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TWF - Tex Willer Forum

gilas2

Ranchero
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Everything posted by gilas2

  1. "Questo è diventato un forum dove la Bonelli qualsiasi cosa fa sbaglia, sempre, comunque, e a prescindere". (post successivo) Ecco, appunto.
  2. Questo è diventato un forum dove la Bonelli qualsiasi cosa fa sbaglia, sempre, comunque, e a prescindere.
  3. Mi pare che farà il prossimo cartonato, mi sbaglio?
  4. Era meglio quando stavano a casa a sfornare marmocchi e rammendare i calzini, in attesa che tornasse il capofamiglia, eh? Pensa, nemmeno scassavano col diritto di voto! Che bei tempi! Frittole, fine mille e quattro, quasi mille e cinque...
  5. La presenza di donne 'protagoniste' o spesso anche 'antagoniste' in Tex - che non sono certo "povere donzelle in attesa di essere salvate" - a ben pensarci è un topos nè raro nè tantomeno inedito, anzi, e ne han fatto largo uso un po' tutti gli sceneggiatori di Tex avvicendatisi nel corso dei decenni, da GLB nelle prime strisce (Cora Gray) e negli albi nel successivo formato gigante (Mitla, la vedova di Vendetta Indiana, Janet a capo del Drago Nero di Galveston, poi 'ripreso' anche dal successivo "La maschera di ferro" e Min-Li del "Laccio nero"), Boselli (la Vedova ne "Gli assassini", diverse esistite nella realtà come Pearl, Annie Oakley, Kate di "Doc"), persino Manfredi ("Verso l'Oregon"), gli esempi sono innumerevoli. Non mi sembra ci sia granchè di cui stupirsi nè "scandalizzarsi". Prima volta che sento questa espressione riguardo la cuccuma, ma la Treccani conferma.
  6. Quella è la 'cazzimma' La 'cuccuma' è un'altra cosa
  7. Come noto, alcune delle espressioni ed imprecazioni più 'forti' e più 'classiche' del Tex di GLB furono riprese proprio dai Promessi Sposi.
  8. Ma scusate se fosse Carson il protagonista della serie il frontespizio sarebbe "Kit Carson" e non "Tex". Questa è una storia in cui c'è 'solo' Carson ma nella serie Carson è 'la spalla' (come Kit, come Tiger Jack) non il protagonista. Che poi ci sia modo e modo di 'declinare' il tema della 'spalla' del protagonista non c'è dubbio. Il commento alla storia l'ho lasciato qualche giorno fa e non mi pare nemmeno si debba gridare al 'capolavoro'.
  9. "So' cento e otto che faccio lascio?"
  10. no, proprio in relazione a Tex. mi viene in mente questo attore qui
  11. Anche a me il nome Sam Shepard dice qualcosa... più Monti o Ticci che Nicolò. Mi ha fatto piacere rivedere il tratto di Del Vecchio che porta ancora diversi echi di "Nueces Valley" La storia in sè non è niente di sconvolgente, il Carson con pizzetto e baffetti neri già lo conoscevamo, e non essendo Tex viene lasciato più libero di esprimere una vena 'romantica' (in senso ottocentesco) se non proprio melodrammatica (soprattutto nel finale) con diversi richiami ai romanzi di Dumas, e non solo per i tre moschettieri, benchè Carson forse risponde più all'iconografia del più 'raffinato' Aramis che non del più 'tormentato' Athos. Anche se, nel 'dieci anni dopo', il Carson un po' più maturo torna ad assomigliare di più alla prima versione di Tom Selleck/Magnum PI o, meglio, Carabina Quigley (un po' più scapigliatura, meno la brizzolatura). Curiosità sulla 'stella d'argento'. I 'badge' dei Texas Rangers venivano (e credo siano tutt'ora) ricavati dalle monete messicane (la legge americana vietava, e vieta fin da allora, di 'deface' ovvero di 'modificare' la moneta americana (se ricordate in vecchissimi Tex l'usanza di prendere monete d'argento per farne, invece, speroni)). I primissimi - quelli fino al 1870 circa, i cosiddetti 'Aten company' - erano ricavati preferibilmente da monete 'ocho peso' e non 'cinco peso', che sono invece la versione successiva ed attuale e non avevano, almeno per quanto riguarda i pochi esemplari sopravvissuti, le foglie d'alloro sul bordo ma erano 'lisci'. Il badge di Kit Carson nello speciale viene mostrato due volte, a pag. 9 ed a pagina 72, ed è la versione 'cinco peso, post 1870'. Mi sembra di capire che dovrebbe essere lo stesso distintivo, ma a pag. 9 si legge sopra le iniziali 'K.C.' anche il numero 6, mentre a pag, 72 il numero 6 non c'è (dei distintivi se ne parla ancora a pagina 104, ma siamo 'dieci anni dopo'). Bisognerebbe fare un confronto poi sia con la versione 'originale' di GLB e sia con quelli 'imminenti' nella serie Tex Willer nel numero di agosto. More info: https://authentictexas.com/the-cinco-peso-badge/ A titolo di semplice curiosità storica EH (che poi c'è chi comincia a fare le soliti inutile polemiche sul nulla solo per frullare gli ammennicoli)
  12. Appena terminato Classica storia di banditi e rapine, tipicamente "estiva", senza infamia e senza lode. Qualche tavola di Volante un po' tirata via ed un po' approssimativa ma complessivamente può andare.
  13. Errata corrige: "parvenza di rispetto" invece di "mancanza di rispetto".
