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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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  1. Stai inondando il forum di commenti "tanto per". Storia "orrenda" ? Storia "priva di significato" ? Non si danno giudizi lapidari con aggettivi così negativi senza minimamente circostanziare cosa non funzioni in questa storia secondo te. L'autore potrebbe chiedersi che storia hai letto, visto che gli è costata ore di lavoro, e tu la trovi priva di significato. Il forum, inoltre, deve tutelare la sua immagine che non è quella di luogo aperto a commenti "spam" postati a raffica, senza capo ne coda.
  2. ymalpas

    Lupe

    TEX E LE SUE DONNE Un'immagine tratta dalla nostra pagina FACEBOOK del TWF: e sempre dalla nostra pagina Facebook (TWF) una tempera di Villa:
  3. Mah, io resto convintamente ancorato alla biografia come l'ha definita Carlo Monni. Se in un albo di Tex c'è scritto X una nuova storia di Tex non può scrivere Y. Ora gli unici albi che sfuggono a tutte le cronologie sono quelli compresi tra il n. 17 e il n. 23, lasciamoli da parte. Bisogna contare come storie che cozzano con le varie cronologie quelle che hanno come sfondo avvenimenti o personaggi storicamente documentabili (Ely Parker, Cochise, Fort Whoop-up, Canale di Panama, Alcatrazz, Danza degli Spiriti, juarismo ecc.). Anche queste storie sfuggono alle varie cronologie e vanno guardate con indulgenza. Fatte queste due esclusioni, come ignorare invece certi dati come, per l'appunto, quello ricordato dallo stesso Carlo e che riguarda Dinamite ? Lo mettiamo a riposo durante tutta la guerra civile ? L'idea che ha espresso Borden sul Tex fuorilegge prima della guerra civile ha certamente il suo fascino, ma come idea su quali dati poggia ? Dove sta scritta ? Non resta un'interpretazione romantica ? Come mi spiego durante la guerra civile tra il 1861 e il 1865 Tex coinvolto con le giacche azzurre nel complotto ideato da Steve Dickart e sua sorella Lily ? Devo postdatarla ? In base a cosa ? Quali storie datare dopo il 1865 e quali altre no, se dal n. 1 al n. 9 le storie si susseguono cronologicamente ? Non è forse vero che le storie dal n. 1 al n. 9 devono essere considerate come un unico blocco e come tali cronologicamente andrebbero considerate e che lo stacco che esiste tra il n. 9 e il n. 10 è suggerito dalla presenza di un Kit Willer bambino e di una Lilyth defunta ? A me piace guardare alle storie con uno spirito critico, c'è chi suggerisce di leggere senza porsi tanti problemi nella datazione, una lettura "flou" che non fa per me, inserire "Sfida nel Montana" in una determinata parte della vita di Tex ha il suo fascino, datare il flashback al 1858 quando Tex si muove libero nel Texas senza che nessun indizio in questa storia lasci pensare che sia già un fuorilegge e datare il resto della storia dopo il 1864 perché prima lo stato del Montana non esisteva ancora ha un suo perché. Me ne frego insomma se Borden afferma che per lui è improponibile un Tex venticinquenne fuorilegge dopo i fatti dolorosi della guerra civile, come se questi fatti avrebbero dovuto impedirgli di fare certe scelte che lui invece farebbe sempre e comunque: vendicare gli affetti più cari. Altrimenti non mi spiegherei anche la vendetta con i vili assassini della moglie: quanti anni aveva Tex quando si occupa di Brennan e Teller ?
  4. Riprendo dal Tex Willer Magazine la biografia di Tex così come dal libro scritto da Borden:
  5. Ammettendo che Tex sia nato intorno al 1838 - 1843, per la cronologia di Monni nel 1861 (data di inizio della guerra) ha un massimo di 23 anni e un minimo di 18. Nel 1865, quando diventa fuorilegge, l'età può variare tra un 22 e un 27 anni. Comunque la tua datazione quale sarebbe esattamente ? Tex nato nel 1838. Morte del padre e del fratello circa nel 1858 - 1860 (Tex diventa fuorilegge ) Tex incontra Tesah prima della guerra civile, cioè del 1861. Tex incontra Carson e diventa Ranger prima della guerra. La prima storia di Mefisto, quando ridiventa fuorilegge, è ambientata durante la guerra di secessione, perchè poi partecipa alla rivoluzione messicana (storicamente avvenuta tra il 1861 e il 1865). L'incontro con Lupe avviene dopo il 1865. Tex sposa Lilyth nel 1867 e ha un figlio, Kit, l'anno successivo.
