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TWF - Tex Willer Forum

JohnnyColt

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Messaggi pubblicato da JohnnyColt

  1. Caro Demetrio, sto notando che ultimamente ti sei interessato molto ad articoli e pubblicazioni del mondo fumettistico. Penso che tu stia facendo una sorta di database, mi sbaglio? Detto questo ti sconsiglio di aprire decine di discussioni unilaterali perchè rischiano di "sporcare" il thread e far perdere le discussioni più attive e interessanti. Viste le poche interazioni che ho notato e la ripetitività della proposta ti consiglio di fare una sola discussione, o meglio un solo messaggio sotto una discussione già esistente, in cui vai a chiedere informazioni circa quello che ti serve, indicando nel caso le tue finalità. Non prendere ciò come una critica, lo dico per la pulizia del forum e per invogliare chi ha veramente risposte alle tue domande ad argomentare nel modo più completo ed esaustivo possibile.

    • +1 2
  2. <span style="color:red">3 ore fa</span>, MacParland dice:

    Esiste anche questa: 
    Tex Willer 1 - Variant Claudio Villa - Sergio Bonelli

    Cavoli, è vero! L'avevo completamente rimossa questa bellezza...

    <span style="color:red">3 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

    rimane a mio parere una gradita iniziativa e l'ulteriore occasione per noi lettori di gustarci una storia confezionata da due grandi autori dell'universo texiano. 

    Non posso che sottoscrivere!!!

     

  3. <span style="color:red">49 minuti fa</span>, Andrea67 dice:

    Villa, il Tex giovane, non sa neanche che cosa sia.

    Viste le copertine per Repubblica non lo direi affatto! Probabilmente di è preferita una sua forma idealizzata sulla copertina, un po' come le immagini dei faraoni nelle tombe egizie...

  4. <span style="color:red">6 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Beh la copertina è questa, è l'immagine che sarà sostituita non appena sarà resa disponibile dalla SBE quella ufficiale. A me piace, non capisco dove stia il problema.

    Mi trovo d’accordo con te. Personalmente mi pare una copertina ben strutturata e ben realizzata, secondo me a livello di lettering e layout é stata studiata nella maniera migliore. La fascia gialla in alto non la trovo ingombrante perché di fatto aiuta a mantenere l’omogeneità del tutto e non lascia uno spazio vuoto che sarebbe l’unico su tutta l’immagine. Forse trovo la striscia inutile ma probabilmente perché io do per scontato che la storia in questione sia inedita. 
    L’unica mia perplessità sta nell’indicazione BIS, ha una ragione prettamente legale o é una scelta voluta non indicare semplicemente il numero successivo? Già su MM questa cosa mi aveva fatto storcere il naso ma amen, é una piccolezza che non mi tocca poi più di tanto. Come sempre ottimo lavoro del nostro Claudione!

  5. <span style="color:red">5 ore fa</span>, borden dice:

    Il western è un falso problema. Sono i fumetti e la lettura a non avere appeal.

    Condivido...

    <span style="color:red">5 ore fa</span>, Grande Tex dice:

    non hai capito...quello che intendevo è che i miei coetanei i fumetti quasi li disprezzano perchè li considerano una cosa da bambini piccoli

    per gli altri che ho detto ,invece,non è questione di snobismo,ma proprio che non riescono ad apprezzare l'impostazione stilistica del fumetto

    su questo sono meno d'accordo.I miei coetanei i libri li leggono.Nessuno legge i classici,questo sì.

    Mah... Io non ho mai trovato nessuno che disprezzano il media tutto, per me è più facile trovare lettori settoriali o occasionali...

    Per i libri dipende sempre cosa e chi... Tanti miei coetanei proprio non sanno neppure come aprire un libro, saggio o pop-up che sia!

    <span style="color:red">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

    il remake del Grinta del 2010 è stato uno dei film più visti dell'anno...io ricordo che la sala del cinema multisala era gremita di ragazzini, e tutti lo hanno apprezzato...ma io scommetto che quasi nessuno dei teenagers sapeva nemmeno che era un remake del film di John Wayne...nè tamtomeno che anche il film di John Wayne si ispirasse al romanzo "True Grit"...resta il fatto che il Western ha un sacco i potenzialità ancora da dare...basta evitare lo splatter e il "tarantinesco": con o senza il vero Tarantino non importa!

    E' vero, non mi era venuto in mente ma il Grinta fu un piccolo miracolo all'epoca, aggiungo inoltre The Lone Ranger e I magnifici 7...

    Mah, il fatto che si sappia l'essenza da remake di un film è relativo. L'importante è che venga percepito come film nuovo! Per il commento circa lo "splatter" e Terantino è una questione di gusti, per me Tarantino è tra i pochi registi non classici che ha davvero innovato il cinema e ha saputo dargli una ventata di popolarità in più. Il mondo senza Tarantino, secondo me, sarebbe molto più triste!

    <span style="color:red">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

    il genere sta tornando TIMIDAMENTE alla ribalta. 

    Difficilmente tornerà come alla sua epoca d'oro, ma mai dire mai visto che si parla di mode, però il genere è molto vivo e propositivo su molti media!

    <span style="color:red">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

    Tex deve "rinnovarsi nella continuità"...evitamdo spero di fare la fine del PCI di Natta, dal momento che tale slogan al XVII congresso del 1985 non portò molto bene nè al partito nè al suo segretario :lol:;):lol2:

    Tristissima realtà purtroppo...

    Riguardo Tex , direi un bel "ammodernarsi nella classicità"! ;)

    <span style="color:red">2 ore fa</span>, Juan Ortega dice:

    Lui legge tanto, la lettura lo appassiona molto sin da piccolo.

    Probabilmente avendo scelto il liceo classico ha qualche inclinazione in questo senso, ma so che anche diversi suoi compagni e amici hanno la stessa passione.

    Fumetti zero, questo sì.

    Guarda, per mia esperienza posso affermare che chi proviene da un liceo, indipendentemente dal tipo, legge. Non è per criticare gli altri ma obiettivamente il liceo fornisce una forma mentis che ti obbliga a leggere, a proposito del classico ancora di più (ho fatto il classico per un anno). 

    I miei coetanei non leggono fumetti italiani e francesi, seguono invece tanti manga e qualche comics... Per me non è impossibile indirizzare questi lettori che comunque esistono!

    • +1 1
  6. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Poe dice:

    Tex è per molti versi un fumetto ormai obsoleto, come tutto il genere western

    <span style="color:red">40 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    il west e Tex non hanno un grande appeal. 

    In realtà è oggi sbagliato dire che il West non abbia appeal. Lo scarso appeal tra i giovani è terminato nel 2010 con l'uscita del primo Red Dead Redemption. Gli anni '10 sono stati segnati da diverse opere western di grande successo: dal seguito di RDR a Django Unchained, da Westworld a Cowboys And Aliens... Oggi il western è tornato ad essere un genere vivo e bisogna solamente ringraziare Rockstar Games!

    <span style="color:red">3 ore fa</span>, Poe dice:

    Quando i lettori inizieranno a ragionare sul MARCHIO TEX e non sul FUMETTO TEX - ammesso che accada - il fumetto Tex non sarà più Tex e i lettori non lo leggeranno più, competitors o non competitors...:lol:

    Nel senso che è ovvio che Tex, come qualunque altro fumetto, ha bisogno di un ricambio generazionale, altrimenti i vecchi lettori prima o poi finiscono...

    No... Non riesco a confermare ciò che hai appena detto... Il problema di tutte questi discorsi è proprio la mancanza di lettori. Non giriamoci attorno, Tex senza lo zoccolo duro ha un'aspettativa di vita inesistente. I 20enni non lo conoscono, i 30enni e i 40enni un pelo di più ma nulla di eccezionale. 

    Tex è storicamente un fumetto popolare, di massa e di culto. In linea con la tradizione del fumetto, la diversificazione ricalcherebbe il suo aspetto di massa che da sempre ha...

    Le ozioni oggi sono principalmente due, per me:

    1. Mantenere Tex come è oggi, assecondando dei lettori che tra 25/30 anni saranno morti o non leggeranno più e destinarlo ad una fine ingloriosa;
    2. Prendere il fumetto Tex e, con grande fedeltà e rispetto, riproporlo su altri media.

    La prima possibilità obbligherebbe Tex, fumetto di massa, a doversi scontrare con fumetti d'autore che sono volutamente di nicchia, il confronto sarebbe impari e in un mondo in cui il fumetto è già nicchia non avrebbe affatto senso rendere Tex la nicchia di una nicchia.

    La seconda possibilità invece non è campata in aria e anzi sarebbe una scelta obbligata per mantenere in vita il personaggio. I concorrenti, anch'essi fumetti di massa che hanno avuto un naturale calo di appeal, si sono accorti che la soluzione per vendere i fumetti non è vendere solo fumetti. Ho letto critiche riguardanti il fatto che il MCU non abbia aumentato le vendite dei comics e, visti i fatturati che i vari franchising fanno, ritengo scontato pensare che alla Marvel importasse incrementare le vendite dell'intero pacchetto. Senza andare oltre oceano, la Francia ha salvato TinTin (il film ha portato un aumento delle ristampe) e Asterix (film di successo e videogiochi a gogò) grazie alla diversificazione del prodotto, puntando nuovamente alla vendita del brand. Parliamo poi del mondo nipponico che da sempre spinge i fumetti tramite gli anime e spesso ques'ultimi sono proprio quelli che vengono esportati, visti e apprezzati da noi occidentali (Death Note, One Piece o Demon's Slayer).

    Se oltrepassassimo il media fumetto, rimanendo sempre nel settore dell'intrattenimento, i videogiochi (guardate Assassin's Creed o The WItcher) hanno un'infinità di spin-off sotto forma di romanzi, fumetti e film. Le serie TV sono sempre più basate su romanzi preesistenti (GOT ne è l'esempio) che senza di essi sarebbero rimasti di nicchia.

    Insomma, tanto nel mercato dell'intrattenimento quanto nel mondo intero, la diversificazione del prodotto è l'unico metodo per sopperire al calo di un settore e rendere maggiore la propria presenza al mondo. 

    <span style="color:red">3 ore fa</span>, Poe dice:

    Ma Tex - secondo me - è per molti versi un fumetto ormai obsoleto, come tutto il genere western, che potrà attirare ancora qualche giovane nuovo lettore, ma non più di tanto. E' già un miracolo che dopo 72 anni esista ancora!... E quando finiranno i vecchi lettori? Eh be', prima o poi anche Tex finirà - speriamo il più tardi possibile - visto che nessuna serie a fumetti è infinita, ma non credo che puntare sul MARCHIO TEX sia il modo giusto per ritardarne il declino, anzi...

    Il tuo ragionamento che la Bonelli deve diversificare e deve affiancare altro per sopravvivere probabilmente è giusto, ma è valido principalmente per altre testate della casa editrice, per altri "prodotti", per altre iniziative, non per Tex. D'altra parte mi sembra che lo stia già facendo, non so con quali risultati, ma da quel che leggo in giro non mi sembra siano eccelsi...

    Certo, deve creare il lettore di domani, e per farlo - dico io - per prima cosa dovrebbe creare nuove serie di fumetti di qualità, poi anche questo forse non basterebbe, visto il periodo che stiamo attraversando, ma almeno dovrebbe provarci. Poi può affiancarci quello che vuole, trovare altre strategie, ma se non ci sono serie nuove, belle e moderne...

    Per quanto riguarda Tex, la cosa migliore che può fare, a parer mio, è semplicemente continuare a pubblicare ottime storie (e tenersi stretto Boselli!), che piacciano sia ai vecchi lettori che a qualche giovane, come la serie "Tex Willer" sta dimostrando. 

