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TWF - Tex Willer Forum

valerio

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Tutto il contenuto pubblicato da valerio

  1. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Aggiungo che GLB, ovviamente, avrebbe voluto che chi scriveva dopo di lui, scrivesse Tex come lui. E' comprensibile. Ma questo non è possibile. Un interprete interpreta, non può essere una fotocopia. Chi mette in scena oggi l'Amleto o la Tosca li mette in scena in modi completamente diversi da quelli di allora, che se Shakespeare o Puccini rinascessero oggi e andassero a teatro si tirerebbero una revolverata alla tempia immediatamente. Eppure oggi si mettono in scena così. Passando da interprete a interprete è cambiato totalmente lo stile recitativo o di canto e interpretativo, per non parlare di quello scenico, dove oggi possiamo vedere la Traviata ambientata sulla luna o Moliere in abiti futuristici con l'avaro che si fa una pera e robe del genere. Io sono abbastanza reazionario su queste cose, ma il mondo va avanti, gli stili cambiano, gli interpreti interpretano e tutto muta.
  2. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Borden, verosimilmente a GLB non piaceva il Tex di nessun altro, nemmeno il tuo. Non ho mai visto nessuno apprezzare chi prende il suo posto. Lavoro nello spettacolo, e non ho mai visto i grandi vecchi della tv, del teatro e della musica apprezzare i giovani che gli prendono il posto. Vuoi per motivi di età (da vecchi rimpiangiamo sempre i bei tempi, e consideriamo sempre che sta andando tutto a rotoli) e vuoi per motivi di invidia (lavoro da molti anni con dei veri e propri miti ormai quasi novantenni, che bloccano la strada a tutti i nuovi talenti per pura e semplice preoccupazione che possano superarli). Non credo che GLB avrebbe apprezzato nemmeno uno dei suoi successori. Ed è anche giusto e inevitable così. Ma questo non ha alcuna valenza. Lo stesso Nizzi ha questo atteggiamento con chi lo ha succeduto. E anche li è meglio non starlo a sentire.
  3. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Il canone del post GLB verte solo sui grandi aspetti, del tipo che ovviamente Tex non può fidanzarsi con Tiger o sparare a una donna o che so...diventare tossicodipendente o cose fantasiose di questo tipo. Ma sul resto si è visto di tutto, dalle trovate topolinesche e vistosissime modifiche dei caratteri degli eroi, fino a un cambiamento quasi totale del contesto e del rapporto di Tex con gli altri personaggi. GLB scrive fino a inizio anni 90 (la sua ultima storia è del 1991), e già da una decina di anni scriveva poco e male, andando peraltro talvolta lui stesso fuori canone. Già dal 1983 all'incirca il canone Texiano originario, in pratica, non esiste quasi più, con GLB che scrive sempre meno e sempre peggio, Nolitta che subentra con uno stile completamente diverso e poi Nizzi che inizialmente spinge molto su una strada giallistico/investigativa quasi del tutto assente prima. Un certo ritorno del canone si ha con il Nizzi del centinaio 300, a mio avviso, in alcune storie (non tutte) il più vicino a questo canone, seppur semplificato. Poi però Nizzi si allontana da questo canone, proponendo uno stile diverso (oltre a storie via via sempre meno incisive). Qui subentra Boselli che è una vera rivoluzione. Chi dice che Boselli sta nel canone Bonelliano, secondo me dovrebbe rifletterci, perchè il Tex di Boselli è qualcosa di totalmente nuovo e rivoluzionario. Intanto Tex è, per lunghi tratti, assente dalle storie. Poi le storie stesse diventano complesse e piene di intrecci, cosa che raramente accadeva con GLB. Tex diventa Tex e anche altre decine di personaggi che si intersecano in mille rivoli. Personaggi, per di più, molto sfaccettati, cosa che anche qui accadeva solo talvolta con GLB, in modo quasi sporadico. Personaggi buoni e cattivi al tempo stesso, con psicologie minuziosamente tratteggiate. Insomma qualcosa di molto nuovo. Segura, che a me piace