  6. A proposito di date, suggerisco anche l'articolo di M. Nicastro nell'ultimo numero del nostro Tex Willer Magazine. Uno che le date le scriveva era G. L. Bonelli. Per esempio ne "La mano rossa" scrive 1898. Ne "Il signore degli abissi", quindi circa vent'anni dopo, scrive la data 1904: Poi le date, nelle ristampe, gliele cancellava il figlio Sergio. E' strano che a commettere simili incongruenze temporali fosse il papà di Tex così attento a calcolare la distanza tra un villaggio e l'altro in termini di miglia e di minuti sulla cartina geografica! Per così dire attentissimo a questi dettagli per il lettore quasi insignificanti e particolarmente distratto invece nel dare una cronologia ferrea delle tappe della vita del suo eroe. Sergio parlando di "Tra due bandiere" alludeva a una dimenticanza paterna (che aveva già scritto della guerra civile negli episodi degli albetti a striscia e se ne era dimenticato, ma la nuova storia era talmente bella che... pazienza per la cronologia)... Ma noi lettori possiamo immaginare kit Willer quindicenne nella guerra di successione e Kit Willer quasi cinquantenne alla fine del secolo ? questo suggeriscono le datazioni irreali di GLB. Ma quella era l'idea del periodo in cui si svolgevano le avventure del suo eroe, per il papà di Tex. I nuovi autori e il curatore in primis dovrebbero stare molto attenti a inserire riferimenti cronologici che potrebbero cozzare visibilmente con quanto è stato scritto in quasi settant'anni di storie.
  7. Nel TEX WILLER MAGAZINE n. 6, ricordo agli interessati, l'articolo che ripercorre tutte la tappe della vita di Tex con tante curiosità a margine. Lo si può ancora scaricare gratuitamente dalla sezione downloads del forum.
  8. Se non ricordo male è quanto aveva suggerito Civitelli (storia n. 511-512).
  9. Eppoi basta non fare riferimenti espliciti alla guerra se non sono strettamente necessari, e si può salvare capra e cavoli.
  10. La cronologia è di Carlo Monni, io l'ho solo ripresa. Tex fuorilegge "prima" delle guerra civile presuppone accettare la cronologia dei primi numeri, ovvero la serie di albi in cui Kit Willer vi partecipa da ragazzo. Tu ammetti non ricordo dove che Tex sarebbe nato intorno al 1838 (e Monni concorda), ma i vent'anni nella guerra civile ce li avrebbe invece il figlio Kit. Tale cronologia ovviamente è in disaccordo con quanto raccontato da GLB a partire nei numeri 113-115 "Tra due bandiere". Storia da cui parte Nizzi per scrivere la sua "Fuga da Anderville", che ce lo presenta eroe solitario. Tex è in solitaria anche nell'altra storia di Nizzi con il flashback ambientato in quegli anni, ovvero il decimo Texone. Tui stesso ci presenti Tex da solo in "Glorieta Pass" o con Damned Dick (e non Kit Carson), come nell'ultima tua e di Mastantuono in cui parli della guerra civile. In tutte queste storie Tex non è inseguito da nessuno sceriffo, sceglie di star dalla parte dell'Unione non perché gli fa comodo sfuggire alla legge del sud ovest, ma perché ne riconosce a priori giustificata la causa. Detto tutto questo la cronologia di Monni non è la verità rivelata, ma qualcosa che si avvicina molto a far quadrare (quasi) tutti i conti, con le avventure narrate nella serie mensile che si svolgono approssimativamente tra il 1884 (kit Willer sedici-diciassette anni) e il 1887 (Kit Willer ventenne), anche se i disegnatori tendono ormai a presentarcelo come un giovane adulto di 25 anni o giiù di lì.
  11. Come si è già potuto leggere nelle anteprime, i nuovi cartonati di Tex nascono come collana per mettere un po' di luce nella vita di Tex quando ancora era giovane. Il lavoro è ancora all'inizio e sembra davvero promettere tanto. Escludendo il primo "romanzo a fumetti", così si chiamano i cartonati ufficialmente, di Serpieri, difficilmente inquadrabile in una cronologia che resta questa si semi-ufficiale, finora abbiamo potuto collocare temporalmente solo i due cartonati che ci illustrano un Tex giovanile (il cartonato di Boselli e Stano intitolato "Painted Desert" contiene invece una storia tradizionalissima). Ho inserito nell'immagine postata sopra anche i prossimi tre cartonati di cui si hanno precise notizie, il tabellone andrà con il tempo aggiornatro e anche migliorato graficamente. In questo topic potete esprimere tutte le vostre opinioni su questa iniziativa fortemente voluta dal curatore Mauro Boselli e finora premiata daall'affetto dei lettori. A voi la parola...
  12. ymalpas

