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Kamoose

Cowboy
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Tutto il contenuto pubblicato da Kamoose

  1. Beh...se quando si parla di cultura la si lega al fumetto popolare italiano Zagor è cultura quanto lo è Tex, e lo dico da non lettore di Zagor che provai a leggere al tempo della collezione storica fermandomi dopo una ventina di uscite. Lo stesso vale per tutti i personaggi e le serie che hanno fatto la storia del fumetto italiano, indipendentemente da quelle che possono essere le preferenze e gli "amori" dei singoli lettori. Solo in parte, perchè Bandera nasce per raccontare lo storico incontro tra due personaggi e quindi collegamenti tra le due serie ci potevano anche stare (anche se io avrei preferito non ci fossero), questo cartonato è invece una uscita che in teoria dovrebbe essere slegata da tutto, almeno sulla carta.
  2. La serie dei cartonati la sto portando avanti con grande soddisfazione (anche se sono parecchio indietro con la lettura) e di certo prenderò anche questo, le tavole di Civitelli mi sembrano in linea con lo stile del grande disegnatore e non riscontro particolari "stonature", peraltro a mio avviso Civitelli è forse tra gli artisti Bonelliani che più si avvicina allo stile dei fumetti franco/belgi (linea chiara), poi si può preferire il B/N e questo è assolutamente legittimo. Chiaramente per giudicare si aspetta di avere il volume tra le mani, io per esempio avevo tantissimi dubbi sul cartonato di Stano che forse per motivi similiri a Civitelli consideravo poco adatto per il colore ma poi mi sono assolutamente ricreduto, Painted Desert è uno dei miei cartonati preferiti. Per quanto riguarda la storia l'unica cosa che mi aspetto è che non sia indispensabile aver letto (o dover leggere) l'avventura di Zagor per comprendere al meglio la vicenda, l'universo condiviso Bonelliano se paragonato a quello della Marvel/DC è deciamente blando e la mia speranza è che continui a rimanere così, nessun problema se in alcune storie speciali (in quanto nate e proposte a questo scopo) alcuni personaggi storici si incontrano, si comprano e si leggono ben sapendo a cosa si va incontro, ma il caso specifico mi sembra ben diverso e spero non ci siano collegamenti narrativi importanti tra le due storie, tali da "obbligare" il lettore di Tex ad un eventuale recupero della storia di Zagor.
  3. Kamoose

    [Texone N. 20] Canyon Dorado

    Un texone decisamente deludente questo disegnato da Alessandrini e non certo per colpa del grande disegnatore che pur proponendo un tratto non canonico nel complesso fornisce una prova più che dignitosa (al netto di un calo evidente nelle ultime tavole). La storia firmata da Nizzi fin dall’inizio non sembra particolarmente originale ma tutta la prima parte l’ho letta con grande piacere, Sunday Jim è il classico personaggio del cercatore d’oro che suscita nel lettore una naturale simpatia e anche il gruppetto dei cattivi guidati dal bandito Cimarròn, dal ribelle apache Juh e dal balordo militare sembrano ben caratterizzati, fino al riuscito colpo di scena che chiude il lungo incipit (e che riunisce tutti i personaggi) la storia procede per il verso giusto. Tutta la lunghissima parte centrale è invece assai discutibile, una infinita serie di trovate ripetitive che porta il lettore (come i personaggi in scena) a girare in tondo in un carosello di agguati, fughe e continui capovolgimenti di fronte dove a dominare è purtroppo solo la noia. Nizzi fa compiere ai suoi protagonisti SEMPRE le stesse azioni, i piani di attacco di Tex sono gli stessi di Juh e gli agguati notturni con conseguente fuga dei cavalli (poi puntualmente sempre recuperati) si susseguono senza sosta, è una narrazione piatta e ripetitiva che non convince mai. Come del resto non convince un Tex che è quasi sempre in balia degli eventi e quasi mai protagonista dell’azione, che è costretto a tradire suo fratello di sangue Cochise trascinandolo di fatto nelle mani di Juh e che alla fine può vantare una sola azione degna del suo nome, cioè la liberazione di Sunday Jim dalle mani di Cimarròn nella prima parte della storia. Molto peggio fanno i suoi pards, di fatto delle semplici pedine “invisibili” per gran parte della vicenda, mi sfugge in tutta onestà il senso di inserire tutti i pards in una storia se poi di fatto non li si rende protagonisti di nessuna azione degna di nota, e il problema di fondo non è che Tiger e Carson si fanno catturare facilmente dagli apache, che Carson si fa stendere in un duello diretto con un indiano e che Kit lo ricordiamo per essersi appisolato mentre Tex osserva il campo di Cimarròn, il fatto è che proprio non fanno nulla per tutta la storia a parte interpretare gli ostaggi del nemico di turno. Il finale è un classico del genere caccia all’oro, una conclusione prevedibile ma nel complesso dignitosa, anche se la spiegazione scientifica di Tex sull’arsenico nativo fa decisamente sorridere, la sospensione d’incredulità è un elemento fondante del rapporto tra lettore e scrittore e proprio per questo non bisognerebbe abusarne. Storia: 5 Disegni: 7
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