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TWF - Tex Willer Forum

San Antonio Spurs

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Messaggi pubblicato da San Antonio Spurs

  1. <span style="color:red">49 minuti fa</span>, borden dice:

     

     

    Interessante. E perché e come ti sei ricreduto (considerando che il primo albo ha a differenza dei seguenti le caratteristiche che non ti piacevano)?

     

     

    Stiamo parlando OT di Cochise...

     

    Forse perché l'ho riletta con maggiore calma. Diciamo che la verbosità ho continuato a vederla, ma che ha inciso meno sul mio giudizio e che il secondo episodio ha fatto decollare il racconto. Come può capitare uno sbaglio, può accadere un ripensamento. E' (anche) il bello delle riletture.

  2. Riletta la storia e letti i commenti, aggiungo qualcosa alle mie prime impressioni. Mastantuono ha un tratto deciso e incisivo, anche se discontinuo. Fosse un musicista, lo sarebbe nel Jazz. Per Ruju parlerei invece di un'artista a metà fra il pop e il rock, autore di una storia con qualche lacuna ma con il pregio di non essere banale, mentre c'era il rischio di una vicenda dalle caratteristiche già viste e riviste (il ricco cattivo, il killer sanguinario). Invece troviamo personaggi forti come Angela, "utili" come il poliziotto, e pards dal ruolo più forte, come il Carson più di tutti emotivamente coinvolto. Non sono buonista a tutti i costi e ad esempio sono fra quelli a cui non è piaciuto " Il passato di Cochise", però creare e gestire nuove storie di un personaggio longevo come Tex non è semplice e chi continua a farlo può per forza avere cali, per così dire, di tensione e di attenzione. Quelli di Ruju in questa storia li trovo marginali e come detto l'originalità di certi personaggi e di certe situazioni mi conferma il giudizio finale, positivo. Infine, nascere perdere i confronti con gli autori del passato, tempi diversi. E lettori diversi, come lo sono io dal Franchino che leggeva il primo Tex nel 1967. Nella mia attività da giornalista mi sono occupato prevalentemente di pallacanestro e penso che la bellezza del gioco NBA negli anni 80 e 90 fosse nettamente superiore a quella di oggi e lo stesso vale per la nostra Serie A, però un Teodosic qua e un Doncic là non mi metto a paragonarli a un D'Antoni o a un Larry Bird (come in maniera criticabile, in quest'ultimo caso fa Wikipedia): le regole sono le stesse, ma il gioco cambia.

    • +1 1
  3. 15 ore fa, borden dice:

     

    Il tuo Post è per me incomprensibile. Non capisco che cosa hai capito e neppure che cosa cerchi di dirci...;)

     

     

    Il mio, sebbene fosse chiaro, lo spiego ulteriormente

     

    Sono pagine NON DEFINITIVE e CON ERRORI-. Comprendes?:D

    Dico due sole cose, inequivocabili: la posa della ragazza in copertina è identica a quella di una foto ufficiale di Pearl datata a cavallo del vecchio e del nuovo secolo. La seconda: ho ricordato un fatto noto, ovvero la lettura di una copia di giornale datato 1901.
    Ci sarebbe da aggiungere una fonte 
    https://www.farwest.it/?p=14391
    che fissa a maggio del 1899 la data della prima rapina e c'è la mia volontà di non proseguire nella discussione. Non lo dico per polemica, ma perché da parte mia non ne ho perso l'interesse. Ribadisco: senza polemica.

  4. Quali, visto che la realtà storica è inequivocabile e l'immagine ripresa in copertina è la più classica del soggetto in questione? Poi, El Diario de Isleta era pur sempre del 1901, se non ricordo mal, a inizio della saga sulla vendetta contro Teller e Brennan.

     

  5. Per rimanere sullo scherzoso, ecco un sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli intitolato "La madre de le Sante", con una singola parola evidenziata.