    Sono d'accordo! Tex è obsoleto... La qualità è indiscussa ma purtroppo negli ultimi 30 anni è stato impostato con le strategie vincenti degli anni '60 e '70, con due occhi verso gli aficionados e nessun interesse a mantenere vivo l'interesse per il fumetto in questione. Con la morte di Sergio, una successiva gestione raffazzonata e la recente Paninizzazione i nodi sono oramai venuti al pettine e, Boselli o non Boselli, non riusciremo a sostituire lo zoccolo duro con nuovi lettori. Si deve per forza di correre ai ripari. La Bonelli, tra romanzi, film e serie tv, lentamente lo sta capendo. Spero che Tex perda agli occhi dei propri lettori quell'aura di intoccabilità che di fatto non è mai esisita!

    Te lo dice un 23enne che ha studiato economia e che si ritiene tra i pochi 20enni a leggere Tex, il fumetto ha la potenzialità per prendere nuovi utenti ma purtroppo ha un tarlo oramai incontentabile e inutile! Spiace dirlo ma se tempo addietro Tex si fosse basato solo sulla allora vecchia leva, l'attuale zoccolo duro neppure esisterebbe!!!

    Comunque sia, il discorso legato agli altri prodotto personalmente interessa ben poco e non sono neppure così competente in materia di Zagor, Julia, NN ecc.

    Produrre nuove serie di qualità è inutile, se un nuovo lettore non legge la Tex Mensile non legge neppure una collana parallela. E' la mensile che traina ma nell'ottica di una diversificazione non esisterebbe più il cruccio di Mensile, Maxi ecc. Tex sarebbe un iconico e granitico marchio che è nato nel fumetto e risorto con il resto. Sono riuscite serie più sfigate, non capisco perchè non possa farlo Tex...

    <span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Le nuove generazioni, a sensazione, leggono poco e non molti fumetti. 

    Sensazione quanto più sbagliata! Dai 15 anni in poi i giovani leggono molto, se i libri veri e propri possono essere divisivi (una parte dei giovani non legge libri) i fumetti sono molto spesso un grande punto in comune. Dove sta l'inghippo? Si leggono manga e comics: manga trainati dagli Anime e dalla cultura Otaku, comics trainati dai cinecomics. E sta crescendo sempre di più il settore dei (li chiamo impropriamente così perchè non ne ricordo l'esatto nome) "manga cinesi". L'utenza c'è, bisogna indirizzarla nella maniera corretta. Hai presente i cosplayer nelle fiere? Sono praticamente tutti lettori di manga...

    Il film e i videogiochi di Tex erano pattume, indegni di chiamarsi film o videogiochi!!!

    <span style="color:red">37 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

    Insomma,per quanto possa sembrare strano,tra i giovani il fumetto non è considerato una cosa da vecchi,ma da bambini.

    Non ricordo quanti anni tu abbia, sorry :P, ma in parte il problema che evidenzi c'è. Tra le mie conoscenze, nerd o no, non ho mai trovato nessuno che snobbasse manga e comics... Magari ho trovato gente scarsamente interessata ma poco altro!

    <span style="color:red">40 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

    B: quelli un po' più seri,mi hanno detto che i fumetti non li leggono perchè trovano scomodo leggere e contemporaneamente guardare le imnagini,e inoltre che questo impedisce loro di "immaginarsi" la storia,come fanno quando leggono un normale libro.

    Lo snobbisco degli "altolocati snob" esiste... Purtroppo quelli snobberebbero pure Andrea Pazienza, non c'è peggior ignorante di chi crede di sapere!

  7. Il 22/11/2020 at 13:17, Claude dice:

    I videogiochi di Tex sono usciti ormai 30 anni fa e li faceva Simulmondo che all’epoca era l’unica software house italiana. 

    Va detto che la Simulmondo fece, non solo di Tex, delle avventura grafiche punta e clicca mediocri e visivamente molto brutte. Se si pensa che i pochi giochi di Tex sono coevi ai primi due titoli della serie Monkey Island è lampante l'abisso tecnico che c'era tra i titoli Simulmondo e quelli Lucas... Come già sottolineato un possibile videogioco sarebbe solo un tassello di una serie di strategie atte a sviluppare il brand. Come lo sviluppi un brand? I fatti e gli esempi dimostrano che l'unica via è la diversificazione, diversificazione significa distruibuire il successo tra i vari format. Il ragionamento del caro Diablero è purtroppo ancora troppo comune tra i lettori, sento spesso parlare di vendite degli albi ma in un'ottica di diversificazione le reali vendite dei fumetti perdono di importanza. Come ho già detto e come le testate americane insegnano, conta solamente la diffusione e la vendita del Brand! La Bonelli lo sta piano piano capendo, ha fatto e farà di certo scivoloni, ma inevitabilmente dovrà trovare la via più adeguata. Tra la serie TV di Julia, i film di Dampyr, i cartoni animati di Dragonero e le collaborazioni con DC finalmente la Bonelli ha capito di tapparsi ben bene l'orecchio a cui parlavano i vecchi cammelli e a costruirsi un'identità moderna e sensata. L'ho già detto, ma lo dicono soprattutto gli studi di settori, un media come il fumetto oggi è destinato a morire se non affiancato da altro. Quando i lettori inizieranno a ragionare sul MARCHIO TEX e non sul FUMETTO TEX allora si saranno raggiunti i competitors... 

    Il discorso è molto semplice: a chi si rivolge oggi Tex, a chi vende? A persone che nella maggior parte dei casi non potranno essere futuri acquirenti. Chi invece potrebbe salvare Tex? Chi oggi non è lettore di Tex! Come può un'azienda puntare il tutto e per tutto su una clientela con la prospettiva di vita ferma a 25/30 anni? E' brutto da dire, lo so, ma l'attuale zoccolo duro morirà esattamente come è morta la primissima generazione di fan... Se in passato Tex ha venduto è perchè la Bonelli ha creato il lettore del domani, oggi si sta ricercando con il lanternino chi segue la testata da più tempo... Ovviamente la cosa fa piacere agli interessati ma per me è intrinsecamente un gravissimo male per il marchio!

  8. <span style="color:red">15 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Chi scrive esprime la sua opinione, poi che sia una verità universale non sta scritto da nessuna parte.

    Nel caso specifico non mi stavo riferendo a te ma alle esternazioni legittime ma assolute di @Diablero, esternazioni che tra l’altro non sono state criticate solo dal sottoscritto ma anche da @Grande Tex e altri utenti in passato

    <span style="color:red">15 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Non ti atteggi tu qui più di tutti gli altri a detentore di verità universale ?

    Non sei maleducato nei miei confronti quando esprimo una mia critica (motivandola peraltro), tacciando le mie parole o le mie idee di "idiozia" ?

    Ti segnalo ai moderatori per questo.

    Non mi atteggio a nessuna verità universale e mi spiace che sia passata tale sensazione.

    Il mio appoggio al lavoro di Villa non é per mero fanatismo e ho giustificato le mie opinioni con elementi reali. Ho parlato delle modifiche che Villa sta attuando alle sue copertine, tesi obiettive che nessuno mi ha ancora criticato.

    Il tuo discorso invece, che critica l’eccessiva somiglianza tra una copertina e l’altra, lo ritengo fine a sé stesso perchè i fatti palesi a tutti stanno dimostrando quanto ora Villa stia sperimentando... Siccome siamo tra persone adulte trovo scontato sottolineare che se Villa sperimenta è gioco forza che le sue copertine non possano essere sempre uguali!

    Segnala pure, non ho mai offeso nessuno e ho sempre mostrato le opinioni con argomentazioni coerenti. 
    Purtroppo chi si pone in una posizione di superiorità rispetto agli altri non sempre senta l’esigenza di discutere pacificamente...

    Se ti senti offeso perché ho detto che le tue tesi non stanno in piedi, mi scuso per aver trasmesso un messaggio che non volevo ma non posso farci molto altro...

     

     

  9. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Paxa dice:

    Stile da supereroi, illustrazioni ultramoderne, effetti speciali mal si addicono ad un personaggio come Tex.

    E infatti nessuno li ha mai richiamati!

    <span style="color:red">1 minuto fa</span>, max70 dice:

    Premetto che spero che Villa, continui ancora per anni ad essere il copertinista di TEX.

    Se proprio dovessero cambiare copertinista, vedrei bene Dotti, che su TEX WILLER, sta disegnando cover eccezionali.

    Dotti è molto bravo ma secondo me non è così pronto come Villa. 

    <span style="color:red">1 minuto fa</span>, max70 dice:

    Per quanto riguarda il discorso meglio Galep o meglio Villa, per me, sono entrambi insuperabili. E non me la sento proprio di dare un giudizio su chi dei due sia meglio.

    E non lo devi neppire dare... Si è buttato il discorso in caciara mettendola sul piano generazionale, parlare del migliore è inutile e OT. ;)

  10. <span style="color:red">10 ore fa</span>, Diablero dice:

    Io credo che il vero tratto distintivo dei lettori del 2021, purtroppo, sia...   il tafazzismo! (che mi sa che ormai è diventato il simbolo di tutta la nostra cultura: vogliamo cose che danneggiano i nostri piaceri, anzi, le pretendiamo!)

    Non è solo il volere copertine anonime e "attinenti": vogliamo storie più lunghe e ci lamentiamo che sono noiose. Vogliamo grafiche "moderne" e poi ci lamentiamo che sono plasticose e banali. Vogliamo le stesse cose che si vedono in TV e poi ci lameentiamo (si lamentano) che sono banali come la TV.

    Ragioni solamente a poli opposti. Tra le due istanze ci sono moltissime scale di grigi e come ho sempre detto è fondamentale portare avanti il passato rendendolo attinente e coerente con il presente! La riproposizione 1:1 di scelte prese decenni e decenni fa spesso non è la soluzione più congeniale... Non si parla di essere Tafazzi ma di saper leggere l'era che si sta vivendo. Se negli anni '70 Sergio avesse operato le stesse scelte prese negli anni '20 non sarebbe andato troppo avanti! Quella che ti attanaglia e purtroppo rende sempre meno consci gli utenti di vecchia data si chiama Nostalgia, un sentimento che automaticamente rende migliori elementi passati... Ogni azienda se opera con nostalgia non può vivere a lungo, l'ho già detto nel topic reltivo ai gadgets.

    <span style="color:red">10 ore fa</span>, Diablero dice:

    Per questo dico che le cose che erano eleganti e ben fatte nel 1975 lo sono anche oggi: perchè non è che nel 2021 si sia arrivati ad "un gusto più moderno": si è arrivati alla totale perdita del gusto! 

    L'eleganza da sempre è un concetto legato al momento in cui viene vissuta. Ci sono i tempi per il doppiopetto e i tempi per i jeans, ci sono i tempi per i parrucconi seicenteschi e i tempi delle minigonne. Il concetto di eleganza è un concetto molto temporaneo e se a noi piace un certo tipo di eleganza non per forza debba questo essere l'unico concepibile! L'eleganza, come la moda, la pubblicità, la cartellonistica, l'arte ecc., è un qualcosa che nasce dalla società del proprio tempo e ne modifica la futura. L'eleganza è un concetto personale e legato al proprio tempo. 

     

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, pecos dice:

    1) Villa rimane un copertinista perfetto e non lo sostituirei;

    2) sono d'accordo con Diablero sul fatto che non è per nulla necessario che la copertina riproduca una vignetta interna dell'albo, anzi tutt'altro. Le copertine migliori che abbiamo visto negli ultimi tempi avevano sì attinenza con la storia, ma non riproducevano necessariamente una scena interna:

    3) Mi piacerebbe molto vedere copertine puramente "generiche", come era consuetudine con Galep, ma il risultato potrebbe non essere pienamente soddisfacente:

     

    4) Sulla colorazione "classica", penso che fosse perfetta per le copertine di Galep, ma che penalizzi i disegni di Villa. A mio avviso un cambio di colorazione sarebbe auspicabile.

