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L'Ammiraglio

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  1. L'Ammiraglio

    Il Nome Indiano Di Tiger Jack

    Io penso che sia semplicemente perchè negli anni '50, quando Bonelli invent? Tex, storia per storia, non stette a farsi grossi problemi sui nomi e sulla storicit?: lo stesso Kit Carson fu preso da un eroe conosciutodi fama ma allo stesso tempo sconosciuto di imprese, creando un personaggio che col Carson storico ci azzecca 0. La moglie poi ha un nome del tutto illogico per un'indiana (Lilith, dai ) ma che all'epoca suonava strano ed esotico, così come doveva sembrare "strano" il nome Tiger per il pard indiano (possiiblissimo il riferimento a Salgari). Ovvio che ora che Tex incontra personaggi storici e ha alle spalle notevoli ricerche storiografiche ci sarebbero diverse cose da cambiare ma, dai, Tex è bello anche e sopratutto per questo
  2. L'Ammiraglio

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ma nessuno ha visto le chiare somiglianze tra questa storia e il film Il Cavaliere Pallido? A parte il ruolo di Tex e gli altri, abbiamo una base identica, con anche gli stessi personaggi (la donna con la figlia giovane, il minatore che vuole sposare la madre) abbiamo i cattivi che vogliono l'oro della valle per estrarlo coi potenti getti a vapore (che peraltro Tex, come il Predicatore, farà saltare per aria) eccetera. Peccato che del meraviglioso film manchi la cosa più importante: dei cattivi degni di tale nome, visto che in questa storia gli avversari sono terribilmente macchiettistici (ma è un grosso difetto del tardo Nizzi), del tutto incapaci di rivelarsi un pericolo. Dei ceffi come i 6 aiutanti di Stockburn ci sarebbero stati proprio bene A proposito di basi "reali" per gli attori: oltre al già citato Douglas, abbiamo Walter Brennan nel ruolo di uno dei minatori (il vecchio) e il sempre ottimo Lee Van Cleef a dare il volto a uno dgli scagnozzi di Guy McLean(peraltro vestito con una camicia a quadri, proprio come Lee Van Cleef in Mezzogiorno di Fuoco).
  3. L'Ammiraglio

