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TWF - Tex Willer Forum

borden

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Messaggi pubblicato da borden

  1. 1 ora fa, Exit dice:

    Non mi interessava per nulla rivedere la Tigre Nera e questo non mi ha aiutato.

     

    Ma giusto per dire, l'idea di lasciare ai lettori d'inventarsi il come non ti è venuta?

    Che è la più semplice.

    Due righe. Devlin informa i pards che si è scoperto che per una serie di fortunatissimi eventi si era salvato. Il resto ce lo mettevamo noi.

    E ti assicuro che la fantasia non ci manca.

    Certo potevi incorrere nell'accusa di essere stato reticente, ma nessuno poteva escludere a priori che potesse non essere morto.

     

     

    C'è un limite anche alle richieste surreali.

     

    Ti dico in due parole un semplice fatto: la mia responsabilità, non la tua, il mio dovere, non il tuo, è di mandare Tex in edicola. E questo faccio. Accontentare tutti è impossibile. Ma FARE implica coraggio e responsabilità. NON FARE è da vigliacchi e irresponsabili. E io non sono nè l'uno nè l'altro.

    Della tua folle richiesta individuale me ne strafrego come un medico se ne frega di un No Vax. Ed è mio dovere strafregarmene.

  2. <span style="color:red">8 ore fa</span>, Diablero dice:

    No, c'era una parte nuova in risposta ad un tuo post relativamente recente (arrivato dopo gran parte delle mie critiche), che ti faceva una domanda.

     

    Lo VEDI adesso il motivo delle critiche, o continui a non vederlo?

     

     

    Non l'ho considerato a suo tempo e non lo considero adesso.  Ripetere ossessivamente gli stessi concetti non è un modo vincente né convincente di argomentare. Il tuo post l'ho letto dapprima distrattamente. E dopo averlo letto mi sembra di averlo già letto, anche perché ti sei "risvegliato", spinto dalla tua pervicace ossessione, per rispondere a post vecchi. :lol:

    Quel che avevo da dire io l'ho già detto. Settimane fa, mi pare. Inutile ripeterlo ancora.

    Io, Villa e Frediani abbiamo inteso omaggiare Tex, Lilyth e GL Bonelli, non certo sbeffeggiarli o distruggerli. C'è chi non è d'accordo. Amen.

  3. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

    Davvero vuoi che tutte le tue storie siano dimenticate dopo un mese e non se ne parli più?

     

    O solo questa?  :P:lol::angry:

    Hai ripetuto qui  gli stessi concetti almeno quaranta volte. Alla fine è solo rumore di fondo. Siccome è da un po’ che nessuno ti risponde in merito, a che serve? È solo stucchevole. 

  4. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Exit dice:

    Semplice mica tanto e con questo mi riferisco al salvataggio della Tigre Nera. Imho assai più inverosimile di molti altri che potrebbero venirmi in mente.

    Ed è qui l'errore. Voler dare una spiegazione così dettagliata e improbabilissima, impedisce a me di crederla possibile

     

    SPOILER

    Le probabilità di sopravvivere cadendo da simili altezze e finendo sopra uno scoglio sono pari a vincere al superenalotto.

    Il presunto rallentamento sarebbe stato visibile dagli astanti che invece non si sono accorti di nulla, boh.

    E che nessuno di loro noti che il presunto cadavere si sta allontanando e un altro cada da notevole altezza per prenderne il posto?

    Un corpo che piomba giù dovrebbe fare un po' di casino, ma nessun uomo di Devlin, né Tex che era lì appeso, vede o sente nulla!?

    Il corpo di quest'ultimo poi viene riconosciuto non malese. Piomba giù da una scogliera e cadendo a peso morto sopra un grosso masso dovrebbe ridursi ad un ammasso di carne, ossa e sangue.

    E il medico legale riesce a stabilirne la nazionalità?

