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Diablero

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Tutto il contenuto pubblicato da Diablero

  1. Diablero

    Tex Willer n°16

    Magari è un po' presto per preoccuparsi, ma tremo un po' all'arrivo di Lilyth... G.L.Bonelli aveva l'idea delle mogli degli eroi come delle "ammazza-avventure", e quindi ha dato a Tex una moglie "perfetta" anche nel...ammazzare qualunque avventura! Nulla di irreparabile in teoria, basta delineare meglio il suo carattere e darle quindi una caratterizzazione meno da Santa Maria Goretti... solo che se lo fai poi hai le orde di texiani tradizionalisti inferociti davanti alla redazione con torce e forconi!
  2. Guarda che il costo non dipende mica dal numero di colori... Anni fa, quando ancora si stampava con le lastre separate dei colori primari, stampare i bicromia costava meno che non stampare in quadricromia (e per questo era molto più diffuso di adesso), ma adesso credo non ci sia più quella differenza... stampare a colori è stampare a colori, non importa quanti ne usi (e il costo del colorista per una testata con la tiratura di Tex Willer è irrilevate, sono pochissimi centesimi a copia...) Semplicemente, a parità di costo (o quasi) hanno scelto di fare un effetto in bicromia che non rovina i disegni sottostanti, a differenza delle normali (e devastanti) colorazioni degli altri speciali...
  3. Letto. E mi è piaciuto molto. Per molti aspetti è una delle storie più "sperimentali" mai fatte per un albo di Tex (e non mi riferisco alla bicromia...), molto più di tante storie velleitarie ma vuote pubblicate nel color. Come sempre, quello che conta è il risultato, le "sperimentazioni" stanno a zero se la storia alla fine non è appassionante. E questa lo è. Concordo con chi dice che la Bonelli attuale sta "spremendo" i lettori di Tex, ma finchè pubblica cose di questo livello, mi faccio spremere volentieri (Tex Willer attualmente per me è la cosa migliore che sta pubblicando la Bonelli. in assoluto). Semmai dovremmo lamentarci degli inutili Color e dei cartonati "alla francese", che con Tex hanno davvero ben poco a che fare e costano tanto . (A proposito di colori, quando avevo letto che questo albo sarebbe stato a colori mi ero preoccupato, per me i colori rovinano le tavole e basta. Ma mi ero fasciato la testa troppo presto e avrei dovuto avere più fiducia nel Bos, l'effetto bicromia sulle storie è carino e soprattutto non "copre" i disegni come gli orrori photoshoppati che vanno di moda adesso...) In mezzo a questo commento largamente positivo, non posso esimermi da fare un piccolo nit-picking (d'altronde, ho una reputazione da mantenere...). VETRI alle finestre? In una capanna sperduta in cima ad una montagna? Chi è andata a comprarli a valle, come li ha trasportati su, e perchè? A quanto ne so all'epoca i vetri erano un lusso anche a valle...
  4. Diablero

    Tex Willer n°16

    Le strane idee che girano ogni tanto fra i lettori di fumetti... perchè mai una serie nuova dovrebbe far chiudere la vecchia? Forse hanno chiuso il Tex mensile quando hanno iniziato a pubblicare i Texoni?
  5. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Tex lo comprano, secondo gli ultimi dati che ho sentito, circa 170.000 acquirenti. A questi possiamo aggiungere un numero imprecisato di persone che comprano magari solo i texoni o i volumi strenna ma non seguono più la serie regolare, e tutta la gente che ha smesso negli ultimi anni ma che potrebbe essere attirata dalla storia disegnata da Villa, che non conterò perché non so quantificarli ma ricordatevi che ci sono. Per esaurire la limited bastavano 699 persone (anche meno se qualcuno ne ha prese più copie per specularci) Aggiungiamoci pure anche la seconda limited, fanno in tutto 1398 persone. Meno dello 0,5% (5 per mille) dei lettori per limited, anche solo considerando la serie regolare mensile. Meno di uno su duecento. Cosa "dimostrerebbe" questo sugli altri 169.000 lettori? Ecco, QUESTI sono dati di fatto, cifre, dati, numeri. Dire "ne hanno venditi settecento, si vede che la maggior parte dei 170.000 lettori l'avrebbe comprato", in quale strano mondo sarebbe un dato di fatto? In realtà, le limited DA SEMPRE interessano ad un numero limitato (appunto...) di lettori, anche se fanno incassare "soldi freschi" subito, a lungo andare allontanano gli altri lettori, che sono la maggioranza, e fanno calare le vendite. (E SI È VISTO NUMEROSE VOLTE, QUESTA È STORIA DEL FUMETTO RAGAZZI!). Quindi è una manovra a breve termine, "prendi i soldi e scappa", che danneggia a lungo termine la diffusione delle testate (negli USA si sono praticamente suicidati con quelle manovre, gli albi Marvel vendono meno del 10% di quello che vendevano trent'anni fa, ma la Marvel è una società per azioni, agli azionisti interessa incassare dividendi SUBITO, poi se fra un po' le vendite crollano chi se ne frega, avranno già venduto le azioni...) ...E uno degli effetti nefasti di quelle limited del menga è che finiamo sempre a parlare di quelle puttanate per feticisti, invece di parlare del volume che si sta trovando senza problemi in tutte le librerie. (Anche questo è abbastanza tipico dell'arrivo delle limited, tutti i lettori non abituati al concetto iniziano ad agitarsi come se fossero ossessionati, man mano che la limited diventa piu rara e aumenta di prezzo tutti parlano di soldi, la bramosia e il "ah, ne avessi comprata una, ora potrei venderla e specularci sopra" la gente le desidera non perchè abbiano nulla in più del volume regolare ma perchè "vale", è l'effetto della "corsa all'oro" che si vede nei film western, con la gente che impazzisce.e si disinteressa di tutto il resto. Anche negli USA andò così. poi alla centesima limited subentrò la noia e il disgusto...). E tutto il resto (la storia, l'effettiva qualità dell'edizione, etc) passa in secondo piano di fronte ai soldi...
  6. Diablero

