Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Mister P

co fondatore
  • Contatore Interventi Texiani

    2101
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    55

Tutto il contenuto pubblicato da Mister P

  1. Mister P

    [177/179] Fantasmi Nel Deserto

    E' una delle poche storie un po' "sotto" del centinaio. Sotto rispetto alla media dell'epoca intendo. In realtà sino a Canyon Diablo anche le poche "brutte" non vanno sotto il 7.
  2. Ho letto nella discussione i dubbi sulla durezza di questo Tex, principalmente da parte di chi è cresciuto col Tex di Nizzi. Anch'io son cresciuto col Tex di Nizzi e amo molto storie come La Congiura o Furia Rossa, ma per indole sono stato da sempre più vicino al Tex sanguigno delle storie di GLB. Potendo fare un confronto tra l'inedito e i Tutto dell'epoca ero decisamente affascinato dallo stile bonelliano e quando cominciai a recuperare da me i tanti numeri mancanti, spesso *** stelle, ristampe a prezzo maggiorato od originali in stato più che passabile per poter essere letti e conservati, mi ritrovai sempre a preferire storie e Tex come descritti dal creatore, pur essendoci sempre state singole storie di altri sceneggiatori che metto alla pari con i grandi classici del passato. Ma una cosa è la singola storia, un'altra è l'opera omnia di un unico autore.
  3. Mister P

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    A pag. 41 del nuovo albo ho smesso di leggere, tanto sapevo come andava.
  4. Sono un po' giù in questi giorni... No future for me.

