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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    La biografia di Tex

    Messaggio in linea con il tuo nickname: simpliciter, semplicemente. Chiaro da leggere, elegante nella forma, semplice da capire. Anche a me capita di dire: "è solo un film", "è solo un fumetto", "è solo una partita di calcio", "è solo un romanzo". Sono tutte mie PASSIONI. E le tengo tutte in grande rispetto, come anche Barbanera. Ma restano cose "non serie". "Non facciamo nulla di serio, ma lo facciamo in modo serio", diceva qualcuno: io mi aspetto da Borden e da Antonio Scurati e da Rino Gattuso serietà e professionalità, e mi incavolo se non mi piace qualcosa. Ma ciò non toglie che siano "solo" passioni, e che l'incazzatura non debba mai trascendere e diventare altro. Questo è il senso di espressioni del genere; attaccarsi ad esse mi pare esageratissimo. Non vi capisco, a voi competentoni... Quanto più siete (o vi ritenete; ed io ti ritengo, beninteso) competenti, tanto più non riuscite a frenare un'arroganza a tratti veramente odiosa... usando il VOI, sto pensando anche all'altro amico sardo WY. A me piace parlare con voi, ma siete a rischio ban e io non me ne faccio una ragione...sei stato pure un insegnante, lo hai fatto con così tanta protervia? Scusa la franchezza, Ken51, ma sono veramente dispiaciuto. Si può parlare diversamente, a una certa età dovremmo averlo capito tutti, che scrivere le cose su un forum è diverso che dirle a voce. Mah! E' spiacevole anche quando ci spacci per cortigiani che adulano il re, dicendo: "Contenti tutti quelli sempre contenti di dare ragione a Borden, a prescindere ...;", come se non avessimo un autonomo raziocinio che ci consenta di pensare con la nostra testa...
  2. Leo

    La biografia di Tex

    Ken, scusami, ma per quel che mi riguarda sei ancora fuori strada. Ho espresso più volte in questo topic apprezzamento per l'intervento in cui pecos spiegava cos'era il West di Tex, e cosa è SEMPRE stato il West di Tex, con Eli Parker commissario A VITA per gli affari indiani, Cochise ancora vivo ai tempi di Tex, la possibilità di utilizzare la dinamite e di mangiare le patatine fritte. Tex non è mai stato un libro di storia, questa era la premessa (vedi anche il bell'intervento di Apache Kid in ultimo), né stilare una cronologia ha lo scopo di renderlo totalmente aderente alla realtà, ma solo di dare maggior coerenza alla saga. Peccato che i tuoi figli non abbiano mai preso in mano un fumetto Ora vado al tristo lavoro... Buona settimana a tutti.
  3. Leo

    La biografia di Tex

    D'accordissimo. Il tuo discorso vale anche per me. Io non voglio giustificare alcuna incongruenza. Ne prendo atto, ci sono e basta. Le letture di Mondillo e De Falco sono legittime, ma non sono nemmeno esse "verità evangeliche". Perché dovrebbero esserlo? Perché il Tex di Tra due bandiere è in società con i suoi due amici? Perché ha abbandonato la casa paterna? Forse - ipotizzo - perché ormai non ce l'ha più, una casa paterna. E' un'ipotesi, per me giusta, ma è buona come l'altra - alternativa - che ce l'abbia ancora. Nessun vangelo, Ken. Però riflettiamo su una notizia: Il Passato di Tex è la prima storia di Tex. Lo ha detto GLB. Ma tu dici: 'ndo' sta scritto? Ammettiamo allora che NON lo abbia detto GLB (che significherebbe rigettare quanto dice Borden, che con GLB ci è cresciuto, ma vabbé). Tu dici che, poiché il romanzo è opera di Borden, esso diventa meramente "strumentale", Borden se la canta e se la suona. Sai chi ha scritto la prefazione al romanzo, presentandolo come un'autobiografia? Sergio Bonelli, il figlio di GLB. Sergio Bonelli, l'editore di Tex. Perché Mondillo e De Falco - studiosi competenti e che meritano rispetto - devono essere portatori di verità evangeliche, e l'editore e il curatore di Tex no? Se l'è cantata e se l'è suonata anche Sergio Bonelli? Né vale dire: ma Sergio parlava del romanzo, che era alternativo agli albi. No, Sergio parlava dell'autobiografia di Tex (parole sue) contenuta nel romanzo. C'erano alcune rivisitazioni, certo, ma c'era tutto un impianto cronologico che è stato non solo accettato, ma anche avallato e condiviso dall'editore di Tex. Impianto cronologico avallato e condiviso dall'editore. Studiato, per ragioni di maggiore coerenza, dall'attuale curatore, nonché primo discepolo di GLB. A me basta. Ri-d'accordissimo Questo dovrebbe essere lo spirito. Se poi non lo accetti, ok, ci sta pure. Le posizioni sono ormai chiare
  4. Leo