    [Texone N. 25] Verso L'oregon

    Gomez su Tex... lo sogno dal primo tratto che diede su Dago.
  4. Inizio dicendo che, sinceramente,Capelli d'Argento ha giusto un minimo annoiato con la sua tiritera: sono 25 pagine (solo in questo topic) che la leggo, e già nella prossima storia l'hai ricominciata. Il tuo parere l'abbiamo capito: è inutile ripeterlo ogni 5 post perchè tranquillo non lo dimentichiamo. Per quanto riguarda la storia, ahio, ma veramente ahio, perchè, a seconda lettura, il terzo capitolo mette chiaramente in mostra una serie di difetti- già ben segnalati da tutti o quasi - che cancellano quanto di buono visto nei primi due albi (e si che di roba buona ce n'era tanta, con o senza Tex presente). Il terzo albo sembra tirato velocemente, sia a livello di sceneggiatura che ai disegni (che comunque trovo stupendi e caratterizzanti al massimo, in ogni pagina), e ci sono, oltre a morti estremamente rapide (Carver, ma anche gli stessi piuttosto inutili gemelli e il quasi coprotagonista Mahzay) dei voltafaccia abbastanza inaccettabili per un personaggio come Tex. A porposito del buon Parkman: tutti a dire che "Non lo vedono" sterminare donne e bambini, ma si sono dimenticati che il baldo tenente, quando "arresta Tex per tradimento" lo fa per avergli impedito di sparare personalmente a sangue freddo su vecchi e bambini parenti dei guerrieri di Chunz, con tanto di "ribellione" del mitico Sgt QUincannon e degli scout ("non possiamo stare a guardare mentre uccidono i nostri fratelli- dice uno scout, e QUincannon si trova la pistola spianata in faccia e la minaccia "in guerra l'insubordinazione si paga con la morte!")? Questa è una svista che lo stesso Boselli si poteva risparmiare. E qui c'è il problema: Tex perdona. Perdona Carver che si vanta di aver torturato un uomo a morte (indiano, soldato... uomo ?) e addirittura se lo porta dietro nella fase finale dello scontro, perdona Parkman (e con lui i superstiti del gruppo di Cunningham) di aver preso parte al massacro e addirittura si batter? per reintegrarlo nei ranghi (cosa piuttosto difficile da immaginare). E c'è la storia del pane degli dei, centrale ma allo stesso tempo messa da parte, l'abbozzo della psicologia di Revekti (figlio di Cunningham? E sistemi le cose in 2 pagine?), Parkman che, pur non aspettandomi un duello mortale con Laredo, ci fa la peggio figura della sua storia (ben peggiore di quella di Fort Apache) diventando amico dell'uomo che gli ha portato via la fidanzata (e la carriera e tutto il resto). Non lo so, forse in 4 albi invece che 3 sarebbe uscito qualcosa di buono, mai al livello de Gli Invincibili o del Passato di Carson, ma nemmeno quella che, a conti fatti, è una storia che alla fin fine delude. Anche se nell'ultimo albo Tex appare sempre e comunque, dipendendo forse un po' troppo prima da Tiger (e passi) e poi da un assassino psicopatico (e questo passa molto meno). Laredo... c'è un personaggio di nome Laredo? Mah...? la prima volta che do un 6 risicato a Boselli, e me ne spiace molto: fino al secondo albo era un 8 pieno.
  5. si ! infatti la storia di nizzi : " attacco alla diligenza" era un tal capolavoro, vero è (se fosse per me la brucerei dagli annali !! ) se fosse per voi dovremmo avere in ogni storia tex contro il solito boss di una citta' con il nostro che sbatte a pugni tutti. trama che puo' rivelarsi efficace ma ogni 10/20 albi, non sempre !!! una storia per essere considerata tale deve essere ricca di narrazioni, dialoghi, colpi di scena e PERSONAGGI . il tex come lo intendi tu non sarebbe protagonista una storia ma di un noioso monologo. se e' questo il tex che ti piace e vorresti in ogni storia ( vale a dire tex prima di tutti con la sua faccia in ogni tavolo e con un unico nemico tiranneggiante ) smetterei di acquistare tex all'istante, perche' una lettura mi deve anche divertire e non annoiare a morte . voglio concludere con un mio credo che credo possa dare una buona base alla discussione : penso che nella saga grande e maestosa come quella texiana, il personaggio tex non debba farmi ricordare in ogni storia la sua grandiosita' e tutte le sue abilita', semplicemente perche' si e' guadagnato il mio rispetto sul campo e io ho cognizione del fatto che e' tex il migliore tiratore, E' TEX IL RISOLUTORE in qualunque storia nuova che leggo ! Applausi. Rispecchia il mio pensiero quasi al 100%.
  6. L'Ammiraglio

