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TWF - Tex Willer Forum

valerio

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da valerio

  1. valerio

    [519/520] Muddy Creek

    Storia, questa, che si mantiene su livelli molto buoni fino alla parte finale, quando Tex viene salvato per due volte, la seconda dal padre di Steve che gli elimina un nemico che stava per sparargli alle spalle (e vabbè, ci può stare) e la prima addirittura da un gatto, cosa assolutamente non da Tex e davvero non capisco perchè Nizzi, in quegli anni, talvolta cadesse in queste ingenuità che non gli rendono onore. Per il resto è davvero una storia piacevola. Tutti gli intrighi e le trame sono rese bene, i personaggi sono molto buoni, il fratello scavezzacolo e quello troppo buono (che però arriva ad allearsi col nemico e a progettare l'uccisione del fratello per gelosia), la prostituta innamorata che poi fa da testimone, lo sceriffo. Tutto molto bene. Tex e Carson ottimi strateghi, sceneggiatura che procede spedita senza sbavature (a parte i soliti origlioni, che cominciano davvero a infastidire), fino ad incappare in un gatto, che toglie almeno un punto al voto finale, che resta però positivo. I disegni del grande Monti al suo crepuscolo e di Brindisi sono molto buoni. Nizzi 7- Monti/Brindisi 7:50
  2. valerio

    Claudio Nizzi

    Intervista: https://www.pensalibero.it/attenzione-a-tex-willer-potrebbe-trasformarsi-in-sherlock-holmes/
  3. valerio

    [518] Pioggia

    Breve storia di un albo da cui Nizzi riesce a ricavare tutto il massimo possibile. Storia intrisa di umidità, di pioggia, di sentimenti. Bello il personaggio di Steve, figlio di un ranger che si arruola con dei rapinatori ma poi si pente. Ma belli anche gli altri personaggi, dal padrone della locanda che non riesce ad ingannare i cattivi ai cattivi stessi. Belli anche i tormenti di quello che mentre aspetta Tex ha la testa che gli rimbomba degli avvertimenti di suo padre. Tex eccellente in questa storia. Amo particolarmente le storie con Tex giustiziere in solitaria, e qui è semplicemente perfetto, come una specie di fantasma si insinua in mezzo ai tuoni e ai lampi e sgomina l'intera banda da par suo. Insomma, non si potrebbe chiedere di meglio da una storia di un albo, con un Nizzi che si riscatta dalla prova incolore della storia precedente. I Cestaro bravissimi. Grandi disegni, grande regia. Nizzi 8 Cestaro 8
  4. valerio

    [515/517] Il Lungo Viaggio

    Storia di una noia e di una mancanza di interesse pressochè totale. Sorvoliamo pure su origliate, figure dubbie (le catture e gli slacciamenti di cinturoni...certo non tutte evitabili ma insomma..), Carson che continua a parlar male di Montales. Ma la verbosità, la mancanza di verve, la stanchezza dei pard, la fiacchezza dei dialoghi, la stanchezza della sceneggiatura in ogni sua parte portano a bocciare il progetto senza alcuna remora. Non siamo ai livelli di altre due o tre storie di Nizzi di questo centenario, ma ci siamo vicini insomma. Ortiz molto bene, il suo tratto sporco è perfetto per delineare i cattivoni messicani e le avventure fangose e piene di inghippi. Nizzi 4 Ortiz 7:50
  5. valerio

    [64/65] Mexico

    Tutto giustissimo. Comunque davvero poi quello che ci fa GLB con i grigi e quello che ci fa Borden è qualcosa di profondamente diverso. In GLB non erano mai il perno della storia, o quasi mai. Come costruzione delle storie sono molto diversi, direi agli antipodi. Azione vs scavo psicologico.
  6. valerio

    [673/675] Il segno di Yama

    Ah ah, nessuno tocchi l'azteco. D'altra parte se non ci è riuscito Mefisto ad ammazzarlo non ci riesce nessuno.
  7. valerio