molto, era del tutto fuori canone. Carson era una creazione sua e diversa, i dialoghi erano una creazione sua e diversa, le trame assolutamente cinematografiche (belle!). Faraci ha scritto un Tex tutto suo, qui penso si possa anche dire "fallimentare", purtroppo. Non sempre, ci sono anche storie (anche Texoni) di buona qualità, ma nel complesso più che una interpretazione si trattò di una idiosincrasia col personaggio a mio avviso. Manfredi fa un altro Tex del tutto interpretato. A me il Tex di manfredi non piace, sono molto chiaro. Ma è un Tex legittimo. Forse un pò troppo politico, ma legittimo. Ruju parrebbe abbastanza collegato al Tex antico, ma a ben leggere anche lui è molto personale. Più asciutto, meno epico, si vede chiaramente la sua mano in ogni vignetta. A me il suo Tex piace, purtroppo osa poco e questo gli impedirà sempre di far parte del gohta degli sceneggiatori Texiani storici (che sono 3 o al limite 4), e qualche brutto scivolone (vedi storia dei cinesi e storia "magica", due tra le storie più brutte dell'intera saga) mi mette più di qualche ansia. Non vado ad analizzare gli sceneggiatori occasionali, che sono pur tanti, ognuno dei quali ha scritto Tex a suo modo. Berardi, autore di una storia formidabile, è per me ingiudicabile, perchè non si può giudicare la texianità o comunque anche solo la destrezza di un autore che ha scritto una sola storia, indipendentemente da come sia venuta. Una sola storia e poi capricci, rifiuti, porte sbattute.
  4. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Nessuno nega che esista un Tex canonico, ma si sta più o meno tutti dicendo che questo Tex canonico inizia e finisce con GLB.
  5. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Concordo pienamente. Però dico che forse si dovrebbe piantarla di pensare a questo benedetto canone, che non esiste più da almeno 40 anni, da quando cioè Nolitta arrivò a sostituire pian piano il padre. Da allora NESSUNO sceneggiatore si è attenuto al canone, se non in parte il Nizzi del solo centinaio 300 (ma non sempre anche li) e Boselli ma solo per quanto riguarda il carattere dei personaggi, rivoluzionando però quasi completamente tutto il resto. Gli altri sono fuori canone completo su tutto, da Manfredi a Faraci, da Segura a tutti gli altri. Quindi vogliamo il canone? Andiamo nella nostra libreria e tiriamo fuori gli albi dal 100 al 200, ed ecco il canone e al suo massimo livello. Applausi.
  6. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Detto così è perfetto. Ottimo.
  7. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Porta pazienza, sono 20 anni che dici sempre le stesse cose. Attacchi personali cosa? Ma se non fai altro che dare dei cretini a quelli che non la pensano come te. E qui la chiudo, perchè mi sono ripromesso, e ci stavo riuscendo, di trattarti cn i guanti, non voglio cambiare idea. Tanto è inutile, quando c'è fissazione non esiste argomentazione possibile.
  8. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Diablo, te l'ho già detto, su Nizzi hai autorità zero, perchè sei in cattiva fede. Quindi nemmeno commento. Eh, ma quello è. Qua abbiamo esponenti del GLBonellismo intransigente e integralista, e il resto non ha ospitalità. Glielo stanno dicendo tutti, persino il Monni che non è certo Nizziano, ma nulla.
  9. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Si, ma Letizia, perdonami, a parte che Galep copiava le copertine (tutte) da altre cose, quindi anche li è tutta roba di seconda mano reinterpretata (a parte, naturalmente, i volti dei nostri eroi), ma quindi? Nolitta non va bene, Nizzi non va bene, Faraci non va bene, Ruju non va bene, Segura non va bene, Manfredi non va bene, ora Burattini per carità di Dio. Ci facciamo andare bene ogni tanto Borden anche per dovere di ospitalità. Cosa resta?
  10. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Terribile. In teoria. In pratica il vero Tex probabilmente non esiste. Esistono vari interpreti che giustamente lo rifanno come gli pare.