    Tex E Il Cinema Western

    Qualcuno ha citato il duello finale di SPringfield calibro 58, quando il Comanchero apostrofa Tex con "Dalle mie aprti si dice che quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola l'uomo con la pistola è un uomo morto?"
  7. Tex in duello risparmia quelli che ritiene degli imbecilli, dei palloni gonfiati con la pistola, o che vuole consegnare al giudice per la forca. Ma spesso, molto spesso, i suoi sono duelli all'ultimo sangue (Missione SUicida, uccidete Kit Willer, Ultimo scontro a Bannock, la ben nota La Sconfitta eccetera, in realtà a fare i conti penso siano minori le volte in cui Tex risparmia l'avversario) per mettere rapidamente la parola fine alla carriera di qualche farabutto. In realtà è dagli anni '70 che Ginko è apertamente contro la pena di morte, ci han fatto anche un paio di numeri apposta sopra. Casi eccezionali, peraltro imposti a Tex (il primo da Marshall il secondo dallo sceriffo) lui ne avrebbe fatto volentieri a meno e, in ogni caso, non ha riportato indietro nessuno vivo in entrambi i casi
  8. Il mondo è bello perchè è vario, a me Boselli piace per i motivi che per molti di voi sono difetti, compresi i milioni di comprimari e i cattivi esasperati.
  9. Sinceramente penso che, essendo un fumetto western, qualche elemento che oggi sarebbe sbagliato per noi lo si debba accettare. La pena di morte non piace nemmeno a me, ma, in ogni caso, girerei volentieri con una pistola, sopratutto in certe ore e in certi posti. Un Tex politicamente corretto, che non chiama negro/mangiatortillas/muso rosso nemmeno un avversario, che si limita a far saltare le pistole dalle mani, che è contrario alla pena di morte, che non beve, che non mena per strappare confessioni (terribile, cattivo, diseducativo!!) non sarebbe un Tex calato nella sua ambientazione e diventerebbe un piccolo ranger di mezza età. Dio ce ne scampi. Tex porta una giustizia completa e infermabile, della quale a volte si deve forse aver paura, ma si deve capire che la sua E' giustizia, lui approva la pena di morte forse, ma non i linciaggi, lui uccide anche, ma mai chi non ha modo di difendersi, lui è Tex e Tex è oltre a questo anche un uomo di fine ottocento in Arizona (dove ancor oggi ti mandano alla forca). Sarebbe ben più grave se a favore della pena di morte fosse l'ispettore Ginko, che incarna l'ideale di poliziotto moderno e quindi con doverosi paletti che Tex non può e non deve avere. Manca solo che chieda il mandato d'arresto
  10. Lo avevo notato pure io, da'ltro canto sempre Boselli ha omaggiato Ford con la passione per Carson verso la canzone The Girl I Left Behind me (Cantata dai soldati delquinto nel Massacro di Fort Apache) e con il personaggio del sergente Quicannon (proprio nella precedente storia con protagonisti Parkman e Laredo). Quanto al resto, per me voi siete esagerati: Tex piace anche a me da ben prima che arrivasse Boselli a scriverlo, eppure tutta questa mancanza di Tex e della sua importanza l'ho percepita solo dopo che voi me l'avete fatta notare e, rileggendo la storia con l'arrivo del secondo capitolo, non l'ho nemmeno trovata così negativa: Tex ha ancora 114 pagine per risolvere la situazione, e non ho dubbi sul fatto che lo farà da solo. Tex che va a donnine invece non paice manco a me come idea, sarebbe distruggere uno dei capisaldi del personaggio, ovvero la fedelt? totale alla moglie Lilith. Al massimo possiamo discutere su una nuova compagna (o su una compagna fissa per Kit), ma Tex che va a donnine no, per l'amor del cielo no
  11. Uno a 0, mi ero dimenticato questa parentesi. Si che fosse ispeirato al conflitto dell'11 lo so pure io, ma ovviamente Borden non ha potuto citarlo, questo intendevo quando parlavo di valenza storica dei primi Tex prossima allo 0 (dai ammazza pure la banda Dalton, al confine col Messico però diciamo che ammazza una banda di omonimi dei Dalton). Anche io, anche se ormai vedo Tex più per i 55 che i 50, Carson anche graficamente viene invecchiato di parecchio ultimamente, sopratutto da alcuni disegnatori (uno a caso, Mastantuono, che peraltro mi piace parecchio, non fa un uomo di 62 anni ma di 65). PS- la classicissima Tavola "addio mio uomo addio" rivista da Civitelli è un CAPOLAVORO assoluto.
  12. penso che le diatribe tra chi odia ed ama Boselli -e con lui il "nuovo" Tex - non siano dissimili da chi, a suo tempo, sosteneva che i western di Sergio Leone fossero un'offesa, che Mezzogiorno di fuoco facesse propaganda antiamericana e che Il Mucchio SElvaggio fosse un'insensata orgia di sangue e violenza, difendendo invece a spada tratta i film, spesso razzisti, sicuramente qualunquisti e sicuramente più leggeri con protagonista il solito John Wayne, iul buon Stewart e tutta la squadra del western vecchio stile. Personalmente amo sia John Ford che Leone, e mi emozioni sia vedendo l'assurda sparatoria all'Ok Corral di Sfida infernale che quella sicuramente più realistica di Tombstone, così come adoro sia la grandezza dello sceriffo Chance che il lurido west dove tutti sono cattivi dove vediamo cadere Pike Walker e i suoi amici, sotto il fuoco dell'esercito messicano di Mapachi. Allo stesso modo amo il Tex semplice ma grandioso dei primi tempi, il Tex che sa tuto e non sbaglia mai, che è protagonista anche quando non c'è. che il Tex più democratico degli ultimi tempi. Adoro il gioco di squadra, adoro l'improtanza di comprimari e di cattivi degni di tale nome, adoro, insomma, vedere