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    NO! GLI SPIEGONI NO! Non è giusto punire un popolo intero per le colpe di pochi! Provo a "dimostrare" che non occorre aggiungere altri spiegoni, PLEASE! Signori della corte, vi invito a osservare il reperto numero 1: la pagina 3 dell'albo, dove è scritto a chiare lettere ""WYOMING, ALL'INIZIO DELLA PRIMAVERA" Da questo reperto si evince che Kit Carson NON PUÒ aver passato tutto l'inverno con la vedova, infatti questa scritta colloca gli eventi delittuosi a cui assisteremo addirittura a fine marzo, se non addirittura in aprile! Vi invito ora ad osservare il reperto numero 2: la pagina 10 dell'albo, dove è la perfida adescatrice, la lubrica cacciatrice di uomini (uomini che prima impiomba e poi... ) a quantificare quanto tempo dovranno attendere Tex. infatti già nella prima vignetta lei dice "ma ci vorranno GIORNI, se non settimane". Quindi è la stessa donnaccia di malaffare, che qui inizia a insinuare nella mente del povero e implume Carson pensieri strani su "come farà a passare il tempo". Un tempo però misurabile in GIORNI (anche perchè dubitiamo che il povero carson sarebbe sopravvissuto a lungo fra le sue grinfie, vedasi la felicità con cui accoglie Tex più tardi, invece di dirgli "potevi attendere un altro po'"?) Adesso, il reperto numero 3: nella stessa pagina, è lo stesso Carson che, ingenuamente (e non sospettando le dure prove che l'attendono) sottolinea come la donna si sia rifugiata lì prima dell'inverno, e quindi, LEI SÌ, "abbia passato l'inverno da sola", senza vedere anima viva... da qui probabilmente l'espressione da Gatto Silvestro con Titti che Font le disegna in volto in fondo a pagina 10... Reperto numero 4: a fine pagina 10, Carson cerca ancora di sviare l'attenzione parlando di vendette e di assassini... deve aver notato lo sguardo e si sarà reso conto che l'uccellino in gabbia, è lui... questo comunque dimostra che Carson NON STA concupiscendo la Gatta(morta) Silvestra, ma anzi le ricorda il marito! Reperto numero 5: pagina 18. Il povero Carson cerca un po' di isolamento dietro una tenda, ma dopo un intero inverno senza vedere prede, la vedova insiste e lo bracca! Che qui Carson sia solo una povera vittima innocente mi pare più che evidente! Reperto numero 6: pagina 19: da brava adescatrice, la scaltra vedova sa per catturare un uomo, si passa dal suo stomaco! Qui stordisce il povero Carson di manicaretti, fino a intorpidirne la mente di soluto lucida! E quando lui tenta timidamente l'ultima difesa, "sono troppo vecchio", lei con l'espressione di chi ha appena messo in trappola il topo gli dice "non puoi essere più vecchio del mio povero Frank" (e per me i suoi pensieri lubrichi hanno proseguito la frase con un "...e sei il primo uomo che vedo da diversi mesi...") Reperto numero 7: qui inizia la parte che sta venendo usata per accusare il povero Carson di aver tenuto un comportamento disdicevole! Ma la pagina deve essere presa nel suo contesto! In tutta la pagina precedente Carson sfugge, si dichiara troppo vecchio, e qui fa semplicemente un errore: le chiede come ha fatto a conquistarla ("insomma, signora, si ricordi di suo marito e di quanto l'amava!". Quale rubacuori degno di questo nome in quella situazione invece di decantare le lodi della vedova, avrebbe insistito come Carson a ricordarle il legame con il marito? Altro che doppi sensi, qui Carson si sta difendendo strenuamente con tutta la sua abilità dialettica! La risposta della vedova è "raccontandomi le sue imprese". IMPRESE! Non "scappatelle", non "le scopate che faceva in giro", non "quante posizioni del Kamasutra conosceva", ha usato la parola IMPRESE. Signori della giuria, per interpretare questa parola come un riferimento ad exploits sessuali, bisogna che davvero consideriate "la caccia alla fagiana" uno sport competitivo in cui ci si cimenti a battere record come un "impresa"! Ma io mi rifiuto di credere una cosa simile di gentiluomini e gentildonne come voi! Nel seguito della frase, NELLA STESSA FRASE, la perfida tentatrice cita le "esperienze", ingannando il povero Carson che, ferito e intontito dai manicaretti, non si rende conto che lei sta parlando di tutt'altro! Ed è allora che Silvestro agguanta il povero Titti, bloccato dalla neve e ferito, e ormai senza più via di scampo! Notare che, nel frattempo, GLI INSEGUITORI ERANO RIMASTI SUI MONTI. Avevano solo mandato qualcuno a chiamare rinforzi. Ma davvero pensate che abbiano passato SETTIMANE FERMI ACCAMPATI ad attendere il disgelo? Avrebbero finito le provviste in pochi giorni! Reperto numero 8: pagina 33: Carson dice "anch'io rimpiangerò questi giorni". GIORNI. Non "settimane". Insomma, signori della giuria, direi che le prove sono schiaccianti: Kit Carson ha passato solo GIORNI con le vedova, ha cercato di rintuzzare le sue manovre con ogni mezzo, sia pur ferito e intontito dai manicaretti, e solo alla fine di una strenua resistenza ha ceduto alle brame di quella creatura che non vedeva un uomo da diversi mesi! Già il fatto che fosse in grado di alzarsi in piedi quando sono arrivati i banditi testimonia la sua indomita tempra d'uomo di altri tempi! Chiedo quindi per lui la più totale assoluzione, e all'esimio borden CHE NON AGGIUNGA ALTRE SPIEGAZIONI IN FUTURO, GRAZIE! Come abbiamo visto, ce n'erano FIN TROPPE!
  7. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Concordo. E a questo proposito... Chi ha fatto questa scelta, per me controproducente e che gli costerà un sacco di vendite facendo arrabbiare i fan? Per essere passati sopra a borden, direi che è sicuramente una scelta di Airoldi e Masiero. Airoldi viene dalla Panini, dai fumetti americani, e per me non ha ancora capito che i lettori di Tex (e di altri personaggi Bonelli) non sono come i lettori che da anni si comprano le "limited", le "variant" o tutte le altre pu***nate che la Marvel sforna da anni (e che hanno allontanano i lettori normali, lasciando praticamente solo quelli che apprezzano quelle robe). Mi piacerebbe poter dire "se non comprate capiranno la lezione". No, in generale da conversazioni con altri "capi" (NON Airoldi e Masiero con cui non ho mai parlato) di altre aziende, i "capi" NON SBAGLIANO MAI, se questo texone venderà di meno quello che diranno è "si vede che Tex è un personaggio superato", che "è colpa della crisi delle edicole", e si congratuleranno per l'ideona delle variant, "altrimenti avrebbero incassato anche meno"... Quindi se volete esternare la vostra disapprovazione... non fate conto che CAPISCANO IL MESSAGGIO IMPLICITO che volete mandargli. Non capiranno. Nessuno capisce mai i messaggi impliciti specie se non li vuole capire. Dovete dirglielo chiaramente in maniera che non si lambicchino il cervello chiedendosi "chissà quale oscuro messaggio voleva darmi mandandomi a fare in ****" Lo so che la Bonelli non ha l'indirizzo email. Scrivetegli delle lettere e delle cartoline. Quelle fanno impressione, perchè significa che qualcuno si è incavolato abbastanza da spendere i soldi del francobollo... Detto questo... chi ha fatto questo Texone sono invece Boselli e Villa che non c'entrano nulla. Anche la qualità libreria del volume per me non è farina del sacco di Airoldi e Masiero (non hanno mai fatto nessuna altra edizione di qualità per nessuna storia, finora si sono distinti solo per variant e figurine e grembiulini e box-pacco... se facevano una raccolta di figurine, una serie di pupazzetti, una edizione variant profumata di sterco di cavallo, una versione mignon su pregiatissima paglia - OK, no, questa l'hanno fatta - avrei potuto capire, ma che facciano un edizione di qualità, sarebbe una assoluta novità per loro...), per me l'idea l'ha avuta qualcun altro in redazione, e loro ci hanno aggiunto solo la loro ciliegina "così ci facciamo anche una variant!" (per me anche quando si cucinano due spaghi a casa fanno una versione variant in bianco, li vedo proprio fissati per stà cosa... si potrebbero avere degli Editori Variant al loro posto? No, così per avere finalmente una variant con un senso...) E la qualità del volume è oggettiva. Solida, sostanziale, visibile e non legata a menate tipo che sia "limited" o "per pochi". La qualità di QUESTA edizione rimane anche se la ristampano cinquemila volta perchè è legata all'OGGETTO che è bellissimo, non a cose esterne (non è un valore del tipo "è un emerita schifezza, ma è per pochi privilegiati..."). E secondo me sia l'opera di Villa che quella di Boselli sia dell'ignota persona che ha avuto l'idea di farla, va premiata. (Ad essere precisi, ho il dubbio che anche questa edizione sia in un certo senso "limited", almeno a quel prezzo... per ottenere un prezzo di vendita così basso per un cartonato di quelle dimensioni, devono aver fatto una grossa tiratura. Una volta esauriti, per me non riescono a mantenere il prezzo con una ristampa con un numero minore di copie. O la richiesta è tale che possono sbilanciarsi a fare un'altra grossa tiratura, o non lo ristampano più, o lo ristampano con caratteristiche tipografiche peggiori per risparmiare, o lo ristamperanno a prezzi superiori...) Ecco altre foto per dare l'idea. una per far vedere come l'area delle pagine del volume sia praticamente il doppio di quella di un texone normale (e non perchè sia ingrandito, è a dimensione delle tavole originali: sono i Texoni che di solito sono rimpiccioliti, anche se meno della serie regolare), l'altra per far vedere ancora meglio la differenza di grandezza e definizione e stampa fra il volume e un Texone normale (quello della Zuccheri per precisione). Si vede bene anche la differenza fra la qualità della carta....
  8. Diablero

    [423/425] L'uomo Senza Passato

    Per me è meglio che Villa disegni storie NUOVE, piuttosto che perdere anni ad aggiungere pagine alle storie vecchie... Anche perché come è stato ampiamente sviscerato nella discussione, non c'è stato alcun "taglio". Quelle pagine probabilmente Nizzi NON LE HA MAI NEMMENO SCRITTE. Non so come procedevano all'epoca, ma di solito oggi alla Bonelli è molto raro che un disegnatore riceva una sceneggiatura completa di una storia lunga, gli mandano le pagine un po' per volta. Probabilmente Nizzi mandava a Villa al massimo le 5-10 pagine successive, e aveva una sua idea del "ritmo" della storia e del tempo che vi voleva per finirla. Quando gli hanno segnalato che Villa non avrebbe fatto in tempo a terminare per la data prevista di pubblicazione, Nizzi INVECE DI SCRIVERE pagine e pagine di Tex che faceva fuori gli avversari, ha scritto UNA DIDASCALIA che riassumeva il tutto, e poi ha sceneggiato direttamente il finale. Vista anche la maniera abbastanza "rozza" in cui la cosa è stata fatta (la sparatoria viene troncata proprio nel mezzo) per me non c'è stata nessuna riscrittura, e nessuna tavola è stata sceneggiata a vuoto (se avesse dovuto riscrivere pagine, avrebbe potuto riassumere il combattimento, ma non l'ha riassunto, l'ha troncato di brutto) Se ti mancano pagine e pagine di Tex che spara con gli avversari che fanno "argh!" "ah", "uh" e altri versi da colpiti a morte, basta che le fotocopi da un altra storia di Villa e le inserisci dentro l'albo... Comunque, ho ripreso in mano l'albo. E mi sono ricordato cosa avevo provato all'epoca leggendolo. Noia. Non mi era piaciuto per nulla, avrebbe forse dovuto essere nelle intenzioni una cosa "sconvolgente", ma in realtà, di particolare c'è solo l'idea "Kit contro Tex" (solo che l'aveva già fatto G.L. Bonelli nel primo ritorno di Mefisto, non era sta gran novità), ma poi lo svolgimento è telefonatissimo. Fiore di Luna ha scritto "non arriva viva alla fine" in fronte, tanto era prevedibile la cosa. Ottimi i disegni, ma davvero, la storia pare di averla già letta anche la prima volta che sfogli l'albo. (questa storia comunque dovrebbe essere mostrata a tutti gli sceneggiatori in erba per fargli capire che l'idea buone è quella che ti permette di fare una buona sceneggiatura, mentre invece mi sembra che troppi oggi pensano che se l'idea è "originale" poi la sceneggiatura passa in secondo piano, può pure fare sbadigliare) Andate a pagina 30. Nizzi aveva sceneggiato fino a lì. Non c'è la minima traccia di una riscrittura per preparare alla pagina seguente. Poi girate pagina. A pagine 31 c'è la didascalia che riassume un bel po' di pagine e Nizzi inizia a sceneggiare il finale. Speravo, a parziale discolpa di Nizzi, che la risoluzione frettolosa della perdita di memoria di Kit fosse anche quella dovuta alla fretta di arrivare alla fine, ma no, accade nelle pagine precedenti. Davvero è sceneggiata nella maniera più banale e scontata possibile (si vede chiaramente che questo è già il Nizzi post-crisi, che di sceneggiare Tex ne ha voglia come di un palo in...
  9. Diablero