  11. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Se il confronto è con "tra due bandiere", io credo sia migliore Anderville. Tra due bandiere è storia certamente intrigante, ma con imprecisioni storiche e una storia che, tutto sommato, mi pare meno riuscita di diverse altre di GLB. Insomma non la metterei tra le migliori del padre di Tex.
  12. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Può essere che tu abbia ragione, tuttavia per molti anni ha scritto storie che funzionavano, e alcune anche molto belle, e ancora diverse "nel canone" (nel centinaio successivo) anche se probabilmente non te le ricordi perchè non le hai rilette da 30 anni. Ribadisco che SECONDO ME ci sta il suo Tex di questa storia, e ci sta anche il Tex di Nolitta. Boselli ha scelto invece una strada diversa, che è la strada del rifarsi alla lettera o quasi al carattere originale (tralasciando ahimè un pò di humor) ma prendendo strade del tutto nuove sull'impianto generale, vale a dire su situazioni, intrecci, centralità del personaggio e insomma tutto il contorno. Io trovo molto interessante avere interperetazioni così diverse tra loro. Che sia perchè Nolitta non era in grado di scrivere come il padre (e chi potrebbe?), che sia che fosse in contrasto con lui, che sia che Nizzi per farsi pubblicare deragliava (ma allora perchè la maggior parte delle sue opere del centinaio successivo sono nel canone?) che sia quello che si vuole, in ogni caso mi diverte molto questa disparità di stili. Come mi diverte lo stile di Boselli, anche lui perchè scrive così? Perchè Tex a volte si vede per 30 pagine su 114? (a volte riconosco le storie di Borden senza leggere il tamburino e solo sfogliando velocemente le vignette. Se Tex non si vede mai è sua di sicuro), perchè si fissa con i caratteri grigi? Etc.. perchè è il SUO stile, e vivaddio che ha un suo stile che non è quello di GLB.
  13. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Guarda, da ragazzino non mi davano fastidio, ora ammetto di si. Ma in fin dei conti trovo che sia anche giusto avere tante interpretazioni diverse del personaggio. Trovo bello che a seconda di quale autore leggi, trovi cose diverse e anche riconoscibili di quello specifico autore. Forse e dico forse, un Tex che si composta sempre allo stesso modo per 70 anni potrebbe annoiare. Fortunatamente abbiamo avuto e abbiamo molti sceneggiatori (anche se quelli storici si contano meno che sulle dita di una mano, diciamo che sono 4 ecco), e ognuno da una sua lettura. Per questo motivo, ultimamente cerco di concentrarmi più sulla qualità del soggetto e della storia, piuttosto che stare li a decidere se vengono rispettati i Sacri Canoni. Diciamo che rilevo tutte le incongruenze (e ci insisto molto in sede di giudizio qui dentro), ma poi tento di avvicinarmi al me stesso ragazzo e cercare di capire se la storia mi è piaciuta o no. Fuga da Anderville non è la mia storia preferita in generale, ma nemmeno la mia preferita di Nizzi. La lessi la prima volta al mare e la trovai strepitosa, fantastica. Letta oggi mi è piaciuta ancora, ma preferisco di gran lunga, restando a Nizzi, Furia Rossa o la leggenda della vecchia missione chessò... Non rispetta certi canoni. Anzi, ti dirò che molti critici di Nizzi lo hanno invece elogiato proprio perchè qui ha osato ed è uscito da un certo manierismo che gli viene talvolta rimproverato. Certo, è un Tex che non ti aspetti in certe scene, e questo fa storcere il naso ai puristi, ma evita anche la noia dei soliti comportamenti e delle solite soluzioni. Tuttavia Nizzi corresse il tiro nel centinaio successivo. Il Nizzi del centinaio 200 è in rodaggio, è più giallista, più sbirro e detective, anche i delitti del lago ghiacciato, anche le primissime storie sono belle storie (meglio di quelle che ormai sfornava un Bonelli senior ormai privo di inventiva e freschezza), ma decisamente fuori canone se così vogliamo dire. Nel centinaio successivo, invece, sono molte le storie perfettamente Bonelliane di Nizzi, ed è li che vediamo il Nizzi migliore a mio avviso, pur sempre con qualche piccola libertà interpretativa (logica e, direi, benvenuta) come l'accentuazione del lato ironico e del divertissement (delizioso nel centinaio 300, poi purtroppo scivolato verso la parodia successivamente) e un certo abuso di qualche clichè già presente nel creatore del personaggio ma in maniera meno insistita. FDA fa parte in pieno del periodo di rodaggio, da ammirare c'è la qualità della sceneggiatura, già magistrale, e in generale la bellezza della storia. Discutibile è, naturalmente, il comportamento di Tex di cui si parlava prima, forse anche influenzato da certi racconti Nolittiani. Va detto anche che Nolitta era, in quegli anni, il nuovo corso Texiano, ed è forse inevitabile che Nizzi, almeno in quel primo periodo, avesse preso qualche spunto o ne fosse un minimo influenzato.