    A parte che è già impegnativo pensare che a San Francisco nell'800 un medico conosca così bene le differenze tra le varie etnie, qui il corpo ha i tratti somatici sicuramente alterati.

    Invece riconosce che non è malese, ma cinese. Perché poi non giapponese o coreano non si sa.

    FINE SPOILER

     

    Ci sono molti altri particolari che mi lasciano perplesso, ma uno è di troppo

     

    SPOILER

    Tex non si fa comandare da uno sbirro qualunque. Quando è mai successo? È lui che fa, decide, ordina.

    Oltre a questo, se dubita di finire in un agguato, e la sua esperienza sbaglia raramente, prende a calci nel fondo schiena il tirapiedi e convince tutti che si faccia come dice lui.

    Ai bei tempi, ai comandanti di forti, quindi alti ufficiali, gliele cantava e se non poteva far disobbedire i sottoposti, agiva in modo da prevenire o limitare i danni.

    Qui finisce in un bell'agguato ritrovandosi nella scomoda situazione di essere attaccato su due fronti su una scomodissima canoa.

    FINE SPOILER

     

    È un po' presto per giudicare, ma mi sento di dissentire verso queste valutazioni entusiastiche.

    Se avesse convinto te, mi sarei davvero sorpreso. Da quando sei sul forum non te n’è mai andata bene una :laughing:

  5. 2 ore fa, PapeSatan dice:

    Come sempre attendo la conclusione della storia per commentare.

    Intanto però voglio dire che la copertina del numero 757 "Fuga sull'oceano" mi piace molto con quel suo sapore esotico: sarebbe stata eccezionale, e credo un unicum almeno nella collana "Tex", la trovata grafica di lasciare che il titolo dell'albo fosse direttamente l'insegna con la denominazione in essa presente "La Perla Negra", cioè senza un lettering aggiuntivo (anche se, in questo caso, avrebbe rappresentato un concetto diverso dalla fuga sull'oceano). Il titolo come parte integrante della scena e non sovraimpresso. La dimensione dell'insegna e il suo posizionamento in alto nella scena di copertina accanto al logo "Tex" sono già quasi perfetti così.

    Chissà se Villa e/o Boselli ci abbiano mai pensato per una copertina, non necessariamente questa (che però mi ha fatto venire l'idea), come tocco di originalità una tantum...

     

     

    Bella idea. Questa non andava bene, ma ci penso: tipo cartello indicatore con nome di città o insegna del saloon.

  6. <span style="color:red">55 minuti fa</span>, Enrico dice:

    Continuo a non capire quale sia il problema delle "troppe ristampe" di cui molti si lamentano; secondo me, ci sono soltanto DUE CASI: o la storia ristampata ce l'hai già, o non ce l'hai; se ce l'hai, puoi anche non acquistarla (ma se l'acquisti, che senso ha lamentarsene? è una tua scelta), se non ce l'hai e vuoi leggerla, puoi decedere di acquistarla in questa versione oppure di cercare di recuperare l'arretrato, se non ce l'hai e non vuoi leggerla, basta ignorarla.

    Non capisco proprio, in entrambi i casi, perchè lamentarsene... le ristampe non tolgono spazio agli originali (per sua stessa ammissione, non le cura neanche Boselli) e danno la possibilità, a chi vuole, di leggere o rileggere una bella (poi, è questione di gusti) storia... non capisco perchè, se io ce l'ho già, devo precludere questa possibilità a chi non ce l'ha; fra l'altro, le collane che citi sono collane di SOLE RISTAMPE e non si può nemmeno lamentarsi che, non acquistandone un albo, rimarrebbe il "buco" nella collezione... e quindi?!?

    Ma questa è soltanto una tua supposizione... un tuo pensiero... ma perchè lamentarsi di qualcosa che non si sa se avverrà o meno?

    Ma è già una testata di ristampe... destinata a chi, quelle storie, non le ha... chi l'acquista comunque, questo lo sa già e lo accetta

     

    Per dirla con Tex, puro buonsenso.

