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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Leo

  1. <span style="color:red">30 minuti fa</span>, Letizia dice:

    l'affogato non era certo uno zuccherino ed era un nemico).

     

    Era un uomo d'affari sospettoso. Se basta questo a uccidere un uomo...

     

    Il meretricio con Waldrip era probabilmente inevitabile per i suoi fini. 

  2. <span style="color:red">6 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    @Leo mi ha preceduto e, con altre parole, ha reso il mio stesso concetto. Grazie, Leo.

     

    Purtroppo Letizia aveva idealizzato il personaggio; solo che Boselli stavolta ci ha fatto vedere chi è realmente. Credo peraltro che nelle intenzioni del Bos Kate non sia marcia, ma sia solo, diciamo, efficiente, e per essere tale in quel mondo non può farsi alcuno scrupolo, di nessun tipo.

     

    Per me, una che fa quello che ha fatto sul battello, che antepone il fine alla vita umana, e che lo fa con tale levità, non è un personaggio positivo. Ma ribadisco che il bello sta in questo, basta capirlo e togliere eventualmente un avatar nel quale è ormai chiaro che non ci si possa identificare :D ;) @Letizia

  3. <span style="color:red">19 minuti fa</span>, Letizia dice:

    , il Bos si è bruciato un bel personaggio

     

    Io credo invece che il personaggio sia bello proprio per questo. Una spia è questa, fini nobili e mezzi ignobili. Se la edulcorasse troppo, non sarebbe credibile. Dobbiamo solo accettare che Kate è questa qua, senza aspettarci niente di diverso...

    • +1 1
  4. 15 minuti fa, Letizia dice:

    Insomma una donna ripugnante.

    Per portarsi a letto una donna così ci vuole un bello stomaco.

    Speriamo che Carson non abbia rischiato di avere un figlio da una megera simile.

    Temo proprio di essermi fatta di Kate un'idea sbagliata.

    Dovrò cambiare il mio avatar, profondamente disgustata.

     

    L'ho definita "marcia". Tutti noi ne avevamo un'idea diversa, prima di questa storia. Ma qui l'abbiamo vista andare a letto con il Capitano Mairmont (lei parla solo di due baci e molti calici, ma, insomma, non è necessario dire tutto), l'abbiamo vista uccidere un altro uomo (definendolo, ridendo, un grosso pesce che stava ammirando; anche dopo, sempre ridendo racconta questo episodio a Tex, dicendo che lei può uccidere perché "io non ho fatto il vostro ingenuo giuramento"), l'abbiamo vista nuovamente in un momento post amplesso con quell'essere ributtante di Jim Waldrip.

     

    Il personaggio di Kate è questo, questo Boselli ci sta facendo conoscere. Una spia senza scrupoli, che usa il suo essere donna con freddezza glaciale. I suoi fini sono nobili, i suoi mezzi no. Ma è bello che Boselli non edulcori, è giusto così 

  5. 34 minuti fa, Letizia dice:

    2) Kate che concede i suoi favori a una jena come Jim Waldrip per ottenere informazioni che potevano essere estorte mediante una bella scazzottata magari non a lui ma a uno dei suoi accoliti

     

    Kate è questa donna qua. Pian piano la stiamo conoscendo. Sul battello si era concessa a diversi soldati. Ha ammazzato un civile innocente. Non ha scrupoli. Usa il suo corpo per i suoi fini, senza problemi. Già l'uccisione del civile ci fa capire che tipo di persona essa sia, una donna molto pericolosa, furba, bugiarda, spregiudicata, crudele. Kate è tutto questo, è il suo personaggio, quel personaggio che Boselli ha in mente e che noi ancora conosciamo troppo poco, per poterlo idealizzare.

     

    Anzi, qui Mauro ci ha svelato il vero volto della Pinkerton Lady. Una donna che non può avere niente a che fare con Tex, perché a suo modo è "marcia" anche lei. Per i suoi fini, qualunque mezzo è lecito, anche ammazzare un uomo col sorriso sulle labbra (sorride, sul battello, certo per sviare i sospetti ma lo fa da consumata attrice) e concedere piacere carnale a bestie furiose e ripugnanti. 

     

    Forse per questo preferisce Carson, se davvero possiamo interpretare così quella sua frase interrotta con Tex. Carson si fa meno scrupoli, quanto a donne da frequentare. 

     

     

    O forse, con quella frase, Kate voleva solo scusarsi con Kit per non avergli detto niente circa il fatto che anche Tex era coinvolto nella vicenda? Forse voleva dirgli: non prendertela troppo, se non ti ho detto tutto...