    [673/675] Il segno di Yama

    Allora, riassume tutto quello che vorrei da una copertina di Villa per la regolare: a )Tex è in primo piano; b ) Tex domina tutta la copertina; c ) nessun dettaglio superfluo; d ) massima visibilità in edicola (anche a cento metri di distanza) e ) Pienezza del giallo, cioè uso del monocolore come in molte che disegnava Galep e con le quali sono cresciuto; f ) l'effetto photoshop decisamente meno accentuato; g ) l'originalità assoluta rispetto a quanto fatto in precedenza.
  13. Nizzi mai e poi mai si ripresenterebbe con una nuova storia della Tigre Nera. Ha chiuso su Tex, al massimo potrebbe essere tentato da una storia breve (32 pagine) visto che con Larry Yuma si era fatto le ossa, oppure un cartonato (anche se il cartonato è più ambito da un disegnatore mentre è l'autore dei testi a passare in secondo piano). Comunque da qui a Lucca dovrebbe uscire qualche nuovo indizio, personalmente non credo a soluzioni improbabili, Tex non ha l'acqua alla gola, e dopo anni e anni in cui è stato l'unica testata Bonelli senza un vero curatore, oggi per fortuna ha una precisa direzione artistica.
  14. Al di là delle nostre illazioni, qualcosa bolle in pentola. Non c'è nessuna storia in lavorazione sulla Tigre Nera (a quanto ne sappiamo) ma il "non è detta l'ultima parola" è indiscutibilmente un segnale che non possiamo permetterci di ignorare. Magari avere più fiducia in chi cura Tex, no ? Mauro Boselli sa benissimo quello che fa e se ha pensato a una storia che si ricolleghi, in qualsiasi modo, alla storica trilogia della Tigre Nera, io mi permetto di sognare. Qui c'è qualcuno che si augura nuovi personaggi come il Billy Drexel manfrediano o il Sizemore rujuano, continuate a sbraitare e magari sarete accontentati. Poi, la questione dei ritorni: sono tutti diluiti su tre o quattro anni, un'ipotetica storia della Tigre Nera non la vedremo prima del 2020 o 2021.
  15. L'altra estate abbiamo letto del ritorno di Jack Thunder. Si trattava di un personaggio che lo stesso autore per anni e anni aveva definito morto e sepolto sotto massi e detriti della galleria della miniera in cui aveva cercato una via di fuga. Alla fine della storia "Winnipeg" muore in via definitiva crivellato dai colpi. Tra la prima morte apparente e la seconda c'è un abisso in termini di accettazione o sospensione della credulità. Queste sono le due pagine sulla presunta morte della Tigre Nera. Viene colpito da un colpo di fucile e precipita. Nella vignetta della caduta non si vedono tracce di sangue sul viso, potrebbe essere stato ferito al braccio. la quarta vignetta di pagina 112 sembra attestarne inequivocabilmente la morte mostrandocelo disteso su una roccia piatta dopo un volo di cinque dieci metri. Le parole di Tex sembrano mettere una pietra tombale sul personaggio. Nelle due pagine successive e conclusive l'azione si sposta temporalmente mezz'ora dopo con Tex e Carson a colloquio con i poliziotti di Devlin. Non si vede il corpo della Tigre e viene detto qualcosa dei cinesi in fuga. Il cadavere della Tigre è stato nel frattempo recuperato e ne è stata certificata la morte ? Nell'albo non viene detto. I poliziotti sono solo sei e hanno avuto un bel da fare proprio nel cercare di mettere il sale sulla coda dei fuggitivi che Devlin dichiara di avere arrestato nella quarta vignetta di pagina 114. Insomma situazione parecchio ingarbugliata ma non esclude tuttavia la salvezza della Tigre. Poi è chiaro che per Nizzi la Tigre era morta, ma per esigenze di serialità (è uno dei nemici che dopo Mefisto (e con Cobra Galindez) ad aver dato maggiori noie a Tex, i nuovi autori e in particolare Boselli potrebbero ripescarlo. E leggere una Tigre Nera scritta per mano di Boselli (che non si sognerebbe mai di riutilizzarlo senza una idea degna) a me istigherebbe parecchio!
  16. Questo messaggio, ma anche quello postato sulla pagina facebook, aprono chiaramente al clamoroso ritorno della Tigre Nera e ne sono contento. Sarebbe bastato un semplice "no" o un "è impossibile" per bloccare sul nascere qualsiasi discorso possibilista su questo ritorno. Resta da vedere in che modo sarà fatto il ripescaggio, visto che le ultime pagine dell'ultima storia di cui è protagonista non sembrano lasciare spazio a altre interpretazioni sulla sua morte violenta.
  17. ymalpas

