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Diablero

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Messaggi pubblicato da Diablero

  1. Sull'ingenuità di Flash Gordon, non ne farei una questione di epoche, Flash Gordon era "ingenua" come serie anche all'epoca, era un po' anche il suo fascino (ma che fosse trainata soprattutto dai disegni era chiaro anche allora). Citi tu stesso Prince Valiant che è circa coetaneo...

     

    Però, per me quello non è mai stato un problema. Se ti leggi un fumetto ne accetti le premesse per quanto possano essere fantasiose. Mi sono letto recentemente un fumetto nuovissimo, "Barbarone sul pianeta delle scimmie erotomani" di Gipi, che ha lo stesso tipo di fantascienza "ingenua" (ma che chiamerei piuttosto "sbarazzina") anche se è recente.

     

    La logica di una storia e le premesse sono cose diverse. Per leggere Zio Paperone devi accettare che ci siano paperi antropomorfi come protagonisti, e che la cosa venga tranquillamente ignorata da tutti. Ma comunque la storia può essere criticata eventualmente se presenta illogicità o incongruenze, non è che "visto che accetti un papero parlante con le ghette devi accettare tutto".  Ma un discorso lunghissimo e pieno di sfumature che si riesce a trattare in maniera sensata solo volta per volta su casi specifici

     

    Sulla "verbosità": per me il tipo di pubblicazione importa, eccome: basta vedere come erano diverse le pagine di Tex quando era pubblicato a 32 strisce (strisce spesso con tre vignette, largo uso di didascalie per velocizzare l'azione, etc.) e lo stesso fumetto con lo stesso sceneggiatore e lo stesso disegnatore una volta pubblicato in albo gigante, sia come numero di vignette che come uso di didascalie

     

    Ma anche solo parlare solamente di "verbosità" svia il discorso.

     

    Spesso vedo fare esempi con GL Bonelli e la lunghezza dei suoi testi di fronte a qualunque accusa di "verbosità" per qualunque autore moderno.  Ma bisogna andare a vedere COME SONO FATTI QUEI TESTI.

     

    G.L. Bonelli aveva un linguaggio "colorito", pieno di invenzioni e testi anche lunghi, ma fatti di parole SEMPLICI: se vai a contare le parole, "Ti farò ingoiare tutti i denti, miserabile sacco di rispettabile immondizia" è più lunga di "confessa le tue malversazioni, concussore!" ma qual è più semplice? Mettersi a contare le parole, la lunghezza dei testi, non ci dice nulla.

     

    Oggi vedo spesso su Tex un linguaggio da una parte più piatto, semplificato, meno "colorato", in cui le continue invenzioni di GL Bonelli non ci sono più sostituite dallo stanco ripetere le stesse poche parole "selezionate" da Nizzi tipo "Satanasso" e "vecchio Cammello", e dall'altra invece l'uso di termini che suonano "strani" in bocca a chi li pronuncia (l'ultimo albo di Burattini con i pastori che si esprimono come laureandi di fronte alla commissione d'esame è un esempio perfetto)

     

    Ma basta parlare degli assenti: la domanda è TU, sei verboso?

     

    E la risposta per me è "dipende". Varia. Ci sono storie in cui ci sono troppi dialoghi verbosi, innaturali, e "spiegazionistici", come in Sierra Nevada, e altre dove questo problema è completamente assente. A parte le naturali differenza da storia a storia (e il tempo per ricontrollare quello che hai scritto: non so te ma per me la prima versione è sempre la più lunga, ogni volta che ricontrollo taglio e diventa più corta) credo che faccia molta differenza la presenza di "cose da spiegare": in una storia con Ranger e Apaches non ti senti in dovere di spiegare chi sono, da dove vengono, etc e quindi la narrazione è più fluida, mentre con la Magia (in generale, non solo mefisto) a volte sembra che devi darci il "bugiardino" di ogni incantesimo con gli effetti collaterali e la posologia...  :P

     

    un altra "trappola" in cui cadi a volte è per l'eccessivo sentimentalismo (ma non mi soddisfa come parola, non rende l'idea ma non me ne viene in mente una migliore) e anche questo a volte appesantisce i dialoghi.

     

    È comunque difficile parlare "in generale", perchè magari io parlo pensando ad una storia e tu puoi citarmene dieci dove quel problema non c'è.  Preferisco parlare di una storia per volta. E dei problemi di "sierra Nevada" ho già parlato anche troppo in questo thread...