     

    34 minuti fa, Letizia dice:

    il rimorso di una immensa carogna come il tenente McRae (poverino, si è pentito, perdoniamolo).

     

    Io invece l'ho trovato credibile. McRae è una carogna, e non va perdonato. E infatti è il primo che muore. Ma ci sta che, qualche tempo dopo il misfatto, ancora abbia negli occhi la scena a cui lo costrinse Duff. Ho chiesto a @borden se il pentimento di McRae sia un particolare storico o se l'abbia inventato lui. Ad ogni modo, a me è piaciuto, ma spero che Mauro soddisfi questa mia curiosità.

     

    14 minuti fa, PapeSatan dice:

    Estrapolo dal mio commento e ripongo la domanda agli amici forumisti:

    a pag. 166 Kate Warne congeda Tex dicendogli: "E salutami Carson! Digli che... no, non importa..."

    Cosa avrebbe voluto dirgli? (cioè, cosa Boselli ha voluto lasciar intendere?)

    Le parole esatte! Come gioco, eh...

     

     

    Ho appena risposto cosa penso io. Probabilmente non c'è dietro nulla di piccante, ma solo l'intenzione di scusarsi con Carson per avergli taciuto la presenza di Tex nella vicenda. Certo, una situazione sentimentale non mi dispiacerebbe né la vedrei peregrina: dal Vecchio Cammello, ci si può aspettare di tutto :D

  6. <span style="color:red">28 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Nella Grande Invasione ad esempio il Boss si gioca alla grande le carte di pathos/sorpresa.

     

    È vero. E nulla gli impediva di farlo anche qui. Ma la storia va bene così com'è.

     

    <span style="color:red">30 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Chi non la segue ma ha gradito l'atmosfera del Texone, beh non gli resta che recuperare gli arretrati di Tex Willer

     Assolutamente questo texone è una ottima pubblicità anche per la serie Tex Willer. Anche perché ormai Carson appare anche lì ;)

     

    Ed è un Carson non solo spalla, ma coprotagonista vero, perché anche lui è giovane, nel fulgore delle sue capacità. Come dice lui stesso nel Texone, Tex al suo confronto a quel tempo era un pivello :D

    • +1 1
  7. 1 ora fa, PapeSatan dice:

    Ma questa è proprio la chiave di lettura e il senso dell'intero albo, espresso nella chiusura, prima da Carson a Cass morente e infine suggellato da Tex davanti alla stele commemorativa. E' sicuramente ciò che Boselli vuole trasmettere al lettore, non coglierlo potrebbe lasciarlo rammaricato ed è il motivo per cui ho ribadito, estrapolandolo e rendendolo esplicito nel mio commento, il concetto introdotto tra le righe da Diablero.

     

    Il senso dell'albo è chiaro, ciò che mi era sfuggito è che Boselli avesse affidato, letteralmente, le parole del titolo al morente Cass. Non avevo fatto caso a questo particolare, mentre naturalmente ho letto con attenzione le parole finali di Carson e Tex sulla guerra come inganno, e poi le parole di Kit Willer, che racchiudono, esse sì per intero, il senso dell'albo. Perché per l'onore non hanno combattuto solo tutti coloro che si sono battuti per l'una o per l'altra parte appartenendo in partenza a una di esse (gli abitanti del Sud con i confederati, i "nordici" con l'Unione), ma anche coloro che, pur appartenendo al Sud, hanno combattuto per la parte avversa perché, come dice Kit, "quando il loro paese ha scelto la parte sbagliata, hanno cercato a prezzo della vita di riscattarne l'onore". 

    Cosa che i tedeschi, imbevuti degli ideali liberali che si sono portati dal '48 (davvero bella l'introduzione di Barbieri, fa cogliere questi particolari che non sono affatto oziosi: perché mai dei contadini espatriati dovrebbero essere così idealisti come lo sono stati questi tedeschi? Eccola, la spiegazione: non sono immigrati qualsiasi, sono idealisti, patrioti, costretti a espatriare per le loro idee...) hanno fatto; altri, come lo stesso Carson, no. Perché Carson non sceglie la parte giusta, in teoria. E' un uomo del Texas, non tradisce, non fa la scelta fatta dai tedeschi. In teoria. Ma in pratica lo fa, grazie alla missione affidatagli da Sam Houston. Anche per questo aspetto, la storia è un Carsonone: chiarisce la condotta di Kit durante la guerra, ci fa vedere come egli combatta per la "parte giusta" senza essere un traditore. Bellissimo.   

