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Texan

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  1. Il paragone non regge, Johnny. Se il disco è rotto non puoi ascoltarlo, mentre una macchiolina d'umido o di grasso, la perdita di brillantezza del colore o quant'altro sono minuzie che notiamo spesso solo NOI FISSATI. E lasciami dire che non prestare il mio Tex va contro tutti i miei principi. Quando sento dire a mia sorella che non mi chiede più un fumetto perché è IMBUSTATO mi vergogno un po' di quello che sono diventato.
  2. Ehm... due collezioni di Tex fanno 1.400 numeri... dovresti avere in casa solo quelli!
  3. Eppure vorrei tanto rileggere Tex disteso sul letto, aprendolo e sfogliandolo in maniera normale, magari con un pacchetto di patatine e un bicchiere di Coca Cola vicino. Facile che un po' si rovini, ma vuoi mettere la comodità, il piacere di goderti la storia più che l'oggetto, il senso di appartenenza (perché l'albo nuovo non è tuo, appartiene solo a se stesso), laddove una piega, una macchia possono rappresentare in prospettiva un ricordo, un'esperienza vissuta. Invece noi collezionisti rinunciamo al nostro piacere per venerare un oggetto che magari resterà ancora impilato in busta quando noi non ci saremo più. Non è triste tutto ciò?
  4. Texan

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Incuriosito, sono andato a leggere adesso questi commenti... Sinceramente mi dispiace che per alcuni (pochi? molti? non so) lettori di Tex si faccia un discorso in termini di quantità. Ovvero, rapporto numero pagine/prezzo. Possono esserci "mallopponi" indigeribili e albetti "smilzi" ma che sono una gioia per gli occhi. Oltretutto qui non si parla di storie "normali" di Tex, ma le "prime" storie, quelle con i personaggi mitici e un Tex più giovane e protagonista. Insomma, per come la vedo io, dovrebbero interessare a prescindere. Poi abbiamo visto i disegni di De Angelis che sono molto belli e allora... cosa si vuole di più? Da lettore di Tex confesso di aver talvolta trovato "problematico" l'acquisto di un maxi, di un color o di un almanacco, e anche qui non tanto per il prezzo quanto per il contenuto. Ma questa serie si prende a scatola chiusa, non scherziamo. Sono allibito dinanzi a certe resistenze che posso spiegarmi solo per l'effettivo alto numero di testate "texiane". Ma se io dovessi fare un taglio, ebbene non lo farò certo per questo "Tex Willer"...
  5. Allora, io Deadwood Dick non l'ho comprato, quindi posso basarmi solo su alcune considerazioni di utenti da forum. Penso che non sia un riferimento valido per Tex, perché il target è molto diverso. Tex è un fumetto popolare e dunque destinato ad intercettare un gusto di massa, laddove Deadwood Dick si propone ad un pubblico di nicchia. In genere quando si parla di un prodotto adulto si fa riferimento alla presenza di sesso e violenza. E infatti questa discussione è un po' sbarellata perché si è pensato subito che qualsiasi cambiamento per Tex significasse automaticamente un maggior contenuto di sesso e/o di violenza. Ma almeno per quanto mi riguarda le cose non stanno affatto così. Io ho fatto riferimento ai bambini smaliziati di oggi per controbattere a ciò che diceva Dix Leroy, ma non intendevo inserire Tex nella scia di fumetti come Deadwood Dick. Il mio obiettivo era solo di rendere Tex un po' meno "male-oriented", con più aperture verso un femminile che in questo fumetto è largamente sottorappresentato. Se devo indicare un limite nel fumetto "Tex" io lo vedo appunto in questo approccio totalmente maschile, in cui le donne non esistono o recitano parti di mero contorno o sono (ma piuttosto di rado) antagoniste. Ripeto che quando ero ragazzo non ci badavo, forse influenzato dal luogo comune che voleva i fumetti, ancor più se western, una cosa da maschi. Ma anche questa spiegazione è insufficiente, perché se anche Tex continuasse ad essere comprato sempre e solo da maschi, questi avvertirebbero comunque che nel mondo di Tex c'è una mancanza. E' possibile che un certo pubblico di Tex lo apprezzi proprio per questo supposto "machismo", questo "celodurismo" a chi pesta e spara più forte, ma mi chiedo se a questo punto si possa e si debba inseguire un certo sentimento che non credo faccia onore a Tex, né che io mi sento di condividere. Per cui, come non mi sono scandalizzato, ma ho plaudito nel vedere Kit Carson (per quanto "giovane") accanto a Lena e Donna, così mi piacerebbe vedere anche Tex e Kit a confronto con una controparte femminile. Forse ciò accadrà solo nelle avventure "retrò" ed è per questo che guardo a queste ultime con particolare attenzione.