    [423/425] L'uomo Senza Passato

    È chiarissimo dove ci sono "pagine che mancano". Non ho l'albo sotto mano e non posso andare a vedere il numero di pagina, ma ad un certo punto, NEL MEZZO DI UNA SPARATORIA, una didascalia dice qualcosa tipo "e in breve tempo Tex ammazza tutti i banditi rimasti". L'avevo capito già allora, senza bisogno di interviste o altro, che avevano problemi di spazio e/o di tempo di realizzazione della storia... :-) (poi se stasera ho tempo controllo meglio e potrei essere più preciso)
  10. Diablero

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Capitolo "relazioni con donnacce di malaffare" Cosa succede nelle storie di G.L. Bonelli? Prima di tutto, il suo è il west dell'avventura... ma non un west bacchettone come quello delle pubblicazioni Paoline o di quelle "morigerate". (devo ricordare che Tex all'epoca era messo fra le pubblicazioni "moralmente pericolose" e le parrocchie ne sconsigliavano la lettura, indicandola come una pubblicazione piena di violenza e allusioni sessuali?). Nelle storie di Tex le prostitute da saloon non sono quelle "storiche" sono quelle che si vedevano nei film western dell'epoca: cantanti e ballerine bellissime che facevano perdere la testa ai cowboy. Vorrei ricordare ai "bacchettoni" fra l'altro che il cinema "western" rinasce, nel senso che lo intendiamo noi, con Ombre Rosse (tutto quello che c'era prima, Tom Mix e i buoni con il cappello bianco contro i cattivi dal cappello nero, è scomparso e dimenticato da decenni: il western era morto e sepolto finchè Ford non l'ha resuscitato "problematicizzandolo", eh sì, il western è problematico dagli anni 30, altro che tutta la retorica degli anni 70...), e chi sono gli eroi di Ombre Rosse? Una puttana, un evaso, un gambler, un ubriacone, che salvano le "persone per bene" sulla diligenza (fra cui un banchiere che aveva derubato i suoi concittadini), e nel "lieto fine" finale, l'evaso e la puttana fuggono insieme con la benedizione dello sceriffo e dell'ubriacone... Quindi, se non lo guardi con lo sguardo "bacchettone" dell'epoca odierna (che è molto, molto più bacchettona su certe cose di quella dell'epoca d'oro dei western), i film western classici sono pieni zeppi di donne "poco di buono", assolutamente MAI definite come prostitute (c'erano bambini fra il pubblico), ma che vivevano nei saloon dove si "esibivano", e molto spesso avevano relazioni con il John Wayne o il Gregory Peck di turno... Il west di G.L. Bonelli è così, e le donne che si vedono nelle prime storie, da Mary Gold a Cora Grey sono così: ai bambini non saltava agli occhi nulla di strano perchè erano abituati a vedere cantanti nei saloon nei film, gli adulti sapevano benissimo che mestiere facevano e perchè gli avventori ridacchiavano quando Tex sale in camera con Mary Gold... e quindi, implicitamente, che Tex e Carson con quelle donne bellissime facessero le stesse cose che ci facevano John Wayne e gli altri, era scontato. Ma se le cose implicite sono sempre un po' opinabili, vediamo quelle esplicite. Cosa si vede nelle storie di G.L. Bonelli? - Tex è a suo agio a trattare con prostitute e gambler, ma non lo si vede mai avere interesse per una donna (con l'eccezione della moglie). Questo era dovuto principalmente al fatto che G.L. Bonelli si annoiava a morte (e non era il solo) durante le obbligatorie "scene di smancerie" dei film western di Hollywood, e le aveva eliminate dalle sue storie. Però da nessuna parte dice che Tex è casto perchè "fedele alla memoria della moglie". Tex ha la stessa indifferenza verso le donne prima e dopo la morte di Lilith. Se escludiamo la storia con la sua morte (in cui Tex non riesce a piangere, e l'unico modo per sfogare le sue emozioni è giurare vendetta), non si mostra nemmeno particolarmente affettuoso con Lilyth nei pochi albetti in cui era apparsa. Insomma, per me un Tex che ha difficoltà a esprimere le sue emozioni o a fare "smancerie", e quindi paradossalmente che probabilmente avrebbe meno problemi ad andare con prostitute che non ad avere una relazione sentimentale. Che quindi POTREBBE AVERLE, ma dovrebbero essere mostrate con un garbo e un riserbo eccezionali (per me un ottimo esempio è la storia disegnata da Letteri molti anni fa in cui aiuta uno sceriffo donna, vedova del precedente sceriffo, in cui se li cerchi trovi nei loro atteggiamenti qualche segno di una certa intimità, dopo un lungo periodo in cui è stato ospite da lei, ma se non li cerchi puoi benissimo ignorarli, non ti vengono sbattuti in faccia. Mentre invece è un pessimo esempio la storia scritta da Nizzi con la vedova al villaggio Navajo che chiaramente cerca Tex e Tex viene mostrato ingenuo come un bambino, una delle tante maniera in cui all'epoca Nizzi lo ridicolizzava) Purtroppo invece si è fatta strada l'interpretazione più bacchettona, di un Tex che sia sempre rimasto fedele alla memoria della moglie (andando contro alla stessa volontà di G.L. Bonelli che diceva invece che Tex con le donne ci andava, fra un avventura e l'altra...), ed è diventata "canonica", dimenticando quanto sia invece un aggiunta successiva che avrebbe scandalizzato G.L. Bonelli... - Per Carson è molto più semplice: che sia un assiduo frequentatore di "donnine di facili costumi", ci viene detto più volte IN SCENA nelle storie di G.L. Bonelli ed è argomento di scherno da parte di Tex (che appunto, anche in questi battibecchi viene mostrato come disinteressato all'articolo, non come "fedele alla memoria..."). Quindi non capisco come si possa sostenere che Carson con frequenti prostitute. È vero piuttosto che le sue frequentazioni entrano nelle storie solo come scherno da parte di Tex, e non vengono mai mostrate "in diretta" (altro segno di quanto G.L. Bonelli disprezzasse le smancerie nelle storie avventurose) - Kit Willer nelle storie di G.L. Bonelli era ancora un minore e mi meraviglia che nei saloon lo facessero entrare... P.S.: non è possibile editare i post? Vorrei correggere alcuni errori, ma non trovo l'opzione...
  11. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Io non credo negli obblighi morali dei lettori nei confronti degli editori, in generale, visto che poi gli editori stessi non si fanno scrupoli a "spremere" i lettori (con gli autori è diverso. E per il vecchio Sergio Bonelli probabilmente avrei fatto un eccezione, visto che era anche lui un eccezione nel mondo dell'editoria...). Se la Bonelli vuole i miei soldi, deve darmi qualcosa che sia interessato a comprare, non gli faccio beneficenza. Questo Texone lo consiglio a tutti perché è BELLO, e vale (per me) il suo costo (sto parlando del cartonato unlimited, non della limited-pacco o della scatoletta con la stelletta, chiaro), non per un qualche obbligo morale...
  12. Diablero

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Oopps! La vecchiaia incalza, e la memoria cala... dovrei iniziare a controllare nomi e date prima di postare...
  13. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Non è assolutamente esaurito su Amazon: https://www.amazon.it/Linesorabile-Claudio-Boselli-Mauro-Villa/dp/8869614719 Mi lascia un po' perplesso quel "consegna in 1-2 mesi" che mi fa pensare che la Bonelli non sia proprio rapidissima a mandare i riordini (d'altronde sono in ritardo anche sulla spedizione degli arretrati dal loro shop...) Fra i tanti problemi generati dalle scelte della direzione, mi sa che c'è anche una certa confusione che vedo fra l'edizione "limited" e quella cartonata unlimited, che si trova tranquillamente a meno di 30 euro... (qualcuno su ebay ne ha approfittato di questa confusione, ho visto comunissime unlimited, senza nemmeno firme o sketch fatti dagli autori a lucca, vendute a prezzi da limited...) Visto che non si può parlare di QUESTA storia, mi viene voglia di fare un confronto con quella precedente, il ritorno di Mefisto divent'anni fa (o, come la chiamo io, "la mefistolata") Per chi l'ha letto, pensate ai paesaggi, ambienti e situazioni di questa storia di 220 pagine... e al fatto che Nizzi in quella storia (a parte il primo albo, scritto probabilmente prima della crisi) ha fatto disegnare a Villa 400 pagine di gente che parla in un retrobottega...
  14. Diablero