    La biografia di Tex

    Dipende dal significato che si dà all'aggettivo "inverosimile". Tutte quelle che tu poni sono alternative, come un'alternativa è quella di continuare con l'arte paterna. Bounty killer e gambler, uno come Tex? Sceriffo o ranger? Borden spiega perché Tex non contempla questa scelta: "Dopo l'esperienza della guerra rivoluzionaria, in quel momento il mio unico desiderio era di vivere in pace". Ci può stare o no? Non è inverosimile, Ken51. Rispondo non perché voglia difendere Borden (risponderà lui quando vorrà), ma perché avevo già parlato di questo aspetto e sono costretto ad auto-quotarmi:
  5. Leo

    La biografia di Tex

    E poi, perché Tex avrebbe dovuto abbandonare il ranch paterno per andare a fare lo stesso lavoro con Rod e Dick? Se i suoi erano ancora vivi prima della guerra, non ci sarebbe stata la necessità di questa società, di cui invece si parla in Tra due bandiere. Ergo, Tra due bandiere è successiva alla morte di Ken e di Sam...
  6. Leo

    La biografia di Tex

    Perché, nel West esistevano tante altre alternative? Non era il lavoro della vita, era una società temporanea per fare un po' di soldi. E' un assunto come un altro, puoi non condividerlo, ma nemmeno definirlo ASSURDO. Non c'è nulla di assurdo in questa scelta, siamo nel sudovest americano dell'ottocento! era più coerente PER TE. Per me, che il Tex reduce dalla guerra civile fosse il fuorilegge de Il Totem misterioso è molto meno coerente. Sono opinioni, nulla di assurdo né di inverosimile. Non l'ho mai detto, figurati. Ma il problema è che in molti - come per l'appunto, Ken51 - non vogliono condividerlo. Per loro l'Eroe del Messico non si svolge nel '60-'61, ma dopo la guerra civile. E purtroppo non c'è nulla di incontrovertibile, se non le parole di Borden (sulla storia Il Passato di Tex), che però non dipanano i dubbi dei fautori dell'altra cronologia. Dix, io convengo già con te: so' fumetti. Ma ciò non toglie che ci si possa divertire non solo a leggerli, ma anche a interpretarli, a collocarli cronologicamente, a trovarvi una coerenza interna. Come tutte le passioni, ci si diverte a discuterne.
  7. Leo