     

    Vorrei solo farti notare una cosa: nel sondaggio fra gli utenti la storia con i Cestaro straccia questa. Eppure quella è "solo" una "storia di Mefisto", senza l'ambizione di spiegare o concludere niente. La storia "importante ed epocale" sarebbe invece Sierra Nevada. Anche come disegnatore, non credo che Civitelli sia meno "amato" dai lettori rispetto ai Cestaro.

     

    Credo che questa necessità supposta di "dare spiegazioni" non sia reale. Magari vi arrivano lettere o post da chi vorrebbe la spiegazione delle origini anche del pizzetto di Carson, ma non è una necessità condivisa dal grosso dei lettori. Che a tutte quelle inutili spiegazioni forse avrebbero preferito "una storia con Mefisto" e basta...

  2. Se ristampano le daily strip di Dan Barry, un confronto sulla "verbosità" non è possibile: venivano pubblicate UNA AL GIORNO, su un quotidiano.

    Quindi, una striscia al giorno, che doveva anche riassumere (ogni striscia) sommariamente la situazione.

     

    Tex all'epoca erano 32 strisce alla settimana. Quasi 5 volte più veloce. Un riassunto ogni 32 strisce

     

    Sierra Nevada è stata pubblicata a 330 strisce al mese. 11 volte più veloce. Un riassunto ogni 330 strisce.

     

    Sono proprio linguaggi fumettistici diversi.

  3. @gilas2il tuo modo scorretto di portare avanti le discussioni è estremamente irritante. Mi sembra che tu sia uno che pur di non ammettere di aver detto mezza castroneria (e qui, perdonami, ma ne hai dette una quantità industriale) sarebbe capace persino di raccontare di aver visto volare gli elefanti  a  pallini blu

     

    Ma si sa, quando rispondi a @gilas2 fai conto di aver a che fare con il professor Guidobaldo Maria Riccardelli... :D

     

    17 hours ago, gilas2 said:

    La 'critica' su Tex che spara ad una mano da un cavallo in corsa e che renderebbe un pessimo servizio al personaggio a me pare a dir poco aria fritta, avendo riletto da poco l'albo finale de Gli Invincibili ce ne sarebbero di scene che sono ancora più... 'inverosimili' 

    Non hai capito la critica, o la distorci volutamente. Visto che la cosa è stata spiegata diverse volte, si vede che forse il problema è il linguaggio. Per questo stavolta ho cercato nei paragrafi precedenti di "argomentare" come fai tu usando i tuoi "argomenti"...

  4. In effetti, forse sarebbe più corretto dire che è stata un annata deludente. Poi sono io che penso che sia il risultato della proliferazione delle uscite e non del mero caso, e mi deprimo... :rolleyes:

     

    Deludente in primo luogo perchè, a parte quelle che erano brutte dall'inizio, praticamente tutte le storie hanno un vistoso calo nel finale. Tanto da far scendere sotto la sufficienza storie che erano partite molto meglio (Vancouver, e le due di Mefisto, per esempio), quindi i finali sono stati una "delusione" dietro l'altra.

     

    Poi c'è la delusione per il fatto che l'attesa per il ritorno di Mefisto aveva creato aspettative che personalmente sono state deluse (tanto che preferirei non si vedessero più Mefisto, Yama e compagnia)

     

    La proliferazione c'entra un po' perchè se non ci fosse stata alcune delusioni me le sarei risparmiate, e poi perchè carica di eccessive aspettative LA (perchè ormai è unica) storia annuale di Boselli. Quando Boselli faceva diverse storie all'anno sulla serie regolare anche se ce ne era una venuta male era compensata dalle altre, ormai con tutte le uscite che ci sono e Boselli "spalmato" fra Regolare, Tex Willer, Almanacco e speciali, se canna la storia annuale sulle regolare poi bisogna aspettare un anno per la successiva...

     

    Aggiungiamoci che Ruju mi pare in netto calo (devo capire se tutte le rujuate chi gli trovo nelle ultime storie c'erano anche prima e non le notavo, e lo troverei strano visto che sono cose mi hanno sempre dato fastidio, o se ha cominciato ad abusarne così solo negli ultimi tempi), e che non è ancora finita la roba di Nizzi, direi che il mio scarso entusiasmo (eufemismo) per diverse uscite di quest'anno è più che giustificato...