  6. Anch'io, ma la mania è un'altra cosa. Per non rovinare un fumetto devi: 1) aprirlo ma non troppo se no segni la costoletta; 2) sfogliarlo con mani appena lavate per non ungerlo; 3) aiutarsi con un fazzolettino per non fare ditate sul nero di copertina; 4) appoggiarlo in luogo assolutamente pulito; 5) riporlo in busta chiusa. 6) possibilmente non toccarlo più! E prima di comprarlo: 1) assicurarsi che non abbia subito piccole ammaccature; 2) che non presenti difetti di produzione; 3) che sia stato tagliato a squadra; 4) e continuare a piacere perché non c'è limite alla fissazione e all'assurdità del collezionista... PS: Sono un collezionista che vorrebbe smettere, ma non ce la fa.
  7. D'accordo su tutto e aggiungo una considerazione aggiuntiva. Amici, cerchiamo di non esagerare con questa visione edulcorata e angelicata dei "pargoli". I bambini voglio crescere e smaniano per le emozioni "forti". Quando mio padre portò a casa "Sunset Ranch", nel lontano 1973, quando avevo sei anni e ancora poca dimestichezza con la lettura, mi sentivo inorgoglito per quel fumetto "da grandi". Qualche mese più tardi, quando andai al cinema, sempre con mio padre, a vedere Terence Hill ne "Il mio nome è Nessuno" mi sentivo adulto a tutti gli effetti e mi ero lasciato definitivamente alle spalle i cartoni animati. Nel '77 scoprii Kriminal e due anni dopo i Kiss. Nell'81 ero un piccolo metallaro che sbavava per il mostriciattolo Eddie che campeggiava sulle covers degli Iron Maiden. E vi risparmio il resto... Ho messo la testa a posto (se l'ho messa...) solo dopo i trent'anni. Vogliamo parlare dei ragazzini di oggi? Che su YouTube un video che non presenta la dicitura "Parental Advisory - Explicit Content" manco lo prendono in considerazione?? Ma davvero c'è qualcuno che pensa che un ragazzino qualsiasi si turberebbe dinanzi ad una presenza femminile su Tex???
  8. Texan

    [696/699] L'ombra del Maestro

    In attesa di avere tra le mani il "Tex Willer", mi sono letto di filata questi primi due albi de "L'ombra del Maestro". Premetto che, con gli anni, sono purtroppo diventato un lettore impaziente che ha difficoltà a rilassarsi e ad avere la concentrazione giusta per apprezzare storie dal respiro piuttosto lungo. E' per questo motivo che, quando ho saputo dei "quattro albi", sono rimasto un po' freddo e non mi sono cimentato nella lettura "a puntate", albo dopo albo, come faccio di solito. Oggi, però, ritrovandomi "a digiuno di Tex", ho pensato che avrei potuto ingannare l'attesa con questi due capitoli che ancora aspettavano, in libreria, di essere letti. A lettura ultimata, dico subito che non mi sono affatto annoiato e che ho mantenuto desta l'attenzione per le oltre duecento pagine. Ho apprezzato i cambi di scena e l'avvicendarsi dei personaggi. Molto buoni i disegni di Dotti, al quale farei solo un appunto: quello di studiarsi meglio il volto di Tex, che al contrario di tutti gli altri (molto ben resi, a cominciare da Buffalo Bill), presenta una certa legnosità. E' questo un peccato, perché ho notato in Dotti una grande cura nella mimica facciale, oltre un sapiente uso delle luci e delle ombre che ha conferito all'avventura una bella atmosfera. Ad essere sinceri, ho trovato il suo Pat più "belloccio" di come lo ricordavo. Ma sono piccole cose che riporto per non limitarmi agli elogi che la storia fin qui, a mio avviso, merita. Concludo dicendo che la gag di Carson che conosce "qualche parola di francese" l'ho trovata divertente. Ma ancor di più mi è piaciuto vederlo apprezzare le delizie di un bagno newyorkese di fronte ad un incredulo Tex. A dimostrazione che la caratterizzazione di Carson si arricchisce col tempo sempre di nuove e saporite sfumature, mentre con Tex si preferisce glissare su possibili tic e gusti di vario genere nel timore forse di scalfirne la "graniticità". Se dovessi chiedere qualcosa al Tex del futuro sarebbe di arricchirne la personalità, dandogli sfumature caratteriali che vadano oltre la classica battuta pronta e la innata voglia di sistemare le cose con modi spicci ed efficaci. Adoro Carson quando riesce a catturare l'attenzione col suo fare di attore consumato e "uomo di mondo". Al suo cospetto Tex appare quasi una macchina, freddo e compassato, in attesa di sfoderare la classica colt. Il giudizio sui due albi è per me largamente positivo.