  14. Ti sorprenderà sapere, viceversa, che esistono luoghi dell'internet dove la discussione non diventa scontro. Questo perchè questi luoghi hanno delle regole chiare a tutti i partecipanti fin dall'inizio, e siccome inevitabilmente man mano che crescono i numeri entrano degli elementi 'tossici', le regole servono a definire i limiti (secondo la Costituzione italiana, il diritto ad esprimere un opinione è garantito ma non è "illimitato", ovvero non si può dire 'tutto' quello che si vuole) e ad estromettere, se e dove necessario, questi elementi 'tossici', per consentire alla discussione di continuare liberamente entro i limiti che lo stesso 'luogo dell'internet' si è dato. Quindi no, la definizione di 'discussione' = 'scontro' non vale sempre ed ovunque. Venendo allo specifico, un autore può benissimo ricevere del feedback dai suoi lettori (e, un tempo, questo feedback arrivava via posta ordinaria alla redazione, GLB incluso, come tutti sappiamo), purchè il feedback parta prima di tutto dal RISPETTO del lavoro dell'autore. "Questa storia mi è piaciuta perchè...." oppure "Questa storia non mi è piaciuta perchè..." ci sta. Sono opinioni, sono gusti, e sono rispettabili. Una storia può essere riuscita o meno, ad alcuni piace ad altri no, per carità, ci sta, se ne prende atto e si va avanti. Trattare apertamente invece la storia e gli autori che la scrivono senza la minima mancanza di rispetto - perchè questo e quello che succede da queste parti - e volere avere ragione per forza anche quando lo stesso autore viene qui a spiegare il perchè di certe scelte narrative e invece di un 'ok ho capito, grazie', continuare a dargli addosso dandogli più o meno dell'incapace perchè ha fatto così e non ha fatto cosà, perchè Tizio o Caio sì che scriveva bene o costruiva delle belle storie/sequenze (non come te), oppure 'io l'avrei scritta così e sarebbe stata una scena degna dell'oscar del fumetto mondiale universale galattico', oltretutto senza essere nemmeno professionisti del settore ma 'normali lettori' (e oltretutto una minoranza ristrettissimissima dei lettori di Tex, però 'pretendendo' di rappresentare e di parlare a nome di tutti i lettori di Tex e volendo persino imporre a tutti, inclusi gli stessi curatori ed autori di Tex, la propria personalissima 'visione' della texianità), vuol dire essere solamente dei gran maleducati, e uso un termine fin troppo moderato.
  15. Il bello è che io il nome di Diablero (che comunque non è un curatore/sceneggiatore/autore DI TEX, tanto per essere chiari) non l'ho fatto così come non ho fatto il nome di nessun altro... ma è l'unico che "salta su" Il "personaggio"? Eeeeeehhhh si vabbè. Saluti dal 'signor nessuno' che non pretende di imporre agli altri le proprie posizioni come uniche verità oggettive ed indiscutibili e che non pretende di insegnare agli altri come devono fare il loro mestiere anche se lo fanno da trent'anni.
  16. Questa cosa che degli autonominatisi 'critici' (e depositari della vulgata di Tex) vogliano non solo spiegare ma proprio insegnare a curatori, autori e sceneggiatori di Tex chi è 'davvero' Tex è più surreale della summa delle opere di Dalì e Magritte. Quando si va a scavare un po', poi, si scopre che di Tex hanno una loro propria visione personalissima che, spesso, non si capisce nemmeno esattamente quale sia. GLB stesso (al quale avrebbero cercato, persino a lui (!!!) di insegnare 'chi è Tex') li avrebbe probabilmente presi a revolverate (caricate a sale come l'archibugio di Zio Paperone). E vabbè.
  17. Il bello è che in diversi casi fanno i criticatrrr criticatrrrr criticatutto senza nemmeno averlo letto nè tantomeno acquistato.
  18. Non è che la cosa deve "convincere" me, ma se i dati (certi) ci sono ci sono, se non ci sono non ci sono. E qui non ci sono.
  19. Li ho letti e di dati certi, oggettivi, riscontrabli e verificabli NON CE NE SONO.
  20. Quali dati?? stiamo ancora aspettando di sentire da dove verrebbe il dato delle "centinaia di migliaia di copie" fatte perdere in cinque mesi per "colpa" delle storie scritte da Nolitta. La "osservazione" poi del successo di Tex per via della "censura" del Vaticano è a dir poco ridicola. Tu affermi 'fatti' (dati ed osservazioni) ma i 'fatti' per definizione devono essere sempre riscontrabili, verificabili ed oggettivamente certi. Nelle tue 'ipotesi' non c'è nulla di tutto ciò, se non un evidente 'bias' ovvero tesi precostituite che rendono tutto il discorso, come si diceva post e post fa, privi di un qualunque senso logico.
  21. da quello che hai scritto sopra su Sergio Bonelli è evidente che le tue non sono "ipotesi" ma tesi precostituite e ti attacchi alla qualunque per cercare di confermarle (senza riuscirci).
  22. Seeeeee aspetta e spera... una fanfaluca dura a morire.
  23. Esatto Un'altra espressione del segamentalismo di qualche post fa, per cui se l'ha scritto X invece di Y e X mi sta sulle balle allora è sicuramente una boiata e faccio le pulci anche ai punti ed alle virgole. E chi osa contraddirmi lo mando affangala.
  24. E siamo in tre Se il segamentalismo fosse una disciplina olimpica qui ci sarebbero prestazioni da medaglie d'oro d'argento e bronzo a profusione (il caffè col sonnifero sputato nella sputacchiera è rimasto memorabile).
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