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Texan

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  1. Ho riletto questa storia con particolare attenzione perché alcuni punti erano di difficile interpretazione. La nota di apertura vuole Tex "ventenne" nel "1858 o giù di lì, reduce dalla vendetta contro gli assassini del fratello e in fuga dalla giustizia". "Anni prima" (rispetto al 1858), Tex giunge al ranch dell'amico Birdy. Nulla si dice in merito a come si sono conosciuti, ma sul sito della SBE, a presentazione del romanzo, è scritto: "Un amico della giovinezza di Tex, che lavorava con lui nel ranch del padre..." A quale padre si riferisce: a Ken Willer o al padre di Birdy? Io ho inteso il padre di Birdy, visto che è il ranch di Birdy a venire raffigurato, un ranch che Birdy ha ereditato da suo padre. Nessuna menzione per Ken Willer e il ranch di Tex. Quando Birdy confida a Tex di voler fuggire dai Welch chiede a Tex di vendergli il proprio ranch e gli dà l'atto di proprietà, a condizione di non vendere ai Welch. Poi si saprà che il ranch di Birdy è stato venduto da Lily che ha portato il ricavato una volta raggiunto il ragazzo in Montana.
  2. Texan

    [Texone N. 32] Il magnifico fuorilegge

    Ah ok, però messa così sembra ufficiale...
  3. Texan

    [Texone N. 32] Il magnifico fuorilegge

    Sicuro che l'ambientazione sia quella del 1866? Francamente, in base all'immagine postata, pensavo al 1858...
  4. Questo problema l'ho risolto. Non era Birdy a lavorare presso i Willer, ma era Tex che in quel periodo stava facendo il cowboy presso il ranch del padre di Birdy.
  5. Sono finalmente riuscito a procurarmi questo volume che ho appena letto tutto d'un fiato. Mi è piaciuto. Buona la storia, ottimi i disegni e i colori. De Vita si è superato nelle scene di paesaggio, tra le più belle che abbia mai visto in Tex. Splendida la scena col grizzly e quella successiva che vede un giovanissimo Tex raggiungere il ranch dell'amico Birdy. In merito alla trama ho però delle cose da chiedere: 1) Nell'intro di Bonelli viene esplicitamente detto che l'avventura in presa diretta avviene nel 1958, quando Tex, ventenne, è "reduce dalla vendetta contro gli assassini del fratello e in fuga dalla giustizia". Non credo, però, che l'albo in questione si situi immediatamente dopo "Il passato di Tex". Infatti Tex decide di raggiungere in Montana l'amico Birdy dopo che questi gli ha chiesto aiuto tramite lettera. Dunque era passato del tempo e Birdy già sapeva della morte di Ken e Sam Willer e che Tex fosse diventato un ricercato dalla giustizia poiché di tutto ciò nel loro successivo incontro non si fa menzione. 2) Quanto tempo era passato? Tex aveva conosciuto Birdy anni prima, quando erano entrambi dei cowboy. Il flashback è datato "anni prima" e Tex è vestito allo stesso modo che ne "Il passato di Tex". Tex raggiunge Birdy nel ranch di questi, dove si sta occupando dei "suoi" cavalli (Birdy potrebbe aver lavorato in precedenza al ranch Willer, ma io non sono riuscito a trovare questo riferimento). 4) Nel flashback Tex confessa a Birdy di non sentirsi tagliato per la vita da cowboy e di pensare di lasciare in futuro il ranch paterno. A questo punto Birdy gli chiede di non vendere a Welch ma a lui e gli da l'atto di proprietà da firmare. Ma perché Tex avrebbe dovuto vendere la propria quota del ranch con Sam e il padre ancora in vita? Questo punto della storia non mi è assolutamente chiaro. Chi mi aiuta a dipanare la matassa?
  6. Texan

    [627/628] Salt River

    Ancora complimenti!
  7. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Ho appena letto "Salt River" e ho scritto pure una recensione...
  8. Texan