    La biografia di Tex

    Ma infatti io ho detto che le cose possono incastrarsi come si vogliono. Poi, bisogna vedere quelle che si incastrano meglio. E a questo punto ho detto: - quale versione aderisce meglio alle date storiche (se teniamo conto che la rivoluzione di Montales sia il conflitto civile del '60-61)? - è più verosimile che il Tex di Fuga da Andervile sia successivo al Tex fuorilegge o antecedente ad esso (per me - per me - è successivo)? Infine, non sta scritto da nessuna parte che GLB intendesse Il Passato di Tex come la prima storia di Tex. Lo ha però riferito Borden, che con GLB ci è cresciuto. Per cui per me resta sempre l'ipotesi più verosimile Ma certo che lo stiamo facendo, Texan! Siamo in un forum di TEX, nel settantennale di TEX, alla vigilia di una serie attesissima sulla giovinezza di TEX. Stiamo facendo un OCEANO di chiacchiere. E ognuno ha la sua idea. La tua biografia, che si fonda su quella di Boselli e che io condivido, non è l'unica possibile. Non lo è perché chi ha letto i primi albi di Tex ha letto altro e ha diritto di avere una sua opinione. Qui si sta parlando della biografia più opportuna, di quella che incastra meglio tutte le date e gli eventi, di quella più coerente. Ma non sarà mai l'unica. Ken51 ha ben scritto, qualche tempo fa, che gli autori passano e il personaggio resta, e nulla vieta che tra qualche centinaio di anni un altro autore scriva un episodio in cui enfatizza l'incontro tra Tex e Carson e Arkansas Joe, con la consegna della mitica stella n.3 da parte di Marshall. E noi muti (oltre che già defunti ) Quindi le nostre restano chiacchiere, che non vuol dire fumo. Io sto apprezzando molto la tua opera e la condivido, avendo sposato la versione cronologica del Romanzo, che è quella a me più congeniale. Ma qualche "vecchia mummia" non sarà mai d'accordo con noi. E non avrebbe torto.
  8. Leo

    La biografia di Tex

    Esatto. "Ciascuno può preferire una cronologia rispetto ad un'altra" è anche il succo del mio pensiero. Anche questo è vero, ma magari Borden avrà l'accortezza, nella nuova serie, di non rendere questo azzeramento manifesto, così da non urtare la suscettibilità dei "puristi" (termine che qui uso in modo per nulla polemico ma del tutto rispettoso del loro pensiero). In effetti non lo sapremo finché non leggeremo.
  9. Leo

    La biografia di Tex

    Il mio intervento originario diceva più o meno la stessa cosa. Il Tex de Gli Invincibili era ancora un fuorilegge. Mi auto-quoto: Scrivo che nell'albo "la cronologia è quella degli albi o di Carlo Monni". Tanto che poi parlo di "sforzo di trovare una certa coerenza nella cronologia" e faccio ipotesi che di fatto annullano le parole di Tex che si auto-definisce fuorilegge. Il Borden del '97 non si era ancora posto il problema della cronologia, e aveva fatto dire a Tex di essere un fuorilegge nel 1865-66. Il problema della cronologia se lo è posto dopo, o meglio penso se lo sia sempre posto, per poi però "cristallizzarlo", dopo una lunga gestazione immagino, nel romanzo. Se "Il Passato di Tex" è la prima storia di Tex, come può la stessa essere precedente alla Guerra Civile? E' un'ipotesi altrettanto possibile, ma è da escludere che Tex diventi fuorilegge durante la guerra civile. Questa ipotesi non tiene conto di Fuga da Anderville, che è del 1864. Anzi, comincia nel settembre 1864. L'avventura si dipana in diversi mesi, tanto che lo stesso Tex dice a Carson di aver rivisto John (al campo di prigionia) "parecchio tempo dopo". Passa ancora del tempo, e John muore, ucciso da una granata. Siamo ormai alla fine della guerra. Ancora, "alcuni mesi dopo la fine della guerra" (siamo ormai quindi sul finire del 1865), Tex depone davanti ad una commissione d'inchiesta circa la vicenda Walcott. Quindi, quand'è che Tex diventa fuorilegge? Durante la guerra civile, come dice Mondillo, non è possibile Siamo quindi ormai a fine '65, inizi '66, anno in cui presumibilmente si colloca l'avventura in Messico de Gli Invincibili. Se il Tex de Gli Invincibili è fuorilegge in Messico per la prima volta, dove collochi l'avventura con Mefisto e Lily? Che storicamente dovrebbe essere avvenuta nel 1860-61 (come abbiamo detto sopra in altri post)? Vedi che non si incastra neanche questa? @pecos qualche tempo fa aveva scritto un bel post in cui diceva di non prendere per oro colato le date storiche con quelle di Tex. Il succo del messaggio era che la storia texiana può essere anche falsata, una sorta di realtà storica parallela in cui alcuni eventi storici sono accaduti in anni imprecisati, e comunque diversi o non necessariamente collimanti con la realtà storica. Con questo assunto, ad esempio, il Tex fuorilegge de Gli Invincibili potrebbe davvero essere arrivato in Messico da fuorilegge per la prima volta, con la rivoluzione di Montales che avviene in un momento successivo al 1861 (magari, nello stesso periodo de Gli Invincibili). Come si vede, si può dire quello che si vuole. Ergo, non si può invece dire che "Mondillo ci aveva azzeccato alla grande": se diamo per buona la premessa di Pecos, possiamo dire che Mondillo, o Monni, sono coerenti (e sono sicuramente coerenti con la tradizione degli albi), ma se invece dobbiamo "incastrare tutto alla perfezione" (come dici tu) ecco che non si incastra un bel niente (Tex fuorilegge nel 1866 non ha ancora conosciuto Montales quindi?). Se proprio dobbiamo trovare degli incastri, che tengano conto di: - una certa aderenza alle date storiche - verosimiglianza della saga (può il giovane fuorilegge essere il reduce della guerra civile?) allora, per me, l'ipotesi di Borden è la più coerente. Buona domenica a tutti.
  10. Leo