Tex in un mondo vivo dove non c'è solo Tex ma dove comunque lui è l'eroe, e finora lo rimane. In I Giustizieri di Vegas ho visto i 4 pards perfetti, così come in La Mano del Morto, calati in atmsofere violente e mature da cui solo i grandi possono uscire indenni e vittoriosi. Ho letto una storia stupenda con dei disegni, chiaramente, degni dei testi che presentano: non potrei mai immaginarmi le riprese di John Ford su un film di Leone, così come non potrei vedere la sporcizia di Pekimpah nei balli del Massacro di Fort Apaches, dove perfino i soldati assediati in un canyon hanno divise pulite e capelli in ordine. Mastantuono ha un tratto da Boselli, più schietto, più sferzante della pulita penna di Galep o del grande Civitelli o perfino del mastondontico Villa. Tra l'altro a questa storia va un pregio immenso: per motivi ovvi è impossiible inserire Tex nell'Ok Corral, che, pure, è la più famosa sparatoria d'America, ed ecco che Boselli ha creato ad hoc per Tex un Ok Corral tutto suo, ancor più epico di quello originale: anzi, al psoto dell'autore io forse avrei evitato l'attacco alle spalle da parte dei classici scagnozzi , e mi sarei concentrato nel quasi leale scontro 5 vs 4, culminato nel grandissimo dialogo tra Carson e Mather moribondo. In ogni caso, questa è una storia da 9 pieno, grazie, Borden.
  13. Torno dopo tanto tempo per commentare questo romanzo. Ora, chi si ricorda di me sa cosa penso di Borden: semplicemente, lo ritengo l'autore che ha dato a tex nuova vita, risollevandolo dalle sorti imbarazzanti degli anni '90 e riportandolo alla grandezza di un tempo, trasformandolo di nuovo in qualcosa che compro e leggo per il piacere di farlo e non solo per tradizione. SPOOOOOILEEEER Tuttavia, penso che questa volta si sia sparato un po' troppo oltre il bersaglio, già cercare di richiudere la sola esperienza texana in un romanzo è qualcosa di impossibile, se si parla di meno di 250 pagine (scritte pure belle in grande) diventa quasi impossibile conciliare i fatti narrati nel testo con quelli dei fumetti. Questo anche perchè, come ben sappiamo, è difficile dare una vera valenza cronologica e storica ai primi 100 numeri di Tex, e ancor di più ai primissimi 10, e fatalmente si finisce col dimenticare pezzi importanti per impossibilità di farli combaciare con gli altri (Anderville, ma non solo, la banda degli Invincibili, per me uno dei racconti più riusciti dell'autore) o per fare dei piccoli/grandi errori storici: Tex, nel romanzo, infatti, libera prima il Messico e poi affronta la guerra civile, tuttavia Mexico City fu riconquistata dai Juaristi solo nel 1867, ovvero dopo la fine del conflitto negli States. A parte questo, devo dire che non ho apprezzato moltissimo il nostro Tex: in una recente storia di Boselli (L'uomo di Baltimora e seguito) ho apprezzato molto come, per bocca di Lord Hodson, l'autore ha cercato di spiegare la psicologia e la dimensione del personaggio "la serenit? interiore dell'uomo che ha fatto giustizia, o la soddisfazione del cacciatore che ha raggiunto la preda?" si chiede Hodson/boselli quando descrive come Tex ha eliminato l'ennesimo bandito reo di aver ferito gravemente Kit. nel romanzo appiono momenti in cui Tex ha una maggiore valenza psicologica, l'abbandono di Lupe, l'ansia per Kit prigioniero degli Hualpay, il dolore per Lilith, tuttavia l'azione ha sempre un posto in prima fila, forse anche troppo, e Tex molte volte, da come parla, sembra quasi un maniaco della pistola, quando io me lo immagino spesso come il CLint Eastwood degli Spietati: uccide, certo, senza problemi, ma allo stesso tempo sa che "uccidere un uomo è una cosa grossa: gli togli tutto ciò che ha e che potrebbe avere" eppure tra le righe del romanzo vedo solo un Tex che spara, e basta, non si ferma MAI a pensare. Non lo so, non sono certo pentito della lettura, ma non nego che forse mi sarei aspettato qualcosa di più, sopratutto da un autore che- come ho già detto- trovo a dir poco sensazionale (nemmeno il tempo di finirmi i Giustizieri di Vegas e già mi sto crogiolando in Caccia infernale). Altri romanzi su Tex? Perchè no, ma piuttosto che in un difficile tentativo di conciliare la sua vita in poche apgijne, magari, approfondire il personaggio, e alcune sue storie, come solo i libri sanno fare. Capitolo morte di Carson: no, no, non ci siamo, questa non mi è proprio andata già, intanto perchè il povero Carson deve morire a 100 anni, e fine poi perchè mal che vada ce lo vedo a ritirarsi in una certa locand adel Nevada (chissà perchè) piuttosto che amorire coi Navajos, e, in ogni caso, ho trovato la sua citazione troppo frettolosa, quasi senza anima. Capitolo età: proviamo a dare un'età al Tex del 1899, in fondo non è dsifficile, perchè Boselli ci da un'importante indizio sostenendo che Tex, nel momento dell'uccisione del padre, aveva da poco compiuto 19 anni. Siamo prima della guerra e a tex servono almeno un paio di anni per affrontare il rodeo e la successiva vita da fuorilegge prima della guerra civile: possiamo quindi immaginare che si parli del 1858 (nel bellissimo disegno di Civitelli Tex sfoggia due chiare Colt Navy del '51), massimo 1857, Tex sarebbe quindi nato pochissimo prima del 1840, facciamo 1837, il vecchio Tex che parla a Jack ha sicuramente meno di 65 anni età che Carson ha di sicuro raggiunto nelle attuali avventure in edicola (basta vedere i disegni). Che bello esser tornato ragazzi, vado a dare altri voti qua e l'.
  14. L'Ammiraglio