    [627/628] Salt River

    Wow!! Che storia!! “Salt River” è un’eccellente avventura di Tex, una storia che ha veramente tante frecce al proprio arco, che avvince dall’inizio alla fine, in crescendo con un finale al cardiopalma. Ne potrebbe uscire fuori un bel film perché è costruita con un taglio cinematografico e vede tanta azione, un’ampia gamma di personaggi dai risvolti psicologici interessanti. Il tutto condito da un mix davvero azzeccato di scene dure e altre più soft, con un degno finale in perfetto “stile Tex”. Mauro Boselli questa volta ha fatto proprio centro. Ha saputo arricchire una tipica avventura western, basata su inseguimenti e sparatorie, di una serie di sottotrame assolutamente godibili che hanno intessuto ed esaltato un soggetto che in altre mani avrebbe potuto rivelarsi molto meno ispirato. Alla base dell’avventura ci sono Tex e Carson alla caccia di Jack Curtiss e la sua banda. Ordinaria amministrazione, a prima vista per il nostro, eppure Curtiss si rivelerà un osso durissimo e il duello a distanza tra i due terminerà con uno scontro a fuoco emozionante quanto spettacolare. Poi c’è la particolarissima avventura sentimentale di Kit Willer con Sarah Wyatt, “dottoressa” bella e malandrina. Tipica figura ammaliatrice, capace di doppi e tripli giochi, sarah riesce a far vacillare un Kit ritratto psicologicamente in modo assai fine. Boselli ce lo mostra coraggioso e impulsivo, maldestro e però vincente; in una sola parola: ragazzo. C’è in lui tutta l’esuberanza di un diciottenne, il vitalismo di chi cerca un’affermazione personale che lo emancipi dal rapporto paterno senza collidere con esso. C’è un bellissimo confronto tra padre e figlio, un confronto non usuale per un fumetto solitamente restio ad addentrarsi in questioni riguardanti l’interiorità umana. Eppure trattato con grande misura. Tex e Kit, Kit e Sarah, ma anche Sarah e Curtiss: personalità a confronto che emergono in un inedito e per certi versi inaspettato ventaglio di sfaccettature. C’è anche una “posse” che si mette sulle tracce della banda finendo per due volte di traverso a Tex. E una serie di personaggi minori e comparse che arricchiscono a loro volta la scena. Accanto ad un’ottima sceneggiatura, densa e ricercata, che non conosce momenti di stanca, c’è da sottolineare la presenza di uno Stefano Andreucci assolutamente convincente, capace di esaltare graficamente il testo regalandoci un’opera ineccepibile anche sotto l’aspetto visivo. Andreucci è un disegnatore della nuova scuola, attento al dettaglio. E però, al contrario di altri e meno dotati colleghi, riesce a non appesantire la vignetta di dettagli superflui e di conferire al proprio tratto un dinamismo e un’originalità che lo pongono in assoluto tra i migliori artisti della collana. In questa storia tutte le figure, comprese quelle meno rilevanti, hanno avuto un’accurata interpretazione grafica. Eccellenti molti primi piani. Una menzione anche per il lettering incisivo di Luca Corda. In definitiva, un “8” pienamente meritato per un western moderno coi fiocchi e un Tex ai vertici della sua produzione contemporanea.
  9. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Lessi il Passato di Carson nel 1996-97 e mi piacque molto. Allora recuperai tutti i Tex del mio periodo mancante (1989-95) e il giudizio fu tutto sommato positivo con qualche eccezione (Gli Invincibili, per quella posizione anti-Massimiliano mi diede fastidio). Poi smisi di comprare Tex per fattori che esulavano dal mio giudizio sul fumetto. Negli anni duemila non lessi nulla ma mi dispiacque vedere Tex, sui giornali, più volte associato a politici di sinistra, da Cofferati a Di Pietro. Mi sembrò che la casa editrice si stesse spostando e che anche il pubblico dei lettori fosse piuttosto diverso da quello fondamentalmente apolitico o tendenzialmente conservatore con cui mi identificavo io. Negli ultimi anni ho ritrovato la voglia di leggere fumetti e ho ripreso in mano il Tex. L'impatto è stato difficile per varie ragioni. 