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Dix Leroy

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Messaggi pubblicato da Dix Leroy

  1. Io ho il ricordo nettissimo di fratelli, zii, nonni o semplici conoscenti della mia lontana gioventù che DETESTAVANO fino alla rissa per partito preso, senza conoscere nulla di ciò che osteggiavano.

    Chi leggeva Tex derideva chi leggeva Zagor, con motivi tipo "Perché SI!". 

    Poi si veniva a sapere che i collezionisti di Tex avevano anche tutti quelli della Zenith Gigante.

    Non si può leggere Zagor con lo stesso spirito con cui si comincia una storia di Tex, altrimenti verranno all'occhio alcune "pecche" che però sono anche l'essenza del personaggio e della sua saga.

    A me piace tantissimo leggere "Il Grande Blek", ogni volta che ne trovavo qualcuno non potevo resistere e me lo compravo. Le sue storie sono banalissime, ingenue, buffe e inverosimili. E mi piacciono per quello.

    Un'altra testata che poi per me è scaduta troppo, ma anche ai suoi esordi era molto terra-terra è Alan Ford. Qualcuno ci trova satira e significati nascosti, mentre molto spesso le storie sono telefonatissime, magari con un paio di scene spiazzanti, magari messe a caso e non realmente risolutive. E' il suo bello!

  2. 7 ore fa, Satanasso96 dice:

     

    Grazie mille ☺️

    Ho quasi finito il numero 1, non credevo fosse così lungo, mi sta piacendo molto, aspetto con ansia l'entrata di Kit 😁

    La più grande differenza tra le prime storie e le più moderne è che se pur con validi motivi (le prime avventure erano destinate agli smilzi albi a striscia) le prime sono grintose, veloci e senza alcun momento di stanca, mentre oggi per albi interi tutto sembra per aria e non si arriva mai al dunque, se non nelle battute finali.

    A volte mi è toccato pensare: "Alla malora... e ci voleva così tanto? E neanche mi ricordo come era cominciato tutto questo affare!" L'entrata in scena di Kit Willer è davvero spiccia: in una manciata di vignette viene presentato, si intuisce la situazione familiare e tanti saluti. Poi verrà rapito e stavolta ci vorrà davvero tempo e fatica a toglierlo dai guai e nella storia seguente... saranno già passati dieci anni!

  3. E' proprio una bella collezione! Io per vedere tutti gli albi senza buchi ci ho messo decenni! Poi il fatto che non siano proprio prime stampe non ha neanche tutta questa importanza. Questi li puoi mostrare, sfogliare e leggere in tutta tranquillità (prestare MAI). Come a me stranisce leggere il Tex di oggi (curato, dettagliato, fin troppo complesso), è facile che a prima battuta queste prime avventure sembreranno acerbe, realizzate senza cura e con sviste grandi come una casa, ma una volta abituaticisi il Tex di G.L.Bonelli è inimitabile e sempre sulla breccia!

    • +1 1
  4. La definizione corretta è "universo condiviso", il quale appunto raggruppa diversi personaggi in un'unica linea temporale.

    Il multiverso prevede che i personaggi appartengano a linee temporali distinte, che si possono incontrare a causa di anomalie o apparecchiature.

    Da quello che so (poi ci saranno i soliti che si divertiranno a smentirmi) il Tex canonico e i Tre Bill vivono nella stessa linea temporale.

    Il giovane Tex (che non garantisco sia lo stesso della regolare) vive nella stessa linea temporale di un vecchio Zagor (che sembrerebbe quello ufficiale).

    Martin Mystere vive nella stessa linea temporale di Dylan Dog e ha incontrato Mister No (seppur aiutato dalla tecnologia)

    Zagor e Dragonero si sono incontrati per via di una "scorciatoia spazio-temporale" per cui non è detto che in realtà condividano il medesimo universo.

    Sono cose abbastanza distanti da una solida trama western, per quanto di ampie vedute come è sempre stato il west di Tex.