    «Chi vvò cchiede la monna a Ccaterina,
    Pe ffasse intenne da la ggente dotta
    Je toccherebbe a ddí vvurva, vaccina
    E ddà ggiú co la cunna e cco la potta.

    Ma nnoantri fijjacci de miggnotta
    Dimo scella, PATACCA, passerina,
    Fessa, spacco, fissura, bbuscia, grotta,
    Freggna, fica, sciavatta, chitarrina,

    Sorca, vaschetta, fodero, frittella,
    Ciscia, sporta, perucca, varpelosa,
    Chiavica, gattarola, finestrella,

    Fischiarola, quer-fatto, quela-cosa
    Urinale, fracosscio, ciumachella,
    La-gabbia-der-pipino, e la-bbrodosa.

    E ssi vvòi la scimosa,
    Chi la chiama vergoggna, e cchi nnatura,
    Chi cciufèca, tajjola, e ssepportura.»

    • Grazie (+1) 1
  6. Il 11/1/2023 at 21:13, Dix Leroy dice:

    Come intrusione alla grafica di copertina posso essere d'accordo, ma il marchio di Garanzia Morale non è certo un invito a comprare l'albo o per celebrare un evento. Si trattava di un pallido tentativo di sviare i detrattori del fumetto o rassicurare i genitori.

    Penso che Bonelli sia stato contentissimo quando non fu più necessario inserirlo!

    Invece il codice a barre (sempre in prima pagina nei fumetti di supereroi) viene tranquillamente buttato dietro,

    con buona pace degli edicolanti che spesso lo cercano per leggerlo e aggiornare il database dei venduti.

    Topolino e diverse riviste di enigmistica il prezzo lo mettono addirittura nella quarta di copertina, ma è proprio il prezzo la questione più delicata per cliente ed edicolante (al di là della pistola lettrice del codice), perché sono sparsi e spesso minuscoli e posso assicurare che molto spesso viene chiesto quando nonni tratta di una rivista acquistata abitualmente. I secondi che si perdono a cercarlo sono pochi e non cambiano la vita, ma è comunque una rottura, quasi quanto quella di certi quotidiani che cambiano prezzo anche cinque giorni su sette.

    Il 11/1/2023 at 21:44, Condor senza meta dice:

    In effetti, a prescindere dal fatto che si possa essere infastiditi o soprassedere al bollino, la conversazione rimane alquanto sterile. Non tocca a noi forumisti decidere, quindi "azzuffarsi" lascia il tempo che trova. :D

     

    P.s. Da milanista, proporrei di inserire lo scudetto tricolore nelle cover quest'anno!  :P:D

    Fino a fine maggio, poi il  logo cambia di sicuro.

  7. Le copertine di Tex Willer sono certamente più vivaci o se preferite movimentate di quelle del mensile, come lo sono le storie molto più pum pum bang, ma la qualità delle proposte di Villa resta altissima e Borden ha ben spiegato che gode della massima libertà di espressione e come sappiamo le proposte sono multiple e la redazione poi fa la scelta che ritiene più funzionale. Non concordo sull'atmosfera di paranoia, perché allora si rifletterebbe anche nelle storie e abbiamo esempi molto recenti di un Tex dubbioso, quando addirittura non in secondo piano e comunque lontanissimo dall'immagine del Superuomo che in altri tempi invece gli era stata conferita. Penso ad esempio allo scoramento nel corso dell'avventura dell'Erebus e se vogliamo anche a qualche passaggio un po' da ingenuo nella lunga serie di Mefisto. Poi non dimentichiamo che parliamo anche di epoche, in riferimento a Galep, dove andava di moda una certa teatralità ed erano conseguiti veri e propri azzardi, vedi la copertina di Black Baron dove Tex porta in braccio un Kit ferito che non ha nessun riferimento con la storia o il Chinatown con le vesti stracciate e il tavolo rovesciato. Proporre cose simili oggi scatenerebbe l'inferno, senza scomodare Il Gladiatore o le telecronache del Moto GP di Guido Meda. Le copertine di Villa hanno raggiunto una preziosa maturità, non sono perfette ma rappresentano un eccellente introduzione alla storia all'interno. Non è che Galep godesse di più libertà, erano gusti, esigenze e pubblici diversi. Villa riceve in anticipo la storia e poi si adegua cercando il massimo della sintesi e dell'espressività. Poi, ripeto, credo che nel caso di Tex la copertina sia determinante per l'acquisto solo per una larghissima minoranza dei lettori, assidui o potenziali, come quasi nessuno - esperienza diretta - compra un quotidiano per via della locandina esposta fuori dall'edicola.