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Confesso che non riesco a valutare serenamente i Color Tex. Per me è una testata inutile se non dannosa, nata dall'idea che "il lettori moderni" vadano in fregola per il colore (idea nata per me dal successo della ristampa di Tex allegata a Repubblica: increduli di fronte alle vendite delle storie del "vecchio e superato" G.L. Bonelli che dopo settan'anni ancora stracciava le vendite delle storie "moderne e raffinate", hanno pensato che bastava metterci il colore e avrebbero venduto un sacco di tutto (e di lì in poi, flop e cantonate...) In realtà, non basta appiccicare il colore sopra al disegno per fare una storia a colori: se il disegno sotto è finito in b/n, fatto da maestri del b/n, o comunque da persone abituate a lavorare in b/n, il colore sopra è come piazzare tre dita di cerone sopra un volto femminile per "migliorarlo". Il massimo che puoi sperare è che non dia troppo fastidio e non copra troppo. Può servire giusto se il disegnatore sottostante è molto scarso, perchè omogeneizza il risultato finale (se ti piacciono gli omogeneizzati). Non esiste la "buona colorazione" in questi casi, c'è solo la pessima e quella meno pessima (come appiccicare volantini pubblicitari sopra la gioconda, il risultato sarà più o meno esteticamente gradevole, ma la quantità di volantini da mettere per avere il risultato migliore, è esattamente zero). Insomma, alla fine sono storie di Tex dai disegni massacrati, e per massacrarteli, te le fanno pure pagare di più. Da anni mi riprometto di smettere di comprarli (anni fa compravo pure i volumoni Mondadori, poi mi sono reso conto che non li leggevo mai perchè erano davvero più brutti degli albi originali in b/n, e li ho rivenduti tutti), ma è dura smettere di comprare un Tex inedito dopo quarant'anni dall'ultima volta che l'hai fatto (per poi recuperarlo come arretrato, quarant'anni fa... allo stesso modo alcuni Color li ho presi dopo settimane di indecisione...) A questo aggiungiamoci che Tex ha un serio problema di "maldestra preudo-modernità degli autori di fumetti italiani" (cioè, in genere sono totalmente incapaci di scrivere storie autenticamente appassionanti vecchio stile, sono stati tirati su a fare compitini di scuola, dove come le tesine il voto si alza se citi più autori, non se sei personale...), in pratica mancano gli autori adatti a scriverlo (se pensate che hanno dovuto recuperare Nizzi e persino Mignacco, direi che ci sono proprio i segni della disperazione). E se non hai abbastanza autori, che senso ha moltiplicare le uscite, se non il voler spremere i fan con storie sub-standard? In questa situazione, l'usare questa serie-pacco almeno per provare nuovi autori e/o far fare storie di Tex ad autori che normalmente non potrebbero essere pubblicati su Tex, appare sensato. Insomma, "se un Color Tex deve esistere, almeno diamogli una qualche utilità". Da questo punto di vista, se è vero che i disegni di Tarquinio sono rovinati dal colore (basta vedere come aveva già disegnato lui le ombreggiature, il colore è davvero solo uno strato di cerone inutile che rende più evidenti il fatto che non è più il Tarquinio di una volta...), è anche vero che senza una serie come questa non avremmo mai visto Tarquinio su Tex. Tutto stò preambolo per dire che non ho voglia di commentare i disegni. Sarebbe come commentare il rendimento in corsa di un corridore azzoppato. Come faccio a giudicare i disegni di qualcuno se ci hanno spalmato due strati di vernice sopra? I danni magari sono variabili (Tarquinio e Majo mi sembrano i più azzoppati questo giro) ma nessuno viene "valorizzato" dal colore. Commenterò quindi solo le storie, anche per il senso di "palestra" di questi albi. Iniziando dal peggiore in assoluto, direi che questa volta la maglia nera va a Serra, autore dell'insopportabilmente melensa "attenti al lupo". Per usare un termine coniato da un altro autore, Serra qui ha voluto evidentemente "Berardeggiare", citando (citazioni in una storia di Serra? Che strano...) le storie mute delle "quattro stagioni" di Ken Parker. Solo che Serra non è Berardi, e già fare un Tex ispirandosi a Ken Parker è una violazione da cartellino rosso, e non sono più gli anni 70-80, quelli sì ormai sembrano irrimediabilmente ingenui, con la natura buona e l'uomo cattivo. La storia è, per essere benevoli, pallosa, superprevedibile, e ridicola, con il "lupo buono" che rischia la pelle per salvare Tex dopo che questo non gli ha sparato... davvero stà roba in un Tex non si può vedere. Segue, partendo dal fondo, Burattini. Che sembra aver preso lo stesso approccio che aveva Faraci, "i lettori di Tex dicono che vogliono storie semplici, un sacco di agguati e sparatorie, e un sacco di scene con le patatine fritte", dimenticandosi che se i lettori fossero capaci di definire cosa fa una buona storia, sarebbero pure capaci di scriversele da soli, e un autore dovrebbe fare cose MIGLIORI di quelle che gli possono suggerire i lettori.. qui Burattini pare ossessionato non dalle patatine fritte ma dall'idea che Tex (e soprattutto Kit) devono essere invincibili, imbattibili, e chi se ne frega di qualunque senso del ridicolo... la prossima storia di Burattini (se ce ne saranno) mi aspetto di vedere kit Carson ammazzare 23 bandini con un solo colpo di pistola, deviare un fiume con il supersoffio, e stendere un grizzly a cazzotti avendo entrambe le mani legate dietro la schiena... Già Dario63 ha evidenziato alcune delle cose impossibili fatte da kit in questa storia, ma si è parecchio limitato, ne avrà citato il dieci per cento... non tutte sono a favore di kit, esemplare per esempio come, a pagina 75, Kit, stretto da un lazo... metta le mani in maniera servizievole dietro la schiena (non le aveva prima) e le tenga come se fosse ammanettato, tutto il tempo... ma perchè? Perchè serviva che kit fosse catturato, e perchè perdersi nei dettagli? (divertente vedere come il lazo poi scompaia istantaneamente nella vignetta successiva, ma qui forse è un errore del disegnatore) Poi, a parte tutta la serie di circostanze che gli permettono di trovarsi da solo a cavallo fuori dal campo dei banditi (ma se non sai trovare una maniera decente di levarlo dai guai, perchè non lo metti in una situazione meno insostenibile??), c'è un motivo per cui anche il Tex "invincibile" di G.L. Bonelli non faceva questi numeri. Quello che fa kit in questa scena è impossibile fino a ben oltre il limite del ridicolo. Fate mente locale: come fate a risalire su una corda? Tenete ferma una mano e mettete l'altra avanti, no? Beh, qui, Kit ha le mani legate con i dorso unito... come cavolo fa a tenere la corda con due mani? E anche se ci riesce, come fa a mettere una delle due mani avanti? Ad essere buoni può risalire di 2-3 cm per volta, quanto è durata quella cavalcata, tre giorni? Notate anche l'evidente difficoltà del disegnatore a disegnare una cosa del genere (ma come ha fatto Burattini a visualizzarsela?), a pagina 84, nella prima vignetta disegnando le mani legate per i polsi ha dovuto disegnare, realisticamente, una sola mano che tiene la corda, nella terza vignetta per mostrare le due mani insieme ha dovuto coprire la corda che univa i polsi con la mano per non far vedere quando fosse "elastica", nella quarta vignetta ha dovuto far vedere Kit che per magia aveva già superato la coda del cavallo (per evitare spinose questioni su come aveva fatto ad evitare gli zoccoli) e nella quinta... già, nella quinta.. su cosa diamine poggia kit per LANCIARSI SULL'UOMO E COLPIRLO? inutile dire che a quel punto la mia sospensione dell'incredulità era andata a farsi un giro... Non sto a citare tutti gli altri momenti "whatzefac" della storia, da Kit che schiva le pallottole, alle camiche che stanno inamidate rigide tipo corazza sotto l'acqua (che fortuna, trovare un manichino da negozio proprio lì in cinque minuti...), mi sa che il "pacco" di cui parla kit nell'ultima vignetta, è questo "pacco" di storia... Senza infamia e senza lode le storie di Accatino e Majo, con il primo che deve metterci da contratto almeno un "la vita è uno schifo" altrimenti gli tolgono la tessera del Club degli Sceneggiatori Depressi che impera oggi in Bonelli. Rimane la prima storia, di Boselli. Il voto che gli avrei dato dopo la prima lettura sarebbe stato più basso, a pari di quelle di Accattino e Majo. Poi leggendo questa discussione ho saputo che era una storia per Babini. Eh sì, a rileggerla... era una storia per Babini, con un atmosfera crepuscolari e romantica che gli si addicava molto di più che non al "solare" Font. Anche la vedova, nella rappresentazione più melanconica e triste dello stupio postato da ymalpas (dove si vede anche come deve essere un disegno fatto per il colore: non ci sono "doppioni" fra colore e china, le sfumature le fa con l'una o con l'altro... e anche quel tipo di colrtazione più tenue e sfumata è molto più gradevole dei mascheroni photoshoppati sugli albi Bonelli), la vedova dicevo, sarebbe stata molto più "credibile" di