    <span style="color:red">21 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

    Questa storia è fantastica, e il bello è che avremo subito un seguito, con i due giovani satanassi di nuovo scatenati contro le ingiustizie della guerra, nella storia dello speciale Minstrel show, che a sentito dire è altrettanto bella.🙋‍♂️

     

    È la prima volta che in un albo viene citata una storia ancora inedita? O è già accaduto in passato?

  8. <span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Chiarisco che non aveva nessuna connotazione negativa. Faccio riferimento al set di "trucchi" che un narratore, come un prestigiatore, ha per ipnotizzarci a seguire una storia. Cioè, qualunque cosa che ti faccia appassionare alle vicende immaginarie di persone mai esistite (o alle versioni immaginarie di persone realmente esistite) è un "trucco". un gioco di prestigio.

     

    E forse l'utilizzo di questo trucco avrebbe accresciuto il pathos. Non che mi stia lamentando di questa storia, eh, è perfetta com'è. Solo mi chiedevo il perché di questa scelta 

  9. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

    ogni volta si rischia di litigare per il disprezzo che ho per quella storia venerata da tanti, ma vi ricordate come praticamente ogni singolo abitante di uno stato del Sud non vedeva l'ora di massacrare "i ne**i", godendo e pregustando l'idea del poterli frustare, impiccare e torturare? Ogni singolo uomo, donna o bambino del sud, così come ogni singolo soldato`sudista, come gli sgherri del "catti-catti-vissimo" di Bruno Bozzetto, praticamente si esaltava all'idea di quanto era razzista...

     

    Non funziona così. La gente non si sveglia la mattina dicendo "oh, che bello, sono cattivo! Cattivohhh! Quanto sono cattivohhhh! oggi voglio andare a fare qualche cosa cattiva!". la gente trova sempre giustificazioni per considerarsi, nella sua testa, il "buono". uno che segue alti ideali. Tipo "l'onore e la bandiera"

     

    Anche qui, ci sono i sudisti che vogliono violentare Kate... e lì c'era il soldato confederato del campo di Anderville che si faceva scrupoli sul trattamento riservato ai nordisti. Credo si tratti di scelte narrative, di esigenze della trama, non di una visione manichea o di incapacità di sceneggiare.

     

    2 ore fa, Diablero dice:

    1) Invece di cercare di "sorprendere il lettore", Boselli facendo partire la storia con la commemorazione funebre ci dice già che Tex non riuscirà a salvare quelle persone. E non c'è nemmeno mistero su chi siano i morti (come c'era invece ne "Gli Eroi del Texas"), subito ci vengono detti i nomi, così che in seguito man mano che li incontriamo sappiamo già che moriranno prima della fine della storia.  Già il lettore è preparato ad una storia tragica e in cui sa che Tex e Carson, almeno per queste persone, falliranno.

     

    Devo ammettere che ho trovato questa scelta curiosa. La scena degli impiccati, già tragica di per sé, sarebbe stata ancora più d'impatto se fosse stata inattesa. Avrebbe creato un vuoto nello stomaco in tanti lettori. Invece, Borden rinuncia all'effetto sorpresa per una precisa scelta narrativa. Non so, tu parli di trucchi: ma non sono solo degli espedienti onesti con cui tutti i narratori hanno sorpreso, e preso a pugni, i fruitori delle loro storie? Non avrebbe avuto un maggior effetto drammatico la scelta di non anticipare nulla? 

     

    2 ore fa, Diablero dice:

    2) Non solo. Anche se questa cosa non è nel fumetto e riguarda l'edizione, il fatto che Luca Barbieri nell'introduzione "storica" descriva così in dettaglio il massacro dei coloni ribelli, tanto da fare anche lì i nomi di diversi personaggi, elimina altre "sorprese" (l'introduzione l'ha scritta Barbieri e non Boselli, ma Boselli è il curatore, se voleva evitare spoiler poteva dirgli di non metterceli o eliminarli dall'articolo prima della pubblicazione).

     

    Nel caso in cui Borden avesse fatto un'altra scelta, avrebbe potuto avvisare il lettore di non leggere l'introduzione per evitare spoiler. Il testo di Barbieri rende a mio parere l'albo ancora più prezioso. Non solo la storia è portentosa, non solo è disegnata da un Dotti che ha tutta l'intenzione di sfruttare l'occasione per entrare nell'olimpo, ma è anche accompagnata da un testo che ci racconta puntualmente gli eventi che stanno dietro l'opera di fantasia, risultandone ulteriormente esaltata. 

     

    2 ore fa, Diablero dice:

    4) Una cosa piccolissima, appena accennata che ho notato solo nella seconda lettura: a pagina 22 il cameriere che serve il caffè è di colore. Facendoci caso, anche nelle scene post-armistizio, tutti quanti, protagonisti e comparse, sono bianchi. La guerra, la pace, i massacri, gli eroismi, li fanno tutti i bianchi. E anche dopo che sono stati "liberati", l'unico nero presente appare in due pagine e fa il cameriere..