    • +1 1
  8. La copertina è come la vetrina di un negozio, ognuno è libero di gestirla e di proporla come crede. Il bollino di per sé non aggiunge nulla all'appeal della copia da vendere e in ogni caso giudico modesto il numero delle persone che acquistano occasionalmente Tex perché attratti da quello che c'è in copertina. Per esperienza diretta e rafforzata dall'esperienza in edicola, la maggioranza acquista a prescindere, da habitué. Per quello che riguarda seconda, terza e quarta di copertina, è logico che siano di pubblicità per altri prodotti paralleli al mensile, ma anch'io preferirei che l'anteprima del numero successivo fosse accompagnata da qualche immagine, magari liberando spazio portando in seconda la manchette degli arretrati. Si può obiettare che l'anteprima delle tavole è già sul sito, ma sulla rivista cartacea continuerebbero ad avere un fascino particolare. Piuttosto trovo stucchevole e autoreferenziale il pistolotto di pagina 4. Non c'è alternativa logica al testo scrittole, ma allo scrittore sì. Vabbeh, una pagina su 116 posso anche saltarla, mentre ogni volta mi fermo a riguardare la 3, ipnotizzato dalla sintesi della saga disegnata da Galep, anche con quegli indiani da operetta che però mi riportano allo stupore dei miei anni da bambino, quando ho iniziato a leggere Tex.

  9. Ritmo sostenuto e in crescendo in tutti e tre gli albi, ma alla fine non ho compreso l'importanza dei documenti posseduti dall'ingegnere marito di Angela e può essere che sia io a peccare di superficialità. A proposito di peccati, Carson che accetta di battersi con Artiglio d'Orso è l'ennesima, inutile, infarcitura, allungatura con tanto di promessa di Tex di procrastinare nel caso l'inizio della caccia. Machismo di ritorno che credo ogni texiano con almeno 200 albi alle spalle potrà confermare essere al confino fra l'inutile e il ridicolo, soprattutto dopo la quasi simile situazione precedente con Kit e Tiger. Al netto di situazioni del genere e con l'inserimento di personaggi secondari più autocelebrativi per lo sceneggiatore che efficaci agli occhi del lettore, una storia che poteva essere asciugata in due numeri. Il giudizio resta nel suo complesso positivo, ma c'è una ridondanza che per fortuna, questa volta, almeno non è sfociata in un finale affrettato. Con la chicca, quella sì, di un finale di scena con Wes Kircher posticipato dopo lo stacco sul panzone in crisi.
    Voto finale. Disegni sui tre albi 8, sceneggiatura un due e tre: 9, 8, 6.

    • +1 1
  10. Domandona di fine anno. Nel Magazine sarà narrata un'altra fase della vita di Mefisto, quella relativa all'apprendistato della magia nera. A questo punto, manca solo un periodo temporale della sua esistenza, quello del passaggio dalla sua esistenza  per così dire cittadina a quella di santone fra gli Hualpai con cui GLB lo fece ricomparire nella storia texiana. E' uno spazio che verrà riempito, a ricomporre l'intera vicenda?

  11. <span style="color:red">6 ore fa</span>, borden dice:

    Scusa, perché mai dovrei scrivereMaxi di altre serie? Non è sufficiente gestire Tex?

     

    I maxi hanno molte pagine a un prezzo inferiore. Produrli costa molto e la carta scarseggia. 