  5. Per parlare del volume delle "grandi storie" si prosegue qui o bisogna fare un thread apposito? Boh, io per adesso posto qui, si può sempre spostare in seguito se non va bene...

     

    Ultimamente sono stato un po' "cattivo" con Boselli (quando se le merita, se le merita!), ma come lo critico quando fa storie che non mi piacciono, è giusto che gli faccia di nuovo i complimenti per una storia come questa! :P

     

    E, parlando dell'edizione in balenottero, devo fargli i complimento per come è stato gestito il raccordo fra gli albi: in passato a volte la Bonelli ha persino tagliato strisce per fare i volumi, oggi non capita più ma in genere si allungano un po' delle vignette o si aggiungono strisce poco significative. Qui invece i raccordi (li trovate a pagina 70-71 e 180-181) non solo sono fatti benissimo, ma aggiungono drammaticità alle scene (specie quello di pagina 180, dove invece di aggiungere cose inessenziali viene aggiunta una parte in primo piano)

     

    Sono state fatte altre modifiche? Non sono stato a controllare pagina per pagina...

     

    Per prendere i 3 volumi arretrati di una qualunque ristampa un lettore oggi spenderebbe 4,4x3=13,20 Euro + spese postali, e chissà come gli arrivano. Questo è un bel volume in cui la storia viene anche (leggermente) migliorata e che puoi anche consigliare a chi non legge Tex, a soli 8,90 Euro (certo, poi si appassiona, va in edicola a cercare un altro balenottero e trova il maxi di Nizzi...  :angry: )

     

    P.S.: però mi è rimasto un dubbio: perchè Ada alla fine uccide Alice Cooper? (5 pagine alla fine, striscia in fondo) :P

  6. Certo che c'è una enorme "zona grigia". Ad essere pignoli, anche il semplice fatto che Tex sia un ranger potrebbe essere visto, in un ottica egoista e gretta, come "stupido": Tex è il capo dei Navajos, potrebbe prendersi il loro oro e andare a vivere da nababbo in Europa, chi glielo fa fare di stare in un villaggio e comandare dei selvaggi?

     

    Ma la stupidità degli eroi è tale solo se lo guardi appunto con l'occhio gretto di un egoista magari pure disonesto. Gli eroi sono altruisti, e magari incoscienti.

     

    Certo che magari a volte il piano di Tex non è proprio il più prudente (come non si stanca di ricordargli Carson, anche se poi sotto sotto è altrettanto incosciente), ma è sempre incoscienza per uno scopo, non gratuita "solo per fare lo sborone". Magari qualcuno è in pericolo, magari se seguono la strada più prudente rischiano che i malfattori gli scappino. Spesso utilizzano sè stessi come esca provocando il "boss" locale per spingerlo a cercare di ammazzarli e fregarlo così: ovvio che sarebbe più prudente aspettare che tenti di ammazzare qualcun altro, ma Tex e Carson non mettono in pericolo innocenti per le cose che possono fare loro (il motivo per cui quello di Aguas Negras non è Tex)

     

    Vista questa ampia zona grigia, sono molto "di manica larga" quando chiamo "Tamarri" i pards quando fanno i tamarri: se esiste anche un solo motivo al mondo, almeno qualcosa per cui sia possibile che la cosa abbia senso (fretta, rabbia, o anche un rischio calcolato), non li chiamo tamarri.

     

    Quando parlo di un esplosione di insopportabile tamarraggine nelle ultime storie, quindi, parlo proprio di cose stupide fatte assurdamente senza uno straccio di motivo, per "fare lo sborone" a vuoto.

  7. Come sarebbe a dire che è già ora di votare per il 2022? Abbiamo votato per il 2021 l'altro ieri!  :blink:

     

    Bisogna fare reclamo alla ditta produttrice, è un po' che gli anni non durano niente.... :angry: 

     

    Votare cosa, poi? Vedere questo elenco spiattellato qui mi ha fatto ricordare la recente discussione in cui lamentavo un calo generalizzato con storie sempre peggiori, negato da Borden... ma direi che questo elenco lo rende evidente.