     

    Avevo colto il particolare anche nella prima lettura :D, e lo avevo molto apprezzato.

     

    2 ore fa, Diablero dice:

    6) il "possibile" incontro a distanza con Tex di cui ho già parlato. Onestamente, se fosse stato dato come una certezza, con Carson che dice "ah, sai ti ho visto quella volta..." avrei alzato gli occhi al cielo pensando "che puttanata". Mi avrebbe ricordato quelle assurde ret-con Marvel dove ormai c'è qualche centinaio di persone che, dietro le quinte o viaggiando nel tempo, ha assistito al momento in cui il ragno punge Peter Parker.  O quelle storie dove pare che nel medioevo non potevi uscire di casa cinque minuti senza incontrare Leonardo Da Vinci, ovviamente accompagnato da Monna Lisa e subito dopo incrociano Michelangelo, quelle storie da cui sembra che l'Europa fosse abitata solo da gente famosa tipo un party ad Hollywood (e Borden c'è andato un po' vicino a questi eccessi nella storia di Tex Willer nell'Alto Missouri). Invece così è un incontro che forse non è mai avvenuto, come una sorta di miraggio, che ci ricorda cosa stava facendo Tex in quello stesso momento in un altro punto di quel campo di battaglia. E in quel momento come "magico", proprio il fatto che l'incontro sia presentato solo come possibilità, te lo fa apparire come "possibile", non seguendo più la logica del mondo reale.

     

    Tu hai parlato di puttanata, io nel mio precedente post di esagerazione. Devo dire che, durante la lettura, mi ci sono fermato un attimo, ho storto anche un po' il naso. Poi, ecco la soluzione raffinata di Boselli: consapevole che potesse sembrare un eccesso, fa dire a Tex che certo, potevano essere lui e Damned, su quella collina, ma potevano soltanto, non è detto che lo fossero. La dimensione della possibilità salva la scena e la rende straordinaria: il fatto che lì, nello stesso posto, ci fossero Tex e Carson fa sì che i due avrebbero potuto incontrarsi, ma non è accaduto davvero. O se è accaduto non lo sapremo mai. In questo senso, quella vignetta diventa quasi un metafumetto, un omaggio, che visto così può ben dirsi ispiratissimo, a "Tra due bandiere".

     

    2 ore fa, Diablero dice:

    12) La storia si intitola "per l'onore del Texas", e su questo concetto la storia gira intorno per un bel po', in generale in tanti citano l'onore, la bandiera, etc come motivazione per combattere, a partire dal giovane "patriota" Sam Junior. ma avete fatto caso a CHI dice davvero quella frase, alla fine?

     

    Pagina 231, Cass, ex ranger che è diventato un criminale, un assassino che pianificava il massacro di uomini, donne e bambini... è lui alla fine che dice che l'ha fatto per... "l'onore del Texas"

     

    All'inizio sembra che il titolo si riferisca ai commemorati dal monumento, come a persone che hanno salvato "l'onore del Texas", ma no, erano persone che andavano da gente decisa a combattere per l'Unione e contro lo schiavismo a poveri contadini che semplicemente non volevano essere arruolati, ma nessuno di loro parla di "onore"...

     

    A giustificare le loro colpe, a nascondere i loro crimini dietro vuota retorica sull'"onore" e la "bandiera", sono uomini come Cass.  E il titolo non parla degli eroi, in realtà parla dei massacri e dei crimini commessi "per l'onore del texas"

     

    Non ci avevo pensato. Questa tua lettura, che sicuramente coincide con le intenzioni di Borden, sarebbe da stampare e tenere dentro l'albo, una sorte di appendice critica che valorizza ulteriormente l'opera. Complimenti, anzi grazie! Perché stavo perdendomi un particolare importante, che invece ora mi rende la storia ancora più cara. 

    • +1 1
  10. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Poe dice:

    secondo me Tex si è fatto soffiare la ragazza da Carson...:lol:

     

    Ma sicuro che è andata così. Per quanto il giovane Tex con le ragazze ci sappia fare, non c'è partita con le capacità da seduttore di Carson...

     

    <span style="color:red">2 ore fa</span>, Poe dice:

    Insomma, secondo me sono protagonisti entrambi 50 e 50, in momenti diversi...

     

    E già questo lo rende un Carsonone...