  7. <span style="color:red">5 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Resta il fatto che la nuova serie, che è peraltro bellissima, sotto l'aspetto dell'innovazione sembra puntare a un western puro e non spurio di elementi che caratterizzarono invece la narrazione bonelliana degli anni cinquanta e sessanta, che se è pur vero che si rivolgeva a un pubblico più giovanile e meno smaliziato di oggi, rappresentò  una delle chiavi del successo di Tex che si concretizzò proprio in quegli anni (nel 1968 compie vent'anni e si incomincia a parlarne per la prima volta nelle riviste). In questa nuova serie tutta proiettata al passato Boselli ha innovato parecchio, ha circondato Tex di presenze femminili, l'ha fatto viaggiare in Montana e in Florida, ha seminato le basi che spiegano il divenire di storie della serie regolare, ha creato cioè dei ponti, e questa è un'operazione bellissima che ha fatto lui e che Nizzi nelle sue storie, pur cannibalizzando il repertorio bonelliano, non si è mai sognato di fare. Però è triste pensare che il Tex della nuova serie non scoprirà mai più caverne misteriose, scienziati pazzi, maghi e santoni, vecchie megere e giovani streghe votate al male, popoli misteriosi, gente che viene da lontano e che è segnata dalla sorte, e questo da un cultore e maestro del genere come Mauro Boselli ha dimostrato di essere, rappresenta un'occasione mancata, perché innovare sul fantastico partendo dal solco bonelliano che non si precludeva niente (extraterrestri, dinosauri, roccaforti medievali, pipistrelli loquaci, zombi) potrebbe rappresentare davvero un'ulteriore passo in avanti in una serie che potrebbe finire invece per prendersi troppo sul serio. 

     

     

    Non hai letto quello che è stato detto sopra da altri. Il fantastico c'è già stato eccome, in due Special e nella storia di Mefisto.

     

    Ma non c'era fantastico, nei primissimi numeri di Tex. Quindi come puoi concepire che ci sia in Tex Willer?

  8. <span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

    Non l'ha già fatto anticipando l'arrivo di Mefisto?

     

    Un Mefisto già più potente di come appaia ne "la gola della morte", quasi al livello de "il Drago Rosso": assieme alla ret-con dell'incontro con Padma che chiarisce che Padma non ha salvato nessuno e in realtà Mefisto era già più potente di lui, Boselli ha già inserito nella serie tutti gli elementi sovrannaturali che su Tex si sarebbero visto 20 anni dopo (il Mefisto Boselliano non ha ancora accesso agli inferi e ai demoni, ma sa già che esistono e li sta cercando anche senza Padma, in realtà già questo pone quei demoni anche su Tex Willer: sappiamo che ci sono e che un giorno Mefisto li contatterà. Ma già adesso ha già tutti i poteri "personali" che nella vecchia continuity avrebbe avuto molto tempo dopo).

     

    Più significativo ancora il MOTIVO per cui Boselli l'ha fatto: ha detto che i lettori (attuali, abituati al Mefisto ultrapotente) non avrebbero capito un Mefisto privo di poteri.  A parte che questo (assieme ai terrificanti dialoghi "esplicativi" delle storie recenti in cui Tex spiega a sè stesso come mai Dinamite non striscia pancia a terra vicino a lui) ci fanno capire quale immagine desolante abbia Boselli ormai dei lettori di Tex, questa è anche una DICHIARAZIONE D'INTENTI: per quanto "ringiovanito", il mondo di Tex Willer non deve somigliare a quello del GLBonelli delle prime storie, ma deve somigliare a quello attuale.

     

     

    Ragionamento capzioso, incomprensibile e soprattutto FALSO.  :lol:

    <span style="color:red">9 ore fa</span>, Poe dice:

    Vi siete dimenticati del primo Speciale Tex Willer: "Fantasmi di Natale", già quella una storia "fuori dal comune" o "weird" che dir si voglia (tra l'altro in bicromia, bella idea).