     

    Non ho bocciato completamente tutte le storie elencate, CREDO, ma quelle che non ho bocciato non me le ricordo. Ricordo insomma più le mie stroncature che le storie. Se escludiamo le storie con Mefisto che fanno un po' storia a parte e quella con Juan Cortina, questa è un annata per cui non trovo una definizione diversa da DEPRIMENTE. E anche la conferma definitiva che ormai Mefisto e Yama è meglio che non tornino più, non è anch'essa deprimente?

     

    Andando nei dettagli:

    Serie Regolare: tutte storie bocciate, che vanno dal "vabbè, fino al finale reggeva bene, crolla solo nell'ultimo albo" (Il manicomio del Dr Weyland) al... resto della roba che vedo in elenco, tutte storie che ho stroncato e che considero davvero scarse. Forse la peggiore è "le frecce dei nemici", le altre almeno avevano avuto un inizio decente prima di svaccare... alla fine è chiaro che considero "Il manicomio del Dr Weyland" l'unica votabile, ma è davvero un "è la meno peggio"...

     

    Copertine serie regolare: Bedlam (in cui si ritorna fra l'altro all'antica tradizione del riprendere immagini già esistenti, rielaborandole in chiave texiana, che ha sempre dato le copertine migliori! :P

     

    Tex Willer: i guerriglieri di Juan Cortina, per totale assenza di avversari (tranne lo speciale di Mefisto che mi è piaciuto ma non è una storia di Tex Willer...  :P )

     

    Copertina di Tex Willer: qui sono stato finalmente indeciso fra pipiù opzioni, alla fine ho scelto Scalphunters.

     

    E poi arriviamo alle dolenti note...

     

    Migliore storia degli speciali: NESSUNA. Quando ho letto l'elenco ho trovato storie di cui non ricordavo nulla (tranne quella di montales da 32 pagine), storie che non mi erano piaciute e che avevo stroncato, e storie che proprio non avevo comprato per non sprecare soldi, spazio e tempo. Ho cercato di riaccendere la memoria sfogliando gli albi, ma davvero, qui non c'è nulla di votabile! Un chiaro vincitore ci potrebbe essere nella categoria "storia dove Tex viene più stravolto e snaturato" ("Aguas Negras"). È un elenco in cui la lotta accanita è fra quale sia la peggiore...

    unico possibile candidato, il magazine, forse? La storia con Montales non è pessima, solo molto prevedibile e stereotipata, la storia più lunga non me la ricordavo, l'ho sfogliato e qualcosa ho ricordato (fra cui il fatto che il soggetto era di Carlo Monni), ma ancora troppo poco, e i disegni mi hanno colpito molto negativamente (anche quelli non me li ricordavo). Sono dovuto andare a rileggermi cosa ne avevo scritto all'epoca e ho trovalo l'elenco delle solite "rujate", sempre le stesse...

     

    Alla fine, in mezzo a quel deprimente elenco, è chiaramente uno dei "meno peggio". L'unico possibile contendente è "Yellow Bird", che ha disegni sicuramente migliori (anche se li avrei di gran lunga preferiti in b/n) ma che come storie è praticamente "Tex incontra un personaggio storico e gli chiede l'autografo. E Carson è sempre più tamarro"

     

    Alla fine Gomez è quello che la differenza e voterei Yellow Bird, ma... hanno preso Gomez che è un maestro del b/n e l'hanno colorato. Va bene che è comunque quello disegnato meglio, ma si può premiare il fatto di rovinarlo?

     

    Alla fine avevo deciso di astenermi e di non votare in questa categoria. Solo che ho scoperto che se voti, devi votare TUTTO (Booh! Regola antidemocratica! In quale democrazia ti controllano per vedere se hai votato tutte le schede e se non l'hai fatto ti buttano anche le altre? Questo è un regime!!!)

     

    Miglior personaggio della SERIE REGOLARE:  Personaggi memorabili? In questa annata? Direi anche qui NESSUNO: la maggior parte di quelli in elenco li trovo insulsi o semplici comparse (ci sono personaggi, come gli sgherri di Mefisto, che si vedono per molte più pagine e fanno molte più cose che non l'unico poliziotto di Vancouver). Quindi è pure "storto" l'elenco. Due personaggi in elenco che mi ero piaciuto sono Ruth e Angela, ma alla fine sono stati sotto-utilizzati entrambi, non hanno il "peso" di essere il personaggio migliore dell'anno. Pottei votare Mefisto come "premio alla carriera", votando quindi proprio IL PERSONAGGIO in generale e non come è stato trattato in queste storie, e alla fine ho fatto così ma sono stato tentato dall'astensione.