    [673/675] Il segno di Yama

    Beh, il collega penso che volesse dire che una storia siffatta sarebbe molto eccitante...
  8. valerio

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    Si, è davvero una storiia splendida. Fare un gioiello di una storia così breve non è da tutti. Nizzi, all'epoca, era toccato dalla grazia, e quasi tutto quello che scriveva andava dal bello all'eccezionale prima della crisi. Qui tira fuori il meglio e assurge addirittura a vette di vera poesia. Arrivo a dire che questa apparentemente piccola operina può stare tranqillamente in mezzo alle sue opere più celebrate come Furia rossa, la tigre nera, Anderville, La congiura et similia senza averne nulla da invidiare.
  9. valerio

    [673/675] Il segno di Yama

    Ah beh, forse sono tutti troppo utili..magari eliminarne proprio uno poco utile come Eusebio al massimo. Non puoi far fuori Morisco o Gross Jean o Montales così a cuor leggero.. sono personaggi che periodicamente ritornano e servono. Certo, veder morire uno dei grandi amici dei nostri sarebbe un pugno nello stomaco e una situazione davvero interessante... Ma qui può rispondere solo Borden.
  10. valerio

    [673/675] Il segno di Yama

    Macchè, se muoiono poi risorgono, vedi Mefisto e la Tigre nera😂
  11. Storia piacevole, questa. Non so quale fossero le ambizioni di Nizzi in questi tre albi, ma comunque ne è venuta fuori una buona storia. Nulla di trascendentale, certo, ma si legge con piacere. Intanto c'è il quartetto al completo ed è in ottima forma. Belli gli atti di coraggio di buttarsi per ben due volte in acqua da un roccione, per sfuggire ai nemici. Molto bene Tiger, addetto a colpire senza farsi sentire i nemici a più riprese e bravo nel salvare Tex al palo. bene anche Kit, che salva il padre sul finale. Carson fa cose ordinarie per lui, ad ogni modo sono piacevoli i dialoghi ironici tra lui e Tex. Tex troppo distratto nel finale, quando se non ci fosse stato il figlio ci avrebbe rimesso la pelle. Incolpevole, invece, nella cattura, messo in trappola tra due fuochi. Per il resto lavora bene ed ha come sempre idee e progetti di grande strategia per togliere le castagne dal fuoco. I nemici sono tratteggiati un pò superficialmente. Sono cattivi e tanto basti. Buona sceneggiatura alla fin fine. Certamente non un capolavoro alla pari di quelli dei centenari precedenti. Fusco a me piace sempre molto ed è a suo agio in questi scenari del nord. Nizzi 7+ Fusco 8
  12. valerio

    [501/504] Mefisto!