     

     

    E sul ponte sventola bandiera bianca

  12. <span style="color:red">52 minuti fa</span>, Cactus Pete dice:

    Pure Giardino? Ma non vi basta mai niente! :ohmy:

    Non è questione di farsi bastare qualcosa, è una semplice curiosità. Dopodiché stiamo bene tutti se, come me, abbiamo la massima fiducia in Borden e non emettiamo giudizi affrettati. Buon Natale, eh!

     

  13. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

     

    Per uscire un attimo dalle scuole: avete visto la recente  serie Netflix "Wednesday" (Mercoledì)?

     

    In una scena, Mercoledì legge uno scritto in Italiano. E dice che ha imparato l'Italiano per leggersi in lingua originale i testi di uno dei suoi idoli, Niccolò Machiavelli

     

    Ora, questa non ho potuto verificarla di persona (la serie me la sono vista ovviamente in lingua originale), ma ho letto che il riferimento è stato eliminato dal doppiaggio italiano. Troppo difficile citare Machiavelli ad un pubblico italiano.

     

    Se è vero, e non è una bufala di quelle che spuntano tutti i giorni, sarebbe l'ennesimo esempio di doppiaggi che eliminano ogni riferimento storico e culturale considerato "troppo difficile" (il primo doppiaggio di The Big Bang Theory praticamente distrusse la serie, i cui dialoghi erano strapieni di citazioni di film, libri o fumetti).

     

    Sono oltre cinquant'anni che gli adattamenti e i doppiaggi italiani, sistematicamente "semplificano" tutto per "il grosso pubblico". (le produzioni italiani in genere nascono già ultrasemplificate)

     

    Negli anni 90 una rivista di anime giapponesi pubblicò una comparazione fra due diversi doppiaggi di uno stesso cartone animato giapponese, nella versione "piratata" degli anni 70 fatta per le TV locali e nella versione successiva "ufficiale" Mediaset.  L'articolo è davvero lungo ed approfondito (la rivista dovrei averla ancora ma non mi ricordo adesso titolo e numero, mannaggia...), ed è sconfortante: il doppiaggio Mediaset STRAVOLGEVA i testi, per EVITARE CHE IL GIOVANE LETTORE PENSASSE. Non per biechi fini totalitari, non era la Spectre che faceva il lavaggio del cervello: era per "renderlo di più semplice comprensione" e aumentare gli ascolti e quindi gli introiti pubblicitari. In tutti i punti in cui in originale il protagonista doveva fare una scelta (tipo, deve compiere una missione ma rapiscono la sua ragazza: fa il suo dovere, o va a salvarla?") nel doppiaggio il dubbio o la scelta viene tolto (nel doppiaggio ha tutto il tempo per fare entrambe le cose e non ha la minima scelta difficile da fare)

     

    La cultura non è MAI stata fatta solo con la scuola (saremmo freschi, visto il livello generale degli insegnanti e dei programmi scolastici), è fatta soprattutto di quello che esiste anche FUORI: cosa si trova al cinema e in TV, cosa si trovava una volta nelle riviste, anche nelle disprezzate (dalla critica snob) "riviste femminili" o per il grosso pubblico.

     

    Già un danno notevole alla capacità di leggere è stato fatto quando tutto il tempo libero un tempo occupato da riviste o fumetti o periodici è stato occupato dalla TV.  Rendendo la TV il mezzo principale attraverso cui ci arrivavano le STORIE. Ma il danno ulteriore è stato quando la TV, ottenuto il monopolio, ha iniziato a darci storie sempre più omogeneizzate e lobotomizzate.

     

    Oggi i ragazzi non hanno solo perso l'abitudine alla lettura, hanno perso anche l'abitudine a CAPIRE LE STORIE, se non sono davvero facili e terra-terra. (e non è una tendenza universale, anche se un po' è successo ovunque, in Italia è molto più grave, altrimenti non ci sarebbe bisogno di fare tutto quel lavoro di "rincoglionimento testi" per il pubblico italiano)

     

    E finisce che le "storie" che si guardano su You Tube ormai sono video di gente che fa scoregge con la telecamera nascosta...

