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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Alla fine del libro, ci sono due storie brevi, una delle quali è di Nizzi e Giovannini e si intitola "Il cacciatore di castori", pubblicata nel '71 su Il Giornalino. Ebbene, è la versione ultra-breve de La Ballata di Zeke Colter, il Cacciatore di Castori è lui, la vicenda è identica. Credo che La Ballata, edita nell'Almanacco del '94, sia una delle più belle storie di Tex e forse la più bella, insieme a Eroe per caso, tra quelle uscite sulla pubblicazione degli Almanacchi. Anche per questa avventura, Nizzi ha attinto dalla sua esperienza precedente, come già aveva fatto altre volte, ri-utilizzando trame già proposte in Larry Yuma. La cosa non sminuisce il valore della splendida storia innevata illustrata da Calegari, ma è una curiosità che penso non tanti conoscano.
  2. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    Sono d'accordo, scherzavo per far capire di essere psicopatico per Carson
  3. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Un po' lo immaginavo, anche se certi giudizi sono un po' troppo tranchants per essere del tutto finti. Auguroni anche a te caro Carlo e a francob e dix e a tutti gli altri amici di forum
  4. Leo

    Sentieri di carta nel West

    È una bella lettura, Dix. Molto interessante. Ci sono i mostri sacri del fumetto western nostrano. È una bella compagnia. Grazie per gli auguri, che ricambio.
  5. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Le interviste di Gian Luigi Bonelli sono straripanti come era lui. Alcune cose sono particolarmente degne di nota: 1) anche se ammette che il fumetto è la sua vita, in una prima intervista lo definisce come "un'espressione artistica di secondo grado". In una seconda intervista, fatta anni dopo, ammette candidamente di non leggere alcun fumetto, perché i fumetti non gli interessano. "Il fumetto, secondo me, è come un teatrino di provincia, eppure a un certo pubblico può piacere". Insomma, una presa di distanza abbastanza netta dall'arte che lo ha reso grande. D'altronde, lui stesso in precedenza confessa di aver accantonato il romanzo solo perché col fumetto guadagnava di più. 2) di suo figlio Sergio, dice che non condivide granché le cose che scrive. L'intervistatore gli ricorda che Zagor si rivolge a un pubblico più giovane, ma lui ribatte che Sergio scrive lo stesso cose un po' sconclusionate . Poco prima, aveva definito I Ribelli del Canada "una vaccata di racconto" (peraltro, io sono d'accordo con lui). 3) su Carson, l'intervistatore gli rimprovera il fatto (e siamo nel '82, quindi in epoca pre-nizziana!) che Carson ormai è diventato solo la spalla comica di Tex. E GLB non sconfessa questa affermazione. Questo per dire che probabilmente la dissacrazione di Carson, contrariamente alla nostra percezione, si può forse attribuire già a GLB e non solo a Nizzi come spesso facciamo anche qui sul Forum. 4) l'intervistatore lamenta che i personaggi comprimari abbiano poco spessore psicologico e che forse sarebbe meglio ridimensionare un po' Tex, o almeno dargli avversari più degni del suo peso. È una "critica" rivolta al creatore di Tex nel '82. Lui un po' glissa, ma evidentemente certe esigenze c'erano già anche all'epoca, almeno in un certo pubblico più "raffinato". Sappiamo come è andata: più di dieci anni dopo è arrivato un certo @borden che ha raccolto e soddisfatto queste istanze, sia per quanto riguarda i comprimari che per il ruolo e la personalità di Carson. All'inizio Boselli veniva criticato per i suoi personaggi "ruba-scena", ma è evidente che l'autore milanese ha in qualche modo salvato Tex, portando una ventata innovatrice fondamentale per la sopravvivenza della collana. Magari non vi frega nulla di queste mie osservazioni, peraltro in un giorno di festa come questo, ma trovavo degni di nota questi aspetti, letti tra ieri e stamattina. Buon Natale a tutti!
  6. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    Però c'è nella sequenza iniziale
  7. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Io se ho già una storia, non la ricompro a prescindere. L'unica eccezione sono stati quei cartonati a colori bellissimi usciti in edicola qualche anno fa, ma solo per le storie che ho amato di più (e mancavano Gli Invincibili, pazzesco!!! )
  8. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Conterrà qualcosa di irrinunciabile che costringerà chi ha già acquistato il cartonato di 35 euro a prendere anche l'edizione da edicola. Io, da buon collezionista di storie e non di albi, non sono intenzionato a prendere il texone di febbraio, che sarebbe solo una copia di una storia che già ho e in un formato eccezionale. Però vuoi vedere che mi costringeranno a spendere quei soldi ?
  9. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    Io la adoro non solo per un grandissimo Carson, ma anche per i due antagonisti, eccellenti. Comunque c'è un grandissimo Carson
  10. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    Guarda, mi sono cadute le braccia. Dopo anni di Boselli (ma in questo senso anche di Ruju), tornare al peggior Carson nizziano è stato uno sgradevole tuffo nel passato. Non sono contro Nizzi, anzi amo il Tex di Nizzi e sono diventato un appassionato di Carson SOTTO Nizzi. Storie come La leggenda della vecchia missione, Gli uomini che uccisero Lincoln, La Congiura, in cui c'e' un Vecchio Cammello in grande spolvero, mi hanno fatto innamorare del pard più anziano. Ma non posso dimenticare Delitto sul porto, in cui Carson soccombe in maniera poco dignitoso davanti al pugile nero, né potrò mai scordare Topeka, storia indigeribile per la figuraccia che fa il vecchio Cammello contro il vilain della storia. E or, purtroppo, sembra si torni alle vecchie abitudini...Vabbe va, vado a rileggermi I Giustizieri di Vegas.
  11. Leo