1) Troppi autori si dedicavano al Tex, nei testi come nei disegni. E pochi di questi risultavano di mio gradimento. 2) Lo stile narrativo del fumetto mi sembrava cambiato. A volte i personaggi sembravano parlare un linguaggio diverso da quello che ricordavo e anche i connotati del West mi apparivano diversi, più crudi e disincantati. 3) Anche Tex l'ho trovato diverso. Ho fatto l'accostamento al Punitore, perché mi è sembrato aver acquistato dei tratti di un supereroe americano o comunque di un protagonista piuttosto rude e violento di contemporanei film d'azione. Nel complesso, mi è sembrato che Tex si fosse spostato. A sinistra, verso il politicamente corretto, tra buonismo e cattivismo, che riflettesse in qualche modo un'epoca dominata dal disincanto, dalla rabbia e dalla crudeltà. Sono "impressioni" e vanno giudicate come tali. Non mi sono ripromesso di fare un'analisi puntigliosa dei testi. Il mio è solo il punto di vista di un texiano di antica data che si è trovato dinanzi un fumetto molto diverso da come lo ricordava. Adesso io sto facendo lo sforzo di adattarmi al nuovo corso, ma è appunto uno sforzo, un impegno. Il contrario di quello che per me era leggere Tex tanti anni fa, ovvero disimpegno e identificazione immediata. Ora c'è una distanza che spero possa venire, se non annullata, almeno ridotta.
  10. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Di Boselli ho letto: Il passato di Carson, Il segno di Yama, Gli invincibili, La grande invasione, Luna insanguinata, Painted desert, I rangers di Lost Valley, Winnipeg e Jethro. Più il romanzo. Non è molto, ma è bastato per farmi un'opinione. Può darsi che strada facendo questa opinione si attenui oppure no. Vi terrò informati.
  11. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Sarà limitativa ma non pregiudiziale, visto che gli albi in edicola li vado a comprare. E non per masochismo.
  12. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Parafrasando la Christie, "un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova". Tre indizi, non cento... Comunque mettiamola così, questi confronti servono per meglio conoscersi e tentare di aprirsi al pensiero altrui. Vedrò di procurarmi quella storia che mi hai indicato e man mano chiedere conto di aspetti del fumetto Tex che mi risultino piuttosto ostici. Io il Tex di GLB l'ho letto per quindici anni filati... certo, non ho pensato di farci una tesi di laurea, né di andare a Rischiatutto. Ho sempre odiato il nozionismo, sarò superficiale... dico però quello che penso, perché mi piace o perché no. E questo Tex non mi piace più, che devo farci? PS: Ricambio i saluti.
  13. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Io parto da una constatazione e cioè che sul tavolo oggi vi sono varie interpretazioni di Tex anche molto diverse. Poiché Tex mi sembra essere uno di quei rari casi di figure scolpite nella pietra e dunque talmente evidenti a se stesse da non consentire visioni particolarmente soggettive, mi chiedo cosa sia successo nel corso degli anni. La questione del Tex postmoderno sta nel fatto che l'universo in cui si muove non è più un universo di Verità. Non è più il West "mitico", trasposizione di una società ideale in cui il Male era un elemento temporaneo funzionale alla riaffermazione del Bene. Un Bene a cui, ovviamente, provvedeva Tex. Il West del fumetto attuale è storia demitizzata in cui si procede per vendette e giustizie sommarie. Tex persegue su una linea di giustizia ormai disarticolata dal Bene. Non è più un Buono, non un Cavaliere, ma un Punitore. Tex va a punire chi sbaglia talvolta con la stessa foga e la stessa cattiveria dei suoi avversari. Può persino risultare antipatico, cosa che in passato non era minimamente possibile. E talvolta si circonda di figure ambigue, peggiori di lui. Questo fumetto non trasporta più con la suspence dell'avventura, ma è una sequenza di morti, inseguimenti, sparatorie e ancora morti. Dirai che il