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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [678/679] Jethro!

    Non ho fatto caso all'incongruenza. Ci sarà voluto del tempo però perché Tex ottenesse la grazia per i suoi due nuovi amici. Forse è in quel lasso di tempo che Lilyth è venuta a mancare...la frase di Jethro sulle ragioni che spingono Tex a restare lontano da casa è peraltro molto bella... Rispondo alla tua bella citazione con un'altra citazione, che anch'io ricordo poco nei particolari ma che mi è rimasta impressa: in Per chi suona la campana c'è una scena tremenda. Nella piazza del paese, i fascisti vengono brutalizzati dai ribelli rossi con una violenza ed una cattiveria indicibile, per poi terminare questo loro personale calvario venendo gettati giù dalla rupe su cui si affaccia la stessa piazza. Sono tanti i fascisti che subiscono questo supplizio, e si tratta di persone un tempo rispettate o comunque non odiate da quegli stessi uomini (e donne) che ora li uccidono in quel modo. In quel preciso momento, quella gente del paese accalcata sulla piazza, non è né buona né bastarda, eppure è pronta ad uccidere e a torturare un fascista in quanto tale. Non c'è bisogno di espedienti narrativi da parte di Hemingway, non c'è la necessità di dimostrare con altre situazioni che la gente è cattiva, perché cattiva realmente non è. E' solo mossa da un pregiudizio: quello è un fascista e merita di morire. Così può essere per Tucker.
  2. Leo

    [678/679] Jethro!

    Posso essere d'accordo che l'arroganza di Tucker possa apparire un po' forzata, ma solo perché la presenza di due brutti ceffi come Corbett e Tex insieme a Jethro avrebbe dovuto suggerire prudenza; per il resto, trovo invece abbastanza plausibile che un uomo del Sud tratti con tanta protervia un negro, che ritiene un essere inferiore. Non ci vedo una lezione o una tesi preconfezionata da parte di Borden, ma solo una proposta di personaggi francamente detestabili, come potevano essere i razzisti del Sud e i Klansmen. All'inizio Tex dice che Jethro non si accontenta della libertà, ma rivuole la sua terra. E poi resta la motivazione della vendetta contro i Klansmen che hanno ucciso sua moglie. Jethro cerca gli assassini materiali, non può far fuori un intero paese o estirpare il razzismo dal cuore dell'uomo... sarà senz'altro una vittoria superficiale e forse il più saggio è il vecchio Caldwell, che intima a Jethro di andarsene perché sa che la sua battaglia è in fondo inutile e non farà che scatenare altra violenza...
  3. Leo

    [678/679] Jethro!

    Boom! Texan, ma quante storie di Boselli hai letto? Pochissime, credo. Non che questo albo demeriti, ma definirlo addirittura "il miglior primo albo" mi pare un po' esagerato Non escludo che ci sia lo zampino del figlio di Jethro che, conoscendo già la storia ed il giuramento, ha pensato bene di contattare il ranger... Anche a me i due personaggi, soprattutto Glenn, sono parsi troppo lontani dalla loro caratterizzazione originaria.
  4. Leo

    [678/679] Jethro!