     

    1) Vero!

    2) Condivido, ho parlato anche io di attinenza... Sono d'accordo!

    3) A me non piacerebbero perchè non troverebbero il senso. La coperina per me deve essere la carta di imbarco per la storia, se mi metti un qualcosa di generico perde di utilità e rimane fine a sè stessa.

    4) Lo sostengo a gran voce da un sacco di tempo, i colori pastello accesi non sono più coerenti con il tratto attuale e i gusti moderni. Nei ColorTex la cosa si è compresa e assimilata, aspetto che capiti la stessa cosa nelle copertine mensili!

     

     

    <span style="color:red">10 ore fa</span>, Diablero dice:

    Come Piccinelli, rappresenta un chiaro errore (per me, ovvio) di valutazione del proprio pubblico: danno l'idea che l'editore voglia "svecchiare" Zagor, dandogli un look più "moderno", da supereroe magari ("ha il costume, è un supereroe!". No, Sergio Bonelli odiava i supereroi, Zagor ha un vestito caratteristico come Spirit, e non ha manco la mascherina). E i supereroi in Italia vendono al massimo 5.000 copie (anni fa, oggi mi sa ancora meno).  Come se fossero convinti che i lettori di Zagor siano tutti innamorati del "moderno" e che soffrissero da anni come cani a vedere i "vecchi" disegni di Ferri...

    Diablero, la vita non può essere un costante scontro generazionale. Piccinelli e la redazione semplicemente hanno errato a credere che Zagor potesse essere Clark Kent!!! Chissene se non è Ferri a disegnare le copertine, il discorso è che quest'ultime non sono belle e attinenti a Zagor...

  11. <span style="color:red">10 ore fa</span>, Poe dice:

    Ora, è vero che continui paragoni col passato possono essere asfissianti, ma è altrettanto vero che - per i lettori di Tex come per qualunque altra serie a fumetti di lunga data - è normale riferirsi alla propria storia e alle proprie origini. Non tanto per nostalgia, o per rifarsi a una mitica età dell'oro, quanto perché il passato può essere una continua fonte di ispirazione e stimolo per il presente, soprattutto nei momenti di crisi. Io non vedo qui tanti "passatisti" o nostalgici, quanto semmai a volte l'opposto, degli elogiatori del nuovo a prescindere - come poi nella società in cui viviamo.

     

    Stai parlando con una persona che sì ha 23 anni ma che ha DA SEMPRE il culto del passato, della storia e del vecchiume. Se ho dato l'impressione di difendere a spada tratta il nuovo mi spiace ma non è di certo la mia filosofia di vita.

    Detto ciò parliamo nel merito della questione...

    Il riferirsi al passato come ispirazione per il futuro può avere molte interpretazioni, da qualche tempo noto sul gruppo utenti che, in quanto lettori navigati, pretendono di sapere come la Sergio Bonelli Editore debba essere gestita. La verità purtroppo è che ogni azienda deve fare i conti con il mondo che la circonda, nei decenni il mercato dell'intrattenimento è cambiato ed è semplicemente assurdo pretendere, da esterni tra l'altro, di far funzionare una testata con meccaniche che funzionavano in contesti diametralmente opposti rispetto a quelli odierni. Può fare comodo e può essere semplice pensare che basti riproporre le vincenti strategie passate ma purtoppo il mondo ci ha insegnato che non è così! Se non è nostalgia questa...

    <span style="color:red">11 ore fa</span>, Poe dice:

    Tanto è vero che l'unico che ha difeso a spada tratta qualcuno sei stato tu :P, dicendo che Villa (che è il nuovo) è PERFETTO (l'hai ripetuto due volte), quasi intoccabile, mentre invece chi faceva notare i pregi di Galep (il passato) era molto meno assolutista, non ha mai usato dei toni così perentori, e non mi pare che qualcuno abbia messo Galep su un piedestallo sacro, ne ha solo evidenziato le qualità come copertinista in gran parte ancora attuali.

    Tutti hanno - abbiamo - detto che Villa fa copertine capolavoro e che dovrebbe continuare, poi per qualcuno è in calo, per altri no. Io penso semplicemente che possa migliorare - visto che non è perfetto, e condivido le osservazioni critiche nei suoi confronti riassunte da Pecos sopra - e che possa prendere una direzione più stilizzata e un po' più dinamica, meno rigida nelle pose, meno piena di dettagli, ma forse lo sta già facendo pian pianino visto che - come dici tu - le copertine senza sfondo stanno aumentando così come quelle con piani sovrapposti (anche se a me la prossima della strega non è che mi faccia impazzire, come Guatemala o l'"Assedio di Mezcali)..

    Io non ho difeso a spada tratta Villa come non ho difeso Dotti, Alessandrini, Giardo e gli altri! Mettiamocelo bene in testa! Ho analizzato un percorso che ha portato Villa a realizzare nell'ultimo periodo copertine MOLTO DIVERSE rispetto a quelle che ci aveva abituato. E ho sottolineato come Villa abbia saputo nei decenni rinnovarsi e realizzare tanto soggetti dinamici quanto statuarie idealizzazioni texiane. Nessuno qui sta difendendo Villa perchè Villa, lo sto difendendo perchè di fatto non ha mai avuto così tanta libertà di esprimersi come in questo periodo: penso ai piani sovrapposti, penso alle colorazioni fatte a mano, penso agli sfondi assenti e bianchi... 

    Il fatto che possa migliorare è lampante, come tutti gli altri del resto, e non si dice niente di nuovo. Dal dire che c'è margine di miglioramento a dire che le sue copertine iniziano ad essere ripetitive però ce ne passa!!! La verità è che l'utenza si annoia con la ripetitività ma al sopraggiungere di un cambiamento predilige l'istanza precedente... 

    Poi, potremmo discutere sul fatto che Villa possa essere definito "il nuovo": Villa è nato nel '59, lavora dagli anni '80 e ha iniziato ad essere il copertinista di Tex 27 anni fa (più di un quarto di secolo). Più che nuovo direi che è oramai un caposaldo della testata!!! Se Villa è il nuovo cosa dovrebbe essere Patrick Piazzalunga? 

    <span style="color:red">11 ore fa</span>, Poe dice:

    Perché, se per caso vedete in edicola una nuova serie di una casa editrice sconosciuta con una copertina strepitosa, non vi viene voglia di comprarla subito? A me sì... Poi è ovvio che se la storia è una ciofeca il secondo numero non lo compro...

    Prima di far uscire una qualsiasi nuova testata si spendono ore a pubblicizzare la stessa su internet. Sfido chiunque appassionato di fumetti a dire "Non ho mai visto questa copertina di questa nuova collana". In un modo o nell'altro oramai non è più possibile evitarsi certi spoiler! E poi sinceramente se acquisto qualcosa lo prendo per ragioni che vanno oltre ad una bella copertina... 

    <span style="color:red">11 ore fa</span>, Poe dice:

    La Bonelli potrebbe utilizzare meglio i talenti che ha

    Scusa se te lo dico, hai scoperto l'acqua calda...

    <span style="color:red">10 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

    Certo che mi piacerebbe vedere ancora qualche volta una copertina con Tex che ha la sigaretta in bocca.

    Condivido al 1000%

    <span style="color:red">10 ore fa</span>, Diablero dice:

    Quello che si chiede da parte dei lettori "modernisti" non è attinenza, è l'avere una vignetta interna ridisegnata come copertina).

    Infatti ho parlato di pertinenza, non di pedissequa riproduzione!!! 

  12. <span style="color:red">2 ore fa</span>, virgin dice:

    Ma no, @JohnnyColt... era solo una simpatica battuta di spirito sul fatto che non texianamente, ma sull'universo, abbiamo sempre due opinioni opposte. :D

    Questo è vero... Ahahah

    La differenza è il bello del mondo proprio per questo! :D

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

    La discussione ha un po' assunto involontariamente i contorni di partigianeria tra chi preferisce Galep e chi difende a spada tratta Villa. Quando in effetti non si discutono come copertinisti ne l'uno ne l'altro.

    Più che di stile  o bravura a bucare, io parlavo di contenuti e ancora non ho capito chi vorrebbe un Villa con una copertina meno ricca di dettagli, chi vorrebbe un Tex più centrale o dinamico, chi vorrebbe un copertina a tinta unita e chi con i veri colori, cioè chi se la prende con il colorista o con chi gli detta questi colori che siamo d'accordo tutti sono del tutto insoddisfacenti.

    Sarò sincero, solo copertine scarne o con Tex centrato mi annoierebbero a morte. Il valore di Galep è stato rendere degnamente tanto la scarsità quanto l'abbondanza. Il valore di Villa è aver preso il testimone nel miglior modo possibile. Alla tua critica verso Villa, etichettando i suoi lavori come rindondanti, mi sono prodigato nel dirti che dal 700 in poi è evidente una somiglianza alla fascia 500 ma le copertine senza sfondo o con i piani sovrapposti dimostrano anche che Villa ha oggi la possibilità di diversificare le proprie cover. Il bello del nostro copertinista, e non è difenderlo a spada tratta, sta nel fatto che riesce ad amalgamare con sapienza scene concitate a scene eroicamente statuarie. Ho già dimostrato nelle mie critiche a Dotti e ad altri come un autore che mi piace non debba essere per forza di cose da lodare a priori. E non credo neppure che serva farlo notare tra persone adulte e coscienti.

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

    io ho sempre apprezzato questo genere di omaggi.

    E lo abbiamo notato! Anche troppo...

    L'omaggio una tantum con il preciso scopo di omaggiare locandine vecchie di 70 anni ha un senso, rendere ciò lo standard è sintomo di mancanza di idee nuove e di anacronismo puro!

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

    In generale, siete soddisfatti delle copertine dei giornaletti SBE ? Le considerate adeguate al mercato di oggi ? Siamo sicuri che una bella copertina che era quella che ci attirava come una calamita quando eravamo giovani  (parlo delle vecchie generazioni), con il personaggio bene in vista e messo in rocambolesche situazioni, non sia quello che manchi veramente al fumetto italiano di oggi ?

    Sì, siamo sicuri! Chi prende un fumetto oggi non lo fa per la copertina più o meno colorata, lo fa per la qualità percepita del prodotto. Anche un cliente occasionale prende Tex perchè è Tex, prende Nathan Never perche è Nathan Never e così via... L'edicola ha molti rivali di intrattenimento ma grazie a internet può indirizzare gli utenti a ciò che di fatto essi vogliono! Criticare la qualità media delle copertine Bonelli per me è assurdo perchè di fatto abbiamo oggi un roster di grandi professionisti! Per fortuna oggi non ci sono più certi orrori che nelle edicole degli anni '70 invece erano la norma. Siamo più onesti con noi stessi!

    Poi, che Piccinelli non spacchi in edicola può essere un'opinione come un'altra: dico la mia ma non critico le idee altrui!

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

    E se Villa è costretto a farti la strega una vecchina che non si capisce se è africana oppure scappata da quale ospizio geriatrico, quando Galep aveva a disposizione un Letteri che ti disegnava la diablera, la donna più bella e affascinante mai apparsa sulle pagine di Tex, non sia un po' prendersela anche con la persona sbagliata ?

    Ma non ti stufi di questi continui, insulsi e asfissianti paragoni? Siamo nel 2021: GLB, Galep, Letteri, Ferri e Sergio SONO MORTI! Si cerchi anche un solo momento di ragionare nel merito di chi c'è oggi, di come lavora, in che ambiente e quali sono gli spunti culturali che un qualsiasi autore di fumetti può oggi avere. Ma solo io sono veramente stufo di sentire analizzare il mondo attuale dando per scontato che le scelte di 50 anni fa, prese da persone nate per lo meno 100 anni fa e frutto di una società di 50 anni fa siano ancora oggi attuabili al 100%? Non so se ve ne siete accorti ma il mondo del fumetto sta calando a picco...