     

    Miglior personaggio TEX WILLER: stesso problema, alla fine ho scelto Lily...

     

    Miglior personaggio SPECIALI no, davvero, qui mi rifiuto, astensione senza se e senza ma.

     

    Solo che poi ho scoperto che, come avevo anticipato prima, non ci si può astenere su una categoria....

     

    Non si può aggiungere un opzione "none of the above" fra le risposte? Sarebbe anche molto utile per quantificare il gradimento complessivo, altrimenti un annata con  storie scialbe dove non c'è nemmeno un personaggio memorabile e la gente vota a casaccio (come me) pare essere un anno pieno di personaggi memorabili perchè non c'è un netto vincitore...

  8. 1 hour ago, Testa di Vitello said:

    - La scena clamorosa al saloon, in cui Tex, badass all'ennesima potenza esce dal tavolo dietro cui è riparato e prende a sparare in campo aperto contro gli avversari rintanati dietro al mobilio, crivellandoli di colpi per poi finire i pochi rimasti a colpi di sedia...e oggi ci si lamenta della presunta tamarraggine dei nuovi autori di Tex...ma se il Tex di GLB è stato una fiera avanguardia della tamarraggine nella cultura italiana, ma di cosa stiamo parlando !!

     

    Confermi, purtroppo, una mia tesi: che oggi molti lettori non sono più in grado di percepire la differenza fra coraggio e tamarraggine...

     

    In questa storia, Tex affronta i tipi che vogliono impiccare suo figlio, e li fa fuori stando riparato dietro una colonna, poi dietro una balaustra, poi dietro un pianoforte, comportandosi sì con coraggio, ma non con stupidità. Esce allo scoperto solo quando ha ammazzato o fatto fuggire quasi tutti i suoi avversari e i pochi rimasti riparati dietro ai tavoli non lo vedono e non gli sparano.

     

    Non è messo come il Carson tamarro del cartonato che esce fuori nella notte sotto una lampadina, ben illuminato, a dire a gente nascosta nell'ombra "beh, quando mi sparate"? (salvandosi solo perchè quello che gli spara alle spalle lo manca da un metro).

     

    Il coraggio può anche essere incoscienza, temerarietà, sprezzo del pericolo, può essere alimentato dall'odio e dal sentimento di vendetta o (come nel caso di questa storia) dalla difesa del figlio. Ma anche se può essere incosciente, non è stupido.

     

    La tamarraggine è SEMPRE stupida.

     

    Se non si coglie la stupidità gratuita e ottusa di un azione fatta solo per "fare lo sborone", diventa impossibile distinguere il coraggio dalla tamarraggine.

    • +1 1
  9. 2 hours ago, Letizia said:

    Ho la vaga impressione che @Diablero non abbia la più pallida idea di cosa sia il colore e questa impressione deriva dagli esempi che fa, a partire dai Girasoli.

    Non vorrei apparire saccente con un trattato a metà tra l'ottica e l'astrofisica, visto che ci sono addirittura pareri scientifici contrastanti sulla natura corpuscolare od ondulatoria della luce.

    Ma credo sia noto a tutti che lo schermo di ogni televisore ha una funzione che consente di regolare i colori e credo che sia altrettanto noto che un prato di coloratissimi tulipani appaia all'occhio umano in un modo in una giornata di sole e in un altro completamente diverso in una giornata uggiosa.

    I girasoli di Van Gogh alle sette di mattina in estate sono diversi alle sette di sera d'inverno.

     

    Ehm... i Girasoli di Van Gogh sono in una sala della National Gallery di Londra, illuminata da luci artificiali costanti sia alle sette del mattino (se è già aperta al pubblico, non lo so...) che alle 7 di sera (se non chiudono prima, io sarei pure rimasto fino alla chiusura ma avevo un aereo da prendere...)

     

    in quelle sale ci sono dipinti che valgono milioni di dollari, alcuni vecchi di oltre cinquecento anni, ti pare che li espongono alla luce naturale?  :rolleyes:

     

    Vendono anche i poster dei quadri in esposizione, se vuoi portartene uno a casa. io e la mia ragazza volevamo un poster di quello, ma abbiamo rinunciato quando abbiamo visto che i colori erano troppo diversi dall'originale (e che ci aveva colpiti proprio per quello). Anche con la stessa illuminazione.