    S P O I L E R Per ora storia ottima! Molto bello l'incipit, con il vano inganno di Jethro verso il proprio figlio. Al cardiopalma la scena del giovane che va dritto dritto verso la trappola preparata dal padre per gli avversari. Credo che nel secondo albo, oltre a Tex (e Carson? io ci spero...), troveremo anche il vecchio Manuel e, chissà, il figlio di lui Juanito, magari accompagnato da qualche amico apache. Ma per ora godiamoci il racconto del passato, che beneficia di ambientazione e avversari sempre suggestivi: il vecchio Sud e i Klansmen. Questi ultimi in particolare annoverano tra le proprie fila la credibile figura del vecchio dottore, quale leader di una setta che in buona fede crede di combattere per l'ideale del vecchio Sud, violentato da yankees e negri: mi ha un po' ricordato, per l'analogia con la professione medica e per l'aria saputa, la figura del dottore interpretato da Romolo Valli in Giù la testa di Sergio Leone. Tirato a lucido il personaggio di Glenn Corbett, che ancora una volta accorre in aiuto degli amici (bella la scena in cui ci tiene a dire a Tex che anche l'altro Glenn era tornato a soccorrere gli amici), non si vergogna di rivelare il suo incubo ricorrente (legato alla figura del suo amico di una vita Kirby Doyle), e che, con un realismo che mi è molto piaciuto, continua tutto sommato ad essere il bastardo di sempre, uccidendo un klansman inerme: sono rimasto sulle prime sorpreso da questa "scorrettezza politica" di Borden, ma poi ho invece apprezzato la volontà dello sceneggiatore di non stravolgere totalmente il personaggio, trasformandolo da guerrigliero a "mammoletta": giusto così. Il tratto di Mastantuono è sempre efficace, ma io preferivo le linee più rudi de I Giustizieri di Vegas: bravissimo comunque il disegnatore romano.
  5. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    Concordo sulla carta Medda, che insieme a Ruju (il cui ruolino di marcia texiano è ottimo) e Boselli potrebbe dare nuova linfa ad un personaggio inevitabilmente spremuto come il nostro. Poi io ho sempre il sogno Berardi... Manfredi, come dici tu, fa un po' di paura: quando sbaglia, va giù di brutto (e in quel caso deve essere bravo il curatore a raddrizzarne il tiro)
  6. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    West, lo dico con tutta la sincerità di cui sono capace e senza offesa per nessuno: una storia con tali "buchi narrativi da paura " (uso un'espressione di Ymalpas) a me mette addirittura disagio (gli ho messo insufficiente, non sufficiente) : come ho già detto, questi due personaggi si trovano l'un contro l'altro armati in una notte in cui non si capisce perché l'uno debba aspettare l'altro e viceversa; non rivango gli altri episodi da me o da altri già citati ma aggiungo rispetto ai miei precedenti post che nel primo albo mi sono sentito preso in giro quando, dopo la visita ad Hall, Carson chiede a Tex: "e ora che facciamo? " e questi risponde: "aspettiamo ", aspettiamo, risponde, in aperta campagna, a far che non si sa, finché non arrivano due mezze cartucce di hall che gli spiattellano tutto quello che sanno e anche di più. Mi cadono le braccia, altro che gli origlioni di Nizzi. Aspettiamo, dice Tex, aspettiamo qui nel nulla, che Faraci ci venga in aiuto... Se per te e per molti altri questa storia è risultata piacevole, io l'ho trovata talmente deficitaria che a stenti nascondo il mio stupore per tale difformità di giudizi. Ripeto che sono d'accordo con te che la lettura risulti piacevole e la trama scorrevole, ma se questi due attributi passano anche da simili incongruenze narrative, sono più d'accordo con Ymalpas che, pur non essendo malaccio a livello di lettura, così la testata non va lontano...le storie di transizione del passato potevano essere leggerine e insipienti ma, tranne qualche eccezione, almeno stavano in piedi. Altre storie del genere rischiano, anche secondo me, di allontanare dal personaggio alcuni lettori più esigenti, ed io sono uno di quelli. E - credimi - non lo dico con piacere...
  7. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    West dissento ancora su tutta la linea. Io non voglio sapere chi sia Bowen e perché fa il killer e perché smette di farlo. Ma la storia nasce dal massacro della sua famiglia: non è necessario che ci sia un mandante o un movente, Hall poteva anche non mettercelo e su questo ti do ragione. Ma, piccolo particolare, ce l'ha messo, per un coup de theatre a buon mercato e del tutto insensato. Altra scena assurda, ma veramente assurda assurda assurda: pensateci bene: l'intera sequenza finale della sparatoria non ha senso. Bowen va a vendicarsi di Cobbs, per cosa lo sa solo Dio. Nella foresta vicina alla casa si accorge dei mandriani di Cobbs che fanno la guardia, e li uccide. Li uccide senza uno straccio che sia uno di reale motivo. Vado a vendicarmi e faccio un'altra strage dai! Naturalmente, i mandriani di Cobbs e