     

    <span style="color:red">2 ore fa</span>, Poe dice:

    Prima della guerra, tu e io eravamo due buoni vicini di casa, poi siamo diventati avversari politici, nemici mortali... e adesso che la pace è scoppiata, siamo di nuovo seduti nel tuo hotel a berci assieme un bicchiere.."

     

    Mi ha colpito anche il rigurgito di coscienza di Mcrae. Chiedo a @borden se sia solo farina del suo sacco o se non abbia attinto questo particolare dalla vera storia. 

     

     

  11. MAL DI TESTA

    Perché ti viene.

    Perché la trama è intricata, la storia è complessa. Ha ragione Diablero quando dice che c'è bisogno di una seconda lettura, perché i personaggi sono tanti, tanti sono i fronti, tante le situazioni. Stupisce come Boselli riesca a tirare tutti i fili senza perderne nessuno, anche se due volte si è un po' perso:

     

    1) Pag.166: Eva chiama il giornalista Karl Wagner "papà", ma all'inizio della storia era suo zio;

    2) Pag.173: Tex dice a Carson che ha assaltato Camp Verde perché non poteva lasciare il padre di Konrad nel campo di prigionia; ma ad essere prigioniero era il padre di Klaus, non di Konrad.

     

    Questo per dire che quando una trama è zeppa di personaggi può capitare di imbrogliare la matassa. Ma al cospetto di un intreccio così intricato, non saranno questi due peccati veniali a non farci levare il cappello di fronte alla mente che ha generato questa stupefacente avventura. Stupefacente, sì, lo dico dopo il perché.

     

    APPAGAMENTO

    Leggevo leggevo leggevo, ma ero sempre all'inizio. Prima a pag.30, poi a pag.40... ma cosa mi succede? Solitamente, le storie di Tex le divoro. Com'è che questa la leggo in maniera serrata e sono ancora lì? Succede che questa storia è densa. Densa di balloon, e questi densi di parole. Verbosa? No. Piena, ricca, tanta. Copiosa di dialoghi, di confronti, di personaggi che dicono la loro. Storia densa e colma, è un bicchierone traboccante di nettare appagante e squisito. La doppia narrazione contribuisce a rendere fluida una trama che di per sé non lo è; poi questa confluisce in un unico alveo e lo fa in modo naturale, perfetto, come un meccanismo di precisione che scatta quando deve farlo, non un secondo prima né un secondo dopo. E l'appagamento sta lì, nel vedere che nonostante la densità tutto funziona a meraviglia, tutto gira come deve, e gira attorno a un contesto storico ben ricreato, credibile, avvincente. La guerra civile è uno sfondo perfetto per le storie di Tex, ma è un tema già sfruttato. Renderlo nuovamente originale, farci leggere del nuovo, beh, quello è stupefacente. Lo è davvero.

     

    EMOZIONE

    C'è chi lo sta definendo un CARSONONE. Ebbene, questo inventore di neologismi ha ragione. E Carson se lo meritava, noi carsoniani ce lo meritavamo. Dopo Il Passato di Carson, questo ulteriore dono di Boselli rende quest'ultimo l'autore "definitivo" di Carson. Carson, creato da GLB e valorizzato (ma non sempre) da Nizzi, solo con Boselli diventa un protagonista a tutto tondo, solo con lui raggiunge picchi simil-texiani. Un'operazione analoga la fece anche con I Giustizieri di Vegas, come se volesse dire a tutti che Carson è affar suo, un affare di cuore, che lo renderà sempre più grande, che non è un'eresia farlo, ogni tanto, più texiano dello stesso Tex. 

     

    Bello il dialogo su una possibile sfida giovanile, significativo il riconoscimento di Tex all'amico di "essere in gamba ma di avere la testa sulle spalle" (in occasione del rinvio voluto da Carson dell'attacco a Camp Verde), magnifica, perfetta, sublime tutta la gestione del personaggio lungo l'intero arco della storia. 

     

    E poi quella frase smozzicata di Kate: cosa voleva dire, a Carson? Che la ragazza si sia invaghita del baffo e pizzetto bruni che campeggiano sul rude volto di un uomo giovane ma già maturo e navigato come il nostro?  Diavolo di un Boselli, vecchia volpe... a stuzzicare questi bambinoni cresciuti che non siamo altro nascondendo poi la mano...

     

    E ancora, quella vignetta a Shilo. Fino a oggi, mai avremmo immaginato che Tex e Dick mentre salutano Rod sulla sua tomba potessero aver incrociato le loro piste con quella di Carson. All'inizio mi era parsa un'esagerazione. Poi, però, guardate bene: saranno davvero Tex e Dick? Potrebbero essere chiunque. Una soluzione molto delicata, quella di Boselli: non è detto che le loro strade si siano incrociate per davvero, ma butto lì questa suggestione, quel tramonto, quel pazzesco tramonto di Dotti. Che questo sole morente di Dotti si fonda e confluisca in quello di Galep, Boselli non lo dice. Lo pensiamo noi, sognatori. Ma lasciateci sognare...