    Secondo me, a lui stesso credo non interessi granché: se c'è qualcuno in difficoltà lo aiuterà, se c'è qualcun altro da sbatacchiare state certi che non si tirerà indietro!

  5. In pratica sarebbe stilare una lista di disegnatori che non ci piacciono.

    Rivela i nostri gusti, ma nulla più, dato che se un artista è sulla piazza un motivo dovrà pur esserci.

    La collana dei Texoni non potrà ospitare tratti troppo cartooneschi (penso a Ortolani o Zerocalcare), a quelli troppo simili ad altri disegnatori (Torti, Piccinelli oppure fuori SBE Dario Perucca), oppure grandi star del passato che non hanno mai ambito a illustrare centinaia di pagine (Castellini e simili).

    Butto il nome di Roberto Diso, ma in fin dei conti se lo meriterebbe anche.

  6. Boh, nonostante ritenga Civitelli uno dei miei disegnatori preferiti questo romanzo a fumetti dalle anteprime ha più l'aspetto di un album di figurine.

    Altro non scrivo perché è difficile criticare un albo senza averlo effettivamente visto o letto. Un nuovo riferimento a Zagor mi sembra inopportuno e troppo vicino al precedente. L'evento se continuamente riproposto perde di valore e diventa normalità. Il "multiverso Bonelli" può essere un piacevole diversivo, ma (appunto) che sia tale.

    • +1 2
  7. 15 minuti fa, Satanasso96 dice:

    Ah ok, perfetto, vedo se riesco a trovarli a buone condizioni e ad un prezzo accettabile. Ci sta che siano albi parecchio datati ma alcuni privati fanno dei prezzi fuori di testa per lo condizioni in cui si trovano. 

    I prezzi "fuori di testa" vanno (giustamente) applicati ad albi spillati primissima stampa senza difetti. Agli altri che propinano Tex sopra i venti euro l'uno digli pure che sono loro fuori di testa. Gira, interessati e abbi pazienza: in ogni via d'Italia esiste una collezione di Tex più o meno completa e prima o poi verrà smembrata e rimessa in commercio.

    • Mi piace (+1) 1
    • +1 1
  8. <span style="color:red">36 minuti fa</span>, texwiller.cover dice:

    Certo, è soggettivo! Ad esempio, nel mio caso, ho fatto anni (fino a tarda adolescenza) a leggere Tex da collezioni di anziani amici e soprattutto da una fornitissima biblioteca: tentando possibilmente di andare in fila, recuperando le storie che mi mancavano da leggere solo quando e dove potevo. Solo più tardi ho iniziato a ricomprarli, ereditarli, cercarli e collezionarli 

    Per dire: se il buon Satanasso96 avesse esordito con "Mi interessa Tex come personaggio, ma ho visto che sono usciti mille e più titoli e la cosa per me è improponibile", anche io avrei consigliato la serie "Tex Willer", perché è più in sintonia con i gusti moderni, riscrive la mitologia aggiungendo coerenza e soprattutto sono meno albi, meno pagine e meno soldi da spendere!

  9. boh, ognuno la intende come preferisce, ma quando si parla di "Collezione di Tex" si parla soltanto della Seconda collana Gigante.

    Il resto sono extra/collaterali/speciali che magari aggiungono spessore, ma non valore alla raccolta.

    Gli albi "vecchi" sarebbe preferibile fossero prezzati L.200, anche perché in grandissima parte non li troverai originali ugualmente.

    Adesso mi è difficile controllare, ma il primo aumento (a L.250) avvenne soltanto nei primi anni settanta, quindi albi del primo centinaio a

    L.350 sono ristampe dai tardi anni settanta, mentre uscirono la prima volta quasi vent'anni prima.

    • Grazie (+1) 1
  10. <span style="color:red">32 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    E tu che ne sai della soluzione che ha trovato? Hai letto forse l'albo in anteprima? Magari ha avuto un'idea interessante e soddisfacente o magari no, c'è un solo modio di saperlo: leggere la storia. Troppa fatica eh? Meglio emettere giudizi prima di averlo fatto.