     

     

    <span style="color:red">58 minuti fa</span>, Diablero dice:

    il problema non è l'abilità dei disegnatori

    • Verissimo!
    <span style="color:red">58 minuti fa</span>, Diablero dice:

    1) la grafica (il crollo rispetto all'epoca di Corteggi mi pare più che evidente)

    • La grafica è andata a peggiorarsi nel tempo, paradossalmente la digitalizzazione ha creato un limbo in cui i professionisti Bonelli non sono ancora del tutto in sintonia con la tecnologia e la semplicità.
    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    2) le interferenze (patacche, triangolini, squilli, concorsi, variant, etc.)

    • Se per i triangolini posso dire che non sono bellissimi, per il resto mi sono già posto con una diversa opinione. Non mi ripeto.
    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    3) il volere a tutti i costi (non ho mai capito se davvero è una fissazione dei lettori o un idea strampalata delle redazioni) copertine che siano un fotogramma ingrandito dell'interno

    • Dipende dalla fattura della copertina, secondo me. Se una copertina è brutta o mal costruita rimane tale indipendentemente dall'origine. Io sono tra quelli che nel 2021 PRETENDE l'attinenza alla storia...
    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    4) l'ossessione per l'aggiunta di dettagli, anche qui non ho mai capito se per imprinting dei nuovi disegnatori, per ossessioni redazionali o per ossessive richieste del pubblico)

    • Se parli del mero disegno ti rispondo come all'ultimo punto. Per le varie graviche barocche e opulente sì, condivido!
    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    I criteri di una buona copertina per un albo Bonelli oggi sono gli stessi di 40 anni fa. 

    Basta rendersi conto di cosa si sta producendo. Siamo nel 2021, ragioniamo con i gusti e le strategie del 2021.

  13. <span style="color:red">1 ora fa</span>, pecos dice:

    In tutto questo, nessuno ha nominato Dotti, che a mio avviso su Tex Willer sta facendo un ottimo lavoro:

     

    1603976323312.png--el_paso_del_norte___t 1598623624753.jpg--i_razziatori_del_nuec 1562056942276.jpg--pinkerton_lady___tex_ 1556026804215.png--la_prigioniera___tex_ 1539597844211.jpg--vivo_o_morto____tex_w

     

    Merito anche dei colori. Sinceramente, in queste copertine lo preferisco anche a Villa.

    Dotti è molto bravo, più volte l'ho lodato a gran voce. Ha un solo piccolissimo problema, per ora le sue copertine sono molto belle ma peccano di proporzioni in dettagli piccoli ed evidenti.

  14. <span style="color:red">18 ore fa</span>, MacParland dice:

    Non capisco, cosa vuole dire. Subito dopo Burattini, arriva Boselli (guarda caso, arriva con una storia che inizia a metà albo, dopo la fine di una Toninelliana) ed è lui lo scrittore principale, almeno per il primo periodo. Oltre ad essere il curatore. 

    Che stia parlando dell'aspetto qualitativo della gestione del personaggio?

    <span style="color:red">18 ore fa</span>, MacParland dice:

    Quelle di Ferri (che a me piace come copertinista), sono dinamiche, ma quelle di Villa no. Mmm: 

    Mi sembra una delle tante idiozie del sopracitato articolo!

    <span style="color:red">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Quante di Villa con un Tex imbambolato che guarda ? 

    Le copertine di Galep avevano solo un soggetto: Tex. La ricerca era quella di trovare sempre una nuova posizione, una nuova angolatura. Le copertine erano spoglie di dettagli, volutamente. Al lettore non intereava altro, dopotutto. L'unica cosa che voleva vedere nella copertina era Tex.

    La tecnica di Villa non si mette in discussione. E' il migliore. E il suo Tex è riconoscibile come nessun altro, Diablero cita Ticci, ma probabilmente anche Civitelli sarebbe stato un pessimo copertinista.

    Però è già a quasi 350 copertine solo per la regolare, non contiamo le centinaia realizzate per Repubblica. Non sa più cosa inventarsi, come e dove mettere Tex, si concentra ormai solo sui dettagli.

    Secondo me il valore di Villa è essere riuscito a dimostrarsi il degno erede di Galep! Le copertine di Villa sono sempre perfette, raramente hanno sbavature e il fatto che si stia discutendo sulle pose la dice lunga sul perchè la Bonelli ha puntato sul nostro amato Claudione! Per quanto mi riguarda Villa è bravissimo a creare la giusta copertina ad ogni albo, è veramente bravo a realizzare sia copertine molto concitate sia fotogrammi di un film sia locandine vere e proprie. Nel mondo Bonelli secondo me non c'è ad oggi un copertinista tanto talentuoso e poliedrico.

    Sul "non sa più cosa inventarsi" continuo a non condividere. Tutta la fascia 400-500-600 è un susseguirsi di ottime copertine (talvolta simili, come anche Galep e Ferri facevano del resto) e le sue 2/3 prove che quasi sempre realizza per albo dimostrano che non si focalizza mai su una singola costruzione ma preferisce, come dicevo prima, interpretare l'albo in diversi modi. Dal 700 in poi noto molto più tradizionalismo, un ritorno allo stile della fascia 500 con elementi anni '60 (penso alle copertine senza sfondo o alle copertine costruite che mostrano più piani)... Ripeto che criticare Villa per le sue pose è pura idiozia! Idiozia che rispetto ma che non condivido!!! Riguardo alla CSAC Villa è riuscito i primi anni a realizzare dei remake di Galep totalmente convincenti, con il passare dei numeri le suo copertine sono diventate un tutt'uno con le cartoline della Nuova Ristampa ed è stato solo un bene per la collana!

    P.S. Il fatto che dal '700 in poi ci siano sempre più copertine con solo Tex in primo piano, con uno sfondo risicatissimo o addirittura bianco, dimostra che Villa non si limita ai dettagli ma ha a cuore il volersi innovare. Le coperine degli albi 704, 708, 713, 717, 719 e 726 sono la reale dimostrazione di quanto Villa non ami ripetersi. Se si aggiunge poi che la casa editrice ha oramai dato il nullaosta alle colorazioni (per lo meno parziali) di Villa... 

    <span style="color:red">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Forse sarebbe il caso che il curatore gli dettasse anche l'impostazione, che Villa facesse come gli altri che lo hanno preceduto, "copiasse" copertine che "bucano". Per esempio:

    s-l500.jpg s-l500.jpg s-l500.jpg

    Sono solo esempi, i primi che mi è capitato di trovare. In queste copertine c'è Tex, nient'altro. E in delle pose che non abbiamo mai visto.

    Con tutto il rispetto non ne posso più di lettori che pretendono a gran voce che Tex debba essere quello degli anni '60! Quanto ci vuole a capire che le locandine da te postate, per quanto obiettivamente meravigliose, sono in primis anacronistiche nel tratto e nei colori saturi, in secundis oramai scontate nelle pose (proprio tu che critichi quelle di Villa), in tertiis non sono contemplabili in un fumetto nazionalpopolare mensile come Tex. Il sopracitato Piccolo Ranger era una perla nera già all'epoca, ricordiamocelo...

    Pose che non abbiamo mai visto?????? Galep quante coperine ha fatto con Galep in ginocchio? Perchè Villa dovrebbe essere ripetitivo ma la stessa cosa non potrebbe essere ripetuta per Galep? C'è sempre tempo per nuove pose ma non per forza queste debbano essere le stantie pose di Galep che erano meravigliose all'epoca e lo sono ancora oggi se contestualizzate al disegno dell'epoca. Una copertina basata su queste locandine potrei vederla per un'albo speciale importante ma non certo per un albo mensile... 

    Ripeto: non diciamo fesserie!

    <span style="color:red">14 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Questa è una copertina di Tex.

    E si torna alla solita sterile polemica di cosa merita Tex... Non ho voglia di ripetermi e leggere che una copertina di Galep è molto più texiana di una qualsiasi altra copertina solo perchè è di Galep mi fa porre molte domande su chi siano i lettori di Tex! 


    Detto questo per me Villa è PERFETTO come copertinista di Tex per le sopracitate ragioni, non metterò anche io ulteriori copertine della maestria di Villa a fare scene frenetiche e non esalterò ulteriormente il suo tratto sempre calato al dettaglio. Ci tengo però a ripetermi e a dire che negli ultimi anni Villa ha potuto realizzare copertine molto diverse dai decenni passati e l'uso sempre più frequente di diverse colorazioni mi fa apprezzare ancora di più un autore che ha, grazie alla sua sapiente fusione tra nuovo e vecchio, preso con diritto lo scettro dalle mani di Galep! Ad oggi non vedo alcun autore in grado di sostituire Villa alla mensile... 

    Ragionando a livello aziendale Tex ha le copertine più centrate, secondo me.

    Parlando delle testate principali:

    • Piccinelli ha un tratto troppo alla Superman che per me mal si sposa con Zagor...
    • Cavenago, per quanto mi piaccia come disegnatore, non lo sopporto su DyD. Il migliore Dyd è di Stano, per me non ci sono grandi discussioni...
    • Alessandrini mi piace nel suo tratto ma oramai mi sembra che faccia il suo compitino da molti anni. Le copertine di MM sono belle nei disegni ma sanno di stantio e la colorazione per me è abominevole...
    • Giardo è un pilastro! Le sue copertine sono dettagliate, di grande impatto visivo, sempre sul pezzo e con colorazioni di elevata fattura (le migliori tra tutte le testate). Non seguo Nathan perciò non so dire se si ripeta nelle pose ma sono contento che faccia un uso più intelligente dei neri rispetto al comunque grande Castellini. De Angelis mai apprezzato su NN...
    • Spadoni ha un approccio molto cinematografico e lo apprezzo abbastanza. Non ci sono molte copertine che mi fanno dire WOW però la qualità di Julia è elevata, peccato per la stucchevole grafica nera che non ho mai digerito!
    • Pagliarani è un bravo disegnatore ma non mi dice nulla su Dragonero. Copertine tanto eterogenee quanto piatte, preferivo la semplicità senza pretese di Matteoni. 
    3 ore fa, Diablero dice:

    Mentre quelle di Piccinelli sono così:

    https://shop.sergiobonelli.it/zagor/2020/09/30/albo/la-sindrome-di-beelzebul-1008723/

     

    La scena è drammatica, certo...  se la guardi un po' dopo aver comprato l'albo, e capisci che Zagor non si è accorto del mostro ghignante (e un po' ridicolo...) dietro di lui e per quello gli dà le spalle...  Però quando la vedi in edicola è un mascherone colorato in cui non si distingue niente.

    Colpa di Piccinelli? Un po' sì, lo Zagor "capellone" e leccatino disegnato da supereroe è suo. Ma il bozzetto glie l’avrà scelto qualcuno, che gli avrà dato istruzioni (visto che lui la storia non l'ha ancora letta), e gli ha detto di fare una scena simile. Il font anonimo del titolo non l'ha fatto lui e non ha scelto lui di mettere "Zagor" così vicino al titolo. Una copertina così "affollata" indica che qualcuno gli dice di aggiungere, aggiungere, invece di togliere, togliere: il disegnatore fa quello che gli dicono.  E lì nessuno di è accorto che se levavano tutta quella roba sullo sfondo (mostro compreso) e riposizionavano Zagor più grande, la copertina veniva meglio.