quella disegnata da Font nel suo "approccio" a Carson... Quando ho letto la storia la prima volta, confesso che ho inteso quel parlare di "esperienze" nel senso detto da borden: per me era chiarissimo che a tavola, in quel momento, e parlando di "come aveva fatto Frank a conquistarti", stava parlando di imprese "eroiche". Non mi è passato nemmeno nell'anticamera del cervello che stesse parlando di imprese "erotiche" (quale donna direbbe "mio marito mi ha conquistato raccontandomi di quanto se l'era spassato con le altre"?) Poi, A POSTERIORI, rileggendola, e considerando la tavola isolata dal contesto, ho visto il possibile "doppio senso" che ha fatto arrabbiare letizia. Ma davvero, mi sembra assolutamente non voluto. Quello che per me "non vende bene" la scena, e che comunque mi aveva fatto storcere il naso in prima lettura quando l'ho letta, trovandola incongrua... è come Font disegna la donna. Font disegna donne troppo belle, troppo forti e troppo allegre... qui la vedova sembra davvero essersi scordata il marito in cinque minuti e volersela spassare con Carson. Mi sono immaginato lo stesso dialogo con la donna ancora piacente ma visibilmente più stanca, sola e sofferente disegnata da Babini... e aveva molto più senso, senza presentarla come una che si è scordata il marito in cinque minuti. Peccato, però, mi sarebbe piaciuto leggere un Tex disegnato da Babini... (essendo un mio conterraneo ho occasione di vederlo ogni tanto, non mancherò di fargli le mie rimostranze per il non aver disegnato Tex...) Quindi..la storia complessivamente rimane per me senza infamia e senza lode, ma con il rimpianto di non averla vista nella forma che avrebbe potuto avere...
  15. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Grazie! È un peccato che non si possa ancora parlare della storia, avrei un sacco di curiosità da chiedere a borden, qual'era l'idea iniziale, i cambiamenti, etc. ...a pensarci è meglio che non possa fargliele, così ha più tempo per scrivere!
  16. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Finalmente, ho letto TEX L'INESORABILE. Non nell'assurda e inutile "Edizione Limited", ma nel bellissimo volume cartonato che riproduce le tavole a grandezza naturale, su ottima carta. (insomma, uguale alla limited, solo che costa la metà, perchè non è limited. Anche meno visto che si trova facilmente scontata nei negozi online a meno di 30 euro. E visto che limited non è davvero limited perchè continuano a farne (cioè, ogni limited è limited, ma il numero di edizioni limited è unlimited...), non fatevi fregare e comprate questa). Non dirò assolutamente nulla della trama per chi vuole aspettare febbraio (ma davvero, l'edizione è bellissima, io vi consiglio di comprarla, avrei consigliato di comprarla anche se fosse uscita dopo il brossurato), solo che mi ha meravigliato, sapendo la sua storia travagliata (e il fatto che la storia finale non è quella che aveva in mente borden all'inizio) il vedere come tutto si "lega" benissimo. Avevo letto o visto tempo fa una descrizione in cui si diceva esattamente a che pagina si era fermato ogni volta Villa, ma non ricordo più dov'era: se qualcuno se lo ricorda o comunque c'è un articolo in giro che ne parla anche se non è quello che avevo visto io, mi date il link? Vorrei andare a vedere i vari punti dove sono passati anni fra una tavola e la successiva, per vedere se così noto lo stacco... Parlo invece del volume come "oggetto": confesso che ho tremato fino all'ultimo. Non conto più ormai le volte in cui ho comprato qualche "lussuoso" volume dalla Bonelli e mi sono trovato con riproduzioni di qualità vergognosa (il volume di Ticci pixellato come se l'avessero ingrandito da fotocopie grandi come un Alan Ford... di fiducia nelle capacità "tecniche" della Bonelli da questo punto di vista non ne ho più, sono passati da essere una casa editrice che faceva edizioni di incredibile qualità anche su edizioni economiche da edicola, a "quelli che non sono manco capaci di fare lo scanning delle tavole"). Ora, la mia vista non è più quella di una volta (mi tocca portare gli occhiali per leggere! Li odio, li dimentico sempre dappertutto...) e quindi piccole magagne che un tempo avrei notato oggi mi sfuggono, quindi non posso garantirvi che la stampa sia davvero perfetta al 100%... ma in volumi passati, le magagne riuscivo a vederle anche con la mia vista in calo, e qui invece non ne vedo. Quindi, anche se ce ne sono, almeno sono meno visibili! Quindi, con il caveat come dicevo che la mia vista non è più quella di una volta... ai miei occhi questa è LA MIGLIORE EDIZIONE CHE ABBIANO MAI FATTO DI UN TEXONE! (e in generale, di una storia a fumetti italiana). E dico in generale, mica solo la Bonelli! (è migliore per me dell'edizione di Alessandro Editore del Texone di Magnus, fatta su carta per me sbagliata). Se la Bonelli vuole davvero spillarmi un sacco di soldi, invece di fare insulse variant limited che non mi fanno nè caldo nè freddo, potrebbe farmi altre edizioni come queste dei Texoni passati, gliele compro tutte! (gli passo un idea: un edizione così degli originali ancora a matita del Texone di Zaniboni: ci penso da quando ho saputo che gli originali non sono mai stati chinati...). la carta non è lucida e pesante come quelle pacchiane "edizioni da siuri" che vogliono spacciarci come di qualità, e quindi il volume risulta facilmente maneggevole nonostante il numero di pagine, non ci sono riflessi o sbavature, e nonostante le dimensioni (38 x 28 cm, praticamente il doppio di un normale Texone) si legge tranquillamente tenendolo in mano. Un edizione simile, a quel prezzo, per me è regalata (ovviamente non in senso assoluto, ma un edizione simile un altro editore te la fa pagare tranquillamente 60 euro...) E facendo queste considerazioni, mi convinco sempre di più che i boss attuali della Bonelli abbiano un incredibile talento.. nel riuscire a far arrabbiare la gente, anche quando sembrerebbe impossibile riuscirci... Pensateci. è USCITO FINALMENTE IL TEXONE DI VILLA. Quante volte abbiamo dubitato di riuscire mai a vederlo? E questa edizione è bellissima, sarebbe andata a ruba anche se la pubblicavano dopo! Pensate a quante iniziative promozionali si sarebbero potute far sul Texone di Villa: mostre, incontri.firmacopie, filmati, recensioni a tappeto... ma no, non si può fare. È uscito il Texone di Villa, ma persino in un forum di Tex come questo NON NE POSSIAMO PARLARE. Per colpa della Bonelli che ha posticipato l'edizione economica. Quindi... niente lancio in grande stile (che adesso sarebbe anche sprecato, solo gli appassionati spendono 35 euro, non becchi i curiosi che avresti beccato facendo il lancio con l'edizione economica in edicola). E quando uscirà l'economica a Febbraio... sarà già una "notizia vecchia". Si è rinunciato a questo lancio per cosa? Per una manovra speculativa di basso profilo che per me... davvero, più ci penso, e più mi pare semplicemente STUPIDA.. Se qualcuno voleva comprarsi questa edizione se la comprava anche se aveva già l'economica (è più probabile che non compri l'economica avendo già questa, quindi le copie vendute calano grazie a questa speculazione...). La Limited a Lucca per speculare potevano farla lo stesso, di cosa avevano paura, di finirla in tre ore invece che in due ore? Ma ammettiamo pure che esistano, da qualche parte, lettori che non avrebbero comprato questa edizione, e che la compreranno solo perché non riescono a resistere fino a Febbraio... la Bonelli ci guadagna... cosa? una differenza di prezzo di 30 euro a copia che tolte le percentuali del distributore e dei librai diventano meno di 15 euro? Meno di quello che prendono vendendo 8 albi regolari? E per questo FANNO INCA**ARE questi lettori? Perché e ovvio che se "costringi" qualcuno a spende per qualcosa che non avrebbe preso... poi non ti vorrà molto bene, no? E per me, ripeto, questi lettori saranno pochissimi. In compenso fai inca**are PURE TUTTI GLI ALTRI, tutti quelli che devono attendere febbraio. Ma ci pensate a che razza di capolavoro di MARKETING ALLA ROVESCIA stiamo assistendo? Questi ci stanno dando una storia di Tex disegnata da Claudio Villa, in (1) un edizione bellissima ad un prezzo, ripeto, davvero stracciato per questo tipo di edizioni, e (2) un edizione regolare ad un prezzo ancora più stracciato. Bastava che si fossero limitati a pubblicarle. Roba da fargli un monumento, e di far festa. Ma no, questi rinunciano alla festa, e architettano un piano davvero machiavellico (secondo loro, immagino) per "fregare" pochi spicci a chi non sa resistere ad un attesa inutile e artificiale che hanno imposto per specularci su, e per vendere un inutile "variant" che, come si è visto, nonostante fosse inutile se volevano potevano venderla ad esaurimento lo stesso. Davvero, sono quasi ammirato. Simili geni del marketing sarebbe capaci di farsi odiare da tutti anche se ci regalassero il filtro dell'eterna giovinezza. Ci vuole davvero talento, mica tutti ne sarebbero capaci...
  17. Diablero