    Io sono abituato a giudicare solo dopo aver conosciuto i fatti, ma ormai devo essere una mosca bianca.

     

    E' giusto, ma fino all'uscita dell'albo di cosa parliamo? Senza passare il segno e sfiorare la rissa ognuno è libero di esprimere la sensazione che gli ha dato l'annuncio di questa storia speciale. Un fatto è che anche un disaffezionato come me aspetta con tiepida attesa (non è un refuso) e comprerà l'albo.

    Io sono un convinto sostenitore del colore nei fumetti e dal poco che si è visto (per me) si tratta di una delle colorazioni migliori viste sulla regolare.

  11. Di tutte le collezioni di fumetti, quella di Tex è ancora quella più facile da recuperare. Può essere una cosa lunga e dispendiosa, ma impossibile ancora no.

    Sapevo di collezioni che si tramandavano di padre in figlio (tipo la mia), ma poi arriva il nipote sciagurato, la moglie che vuole spazio per le scarpe oppure la coppia di gemellini in arrivo, e così gli albi tanto amati vengono messi su Ebay, svenduti alle fiere o ai mercatini o portati al rigattiere.

    Sta a noi stare sempre vigili e accaparrarsi i pezzi migliori.

    Una piccola "cattiveria" per restare sul titolo della discussione: compra gli albi nuovi e leggili subito, perché sono molto diversi da come Tex veniva raccontato in passato. Io che l'ho conosciuto nella sua epoca storica ne ho molta nostalgia, mentre c'è una "bella" fetta di collezione (si parla di quasi vent'anni fa), che si potrebbe definire "trascurabile".

    Cominciando dal Tex moderno il giudizio complessivo potrebbe essere più obbiettivo e preferire questa epoca alle precedenti.

    • Grazie (+1) 1
  12. <span style="color:red">17 ore fa</span>, Grande Tex dice:

    che é quello che succede qui.In questo modo viene meno la bellezza de Il giuramento

    E questo é il punto. C era una bella ambiguità che così viene negata

    Per scrivere un seguito o almeno una storia che rimanda al passato il "gancio" è necessario, altrimenti veniva una storia

    di trafficanti come tante altre e allora era il rimando al "Giuramento" a essere forzato. E' una legge della narrazione.

    Che poi molti ne abbiano ormai le scatole piene di tutti questi rimandi al passato è legittimo e spesso mi ci metto anch'io.

    Ma si tratta di una storia anniversario, un po' come quella del numero 700: occorre essere comprensivi.

  13. Io so per esperienza che la "collezione" pur completa ma proveniente da varie edizioni non è soddisfacente.

    La completai così (nel senso che colmai) i buchi nell'ormai lontano 1990, e forse ne fui contento per un paio di mesi.

    Mi accorsi che alle fiere gli albi originali che io avevo in versione "TuttoTex" esistevano eccome e dovetti sborsare altri soldi e buttare le ristampe.

    Poi mi accorsi di quanto stonassero le costine con le "Tre Stelle" (la prima ristampa ufficiale) e di nuovo a cambiare pure quegli albi.

    Non sostituisco i primissimi solo perché prendere la versione spillata significherebbe prosciugare il conto in banca e avere albi fragilissimi da non toccare.

     

  14. Buona caccia e buona lettura. Tranne forse i primissimi cinquanta numeri e gli ormai numerosi "Il ritorno di...", gran parte delle avventure di Tex possono essere lette a caso, man mano che si trovano gli albi precedenti o successivi per avere la storia completa. I pochissimi riferimenti storici o vignette dove erano presenti date sono spesso fuorvianti se non anacronistici, quindi neanche da prendere in considerazione.

    Diverso il discorso della recente "Tex Willer" che è da leggere obbligatoriamente con l'ordine di uscita e dove Boselli cerca di ficcare Tex in un western più aderente alla vera Storia.