    La biografia di Tex

    Poi voglio entrare nei crediti però
  11. Leo

    La biografia di Tex

    Per prima cosa, trovo insopportabilmente ingenuo il complotto orchestrato ai danni di Tex, che si sarebbe fatto corrompere da una biondona di cui si sarebbe innamorato e con cui vorrebbe fuggire ... Esatto. Di fronte all'inconsistenza del complotto architettato da Lily, l'abbandono di Tex da parte di Marshall mi è sembrato assurdo: ma come? Tu sai che quello è un tuo uomo che sta cercando di sventare un complotto: non immagini che abbiano cercato di incastrarlo? Con quali meriti sei diventato capo dei Texas Rangers, se hai il cervello pieno di segatura? Diverso è il Marshall di Boselli, che conta sull'aiuto di Carson per liberare Tex. La statura del personaggio ne risulta incomparabilmente ingigantita. Forse no, ma almeno lui, Marshall intendo, ne sarebbe uscito bene. Ma qui dobbiamo intenderci. A me capita spesso che la gestione dei personaggi dei primissimi numeri di Tex mi lasci insoddisfatto. Montales, ad esempio, non mi piace nemmeno lui, perché è poco più di una marionetta. Sono storie di fine anni '40, capisco perfettamente che a risaltare dovesse essere il protagonista in tutto e per tutto. Sono cose che capisco, ma che in fondo mi piacciono poco: preferisco il Montales boselliano, un personaggio e non un pretesto. Tornando a Marshall, preferisco un Marshall assennato che, da capo di un corpo investigativo, sappia discernere le macchinazioni dalla realtà. Boselli ci dà questo Marshall, mentre il Marshall degli albi era insopportabilmente ingenuo. Ci ho pensato, ma francamente ritengo Arkansas Joe un NON personaggio. Non mi fa né caldo né freddo. Ma con questo non voglio imporre il mio punto di vista. La mia personalissima versione di Tex è un mix tra il romanzo e gli albi. Ma è solo la mia versione. Quando ero piccolo, trovavo troppo diversi il Batman di Tim Burton da quello del telefilm. Mi affascinava di più il primo, ovvio, ma dentro di me mi arrovellavo per far quadrare il cerchio ed arrivare ad una sintesi. Ero un ragazzino con molti problemi Più tardi, mi accadde la stessa cosa con il romanzo Excalibur di Bernard Cornwell: una trilogia che ho molto apprezzato, ma che non tornava con la leggenda arturiana che avevo amato sin da bambino. Anche in quella circostanza, mi ingegnai e mi inventai una personalissima sintesi tra le due storie, in cui salvavo gli elementi delle due versioni che ritenevo fondamentali, di fatto riscrivendo una terza storia, con elementi di entrambe. Con Tex, evidentemente, sto facendo la stessa cosa. Segno che, a dispetto degli anni che passano e della mia pseudo-maturità, in fin dei conti resto sempre un bambino con dei bisogni inalienabili di fantasticare e di scegliermi le versioni che più mi piacciono. Sto facendo così anche ora. Per me Tex incontra Carson nella cella, ma è la mia personalissima visione. E chi se ne frega di Arkansas Joe, un nome che non mi scalda il cuore. Diverso è il discorso della cronologia: qui, al di là dei desideri personali, c'è una situazione di opportunità che consiglierebbe che il giovane Tex sia ventenne e non ventottenne. E c'è una storia di GLB che voleva essere la prima storia di Tex. Non credo che lo ritroveremo sul nuovo mensile, infatti. La cosa fondamentale, nel nuovo mensile, sarà la cronologia, la "cornice" appunto, non il quadro, che non sarà stravolto ma arricchito. Almeno io credo che andrà così.
  12. Leo