     

    E in un simile stato di cose vi aspettate che la scuola italiana si erga come ultimo baluardo contro l'ignoranza? Contro la direzione in cui si muove tutto quello che gli sta intorno? Maddai, è ovvio che è la prima che si cala le braghe...

    Il baluardo dovrebbe essere la famiglia, ma quando vai in una trattoria o in un ristorante e vedi che tutti hanno in mano uno smartphone e spesso i bambini un tablet per farli star buoni, capisci l'andazzo. La scuola dovrebbe essere comunque un luogo di confine e di inizio, ma di questo passo dobbiamo aspettarci che la matematica venga insegnata solo per le nozioni di base, poi ci pensa la calcolatrice. Infine, mi ripeto, esiste il fenomeno che chiamo dell'Alettura: non capisco quello che leggo, ma quello che voglio interpretare io. Di nuovo un esempio classico: se scrivo su qualche social che la Juventus è di Torino, qualcuno che ribatte "Sì, ma ruba" lo trovo sempre.

  14. <span style="color:red">18 ore fa</span>, borden dice:

     

    Drammatico! :(

     

    Se la scuola non fa qualcosa, il problema non saranno solo i fumetti. Ma quando si criticano le magagne della scuola, si pensa sempre che sia sbagliata quella scuola che non c'è più da decenni. Risultato: peggiora sempre più. Al liceo per esempio non saprebbero più scrivere nemmeno un "pensierino" di quelli che scrivevamo noi alle elementari. E non capiscono, non dico il linguaggio di Dante o Petrarca, ma nemmeno quello di Pascoli che noi alle elementari imparavamo a memoria.

    Aggiungi, per noi "grandi" , che siamo vittime dei titolisti che sparano cannonate e se poi vai a leggere l'articolo magari trovi l'esatto contrario di quello che viene detto e uno di fretta nemmeno approfondisce, si accontenta e passa oltre. Esempio recente: in una via centrale di Bologna da qualche anno per Natale vengono installate delle luminarie con frasi di canzoni famose. Quest'anno sono di "Imagine" di John Lennon, un quotidiano monta la polemica sostenendo che sono antireligiose e titola una cosa del tipo "Il vescovo contro il Natale laico". In realtà il Vescovo, cardinale Zuppi, in un'intervista dichiara che la frase in cui Lennon immagina un mondo senza religioni per lui significa il massimo del concetto di pacifismo e nel quale ogni credente ha un suo Dio senza contestare quello degli altri.

    Spoiler

    annomate 

     

    <span style="color:red">18 ore fa</span>, MacParland dice:

    Mah… non la vedo così tragica. Nel senso che i temi si fanno eccome! Il problema al massimo è all’esterno. Quando danno da leggere i libri per le vacanze scolastiche si scatena sempre un putiferio. Un esempio potrebbe essere “Lessico Famigliare” o anche qualcosa di Verne, letture considerate troppo difficili. Tra poco risulteranno di difficile comprensione pure le storie Disney di Barks, Scarpa e company. Forse sono i social…

    Esistono dati quasi drammatici sull'analfabetismo di ritorno. Sono troppo lontano dal mondo della scuola per dare giudizi, ma se penso che nell'ultimo anno di liceo di mia figlia - 2008, dunque un secolo fa - in quinta l'insegnante di Storia fece saltare a tutta la classe il periodo del Risorgimento perché riteneva giusto spalmare il programma dell'anno solo sul recente passato mi vengono ancora i brividi. E amici e amiche docenti di università mi confermano che gli scritti degli studenti spesso sono da mani nei capelli. 