gli uomini di Hall lo stanno aspettando: sono certi, senza alcun motivo valido o almeno decente, che Bowen verrà al ranch proprio quella notte: come se si fossero dati un appuntamento. Ma l'appuntamento c'è davvero, ed è quello organizzato dall'autore che interviene nella storia e dice: dai ragazzi, adesso vi dovete incontrare e scontrare tra di voi, chi se ne frega che è assurdo che Cobbs aspetti Bowen proprio questa notte e che Bowen decida di vendicarsi proprio nella stessa notte. Non importa che questi comportamenti nella realtà sarebbero da pazzi furiosi, la storia deve andare avanti e voi vi dovete sparare addosso, quindi aspettatevi l' un l'altro per questo duello insensato e poi battetevi, che io devo andare avanti con la storia. West, neanch'io mi aspetto di leggere I Promessi Sposi, ma una storia con un minimo - ma un minimo eh! - di logica me l'aspetto santiddio. Il paragone con Il Passato di Carson non ci sta proprio: quella di Donna figlia o non figlia di Carson è un'ambiguita voluta dall'autore, una carenza di informazione che deliberatamente l'autore non ha voluto dare al lettore. Ma le motivazioni delle azioni di quella storia sono tutte ben studiate e ponderate, la logica della trama è salda e ferrea e l'ambiguità è anzi un elemento di fascino della sceneggiatura. Ne Il ragazzo rapito non c'è ambiguità, è che proprio non c'è logica... Quoto in toto il post di Ymalpas. Tito lo apprezzo, e nei miei giudizi nei confronti delle sue storie sono sempre stato abbastanza benevolo (perché per l'appunto mi piace). Ma stavolta proprio non mi sento di giudicare positivamente questa sceneggiatura: bella in molti suoi punti, ma senza molto senso. I Promessi Sposi no, ma un minimo sindacale di coerenza interna, così da non avere l'impressione che i personaggi siano solo marionette nelle mani dell'autore, beh, quella la pretendo...
  8. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    West, capisco che a te e ad altri possa sembrare plausibile che uno come Bowen voglia ammazzare un Cobbs qualsiasi perché si è impossessato del suo ranch. A me sembra un comportamento strambo, invece: l'idea - schematica, dici tu? - che mi sono fatta di Bowen è quella di un uomo che sa come va il mondo, e lucido o meno lucido che sia, è in grado di capire che un acquirente di un ranch ipotecato non è colpevole verso il vecchio proprietario. Che poi Cobbs in qualche modo sia colpevole è spiegato poi; o meglio, è spiegato che sia colpevole: in che modo non si capisce troppo bene: la spiegazione è fumosa. Sul fossilizzarmi su aspetti marginali dissento con ancora maggior forza: pur essendo consapevole che il fulcro della storia non è quello, se uno sceneggiatore vuole fare un coup de theatre lo deve anche argomentare, altrimenti è troppo semplice sorprendere: adesso faccio il botto e sorprendo tutti: boom. Ma come lo giustifico? Chi se ne frega. Il fatto che tu abbia letto altre opere con tale schema mi lascia del tutto freddo: quelle opere a me non sarebbero piaciute. Devi essere bravo a sorprendermi, con motivazioni plausibili e sostenibili. Se mi sorprendi per il solo gusto di farlo, poggiando la sorpresa sul nulla, per me stai barando. I libri che a me sono piaciuti sono invece quelli che, senza scorciatoie, riuscivano a sembrare credibili: potevano anche essere ambigui, o non del tutto spiegati, ma almeno mi dovevano sembrare plausibili. Poi sono d'accordo che il fulcro della storia sia altrove, e tu lo hai ben spiegato: Questo aspetto della storia è trattato in maniera felice: bravo Tito in tal caso. La storia non è da bocciare in tutte le sue parti, ma io ne biasimo - in maniera convinta - le evidenti lacune, e non riesco a darle un giudizio positivo. Poi forse la devo rileggere per capire meglio qualche cosa, chissà...
  9. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    Hall non mirava ad impadronirsi del suo ranch, tanto che poi lo cede a Cobbs. Né si capisce bene perché l'acquisto di Cobbs non sarebbe stato cristallino (è tutto molto ambiguo). Nemmeno sul fatto che Bowen vada a tastare il polso a Cobbs sono d'accordo: nella prima scena, Bowen sta per sparare a Cobbs, così, gratuitamente. Né è possibile, come dice Paco, che Bowen pensasse che Cobbs facesse parte della marmaglia che gli aveva portato via il ranch, perché il suo amico Jordan aveva riferito a Bowen che la marmaglia, dopo la strage da lui perpetrata, non c'era più. Il coup de theatre di Hall mandante sarebbe stato per me davvero valido se avesse avuto una ragione plausibile. Non ce l'ha: comoda scorciatoia per uno sceneggiatore. Non mi va giù. Peraltro, non solo queste cose non mi sono andate giù. Anche nel primo albo, Tex scopre tutto di Bowen grazie a due sgherri di mezza tacca di Hall che, guarda caso, conoscono vita morte e miracoli di Bowen: altra scorciatoia pesante a mio parere. Non ce l'avevo con i tuoi chili di troppo (di cui non sono a conoscenza) quando ti ho definito corposo natural: mi riferivo solo alla qualità e alla quantità dei tuoi interventi