western questo è. Il western moderno, non quello classico! Tarantino e Ford esprimono due visioni non solo della storia, ma anche dell'animo umano che sono profondamente antitetiche. Il western di Ford affascinava, quello di Tarantino disgusta. Quando tu dici che Tex è "troppo buono" e che tu sei un cattivista e permetti a lui di sparare alla schiena operi, coscientemente o no, una scelta di campo, con Tarantino (o Leone, o Eastwood) e contro Ford, una scelta che può sconcertare i vecchi lettori. Allo stesso tempo questo "nuovo Tex" si mette in linea con una linea culturale e prepolitica tutta volta a negare la Verità e il Mito a vantaggio di una visione disincantata e rabbiosa. Dicesti sempre tu che "Tex è lo stesso, incacchiato contro i mali del mondo", ma in verità Tex non è incacchiato e soprattutto ha una visione del mondo assai ristretta. Tex non è mai stato un fumetto per arrabbiati o esistenzialisti. Nel suo "rimettere a posto le cose", Tex era rassicurante come un giallo di Agatha Christie. Sistemato il criminale di turno, tornava la quiete. Si leggeva Tex per svagarsi con la fantasia e non per ripicca verso qualcosa/qualcuno. Tex è cambiato perché la società è cambiata e forse un certo tipo di cultura d'evasione, a tutti i livelli, non è più possibile. E tu lo sai quanto e meglio di me.
  14. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    A me sembra che queste cose le veda solo tu... ho mai parlato di Tex in questi termini? Assolutamente no. Dire che Tex è figura istituzionale non significa volerlo "sbirro", oppure "uomo d'ordine", con quella coloritura "ottusa" e "criptoautoritaria" tipica di una visione contestataria e di sinistra. E' uomo d'ordine "non ottuso" proprio perché è talmente connesso con il Bene da essere Giustizia e Legge egli stesso. Quindi nessun padre padrone, né manettaro né giustizialista, proprio perché tutto ciò è una evidente caricatura di chi si pone dall'altra parte, ovvero "contro". Quindi il Tex sbirro di Nolitta esprimeva solo le idiosincrasie di Nolitta. Ma rigettare quel Tex "sbagliato" (io stesso lo giudicai tale che ero ancora bambino!) non significa sottrarre Tex al Bene, alla Giustizia e alla Legge. Tex appartiene ad un universo di Verità. Lui non sbaglia e il Bene che difende non è falso. Quando un militare fa il cretino Tex gli si mette davanti, ma si mette davanti all'errore del singolo, mica contesta l'esercito in quanto tale! E' ovvio che non sta alla lettera della legge... ma chi l'ha mai detto e pensato! Tex non ha bisogno di codici perché lui sa cosa è Giusto e cosa è Sbagliato in totale sintonia con il lettore. Per questo Tex agisce sempre per il Bene ed è istituzionale anche laddove sembra contraddire le istituzioni. Però ora mi chiedo: quel Tex che nessuno metteva in discussione perché era Tex e basta... esiste ancora? Oppure ciò che abbiamo davanti è un Tex che si sottrae alla Verità e si apre alle interpretazioni, un Tex postmoderno, nichilista? Lasciando perdere l'inglese, vedere nel tipo quadrato una figura "noiosa e burocratica" è un'interpretazione alquanto discutibile! Un tipo quadrato è fondamentalmente una persona con la testa sulle spalle che sa chi è, dove va e perché. Uno che agisce con cognizione di causa, razionalmente... un pragmatico, non un emotivo.
  15. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Il SUO ideale di giustizia è anche il tuo, il mio e quello delle centinaia di migliaia di lettori... o no? Questo significa che non agisce in base ad una propria visione del mondo, ma per un Bene collettivamente inteso e che non può non riguardare le Istituzioni stesse. Infatti Tex non è e non potrebbe essere un "sovversivo". Lui si mette davanti alla Legge quando la Legge è debole o piegata ad interessi di parte. Ma quando ciò accade è SEMPRE perché le Istituzioni non si comportano come di dovere. Ciò non toglie che Tex sia figura istituzionale a tutti gli effetti (ranger, capo navajo, agente, etc.)