    ....tutto è cambiato...

    Uffah, come al soluto sono partito per la tangente, e sono fino a fare un excursus storico e mi sono perso la risposta per la strada.. La mia risposta è che sì, vedo un cambiamento. Non netto da una singola storia in poi, lo vendo come graduale e progressivo, e va avanti nelle storie di Boselli da un pezzo... ma il Tex attuale non è nemmeno parente di quello che abbiamo letto per trent'anni nelle storie di Nizzi e Nolitta... (e questa è una cosa molto positiva)
  18. Diablero

    ....tutto è cambiato...

    Tutto è cambiato? Sì, e un sacco di volte in questi settant'anni! Il signore massimo del cambiamento, quello che ha cambiato Tex più di tutti, che ha cambiato più volte persino il tipo di storie che si raccontavano, l'unico finora che ha fatto una vera e propria ret-con del passato del personaggio è... Gian Luigi Bonelli! il suo Tex non è mai stato fermo un attimo! Prima era un fuorilegge, poi un ranger IN INCOGNITO (questa spesso molti se la dimenticano, che Tex era noto come fuorilegge anche quando lavorava da tempo per i ranger), poi si sposa, poi abbandona i ranger e rimane vedovo e diventa di nuovo un giustiziere solitario (anche se gira con un indiano, Tiger, esattamente come... Lone Ranger, il cavaliere solitario. Evidentemente c'è proprio il vizio di non contare gli indiani, sono omaggio...), poi si scopre che ha un figlio, poi passano più di dieci anni fra una vignetta e l'altra (!!!!), (vi immaginate cosa sarebbe successo se ci fosse stato internet allora?), poi la struttura della serie diventa "tex con il figlio", poi quando sembrava che Kit avrebbe avuto una testata sua "Tex con Tiger", poi diventa "Tex con Carson" (anche qui... quanti, non leggendo da anni le vecchie avventure, o non rendendosi conto che ogni albo di Tex Gigante copriva in realtà 4 mesi di storie a strisce, non si rendono conto di quanto la "classica" coppia Tex - Carson sia arrivata tardissimo nel corso della serie, tanto che in realtà Carson è stato l'ultimo dei 4 pard a diventare davvero coprotagonista delle storie? Anche per Questo Kit Willer si chiama così,. all'epoca Carson appariva tanto di rado nelle storie che non c'erano problemi di omonimia...) "Vabbè, Diablero, va bene, all'inizio Tex cambiava un sacco da un avventura all'altra, ma erano i primi tempi, poi si è stabilizzato". A parte che l'effettiva "stabilizzazione" sul canone "classico" arriva dopo oltre 10 anni di storie (alla faccia del "periodo iniziale"), non sono state fatte altre modifiche dopo? Dici? E quando, vent'anni dopo, G.L.Bonelli cambia il passato del personaggio facendogli fare due volte la guerra di secessione? (per me semplicemente se l'era scordato, ma è stata la principale ret-con di tutta la serie di Tex). Quando viene introdotta la fascia di Wampum? Quando viene introdotto "il tesoro dei Navajos" per spiegare la ricchezza di Tex? (anni 70, eh, alla faccia del fatto che G.L. Bonelli non si rendesse conto che i lettori volevano più "realismo" e si chiedevano come faceva Tex ad avere tanti soldi...). Quando Dinamite scompare così, fra una storia e l'altra, dopo vent'anni di storie, senza alcuna spiegazione? "va bene, modifiche al personaggio di Tex, ma non è che da un albo all'altro cambiasse la maniera di raccontare le storie, non è che si passa dai gonnelloni al nudo integrale" Ah no? li hai mai letti gli albi non censurati? Hai fatto il confronto con i castigatissimi albi censurati? Davvero non c'era già stato un cambiamento in Tex per "adeguarlo ai tempi"? (all'epoca, per renderlo più bacchettone, baciapile e sessuofobo, oggi il contrario, oggi si torna di più al Tex originale non censurato da Sergio Bonelli) E il tipo di narrazione? Davvero non hai visto cambiamenti dai primissimi albi tutta azione con una sparatoria ogni 10 pagine (anche perchè un albo durava solo 32 strisce, meno di 11 pagine...), e quelli post-100 dove una singola conversazione poteva durare più di 11 pagine? "ma adesso si vedono cose che in Tex non si eranbo mai viste!" Come gli alieni? (numero 56), come qualcuno che batte Tex a duello? (numero 99), come un albo intero dove Tex non si vede per oltre 90 pagine, dedicate a riti infernali e a visioni di entità malefiche? (Il figlio di Mefisto), come nemici che si pentono e muoiono prima che Tex li raggiunga (una campana per lucero), come gangsters che vengono lasciati andare da Tex senza punizione a parte una "multa" per non compromettere il figlio (degenere) di qualcuno? (l'ultimo poker). Come storie ambientate in polinesia? (il tiranno dell'isola), come storie dove il protagonista è un cavallo? (silver star), come storie dove Tex aiuta dei criminali ricercati a sfuggire alla legge? (il cacciatore di taglie), come storie dove Tex si limita a fare da agente ad un vendicatore sovrannaturale, e non è lui a fare giustizia? (la Dama di picche) O storie dove Tex ordina a qualcuno, a distanza di assassinare a sangue freddo una persona e di far sparire il corpo? (il giuramento) NESSUNO ha mai cambiato Tex più volte di G.L. Bonelli Quello che è successo poi (e che è comunque un processo abbastanza naturale, che accade a tutti i personaggi una volta morti o ritirati i loro creatori, vedi anche i Paperi di Barks) è che il personaggio rimane "congelato" per decenni, nella situazione in cui il suo creatore l'ha abbandonato. anche se magari per il suo creatore quella non era per niente una situazione "stabile" ma l'avrebbe stravolto di nuovo di lì a poco... quindi il primo grande "snaturamento" di Tex è che ha smesso, negli anni 80, di essere una serie "viva", e si è congelata in un tipo di storie fisso e immutabile. PEGGIO ANCORA, a gestire questo "congelamento" c'era Sergio Bonelli, grande autore in proprio, ma che Tex... non l'ha mai capito, nè amato. A lui piacevano eroi fallibili, che facevano sbagli, si facevano fregare facilmente, erano tormentati dai propri errori... e vedeva Tex come uno "sbirro", abbastanza antipatico (come era antipatico a lui, suppongo) Quindi il "congelamento" non è avvenuto davvero sul Tex di G.L. Bonelli "finale", ma su una sua versione caricaturale: lo "sbirro ottuso che si fa fregare dal primo che passa, gira con le manette e dice che a lui non gliene frega nulla delle ragioni dei criminali, lui fa solo il suo lavoro" (controntare con il comportamento del Tex di G.L. Bonelli in "il cacciatore di taglie"). Oppure il "Tex che fallisce sempre, suda goccioloni che pare Paperino, fa morire tutti quanti e torna a casa con la coda fra le gambe" del Segno di Cruzado. Negli anni 80 invece dei tantissimi,continui cambiamenti di G.L. Bonelli, abbiamo un unico, ENORME stravolgimento del personaggio, che davvero... NON È PIÙ TEX. Non agisce come Tex, non parla come Tex, diventa pieno di dubbi, fa un sacco di sbagli, provoca più danni di quelli che risolve, chi si fida di lui va a finire male, etc. Non so, davvero, come hanno fatto tanti lettori a non accorgersene. io non avevo ancora vent'anni e il fatto che a scrivere fosse qualcun altro, e che questo qualcuno stesse scrivendo avventure di qualcuno che non era Tex, mi era chiarissimo. Mi incavolai tanto che quello fu il periodo in cui smisi di leggere Tex più volte (cioè, fu l'unico periodo della mia vita in cui smisi di COMPRARE Tex, e lo feci più volte, ad ogni storia-pacco con un Tex imbelle, ma ogni volta dopo un po' cedevo e tornavo a comprarlo. Rimanendo di nuovo deluso. Arriva a salvare Tex un barlume di speranza, un nuovo autore che riesce, DI NUOVO, a darci un Tex ottimista, sarcastico, intelligente, e avventure che appassionano invece di deprimere. Claudio Nizzi. Certo, è un "giallista", le storie diventano mere investigazioni. Praticamente spariscono tutti gli elementi sovrannaturali, si diradano un sacco le storie indiane, sono tutte "indagini", e Kit Willer (non amato da Nizzi) scompare per anni ed anni fra un apparizione e l'altra (e quando appare fa la parte della donzella in pericolo). Ma anche un Tex "ridotto" a questo modo, sul momento... è molto meglio dell'alternativa (il Tex deprimenti di Sergio Bonelli. Sono tutte e due grossi stravolgimenti di Tex, ma almeno Nizzi fa storie appassionanti...) Si scoprirà anni dopo che Nizzi doveva combattere continuamente con Sergio Bonelli che gli bocciava un sacco di storie e lo spingeva a fare solo quelle piu banali (quindi non è chiaro quanto della sovrabbondanza di "indagini" sia davvero da imputarsi a Nizzi e quanta a Sergio Bonelli), che c'erano 2-3 lettori "nolittiani" che scrivevano per lamentarsi ogni volta che Tex faceva una battuta o picchiava un criminale perchè "quello non è Tex, non piange!", e Sergio Bonelli le usava per dire con Nizzi che doveva ridurre quelle cose, che Tex non doveva vincere troppo, non poteva avere la meglio su più di un avversario, non doveva per forza salvare tutti, che doveva essere più triste, depresso, etc. Non sto qui a fare tutta la storia (che molti nel forum conoscono già benissimo) di come Nizzi ebbe una vera e propria crisi, un crollo psicologico che gli impedì di scrivere per più di un anno (ed è allora che, per necessità, finalmente Bonelli fa provare altri su Tex, fra cui Boselli), e quando tornò, non aveva più voglia di combattere. Anzi, per me pensava "ah, allora vuoi un Tex fallibile e umano e che non salva tutti? adesso te lo servo io..." E, per i successivi 200 albi di Nizzi, Tex viene sonoramente ridicolizzato. Ogni singola volta. Mentre Sergio Bonelli per me semplicemente NON RIUSCIVA a scrivere un Tex decente, Nizzi lo sa benissimo, ma sa anche come ridicolizzarlo. "ti catturerò, o non mi chiamo più Tex Willer! Ops, non l'ho catturato...". "Tranquillo, bambino, ti garantisco che nessuno ti farà del male! Ops, me l'hanno rapito sotto il naso, mentre io imploravo praticamente in lacrime i banditi di lasciarlo andare" "Ops, sono entrato in una stanza buia dove ho sentito uno sparo, c'è un cadavere per terra, ovviamente NON accendo la luce o controllo la stanza, mi chino a 90 gradi a prendermi la mia meritata botta in testa" Ci sono anche cose "simpatiche" Nizzi accetta i consigli dei lettori. Una volta gli scrivo (mandando la lettera alla Bonelli ma indicando che era per lui) "la prossima volta cosa farà, lo farà salvare da un vecchio paralitico". Guarda caso, nel successivo Texone, Tex viene salvato da un vecchio paralitico. (e non mi ha mai nemmeno ringraziato per l'idea!) (il lascito peggiore di questa "epoca di merda in faccia" per Tex, è che un sacco di lettori si sono talmente assuefatti a questo Tex, che QUELLO per loro è "il vero Tex", e se ci parli insistono che no, davvero, anche il Tex di G.L. Bonelli si faceva salvare ogni singola volta da un vecchio paralitico, da un bambino, da un cane, da una massaia di passaggio... non ti ricordi "uno contro venti", quando è rimasto tutto l'albo nascosto rintanato in un armadio mentre un gruppo di bambini dell'asilo lo salvava?) Qual è dunque "il vero Tex"? Quello VERO di G.L. Bonelli, vivo e vitale, che cambiava sempre (davvero, tornate a leggerlo, nella versione non censurata se la trovate, e leggetelo a sè stante, senza ripetervi il mantra "non è uguale a quello di Nizzi, non perde sempre, si vede che erano fumetti ingenui..."). Quello depresso e imbelle di Nolitta? Il poliziotto infallibile del primo Nizzi? L'ispettore Closeau dell'ultimo Nizzi? O quello "pum pum bang bang patatine fritte vecchio cammello tizzone d'inferno" di Faraci, ottimo per conciliare il sonno in caso di insonnia? In realtà, non esiste un "vero Tex", perchè ciascuno lo fa secondo la propria sensibilità di autore. E i Tex davvero peggiori e insostenibili si hanno quando si vuole costringere qualcuno a fare qualcosa che non vuole fare (come nel caso dell'ultimo Nizzi). Ci sono autori assolutamente non adatti a Tex (Sergio Bonelli/Nolitta, Faraci, etc.) e quelli semplicemente Tex non lo dovrebbero fare. Boselli per me è adattissimo a Tex (erano letteralmente DECENNI che non mi divertivo così a leggere Tex), e con lui, finalmente, mi sembra di tornare a leggere un Tex "vivo" e vitale e non un santino in un cimitero. (parlo del Boselli ATTUALE, eh, che non sono sempre stato d'accordo con le sue scelte nel corso degli anni.... Chissà che legame c'è fra lo scrivere buone storie di Tex e la vecchiaia, anche G.L. Bonelli se ci pensi ha iniziato di colpo a scrivere le storie del "periodo d'oro" a 60 anni suonati, dopo vent'anni che già scriveva Tex...
  19. Diablero

