
Laramie
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Sono fatto di libri, fumetti, cinema e musica in percentuali variabili.
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Non credo proprio che sarà così. Che sia una frecciatina (anzi, frecciatona) inconsapevole o volontaria (io propendo per la seconda) all'ormai ex collega mi sembra palese dato che anche in questo forum si è sollevata più volte la questione della profezia. Poi è chiaro che ognuno la pensa come vuole, ma, per me, questa storia è un "What If" (chi vuole può definire "What If" la storia di Nizzi, sia chiaro), ovvero "Cosa sarebbe successo se Bonelli e Tarquinio avessero finito la loro storia?", peccato che è troppo lungo e nessuno intitola un volume in questo modo (a meno che questo uno non sia Lina Wertmuller).
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Al di là della qualità altissima del volume (si rassicurino i dubbiosi, è davvero un'opera di pregio), mi sta davvero sorprendendo, come già evidenziato da @Diablero, la fallace comunicazione della Bonelli in merito a questo albo. In nessun post sulla pagina Facebook viene detto che la storia è incompleta (ok, viene detto nella conferenza punblicata online, ma quanti se la vanno a vedere?). Una roba senza senso: il libro è uscito in anteprima ed è stato in vendita per GIORNI (per inciso, allo stand di Lucca c'erano un paio di ragazze gentilissime che mi hanno spiegato vita, morte e miracoli del libro incluso il fatto che la storia fosse incompleta e che la seconda parte sarebbe uscita prossimamente, ci mancava solo che mi leggessero il libro ed ero a posto), c'è già chi lo ha comprato e lo ha letto (IO), che sia un incompiuto è stato detto ESPLICITAMENTE alla conferenza di Lucca pubblicata online, ma il grosso della comunicazione omette completamente questo dettaglio. Ma perché????? Io posso capire che non l'abbiano voluto rivelare fino al giorno X, ma ormai non possono latirare ulteriormente.
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@DiableroMi dispiace fortissimo deluderti, ma quelle che si vedono nel video NON sono le tavole della storia pubblicata. Può essere che si tratti di un albo di Storia del West con in mezzo il ku klux klan o lo schiavismo in generale? Sono un po' indietro con la lettura dell'edizione a colori. E comunque, visto che l'avete voluto voi...
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Ma certo! Ritroviamo un Bonelli/Tarquinio dopo 60 anni e lo modifichiamo, che problema c'è? Alcuni nelle pagine scorse hanno fatto sostanzialmente DUE ipotesi su questo famoso "errore" di continuity. Ci avete preso. È una delle due. E comunque non è solo la questione della continuity. Il disegno è irrimediabilmente datato (bello finché si vuole, eh, sia chiaro), le strisce sono già impostate per il tipo di pubblicazione dell'epoca e potrei continuare. Per i tempi in cui è uscita, Tarquinio era un disegnatore alieno alla tradizione di Tex. Non è da escludere che abbiano tirato dentro Ticci proprio in seguito al passaggio di Tarquinio a Storia del West, a questo punto. Il Tex di Tarquinio suonerebbe "estraneo" a buona parte del pubblico se proposto sul mensile. Dedicare a questa storia e al suo seguito una collocazione extra per pochi super appassionati è la soluzione migliore, secondo me.
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La storia non poteva essere pubblicata sul mensile perché c'è un plateale "errore" di continuity (che poi errore non è perché GLB non lo poteva sapere) con la serie classica. Però regaz, o vi spiattello TUTTO il libro in barba agli spoiler o vi accontentate di quello che vi dico, abbiate pazienza
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Beh, è stato detto alla conferenza di Lucca, peraltro appena pubblicata su YouTube, quindi adesso ne posso parlare liberamente. Allora, la storia è INCOMPLETA. "Ombre di morte" è un INCOMPIUTO di GL Bonelli e Sergio Tarquinio. Sono 80 pagine di fumetto e altrettante di sceneggiatura. Appena la storia si interrompe ci sono una decina di pagine di Boselli e Torricelli che chiudono la scena rimasta "in sospeso" e fungono da "trailer" per il completamento di futura pubblicazione (sono pronto a scommettere che uscirà a Lucca 2024, ma è un'idea mia). Poi c'è la sceneggiatura originale che batte pari con le pagine del fumetto disegnate da Tarquinio. Tot pagine di sceneggiatura e tot pagine di fumetto. Stop. Sul contenuto della storia, abbiate pazienza, non spoilero niente.