     

    La grafica purtroppo è un problema ormai per tutta la Bonelli, le nuove testate sono al limite dell'inguardabile (l'arcobaleno del titolo del Color Tex, le vignettone di Cani Sciolti...). E guardando cosa esce in edicola mi sa che i grafici bravi sono ancora più estinti dei grandi narratore, è la vittoria assoluta del pugno in un occhio e delle cacofonie cromatiche

     

    Una cosa Villa per esempio la fa  molto meglio di Piccinelli: sa "staccare" le figure in primo piano. Guardate questa, già criticata in questo thread:

    https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/01/06/albo/guatemala-1008858/

     

    Vero, anche questa è "affollata" come quella di Piccinelli vista prima. Ma con una differenza fondamentale, che fa... tutta la differenza! in quella di Villa, l'occhio va DRITTO su Tex e Montales. Non solo sono centrali, ma il resto della copertina li "incornicia", e quello che avviene dietro è sullo sfondo. Non è come quella di Zagor, dove l'occhio non sa se guardare Zagor in primo piano o il mostro dietro o la porta o la scure o la freccia, tutto disegnato con lo stesso dettaglio (notate invece il lavoro di "copertura" che fa Villa con le ombre, per ridurre il peso dello sfondo)

     

    Per lo stesso motivo, assolvo Villa per questa copertina, attaccata ingiustamente:

    https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/04/06/albo/la-strega-della-palude-1020190/

     

    Villa è forse l'unico copertinista alla Bonelli che riesce a far "sopravvivere" la drammaticità delle scene (statiche o dinamiche, quello che importa è il dramma, questa copertina di Galep ha Tex statico praticamente in posa: brutta, vero?)

    https://www.comicsbox.it/cover/TEX_110.jpg

    Secondo me Piccinelli sbaglia a mettere così tanta roba sulla scena. Tolto lo Zagor Clark Kent che non sopporto, la colorazione alla Martin Mystère peggiora ulteriormente delle copertine brutte. Mi spiace dirlo perchè apprezzo Piccinelli come disegnatore ma da quanto è morto Ferri non ho più visto una copertina di Zagor decente... Il confronto con Villa è oggettivo: Villa disegna più piani, Piccinelli fa il mischione!

    Per quanto riguarda la grafica condivido il tuo pensiero: "Less is More"! Preferisco un cielo sgombro da elementi inutili con il solo titolo a spiccare! La vera pecca degli ultimi anni è proprio una grafica qualitativamente non adatta a disegni quasi sempre, in tutte le Collane, validi. 

    3 ore fa, Diablero dice:

    E senza Villa, purtroppo nascono mostri come questo:

    https://shop.sergiobonelli.it/tex/2020/08/04/albo/la-frustata-1008551/

    La più brutta copertina di Tex da anni! Come è potuta nascere? Se andate a vedere i thread di anteprima, Mario Milano ha disegnato SEPARATAMENTE tutti gli elementi. Aveva disegnato Tex a cavallo con la ragazza, da solo. Niente arco alle spalle niente mesa, niente avvoltoi, niente pistolero in primo piano. Probabilmente qualcosa si pensava di mischiarlo da subito (forse la prima idea era di mettere solo Tex e il pistolero in foreground). Forse. Chi lo sa? Ma qualcuno, ad un certo punto, ha pensato che era meglio metterci un muro con un arco in muratura. E poi una mesa, dietro. E poi gli avvoltoi, sopra.  oltre al titolo (che dimostra una volta per tutte che le scritte era meglio farle a mano, non con il computer), i nomi degli autori, il logo di Tex, il logo della Sergio Bonelli editore, etc etc.

     

    Ho detto che era la peggiore da anni? No, scusate, dimenticavo questa:

    https://shop.sergiobonelli.it/tex/2018/12/21/albo/l-uomo-dalle-pistole-d-oro-1004060/

     

    Boh, io direi che Villa bisogna tenerselo stretto, e magari piuttosto sbrigarsi ad assumere un grafico più bravo...

    Ti dico la verità, a me piace se inquadrata nella collana di cui fa parte. Nella mensile per me sarebbe bocciata ma sul cartonato fa il suo porco effetto. L'unica cosa che mi triggera è l'angolino di Tex che mi va a coprire il portale. Tutto sommato la tua critica ai grafici è giustificata!!!

    La copertina di Guero semplicemente non riesce a unire i due disegni distinti. Se togliessimo la parte inferiore sarebbe una bellissima copertina, semplice e di impatto ma non sarebbe più una copertina di Tex! 

    Per me la più brutta copertina di SEMPRE rimane questa:

    Minaccia nelle tenebre e altre storie - Color Tex 8

     

    Non so voi ma i Color Tex li ritengo tutti molto belli. Togliendo l'abominio qui sopra, la grande pecca della collana è un logo esageratamente grosso e pacchiano...

    <span style="color:red">3 ore fa</span>, pecos dice:

    3) La colorazione. Probabilmente ha ragione @Dix Leroy, la colorazione "classica" a cui siamo abituati è fondamentale per la riconoscibilità di Tex nell'espositore dell'edicola. Però trovo che tale colorazione sia perfetta per le copertine di Galep - con pochi dettagli che così risaltano ancora di più, e sfondi spesso monocromatici - e che penalizzi invece quelle di Villa, molto più ricche e in cui il più delle volte gli sfondi sono comunque riempiti di dettagli, mai vuote come in Galep. E forse è questo che fa la differenza quando si parla di visibilità in edicola: non tanto la colorazione, quanto l'avere una copertina piena di dettagli di fianco ad una in cui un paio di elementi si stagliano con decisione e colpiscono l'osservatore.

    I disegni con colori originali di Villa sono un'altra storia rispetto a quelle ricolorate, una gioia per gli occhi. Non è un caso che tra le copertine di Villa che più mi sono piaciute negli ultimi anni, ci sono queste, che sono veri capolavori (e che non credo fossero poco visibili in edicola...):

    Condivido... L'uso del color pastello molto acceso e di impatto visivo stava molto bene sulla vecchia guardia di copertinisti. E diciamocelo, il colore all'epoca era un elemento fondamentale tanto della grafica quanto della moda. Oggi, indipendentemente dalle capacità del disegnatore, un colore piatto fa letteralmente pena! Ritengo che la sfumatura di colore debba essere la base per ogni copertina contemporanea, la cosa ovviamente riduce la saturazione dei colori in alcuni punti e l'impatto visivo è molto più conciliante e realistico. Non è più il momento di avere i colori piatti e accecanti a meno che non ci sia la specifica intenzione di ricalcare una grafica e un mondo che, piaccia o non piaccia, oggi è diverso.

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  15. Personalmente ho votato "Buono" perchè ritengo che il roster di autori di cui si è circondato Boselli nell'ultima decade sia tutto sommato valido e ha visto anche ottime sceneggiature. Anche le nuove serie hanno aiutato molto a testare l'attendibilità di nuove penne perciò credo che dal futuro non ci sia nulla di cui preoccuparsi. Mediamente le sceneggiature non boselliane sono mediamente più diluite e meno avvincenti però nulla che non si possa migliorare o inquadrare perfettamente.

    Detto questo trovo strano il pessimismo evidenziato dal sondaggio: tutto sommato Ruju se ne è uscito con ottime storie (spesso penalizzate da una foliazione errata della storia), Nizzi è oramai l'usato sicuro che difficilmente spiccherà ancora ma che è sempre un piacere leggere, Manfredi non è un cattivo scrittore e secondo me Boselli farebbe bene a puntare su di lui, Rauch e Zamberletti sono nella giusta direzione per fare ancora meglio. Giusfredi, apparso sull'ultimo cartonato, non mi è dipiaciuto e sarebbe interessante leggerlo ancora...

    L'unico che non vedo bene è il povero Faraci che proprio non ha capito Tex, secondo me. 

    Il 10/3/2021 at 17:19, ymalpas dice:

    Per arrivare a una conclusione e rispondere al sondaggio: se non ci fosse Boselli la serie di Tex sarebbe letteralmente attaccata alla canna del gas.

    Assolutamente si ma è una cosa che Tex ha già vissuto con GLB e, per certi versi, anche con Nizzi. L'importanza di Boselli non si contesta e obiettivamente senza di lui Tex non sarebbe neppure soppravvissuto al suo 50esimo anniversario, o forse lo avrebbe superato di un lustro. Detto ciò, secondo me il roster di autori che sta analizzando il Boss ha del grande potenziale e non necessariamente serve un successore così tanto prolifico ed estroso quanto lo è l'attuale curatore. Anche dal punto di vista dei disegnatori, che non so se li scelga direttamente Boselli ma di certo questi ci mette becco, ha un'elevata qualità. 

  16. <span style="color:red;">18 ore fa</span>, Poe dice:

    E' una risposta un po' vaga e semplicistica, a mio parere. 

    Ed è proprio questa la ragione per cui 2 anni fa ho aperto la discussione... :P

    <span style="color:red;">18 ore fa</span>, Poe dice:

    Nonostante tu dica di non averne una visione lineare o unidirezionale, mi sembra che poi alla fine metti molto in secondo piano i regressi e i danni che il cosiddetto progresso porta con sé, e che spesso sono maggiori dei miglioramenti effettivi. 

    Comprendo la puntualizzazione ed effettivamente il mio dicorso può trarre in inganno. Ciò che ho più volte espresso è che i newsgroup e i forumfree (o comunque liberi) non avevano/hanno una funzione prettamente commerciale. Facebook, Twitter, TikTok ecc. invece sono delle aziende con fini di lucro e non c'è da stupirsi se questi ultimi hanno appunto obiettivi improntati al guadagno. Per questa ragione per me Facebook fra tutti non è una involuzione rispetto ad un forum semplicemente perchè non penso ci sia un rapporto, diretto o indiretto che sia, tra le due piattaforme. Se vai a rileggerti i miei messaggi più volte parlo di MSN e MySpece in confronto ai social network attuali perchè 15 anni fa erano queste due aziende che puntavano al pubblico generalista ed erano le due aziende informatiche in ambito social più influenti e più remunerative. 

    <span style="color:red;">18 ore fa</span>, Poe dice:

    Che la tecnica ci abbia aperto mondi meravigliosi dalle possibilità infinite, come dici tu, è vero, ma ha anche aperto abissi disastrosi su cui siamo già affacciati. Non voglio fare l'apocalittico (né rimpiangere un mitico passato), ma riuscire ad essere ottimisti sull'evoluzione della tecnica e della comunicazione oggi, in piena epidemia mondiale, con un collasso ambientale e un riscaldamento globale già in corso e con una comunicazione totalmente impazzita (di quante str...ate siamo sommersi ogni minuto!) è veramente ammirevole. Scusate l'OT...

    Rispetto la tua opinione e il tuo modo pacato per esprimerla perciò non penso tu debba recriminarti nulla. E non sei neppure OT quindi easy.

    Comunque sia, non penso che il mondo attuale sia tutto rose e fiori, anzi, ma reputo corretto tanto criticare i difetti quanto elogiare i pregi di una comunicazione ben diversa rispetto a qualche tempo fa. Le fake news sono un problema oggettivo e le criticità preoccupanti ipotizzabili in un prossimo futuro ci sono, l'ho io stesso affermato, ma penso che la colpa non stia nel mezzo (sono aziende, è utopistico sperare che si comportino in maniera diversa) quanto in una gran parte di utenti totalmente ignoranti e in balia di ciò che capita loro. Ti assicuro che i 20enni e i 30enni, avendo conoscenza direttissima, sono ben più che pronti a contrastare le criticità che potrebbero nascere in futuro dall'utilizzo incontrollato di internet. Purtroppo non riesco ancora a dirlo per le fasce giovanissime e gli ultra 40enni. E questo mio ragionamento di fondo prescinde assolutamente dalla capacità di programmare o di visualizzare storicamente ciò che oggi abbiamo.

    On 27/1/2021 at 08:06, Grande Tex dice:

    e cosa ci trovi di strano?si cerca di fare i soldi, niente di male

    La cosa può trovarci d'accordo come non trovarci d'accordo ma non c'è nulla di strano! Io non ho mai visto nessuno scandalizzarsi perchè obbligato a pagare il pane dal panettiere, tutti lo preferiremmo gratis ma le preferenze personali sono spesso ben differenti dalla realtà che ci circonda.