  9. Texan

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Stamattina mi sono intrattenuto col mio edicolante sui problemi della distribuzione. Era più incacchiato di me!
  10. Io per i Tex uso le buste apposite e li tengo in fila in una stanza che ormai è un deposito. Non sono nato collezionista ma lo sono diventato, ahimè, dopo frequentazioni. Posso dire di rimpiangere i tempi in cui mi sfogliavo un albo senza problemi, senza badare troppo ad una ammaccaturina o ad una scoloritura. La mia passione l'ho consumata su albi che compravo spesso usati da ragazzo. Poi è venuto il collezionismo, che è un'altra storia e a mio modo di vedere una BRUTTA storia. Adesso io non invidio chi ha stanze intere dedicate ai fumetti, ma chi se li gode - aprendoli, piegandoli, spiegazzandoli, in una parola "vivendoli" - fregandosene altamente di tutto il resto.
  11. Comunque sono andato a riguardarmi il n. 1 di Tex che è fantastico. A pag. 1 c'è Tesah, a pag. 113 Joan Sheffield, a pag, 122 Florecita, a pag. 139 Wah-Ha-Tash, a pag. 150 Joan Baker, a pag. 151 Marie Gold... 6 personaggi femminili in 160 pagine di fumetto! E via di questo passo per i primi dieci numeri, in cui Tex incontra prima Lupe e poi Lilyth. E' dal "Figlio di Tex", n.12, che le donne scompaiono del tutto e Tex diventa un fumetto di maschi per maschi. PS: Sarebbe bello rivedere Florecita. Chissà, magari non è morta per davvero e Tex la rincontra...
  12. Virgin la questione è completamente un'altra e non capisco perché vogliate storcerla in direzioni del tutto fuori luogo. Nessuno ha parlato di scene di sesso. Associare le donne primariamente al sesso è indice di una mentalità oggi non più tollerabile. Nessuno ha parlato di fidanzatini di Peynet, biglietti di San Valentino e quant'altro. E' ovvio che il western è altra cosa. Ma è possibile che una relazione uomo-donna non vi faccia venire in mente anche qualcosa di diverso? Voglio dire, esistono i sentimenti, le passioni, le unioni e tutto ciò non deve per forza scadere nel porno o nella soap più sdolcinata per essere scartato a priori. Ne "Il passato di Carson" si vedono Lena e Donna e si parla di relazioni facendo quantomeno trasparire un trasporto amoroso tra Carson e Lena (che non hanno meramente "scopato", per riprendere questa non fine espressione di Sergio Bonelli). Ora, dopo quella vicenda, quei due personaggi sono stati lasciati in disparte. Io ho pensato che sarebbe bello se in Tex comparissero più spesso e se si sapesse che Carson in qualche modo mantiene rapporti con loro. Circa Lupe. E' un personaggio di donna moderna, indipendente e frizzante da combinarsi bene che un tipo "tutto d'un pezzo" quale è Tex. Ho pensato che i tempi per una presenza femminile in un gruppo di "soli uomini" fossero maturi. Che l'idea di un pard donna non fosse da considerarsi un'assurdità, ma una possibilità a tutti gli effetti. Per ultimo, ho pensato che Kit potesse vivere in modo più autonomo, senza essere sempre sotto l'autorità paterna. Che potesse incontrare donne, avere delle storie, non essere solo il terzo o il quarto del gruppo. A me l'idea di una sua relazione con Donna non pareva balzana. Questo non avrebbe significato per Kit appendere le pistole al chiodo e mettersi a fare l'agricoltore o quant'altro. Kit avrebbe continuato la sua vita avventurosa con una ragazza al suo fianco. E anche riguardo a Tiger si potrebbero fare dei ragionamenti che non portino per forza di cose ad un pensionamento dell'avventura classica. Si tratta di accettare, a parer mio, che anche nel West esistevano donne, la cui presenza non può intendersi solo nel ruolo di (invisibili) prostitute. Questo renderebbe il "Tex" un fumetto meno "macho"? Forse sì, ma vivaddio, mi verrebbe da dire. Quest'idea che debbano esistere "cose da uomini" e "cose da donne" mi sembra francamente ottocentesca. John Wayne ha passato l'intera carriera con Maureen O'Hara al suo fianco. Persino nei film di Clint Eastwood c'era Sondra Locke con un ruolo nient'affatto secondario. Insomma, metterla sul piano di My Love o Vartàn è riduttivo e persino insultante. Questo è il mio parere, almeno.