         

    STUPORE

    Stupefacente. La perfezione dei meccanismi, la gestione della densità, la capacità di emozionare. Dopo aver polverizzato tutte le statistiche, e a dispetto della carta d'identità, questo nostro caro forumista se ne esce con un'altra prestazione da campione, con un'altra opera di valore eccelso, con l'ennesima prova che ci sono vene che non si inaridiscono, e che anzi trovano sempre il modo - misterioso, sorprendente - di rigenerarsi, di risplendere. Trovano il modo di stupire. 

     

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  12. La storia che questa riprende non era una delle migliori di Bonelli. Mi ha sorpreso quindi questo sequel, anche se Barbanera ha spiegato proprio qui che lui, per ragioni personali, era affezionato a quella storia e questo chiarisce le ragioni di questo seguito.

     

    Il soggetto, come detto da altri di voi, non aveva in realtà questa necessità di riprendere i vecchi personaggi, perché propone una soluzione tutto sommato autonoma, e nemmeno molto originale. Anzi, il ritorno di quasi tutti i vecchi antagonisti (compreso un alter ego del Tuerto) non l'ho trovata una scelta molto azzeccata. Tuttavia, non mi sento qui di dare un giudizio sull'operato di Barbanera, forumista peraltro per sua scelta ormai silente qui da noi. Non do un giudizio perché credo che la sceneggiatura sia fondamentale per valorizzare un soggetto, e quindi qui non saprei proprio dove iniziano i demeriti di Ruju e dove finiscono quelli del soggettista. 

     

    Tendo a credere, tuttavia, che la piattezza della vicenda, la sua scarsa capacità di coinvolgimento, siano ascrivibili soprattutto allo sceneggiatore. Non vorrei che il dover innestare un suo intervento su un soggetto che magari non lo appassionava, abbia portato Ruju a penalizzare anche quanto di buono c'era in esso. In fin dei conti, qui non è l'idea di partenza ad essere necessariamente infelice (anche se ribadisco che il ritorno di tutti i personaggi di una storia bonelliana che io non avevo apprezzato magari non mi avrà ben disposto nella lettura) ma la sua realizzazione concreta, tutta imputabile allo sceneggiatore. 

  13. <span style="color:red">30 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Non ti arriva perché vai troppo veloce.

    Se scappi e vai troppo veloce, non ti raggiungerà mai.

    Per assaporare le cose ti devi fermare, le devi penetrare e non ti devi limitare alla superficie (da cui deriva il termine superficialità).

    Non basta essere tenerone per cogliere il sublime in Patagonia.

    D'accordo, sublime è un po' esagerato, ma perdonatemi se non ho trovato un lemma più adatto, sono un'informatica e non una letterata.

    Rileggi Patagonia come se non l'avessi mai fatto e mettiti nei panni dell'ultimo degli indios.

    Ma soprattutto, non leggere le prime pagine, quelle in cui Carson dice che non vuole andare in Argentina, anzi fai finta che Carson non sia mai esistito.

     

    Dopo anni che scrivo qua dentro, non mi aspettavo di leggere un commento del genere. Sono io che non sono mai arrivato a te :D

     

    In passato sono stato accusato dell'opposto, cioè non di fermarmi alla superficie, ma di andare fin troppo in profondità, trovando magari addirittura cose che non ci sono. Sono stato tacciato di iperlettura, insomma.

     

    Anche con Patagonia, non sono stato superficiale. L'ho letto più volte, cercando il bello. Perché la storia è bella, lo riconosco. Ma non tocca alcune corde del mio essere. Shane, Ray, le hanno toccate fin dalle prime vignette, fin da Manchester,  o dagli amici più preziosi dell'oro. La stella del Sud vista da Kit Willer nell'emisfero australe, no. Non è colpa di Boselli o della storia, né della mia superficialita'. Come non è colpa di gilas2 se non si emoziona con gli irlandesi.

  14. <span style="color:red">1 ora fa</span>, gilas2 dice:

    Ho riletto recentemente Gli invincibili, e ancora una volta non mi ha trasmesso nulla di 'emozionante' o tantomeno di 'commovente'.

     

    È un grosso problema tuo :D

     

    A parte gli scherzi, la storia è scritta per commuovere, ha quel preciso intento. C'è del lirismo in tutta la lunga vicenda, c'è ogni volta che parlano i soldati dell' "Oca selvaggia". L'autore vuole emozionare, vuole toccare determinate corde, e io credo che lo faccia molto molto bene.