    Come dicevo nella mia recensione, il primo albo è eccezionale, gli altri sono fiacchi pur con qualche buona scena (la finta ipnosi su tutte). Purtroppo la storia risente di una fiacchezza, intanto, nell'ambientazione. Un Mefisto che si rifugia nel retro di un negozio non ha alcun fascino. E poi in qualche ingenuità di troppo dei pard. La media tra il primo albo e gli altri (che si salvano un pò dal baratro per qualche buona scena) mi fa arrivare l'insieme alla sufficienza. Poi c'è Villa però, che fa un capolavoro.
  13. Appena avrò un attimo mi rileggerò questa storia, comunque nessuno sostiene che GLB non avesse mai mezze misure. Semplicemente si dice che Borden ne ha di più (forse troppe per alcuni). I personaggi grigi di GLB ci sono ma sono una sparuta minoranza del totale, con Borden questo "espediente" diventa una regola e un topos che regge una buona parte delle sue storie. Leggere una storia di GLB è molto diverso che leggerne una di Boselli, fermo restando il carattere di Tex, che Borden non ha mai tradito. E' la differenza che passa tra un grande classico in bianco e nero e un filmone dei tempi moderni. Le storie di GLB erano, in generale, molto più lineari (pur con molte eccezioni). Quelle di Borden sono, in generale, molto più complesse (pur con molte eccezioni). Nizzi si atteneva, anche perchè all'inizio costretto a quanto pare, al modello, in modo totalmente aderente. E lo faceva alla grande, tanto da ingannare molti lettori all'inizio, quando il nome sul tamburino era quello di GLB nonostante la penna fosse la sua. Ha ragione il Monni quando dice che all'inizio Nizzi ha fatto una grande quantità di storie molto belle, non riconoscere questo è quantomento bizzarro. Non si può concordare nemmeno sul fatto che il linguaggio del Tex del primo Nizzi non fosse all'altezza. E' proprio sul linguaggio e sui dialoghi che Nizzi è pari al predecessore e, non di rado, superiore almeno nei duetti tra Tex e Carson. Temo che una buona parte dei giudizi negativi che hanno accolto l'intera figura di Nizzi da parte di alcuni, vadano ricercati proprio in questa leggenda che non amasse Tex. Lui ha ammesso di non averlo mai letto prima, cosa che non mi pare meriti la lapidazione. Ma non ha mai detto che non gli piacesse, anzi ha detto di essersi poi affezionato molto a Tex. Da professionista se lo è letto, lo ha assimilato e lo ha riprodotto fedelmente per molti anni con livelli altissimi. La prima parte della carriera di Nizzi è, nel suo insieme, inattaccabile, a mio avviso.
  14. Concordo abbastanza. Nizzi più che insistere sulla psicologia dei personaggi, al suo meglio esaltava la parte patetica/commovente. In storie come Furia rossa, Le colline dei Sioux (la morte di nuvola bianca), il ragazzo selvaggio e diverse altre c'è una grande attenzione al lato umano e direi che puntava molto alla commozione del lettore. Boselli punta moltissimo sul lato psicologico dei personaggi, direi che è la parte preponderante della sua opera. GLB ci puntava mediamente, a volte pochino. Era più chiaro o scuro. Il chiaroscuro assieme capitava solo ogni tato. Poi ovviamente, essendo un grande autore, quando voleva sapeva delineare bene le psicologie anche lui. Tra Nizzi e Boselli è stato, a mio parere, più vicino al modello il primo. Il Nizzi dei primi 10 anni è un secondo Bonelli, quantomeno perchè gli è stato quasi imposto di studiarselo e di riproporlo pedissequamente. Le differenze sostanziali erano nella spruzzata di "giallo" che in GLB era sostanzialmente assente, e nell'ancor più accentuato senso dello humor. Boselli sa essere perfettamente GLBonelliano quando vuole. Se decide di fare una storia classica e di restare attaccato al modello, lo fa alla grande. Però è autore originale, e quindi ha messo molto del suo su Tex. Ha inserito diversi elementi nuovi o