqualificabile che non colpisce solo l'autore oggetto della discussione, ma anche i forumisti che, con ben altro approccio, stanno tentando di difenderne l'opera. Forumisti che sono definiti così: Nella migliore delle ipotesi, siamo conformisti che non sanno un cazzo di Tex. Rei di aver apprezzato Fuga da Anderville, colpevoli di non vederne le oscenità (che vedi solo tu), di non rendersi conto di quanto questa storia non sia canonica (con questo metro, anche GLB stesso e lo stesso Boselli, a guardarne le singole vignette col lanternino, non sono affatto canonici o coerenti tra di loro in molte circostanze). Credi di argomentare, ma offendi, perdendo di credibilità. Il dibattito che mi ricordo io era un'altra cosa. E lo dico anche ai due che ti hanno messo "mi piace": complimenti, ragazzi.
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