     

    La mia impressione è che Boselli potrebbe usare proprio gli Speciali per eventuali episodi sovrannaturali (e già probabilmente ci sarà un altro speciale di Mefisto, il seguito della breve dell'Almanacco). Ma comunque immagino che - tranne Mefisto - sarà sempre un fantastico "soft" (fantasmi, stregoni, ipnosi, ecc.), visto l'impronta marcatamente storico-realistica della serie Tex Willer, che difficilmente - tra Mano Rossa, Montales, Guerra Civile, ecc. - troverà invece lo spazio per storie weird.

     

    P.S: come Extra Tex Willer io vedrei bene la ristampa di "Missouri" per la prossima estate. 

     

    Per quanto riguarda invece questo topic arrivato a p. 35 parlando un po' di tutto e niente, dimenticando il tema iniziale "Integralismo e avanguardismo dei lettori di Tex",  consiglio a chi ne avesse voglia di rileggersi le prime pagine, interessanti, che ho scoperto io stesso da poco: lì si discuteva anni fa di cos'è la texianità vera, del rapporto tra tradizione e innovazione in Tex, del Tex GLB contro quello di Nizzi e Boselli, insomma le stesse cose che tornano fuori ogni tanto anche oggi, ma forse con un atteggiamento meno rigido e schematico di adesso.

    Il punto di partenza era comunque che ci sono diversi Tex anche nella tradizione GLBonelliana (il primissimo Tex fuorilegge e scavezzacollo, diverso dal Tex diventato padre di "Il figlio di Tex", diverso dal Tex del centinaio d'oro, ancora diverso dal Tex ultimo periodo di GLB), c'è insomma un'evoluzione narrativa in GLB (pur ovviamente con dei punti fissi), visto che una serie deve mantenersi continuamente viva e vitale. Ed è quindi giusto che i suoi successori continuino ad evolversi (nel rispetto della tradizione, che però non sempre c'è, secondo alcuni, - anche se a volte bisognerebbe chiedersi a quale tradizione si fa riferimento, e se la tradizione la si ricorda bene. Un esempio: chi dice che in GLB non c'erano personaggi "grigi" e che quindi Boselli esagera, ha poca memoria, si potrebbe fare un lungo elenco di personaggi "grigi" delle origini).

     

    La serie Tex Willer, comunque, è secondo me finora un eccellente esempio di come Tex può continuare a evolversi narrativamente, pur nel solco e nel rispetto (e nell'innovazione) del personaggio originario.

     

     

    Bravo, Poe. Condivido tutto.

  9. <span style="color:red">19 minuti fa</span>, Geralt di Rivia dice:

    Fino a prova contraria si.

    Tex è un ranger del Texas, e questo è un lavoro.

    Almeno cosi dicono le storie che io avevo letto decenni fa.

    Se fa il ranger, come qualsiasi uomo di legge, penso che lo stipendio glie lo danno.

    Altrimenti sarebbe un normale cittadino, però i soldi li prende per servire il suo paese, come qualsiasi persona, nessuno è cosi cretino da lavorare gratis.

    Ma veramente io ricordo che la riserva navajo era piena di oro, quindi non penso avesse bisogno di chiedere soldi al M5S, poi ripeto parlo delle storie che leggevo io decenni fa, se da molti anni la situazione è cambiata ed è squattrinato non lo so.