  14. valerio

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Tex è un personaggio creato da GLB, gli altri sceneggiatori sono interpreti e interpretano questo personaggio a modo loro. Io credo andrebbe compresa questa semplice cosa. Certo, ci sono dei paletti e dei limiti, non si può stravolgere completamente il contesto o i caratteri. Quello che accade qui A MIO PARERE non è uno stravolgimento del carattere tale, da rendere non plausibile il personaggio, infatti la storia è stata pubblicata e ha avuto un grande successo, da molti è considerata ancora oggi come una pietra miliare di Tex. Anche il tanto criticato Nolitta ha scritto alcune pagine importanti di Tex, interpretandolo a modo suo, con GLB vivo ed operante, magari perplesso ma d'accordo sulla pubblicazione di quelle storie. Chiunque si approcci a un personaggio non suo, lo interpreta con i suoi mezzi e la sua sensibilità.
  15. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Personalmente che un autore sia attaccato o meno al personaggio non mi importa un accidente. Mi importa che scriva bene e mi piaccia. Che Nizzi ami o odi Tex onestamente chissenefrega. Dcino che la Callas odiasse la musica di Puccini e Tosca in particolare, eppure è stata la migliore Tosca del secolo scorso. Ci si fossilizza troppo sul discorso "psicologia di Nizzi", ci si chiede se amasse o no il personaggio. Tutte riflessioni interessanti, ma non ha alcuna importanza! Pare il discorso dei tifosi di calcio, che se ne hanno a male quando il giocatore passa alla squadra rivale e prendono a detestarlo per questo, dicendo che "non tiene alla maglia". Nessun giocatore o quasi tiene alla maglia (a parte alcuni tipo Totti per dire, che giocano nella squadra che tifavano da piccoli), gli altri sono professionisti nella migliore delle ipotesi e puttane nella peggiore, che prestano i loro servizi a chi gli dà più garanzie economiche e magari anche di trofei. Ok, detto questo, concordo pienamente sul discorso dei soggetti pesantemente decaduti dal 400 in poi. Si trattava di vera mancanza di idee e da li inizia il pilota automatico e l'aiuto di qualche spunto e buona dritta. Ho sempre criticato a Nizzi, non già gli eventuali errori di sceneggiatura, ma l'appiattimento drastico dei soggetti, la sopravvenuta incapacità di osare con idee nuove. Nel centinaio 400 ancora qualcosa c'è in questo senso, ma spesso appunto da idee altrui, poi comunque abbastanza ben sviluppate in storie come Il Presagio, l'uomo senza passato, le colline dei Sioux (questa una storia davvero molto molto bella, anche qui con spunto evidente, ma davvero sceneggiatura impeccabile e commovente), e anche qualcos'altro. Hai glissato su Galep, ma altro che spunti, sono proprio copertine copiate di sana pianta! Non ho alcuna remora a toccare gli intoccabili.
  16. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Se il metro sono gli spunti, allora Galep che ha copiato tutte le copertine come dovremmo giudicarlo? Comunque si, andrebbe giudicato prevalentemente sulla base del periodo di auge, come tutti gli autori, anche se un declino lungo va chiaramente messo nella bilancia come aspetto comunque negativo.