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Gran bel finale per quella che finora per me è stata la storia migliore delle tre pubblicate. Sceneggiatura e disegni sono sempre stati di alto livello in ogni albo della serie, ma la prima storia era ancora un po' "ingessata" sia nel sovrapporsi alla mitica prima storia di Tex, sia per la presenza di un "santino" come Tesah, e se la seconda era già un miglioramento con i due disertori, qui non solo Kate Warne e persino Lincoln sono più "vivi" nonostante il loro essere personaggi storici, ma anche un "pezzo grosso" della serie come Mefisto ritrova qui una verve e un senso di minaccia che non aveva più da parecchio tempo (decisamente, Boselli si trova più a suo agio con personaggi "cattivi" o borderline, che non con i "buoni"...) Kate è un personaggio femminile positivo di altri tempi. Non fino al punto di farsi ingabbiare nella classica dicotomia "donzella in pericolo oppure dark lady", ma comunque scritta come un personaggio estremamente positivo e simpatico e intelligente, ma fallibile. Parrebbe il minimo, ma di questi tempi un personaggio così è come un sorso di acqua fresca. Negli ultimi anni la rappresentazione delle donne come personaggi positivi un po' in tutti i tipi di fiction sembra essere tornata all'appiattimento su una dicotomia, stavolta fra "donna che con il potere dato dalla sua f*** è fisicamente più forte, più agile, più intelligente di qualunque uomo e non viene mai mostrata con un qualunque difetto" e "donna sfruttata nella sua ingenuità da un maschio violento e prepotente e dalla società maschilista, finché non si rende conto dei suoi errori e si tramuta magicamente nel caso 1 grazie al potere magico del femminismo". Insomma, oggi come ieri, anche se per motivi "di conformismo" diversi a diversi clichè, i personaggi donne tendono ad essere sagome monodimensionali. Kate non lo è. Il Mefisto giovane... ancora sostengo che presenta evidenti discrepanze con la sua rappresentazione nei vecchi Tex, che non è possibile giustificare logicamente... ma alla fine, chi se ne frega? Dopo la maniera "beffarda ed elegante" in cui esce di scena praticamente da vincitore (sì, fateci caso, alla fine quello che vince davvero è Mefisto...), la prossima volta che vogliono fare una nuova serie di Tex (perché prima o poi lo faranno, gli avidi...), propongo facciano una serie dedicata al Mefisto giovane! (sì, ma poi chi la scrive? Spero che le tecniche di clonazione facciano passi da gigante nei prossimi anni, servono più borden...)
  20. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Sono ridicoli. Dio mio in che mani è caduta la Bonelli... Che 699 copie fossero poche, era per me chiarissimo a chiunque, meno che a loro. Ma non mi meraviglia, DA SEMPRE sottovalutano i "fumetti vecchi" tipo Tex e Zagor (si vede chiaramente da mille cose, dal poco rispetto per le opere stesse, dal tipo di gadget, dalla comunicazione, dalle richieste di reboot, persino da cose come il mandare le striscie di Zagor in fumetteria come se fosse un gadget o un pupazzetto, senza capire che sarebbero state molto più richieste di "novità" tipo Darwin...), quindi hanno voluto fare la speculazione per spremere soldi ai fan, ma hanno sbagliato i conti. Hanno sottovalutato la richiesta. Vedo i volumi venduti a prezzo maggiorato su ebay e gli tira il c***! Così che fanno? Accettano il fatto di avere sottovalutato ancora l'appeal di Tex? Dicono "ci siamo sbagliati, amen?". NO! Come bambini capricciosi, dicono "parola ritorna indietro" e fanno una NUOVA edizione limited! Certo, avevano detto che quella prima era limitata e non la ristampavano, ma questa è diversa! La copertina è rossa! Se finiscono anche queste che dite, ne fanno una terza con la copertina verde? Per chi magari è contento di questo e gode a far prendere in giro i "collezionisti"... non avete capito niente! Anch'io non ho preso la limited, e non ho nessuna intenzione di prendere manco questa. Sono chiare ed evidenti prese per il c*** dei fans. Cioè, prese per il c*** di lettori come voi. Magari più ingenui, più completisti, più "ammalati" di Tex, o semplicemente più ricchi. Persone cioè che con la loro spesa... contribuiscono a tenere su la testata e a tenere il prezzo (relativamente) basso anche per noi. E sono gli ultimi poveri... ingenui, che ancora si fidano di questa gente, e della loro parola che questa sia un edizione "limited"... Quando entri nella produzione di "limited", vendi a gente che deve fidarsi della tua parola. Se la tua parola si scopre che non vale assolutamente niente... che credibilità hai? Che credibilità ha oggi la Bonelli? E se frega così i fans più accaniti e più ricchi... come fregherà noi? Che manica di buffoni... P.S.: Borden, per piacere rimani lì il più a lungo possibile, che se te ne vai gli dò al massimo tre anni prima che pianifichino il reboot con Tex donna, Kit Willer e Tiger che si sposano, l'aumento di prezzo a 9,95 Euro (ma con tutte le pagine a colori, roba da siuri!), la stampa fatta su carta velina e il cambio di tutto il parco disegnatori con precari di Taiwan...
  21. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Carlo, però qui stai facendo un gran calderone di cose molto diverse. La cosa davvero "bella" dell'uso degli incontri fra supereroi nei primi albi Marvel era proprio il fatto che NON ERANO crossover. il tipico "cross-over" come viene fatto in Bonelli (albo speciale con i due protagonisti, di solito descritti totalmente ingessati e con la sc**a in c**o per non offendere i lettori abituali, impegnati in trame banalotte in cui la maggiore difficoltà è pesare con il bilancino il loro contributo - e questa descrizione per me calza perfettamente ai Dylan Dog - Martin Mystere e successivi) è molto più "vecchio", e nasce negli anni 30 con i primi incontri della Justice Society, credo. E, come i crossover Bonelli, erano meri stunt pubblicitari, ignorati nelle continuity dei rispettivi albi. La Marvel lanciò qualcosa di diverso: l'incontro casuale, di passaggio. Doctor Strange o Devil che fanno una capatina in un avventura dei fantastici quattro, senza fare un vero e proprio crossover, ma per dare l'impressione di un mondo in cui tutti i personaggi vivono. E soprattutto... usare quei "cameo" dandogli un senso nella trama! Per esempio nei primi Uomo Ragno, l'uso della Torcia umana serve proprio come "confronto" la superstar giovane esponente di una famiglia di supereroi, amato dalle ragazze e pieno di soldi, con Peter che deve nascondere i suoi poteri. Non esiste e non può esistere un corrispettivo Bonelli (con l'eccezione forse di possibili comparsate di Legs in Nathan Never e viceversa) perchè i personaggi Bonelli NON fanno parte di un unico universo (puoi fare tutti i crossover che vuoi e puoi sgolarti quanto di pare a dichiararlo in piazza a Lucca, ma la cosa è EVIDENTE: gli universi che abitano hanno toni, stili, caratteristiche totalmente diversi. Non sono tutti disegnati da Jack Kirby, non hanno le stesse leggi che regolano non solo il sovrannaturale, ma nemmeno il karma e la giustizia. Metterli POI, a POSTERIORI, in uno stesso universo è una FORZATURA più che evidente. E infatti quando li metti insieme, si nota subito...) E quel che è peggio, le motivazioni attuali di quasi tutti i crossover Bonelli sono legate ad un concetto che ha già ucciso il fumetto supereroistico Marvel e DC: L'EVENTO. Quando una serie TV getta al vento ogni logica, ogni straccio di dignità, e chiede solo di essere chiusa prima di sputtanarsi al punto di far dimenticare ciò che di buono aveva in precedenza, si dice che "ha saltato lo squalo" (citazione da una precisa puntata di Happy Days). La politica editoriale di Marvel e DC, da decenni ormai, prevede espressamente di far saltare lo squalo ad ogni testata il più spesso possibile, per poterlo annunciare prima (tipo gli articoli di giornale prima di DD 399, ma anche negli USA prima della morte di superman). Questa non è la prosecuzione dell'approccio di Lee e Kirtby: ne è l'assoluta negazione. Invece di COSTRUIRE un universo fatto da storie, di DECOSTRUISCONO le storie impedendo qualunque sviluppo razionale, per piazzare assurdi "eventi" spacca-universo. Questa politica negli USA è stata adottata perchè a breve termine faceva aumentare gli incassi, e all'epoca a dirigere la Marvel c'erano veri e propri squali che volevano letteralmente prendere i soldi e scappare (infatti è scappato ed è tutt'ora ricercato). Quanto venderebbe il prossimo numero di Tex se si annunciasse prima che in quel numero Tex bacia kit Carson? E se nel numero successivo Kit Willer muore, ucciso da Tiger? E se nel numero successivo si scopre che Tiger in realtà è un robot di Hellingen, messo lì per aiutare Mefisto? Se nel numero successivo si scoprisse che Kit Carson in realtà è il suo clone, e il vero Carson è ancora prigioniero di Mefisto dai tempi della Gola della Morte? E se dal numero successivo si cominciasse a smontare tutto, facendo tornare il vero Carson che si è sostituito al suo clone per ingannare mefisto fingendosi un clone? E se si prendesse il vero Tiger Jack da un universo alternativo, che ha le memorie di un Tiger Jack che ha vissuto davvero quelle avventure? Se si scoprisse che kit Willer non è morto ma è tornato indietro nel tempo a trent'anni prima, ma ha ucciso per sbaglio Coffin e ha cambiato tutta la storia futura? E questo mese dopo mese, numero dopo numero, OGNI MESE, per trent'anni, ogni volta pubblicizzandolo prima sui giornali? l'effetto è che ogni volta ha sempre meno effetto, e i lettori si stufano,e se ne vanno. A quel punto non hai scampo. Ti comprano solo quelli che vanno in cerca di quei "colpi di scena" ridicoli, i lettori che tenevano al personaggio sono spariti. Se continui, vai incontro al calo continuo e inarrestabile delle vendite. Se smetti, fallisci il mese dopo (perchè i vecchi lettori se ne sono già andati e ti servono gli eventi continui per sopravvivere). Così i fumetti Marvel e DC hanno saltato lo squalo, centinaia di volte, piroettando con un intero branco di squali per decenni, perdendo qualunque senso e logica, e perdendo quasi tutti i lettori. Attualmente sono due case editrici che sono morti che camminano, con vendite ridicole rispetto a quelle che avevano prima che prendessero quella piega, che sarebbero state già chiuse da tempo se non avessero ancora i guadagni da film e telefilm. Hanno elevato "l'EVENTO" come stella polare che li guida, abbandonando la caratterizzazione, la coerenza, e qualunque buon senso, oggi sono buoni solo come ottimi esempi di come NON si fanno fumetti! E l'attuale dirigenza Bonelli ne è innamorata, sembrano tutti far parte del manipolo di "infoiati sAgaioli" che adora tutti questi ripetuti salti di squali, e sembrano quasi vergognarsi di essere legati a fumetti che hanno una storia di trame coerenti e sviluppi sensati... è chiarissimo che vorrebbero tantissimo essere la Marvel (li immagino singhiozzare di fronte a Tex, che vende 170.000 copie, chiedendosi "ma perchè invece di questo vecchiume noi non pubblichiamo Batman?" (che venderà 3.000 copie a dir molto in Italia) Il problema non è far sposare Dylan Dog. il problema è "lo fai perchè è una cosa sensata, coerente con lo sviluppo del personaggio, o lo fai perchè è un EVENTO e se lo fai ci saranno gli articoli su repubblica, la gente ne parlerà un sacco, ed è una bellissima maniera di vendere fumetti, così diventiamo fighi come la Marvel?" Credo che tutti sappiamo la risposta, no?
  22. Diablero