    La biografia di Tex

    Sicuro, ma di soggetti potrebbero trovarsene comunque. Le guerre civili - e quella americana non fa eccezione - sono un carnaio, dove esce fuori la bestialità dell'uomo. Certo, su questo tema è già stata scritta Missouri (che storia!) ma niente esclude che, prima o poi, si trovino altre varianti. Il periodo è tra i più avvincenti, ovviamente, si presta alla grande. Sono d'accordo con te. Quanto ho scritto nel mio post precedente riguarda la "cornice", gli aspetti generali, quali per l'appunto la cronologia, non gli eventi particolari, per i quali (da Il giuramento a Furia rossa) restano salvi gli eventi narrati nella serie. Ma non l'incontro con Carson. Quello mi piace pensare che sia avvenuto nel carcere, avallato da Marshall. Ma questa è una scelta puramente personale, mi piace vederla così. Come ho già detto, non ho mai molto accettato il Tex ranger che ridiventa fuorilegge...
  13. Leo

    La biografia di Tex

    Certo, se non fosse che, ne Il Passato di Tex, lo stesso GLB riscrisse il passato del personaggio... Quando Tex "esce di casa", lo fa per fare il re del rodeo e poi, vendicando il fratello, diventa fuorilegge. Ed è la prima storia di Tex. Il resto, tutto il resto, viene dopo. Vedi sopra. Nessuno impedisce di sposare l'una o l'altra biografia. Ken e Carlo, avete ragione entrambi quando dite che il Tex de "Il Totem misterioso" potrebbe avere tranquillamente ventisette-ventotto anni. Ma potrebbe averne anche venti. Tre sono i dati su cui fondo la mia preferenza per la biografia boselliana: 1) la considerazione che "Il Passato di Tex" è la prima storia del nostro ranger, il suo primo "uscire di casa" (se si esclude ovviamente Nueces Valley). Sembra che questa fosse anche l'intenzione di GLB. Se lo dice Mauro Boselli, che con GLB ci è cresciuto, io ci credo. 2) la mia incapacità di accettare che il Tex fuorilegge de Il Totem misterioso sia successivo al Tex di Fuga da Anderville, o Missouri. Ovviamente questa seconda considerazione è puramente soggettiva, mentre il primo punto potrebbe (uso sempre il condizionale) presentare una maggiore dose di oggettività. 3) l'endorsement di Sergio Bonelli, strenuo difensore - come ho già detto - dell'ortodossia texiana, che però ha firmato la prefazione del romanzo, definendolo una "vera autobiografia". Non fa alcun riferimento ad una biografia diversa da quella del fumetto. La presenta come "un'autobiografia dell'inossidabile ranger" per la quale si è affidato il compito ad una persona che "ha avuto il privilegio - prima come compagno di scuola di mio fratello Giorgio, poi come nostro assiduo collaboratore - di frequentare il papà di Tex (e il mio)". Sergio non aveva letto il libro? Oppure, avendolo fatto, perché non si è sentito in dovere di avvertire il lettore che il romanzo è una rivisitazione alternativa dei fumetti? Se non lo ha fatto, è perché anche lui era d'accordo con quanto proposto da Boselli. Come detto più volte, io non do' torto né a Ken né a Carlo, né a Ymalpas, che pure