     

    Perché si può scomporre i colori con la precisione che vuoi in numeri, ma poi quei numeri li devi convertire su inchiostri su carta. Inchiostri che magari "in teoria" dovrebbero essere quella tonalità di giallo (o meglio, quella "percentuale di altri colori), ma poi alla fine nel poster ci arriva comunque l'inchiostro commerciale che hai. Che non regge il confronto con quelli usati dal pittore all'epoca, che non ha usato i colori a presa ultrarapida di una tipografia...

     

    Mi dici che non saprei nulla di colore. Boh, non sono un colorista, ma so benissimo che la difficoltà di riprodurre certi colori con le attuali tecniche di stampa è uno dei problemi più fastidiosi per i libri d'arte e i cataloghi dei musei, e che si studia da decenni come risolvere quei problemi.

     

    Vabbè che, osservando molti fumetti stampati recentemente con colori scurissimi, può benissimo darsi che sia normale per un colorista dei fumetti non sapere che i suoi colori stampati su carta saranno diversi da quelli che ha sul monitor...  :lol:

     

    2 hours ago, Letizia said:

    I grigi sono solo 256 (anzi 254 perché 0 è nero e 255 è bianco) e sono: 0,0,0 - 1,1,1 - 2,2,2 - 3,3,3 - ... - 255,255,255.

     

    In che tipo di file?

     

    No, perchè mica ce n'è uno solo...

     

    I files usati per le pagine web (jpeg, gif, etc.) normalmente hanno solo 8 bit per il grayscale (e quindi 256 toni), ma quando sulle immagini ci devi lavorare, continue manipolazioni fanno presto a degradare la qualità. Quindi si usano formati con risoluzioni maggiori per evitare di propagare gli errori. I files TiFF e PNG supportano il formato grayscale a 16 bit (65536 toni di grigio, e la comparazione che stavo citando sulla capacità di distinguere i toni di grigio faceva riferimento a questa cifra (esistono comunque anche formati a 32 bit per i toni di grigio)

     

    E il fatto che esistano formati e software a 8 bit, a 16 bit e a 32 bit (256 toni, 65536 toni, e miliardi di toni) dovrebbe (spero) anche chiarirti che quando si parla di 256 toni è una SUDDIVISIONE ARBITRARIA LEGATA AD UNA MODELLAZIONE MATEMATICA, non una realtà FISICA!

     

    Non è vero che in natura esistano solo 256 toni di grigio! Quella è una divisione arbitraria fatta per fare i conti in un computer, che considera "uguali" TUTTI I TONI DI GRIGIO CHE VANNO DA x A y!

     

    Basta aumentare la precisione della "modellazione" ed ecco che i toni di grigio considerati dal software diventano 65536! È cambiata la realtà fisica????? NO! È cambiata l'unità di misura!

     

    2 hours ago, Letizia said:

    Colorare (e non imbrattare) è un'arte e in quanto tale non copre difetti ma valorizza le immagini.

    Se ritieni che ci sia sempre maniera di aggiungere colore e "valorizzare" un immagine, dimmi in che maniera aggiungere colore "valorizza" questa:

     

    th?id=OIP.HeYa-tUshuvXGgztgXy7NgHaFx%26p

     

    O, se vuoi una cosa concettualmente più semplice: quante mani di colore devi dare su un vetro per "valorizzare" la sua trasparenza?

     

    Certo, "in teoria" è sempre possibile "migliorare" un disegno....  COPRENDOLO COMPLETAMENTE E FACENDOCI UN DISEGNO MIGLIORE SOPRA! Cioè CANCELLANDOLO, non "valorizzandolo", perchè dire che il colore "valorizzi" un disegno BASATO SUL CONTRASTO NETTO FRA BIANCO E NERO È UNA TOTALE ASSURDITÀ!

     

    2 hours ago, Letizia said:

    La mia modesta opinione è che la bellissima tavola di Yama in BN, postata a mo' di sfida e colorata (non imbrattata) a regola d'arte, risulti molto migliore, sotto tutti i punti di vista, di quella originale.