  16. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Ripeto che Tex è un ranger, un capo navajo e un agente indiano... tutto ciò lo rende assolutamente "inquadrato" e lontano da essere un "cane sciolto". E' una testa quadra perché razionale, per nulla sbilanciato. Se agisce di testa sua è per ovviare agli errori di altri.
  17. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Prendo dal vocabolario: quadrato fig. Serio, ponderato, di carattere fermo Vorrei proprio sentirmi dire da GL Bonelli che Tex non è un tipo "quadrato".
  18. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Scusa ma i Texas Rangers mica è giustizia personale.. è lo Stato! Tex è un ranger, i suoi metodi non convenzionali sono finalizzati al mantenimento dell'ordine in un West dove vige la legge del più forte.
  19. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Tex E' quadrato... Se non ragionasse ed agisse sempre in maniera LINEARE, i suoi metodi oltremodo efficaci ci risulterebbero indigesti. Lui NON E' Callaghan, poliziotto dai tratti ANCHE sgradevoli, lui appartiene ad una generazione di eroi classici, "senza macchia e senza paura"...
  20. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Premesso che una cosa sono i metodi e un'altra gli obiettivi, e Tex usa metodi non tradizionali per obiettivi di Ordine (che un anarchico non si prefiggerebbe mai)... premesso questo, la libertà di pensiero e di parola nulla c'entra con quello che io ho chiamato "relativismo texiano", ovvero la pretesa per ognuno di costruirsi un Tex "a proprio uso e consumo"! Le caratteristiche che mi hai citato tu, e che incredibilmente Boselli sembra avallare (!), sono più ascrivibili ad un antieroe noir che ad un eroe "classico" come Tex. Tex è un ranger e un ranger ha il compito di risolvere problemi, non di crearli, di portare la giustizia dove non c'è. Idem per il suo ruolo di Capo Navajo. Cosa fa Tex? Garantisce il rispetto dei contratti di pace, media tra un campo e l'altro. I suoi sono ruoli istituzionali, sempre!
  21. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Sempre a difesa dell'Ordine e della legge... metodi talvolta poco tradizionali, ma efficaci. PS: Anarchico... dove? Come può essere "anarchico" uno che è al servizio delle legge e assolve ruoli di autorità??? Che poi abbia sfumature caratteriali "anarcoidi" è tutto un altro discorso!
  22. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Scusa, ma sono rimasto basito.. Tu dici di Tex: "fuorilegge incendiario guascone e intuitivo. Orribilmente sbirresco." Non capisco! Tex fuorilegge? Scherziamo?? Tex è legalitario nel dna e il fatto che primissimi numeri (e solo in quelli!) si trovi a fuggire le forze dell'ordine trova spiegazione nelle rocambolesche vicende seguite alla morte di padre e fratello. Ma Tex è nell'ordine 1) ranger; 2) capo navajo; riveste in ogni caso posizioni di autorità. Tex incendiario? Direi, piuttosto "pompiere", visto che il suo compito e la sua attitudine sono appunto quelli di "spegnere" i focolai di rivolta. E' oltretutto un uomo di pace e la pace è fondamento della conservazione. Tex guascone? Non vedo dove! E' piuttosto serio e compassato che si lascia andare a qualche battuta solo in presenza dell'amico Carson, certamente più ironico di lui. Tex intuitivo? Assolutamente sì. Tex "orribilmente sbirresco"? Gulp!! Come faccio a commentare?? Tex sta dalla parte del Bene in un universo narrativo in cui il Bene si identifica (salvo casi eccezionali) con la Legge. Quindi Tex è Legalitario in quanto buono ed è Buono in quanto legalitario. Mi chiedo come si possa oggi avere di Tex una considerazione così lontana e personale... come si è arrivati a questo "relativismo texiano"? Cosa o chi l'ha permesso?
  23. Texan

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Sono senza parole...
  24. Texan

    Tex Classic

    Il Classic n.4 l'ho trovato in fumetteria già oggi. Come copertina del n. 6 prevedo questa:
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