    [673/675] Il segno di Yama

    El Morisco è un personaggio intoccabile: non può morire, dai! Però Mauro Boselli potrebbe, a sorpresa, farlo passare dalla parte del male, cioè dalla parte di Mefisto. Nel finale però tornerebbe al fianco di Tex contribuendo alla sconfitta dell'arcinemico. Bello spoiler grazie, non impallinatemi
  18. ymalpas

    [673/675] Il segno di Yama

    Ciao Mauro, sparo una raffica di domande: a ) se non ricordo male le date già intorno al 2009 o 2010 avevi parlato con Civitelli di una storia con il ritorno di Yama.... Avevi già in mente il soggetto ? O era solo un progetto? b ) Cosa ne pensava Sergio Bonelli (si era parlato anni fa di una sorta di veto pro tempore dopo la non troppo riuscita, per usare un eufemismo, storia di Nizzi) ? c ) Visto che stai sceneggiando anche Mefisto, dal tuo punto di vista meglio lui o il figlio per imbastire una storia ? d ) Avevi previsto sin dall'inizio di fare una trilogia oppure il seguito affidato ai Cestaro e il terzo capitolo (che dovrebbe essere di nuovo disegnato da Civitelli) sono nati come conseguenza della prima idea come spesso felicemente accade ? e ) Sappiamo già che escluderai Aryman, non ti chiedo se hai previsto anche il ritorno di Loa, dei negri del vudu o di vecchi complici di Mefisto del primo centinaio, ma hai dato vita a qualche nuovo personaggio tutto tuo che giocherà un ruolo importante in una o nelle tre storie ? f ) Hai previsto, per caso, il ritorno di qualche amico di Tex (non ti chiedo chi, ma per esempio El Morisco) che darà loro una mano ? g ) Tra magia e realismo, dobbiamo aspettarci una preponderanza della prima o del secondo nella prossima storia di Yama (vista l'assenza del padre). h ) Il lavoro intrapreso è importante (ben tre storie): quanto spazio ci sarà per questi due nemici nel futuro di Tex ? i ) Si possono conoscere rispettivamente i titoli di lavorazione delle tre storie o sono troppo spoileranti? Grazie (specie se rispondi a qualche curiosità )
  19. ymalpas