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Skoosate se rispondo ora, ma tra altri giri, viaggio di ritorno, doccia per levarmi di dosso la sensazione di sacchetto dell'umido e cena trovo adesso un paio di minuti prima di eclissarmi sotto le coperte per i prossimi duemila anni. Forse è la stanchezza, ma non trovo il pulsante per caricare l'immagine direttamente dal locale (cioè dal mio telefono). Se mi date qualche dritta sarete soddisfatti Per il momento mi limito a dire due cose: 1) @DiableroLe pagine sono scansionate benissimo e sembra di leggere una storia uscita tre giorni fa (ehi, ma in effetti è uscita DAVVERO tre giorni fa, hahahahahaha, che battutona, geGNO) 2) In generale il libro è davvero ben fatto, una bella rilegatura e, come detto, un ottimo lavoro di scansione sulle tavole originali. Poi se ci sono degli errori (orrori?) di lettering non lo so, ve lo saprò dire domani. Per me merita l'acquisto.
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Sono a Lucca. Ho preso il cartonato "Ombre di morte". Ho controllato. Ora IO SO. E non vi dirò. MUHAHAHAHAHAHAHA!!! (scherzo, per chi le vuole info in pm)
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Io andrò a Lucca sabato 4, ma fino ad allora non entrerò più in questo topic Comunque la butto lì: se "l'errore di continuity", che poi errore non è, dovesse essere quello che è stato ipotizzato (Sagua R.I.P.) prevedo il redde rationem definitivo fra bonelliani e nizziani che "Fuga da Anderville" scansate (qualcuno sta già oliando la colt).
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Mi confesso. A dispetto del mio nickname (non vi devo dire da quale film è preso, vero?), questo sarà il mio primo albo di Tex vittima dell'app. A rivederci fra sei mesi su questo topic e buona lettura a tutti. Besos.
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@Letizia non so perché, ma nella "vita reale" ti immagino come Chiara Francini. O magari sei DAVVERO Chiara Francini (ecco perché non vuoi firmare il soggetto 🤭). Lo intendo come un complimento alla simpatia, sia chiaro. Anyway, propongo che dopo 30 pagine di Higgins, lance spezzate ma anche no, Lylith blu, cavalcate, stivali e Mister No ora si compensi con altre 30 pagine di cazzeggio purissimo dove ognuno confessa le sue più turpi voglie texiane (tipo un incontro fra Tex e Dostoevskij, oppure Tex che viaggia nel tempo fino alla Preistoria).
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Storie per un nuovo lettore: I vostri consigli
Laramie replied to MacParland's topic in La Serie e i Personaggi
Riguardo al tema portante del topic, ovvero cosa consigliare a un ipotetico nuovo lettore, il mio consiglio è e sarà sempre uno e uno soltanto: l'albo inedito in edicola (meglio se è l'inizio di una storia, se è il finale va bene lo stesso, gli albi di mezzo meglio evitare). Ommioddio, orrore, dirà qualcuno. Le motivazioni in realtà sono molteplici: 1) il presunto nuovo lettore deve leggere il Tex che esce OGGI perché è quello che tiene in piedi la baracca. Sono gli inediti, a prescindere dal loro formato, che devono essere venduti. Le ristampe, le riedizioni, eccetera, sono un di più. 2) si può anche indottrinare il lettore con il Tex di GLB e Galep, poi però va a leggere l'inedito e trova un Tex che, per grammatica generale, è lontano anni luce da quello che gli è stato fatto leggere. Begli amici! Meglio puntare direttamente al nuovo e poi, se piace, recuperare il resto. 