    Tutte le persone che lui aiuta, alla fine più o meno gli dicono di restarsi almeno qualche giorno da loro, poi lui invece vuole tornare nella riserva, i navajos sono sempre stati la sua famiglia, poi non è vero che non ci sta mai, che molte storie sono ambientate nella riserva indiana con parecchi cattivi che vogliono ucciderli.:rolleyes:

    Oppure visita altri campi indiani, perchè in Tex ci sono tanti altri pellerossa oltre ai navajos, pure i siouxs, apaches, cheyennes, e altri ancora, quindi Tex Willer nelle sue storie visitava tante altre riserve indiane, inoltre anche se in molte storie deve andare via per il suo lavoro, molte volte capita che chi ha bisogno di aiuto lo va a trovare nella riserva, ma forse non ricordi bene. :cool:

     

    Naturalmente ripeto, io parlo delle storie che ho letto quando possedevo Tex, può darsi che da quando ho smesso di leggere la situazione è cambiata, ma ovviamente le caratteristiche principali le ricordo, mica ho detto che dicono solo satanasso, ma che le battute che fanno sono sempre quelle, ovviamente devi anche leggere i messaggi a menadito.^_^

     

    Poi Tex Willer è amico degli ufficiali perchè appunto li ha aiutati più volte nel suo lavoro, altrimenti loro neanche lo conoscerebbero, e se non fosse un uomo di legge non avrebbero motivo per frequentarlo.:)

    Non sono più lettore di Tex, infatti, mi sono iscritto per vedere se a qualcuno di voi interessano i miei fumetti, e ne ho approfittato per dire un'opinione contraria, senza insultare nessuno, magari limitandomi a citare dettagli che forse a te sono sfuggiti, può capitare.

     

    P.S. Mi sono accorto che sei Mauro Boselli, piacere, quindi magari puoi controllare meglio quei dettagli se sei curioso.

     

     

    Quali dettagli? Non leggi Tex da decenni, come affermi, e pensi di conoscerlo meglio di me che lo scrivo? Ma non ti rendi conto di quel che dici?:lol:

     

    Ricordi molto poco e molto male. Tex non è affatto come dici tu. Se davvero le storie fossero tutte uguali, non sarebbe rimasto in edicola per 75 anni.

     

     

  10. 3 ore fa, Geralt di Rivia dice:

    Infatti la pensiamo diversamente non c'è nulla di male, solo non capisco perchè sono partito dal piede sbagliato, io mi baso su quello che ricordo io, perchè Tex Willer molte volte dice di volere stare nella riserva navajo a fare una tranquilla all'aria aperta, ma purtroppo il suo lavoro lo costringe a stare lontano da casa.
    Poi quando le persone gli offrono ospitalità lui rifiuta perchè ha sempre fretta di tornare nella riserva, e considera che se non fosse un ranger non avrebbe autorità e quindi potrebbe perdere l'amicizia di persone importanti, come Tom Devlin, Montales, o Jim Brandon, se per caso scoppia una guerra con l'esercito.

     

     

    CHI gli offre ospitalità? Quando? E lui la rifiuta SEMPRE. Che maleducato! :lol:  Questa "tipica" storia di Tex è davvero surreale. E lui "ha fretta" di tornare alla riserva... Ma quando l'hai visto? Non ci sta praticamente mai, poveri navajos...

    Ma quando e dove ha letto queste strane bizzarre storie di Tex, che secondo il nostro "lettore" sono anche"tutte uguali"? Sicuri che fosse Tex? Devlin e gli altri, poi, sono amici di Tex solo perchè fa il ranger, altrimenti non se lo filerebbero di striscio, sostiene il nostro "lettore". Begli amici davvero!

     

    Ma si capisce, tutto quello che fanno Tex e soci è di mangiare bistecche con patatine fritte e dire satanasso. Ecco uno che conosce Tex a menadito! :rolleyes: Che cosa volete dirgli?

     

    "Lettore" ha le virgolette perché un vero lettore saprebbe che queste affermazioni sono assurdamente inesatte. 

  11. <span style="color:red">5 ore fa</span>, LedZepp dice:

    Avendo già qualche storia di Tex Willer (serie giovane) sul groppone, di quelle uscite ad oggi e scritte da te, quale ritieni la meglio riuscita o quella di cui sei più soddisfatto? 

    Pinkerton lady e Agente federale, probabilmente

     

     

  12. 22 ore fa, Mister P dice:

    Alleluja.