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    Anche quella. Ma lì il suo intento è quello di aiutare il suo amico Jonah, promessa peraltro fatta ai genitori dello stesso che sono affranti; la vera professione di intenti è secondo me più tardi, quando, pur non essendo coinvolto personalmente (nel senso che non è coinvolto nessun suo amico), decide di non infischiarsene, dopo un momento di dubbio. Tex in formazione
  12. Leo

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    YM, la vignetta era quella giusta? Grazie a Barbanera per i consigli
  13. Leo

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    Sei una brutta persona. Dovresti condividere il sapere, non puoi tenerti tutto per te
  14. Leo

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    Non te la cavi cosi. Voglio qualche titolo!
  15. Leo

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    D'accordo con te. Anche qui, d'accordo con te. Queste storie non hanno il solo intento di divertire, ma di mostrare al lettore, tramite una continuity soft, il background che ha reso Tex ciò che egli è. D'altronde, queste storie sono scritte nel solco di Nueces Valley, vero grande romanzo di formazione del nostro, un'opera - oltre che bellissima - anche di fondamentale importanza per la saga e seminale per la collana Tex Willer. Penso che tu ti riferisca alla prima vignetta di pag.60. Dimmi se ci ho azzeccato, ovviamente. In effetti quella sequenza mi ha colpito molto, e in questo senso la vignetta che più mi ha sorpreso non è stata quella sopra citata ma la vignetta immediatamente precedente (l'ultima di pag.59). Anche se si sta leggendo il giovane Tex, uno si aspetta sempre che Tex ragioni da Tex e non diversamente. E infatti Tex ragiona da Tex, esprimendo l'intenzione, a pag.60 appunto, di dare la caccia ai cattivi. Epperò, prima di questa "professione d'intenti", Tex dice all'amico mormone, nella vignetta di pag.59, che dare la caccia a quegli uomini malvagi "non è affar nostro". Eccolo, il Ruju che conosco! Che ha cura dei minimi dettagli. Il grossolano lettore (quale io sono) resta spiazzato di fronte alle parole di Tex, che pare infischiarsi della vicenda in cui è coinvolto. Ma invece è corretto così, Tex NON E' ANCORA il Tex che conosciamo, è un fuorilegge, è braccato dagli sceriffi. Tex DEVE infischiarsene, o almeno deve rifletterci su, come lui fa a pag.59. Poi, nel giro di un attimo, o nel volgere di una pagina, decide che no, non può far finta di niente: il Tex che conosciamo è già tutto qui. E' in piena formazione, prima dubita, poi decide. Due vignette, ma quant'è bravo Ruju! Ma che razza di post è questo? Devi veramente farmi sentire uno scarto di verme? Ti chiedo un consiglio su qualche libro sul West: dove hai preso questo stramaledetto sapere enciclopedico?
  16. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Altro giro, altra giostra, stavolta con Mauro Boselli. La sua intervista spazia dal suo rapporto con Glb alle sue preferenze fumettistiche, dalle storie scritte da lui stesso di cui è maggiormente soddisfatto a ciò che deve essere Tex: a questo proposito, Boselli ha compilato un piccolo manuale di istruzioni per nuovi autori che però, per sua stessa ammissione, non legge mai nessuno Un passaggio mi ha intristito: Boselli dice di non capire chi non vuole i ritorni dei personaggi storici in Tex. Dobbiamo proporli ora, dice in soldoni, questo è il momento giusto, Tex ha 70 anni e 700 numeri e "sarebbe assurdo pensare che vivrà per altri 70 anni". È triste pensare che, come tutte le cose umane, anche Tex in futuro sarà solo materia da narrare. Spero però, anche se io non ci sarò più da tempo, che altri 70 anni siano ancora un orizzonte raggiungibile dal vecchio Tex: mai sottovalutare la sua forza, chissà.
  17. Leo