è un assertore della vecchia cronologia. Non mi sogno proprio di dire che ho ragione. Dico solo che credo - credo, ma non ne sono certo - che le nuove storie di Tex Willer si rifaranno alla biografia del libro, perché quella è la scelta di Borden, immagino ponderata a lungo. Credo che per la scrittura di quel libro, Mauro abbia seguito un lungo percorso preparatorio, in cui si è posto tutti i problemi possibili e alla fine, conscio di non poter pervenire ad una soluzione perfettamente soddisfacente o che salvasse capre e cavoli, ha effettuato delle scelte. E a queste resterà ancorato. Se la mia ipotesi fosse giusta, ne sarei felice perché personalmente sono entusiasta della nuova cronologia bordeniana. Ma le vostre considerazioni sono corrette, non di meno. quello che tu dici qui incuriosisce anche me. Infatti, io ho l'idea che nella nuova serie rivedremo anche il giovane Tex impegnato nella guerra civile. In definitiva, sono tra i cinque anni più densi della storia americana, e in Tex abbiamo visto pochissimi episodi di questo periodo, per quanto significativi. Chissà.
  14. Leo

    [Color Tex N. 11] Cowboys

    E Texfan si farebbe fregare da un hacker? Non ci casco
  15. Leo

    [Color Tex N. 11] Cowboys

    è andata persa la discussione? Come ne Il Ritorno di Lupe? Allora a questo punto metto sotto accusa TexFanatico: in questo topic molti di noi non furono teneri con questa storia, mentre nel topic di Lupe fummo severissimi nei confronti di Borden (alla faccia di chi ci chiama fan club: se potessero rileggersi quello che scrivemmo sul secondo albo di Lupe cambierebbero idea. Cerchiamo solo di dire la nostra e di riconoscere i meriti - grandi - pur non mancando di sottolineare quelli che riteniamo difetti (pochi). Poiché sono spariti due topic in cui eravamo (a volte ferocemente) critici nei confronti delle storie o della pubblicazione in sé, comincio a pensare che la Bonelli, tramite Borden, abbia corrotto TexFan per far sparire i topic in questione. Vergogna!
  16. Leo

    La biografia di Tex

    Sei un ottimo insegnante di storia, amico Barbanera, nonché grande cinefilo e fummettofilo. Concordo sul 1866 (è l'ipotesi che avevo fatto nel mio primo post), e se ci pensate è abbastanza impressionante come le date si incastrino a pennello se si parte dalla biografia del romanzo di Borden. Che è maggiormente avvalorata dalla stessa storia de Gli Invincibili: dopo l'esperienza della Guerra Civile - in cui il Tex del 1864 di Fuga da Anderville è già più maturo del Tex di Tra due bandiere - il futuro ranger riesce ad avere la meglio (ok, grazie all'aiuto di Dolores) anche su un gruppo di uomini navigati come la banda degli Irlandesi. Alla luce di ciò, appare ancora meno credibile, quindi, che quello stesso uomo possa diventare in seguito il giovane - e magnifico - fuorilegge del Rainbow Canyon. Mentre diventa plausibile se le vicende giovanili vengono collocate sette-otto anni prima, quando ancora l'esperienza formativa della guerra è di là da venire.
  17. Leo