    Il problema che ha creato Facebook è semplicemente una questione di supremazia che falsa il libero mercato, ma anche questo aspetto non è nuovo al mondo commerciale. Un mondo senza immense aziende che smuovono miliardi sarebbe molto più bello ma finchè questa risulta la realtà si può far poco. Certo, si può fare una rivoluzione ma dubito che ci sarebbero dietro valori veramente alti, c'è invece il rischio che si possa ricondurre tutto a "non voglio dar soldi a Facebook". Sono convinto che se chi si lamenta della compravendita di dati ricevesse una parte del guadagno non si attaccherebbe morbosamente a meccanismi che esistono nella società da secoli!

  17. Premetto che ho letto solo ora il tuo messaggio perchè dovuto dare un esame e non avevo il tempo tecnico per bazzicare il forum. 

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    1) @JohnnyColt il mio riferirmi alla tua età non voleva essere offensivo, e mi dispiace che l'hai inteso come tale. Non volevo darti dell'ingenuo o fare la solita stantia filippica contro i "ggiovani".

    Mi scuso vivamente con te se ho mal interpretato le tue parole. Sono sommerso quotidianamente da personaggi 50enni che sviscerano quotidianamente sapere dando per scontato che chi le cose non le ha vissute non le sappia. Accantonato questo dubbio passiamo al sodo!

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    Quando siamo giovani non abbiamo la possibilità di comparare la nostra vita con periodi precedenti, dove non eravamo. Ci rivolgiamo dunque alla scuola, ma solo per la storia "molto" passata, e ai media per gli anni immediatamente precedenti. E i media descrivono sempre qualunque innovazione commerciale come "progresso" e "positiva" (sulle innovazioni sociali invece dipende dal colore politico e dagli interessi di chi li paga...). Persino le reclame che puntano al "ritorno al passato" verso cose "più naturali e genuine" fanno riferimento al passato MOLTO passato, mentre dicono peste e corna del passato prossimo, pieno di plastiche e pesticidi...

    Immersi in clima culturale che ci dice che il nuovo è sempre bello, se fa guadagnare gli sponsor, il giudizio e il confronto fra "quello che vedo oggi", e "quello che mi hanno raccontato i media" sarà sempre sbilanciato va favore del nuovo. E a differenza dell'estremo opposto (quello di chiudersi in casa dicendo che tutto il nuovo fa schifo, che è un atteggiamento che uno sceglie), non è una scelta cosciente, ma un effetto che più o meno subiamo tutti (e per questo non volevo offenderti). Lo subiamo tanto che PERSINO LA MEMORIA DELLE COSE CHE ABBIAMO VISSUTO può essere sovrascritta dai "falsi ricordi" che tutti ci dicono tutti i giorni (e uno dei pericoli dei social network è che creano bolle dove questo effetto si amplifica fino a creare veri e propri fanatici infoiati e tossicodipendenti della loro stessa rabbia, sempre alla ricerca di qualcosa per cui indignarsi e avere un'altra "dose", come descriveva efficacemente Mister P)

    Sono convinto che si debba bilanciare le due istanze: il nuovo non è per forza di cose bello perchè nuovo e il vecchio (remoto o prossimo che sia) non è per forza di cose migliore del nuovo. Il discorso che fai vede due passati che mentalmente esistono ma che sono estremamente personali, o per lo meno legati ad una specifica generazione. Se per me MSN è un passato prossimo (in quanto vissuto 15 anni fa) e Pong è passato remoto (in quanto elemento mai vissuto) per una persona nata negli anni '60 ciò che per me è prossimo è ascrivibile in un indefinito "periodo recente" e ciò che per me può essere Pong per lui è un periodo vissuto che mentalmente rimane prossimo. Ora, Come influisce tutto ciò con la percezione di un elemento vissuto/non vissuto? Tu hai vissuto gli albori dell'internet commerciale perciò sei giustamente in grado di fare un confronto tra ciò che era e ciò che è adesso, tirando poi le somme a seconda del tuo attaccamento ad un singolo aspetto. Negli ultimi commenti mi hai ripetuto moltissime volte il termine USENET, termine veramente desueto oggigiorno ma che in te suscita ancora emozioni o sensazioni molto forti mentre per me non è altro che uno dei passaggi per avere l'attuale internet. Tu sei nato internettamente con i newsgroup, o comunque in quel periodo, ed è fisiologico che per te quel determinato periodo sia di maggior rilievo rispetto ad un mondo attuale che vedi in picchiata. Io posso applicare lo stesso identico ragionamento slittato di qualche decina d'anni ma non sarei obiettivo. Ritengo che sia sempre obbligatorio rivalutare i propri ricordi, per forza di cose personali quindi falsati dalla soggettività, con le verie somme oggettive che solo a posteriori si possono tirare. Faccio un esempio: anni '30, una famiglia dell'alta borghesia romana non può che vedere di buon occhio la società italiana perchè per loro i soldi giravano, i diritti c'erano e la scienza aveva obiettivamente migliorato la vita quotidiana. Il risvolto della medaglia però è rappresentato da quella grandissima fetta di popolazione la cui condizione socioeconomica non era in quel momento favorevole. Un operaio degli anni '30 forse forse non stava poi così bene come l'uomo dell'alta borghesia con l'Alfa 8C 2900 e lo chaffeur NEGRO ai propri servigi. Il tempo ha poi deciso che in quel preciso momento storico esistevano alcuni pro ma obiettivamente i contro erano maggiori (individuando l'intera popolazione). Ora, lungi da me associare le due cose però questo ti fa capire come la memoria storica è sempre falsata da molti fattori e sarebbe buona cosa utilizzare i ricordi piacevoli provenienti dal vissuto riconoscendo però il brutto che di fatto esiste sempre e comunque. 

    Parlo esclusivamente di social network ma questo ragionamento si può applicare praticamente ad ogni aspetto della nostra vita.

    Tutto questo soliloquio serve a dirti che secondo me che nel confronto che attui tra il '95 e oggi il risultato è falsato perchè non contempli ciò oggi rappresentano a livello sociale ed economico Facebook, Instagram e TikTok. 

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    2) Nei tuoi post, mischi in un unico calderone l'innovazione scientifica, tecnologia, e...   l'uscita di un nuovo modello. le scelte creative e sociali. La scelta di abbandonare la corsa allo spazio negli anni 70-80, essendo "nuova", era "innovativa" rispetto al programma Apollo? La scelta di ridurre drasticamente il numero dei posti letto negli ultimi anni, per "risparmiare", rappresenta un innovazione e un progresso?

    Come fai a mischiare, in un unico informe calderone, l'arrivo di processori più veloci, hard disk più capienti, connessioni sempre più economiche....  e il vendere i dati degli utenti?

    E in ogni caso, "le cose nuove sono sempre meglio."...  PER CHI?  Raramente al mondo c'è qualcosa di meglio "per tutti" (il vaccino contro il vaiolo ha probabilmente tolto il lavoro ad un sacco di stregoni di campagna che vendevano talismani anti contagio), al massimo puoi sperare che migliori la vita a tanti facendo il minimo danno a pochi, e anche questo è spesso utopico. Ma a parte questo...  mi pare che vedi il progresso come una freccia IN UN UNICA DIREZIONE. Come un binario già tracciato, che seguiamo a diverse velocità in base a quanto facciamo resistenza. Ma non è così, se avessimo speso più soldi in ricerche mediche sui coronavirus (noti ormi da decenni, ma pochissimo studiati perchè non rendevano. In particolare, non è stato mai prodotto in precedenza nè studiato un vaccino per un coronavirus perchè le malattie precedenti erano, o poco gravi, o tanto gravi che uccidevano i pochi contagiati senza provocare pandemie. Gli scienziati ci avvertivano da decenni che prima o poi ne sarebbe arrivato uno più cattivo. Ma studiarli non rendeva abbastanza soldi). Se la ricerca fosse stata diretta in quella direzione invece che per la produzione di nuove creme antirughe, dici che il progresso e la storia avrebbero seguito lo stesso corso?

    Oggi il progresso ci ha dato hard disk più capienti e processori più veloci. Avremmo potuto usarli per produrre computer portatili fatti come quelli da tavolo, controllati dagli utenti. Purtroppo la strada l'ha indicata la Apple, che da sempre guadagna su macchine chiuse e software proprietario, e ci hanno dato gli smartphone, che non sono nemmeno "nostri" del tutto, e hanno dato alle aziende costruttrici e a quelle che forniscono il software un potere su di noi che quelle che producevano PC si sognavano.  Era obbligatorio per il progresso? Era l'unica strada? O c'erano altre strade che non rappresentavano un simile REGRESSO nel rapporto con i nostri computer?

     

     Ti sbagli, non mischio questi aspetti tra loro per la sola ragione che ragionando a posteriori si riesce a capire cosa sia stata veramente innovazione e cosa in realtà si potrebbe definire una bolla temporanea. Il discorso che facevo circa la vendita dei dati o comunque l'uso commerciale di internet è fine a sè stesso perchè si limita ad attestare un qualcosa che si deve dare per scontato. Tu ti sei mai fatto paturnie se, dopo aver acquistato un miccone dal panettiere, questo dicesse dal barbiere il numero dei micconi venduti in un mese? E se il panettiere avesse venduto l'informazione ad un giornale? Nessuno è veramente interessato se a te piacciono i calzini verdi o i collant neri, chi paga per avere altrui informazioni è interessato alla massa e da questa massa attua le proprie scelte produttive o di marketing. E questa cosa la si faceva anche prima dell'avvento di internet o dei social network. Se su un Quattroruote del '73 leggi "si stima che entro due anni si venderanno più macchine a sei cilindri" vuol dire che qualcuno ha ottenuto queste informazioni e che queste informazioni sono state utilizzate in diversi modi da diverse persone/aziende. Cambiamo ancora esempio. A te darebbe fastidio se una casa di moda ti chiedesse per strada i tuoi gusti in fatto di colori? Magari sì, magari no... sta a te decidere se rispondere o meno. Allo stesso modo sta a te se accettare o meno il regolamento di Facebook. Non cambia nulla! 

    Chiuso il discorso commercializzazione dei dati online ti dico che sei tu che ora fai i mischioni! Non ho mai detto che il progresso sia una linea unidirezionale, trovami nel caso quando e come, e sono daccordo con te che sono le scelte che la società fa a determinare il futuro. Detto ciò ciò che continui a criticare verso internet è un'enorme farsa! Posto che non sappiamo cosa avrebbe portato un passato diverso, oggi si può dire che la tecnica sempre più veloce e miniaturizzata ci abbia aperto mondi di vita molto differenti e possibilità sociali, economiche e prettamente tecniche quasi infinite. A tal proposito, come tassello di questa linea evolutiva che tu evidenzi, inserisci Apple. Per te Apple avrebbe portato un mondo tecnologico chiuso, autoalimentato e contenitivo. Da un punto di certo ha portato ad un mondo informatico chiuso ma questo modello non lo ha mai esteso a nessuno sennò non esisterebbero gli opensource, non esisterebbero le mod Hardware e software amatoriali, non esisterebbero le case che implementano nei loro codici sorgente aperture apposite per i programmatori. Anche se per un utente medio sembra di fatto di vivere in un mondo chiuso alla Apple in realtà l'80% di ciò che tendenzialmente è usufruibile è modificabile legalmente, hackerabile illegalmente e personalizzabile a proprio piacimento. Il mercato inoltre non è chiuso e, anche se presenta barriere all'ingresso spesso proibitive, permette potenzialmente a chiunque di farsi il proprio SO, il proprio social network, il proprio browser ecc. ecc. Se l'intero mondo informatico fosse basato sulle meccaniche di Apple non esisterebbe evoluzione tecnologica perchè si abbasserebbe lo standard produttivo, la ricerca sarebbe quasi azzerata e il prodotto sarebbe sempre uguale a sé stesso! Il lato positivo delle meccaniche Apple? Che tutto funziona a meraviglia anche dopo anni mentre un software opensource devi aggiornarlo ogni settimana sennò il sistema ti va in conflitto con altri millemila parametri. Come ho detto prima non esistono cose esclusivamente belle o esclusivamente brutte!