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    Ma infatti il mormone è solo un indiziato; lo sceriffo dice che a decidere dovrà essere il giudice. In definitiva, di mormoni giovani e grandi e grossi non ce ne devono essere poi tanti, e un potenziale efferato assassino è meglio comunque non lasciarlo in libertà. qui sono d'accordo, anche se lo sceriffo motiva la sua scelta dicendo che preferisce non avere troppo in forze un ragazzone del genere. Prostrato dalla fatica, è più gestibile. Siamo sempre nell'Utah di metà ottocento, ci può stare. In effetti tutta la famiglia ha una crudeltà patologica ma proprio per questo affascinante. Trovo in definitiva che questa storia rappresenti per Ruju un gran debutto!
  18. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Obiettivamente è stato un comportamento da primadonna un tantino antipatico...e comunque Carson non gli deve stare tanto simpatico, vista la figura che gli fa fare in Oklahoma. Forse per questo vorrebbe scrivere sul giovane Tex, perché non c'è Carson...
  19. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Nella stessa intervista, quando gli chiedono se scriverebbe ancora per Tex, Berardi afferma di essere interessato a scrivere una storia ambientata nel periodo in cui Tex è ancora un giovane fuorilegge. Tenete conto che l'intervista è di oltre due anni fa e probabilmente Berardi non poteva immaginare che fosse in cantiere la collana Tex Willer. Si potrebbe tentare una cosa di questo genere, @bordenvisto l'interesse palesato dall'autore di Ken Parker?
  20. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Nel frattempo, ho letto l'intervista a Giancarlo Berardi, che in effetti conferma che dovette chiudere la saga con una sola storia perché Milazzo aveva abbandonato il fumetto seriale per dedicarsi a operazioni più autoriali. Ma non si ferma qui: dice anche che l'idea del finale gli è venuta solo mentre scriveva le ultime dieci tavole! E che subito dopo, passeggiando sul mare, gli sono scappate le lacrime. Una lettura preziosissima, questo bel librone della allagalla
  21. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Allora l'ho letto ma nono ricordo. Urge una rilettura, ma vorrei farla dell'intera saga. Chissa quando troverò il tempo... Un'altra domanda, nk... perché nell'episodio finale sono intervallate tantissime scene dell'episodio precedente? Mi pareva una cosa un po' forzata, forse solo per arrivare ad una lunghezza di pagine accettabile... magari lo hai letto da qualche parte. Grazie.
  22. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Una bojata che a me piace
  23. Leo

    [Tex Willer N. 14 / 15] Paradise Valley

    Senza dimenticare la bella figura dello sceriffo, uomo integerrimo e coraggioso. Penso che a questa figura Ruju abbia dedicato belle pagine nella seconda parte, soprattutto per via del fatto che, da avversario del fuorilegge Tex, dovrà riconoscere nel futuro ranger l'uomo giusto che egli è.
  24. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Con tutta la simpatia per dix, e restando convinto che i gusti non si prestino a essere discussi, mi sembrano francamente eccessive le critiche al cartonato. È un prodotto editoriale e-cce-lle-nte: non trovo altre parole, è una soddisfazione tenerlo tra le mani e farsi riempire gli occhi da quella carta sì bianca ma non riflettente, da quei disegni goduti in tutta la loro bellezza, proprio GRAZIE alle dimensioni di quelle pagine. Non scherziamo, su. E questa è una bella idea. Che ne dici, Mauro?
  25. Leo

    Sentieri di carta nel West

    Quello che dici, nk, è estremamente interessante. Purtroppo non ho mai letto Faccia di rame, che dovrò procurarmi in qualche modo: non faceva parte della collana Mondadori, no? Quindi non sapevo dei tanti temi rimasti in sospeso. Ma tu dici addirittura che Berardi avrebbe potuto scrivere un finale alternativo, magari in più episodi, e che la cosa non è stata realizzata perché: 1) Milazzo non se la sentiva 2) contemporaneamente, rifiutava che altri lo facessero. Non che diffidi di te, lungi da me, sei sempre una miniera inesauribile e preziosa di informazioni succose e un appassionato di prim'ordine, ma sarei curioso di sapere quali sono le fonti delle tue affermazioni, che di fatto attribuiscono la "responsabilità" della morte di Ken al disegnatore (mi colpisce che non abbia lasciato spazio ad altri, soprattutto, visto che lui non se la sentiva). Non c'è alcun benché minimo intento di polemica in questa mia domanda, nk, so che sei iper affidabile; volevo solo sapere come eri venuto a conoscenza di questi aspetti così importanti Detto ciò, ribadisco che anch'io ritengo che l'esperienza di Ken sia conclusa. Vorrei solo una storia con Tex e Carson, che può ben collocarsi nella fase antecedente al suo arresto. Se non sbaglio era anche un tuo desiderio, no?
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