    La biografia di Tex

    Esattamente
  18. Leo

    La biografia di Tex

    Sì, indubbiamente. Ma l'episodio de Gli Invincibili si colloca in un periodo approssimativamente sicuro (le date della guerra di Massimiliano). Penso si incastri bene.
  19. Leo

    La biografia di Tex

    Parlando della biografia di Tex, mi è venuta voglia di leggere una storia sulla Guerra di Secessione, e sono andato a rileggermi Fuga da Anderville, per la quale ho lasciato un nuovo commento sull'apposito topic (non riesco a non commentarla ogni volta che la leggo, troppo forte è l'impulso di farlo; d'altronde, ogni volta che la leggo provo le stesse emozioni della prima volta). E' un capolavoro, che mi sarebbe piaciuto che Borden citasse, anche solo di sfuggita, nel suo romanzo. Ho riletto la storia nel formato cartonato de La Repubblica-L'Espresso di qualche anno fa, e devo dire che è un'edizione veramente bellissima. Copertina rigida, pagine lisce e grandi, bei colori, insomma un volumone prezioso. Come preziosi sono quelli delle altre storie pubblicate, le più significative della saga. Già a suo tempo, però, mi lamentai del fatto che, tra queste storie, non venne inclusa Gli Invincibili, una scelta incomprensibile, a mio modo di vedere. Ieri entro in edicola e mi trovo di fronte la Banda degli Irlandesi (sulla Nuova Ristampa) e il verde Irlanda della copertina della collana "Tex - 70 anni di un mito". La sfoglio, e rivedo i vecchi amici, quelli per i quali avevo rimpianto la mancata pubblicazione del cartonato a colori. L'edizione oggi in edicola non è la stessa cosa, si spalma su tre volumi e la qualità della carta è inferiore, però, che diavolo, alla fine l'ho considerata un parziale risarcimento della mancanza del cartonato dell'epoca e l'ho presa. Qui c'è un altro episodio della biografia di Tex: il primo incontro di Tex con gli irlandesi, che dovrebbe collocarsi intorno al 1866: insomma, appena il tempo di finire la Guerra di secessione, ed ecco Tex coinvolto in un altro episodio storico, peraltro contiguo al precedente. Nel Romanzo non è citato, mentre nell'albo a fumetti Tex dice di essere ancora un fuorilegge (la cronologia è quella degli albi o di Carlo Monni, per intenderci). Anche in questo caso, se volessimo continuare nello sforzo di trovare una certa coerenza nella cronologia, si potrebbe ipotizzare che, dopo la fine della guerra, Tex se ne andasse in Messico a cercare fortuna, ma non più da fuorilegge, come invece si dice nell'albo; l'offerta di diventare ranger da parte di Marshall sarebbe venuta di lì a poco. Oppure, si potrebbe pensare che Tex fosse già un ranger, mandato dagli Stati Uniti a El Paso del Norte per tenere d'occhio la situazione, visto che gli USA parteggiavano per le forze juariste. Insomma, con lievi forzature si può incastrare ancora una volta tutto perfettamente, anche questa storia. Era solo per dare un piccolo contributo al lavoro di Texan ed in generale alle discussioni di questi giorni sulla cronologia texiana. Un piccolo OT che riguarda la storia de Gli Invincibili: sia benedetto Canzio che diede il via libera alla scena dell'incontro di pugilato al Clan Na Gael con la rissa tra italiani e irlandesi. E' magnifica, ma Sergio Bonelli voleva censurarla perché la riteneva poco in linea con Tex. Benedetto Canzio!
  20. Ma come diavolo fai a sfornarne così tanti? Tra l'altro, conosci proprio bene la storia americana...
  21. Leo