comunque altri che c'erano ma non erano così accentuati. Il mettere Tex ai margini di alcune storie, esaltando i comprimari, è una cosa del tutto nuova, se si eccettuano poche storie di GLB, ma comunque mai così esasperate. Il doppio buono-cattivo, cattivo-buono è un suo marchio di fabbrica. Con GLB e Nizzi accadeva relativamente di rado, con Borden è quasi la regola. Il suo Tex è anche molto serioso, solitamente. I siparietti con Carson, così presenti con GLB (e ancor di più con Nizzi) non sono assenti ma sono molto limitati. Poi certo, il personaggio è sempre titanicamente quello di GLB e ci mancherebbe. Ma la maggior parte delle storie di Borden sono molto diverse da quelle che leggevamo con GLB. Quelle del Nizzi iniziale sono molto più simili, sia come contesto che come comportamenti (ironia, pestaggi, tormentoni).
  15. Ma certo. Nizzi non fece altro che prendere GLB paro paro e riproporlo,almeno all'inizio. Kit in secondo piano, Carson sempre presente ma per lo più con un ruolo di spalla anche umoristica (in Nizzi ancora di più). Boselli ha messo Carson (e i comprimari) al centro del mondo, non certo GLB. No vabbè, anche io la penso esattamente come te. GLB è assolutamente Tex-centrico. Tex è l'eroe e da lui dipende tutto. Gli altri sono comprimari e sono ben definiti nella loro caratteristica di buoni o cattivi. Poi, certo, non è sempre così. Ci sono eccezioni. Lucero è l'esempio più lampante ma non solo Lucero. Però erano un pò delle eccezioni. In Boselli il grigio è la regola e il buono buono, cattivo cattivo una eccezione. Borden ha dimostrato varie volte di saper essere molto GLBonelliano, ma lo fa quando vuole. Normalmente fa il Borden e quindi porta quelle innovazioni che gli sono proprie.
  16. Storia senza grosse pretese, che ritira fuori il personaggio di Raza e strappa una sufficienza piena. Certo, un Boselli minore, ma molto classico, lineare, anche piacevole a mio avviso. Ovviamente abbiamo, in perfetto stile Boselliano, dei personaggi che sono co-protagonisti della storia. In questo caso, però, non mettono troppo in ombra Tex e Carson, e quindi la cosa non dà alcun fastidio. La scena è equamente distribuita in modo molto sapiente e la storia resta piuttosto interessante. Non poteva mancare il personaggio finto buono ma cattivo (di solito accade il contrario..il finto cattivo che poi è buono), espediente abusatissimo di Borden, che comunque funziona piuttosto bene. Finale piuttosto melodrammatico che coglie abbastanza il bersagio. Non me la sento di dare un voto nè troppo alto nè troppo basso. Ordinaria amministrazione, ma sempre di qualità. Letteri alla fine della sua carriera, non me la sento di dargli la sufficienza....disegni semplici semplici, prospettive dubbie, visi poco approfonditi, panorami spesso idem. Boselli 6:50 Letteri 5:50
  17. Storia classicissima, che va inserita nella sua epoca, e fatto questo può essere ancora oggi piacevole. certo, non si tratta di uno dei capolavori di GLB, ma ci sono dialoghi di livello altissimo, splendide battute tra i nostri due eroi, alcune belle scene (Carson incatenato all'albero, il processo, la scena della vasca, lo sceriffo forzuto che spacca tuttp) e anche molte lungaggini. La storia, infatti, è davvero troppo lunga e in alcuni punto rischia di annoiare un pò. Per chi ama il Carson perennemente affamato e bistecche e patatine c'è di che esultare, se non che nella prima scena di questo tipo gli servono solo le bistecche e la torta di mele, non avendo le patatine. Si rifarà però ampiamente nel corso della lunga vicenda. Quanto alla cattura, concordo che si tratti di una cattura un pò troppo facile, ma comunque serve per creare la bella scena della vasca (da cui si salvano per pura fortuna, ma va bene così). Letteri bene. Era in piena forma e si vede. GLB 7 Letteri 8
  18. valerio