  10. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    Mentre io scrivevo il mio commento tu West hai dato la tua lettura della storia, e ho visto dopo che anche tu la ritenevi buona. Cosa che ribadisci in questo tuo ultimo contributo, ma francamente non sono per nulla convinto. Sono d'accordo che non tutto debba essere spiegato, ma almeno le vicende motrici della storia sì. Almeno quelle. La storia verte su Bowen e sulla sua tragedia. Il colpevole è Hall: perché? Mi sembra davvero il minimo sindacale. E se è colpevole perché voleva Bowen come sicario e questi si è negato perché aveva appeso le pistole al chiodo, beh, la causa mi pare ridicola. Non sta in piedi. Su Bowen che ce l'ha con Cobbs sono forse ancora più convinto: Bowen è un killer, un uomo spietato ma pragmatico, che sa come come va il mondo. Come può prendersela con un terzo, per la sola colpa di aver acquistato un ranch che in passato era stato suo? E la complicità tra Cobbs e Hall, in cosa consiste? Ripeto che, pur non essendo mai stato io per gli spiegoni, almeno i punti salienti di un soggetto li vorrei comprensibili. E soprattutto credibili. Hall a quanto ho capito è il responsabile del massacro. Ma non se ne capisce il vero perché. Questo per me è intollerabile in una qualsiasi opera narrativa, al di là del numero di pagine ad essa dedicata. Se sono 220 pagine, ebbene, tu sceneggiatore devi essere bravo a farci rientrare un minimo di spiegazione. Cobbs si rivela stronzo, è vero, ma solo alla fine, sorprendendo un po' tutti (lettori compresi). All'inizio Bowen sta addirittura per sparargli! E si ferma solo perché questi abbraccia la sua bambina. Gli avrebbe sparato perché Cobbs era un po' stronzo? Ma non lo conosceva nemmeno... Grazie anche a te per la stima, pard
  11. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    Ymalpas ti ringrazio per questa citazione. Davvero! Pensavo di aver perso la capacità di leggere Tex (magari solo per stanchezza). Dopo il mio post, non solo nessuno mi ha filato, ma anche un utente di peso e di pregio come Paco definiva positiva questa storia, salutando il ritorno a buoni livelli di Faraci. Tu stesso d'altronde l'avevi definita buona, ed anche natural killer, per fare altri due nomi corposi. Per me invece è inaccettabile, non sta in piedi. Ribadisco le mie domande: 1) Perché Hall ce l'ha con Bowen, tanto da uccidergli la famiglia in quel modo (che ricorda un po' la morte dei congiunti de Il Gladiatore)? Da qui parte la storia, avremo diritto ad uno straccio di spiegazione? O dobbiamo pensare che Hall si vendica per il fatto che Bowen non vuole fare il sicario per lui? Sta in piedi un'idea del genere? 2) Per quale ragione Bowen dovrebbe prendersela con Cobbs, che in teoria (ma anche in pratica) ha solo acquistato il ranch da un terzo soggetto? 3) Per quale ragione Cobbs dovrebbe avere paura di Bowen? Già è strano che Bowen ce l'abbia con Cobbs; ma è ancora più strano che Cobbs immagini o si lasci così facilmente convincere che Bowen ce l'ha con lui. Ti dico, e lo dico in tutta franchezza, che fino al tuo post di citazione pensavo che queste lacune le vedessi solo io, e perciò avevo deciso di rileggere la storia: non avrò capito qualcosa, devo fare maggiore attenzione. Ma se anche per te queste domande restano senza risposta, mi sento sinceramente sollevato perché evidentemente non sto rimbambendo e la trama presenta effettivamente tali vuoti. Vuoti a mio parere molto gravi. Una trama, per essere buona, non deve essere solo avvincente ma anche credibile e convincente. Peccato perché il personaggio di Bowen è veramente buono e i disegni sono fantastici. Ma non posso proprio assegnare un voto positivo a questa storia, che considero sorella minore dell'altra storiaccia di Manfredi, confusa, improbabile, forzata, surreale.
  12. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    SPOILER Perché Hall ha ucciso la famiglia di Bowen? Solo per procurarsi un sicario in più? Credo di non aver ben inteso questa situazione, perché se davvero fosse così la cosa avrebbe davvero pochissimo senso francamente. Come non ha senso (ma alcun senso) il desiderio di vendetta di Bowen nei confronti di Cobbs (che ha solo acquistato il ranch da un altro). E meno senso ha la paura di Cobbs nei confronti di Bowen, che lo spinge a dar retta ai due sicari di hall che hanno la bellissima pensata di farsi aiutare dal ranchero. Non ho apprezzato nel primo albo come Tex e Carson vengano a conoscenza di vita morte e miracoli do Bowen, così da essere immediatamente incanalati sulla buona strada: due sgherri di piccola tacca di hall che avevano sentito tutto di Bowen, dalla sua amicizia con Logan al suo luogo di nascita. Forse devo rileggere la storia con più attenzione, ma a me è parso che non stesse in piedi
  13. Leo