    In quanto al regresso da te citato sono d'accordo e ribadiscocome  una persona che conosce non possa mai diventare una persona succube. Se i computer sono diventati negli anni sempre più facili è per avvicinarli alla massa. Se la massa poi non conosce ciò che usa non è colpa del prodotto, è colpa dei fattori che hanno permesso un'utenza ignorante. Mi sto ancora una volta ripetendo!

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    Il progresso tecnologico ci dà i mezzi. COME li usiamo, anche se cercano si "vendercela" nella reclame come "progresso" (il nuovo modello è sempre superiore! Come la Duna era meglio della Uno! Come Avatar the last airbender era meglio quello nuovo, al cinema, non in TV, e come il remake di Ghostbusters è meglio dell'originale!), è sempre una SCELTA. Una scelta basata soprattutto su considerazioni commerciali.

    Nessuno ha mai detto che il nuovo sia per forza meglio del vecchio!!! Nessuno spaccia il nuovo sempre e solo come progresso!!! La pubblicità in primis... Le meccaniche pubblicitarie funzionano a campioni. Lo hai detto tu stesso, spesso si vedono immagini idealizzate di tempi andati a dimostrazione di come al marketing non freghi nulla se il nuovo sia progresso o regresso! Nella pubblicità contano i numeri e se per veicolare un messaggio promozionale si dovrà passare dalla parola progresso si passerà da progresso, in caso contrario si passerà dalla parola regresso.

    Al lato pratico la Duna è progresso rispetto alla Uno? Sì perchè si tratta DELLA STESSA IDENTICA VETTURA con uno spazio maggiorato. Poi, che la clientela nel tempo abbia decretato come il terzo volume fosse trascurabile dimostra come la gente preferisca l'apparenza alla concretezza. Ed è la stessa identica ragione per cui la gente oggi acquista Suv grandi all'esterno con spazi angusti all'interno... 

    Ripeto come le considerazioni commerciali non valgono niente per definire un progresso o un regresso. Se poi la popolazione è così stupida da non riuscire a collegare le sinapsi è un problema che non ho intenzione di affrontare in questo momento. 

    Continui con i tuoi mischioni. Il marketing segue delle regole che ne io ne te possiamo modificare.

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    L'uomo si è evoluto? È diventato una nuova specie, che comunica in modo diverso, e tutto quello che sappiamo da secoli sulla comunicazione non vale più? Acciderboli!  :laugh:

    A livello antropologico non si è evoluto se non in minima percentuale. A livello comunicativo sfido chiunque a dire che la società non si sia evoluta negli ultimi 100 anni!

    Grazie a Whattsapp, per esempio, qualche sera fa sono stato al telefono 4 ore con un mio amico che vive a Las Vegas e ho pagato 0. Andando indietro di 10 anni avrei chiamato a cifre consistenti ma avrei potuto ovviare tramite chat (di quale social non importa). Continuiamo, 20 anni fa avrrei dovuto pagare cifre oggi folli anche solo per lo scatto alla risposta e di certo non avrei parlato 4 ore. Per lo meno 20 anni fa avrei potuto farlo in strada o sdraiato sul letto. Andando indietro, negli anni '80 avrei potuto fare questa telefonata? Ovvio ma avrei dovuto seguire una serie di procedure, che poi alcune si sono comunque mantenute anche in tempi recenti, che mi avrebbero fatto desistere dal chiamare 4 ore. E ancora negli anni '80 sarebbe stato difficile parlare se non attaccato alla cornetta. Anni '50? Stessi meccanismi degli anni '80 ma più intricati e più costosi. Anni '10? Avrei fatto prima a mandare una lettera o un telegramma sperando che questi arivassero. Non diciamo idiozie! L'uomo a livello comunicativo si è evoluto in maniera impressionante, se poi qualcuni si sente ancora affascinato a comunicare esclusivamente con il telegrafo è una sua opinione che però contrasta con ciò che a posteriori è. E l'uomo volente o nolente, grazie al mutamento dei mezzi di comunicazione, ha mutato il proprio modo di comunicare. Una stupidaggine, le odiose e idiote abbreviazioni nate con la prima messaggistica cellulare erano dovute a un numero ristretto di caratteri utilizzabili. La cosa è entrata poi nel modo comune e, modificata ulteriormente, è arrivata a noi. Quotidianamente poi comunichiamo per immagini, anche a voce. Fino a pochi decenni fa non si poteva e nessuno avrebbe usato come intercalare STONKS! 

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    3) Il "progresso" nei social ha fatto una frenata, e ha sterzato nella direzione opposta. Quando si sono accorti che NON comunicare rendeva di più...

    C'è una cosa che osservavo una volta, quando andavo in discoteca. Le discoteche che guadagnavano di più, le più affollate, non erano quelle dove riuscivi a parlare meglio (certo, magari per molti versi il rapporto causa-effetto era l'opposto, non riuscivi a parlare se era molto affollata, ma non era l'unico fattore in gioco...). In generale, se nei "locali di tendenza" (che evitavo come la peste) andavano quelli "alla moda" a sfoggiare quanto erano di tendenza e al massimo a caccia di sniffate e trombate occasionali, nella maggior parte dei locali la gente "normale" ci andava per conoscere ragazze, uscirci, e magari mettercisi insieme... e poi smettere di andare in discoteca! :lol:

    Quindi, per "fideizzare" i clienti, la discoteca doveva farti vedere (e solo vedere) un sacco di belle ragazze...  e poi renderti praticamente impossibile il comunicare con loro!  :laughing:

    Inutile dire che questo esempio di vita mi è stato molto utile anni dopo per riconoscere al volo certi meccanismi usati dai social per OSTACOLARE la comunicazione...

    Scusa la domanda, ma ti accorgi solo ora che esistono luoghi che non sono fatti per parlare ma hanno altre vocazioni? Tu hai fatto l'esempio della discoteca ma posso assicurarti che vociare ad ogni minuto alla scala durante un'opera lirica non fa di te un soggetto illuminato antisistema. Poi, sono d'accordo che la discoteca o il teatro lucrano maggiormente seguendo la propria vocazione ma per me è giusto così. Per fortuna il mondo non è fatto da sole sale congressi o confessionali!!! Ad ogni luogo una sua funzione...

     

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    Come ho già detto, nei primi anni del 2000 io erano già dieci anni che frequentavo diversi tipi di "aggregazioni per discussioni" in rete, dalle vecchie BBS e Fidonet, a usenet, ai primi Forum, alle Mailing List (qualcuno se le ricorda?), i blog, etc.

    Avevano in generale una cosa in comune: nessuno poteva guadagnarci niente! Come temo sappiano bene quelli che pagano le spese di questo forum, per come sono costruiti questi tipi di gruppi di discussione, con accesso pubblico, sono cose su cui vai in perdita, e che fai per passione. Ai tempi provarono con gruppi e forum a pagamento, o con inserzioni pubblicitarie (che però se troppo invadenti mandano via gli utenti), ma davvero, non c'era modo. Al massimo se avevi utenti altrettanto appassionati al massimo facevi una colletta, ma i soldi di Zuckenberg di sicuro non li facevi.

    Se ti affidi a sistemi che non lucrano è ovvio che nessuno lucri. Se ti affidi volutamente ad una AZIENDA che sottolinea i suoi intenti sei libero di non aderire ai suoi meccanismi. Te lho gia ripetuto migliaia di volte, FACEBOOK E' UN'AZIENDA CHE TI OFFRE UN SERVIZIO. Un macellaio di vende la carne in cambio di una somma di denaro. Un idraulico ti vende un servizio in cambio di denaro. YouTube ti vende video in cambio di click, il click verrà convertito in denaro. Facebook ti vende un sistema di messaggistica (semplificando) in cambio di un utilizzo STATISTICO dei tuoi movimenti che verrà convertito in denaro. UNA AZIENDA CREA PROFITTO, SIA ESSA FACEBOOK O LA SALUMERIA SOTTO CASA! Non mi sembra così complicato da capire... E il fatto che ancora non si sia capito dimostra come alcune fasce di popolazioni non abbiano minimamente compreso internet!

    Per intenderci, l'inserzione pubblicitarià online è soggetta alle stesse meccaniche di qualsiasi inserzione su giornali o cartelloni...

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    Questo ambienta "non commerciale" ha portato ad UN CERTO TIPO DI IDEA DI "PROGRESSO". Visto che all'epoca ero molto interessato alla cosa, ho seguito per anni articoli, studi, ricerche, su quali mezzi software e sociali potessero migliorare l'ambiente e far funzionare meglio i forum o altri, nuovi metodi di aggregazione.

    Alla fine, anche se una soluzione definitiva al problema non si è mai trovata, si sono trovate molte indicazioni.. che andavano TUTTE all'opposto di quello che fece poi Facebook!

    Per anni, c'è stata sì quell'evoluzione tecnologica di cui parli: i forum stessi sarebbero stati impensabili senza essere sempre connessi (cosa possibile alla maggior parte degli utenti solo con l'arrivo delle linee ADSL), e a parte l'evoluzione tecnologica, anche il software si evolveva aggiungendo sempre nuove funzioni utili (anche i newsreader per Usenet che vedevi nel 2000 erano molto diversi da quelli che vedevi nel 1994...)

    Facebook ha BLOCCATO questa evoluzione!

    Come ha fatto? inserendo un paradigma diverso. I tentativi precedenti di fare i soldi con le discussioni fallivano perchè, come priorità, avevano la discussione, il facilitarla, non il "fare i soldi".

    Facebook ha avuto origini molto modeste, ed è rapidamente cresciuto poi, quindi probabilmente non subito, ma presto, hanno avuto "l'idea geniale": vendere NON AGLI utenti, ma vendere GLI utenti. Prendergli più informazioni possibile, e vendere a caro prezzo ai pubblicitari non un misero banner in un angolo, ma i dati personali di un sacco di gente, oltre all'indirizzarli, come bestiame, verso i siti che li pagavano di più...

    Nel momento in cui si è capito QUANTI soldi faceva Facebook (e non ha iniziato a farne tanti fino all'arrivo degli smartphone, il boom di Facebook non è stato immediato), l'interesse per "come facciamo a creare gruppi migliori per una discussione costruttiva" è totalmente cessato. Sono scomparsi gli articoli, sono scomparsi gli studi. Come nella corsa all'oro in California, sono tutti impazziti dietro all'odore dell'oro, e hanno iniziato a studiare "come si può spremere ancora più informazioni e quindi ancora più soldi?"

    E TUTTI i nuovi social network, hanno lo stesso obiettivo: fare soldi.

    Le ricerche si sono indirizzate su come far stare più tempo un utente su una pagina commerciale, su come fare per fargli fornire informazioni (chi ha inventato la moda dei selfie è un genio del male, ha convinto miliardi di persone a mettere online la propria foto segnaletica insieme a quella di tutta la famiglia e insieme a tutti i loro dati su dove, come e quando la foto è stata presa...), su come spingerlo a cliccare, e hanno dimostrato che l'emozione che più era "monetizzabile" non era la comprensione o l'affetto, ma... la rabbia. L'indignazione. Che addirittura provocava dipendenza come una droga. Milioni e milioni di drogati che ogni giorno devono indignarsi per qualcosa...