  15. <span style="color:red">17 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

     

    L'edicola allora chiude? Eravamo tutti lieti per tua iniziativa :(

    No, assolutamente, vado avanti, anche perché l'edicola mi fa da base per altre attività. Ad esempio a gennaio vorrei iniziare  come punto di scambio di libri usati, creare un catalogo e metterli a disposizione gratuitamente. In più, vista la particolarità del contesto - Borgo Panigale, a Bologna è una città nella città - collaboro con il Quartiere, la parrocchia, gli altri commercianti per tutta una serie di iniziative. Però, come detto, se il trend delle nuove generazioni è questo, i tempi da grigi, diventeranno neri.

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  16. <span style="color:red">18 ore fa</span>, borden dice:

     

     

    Oh, può darsi che anche stavolta tu abbia ragione, Vabbè...

     

    Sulla fretta per Dampyr , è vero. La verità è che tenevo al tuo giudizio e mi irrita che tu non abbia capito la serie e abbia dato un giudizio a mio parere sbagliato. Ma vabbè, capita anche questo. Probabilmente non è la tamarraggine inesistente, il problema, ma la complessità, come tu stesso ammetti e io riconosco che sia. Mi do una calmata. 

     

     

     

     

    Mi tocca intervenire per chiarire che, nonostante la testimonianza, sicuramente esatta per la sua edicola, di Spurs, il rapporto tra Tex regolare e TW è piuttosto 3 a 1, e che, soprattutto, dati di vendita definitivi alla mano, quest'estate Tex regolare è andato meglio del solito, non nel senso naturalmente che abbia venduto di più (questo non accade mai o solo in occasioni molto speciali) ma che "ha tenuto" meglio del solito. Quindi, sempre dati alla mano esaminati in riunione, i mesi di Mefisto, checche se ne dica, sono andati bene. In un'ottica di costante decrescita, quest'anno Tex ha perso pochissimo. Che aumentasse non se lo aspettava nessuno. Il trend è quello, un po' come il trend degli stipendi italiani...

    Ovviamente io rappresento solo un campione parziale e porto pure un giudizio di parte, perché nel complesso i sette numeri su e con Mefisto mi sono piaciuti. Il trend preoccupante è che l'età media dei clienti è alta su tutto, non solo su Tex, i giovani non leggono proprio e infatti ho chiesto al distributore di non rifornirmi più di prodotti specifici e tantomeno gadget, l'edicola è vicina a tre scuole ma non vedo né genitori né pargoli. Infatti ho detto al distributore di non rifornirmi più. 

  17. Il 21/12/2022 at 16:28, borden dice:

    Ehm--- Chiunque è libero di fare ciò che crede. Probabilmente Spurs non apprezza questa serie, è legittimo.

    Carissimo, e non è un modo di dire affettato, ci siamo incontrati e scontrati su tanti argomenti, la serie mi piace e faccio con umiltà e tranquillità un passo indietro, perché non è neanche giusto giudicare un prodotto complessivo da un solo episodio, come non si giudica la carriera di Baggio dal rigore sbagliato a Pasadena. Però è un dato di fatto non rilevato solo da me di una certa sovrabbondanza di didascalie e di prolissità, come nella storia dell'Erebus e in quelle di Mefisto. Io non sono in grado, davvero, di giudicare l'attività di uo sceneggiatore, perché non ho mai camminato nelle sue scarpe; però come sai qualcosa in materia di comunicazione la conosco e per quello ho scritto, perché deluso visto che è la prima volta che ho fatto fatica a finire di leggere un Tex, saranno problemi miei.
     

    Il 21/12/2022 at 01:32, Carlo Monni dice:

     

     

    Non potrei essere più in disaccordo.

     

    Logorroico? Ma neanche per idea. Si parla il giusto.

     

    Noioso? Al contrario, l'ho trovato appassionante e molto scorrevole.

     

    infinità di spiegoni' ma dove?

     

    Infinità di parole? Di nuovo: ma dove?

     

    Vuoi mollare' Liberissimo di farlo, ma se queste sono davvero le tue motivazioni, mi chiedo cosa tu abbia letto. Non sembra proprio quello che ho letto io. 

    Certe volte davvero non ti capisco.