    La biografia di Tex

    Vabbé, mettiamola così dai
  22. Leo

    La biografia di Tex

    Chiedo venia, ho fatto confusione
  23. Leo

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Dopo tutto il gran parlare della Guerra di secessione di questi giorni, mi è venuta voglia di rileggere questo classico, e l'ho fatto sul cartonato de La Repubblica-L'Espresso, che è un'edizione magnifica (non fosse altro che per il fatto che, letta l'ultima vignetta di Fuga da Anderville, ti ritrovi nella pagina successiva il tratto di Calegari de La Ballata di Zeke Colter: accoppiata di storie, questa, che rendono questo volumone tra i più preziosi che ho in casa). Ebbene, nonostante io abbia già commentato più volte, in questo stesso topic, questa storia - e ci abbia anche scritto un articolo per il Magazine del forum - non posso fare a meno, neanche stavolta, di ri-commentarla. Perché è sorprendente, è quasi inverosimile, che questa storia, letta decine e decine di volte, la si rilegga ancora con lo stesso piacere, lo stesso appagamento, la stessa commozione. Non mi arrischio nemmeno a lanciarmi in aggettivi, ché nessuno renderebbe pienamente conto di ciò che davvero provo quando leggo quelle parole, quando vedo il volto di John, l'eroico Tom, il campo di prigionia. Non saprei nemmeno definire l'ineffabile - per l'appunto - sentimento che mi coglie quando guardo e riguardo la vignetta finale, che considero forse la più bella vignetta texiana: i campi di cotone in primo piano, quegli stessi campi che furono teatro di cotanta tragedia, e in fondo due uomini a cavallo, uno dei quali ha bisogno di sentirsi del vento fresco sulla faccia, così da soffiar via il lerciume che sente essergli rimasto addosso, dopo aver ascoltato la verità sulla vicenda Walcott. Un uomo che ha bisogno di bar e lustrini, e di qualsiasi cosa che lo possa distogliere dall'abominio di cui è appena venuto a conoscenza. Un uomo, al contempo, che ha ritrovato la purezza di una vecchia amicizia, stroncata tanti anni prima, e che ora sente la necessità di chiedere ad un altro suo vecchio amico se gli farà compagnia in quel suo momento buio. Se sapessi postare le vignette, la metterei qui sotto. Nessun aggettivo, solo tanta umanità, amicizia e vento sul viso. Solo genio.
  24. Caspita, che vicolo cieco! Però è intrigante, sia come sviluppo che come idea originaria (che mischia politica e spionaggio). Mi piace!
  25. Leo

    La biografia di Tex

    Si sentiva Don Rosa, tanto da essersi ispirato a una sua storia per la sceneggiatura più bella che Borden ci abbia mai regalato... Al di là di tutto, è anche buon senso: frasi sparate qua e là ce ne saranno a bizzeffe in tutta la saga; se non hanno una particolare valenza (ad esempio quella di Tesah era tutto sommato gratuita, voleva solo far capire al lettore che Tex aveva già conosciuto in passato la ragazza), se ne può tranquillamente non tenerne conto. Senza contare, come giustamente dice Carlo, che la cronologia dei primi numeri, sulla nuova serie, non sara' rispettata. Ne' poteva esserlo, aggiungo io, perché era la stessa cronologia Bonelliana a non rispettare sé stessa :D Figurati se può rispettarla qualcun'altro, CHIUNQUE altro. Chiudo dicendo che, secondo me, la nuova serie si incanalera' nel solco già tracciato dal romanzo: la nuova cronologia è quella, lo stesso Sergione l'aveva avallata. È coerente e ottimamente studiata. Credo che sarà quella. O almeno lo spero.
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