     

    Se non arriva a te, il problema non sono Gli Invincibili, sei tu. Forse il sentimento degli ideali irlandesi ottocenteschi non ti dice nulla, forse i disegni ti guastano troppo il piacere della lettura. Non sei aperto ad accogliere questa storia, per situazioni tue.

     

    A me accade con Patagonia, e lì io non ho nemmeno l'alibi del disegnatore, perché Frisenda lo adoro. Forse è l'ambientazione, troppo lontana da quella canonica? Forse è perché manca Carson? Forse è perché non c'è un personaggio, al di là dei nostri, che mi catturi, come qui c'è Shane? Non so, ma non ho problemi a dire che Patagonia deve essere una grande storia. Solo che a me non arriva. Problema mio. Solo mio.

    • +1 1
  15. Chiedo a qualche forumista di buon cuore di ricordarmi la genesi di questo albo: perché è di un solo albo? Perché i tempi di lavorazione erano stretti? Grazie in anticipo :)

     

    Quanto alla storia, mi è piaciuta. Amici e nemici sono tanti ma orchestrati bene, e vedere Carson in solitaria è sempre un bel vedere.

     

    Mi è piaciuta la lettura di @Laramie, anche se più su Tiger che su Tex. È infatti probabile che Capelli di Sole abbia rappresentato per il navajo un riscatto dopo la tremenda storia di Taniah, e che questo spieghi la "dolcezza" del nostro nei confronti della ragazza. 

     

    Ho trovato peraltro bellissima la tavola riassuntiva di Furia Rossa, una tavola che è un capolavoro che giustamente omaggia un altro capolavoro, una pietra miliare della nostra saga. 

     

    Circa Tex, invece, non credo che la sua sia una scelta suicida, quasi dettata dal fatto di non aver ancora elaborato il lutto. Perché Tex suicida lo è sempre stato, prima e dopo. Il suo non è solo un guadagnare tempo, ma è anche un combattere con la speranza che Corvo Grigio sia un uomo leale. Tanto che anche Carson e Tiger avrebbero voluto duellare. Il comportamento di Tex, la sua proposta del duello, è perfettamente in linea con il personaggio di Atlante che lui è sempre stato. Se Tex ha un complesso, è quello - immenso e giustificato - di superiorità che lo porta a sentire di dover reggere tutto il peso del mondo, o almeno quello del mondo attorno a sé. E il duello è perfettamente in linea con le scelte dissennate che continuerà a fare, anche decenni dopo la morte della moglie. 

     

    La scena del vincolo di sangue mi è piaciuta tantissimo. Priva di retorica, di dramma a buon mercato, è una sequenza secca e diretta, come quei tre uomini che mescolano il proprio sangue. Perché questo è sì un atto simbolico di grande pathos, ma è fatto tra uomini rudi, che lo compiono consci dell'importanza che esso ha, ma lo fanno in fretta e senza svenevolezze, da uomini d'azione, che non sprecano tempo e parole ma affidano il significato di tutto a un coltellaccio che squarcia un po' della loro pelle. E non è un caso che il tutto sia suggellato da una battuta di Carson su Belzebu', quasi a dire: siamo fratelli, ma non c'è bisogno di ricamarci sopra. Lo eravamo già e lo saremo sempre. 

     

    Il patto di sangue, in questo senso, non sta a significare solo la fraternità tra i tre uomini, che non era mai stata in discussione, ed anzi in questo senso l'atto mi parrebbe barocco, ridondante. È più un patto che cementa l'unione tra i tre uomini in nome di qualcos'altro di esterno, e cioè di Kit. Se non ci sarò più io, dice Tex, mio figlio è vostro, ve lo affido, sarete i suoi zii anche nella "realtà" del nostro vincolo di sangue. Questo è. Questo credo volesse dire Giusfredi.

     

    Font è invecchiato. Ma resta uno spettacolo. Sfilacciato, caricaturale, a volte oggettivamente brutto. Ma sempre tremendamente suggestivo ed efficace.

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  16. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Mister P dice:

    Il finale degli Invincibili sta commuovendomi anche ora solo leggendo il thread, pensate un po' come son messo male :lol:.

     

    Pobre joven, dice la vecchia che si è avvicinata a consolare un moribondo Shane. 

     

    E lui, che la guarda con occhi che ormai non sono più sulla terra, ma che viaggiano già su una dimensione metafisica, trasfigura il volto dell'anziana in quello, bellissimo, della dea dell'Irlanda.