    Interviste Agli Autori

    Bisogna vedere a cosa allude. Su Tex, per esempio, l'impronta di Mauro Boselli mi pare ben definita e il rinnovamento da intendersi come ritorno di personaggi del passato (Lupe, figlia di Satania, ecc) o nuovi format (cartonati con tema "La giiovinezza di Tex") sappiamo già che erano profondamente invisi a Sergio Bonelli (quello che non pubblicava il texone di Seijas perché c'erano troppe (sic ) donne). Con chi stai tu ?
  20. ymalpas

    [Maxi Tex N. 20] Il ponte della battaglia

    Riprendo questo passo perché rileggendo il mio intervento di ieri mi è sembrato troppo negativo. Quello che riesce bene a Ruju è di scrivere le vicende di Aquila della Notte con, non so meglio come chiamarla, una freschezza narrativa che manca anche a Boselli. La lettura ne risulta pertanto "distesa", le varie sequenze si succedono naturalmente l'una all'altra senza mai che ci sia l'impressione di uno strappo tra l'una e l'altra, non c'è mai il bisogno di arrovellarsi il cervello. Molto contribuisce anche il puntare dell'autore su delle ambientazioni che ogni volta ci portano lontano dal canonico Ovest, in questo maxi lo vediamo alla prese con il vecchio Sud, che è reso paesaggisticamente in tutti i suoi aspetti (casa padronale, piantagioni, boschi, palude), avrei preferito maggiore azione proprio nella palude ma è solo un mio desiderio. Anche i personaggi sono per buona parte riusciti (a dire il vero qui i meriti vanno di solito divisi anche con il disegnatore e qui Cossu fa perdere qualche tacca soprattutto con i personaggi maschili per i quali ha bisogno di affidarsi per esigenze di riconoscibilità, a un'abbigliamento vistoso o a delle fisionomie troppo spinte nel grottesco come nel caso di Callaway). Ruju cerca anche di recuperare qualcosa del vecchio Bonelli, ieri ho parlato delle frasi dette da Carson che avrebbero dovuto incorniciare determinati colpi ad effetto (che non ho visto), i dialoghi devono certamente migliorare, in certi casi l'autore usa anche il vecchio frasario bonelliano ma l'impiego mi è sembrato spesso stridente, altre volte l'autore si affida per esempio a un improbabile "Ah-ehm, buongiorno" sulle labbra di Tex, avviene a pagina 64, ecco non mi sembra il modo in cui il vecchio Tex si sarebbe espresso. Qui vale il discorso che di solito fanno i disegnatori esordienti che tentano di dare una fisionomia al personaggio principale, basta sbagliare una riga e già non è più Tex, la stessa cosa dovrebbe valere anche per i dialoghi, Tex si esprime in un certo modo e questo non mi è semnrato da lui. Insomma ricapitolando i dialoghi in linea generale sono buoni ma per l'appunto non mancano le cose da correggere. Interessante è anche la pagina 155, purtroppo solo una tavola, con il bagno di Carson in compagnia della servetta Francine, ecco per me un modo giusto di collegare il passato al futuro!
  21. ymalpas