  13. Se Tex fosse davvero SOLO questo, allora NON mi piacerebbe.
  14. L'ho sottolineato. E allora? PS: Manco io sono più un lettore avido di fumetti, se è per questo...
  15. Tu l'hai scritto e io l'ho pensato. Sinceramente non conosco il pubblico di Tex. Quando ero ragazzo io, i miei coetanei e colleghi fanzinari leggevano Magnus, Manara, Moebius, ma non leggevano Tex. Io Tex l'ho trovato allora in case di insospettabili signori, padri di famiglia totalmente a digiuno di altre letture (fumettistiche e non). Ma molta acqua è passata da trent'anni a questa parte e credo che una fetta di fumettari doc abbia preso confidenza con Tex riequilibrando un po' i piatti della bilancia.
  16. Ma CHI vuole condizionare Borden? Io vedo qui solo appassionati contenti di confrontarsi.
  17. Ma infatti io non ho parlato affatto di un abbandono dell'avventura. Per il resto sono completamente d'accordo con te.
  18. Penso che il colore abbia scalzato definitivamente il bianco e nero, destinato a diventare una rarità per volumi particolari. Io comunque ho comprato la Valentina di Crepax e il colore lì mi è piaciuto, l'ho trovato particolarmente azzeccato.
  19. Intendiamoci, il rapporto Tex-Lilyth come l'ha costruito Bonelli è toccante e degno del massimo rispetto. Per me "Il Giuramento" resta, al pari de "Il figlio di Mefisto", la più bella storia di Tex e degna conclusione della saga del nostro eroe. Il mio rammarico sta proprio in quella parola lì: "conclusione". Rendendolo fedele alla compagna prematuramente scomparsa, Bonelli ha relegato Tex al ruolo di Padre, in un momento in cui pensava forse che il "figlio di Tex" avrebbe avuto una maggiore fortuna editoriale. Poi i rapporti sono andati riequilibrandosi con l'aggiunta di Carson e Tiger e la formazione del quartetto che conosciamo. Quattro pards destinati a vivere solo avventure nel West. Tutto ciò è perfettamente legittimo e anche piacevole. Per anni e anni, da ragazzo, non mi sono mai posto il problema della vita privata di Tex, o di Carson, o di Kit, o di Tiger. Ed era ovvio che Tex fosse un fumetto di avventura western indirizzato ad un pubblico prevalentemente se non esclusivamente maschile, educato a storcere il naso di fronte a sensibilità femminili ritenute più "fragili". Col tempo sono però cresciuto, la cultura intorno a me è cambiata, così come è mutata anche la mia consapevolezza e la coscienza della mia Anima. E' in seguito a questi cambiamenti, individuali e sociali, che ho iniziato a guardare a Tex in modo diverso. Tuttavia capisco bene le ragioni editoriali che fissano ormai un prodotto secondo un determinato contorno. E tu stai facendo già molto per smussare questo contorno, per modernizzare in rispetto della tradizione, cercando di non scontentare nessuno e possibilmente di allargare il target a generazioni più giovani di lettori. Quindi, NO PROBLEM. Realizzare Tex non è solo lavoro o divertimento, ma anche un processo faticosissimo in cui ogni operazione va pesata coi suoi pro e contro ed il risultato finale un compromesso tra le più svariate ragioni. Il nuovo "Tex Willer" aprirà una stagione, io lo spero, lo auguro a te e a tutti noi. Buona e nuova vita a Tex!
  20. In questo caso io mi fermerò col n.50. Completo il primo album e pazienza se il disegno sulla costola continua.
  21. Texan

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Anch'io non sono un amante delle variant, ma in questo caso c'è una copertina di Villa che mi piace parecchio. Circa il numero di pagine ridotto e i tempi di lettura: io non faccio mai una questione di quantità, ma di qualità. Se la storia è avvincente e i disegni molto belli (e quelli di De Angelis lo sono) non faccio un dramma per il costo dell'albo. Ormai i fumetti costano, perché la carta costa, sta diventando un bene di lusso in quest'epoca digitale. Domani avremo tra le mani questo atteso numero uno. Io sono ottimista.
  22. Mi riferivo a Tiger, anche se il termine riferito a lui è da intendersi in senso lato.
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