    Internet è un ambiente commerciale. E lo è sempre stato... Facebook non ha interrotto nulla, nè i meccanismi commerciali nè il modo di presentarsi al mercato. Come ho già detto, Facebook fallirà perchè arriverà un momento in cui sarà anacronistico esattamente come MSN e altre realda oggigiorno sparite. L'esegesi di come sia cresciuto FB l'ho già fatta e ho già dimostrato che internet è nato con uno stampo commerciale dal primo momento in cui è nato il .com! Tutta la pappardella che hai fatto mostra una rappresentazione molto personale del mondo di internet che VOLUTAMENTE dimentica che le dinamiche di internet si sono inizialmente basate sulle dinamiche commerciali reali e che le successive innovazioni sono

    modifiche naturalmente basate su un bacino di utenza importante. Se ci si stupisce che un qualcosa di apparentemente gratis non è in realtà gratuito il discorso si può chiudere qui. E' un assioma tanto semplice che mi sembra assurdo sia difficile da capire. Facebook è una azienda e deve produrre utili. Se ti offre l'utilizzo gratuito non è per beneficienza ma perchè i tuoi movimenti chi portano un guadagno. Se tu mi associ una azienda ad un software opensource è come dire che l'auto è meglio della barca perchè ha le ruote e puoi usarla su strada. Tu vedi i social network attuali come dei software senza proprietà, non lo sono... Pure MSN lucrava! Pure MySpace lucrava! Nessuna azienda esiste per fare beneficienza a te! 

    Cita

    Non è "dimostrato" che fa danni? Guarda il fumo degli incendi nelle città americane, da dove credi che provenga? Il fatto di non essere iscritto a Facebook ti salva dal vederti la vetrina sfasciata?

    Che cosa c'entra questa frase buttata lì a casaccio? Nulla!

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    Il dipingere tutto questo come un "progresso" lineare, ignorando totalmente il piccolo dettaglio che c'è stato un deciso cambiamento di direzione, con questo "progresso" che andava a nord poi ha fatto un inversione e U in autostrada e ha sgommato verso sud, non è un falsare la storia? (certo che, se questa storia non l'hai vissuta e l'ha letta sui libri, o peggio ancora, in un video su facebook, forse l'hai sentita raccontare diversamente... e torniamo al punto 1...)

    Ti do' una news. Stai dicendo tutto tu... E' innegabile oramai come tu non legga i miei messaggi... Leggiti il punto 1!

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    Anche sulla conoscenza informatica, "l'alfabetizzazione" degli utenti, sono stati fatti studi, e sono drammatici. Per tutti gli anni 90 si è avuto un aumento della conoscenza di questi temi fra i giovani (l'immagine, ormai entrata nell'immaginario comune, del ragazzino che da giovanissimo hackera qualunque cosa mentre il papà non sa accendere un computer...). Beh, quell'immagine è obsoleta, e va sostituita con una nuova e diversa immagine: non più il ragazzino hacker, ma la ragazzina che sculetta su TikTok. Risulta che i giovanissimi, oggi, cresciuti con lo smarphone...  sono molto più "ignoranti" su qualunque aspetto "sotto il cofano" del loro computer di quanto lo siano i loro nonni.  "Sanno usare lo smartphone" nel senso che sanno usare le icone giuste, e accenderlo, a scaricare un sacco di virus senza avere la minima idea di quello che sta facendo, ma se lo metti di fronte ad un computer vero... ti dice "come fai a mettertelo in tasca? Li fa i selfie?"

    L'assoluta ignoranza informatica dei nuovissimi utenti sui social è catastrofica. In tutti i tuoi post parli di alfabetizzare gli utenti come soluzione di ogni male (quando se ci provi, gli utenti te li frega un altro social network che non li fa fare tanta fatica...), e non vedi come i social stanno avendo l'effetto opposto?

    Le argomentazioni un tanto al chilo non mi piacciono e non condivido le tue sentenze. Vedremo da 10/15 anni se nella storia di internet saranno stati più d'impatto sociale i social network attuali o i vari newsgroup. Per gli altri argomenti trattati ne ho già parlato. 

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    Il motivo per cui le truffe informatiche puntano ai cinquantenni?  Perchè sono quelli che hanno i soldi. Quanti soldi pensi di rubare ad una ragazzina di 13 anni? Alle ragazzine di 13 anni, fanno ALTRI tipi di inganni, puntando ad un altro tipo di "bottino", molto più pericoloso...  e anche qui, i dati ti smentiscono: pensi davvero che ci siano più casi di cinquantenni che mandano i loro risparmi in Nigeria, dei casi di ragazzini insidiati da pedofili e altri predatori? O dei casi di revenge porn? O, per andare più sulla (squallida) attualità piuttosto che sui casi eclatanti, quello di ragazzine spinte (o costrette) a filmarsi per altri?

    E' una delle motivazioni, indubbiamente ma non è di certo l'unica!

    E anche qui mischi cose per tirare l'acqua al tuo mulino:

    • Ho identificato le giovanissime utenze come a rischio di truffa tanto quanto gli ultra 40enni. Rileggiti i miei messaggi.
    • IL revenge porn non è truffa!
    • I pedofili non truffano!
    • Chi sfrutta le ragazzine a filmarsi non sta truffando!

    Si parla di altri illeciti che nulla centrano con le truffe a cui io facevo riferimento. Se hai mal frainteso me ne scuso...

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    TU STESSO hai creato questo thread lamentandoti della superficialità delle pagine Facebook su Tex, e chiedendoti come mai il livello delle discussioni qui è molto superiore.

    Ti sono state date un sacco di risposte, un po' tutte concordanti sul fatto che la discussione fruttuosa non avviene per magia in ogni luogo: ha bisogno di certi spazi, una certa tranquillità, certe regole, e che Facebook attivamente scoraggia il tipo di discussioni presenti qui, incoraggiando invece la superficialità.

    Sono ben poche le risposte coerenti davvero con la mia domanda. Ma tanto oramai mi sono rassegnato, non ho più voglia di ripetermi per l'ennesima volta. Grazie per le risposte!

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    "il progresso" dice che Facebook per le discussioni dovrebbe essere superiore.

    Mai detto ma OK!

    On 27/1/2021 at 06:13, Diablero dice:

    Allora, se è così...  come rispondi alla tua stessa domanda? Diamo la colpa agli elfi, a Cthulhu, o cambi la domanda in "come mai le discussioni su facebook sono molto più approfondite e interessanti di quelle che ci sono qui?". Perchè quando i fatti e le tue convinzioni non collimano, ci sono solo due strade: o cambi le tue convinzioni, o cambi i fatti...  :laugh:

    La mia risposta? La clientela di facebook è generalista. L'utenza di questo forum è tematica e ne sa di più. Non fare retorica, ti prego... Ho fatto una domanda ben precisa, se tu hai tirato in ballo tutt'altro e io ho fatto l'errore di risponderti non per forza dobbbiamo perpetuare questo condivisio tedio.

    On 27/1/2021 at 08:06, Grande Tex dice:

    Concordo. Credo che, riguardo all ignoranza della gente online, sia cinquantenni che tredicenni siano facile preda di truffe di vario tipo( non ultimo, quelle dei suicidi) , i veri "esperti" sono i ventenni, che dopo un' adolescenza su Internet, qualcosa la sanno per forza.

    Io, personalmente uso moltissimo            ( troppo) Internet, ma non per i social        ( ho Instagram ma lo uso di rado: per esperienza, per la mia generazione, Facebook non è più di moda) . Uso Internet per guardare film degli anni 50 o magari delle serie tv, ma sempre di classe. Quindi mi ritengo perlomeno un po' superiore agli altri;)

    Grande Tex, ho letto davvero troppe argomentazioni improbabili che mischiano la realtà con costrutti mentali molto personali. Ciò che ho appena finito di commentare è la palese dimostrazione che molti utenti usano un qualcosa che non conoscono. Capita, mi spiace di essere stato frainteso.

    Chiudo qui, non rileggo più tutta questa pappardella. Se ci sono errori di battitura o concetti arzigogolati mi scuso ma non ho la minima voglia di perderci altro tempo per riguardarli. Ho scritto questo di getto e non ho più intenzine di tornare su argomenti non congrui alla mia domanda. 

  18. <span style="color:red;">8 minuti fa</span>, virgin dice:

    Secondo me stai sopravvalutando la questione della convinzione, @JohnnyColt. Di che convinzione possiamo parlare di fronte a un tessuto tanto pervasivo da plagiare pressoché chiunque? Un adolescente che mette in vetrina la propria vita su un socialetto oggi non è né più consapevole, né più libero di un adolescente del Duecento che entrava in convento.

    Non ho capito...

    <span style="color:red;">8 minuti fa</span>, virgin dice:

    Questo è proprio il malinteso progressista che si illude di indirizzare le forze della storia e che, a ogni disastro, si autoconvince che con un disastro di proporzioni maggiori riuscirà a migliorare le cose. Ora, di liberazione in liberazione, l'inferno ecologico, morale e antropologico in cui stiamo precipitando è sotto gli occhi.

    Inferno morale? Che cosa è la morale se non una comune visione di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Il giusto e lo sbagliato non sono termini assoluti e non permetterei che gli altri decidessero per me a tal proposito!

    <span style="color:red;">10 minuti fa</span>, virgin dice:

    Il discorso è veramente interessantissimo. Ma di slittamento in slittamento siamo finiti CLAMOROSAMENTE ot, come mio costume :D , quindi suggerisco di continuare via messaggio privato. ;)

    True, anche io sono un asciugone perciò ho portato il discorso in lidi sbagliati. Cchiudo qui, ci sarà modo di parlarne più avani.

  19. Il 26/1/2021 at 12:17, MacParland dice:

    Se uno ha due ore libere è meglio che le passa a leggere un libro o a fare sei video mentre sculetta? Il male che intendo io non è un male fisico, problemi agli occhi, epilessia.....

    Certo se uno gioca a Fortnite 9 ore al giorno avrà problemi di vista o proprio di epilessia. Il male che intendo io è un male mentale, se leggi un libro od un fumetto, bene o male arricchisci le tue competenze o impari vocaboli nuovi.... Ma se passi tutti i giorni davanti a Tik Tok che impari? Acquisisci una conoscenza si tutte le sculettatrici, sai qual è la migliore e chi è la peggiore, ma che impari?

    Sul fatto che esistano passatempi più "educatvi" sono da cc ordo con te ma non per forza gli hobby devono essere costruttivi. Io sono dell'idea che ognuno possa fare ciò che vuole e se queste ragazzine risecono a guadagnare migliaia di dollari su TikTok buon per loro. Comunque il leggere non esclude per forza di cosa i video su TikTok...

    Il 26/1/2021 at 12:17, MacParland dice:

    se uno gioca a Fortnite 9 ore 

    Per giocare 1h a Fortnite qualche rotella fuori posto si deve per forza avere... :lol:

     

    • Triste (0) 1
  20. 12 minuti fa, MacParland dice:

    Però ragionando seriamente Tik Tok, non fa tanto bene alle persone

    12 minuti fa, MacParland dice:

    Non so quanto più mature. C'è di certo gente che si fa pubblicità o avvia imprese su Tik Tok (uno addirittura fa vedere i prodotti che gli arrivano nel suo ristornate. Granchi vivi, gobbetti......), però il 90% dei post sempre sculettate sono.

    Se faccia male è tutto da dimostrare. Il "non fa bene ai giovani" lo sento dall'epoca di MSN e si è sempre rilevato una bolla fritta... Magari sarà il caso di TikTok ma ad oggi non ci scommetterei nulla! Che io comunque non riesca a comprendere come una Charlie D'Amelio (16 anni) possa fatturare 4 milioni di dollari l'anno è una mia colpa dovuta all'età anagrafica ma non per questo penso si debba sentenziare su un social che ha sì spopolato ma che ancora non risulta maturo. Diamo il tempo al tempo, secondo me TikTok o morirà perchè incapace di offrire servizi e stimoli nuovi all'utenza o si ricreerà una base esattamente come hanno fatto Facebook e Instagram.

     

     

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