  15. Non posso dire una parola che possa essere confermata dai fatti: io non c'ero. Ma io nelle ultime storie di Bonelli padre vedo stanchezza e tanta ripetitività. Ma a uno che ha inventato il personaggio, lo ha portato avanti tanti anni praticamente da solo sfornando centinaia di belle storie non riesco a volergliene. Può anche essere che senza i problemi di salute GianLuigi avrebbe scritto sceneggiature fino a cento anni, ma alla fine avrebbe stancato i suoi lettori, me compreso. I colpi di genio, l'alternanza tra avventura e umorismo, il suo western contaminato di ogni genere letterario... non c'erano più da tempo. Anche la storia del Mondo Perduto in fondo delude le aspettative, anche se sono secoli che non leggo più qualcosa di vagamente avvicinabile. Quella del dinosauro e quella dei vichinghi sono la cosa più vicina al "salto dello squalo".

    Quando è arrivato Nizzi si è visto subito che la barca si stava rimettendo dritta, anche se non è poi durato molto e il West di Tex non era più lo stesso.

    Dispiace moltissimo che a Boselli sia stata imposta una lunga gavetta e non abbia potuto affiancare il suo maestro come sarebbe dovuto accadere. Purtroppo anche i Sergi Bonelli a volte sbagliavano. Io per esempio divoravo i libretti degli speciali estivi e conservo con cura tutti gli albi di TuttoWest dove c'era una rubrica godibilissima, a volte più del fumetto presentato.

  16. Con le dovute eccezioni prima o poi ognuno si stanca del lavoro che fa. Che sia per una malattia, per l'età che avanza o più semplicemente perché si ha dato tutto. Purtroppo non tutti possono e riescono a fermarsi in tempo, mentre qualcun altro non si accorge del calo ma nessuno osa farglielo notare, che per me è la cosa peggiore. Il declino di Bonelli padre sembra stato abilmente camuffato dalla redazione per lungo tempo, perché altrimenti Tex avrebbe rapidamente chiuso e come del resto oggi era la testata traino che dava sicurezza e stabilità economica.

    Oggi conoscendo i fatti e facendo congetture (piuttosto sensate), si rivela una condizione abbastanza triste sul tramonto del patriarca del fumetto, ma purtroppo è la vita.

  17. Il periodo della guerra di secessione è uno dei buchi della cronologia di Tex, quindi non c'è davvero motivo per non volerne sapere di più.

    Tanto più che per arrivare a questo punto della vita di Tex sul mensile "giovane" si rischia davvero di aspettare un altro decennio.

  18. <span style="color:red">17 ore fa</span>, Diablero dice:

    E allora il punto è ancora più chiaro: a te Tex Willer non piace proprio come principio. Non ti piace l'idea di base dell'infilare il passato di Tex nella storia "ufficiale", non ti piace che sia diverso dal Tex quarantenne, non ti piace magari che non ci siano Tiger e Kit Willer...

    Non ho nessuna difficoltà ad ammetterlo. O meglio ho frainteso il principio che sta alla base della collana e mi aspettavo qualcosa di molto diverso. Mi spiace che tu abbia una opinione su di me così distorta, ma non sei il solo visto che spesso vengo preso a pesci in faccia allegramente. Non mi aspettavo Tex quarantenne accompagnato da Tiger e Carson, ma il Tex ventenne delle strisce. Io trovo il tex ventenne che ha in testa Boselli, non quello originale.

    Come già detto ho ripreso in mano un albo dopo anni che non lo seguivo più e alla fine di quello successivo non era accaduto nulla di così importante da spingermi a proseguire. Non mi ricordavo più come era iniziata e non mi interessava più di come sarebbe andata a finire.

  19. <span style="color:red">11 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Ricordiamoci che si parla della collana "Tex Willer", nata con l'intento di ricalcare l'agilità, il ritmo, l'essenzialità delle originarie strisce.