  5. Mister P

    [183/185] - Caccia all'uomo

    Bella come storia è bella. Texiana come storia NO.
  6. Infatti, ma se qualche "presuntuoso" non comincia il parco autori non si rinnova. Io ho provato a settembre dicendo esplicitamente che la mia idea era per una storia da 32 pp, quindi a breve respiro e senza pretese. Il fatto che Boselli mi abbia chiesto di modificarla più di una volta voleva dire che la trovava interessante (per poi dirmi che l'avrebbe sceneggiata lui!). Poi quando gli ho detto di avere un altro soggetto (stavolta per un episodio da 78 pp per il Magazine) lui mi ha pure sollecitato a spedirlo, salvo rimandarne più volte la lettura . Gli unici soggetti da me ideati che mi abbiano soddisfatto pienamente sono vecchissimi, uno era dedicato al ritorno di Proteus e risale alla fine dei Novanta (rimasto purtroppo a metà), l'altro era per una storia di Dylan Dog e risale a oltre dieci anni fa. Anche un'idea che proposi a Moreno Burattini per Zagor nel 2004 e che fu bocciata sùbito, credo da Bonelli in persona, già immaginavo che non avrebbe mai passato il vaglio. I primi effetti della storia newyorkese .
  7. Storia mai letta. Ebbi gli albi sottomano, ma era un periodo in cui non avevo molto interesse a leggere Tex . Proprio con la storia successiva, Giustizia per i Navajos, passò questo periodo di "disinnamoramento" per Tex e finalmente ne divenni lettore abituale. Ancora oggi gli albi non li ho recuperati.
  8. Il mio è solo l'inizio. È una prima parte di poche righe descritta in maniera narrativa. Potevo dire le stesse cose in sei righe di cellulare - quattro di computer. Comunque Tex sa di un colpo... ma da dove può partire per indagare?
  9. E' solo l'inizio di una storia e ha ancora qualche imperfezione.
  10. Soggetto minimale. Un saloon. Solitario in un tavolo in fondo un uomo beve il suo whisky. Sembra impermeabile all'animazione del locale. Tutto questo sinché vede proprio quell'uomo entrare. Colui che l'ha spedito per due anni a spaccare pietre in una chain gang e, peggio, diventare vittima degli altri detenuti. Non gli perdona di averlo salvato da un linciaggio per quel furto di cavalli se poi le conseguenze sono state peggiori. Probabile che quel Ranger manco si ricordi di lui... è sempre sulla pista di qualche grosso delinquente o di indiani sul sentiero di guerra, lui è solo un rubagalline a confronto. Tex entra nel saloon, da solo. Ha depositato dei soldi in banca a Gallup, in compagnia di due fidi guerrieri Navajo. Ora, mentre i due preparano i cavalli per la partenza, Tex va a bersi velocemente una birra fresca e salutare il vecchio Howard, il gestore del locale. Una questione di cinque minuti. No, non è possibile che il Ranger sia a Gallup per quanto sta per accadere. Ci sono tanti motivi per cui può essere capitato in città... forse per portare allo sceriffo un grosso criminale, uno ben più pericoloso di lui, l'uomo che ora lo fissa da dietro la bottiglia. Quanti passi sono? Una quindicina, non di più. Il Ranger sta parlando col vecchio Howard, manco si è accorto di lui. No, non è il posto adatto per sparargli. Fuori, dal vicolo. Il whisky è già stato pagato. Uscirà dalla porticina che porta sul retro, con la scusa di andare alla comoda. Si alza, cercando di ostentare la massima calma. Forse troppo artificiosa. Per un secondo gli sembra di vedere un guizzo nell'occhio del Ranger, che pure è sempre rivolto verso il barista. Esita un secondo. Poi si rende conto che anche altri potrebbero notarlo e procede. O la va o la spacca. Esce. Tre minuti dopo, Tex saluta Howard ed esce a sua volta, dalla porta principale. Dall'altro lato della strada vede i suoi Navajos accanto ai cavalli già sellati. Sta per attraversare la strada... Ha fatto pochi passi che si gira pistola in pugno e vede chi si aspettava di vedere sgabuzzare dall'angolo dell'edificio del saloon. Uomo che preso dal panico spara senza manco prendere la mira e quindi senza colpire Tex. Poi si mette a correre lungo il vicolo inseguito dal Ranger che ha appena ordinato a uno dei suoi Navajo di seguirlo, mentre l'altro deve controllare i cavalli. L'uomo è nascosto dietro una grossa botte che raccoglie l'acqua piovana da una grondaia. Pistola in pugno, spera che il Ranger non abbia fatto in tempo a vedere che si è rifugiato lì. Ma non è il Ranger a trovarlo, bensì il Navajo. Il banditello, terrorizzato, scatta e gli parte un colpo. L'indiano non viene nemmeno colpito, ma in compenso lui viene ferito pesantemente vicino allo stomaco. S'accascia. Arriva Tex che, resosi conto di quanto è accaduto, chiede al Navajo di aiutarlo a portarlo dal dottore. Sono passate un paio d'ore. Il colpo lascia poche speranze, praticamente inoperabile, e l'uomo sta cominciando a delirare. Lo sceriffo, accorso, sa solo che si fa chiamare Barry e che è arrivato in paese circa un mese prima, senza un apparente occupazione. Uno che ama attaccarsi alla bottiglia e che non socializza con nessuno. Il volto dell'uomo non è nuovo a Tex, spera ancora in un momento di lucidità o che, più probabilmente, dalle frasi sconnesse di quell'uomo possa capire chi sia. Si avvicina e gli chiede come si chiama. L'uomo dice il suo vero nome, Al Moran, Tex si ricorda finalmente di lui e sta per andare quando sente una cosa interessante. Nel delirio l'uomo dice "e tu non sai nemmeno perché sono qui, Ranger, per il colpo che abbiamo progettato... e non lo sventerai mai". Cambiamento di programma per Tex. Continua
  11. Uh, chi sia il Teschio si deduce da metà del primo albo .
  12. Klansmen e cittadine all black in Nevada?
  13. Quando la lessi la prima volta il primo albo mi piacque (tranne che per i disegni). Il secondo fu uno dei primi casi di "scivolamento" nizziano, cioè ad una prima parte sufficiente seguiva una seconda bolsa. Cosa che dopo il 500 è diventata la regola. (in séguito anche la prima parte delle storie divenne scarsa, ma questo è un altro discorso)
  14. Mister P