3) Tex è una serie quasi del tutto priva di continuity interna (e meno male) e l'albo inedito può e deve essere letto liberamente. Nel giro di due o tre storie il nuovo lettore ha già più o meno chiaro l'ambiente in cui si muove Tex (sì, ci sono le eccezioni come i sette albi filati di Mefisto, ma sono, appunto, eccezioni). Poi, visto l'andazzo degli ultimi anni, dopo qualche storia apparirà un personaggio che dirà "Sono il cattivo del numero 72, sono tornato, bwa ha ha ha" e allora, se vuole, il lettore può andarsi a ricercare il numero 72. Riguardo al secondo tema, strettamente collegato al primo, ovvero come far interessare un nuovo lettore a Tex, la questione è vastissima e non ho risposte precise. Fermo restando che uno non è obbligato e il fatto di non interessarsi a Tex (o ai fumetti in generale) non lo rende una brutta persona in automatico, intercettare i desideri di un nuovo lettore è un'impresa difficilissima perché il pubblico di riferimento è immenso e l'azione istintiva è quella di sparare nel mucchio sperando di beccare qualcuno. Non esistono "i giovani", esistono tantissimi giovani con gusti e interessi diversi, ma, e qui sta il nocciolo, con il profondo desiderio di una loro identità. Ci sono quelli che si sentiranno realizzati nel fare parte della propria generazione e seguiranno i prodotti di massa e poi ci sono quegli altri, gli outsider, quelli che vogliono ritagliarsi il loro spazio al di fuori di ciò che propone loro il mainstream. Tex è, a modo suo, un disadattato come loro: in bianco e nero, fuori moda, lontano dalle logiche moderne. Non ha superpoteri, non colleziona donne a destra e a manca, non è privo di macchia. Per me presentare Tex in veste pedagogica è il modo peggiore per invogliare il pubblico a leggerlo. Presentarlo come un outsider, uno lontano anni luce da ciò che circola nei salotti buoni (o le spiagge di Capalbio) è il modo migliore per attirare nuovo pubblico. Però, come ho detto, è comunque una risposta vaga (cosa fare è abbastanza chiaro, come farlo è un altro paio di maniche), quindi mi taccio. -
Direi un buon primo albo. Apparentemente introduttivo (e in parte lo è), ma in realtà piuttosto denso di avvenimenti come da tradizione degli albi di Boselli. Ci vedo un po' "l'effetto Mefisto family" con il ritorno di tutti i personaggi legati all'universo della Tigre Nera più vari comprimari texiani come Devlin e MacKennet, ma il preannunciato viaggio in Borneo mi fa pensare che ben presto ci sarà una bella sforbiciata. Disegni di Venturi molto, ma molto belli. Un gran peccato che sia un disegnatore parecchio lento (anche se 4 albi non sono facili da disegnare) perché questo lo ha "condannato" ad essere una presenza abbastanza sporadica sulla serie. Riguardo all'escamotage usato per la "resurrezione" (NO SPOILER) posso solo dire che OVVIAMENTE non è credibile, ma allo stesso tempo posso dire che su Tex questo non è mai stato un problema. Lungi da me offrire sponde al tipo che sta spopolando su un altro topic, ma il ruolo stesso di Tex che è contemporaneamente ranger, agente indiano e capotribù dei navajo è un intrico di contraddizioni insanabili. Quello che conta è che l'escamotage abbia un senso all'interno del racconto e per me ce l'ha, anche sul piano simbolico. Mi fermo qui, rimando eventuali approfondimenti per i prossimi albi.
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Per puro divertimento e senza alcuna pretesa di autorialità o voglia di rubare il lavoro a chi di dovere, ho elaborato un soggetto che potremmo chiamare "La cavalcata del destino - Alternativ verscion" (errore volutissimo, chiaro). Tex e i suoi pards vengono chiamati da Ely Parker, il quale sospetta di essere preso di mira da qualcuno intenzionato ad eliminarlo. Mentre i cinque stanno parlando, un cecchino spara e ferisce Parker, ma nella sparatoria che segue il cecchino rimane ucciso. In lui Parker riconosce un bandito di nome Mark Gabler, uomo alle dipendenze di Steve Rivers, pezzo grosso dell'Oklahoma. Mentre Ely Parker rimane in convalescenza, Tex e i pards si dirigono in Olkahoma e raggiungono i possedimenti di Rivers. All'inizio Tex e i pards, non sapendo se Rivers sia davvero il mandante del tentato omicidio oppure no, si presentano come onesti tutori della legge, tentando di far commettere a Rivers un passo falso e questi sembra quasi tradirsi. Tex capisce quindi che Rivers è davvero il mandante, pur ignorandone ancora i motivi e quella sera organizza un raid nel ranch dell'uomo fingendosi un bandito mascherato. Ne