    Il Mio Primo Tex

    Non ricordo quando ho letto il primo Tex, ero troppo piccolo. Sono cresciuto sempre con dei Tex in casa (ma i miei genitori non leggevano fumetti, erano albi che ci portavano le mie zie e amici di famiglia, per me e mia sorella che eravamo lettori voraci di tutto). Ricordo distintamente il numero 70 che mi colpi per le armature e per l'inizio della storia successiva con l'assassinio dello stregone, ma sono sicuro che anche quello non fosse il primo Tex che leggevo (è comunque il primo Tex che riesco a ricordare di aver letto, per questo l'ho indicato nel profilo). Il primo Tex che ho comprato in edicola io personalmente con i miei soldi (e quindi l'inizio della mia collezione) è stato il numero 109, "Massacro".
  23. Diablero

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    È abbastanza normale che un fumetto, concepito da autori di un paese x per un pubblico del paese x, si venda soprattutto nel paese x... :-0 (fanno scalpore semmai le eccezioni, per esempio Don Rosa, che è una superstar ospite d'onore in tutto il mondo... tranne negli USA dove, dice, non lo conosce nessuno...) Succede anche con i manga, solo che lì spesso sono diverse le cifre di partenza... se per esempio One Piece vende oltre due miloni di copia in Giappone e solo 20.000 negli USA, come rapporto siamo lì, solo che con quelle vendite in Giappone ci fanno serie TV, film, videogames, e sono quelli che poi vengono conosciuti in giro (idem per Asterix e Lucky Luke). L'Italia semplicemente non ha nla capacità`e/o la volontà di fare certe cose...
  24. Albo "tranquillo", con una storia abbastanza telefonata, ma con alcuni siparietti inaspettati, tipo la fuga di Mateo di fronte a Tex. Su Font sono sempre stato fra quelli che lo apprezzano, ma l'ho visto molto più approssimativo del solito (forse perchè avevo letto recentemente una sua storia di diversi anni fa, mi sa che i 73 anni ormai si fanno sentire...) Sugli errori non beccati dai correttori di bozze: capisco la gioia in redazione quando il bos(s) non c'è, ma si mettono tutti quanti a ballare e a bere senza freni e senza più correggere le bozze? Borden, castigali come meritano! Un paio di scene mi hanno momentaneamente "uscire" dalla storia (dopo essermi disintossicato dagli ultimi residui nizziani, da quando ho ripreso a leggere Tex cerco di godermi le storie senza andare a caccia degli errori, quindi questo non è un criterio imparziale sugli errori: più la storia è appassionante, più mi sfuggono. Se non mi prende molto saltano più agli occhi). La prima è Tex che a pagina 48 corre a cavallo contro un fucile puntato... senza che ci fosse davvero bisogno di correre un simile rischio. Anche se Tex a pagina 49 sembra in grado di schivare le pallottole, cosa faceva se Black Claw colpiva il cavallo? Poi si getta dal lato OPPOSTO del cavallo per schivare il colpo e nella vignetta successiva è dallo stesso lato di Black Crow (vabbè, ha fatto in tempo a cambiare lato e Black Claw è rimasto tanto colpito dalla manovra che non ha potuto sparargli) Non ho problemi se Tex corre un rischio simile perché non ha altra scelta o per un motivo valido, ma qui sembra che lo faccia solo per puro esibizionismo... La seconda è sempre con Black Claw, a pagina 55... quando il terribile guerriere dopo UN SOLO PUGNO si mette a raccontare tutto quanto, compresi i dettagli... capisco che è un clichè texiano, ma fatto così sciattamente fa ridere, url=https://www.youtube.com/watch?v=DX76pZ4pS10]sembra questa scena[/url]... Le scene con Tex che fa volare banditi da un capo all'altro della stanza finché non parlano sono fra le "scene tipiche" della serie, ed è sempre un piacere vederle... se fatte bene. Anche nelle storie di G.L. Bonelli capitavano spesso avversari così risoluti che non parlavano nemmeno se pestati, e non solo guerrieri o simili, anche semplici trafficoni o cittadini. E se parlavano parlavano in maniera più "plausibile", con mezze verità o cercando proprio di raccontare balle a Tex (che ovviamente li sgamava subito perchè sapeva già qualche dettaglio) È nel periodo finale di Nizzi che, oltre ai noti "origlioni", si inizia ad usare questo clichè per far avere a Tex tutte le informazioni senza fare fatica (cioè, non la fa Tex e non la nemmeno lo sceneggiatore: non deve nemmeno sceneggiare una lunga scazzottata, se parlano al primo pugno...) La mia sospensione dell'incredulità non reggeva allora e non regge manco adesso, a vedere Black Claw che dopo un pugno non è che dice solo le cose necessarie per non farsi pestare, e non cerca nemmeno di fregare Tex, ma si mette tranquillamente a escrivere dettagliatamente i piani di Mateo, come se non aspettasse altro che la scusa per raccontarli in giro... Poi ci sarebbero anche in indiani Mescaleros che a pagina 38 non si preoccupano del riflesso delle armi come dei piedidolci, ma lì può anche essere che fra loro ci fosse effettivamente un novellino... Per il resto, a parte queste cadute e gli errori, la storia nel suo complesso regge. potrei dire che la sorte della tribù nel primo albo era tanto segnata in anticipo che davvero guardavi l'orologio per vedere a che ora arrivava Mateo, ma visto che l'hanno messo pure in copertina credo che nessuno si aspettasse che fosse una sorpresa...
  25. Belle tavole in b/n... perché, perché colorarle?
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