     

    Come non detto.

    Quell'edicolante singolo forse ne vende pochi, ma in assoluto Tex Willer vende, ora, più di un terzo di quanto vende il Tex normale, quindi per noi è ancora decisamente un successo.

  13. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Letizia dice:

    Dai, Mauro, in fondo ha parlato molto bene di te:

    - Lo stile è tipico di Mauro Boselli, che è un maestro nel creare storie avvincenti e coinvolgenti.

    Mauro Boselli è in grado di creare storie avvincenti e coinvolgenti, che rimangono impresse nella mente del lettore.

     

     

    Certo, come no? Quel delirante soggetto ne è un fulgido esempio:lol:

  14. 20 minuti fa, Letizia dice:

    Ma va?

    Bos, promettimi di non ridere.

    Scrivimi una storia di Tex Willer e Kit Carson come la scriverebbe Mauro Boselli

    •  
    Il segreto di Carson

    Tex e Kit Carson si trovavano a Tucson, in Arizona, quando furono raggiunti da un messaggio urgente da parte di Carson. Il vecchio esploratore aveva bisogno dell'aiuto del suo amico per risolvere un mistero che lo tormentava da anni.

    Carson raccontava a Tex che, quando era ancora un giovane soldato, era stato inviato in una missione di ricognizione in un territorio inesplorato del New Mexico. Durante la missione, Carson aveva incontrato una tribù di indiani Navajo che gli avevano raccontato di un'antica maledizione che gravava sul loro popolo.

    Secondo la leggenda, un tempo un gruppo di Navajo aveva ucciso un guerriero Apache ingiustamente. Il guerriero, prima di morire, aveva maledetto il popolo Navajo, condannandolo a un destino di sofferenza e miseria.

    Carson era rimasto affascinato dalla storia e aveva cercato di scoprire di più sulla maledizione, ma tutti i suoi sforzi erano stati vani. Ora, dopo tanti anni, aveva deciso di chiedere aiuto a Tex.

    Tex era disposto ad aiutare il suo amico, ma era anche scettico sulla storia della maledizione. Tuttavia, Carson era un uomo che non aveva mai mentito e Tex gli aveva sempre dato fiducia.

    I due pards partirono quindi per il New Mexico, alla ricerca della tribù Navajo. Dopo un lungo viaggio, finalmente raggiunsero il villaggio indiano.

    I Navajo furono felici di vedere Carson e lo accolsero con grande rispetto. Carson raccontò loro della sua missione e chiese loro di raccontargli di nuovo la storia della maledizione.

    Gli indiani confermarono la storia che Carson aveva già sentito, ma aggiunsero un dettaglio importante: la maledizione poteva essere spezzata solo da un uomo che fosse puro di cuore e che fosse disposto a sacrificare la propria vita per il popolo Navajo.

    Tex era determinato a spezzare la maledizione, anche se ciò significava sacrificare la sua vita. Si offrì quindi di aiutare gli indiani e fu condotto in un luogo sacro, dove si trovava un antico altare.

    Sull'altare era posto un teschio umano, che secondo la leggenda era quello del guerriero Apache che aveva lanciato la maledizione. Tex prese il teschio e lo gettò nel fuoco sacro.

    In quel momento, il cielo si oscurò e un potente temporale si abbatté sul villaggio. Il tuono rimbombava e i fulmini illuminavano il cielo.

    Dopo un lungo momento di tensione, il temporale si placò e il sole tornò a splendere. Gli indiani Navajo erano increduli: la maledizione era stata spezzata.

    Carson era felice di aver finalmente risolto il mistero che lo tormentava da anni. Tex era orgoglioso di aver potuto aiutare il suo amico e il popolo Navajo.

    I due pards salutarono gli indiani e ripartirono per Tucson. Era stata un'avventura pericolosa, ma anche molto gratificante.