     

     

    Opinioni, no, Carlo?
    Certe volte non capisco io se tu cadi nel difetto di quella che io chiamo Alettura, ovvero l'interpretare le altrui parole in base  a quello che si preferisce intendere, e chiudo qui, dopo aver risposto direttamente a Borden.

     

    <span style="color:red">21 ore fa</span>, Mister P dice:

    Preso ieri e solo sfogliato per ora. Disegni molto belli.

     

    PS W i Boston Celtics.

    Il mio nick nasce perché gli Spurs sono la franchigia idealmente più vicina a Tex. In realtà io tifo da sempre Boston e per una sola ragione: Larry Joe Bird.

    <span style="color:red">18 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

     

    Se Spurs definisce una testata così interessante come Tex Willer ... un surrogato, ciò vorrà dire qualcosa e trova la scusa del numero 50! per abbandonare. Secondo me, pessima scelta, nulla di logorroico o noioso finora. 

    Non ho trovato nessuna scusa, è solo la casualità che mi ha riportata ad Alan Ford e allo stesso numero della serie. Seguo Tex dal 1967, qualcosa avrò appreso, visto seguito e qualcosa ricorderò, paragonerò. In questo forum ho letto commenti ben peggiori e saputo di abbandoni più clamorosi (al forum stesso), provo a riportare il tutto nei binari della normalità. Ho trovato illeggibile il numero 50, a Bologna si dice "Du maron", gonfio di parole quando tutta la serie si era distinta dal mensile per la rapidità delle azioni e degli scritti, come si conviene nel confronto fra, diciamo così, un padre e un figlio adolescente. Poi trovo un numero ridondante come sono stati sulla mensile gli episodi di Erebus e di Mefisto e allora colgo un'analogia e mi dico:può essere che la finisca qui, se la tendenza è la stessa. Apriti cielo? Richiuditi pure, anche perché* da giornalista-giornalaio vendo ogni mese Tex e Tex Willer in rapporto 5 a 1 e la serie di Mefisto è stata un mezzo flop, mentre va molto meglio Vancouver. Non sono un campione rappresentativo, ma un lettore rappresentativo forse sì. 

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  18. Logorroico e noioso oltre ogni mia resistenza, Se nel 1973 o giù di lì  ho abbandonato Alan Ford, una cinquantina di anni dopo posso anche abbandonare Tex Willer, surrogato. In entrambi i casi si trattava del numero 50, si vede che è destino e che nulla accade per caso. Allora era per l'abbandono di Magnus, adesso è per la rottura di scatole dell'infinità di spiegoni di parole nelle didascalie. Sarà tendenza, sarà moda,, ma passo e chiudo.

  19. <span style="color:red">21 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

    Diciamola tutta, Carson attira le punzelle perchè da "fimminaro" incallito fa quello che Tex evita di fare: le corteggia.

     

    In effetti il concetto che Tex debba sempre rimanere impassibile al fascino femminile per ricordo di Lilyth, manco fosse un prete, è diventato stucchevole e innaturale. Brava @Letizia che lo ha fatto risposare, per giove! :D 

    Carson è un vecchio reprobo e ha i baffetti da sparviero.
    Kit Willer è uno sfigato che pure frequenta donne di facili costumi, ma quando si innamora nove su dieci la fanciulla o muore o delinque.
    Tex e Tiger appaiono fedeli al ricordo delle uniche due donne che hanno amato, ma è provato - nel caso del giovane Tex Willer - che abbiano smazzolato assai ed è probabile che per loro valga la regola di GLB sulle loro frequentazioni corporali: fra una vignetta e l'altra.
    Di Gros Jean si sa.
    Di Jim Brandon si immagina.
    Pat Mc Ryan non ce lo si vede proprio.
    El Morisco ha avuto una storia in Egitto, poi ha studiato.
    Gli altri sono tutti di contorno, a partire dai fratelli Dickart e da Yama che è sicuramente vergine e pensa solo all'agnellino bianco.
     

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