    Fatto smentito presto dai fatti: le storie di Tex Willer saranno anche belle (comunque sempre ben illustrate), ma col personaggio originale e la sua narrazione sembra impossibile ma hanno ben poco. Poi che piacciano alla maggioranza dei lettori e che lo scrittore si diverta a realizzarla è un altro fatto. A me ha presto stufato perché mi sembra rivolta più a "iniziati" o a studiosi di storia americana.

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  20. 37 minuti fa, Diablero dice:

    Però poi iniziano le proteste sul fatto che non ci sono più le storie "importanti" di una volta, eccheppalle sempre storielline da due albi con i trafficanti di whisky, etc etc etc etc :laugh:

     

    "Vorrei storie da un albo così non mi devo ricordare niente, ma voglio anche storie drammatiche e piene di colpi di scena e appassionanti e etc etc etc"

     

    Davvero, questa mania del "voler andare in cucina a spiegare al cuoco come si fa la zuppa" mi sembra solo un altro esempio del TAFAZZISMO di cui parlavo prima. "Sono belle storie ma le vorrei fatte su misura così e così", e sappiamo tutti che se poi le fanno così la reazione sarebbe un bel "cheppalle che noia"  :rolleyes:

     

    (ma l'ho detto, no, che ormai il tafazzismo è la nuova religione e regna sovrana ovunque...)

     

    Io quando vado al ristorante (edicola) a ordinare il mio piattro preferito (Tex) guardo se è fatto bene, se mi piace, o no. Se mi piace dico "bravo!" e non interferisco, se non mi piace dico "troppo salato" o "poco sale" o "è arrivato freddo", e lascio che sia il professionista in cucina, se vuole, a fare le modifiche opportune la volta dopo.

     

    Non sono tanto masochista da andare in cucina DOPO AVER  MANGIATO BENE a dire al cuoco per filo e per segno cosa deve fare per migliorare il suo piatto (primo, perchè rischierei una padellata sul cranio, secondo, perchè sarebbe una maniera infallible per mangiare poi tafazzianamente di merda...)

    Se un cuoco non cucina come comoda a me non vado in cucina a lamentarmi: pago e mi segno di non entrare mai più in quel ristorante almeno fino al cambio gestione...

    A me gli ultimi albi non mi piacevano più di tanto e infatti ho smesso di comprare. Quando Tex tornerà come piace a me potrei anche ricominciare (e in questo caso non farò distinzione su chi lo scrive).

  21. <span style="color:red">51 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Questo è un aspetto che @borden non dovrebbe trascurare in una collana che nasce in un formato e in contenuti dichiarati agili, scattanti, essenziali alla lettura secondo lo spirito delle antiche strisce. Cioè il mio auspicio è che su "Tex Willer" si vedano storie meno lunghe e articolate, che non vuol dire affatto superficiali e banali.

    Mi trovo pienamente d'accordo. Le storie "evento" non devono diventare la norma e non dovrebbero abituare i lettori che solo così vanno raccontate le storie. Da piccolo "esperto" è chiaro che è più semplice trovare un buon soggetto e dilungarlo per gran parte dell'anno, ma da lettore le trovo spesso indigeste anche quando ben fatte. Per non parlare che se un disegnatore non mi convince (ma non è questo il caso), ce lo dobbiamo sorbire per mesi e mesi e mesi senza alternativa che non comprare collaterali e speciali...

    Tex per me dovrebbe essere come un ottimo telefilm (di quelli di una volta): buoni episodi da un'ora scarsa senza troppi riferimenti agli avvenimenti già successi e ogni tanto il mega puntatone in più parti per premiare quelli più attenti ai particolari e alla cronologia, nonché ai tanti amanti delle storie-fiume.

    • +1 1
  22. <span style="color:red">22 minuti fa</span>, Diablero dice:

     

    E rappresenta una vecchiaia ben diversa da "Dark Knight Returns" (e comunque il Tex vecchio fa solo da "narratore" delle vicende del Tex giovane...)