  17. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Un pò semplicistico lo è anche questo commento, mi spiego meglio, andrebbe capito a cosa ti riferisci. Se il confronto proposto è tra il GLB migliore e il Nizzi post crisi, concordo pienamente. Ma anche GLB ha avuto un periodo piuttosto lungo (non come quello di Nizzi), di declino con storie davvero brutte, non solo semplici, ma proprio brutte. Dal 250 in poi praticamente tutte e alcune anche un poco prima. Non vi è dubbio che le letture Nizziane del centinaio 300 siano migliori di quelle di questo GLB che ho appena citato. Va sempre contestualizzato il periodo a cui ci si riferisce.
  18. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Beh, FB ormai è il social dei vecchi...
  19. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Almeno io non stavo parlando dei commenti sulla pagina Bonelli, su cui non sono nemmeno iscritto, ma sulle varie pagine di Tex aperte da lettori. Le critiche negative ci sono, ma raramente su Nizzi. Non è proprio così. I lettori sono scesi soprattutto per via della fisiologica fuga dai fumetti in generale e dai fumetti "non manga et similia" in particolare. Tex sarebbe sceso con chiunque al timone, pur concordando ovviamente con il discorso sul decadimento qualitativo del lavoro di Nizzi con il tempo. Poi certo, qualche lettore sarà andato via anche per Nizzi, come magari qualcuno se ne sarà andato (come me) per il decadimento di GLB o altri se ne andranno per Borden. I commenti su FB, invece, sono molto indicativi. Molto. Intanto sono enormemente di più che qui. E poi danno esattamente il polso del pubblico "medio", quello che rappresenta il grosso degli acquirenti occasionali o fissi di Tex e che leggono in un modo meno specialistico. Poi chiaro, qui c'è un giudizio più critico, da recensori.
  20. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Al di là dei nostri giudizi su Nizzi e sulle sue opere, andrebbe preso atto dello stato dei fatti: Nizzi, fuori di qui, piace. Spegnere o accendere il cervello etc.. benissimo, possiamo fare tutte le nostre considerazioni, ma è da quando è tornato alla Bonelli che i giudizi più buoni e gli utenti più contenti su centinaia di commenti sui social, sono sulle sue storie. A me è piaciuta quella sulle navi con Tex in mutande, le mutande evocate dal nostro Diablo quasi ogni giorno? No. Eppure mai vista tanta gente contenta sui social come quella dopo questa storia. Idem un pò per tutte le storie e anche dopo questo Maxi. Evidentemente il lettore di Tex si trova bene con questo tipo di scrittura. Quindi ha fatto bene Boselli a chiamarlo, se non che non ha calcolato il rovescio della medaglia, e cioè che l'autore in questione non ha grande simpatia per lui ed è sempre a rischio di sclerata, cosa puntualmente avvenuta.
  21. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Non credo, non credo, oltre il fiume può darsi benissimo non piaccia quasi a nessuno, perchè è proprio brutta, con trovate degne di Topolino, ma li la bruttezza è proprio manifesta. Non serve un critico di fumetti o un lettore cagacazzi. Però ci sono opere che possono piacere a quasi tutti, pur essendo molto criticabili da parte nostra.