    [Maxi Tex N. 20] Il ponte della battaglia

    Aggiunto il sondaggio alla storia! Confermo i buoni giudizi dati ma non sposo quelli otttimi. La storia è lineare, saldamente costruita, ricalca i modelli nizziani (l'arrivo di Tex è quello dell'elemento perturbatore di un sistema che va così in crisi, c'è il tentativo di ricorrere a elementi esterni (Calloway e i suoi sanguinari associati), che invece di migliorare le cose (cioè eliminare i due pards e decidere i neri una buona volta per tutte) precipitano la situazione e portano alla sconfitta finale dell'antagonista (il maggiore Sizemore). Mancano però i guizzi, le sorprese che ti tolgono il fiato, che riescono a tramandare ai posteri la storia come un capolavoro. Qualche sequenza andava scritta meglio. Quando Tex e Carson entrano nel saloon accompagnati dal nero, la situazione diventa quasi irreale: basta un pugno per stendere tre o quattro individui mentre tutto il resto dei presenti si guarda bene dall'intervenire. Dove sono i buoni vecchi free for all ? L'arrivo dello sceriffo di Orange fa scadere ancora di più la scena: Tex sa già di che pasta è fatto e sembra cedere troppo facilmente ai diktat del portatore di stella, lo sceriffo a sua volta cede su tutta la linea e permette la restituzione dei soldi solo a sentire i nomi dei rangers.... Stona un po' sentire Carson dire "Ah quando Tex ha quella faccia..." e ti aspetteresti chissà cosa nei confronti di Sizemore o Callaway e invece il tutto resta normale amministrazione, altra cosa la durezza di Tex nei confronti del Colonnello Watson e quanta differenza tra Sizemore e lo stesso Watson. Ti aspetteresti un "ring" a Orange e invece Sizemore è solo. Eppure le famiglie revanchiste del sud non dovevano mancare, no? Ti aspetteresti in quel caldo sud delle funi insaponate, delle croci in fiamme e degli incappucciati come ci ricorda il film "Mississipi Burning" e invece i banditi di Callaway se ne vanno in giro come dei delinquenti comuni e a differenziarli dovrebbero bastare le loro vecchie sudicie divise sudiste secondo voi? IMo, storicamente sbagliata questa scelta di presentare un eroe sudista come Sizemore che cerca di trattare con i negri e comuqnue di non offuscare del tutto nei loro confronti la sua immagine, è una rilettura dei rapporti tra bianchi e neri che non sta in piedi, sarebbe bastato rileggersi la nolittiana "I ribelli della Louisiana" per avere un'idea del clima da ricreare in questa avventura. Azzardata anche la scelta di Tex di riporre la sua fiducia su André Denard e sorprendente anche la sua conversione, non supportata da nessun sviluppo psicologico precedente. D'altro canto ottimamente presentata la componente nera della storia in tutti i suoi elementi, in particolare un premio alla splendida caratterizzazione di Janelle ma anche della servizievole Amanda che cede le sue grazie al padrone. Ma anche il resto della comunità, nella sua passività e oppressione, resta degnamente rappresentata dall'autore. Sul fronte dei disegni, Cossu va bene a colori, in b/n e su quasi 300 tavole è un pochino pesante, fa onestamente il suo lavoro (nonostante gli svarioni segnalati da chi è intervenuto prima di me), siamo tuttavia lontani dalla qualità che occorre per la serie regolare e siamo a anni luce di distanza dai disegni di un De Vita sul cartonato. Per venire a dei voti, buona la storia, solo discreti i disegni, dai tempi di "Nei territori nel nordovest" abbiamo comunque IMO letto di meglio: "Rio Hondo" e lo stesso "Lo squadrone infernale" di Nizzi e Cossu del 2008.
  22. Quoto tutto eccetto il giudizio, troppo negativo. Ma la storia è confusa, rompe la testa, e anche se alla fine tutti i nodi vengono al pettine, restiamo quasi delusi dagli indizi che convergevano tutti ad indiziare Billy come un losco maneggione che si rivela alla fine solo... un minchione tormentato da ciò che lo aspetta. Le storie di Tex non sono un gioco a scacchi, sono storie lineari, dove il bianco è bianco e il nero è nero e dove non ci sono decine di personaggi ognuno impegnato a recitare il suo ruolo oscuro e a nascondere pertanto i suoi segreti. Le storie ruotano intorno a Tex e non ai personaggi. Per esempio il mistero su chi dei quattro abbia ucciso Alias è tutto fatto in funzione della piscologia dei quattro e della loro storia personale. Quelle quattro figurine incolori viste nel primo albo diventano personaggi veri con la loro anima e le proprie aspirazioni, scopriamo e diamo un significato alla loro evoluzione solo dopo il flashback in cui la "Giulietta" spara alle spalle del bandito dopo averlo disarcionato con la fionda, ma è la sua storia e quella dei suoi pavidi paladini. Una storia in cui tutto sembra avvolto nel mistero. Mi piacerebbe conoscere quello del ranch di Drexel, tanto agognato dalla ferrovia e strenuamente negato da un "faccia d'angelo" che invece lo tiene incomprensibilmente in uno stato di completo abbandono tanto da far chiedere a Tex e Carson cosa ci sia realmente sotto. Perché diavolo poi la ragazzina chiama in causa Tex e Carson nel secondo albo, quali dubbi l'attanagliano se tutti, compreso l'avversario concorrente alla poltrona di governatore, tramano per far sedere in quella poltrona proprio il "manichino" eroe Billy ? L'evoluzione dei rapporti tra cittadini, presentati inizialmente troppo sopra le righe, tutti uniti, che ad un certo punto smettono di lottare per la loro Sacramento e fondano una "loro" città, dove non ci sia ne ferrovia che ne attraversi la main street, ne un banchiere, ne un sindaco e dove lo sceriffo è andato in pensione. Tutto ciò non stride con la loro presentazione iniziale (macellaio lanciatore di coltelli, sartina che imbraccia il fucile, ragazzotti che in gruppo progettano l'assassinio di un pendaglio da forca) pronti a schierarsi contro la banda di serpenti? E nelle storie di Manfredi c'è sempre quel tentativo di illustrare una pagina dell'America dell'ottocento che è anti-bonelliano al 100%. E le storie dove invece si limita solo a raccontare una storia senza cercare di trasmettere un messaggio politico o sociale (acqua, petrolio, spose postali), sono le sue migliori (la storia breve, il recente cartonato). Niente, la storia è sufficiente ma non sembra propriamente una storia di Tex che ha i suoi dettami precisi. Occorrerebbe ridurre certamente gli eccessi, da Tex che prende a calci l'imbonitore popolare al il macellaio che rincorre per strada i fuorileggi bersagliandoli con i suoi coltellacci, di nuovo al Tex che dondola sulla catena nel cantiere e nella copertina di settembre. Disegni Seijas in crescita rispetto alla sua precedente storia texiana, ma ci andrei piano a chiamarlo uno dei maggiori interpreti del ranger, il Biglia della storia che abbiamo letto l'ultima estate gli è miglia davanti.
  23. ymalpas