    Fine

    Note

    • Questa storia è ambientata nel 1875, all'epoca in cui Tex e Kit Carson erano ancora giovani.
    • Il tema principale della storia è quello del sacrificio. Tex è disposto a sacrificare la propria vita per aiutare gli indiani Navajo e spezzare la maledizione.
    • La storia è ricca di suspense e di colpi di scena. Il lettore è tenuto incollato alla pagina fino all'ultima pagina.

    Stile

    • La storia è scritta in un linguaggio semplice e scorrevole, ma allo stesso tempo ricco di dettagli e di descrizioni.
    • Lo stile è tipico di Mauro Boselli, che è un maestro nel creare storie avvincenti e coinvolgenti.

    Personaggi

    • Tex Willer è il protagonista della storia. È un uomo coraggioso e altruista, che è sempre pronto ad aiutare gli altri.
    • Kit Carson è il fidato amico di Tex. È un uomo saggio e avveduto, che è sempre pronto a dare consigli al suo amico.
    • Gli indiani Navajo sono i personaggi secondari della storia. Sono un popolo sfortunato, che è stato vittima di una maledizione.

    Conclusione

    Questa storia è un esempio di come Mauro Boselli è in grado di creare storie avvincenti e coinvolgenti, che rimangono impresse nella mente del lettore.

     

     

    Vabbè...Ma che INPUT hanno queste IA?

     

    Non sarà che l'acronimo significa IDIOZIA ARTIFICIALE?

  15. <span style="color:red">20 ore fa</span>, KitWiller dice:

    Suppongo fossi ironica :).

    Ecco il riassunto di @Diablero elaborato da GPT3.5 .

     

    In questo lungo messaggio, l'autore esprime una serie di opinioni e considerazioni riguardo alla qualità degli autori di fumetti, in particolare concentrandosi su Gianluigi Bonelli (GLB) e Mauro Boselli, e sulle sfide dell'atto creativo nella scrittura di storie a fumetti. Ecco un riassunto delle principali idee espresse nel messaggio:

    L'autore inizia affermando che la domanda se un autore sia migliore di un altro in generale ha una risposta solo se c'è una differenza enorme tra i due autori. Questo perché scrivere fumetti è un atto creativo in cui l'ispirazione gioca un ruolo fondamentale, e la qualità delle storie può variare notevolmente.

    L'autore sottolinea che il confronto tra autori dovrebbe avvenire a livello di singola storia, poiché gli autori possono essere ispirati in modi diversi in momenti diversi e su personaggi diversi.

    Vengono fatti confronti tra autori noti come Alan Moore, Bill Mantlo, Tiziano Sclavi, Chiaverotti, GL Bonelli e Mauro Boselli su diverse serie di fumetti.

    L'autore afferma che la produzione di GL Bonelli per Tex Willer rappresenta un "periodo d'oro" e che Boselli non ha raggiunto lo stesso livello di eccellenza.

    Si discute della complessità delle storie e del modo in cui gli autori moderni tendono a mostrare subito molti personaggi e trame, mentre GL Bonelli preferiva introdurre elementi gradualmente.

    L'autore fa notare che GL Bonelli aveva la capacità di scrivere storie apparentemente semplici ma ricche di dettagli e sottotesti, mentre gli autori moderni spiegano troppo esplicitamente.

    Si solleva la questione di come GL Bonelli avrebbe scritto oggi, considerando il cambio di gusto dei lettori e la necessità di dialoghi esplicativi.

    L'autore riflette sulla differenza nei dialoghi tra GL Bonelli e Mauro Boselli, sostenendo che GL Bonelli avesse dialoghi più evocativi e complessi.

    In generale, l'autore sembra sostenere che GL Bonelli sia superiore a Boselli nell'arte della scrittura di fumetti, sottolineando la sua capacità di creare storie ricche di dettagli e sottotesti, ma riconoscendo anche il contributo di Boselli alla serie Tex Willer.