  22. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Uhmmm, dubito che Nizzi pensi di scrivere storie "brutte". Secondo lui chi apprezza le sue storie non sta apprezzando storie brutte, ma sta apprezzando la storia senza aversene a male di origlioni, scorciatoie e qualche errore di Tex che secondo lui evidentemente rende interessante la storia, ma anzi queste cose da questo tipo di lettore sono ben accette. Vedete, non tutti sono interessati a che Tex sia invincibile o Tex non debba sbagliare o Tex non possa essere catturato come un pirla o Tex possa essere aiutato da qualcuno. Nemmeno lo sa la massa, che Tex avrebbe caratteristiche più o meno immutabili di un certo tipo. Se questi clichè più o meno criticabili sono inseriti in storie belle o divertenti o godibili, il lettore non ci fa nemmeno caso. Noi si. Nizzi probabilmente non sta dando dei fessi a chi legge con piacere le sue storie, ma anzi quello per lui è il lettore "giusto", e su questo si potrebbe aprire una discussione fin troppo lunga. Se io e il mio amico Fabio (lettore di Tex, non del tutto occasionale, nel senso che lo legge da decenni ma ogni tanto), leggiamo Monctezuma e io a metà mi scoccio perchè Tex è alla terza cattura e ha mangiato le patatine già alla terza pagina, Fabietto non ha avuto nulla da ridire sulle patatine e si sta divertendo un mondo di Tex così in difficoltà. Il lettore può essere di vari tipi. Scusate per l'esempio musicale, ma io lavoro in quel mondo, se ascoltiamo due tenori che cantano l'Aida e uno centra perfettamente la psicologia del personaggio, fa tutti i colori richiesti in partitura, la mezzevoci scritte, lo stile di canto perfettamente consono al personaggio, e l'altro non rispetta granchè nè il fraseggio richiesto da Verdi, nè i colori vocali, ma chessò..ha un bel timbro e una espressività lontana dal personaggio ma molto immediata e comunicativa, il 99 per cento del pubblico è più portato ad applaudire il secondo. Manco lo sanno in platea cosa è scritto in partitura e come Verdi voleva il fraseggio. Chi aplaude è meno preparato? Forse si, ma il pubblico è in prevalenza quello. La quasi totalità delle nuancee che facciamo sul palco non sono colte praticamente da nessuno. E' normale.
  23. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Si, direi che potrei concordare.
  24. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    I primi Tex? Fondamentali, ma personalmente li trovavo indigesti da bambino e indigesti oggi. Sono albi di rodaggio e figli del loro tempo. Tex è cresciuto col tempo, pian piano, per l'epoca erano già albi eccellenti quelli, ma letti ora li trovo pesanti e complessivamente elementari. Il Grande Tex nasce verso la fine del primo centinaio secondo me. Il centinaio di GLB è quello che va dal 100 al 200, prima è sperimentale, formativo e "antico" e dopo è pesantemente declinante pur con ottimi episodi ancora.
  25. valerio

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Io ho letto Tex fino al numero 300 circa, per poi mollarlo per molti anni. Non guardavo chi lo scriveva (ricordo che mi chiedevo chi fosse sto Nolitta), e non facevo troppo caso ai nomi dei disegnatori. Mi piace, non mi piace. E finiva li. E il mi piace non mi piace era abbastanza equamente suddiviso sui vari autori (che poi erano uno, poi due e poi tre), e l'ho capito dopo, perchè ora so che El Muerto era di Nolitta (all'epoca si, lo lessi il nome Nolitta, ma non mi interessava) e mi piacque al punto che lo votai come miglior storia (ricordate il sondaggio? C'era da spedire una cartolina e votai El Muerto, che mi pare addirittura vinse), e mi piacque il clan dei cubani che era di GLB e mi piacque poi Anderville, che lessi al mare, ricordo come fosse ora, ma non ricordo se era già accreditato a Nizzi o ancora c'era scritto testi by GLB. Ma Anderville fu il mio ultimo Tex. Non vi so dire perchè. Probabilmente c'erano troppe storie che non mi convincenvano e oggi so che erano quasi tutte di un GLB alla frutta. Fatto sta che staccai. Per 20 anni lessi solo pochi numeri, trovati dal barbiere o a casa di uno dove ero in affitto a Verona. Questo qui teneva pile di Tex in terrazzo (coperto) e me ne lessi una ventina. Ricordo che lessi il Mefisto e altre storie del 500. Che non mi convinsero. Non ricordavo nemmeno questo Nizzi e Boselli proprio non sapevo chi fosse, prima non c'era. Poi ho ripreso a leggerlo grazie a Boselli e al suo Yama. Vidi che c'erano Yama e Mefisto in edicola e decisi di ricominciare. Poi andai su qualche forum e solo da li divenni un lettore critico. Nel frattempo ho recuperato a tempo di record tutta la collezione dal 300 in poi e me la sono riletta un paio di volte, ma proprio a ritmo giornaliero. Comunque forse è a causa dei forum che sono diventato un lettore critico e molto cagacazzo!
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