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    Messaggio inviato per errore, pardonBello però, su UBC han scritto che è la prima volta che Tex e Montales sono assieme senza i pard... evidentemente han scordato per strada quasi 450 pagine di uomini giaguaro...
  15. Sinceramente non ho mai sopportato molto le storie esageratamente incredibili (quindi con spagnoli, dinosauri eccetera) ma tra queste l'ho trovata la peggiore, veramente priva di pathos, di epicit?, di qualsiasi cosa, Tex arriva e vince. Tra l'altro come possa comunicare con due vichinghi resta un mistero.
  16. L'Ammiraglio

    [236/239] Contro Tutti

    Io questa storia l'ho SEMPRE trovata un capoalvoro, con un Tex perfetto, diversi personaggi stupendi, tra cui cito il mai dimenticato (da me) SERGENTE e lo struggente ultimo dialogo con Tex , che ricordiamo lo aveva appena colpito mortalmente:-tutto per quella veranda che sognavi...-già, la veranda dove riposare... ma ora so dove riposer? per sempre. E Tex che gli copre il viso col cappello dicendo "mille volte meglio se fossi morto su un campo di battaglia" CHE EROEUna storia quasi da film di Leone, o da spaghetti western di grande carattere: Tex CLint Eastwood arriva, non ne sbaglia una, si infiltra, sonfigge, uccide, vince duelli, scopre il marcio, viene pestato a sangue (tipico spaghetti western) per poi riabilitarsi e fare giustizia in uno splendido duello finale con Granny, ed anche nei confronti del cattivo viene fatto capire che Tex, anche senza l'intevrento dell'indiano, se la sarebbe probabilmente cavata (la vignetta dice chiaramente "un attimo prima che Tex prema il grilletto"). Grandissimo Nolitta, le avesse scritte tutte così (o come El Muertoi e gli uomini giaguaro).
  17. L'Ammiraglio

    Errori Et Orrori

    Beh a proposito di orrori ed errori in Tex non si può non notare che in qualsiasi storia ambientata ai tempi della guerra civile o subito dopo (insomma in quelle in cui usa ancora Colt Army o Colt Navy) si vede Tex ricaricare le pistole inserendo le cartucce nel portello sul retro del tamburo quando invece il sistema a cartuccia per quel tipo di revolver è una conversione post 1870 e originariamente venivano caricate in tutt'altro modo (ovvero levando il tamburo per metterne un altro precedentemente npreparato).
  18. L'Ammiraglio