    [676-677] Il ragazzo rapito

    Bowen è un assassino a sangue freddo, e sarebbe strana una grazia da parte di Tex. E' vero che Kid Rodelo, Sarita e altri sono stati risparmiati (Tex ha un'applicazione della giustizia molto personale) ma in questo caso non mi pare esistano attenuanti come le motivazioni politiche, le menomazioni fisiche o altro ancora. Sicuramente è un personaggio interessante, anche se non so quanto credibile (la conversione immediata da assassino glaciale a tenero protettore di bambini mi è parsa un po' tirata per i capelli). La storia mi è piaciuta, anche grazie ai bei disegni, che qualche volta ricordano Claudio Villa, ed è tutto dire. Spero bene per il prosieguo.
  14. Un buon Color Tex. Il Cavallo di pezza, nonostante i bei disegni e i colori e l'incipit "kenparkeriano" (tutte quelle vignette mute e drammatiche), si rivela troppo povera e inconsistente, mentre Amici per la morte si fa apprezzare più delle altre, soprattutto per via della figura del bounty hunter, talmente azzeccata che potrebbe a mio parere essere ripescata in futuro. Un buon prodotto nel suo insieme che mi lascia bastevolmente soddisfatto.
  15. Leo

    [673/675] Il segno di Yama

    Caro Carlo, il particolare della sedia Paco lo ha aggiunto DOPO la risposta di Borden. Se poi "qualcuno" è stupido e ha bisogno di fare una domanda superflua e ridondante penso possa farla, nella speranza che l'AUTORE mi risponda, che poi è il vero e unico destinatario della mia domanda. detto questo, non interverro' oltre in questo appassionante dibattito, mi sembra anche assurdo che siamo arrivati a questo punto...
  16. Leo