     

     

    Riassunto parzialmente inesatto. Il testo di Diablero ha ben altre sfumature. Il che dimostra che la IA è una stronzata!:lol:

  16. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Exit dice:

    Grazie ai due Moreno mi risparmio la nuova puntata del multiverso bonelliano.

    Sono possibilista in merito al prossimo che vedrà protagonista Julia o Legs?!

    Se sono fortunato potrebbe esserci anche Wolverine...

    Davvero c'è in SBE qualcuno convinto che queste trovate funzionino?

     

     

    Tex incontrerà presto Nathan Never in un episodio ispirato alla terza stagione di Star Trek classica.

  17. <span style="color:red">55 minuti fa</span>, Luca Brovelli dice:

    Finito ora di leggere "la cavalcata del destino "

    Capolavoro assoluto

    Soggetto ,sceneggiatura e disegni superlativi.

    Grandi Boselli e Villa

    Mi è piaciuto molto il personaggio di Jack Danuwoa, tornera' ?

    Storia tosta come quelle che piacciono a me.

    Ormai Boselli non ne sbaglia neanche una.

     

    Non sono io sotto falso nome, eh! Non vorrei che qualcuno lo pensasse.:lol:

  18. L'unico che ha detto che non gli piace mi sembra sia Ymalpas e mi stupisce, è proprio vero che i gusti sono gusti....

     

    Ha anche criticato la mia scelta di affibbiare a chicchessia la nomea di nerd fanatico, ma non vedo perché, dato che si stava amabilmente polemizzando (e quindi ribadisco l'appellativo, che d'altronde ho spiegato con esempi nel mio ultimo post e si attaglia perfettamente alle prese di posizione talebane:lol:).

  19. <span style="color:red">7 ore fa</span>, marco6691 dice:

     Ho appena finito questa storia, mi sono quasi rimesso in pari, mi restano un po' di albi extra, la storia scorre e mi e' piaciuta, buoni anche i disegni, unico dubbio sara' ndavvero finita con Wolfman? Chissa':D

     

     

    Un personaggio muore quando non ha più niente da dire. A mio parare di editor, Wolfman ha già detto tutto.

  20. <span style="color:red">58 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Ma anche ammesso che fossero mediocri, e, tranne qualche eccezione, tenderei ad essere d'accordo con te, anche le storie mediocri possono contenere spunti interessanti che può valere la pena di approfondire.

     

     

    A che se credo di non essersi mai ispirato a storie di Toninelli, mi pare. Moreno ne ha scritte molte piedi me e dunque ha ripescato dei personaggi. Io avrei scritto qualcosa per Beau Whyndham, potendo.

  21. La si smetta per favore di attaccare o criticare o smontare la meraviglosoa Il giuramento per "difendere" la mia ultima storia, certamente inferiore, ma, a mio parere, accettabile e NON schifosa, SE si prescinde dal vizio originario ideologico riscontrato da alcuni e che io non vedo, perché, come spesso dichiaro, OGNI STORIA E' A SE'. E andrebbe giudicata a sè.

     

    La posizione espressa sopra da Letizia mi sembra la più logica e sensata. Almeno nelle conclusioni, perchè Bonelli fece una scelta, non un errore. Sono SCELTE narrative, non errori! O scelte editoriali, come ho spiegato.

     

    Il livore di alcuni, che addirittura per questo, animati da furia iconoclasta, non vogliono più leggere nulla (!!!), si definisce da sè, a mio modesto parere, come delirio di onnipotenza del fan (non chiamiamolo nerd, ma fa lo stesso) che non vuole più il guardiamarina sulla Enterprise o  detesta Spike il nipote di Fonzie, credendo di aver più diritti del curatore,  dell'editore eccetera...:P.  

     

    Questo topic è 'na PALLA ALLUCINANTE e se devo pentirmi di qualcosa, beh, mi pento di averlo involontariamente scatenato, ma non di aver scritto la storia in questione per Villa.

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