    Le "incongruenze" Negli Albi Di Tex!

    Poco male, errori e incongruenze ci sono sempre state, alla fine interessano solo le statistiche.
  24. ymalpas

    Il Mercato Di Tex

    Il che significa il 70 % di copie di fumetti in meno in circolazione. Mi ricordo che negli anni ottanta, quando è iniziato il declino, era difficile uscire di casa, recarsi in qualsiasi posto, senza imbattersi in qualche albo di Tex, Zagor o Mister No messo qui o là. L'italia era sommersa dai fumetti, traboccavano dovunque, era impossibile non rimanere soggiogati da questa o quella serie. Oggi i fumetti scarseggiano, fuori delle edicole non ne vedo. Questo spiega anche il calo di letture tra i giovani. Il fumetto oggi devi cercarlo o te lo devono prestare o regalare.
  25. ymalpas

    Il Mercato Di Tex

    In che misura, se incidono, bisogna invece considerare: a ) la copertina che ti rapisce e ti obbliga all'acquisto e la copertina che ha l'effetto opposto; b ) la presenza di certi autori (sceneggiatori e disegnatori) graditi o sgraditi sull'inedito mensile; c ) l'ottimo o lo scarso appeal di storie che sappiamo quanto promettono . Io per primo che da dieci anni a questa parte compro tutto del Tex inedito per fini collezionistici, mi rendo conto che certe storie le lascerei in edicola. Chi segue diverse collane Bonelli, senza pretese collezionistiche, con grande esborso mensile, compra tutto a prescindere dai due o tre fattori sopra esposti ? Il Tex di Manfredi di settembre vende quanto il Tex di Boselli a Novembre con il ritorno di Yama ?
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