    [673/675] Il segno di Yama

    Ma in fin dei conti è un particolare insignificante. però se mauro rispondesse gliene sarei grato
  17. Leo

    [673/675] Il segno di Yama

    Ok chinasky grazie per la risposta
  18. Leo

    [673/675] Il segno di Yama

    Ma non sul particolare della sedia. sarà sicuramente così, ma in definitiva credo che la domanda sia innocua lecita e almeno per me interessante. Magari è ridondante, ma magari anche no.
  19. Leo

    [673/675] Il segno di Yama

    Ok, mi piacerebbe rispondesse Mauro. Non che la bontà della sua sceneggiatura venga sminuita da questo particolare, è solo una pippa mentale da appassionati che mi piacerebbe svelasse Mauro.
  20. Leo

    [673/675] Il segno di Yama

    L'ipotesi è che dietro ci sia lo zampino di Civitelli, non di Mefisto. In effetti la domanda di Paco è interessante Mauro (almeno per maniaci come noi): la tua sceneggiatura prevede anche una sedia che cade - come in questo caso - o è una trovata del disegnatore per rendere più dinamica - ed effettivamente più cinematografica - la scena? paco le ha definite pippe mentali, confermo che lo sono e chiedo venia anch'io per il fatto di farmele, ma piacerebbe anche a me se rispondessi su questo punto. Solo per capirne di più su un'arte che ci piace da matti. Per il resto, non ho commentato questo primo albo perché è un periodo serrato sul lavoro e quindi lo farò con calma a storia finita. Dico solo che, pur non essendo un amante del filone soprannaturale in Tex, ho apprezzato molto sia testi che disegni. complimenti per ora!
  21. Leo

    Futuri Team Up di Tex

    Mauro pensateci. Soprattutto se è vero che Berardi potrebbe tornare a scrivere un Tex: quale migliore occasione?
  22. Leo

    Futuri Team Up di Tex

    Ho visto l'interessantissimo video di Lucca Comics in cui come al solito il Bos è stato il mattatore della serata. Tra le altre cose, Mauro ha escluso il team up con Ken Parker anche per via della morte di Ken nell'ultimo episodio edito da Mondadori. Ritengo però che questo davvero non possa essere un ostacolo perché, come ha già detto qualcuno prima di me, c'è tutto il periodo della latitanza di Ken che potrebbe essere sfruttato: io stesso, in un post di qualche tempo fa, avevo ipotizzato che Tex partisse per catturare l'imprendibile latitante, per poi diventarne amico. Insomma, non mi lascerei scoraggiare né dalla morte di Ken né dalla questione dei diritti, se è vero che fra due anni gli stessi decadono e Berardi potrà decidere nuovamente il destino del suo grande personaggio. Credo che questo team up sarebbe un evento vero, una di quelle occasioni in cui si fa la storia dei personaggi e del fumetto. Tex e Ken ne sarebbero accresciuti entrambi, sarebbe una grande festa della Bonelli editore!
  23. Leo

    [673/675] Il segno di Yama

    Mefisto e Yama non mi hanno mai appassionato, così come in generale non impazzisco per il soprannaturale in Tex. La mia attesa per questa storia conseguentemente è piuttosto tiepida, ma non nascondo che il fatto che sia Borden a sceneggiarla mi fa sperare in qualcosa di molto buono. Spero di non essere deluso e di rivalutare questo personaggio.
  24. Leo

    [671/672] La banda dei serpenti

    Verso l Oregon è in effetti una bellissima storia. Io spero ancora in Manfredi anche se questa sua ultima fatica mi ha davvero spiazzato!
  25. Leo

    [Maxi Tex N. 20] Il ponte della battaglia

    La vedi banale la morte di Sizemore? È perfetta invece, è l'epilogo di un uomo che non vuole arrendersi e ha come palco il luogo più significativo di tutta la sua vita. Io la ritengo bellissima invece
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