     

    "Shan Van Vocht. Sei venuta...per me? Sei ancora più bella di come ti immaginavo...riportami...a casa". (Cito a memoria).

     

    C'è, nella scena di questa morte, l'amore romantico per la patria, declinato nel sentimento dei miti e delle leggende della propria terra e nello struggente desiderio di rivedere quell'isola così verde, di ritornare "a casa". 

     

    È dal 97 che mi commuovo, sono pure andato in Irlanda a causa di Shane e degli altri ragazzi dell' "Oca selvaggia".

     

    Per questo parlo di dosi di magia iniettate nelle nostre vite di lettori. E non smetto di ringraziarne l'autore ;)

    • Grazie (+1) 1
  17. 11 ore fa, Condor senza meta dice:

    Potete prendermi per un idiota sentimentale, ma ancora oggi, finali intensi e melodrammatici come la morte di Torrence, o epiloghi splendidi del calibro di "Gli invincibili" (per non tacere di quella stupenda chiusura degli "Eroi del Texas) mi mettono le lacrime agli occhi e dire che ormai conosco pagina per pagina simili capolavori.  

     

    Era proprio quello che intendevo esprimere. Il fatto che quelle scene, pur impresse nella nostra mente da decenni, non cessino di commuoverci, non invecchino, continuino a darci emozioni come se fosse la prima volta, ne fa capire la forza, la vera grandezza.

     

    Quando pensiamo a Torrence, a Shane, a Ray, di fatto stiamo pensando a noi, a noi lettori di ieri, a quella prima lettura, a quando li abbiamo conosciuti e amati. Da quel momento appartengono ai nostri ricordi letterari più cari, ogni tanto rimuginiamo qualche loro frase, qualche situazione, "questo e altro, per un amico", "Shan Van Vocht, sei venuta... per me?", continuando a rivivere quei momenti, quella piccola dose di magia che hanno lasciato nelle nostre vite. 

     

    Peste, quanta svenevolezza! Direbbe Carson :P

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  18. Il 8/6/2023 at 20:23, borden dice:

    - Gli piaceva disegnare storie avvincenti, per lui contava quello

     

    Le storie di Boselli piacevano anche a sua moglie, che non era una lettrice dei fumetti disegnati dal marito, a meno che a scriverli non fosse quel Boselli, appunto. 

     

    Siete stati un binomio esplosivo. Le tue storie - entusiasmanti, ricche di pathos, di personaggi indimenticabili ed epici - e il suo tratto, così caldo, pieno, che ti catapultava nei luoghi e che conferiva ai personaggi una gamma impressionante di espressioni facciali, insieme hanno generato grandi capolavori, che si sono radicati nell'immaginario dei vostri lettori. 

     

    Marchiati a fuoco nella mente degli appassionati sono i volti e i nomi di quei personaggi, e Mickey Finn e Torrence, e Hoss e Luna non fanno eccezione. 

     

    Siete grandi, Borden!

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  19. <span style="color:red">24 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Allora...In primis Letteri. Quando c'è lui già la storia parte con un bonus perché fa parte della mia infanzia e perché il suo stile mi piace sempre tanto (anche senza cinesi). Poi Nizzi costruisce un giallo godibile, ci mette qualche simpatico siparietto, caratterizza i personaggi (tipo il postiglione) e ti tiene incollato con anche un colpo di scena finale. Atmosfera coinvolgente e passi un'oretta gustosa.

     

    Concordo. È una delle storie minori più belle.

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  20. 2 ore fa, borden dice:

     

     

    Hai pienamente ragione, forse anch'io avevo mangiato troppo. O forse volevo inconsciamente che qualcuno se ne accorgesse... Ma te ne sei accorto solo tu! E c'è invece qualcun altro che apprezza una mia storia perché ci prova qualcosa di Nizzi... :rolleyes:

     

    Ti sbagli, in molti se n'erano accorti. Se non ricordo male io qui rimproverai, più che l'autore, il curatore che non poteva permettere che simili scene venissero pubblicate. E tu qui rispondesti che non potevi riscrivere la storia... ma questa non è una storia, è uno scandalo, e il curatore doveva intervenire.

     

    Scusa lo sfogo, ma dopo questo primo tempo con qualcuno dovrò pur prendermela...

  21. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Gunny dice:

    Mi piacerebbe proprio vedere come Tex e Tiger pensano di sparare con i fucili scarichi (o con al massimo due-tre cartucce). Qui errore di Villa in copertina.

     

    In che senso?

     

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

    È una copertina di rara bellezza.

     

    Concordo. Bellissima, davvero. Carson brizzolato poi è il top. Spero che, a dispetto dei fratelli di sangue, il vecchio Cammello sia grande protagonista 

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