    Si e no. Il "vecchio" Tex accoglie con divertita scontrosità Jack Granger nel villaggio, poi comincia a raccontargli gli episodi salienti della sua vita... e poi con altrettanta brusca cordialità lo rispedisce a casa: Kit (il figlio) è nei guai e gli tocca ancora una volta tornare a menar ceffoni e a far cantare le pistole, forse per l'ultima volta. Il resto è solo nella nostra immaginazione, ovviamente.

  23. <span style="color:red">6 minuti fa</span>, Diablero dice:

     

    Il fatto che a voler fare queste "versioni anziane" siano soprattutto sceneggiatori intrisi di stilemi anni 80 (e che quindi adorano Dark Knight Returns) è un po' buffo e un po' sconfortante. È vero che gli sceneggiatori di ogni epoca si sono rifatti alle loro letture giovanili, ma solo quella generazione scambia così tanto "copiare" con "trarre ispirazione"...

     

    Il problema (uno dei problemi) è che non si possono applicare le stesse cose a tutti gli eroi come in una versione del "monomito dei poveri". Batman è un eroe ossessionato, oscuro, che vive per la sua "missione". Bruce Waine non ha una vita, è una mera maschera senza desideri o obiettivi suoi.  Ti immagini "Bruce Waine in pensione" e la prima cosa che ti viene in mente è appunto un inferno, una vita tristissima, e il tornare Batman dopo anni come una rinascita.

     

    Se lo fai con She-hulk viene una schifezza e soprattutto tradisce il personaggio. She-Hulk in pensione te l'immagini come una che si gode i suoi soldi alle Maldive attorniata da branchi di toy-boy che faticano a seguire i suoi ritmi, e sicuramente NON depressa.

     

    Bruce Wayne non ha una vita fuori da Batman. She-Hulk si. Tex addirittura non ha un alter ego e fra una avventura e l'altra si gode la vita e va a caccia...

     

    Fai un "Dark Knight Returns" su Tex e verrà SICURAMENTE una schifezza. Perché lo vorranno fare uguale uguale. Con un Tex tristissimo e fallito, Kit morto, la riserva ridotta ad uno schifo, e poi sicuramente metteranno la scena copiata pari pari con Tex che in una notte di tempesta va a recuperare le colt (magari da una tomba, ideona originalissima, che come nel secondo speciale Tex Willer non tiene conto che le colt erano strumenti di lavoro e non seppellisci le forbici in una tomba, ti servono ancora...)

     

    Tex Willer da vecchio... sarebbe semplicemente Tex Willer da vecchio. Meno forte e veloce, ma solo nelle storie di Faraci e Nizzi si è mai basato solo su quello. Ma sarebbe lo stesso Tex Willer di oggi. Che vantaggio avrebbe farlo vedere da vecchio? Per fargli fare le stesse cose che fa da giovane? (In realtà dicono "da vecchio" ma quello che intendono è "vorrei fare la storia dove Tex Willer muore"... che non sarebbe quindi una storia di Tex, ma una storia che sfrutta Tex per ottenere le emozioni che non sei capace di ottenere con i tuoi personaggi)

    Tex Willer da vecchio (e ufficiale) c'è: non è un fumetto ma un bellissimo romanzo.

  24. "Fuga da Anderville" è una storia epocale, ma di quelle che (secondo me) non vale la pena rileggere. "Tra due Bandiere", oltre a provocare gran mal di testa soprattutto perché mette in discussione quanto letto prima nella collana, ha il pregio di rimanere nella memoria soltanto per l'atmosfera e per il messaggio che voleva dare. Quindi non riseco mai a ricordarla per filo e per segno e la voglia di riprenderla in mano può venire.

    Il finale di "Anderville" invece viene fissato in modo indelebile (magari a scapito dello svolgimento) e non mi potrà più dare l'emozione della "prima visione".

    Non è un difetto di questa storia in particolare, ma di un modo di raccontare le storie.

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