brucia le proprietà e gli fa fuggire tutti i cavalli dal corral e poi fa confessare Rivers: egli prende ordini dal senatore Kurtzmann e ha provato a eliminare Parker perché il suo ufficio stava conducendo indagini sugli affari del senatore. Rivers confessa che Kurtzmann vuole sgombrare le riserve Cherokee, ricche di petrolio, provocando epidemie di vaiolo tramite coperte infette. Dato che l'ultimo carico è già partito, i quattro pards cavalcano ventre a terra in una corsa contro il tempo verso le terre Cherokee, ma arrivano tardi. Il carico è già stato consegnato e l'epidemia è appena iniziata. Tex organizza le operazioni mediche: fa isolare i primi malati e chi è entrato in contatto con il materiale infetto, brucia le coperte e tutti gli averi di chi ha contratto il morbo e manda Kit Willer ad avvisare l'agente indiano. Nel gruppo dei malati vi è anche la giovane Teh-Ka-Yeh, moglie di Jack Danuwoa, futuro capo della tribù. Quella situazione colpisce Tex, che in essa rivede ciò che lui ha vissuto con Lilyth molto tempo prima. Mentre Tiger Jack rimane con i Cherokee a gestire l'emergenza sanitaria, Tex e Carson si lanciano sulle tracce degli uomini che hanno portato le coperte infette. Jack Danuwoa vorrebbe unirsi a loro, ma Tex gli dice di rimanere accanto alla moglie perché, se dovesse accadere il peggio, in futuro si pentirà di essere stato lontano. Gli uomini che hanno portato il carico di coperte infette sono tre manigoldi e Tex e Carson li raggiungono al loro covo dopo un paio di giorni al galoppo. Nello scontro a fuoco i tre banditi vengono uccisi. Tex e Carson tornano al villaggio dove ritrovano Kit e Tiger. Nei giorni seguenti, i quattro pards, tutti con le bende sul volto per proteggersi dall'infezione, assistono i malati della tribù. L'epidemia è stata fermata in tempo: la giovane Teh-Ka-Yeh guarisce e le vittime fra i membri della tribù sono limitate. Nel frattempo, Parker trova le prove del complotto di Kurtzmann e ne ordina l'arresto. Il senatore, vistosi perduto, si suicida. Tex e i pards si congedano dai Cherokee. Epilogo con Tex sulla tomba di Lilyth al tramonto. Tex: "Erano tre balordi, Lilyth. Tre balordi come Higgins, Sherman e Tucker che portarono la morte nella nostra riserva. Gente pronta a vendere la propria anima in cambio di denaro. Hanno tutti pagato per le loro colpe e la riserva Cherokee è salva. Non sono riuscito a salvarti, ma laggiù, in Oklahoma, vi sono due giovani sposi che possono ancora amarsi e questo riscalda il mio cuore e vorrei che tu fossi qui con me per vederli vivere. Chiusura con Tex in piedi, il cappello calcato sugli occhi e il volto in ombra per non far vedere gli occhi lucidi. In cielo le nubi delineano la figura di Lilyth. Fine. Ed è subito Gran Guinigi.
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Adesso non esageriamo, "Il giuramento" è un capolavoro di portata galattica. Ovvio che ci sono scene non-sense, contraddizioni, eccetera, ma di fronte a tanta magnificenza scompare tutto. Mi viene in mente un aneddoto relativo a John Byrne che fece una storia dei Fantastici 4 in cui compariva il padre di Reed Richards tramite un escamotage riguardante i mondi paralleli o roba simile. I lettori gli fecero notare l'illogicità di certe robe e lui se ne uscì con un commento del tipo "Vi sto raccontando un'emozione e voi vi attaccate a certe cose", di fatto mandando al diavolo i lettori (e per me fece benissimo, sia chiaro). Il problema de "La cavalcata del destino", per me, è proprio l'assenza di emozione, una freddezza di fondo che diventa calore solo nella scena del sogno di Tex e in essa si esaurisce. Questa freddezza è indirettamente confermata da Boselli che ha ammesso di aver scritto una storia di mestiere. In altre occasioni Boselli ha rimarcato di non trovarsi a proprio agio con i soggetti altrui e questa storia ne è la prova provata. Anche perché altri speciali come il 600, il 700 e il 70ennale sono tutti farina del suo sacco e sono di tutt'altra caratura.