    [338/340] I Diavoli Rossi

    Questa storia è la versione postmoderna di Ombre Rosse. Potrebbe piacere a Tarantino. C'è anche un tocco carpenteriano nella sequenza dell'assedio. Da questa storia comincia il crollo definitivo di Galep. In confronto i disegni de Gli strangolatori son quasi degni del suo periodo di massimo splendore. TESTI: 8 DISEGNI: 6
  15. La parte centrale dell'episodio, quella della Stella del Lago, era la migliore. Non paragono certamente questa storia a certe cadute pubblicate appena un anno e mezzo dopo. Circa 10 anni fa le detti 6+ e concordo ancora con quel voto. Forse potrei allungarmi al 6,5. Ma oltre non oso andare. Per rispetto di Nizzi stesso e delle sue storie migliori.
  16. Non sto criticando la tua libertà di giudizio, Grande Tex. È che mi riesce difficile pensare al finale di questa storia, che ricordo di maniera più che sentito, come uno dei più struggenti della saga. Per come si è svolta la storia (nel mio commento risalente al 2009 scrissi "botte di culo sceneggiate alla grande") un finale che, peraltro lessi molto tempo dopo l'uscita pur avendo comprato l'albo regolarmente in edicola, la sequenza conclusiva è di una superficialità disarmante. All'epoca seguivo regolarmente solo due serie, Tex e Magico Vento (Zagor era ancora un acquisto altalenante), e avevo ben presente la differenza tra un prodotto scritto con tutti i crismi (l'opera di Manfredi) e una sceneggiatura arida e solo di mestiere (il Nizzi sempre più stanco che stava per sbracare nella centuria successiva). Pur non essendo ancora diventato un antinizziano, preferivo decisamente le storie scritte da Boselli, frenato solo da un certo buonismo che mi ha sempre infastidito e che, per fortuna, col passare degli anni è in gran parte scemato. All'epoca potevo fare confronto anche con la Golden Age presente sulle pagine della Nuova Ristampa. Sia con MV che con la NR, Nizzi perdeva su tutta la linea. Ben presto avrei capito che non era più lo stesso autore che aveva scritto La congiura o Furia Rossa, qualcosa era cambiato in lui. In peggio.
  17. Mah. Ti giuro che all'epoca fu quasi spiazzante, da quant'era innovativa. Sono entrato nell'adolescenza leggendo questa storia in diretta. Bella coincidenza.
  18. Traduzione ? Non sono personali, bensì oggettive .
  19. Mister P

    [Texone N. 07] Il Pueblo Perduto

    Partiamo dai disegni. Ticci in grande spolvero ed enorme nelle sequenze ambientate nel deserto e nel pueblo dove sta il tesoro. Le sue pennellate danno ancora una volta il sapore di puro West per cui è stato decretato Maestro del genere. Dieci ai disegni. Arriviamo alle dolenti note... Sino al 2001, quando lessi Il fantasma dai proiettili d'oro, dodicesimo volume della serie di Blueberry e secondo della saga della Miniera del Tedesco e di "Prosit" Luckner, ero entusiasta della storia e amavo la parte finale col guardiano Papago che vegliava sul tesoro. Che stupore (e delusione) quando scoprii che In effetti, da allora o poco meno non mi ricapita più di riprendere un Texone che prima avevo letto non so quante volte (e che grazie a questo fatto ricordo ancora a memoria). E che pure aveva diversi momenti godibili anche nei primi tre quarti del racconto, sequenze sceneggiate molto bene e al servizio dei disegni del Maestro. Non do un voto ai testi.
  20. Mister P

    [354/357] La Congiura

    L'unico passaggio che mi lascia così, lo sai? Sull'altro forum parlerebbero di "buonismo boselliano ante litteram" .
  21. Mister P

    [354/357] La Congiura

    Troppo facile buttarla sui gusti .
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.