    [347/349] Zhenda!

    A vabbè, quello ci sta anche. Ma a me pare che dopo il Civ sia diventato ancora più bravo e attento ai particolari.
  19. valerio

    [347/349] Zhenda!

    Ci sono diverse belle scene, è vero, ma 10 sarebbe capolavoro assoluto....e questa opera a me pare abbastanza lontana da questo status, pur essendo, ripeto, una storia godibile e pur sempre marchiata chiaramente da un Nizzi nei suoi anni migliori, cosa che si vede, ma che a me pare resti ben lontana da altre opere dei 300. Vuoi per una certa incertezza di Nizzi nel genere magico et similia, vuoi per un finale forse non pienamente e concordamente riuscito (io avrei visto bene una sorta di confronto finale diretto con la strega).
  20. valerio

    [347/349] Zhenda!

    Mah, chissà...Zhenda è ancora viva e potrebbe sempre tornare. Bisogna vedere se viene considerato ancora un personaggio interessante o no.
  21. valerio

    [347/349] Zhenda!

    Storia più che discreta che però, probabilmente, aveva ambizioni di capolavoro. Ebbene non raggiunge le ambizioni. Non le raggiunge perchè manca qualcosa, forse il mistero, forse un vero scontro finale con Zhenda, forse un colpo di genio in più. Non so. Interessante comunque l'idea di ritirare fuori la strega Bonelliana, che pareva morta e che invece torna in forme quasi "Mefistiche", con tanto di visioni (belle) e trucchetti. Trucchetti a cui il figlio Sagua, destinato dalla madre a spodestare Acquila della notte, ha la forza di sottrarsi. La sceneggiatura comunque scorre bene, si tratta pur sempre di un Nizzi d'annata. I dialoghi funzionano. Il finale con i mostri è forse forzato e un pò ridicolo (anche se non è certo la prima volta che appaiono strane bestie su Tex). In ogni caso l'autore porta a casa il successo ma senza la lode e la standing ovation. Civitelli già portentoso ma migliorerà ancora negli anni a venire. Nizzi 7+ Civitelli 7.50
  22. valerio

    [500] Uomini In Fuga

    Storia più che sufficiente, senza infamia e senza lode. Ottimo lo spunto della profanazione della tomba di Lilith, discreta la sceneggiatura, un pò scontata la trama, con questo lunghissimo inseguimento e un finale molto affrettato. Belli i disegni di Ticci come sempre, migliorabili i disegni e strepitosa la copertina. Nizzi 6:50 Ticci 9
  23. valerio

    [120/121] Dugan, Il Bandito

    Anche io leggo Tex per merito di mio padre. Appena nato mi mise sotto il naso il numero uno, e da li furono 20 anni di amore, poi interruppi per molti anni, per poi riprendere e rimettimi in pari oltre un lustro fa.
  24. Ma infatti ho dato 9, proprio perchè la storia è costruita su questo ed è una grandissima storia. Ho solo detto che mi pare un espediente abusatissimo da parte di questo autore e che mi auguro appaia sempre meno in futuro. Tutto qua. E' ovvio che non sempre l'autore usi questo stereotipo e che ci sono stati anche cattivi veri, ma è indubbiamente un clichè molto usato dall'autore. Gli stereotipi sono, in realtà, delle verità. Come sono veri quelli su Faraci e Nizzi. L'importante è capire se lo stereotipo inficia o no la storia. Qui non solo non la inficia, ma ne è parte forte e integrante. Altrove la inficia, secondo me.
  25. Storia, questa, che è indubbiamente un capolavoro, tra i massimi della serie. Direi, come trama e avvenimenti, una delle 5 o 6 maggiori storie di Borden. Bellissimo il tratteggio di tutti i personaggi, specialmente di Corbett, ma direi di tutti. Borden è un maestro nel tratteggiare la psicologia di ogni personaggio. Tex monumentale. Insomma un capolavoro. In calce, però, devo ammettere che dopo oltre 20 anni di cattivi buoni e buoni cattivi fatico a godermi appieno questo tipo di approccio. D'accordo, i galeotti sono, alla fin fine, un gruppo di sfigati, ma c'è troppa melassa. A un certo punto arriva persino la ragazza a complimentarsi perchè sono dei bravi ragazzi. Il buonismo Boselliano, per cui un cattivo non può esserlo mai davvero fino in fondo, mi ha francamente stancato. Cosa che non toglie nulla alla grandezza di questa storia, ma che spero di vedere sempre meno nei prossimi anni. E' un mio gusto personale, ovviamente. Marcello bene, anche meglio del solito, direi, pur non essendo uno dei disegnatori di punta. Boselli 9 Marcello 8
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