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    C'è qualcuno che dice a Tex Hasta Siempre comandante?
  19. L'Ammiraglio

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Sto ridendo come un pirla da 20 minuti.
  20. L'Ammiraglio

    [596/597] Oltre Il Fiume

    A rileggerlo, il finale originale di Bonelli era qualcosa di incredibile...
  21. L'Ammiraglio

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Mah Pedro non discuto che tu possa avere ragione, però se Uskasi non mi viene migliorato nel finale credo proprio che questo ritorno di Cane Giallo sarà più dimenticabile di quello della Tigre Nera. Detto ciò, che non facciano prigionieri tra i 10 soldati possibile, ma che nessuno degli abiatnti della città a fianco li noti, mandi qualcuno a chiamare un aiuto al forte più vicino (e se non c'è allora non ha proprio l'esistenza di un deposito di armi così poco difeso in mezzo al nulla) e da li seguire le tracce di 40 predoni (anzi 28 dopo lo scontro con Tex) non è che sia così dcomplicato per una guida indiana (che al contrario di 3 navajos suicidi avrebbe un centinanaio di cavalleggeri alle spalle).
  22. L'Ammiraglio

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Personalmente do questa scena per scontata, se non ci fosse dimostrerebbe veramente che è stato messo un personaggio senza alcuna ragione di essere, solo per avere la scusa con cui far riaccettare Cane Giallo dagli Utes (e allora viva la fantasia, a questo punto tanto valeva immaginarsi una banda di rinnegati, assassini, scalpatori e esiliati stile quella di Narvaez, magari rinnegata dagli stessi Utes contro i quali si sarebbero subito puntate le dita dopo il primo massacro).
  23. L'Ammiraglio

    [596/597] Oltre Il Fiume

    La probabilità che un autore alla sua terzultima storia voglia creare un nuovo nemico "fisso" mi pare improbabile, no? E poi, chi ha mai detto che mi è andato già l'uomo-alligatore?
  24. L'Ammiraglio

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Guarda, mi sembra di aver letto di un caso di rivalit? tra stregoni Crow in cui uno privava prima della vista e poi uccideva l'altro soltanto lanciando una maledizione (quindi con la sola voce) - se interessa, cerco la fonte specifica. Non so dove voglia andare a parare Nizzi e se abbia optato per la spiegazione razionale, ma credenze su poteri del genere sono diffuse tra alcune etnie nativo-americane. Tutto sta nell'accettare il patto narrativo con l'autore: se abbiamo accettato la magia da Mefisto, Yama, Padma, Zhenda e compagnia bella, non vedo perchè non la potremmo accettare in questo caso. Che poi la storia funzioni o meno, è un discorso totalmente diverso. Aspetta, il mio problema non è se viene usata la amgia, ma COME viene usata la magia. Se in modo serio o da horror di serie B zona retrocessione. Nizzi ha già fatto una cosa del genere, dando un mister nessuno (omoro) la facolt? di evocare un'orda di zombie che nemmeno Romero (lasciamo stare poi che nella storia ci stava come il cacio sul pesce). Anche Bonelli padre mise gli zombie (anzi, uno zombie) e lo mise nei più rigosorosi crismi delle credenze e delle leggende, con il rito, il govi appeso come unico punto debole eccetera, insomma, non ha strafatto, non è sconfinato nell'assurdo per quanto horror. Ecco, ora sappiamo che su Tex la amgia c'è, e sappiamo anche che Mefisto è il mago più potente, tanto da farsi 2 chiacchiere con il Diavolo in persona ogni tanto... eppure nemmeno Mefisto ha mai ucciso a distanza (a aprte Boris leonov e infatti non quadrava, ma si può immaginare sia morto di paura) e si è sempre "lamentato" che fosse quello il suo limite. Ora, se non riesce Mefisto, perchè Uskasi che, scusate, nella continuity texana è nessuno? Io punto sul bastone magico...
  25. L'Ammiraglio

    [596/597] Oltre Il Fiume

    Allora, preso e letto, pronti a ballare:
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