     

    Non mi importa chi ha colorato l'immagine di Galep, dico solo che per essere un buon COLORISTA, cioè un buon ARTISTA, uno deve avere GLI OCCHI PER VEDERE: e chi ha gli occhi per vedere lo vede subito che quai colori aggiunti non "valorizzano" un bel niente, ma anzi ammazzano tutte le qualità di quel disegno. Non lo considero nemmeno "bello" (non te lo volevo dire per non offenderti, ma se non l'hai fatto tu non c'è ragione per non essere onesti): è un mascherone.

     

     

  10. Prima di tutto, una richiesta ai moderatori: non sarebbe meglio spostare tutti questi post, da quello di Letizia, in un nuovo thread visto che siamo ampiamente off-topic?

     

    Poi:

    5 hours ago, Letizia said:

    spacer.png

     

    Ecco, credo che questo risponda in maniera molto eloquente alla domanda "perchè non volete le vecchie storie colorate"...  :lol:

     

    Ma è una risposta incompleta, visto che non tutti sono Galep, e vorrei parlare di un fatto per me abbastanza evidente: non solo i colori peggiorano sempre le storie nate per il bn, ma la colorazione delle storie in generale peggiora continuamente, tanto che ormai preferisco in b/n anche le storie pensate per il colore (di Corben, insomma, non ce ne sono più...)

     

    Ma andiamo un pezzo per volta...

     

    13 hours ago, Letizia said:

    La tua personalissima opinione che il colore è un correttore di errori non è suffragata dalla realtà, che nasce a colori.

    Il branzino "è a colori" e diventa bianco e nero se gli si toglie tutto, sapore e potere nutrizionale.

     

    Paragone assurdo. La "realtà" non è dipinta a china e poi "colorata". E il disegno non è la realtà.

     

    Persino la fotografia, che dovrebbe "in teoria" essere molto più simile alla realtà, ne diventa una visione particolare, tanto che si usa ancora molto la foto in b/n, per andare "oltre" una mera riproduzione da foto delle vacanze.

     

    Se il Branzino che ottieni è identico al branzino reale che hai davanti, la tua opera è totalmente inutile: perchè dovrei andare da un pittore o da un disegnatore o da un fotografo, quando potrei andare dal pescivendolo? L'arte deve andare OLTRE la mera riproduzione meccanica.

     

    Il fumetto, in particolare, è sintesi. Non devi riprodurre il branzino, devi farlo muovere con disegni fermi. Quindi devi selezionare linee, reali o immaginarie, che rendano il movimento. Il disegno che ci riesce può essere in bn o a colori, ma non sarà mai il branzino. Ne sarà sempre una sintesi.

     

    Quando scegliere il b/n o il colore? La scelta non è data solo da questioni economiche o tecnologiche (altrimenti non esisterebbe più la fotografia in b/n). Si sa già ormai da numerosi studi che la percezione di un immagine in b/n si basa persino su recettori oculari diversi da quelli che percepiscono il colore. E che un immagine in b/n sarà sempre più dinamica, drammatica e "viscerale" nell'arrivare al cervello di una a colori. Il colore vince sulla meraviglia, cioè sull'INNATURALEZZA, del poter esprimere colorazioni fantastiche e innaturali (vedi quella di Corben che ho postato prima). Un immagine con colori "naturalissimi" è noiosa e senza senso (qualcuno avrebbe dovuto spiegarlo a Sergio Bonelli prima che facesse ricolorare le copertine di Tex, rovinandole con quegli insulsi prati verdi e cieli blu, e perdendo l'effetto di colorazioni bellissime come il giallo potente e dominate di "El Paso"). In generale comunque il colore RALLENTA SEMPRE LA LETTURA e rende più statiche le azioni.

     

    9 hours ago, Letizia said:

    Il colore e il BN non sono scopi, ma tecniche.

    Ci sono artisti grafici che usano il BN perché non sanno usare il colore.

    Sono molti di più quelli che fanno fumetti a colori perchè non sanno usare il b/n :lol: (e sì, la frase "tanto poi il colore copre tutto e nasconde gli errori" è davvero una ovvietà persino citata nelle interviste fra gli autori di fumetti americani attuali, per esempio, che in b/n si rivelano essere davvero scarsi...

     

    9 hours ago, Letizia said:

    Una scena in BN che vuole esprimere qualcosa (che so, terrore) può essere realizzata a colori ed esprimere la stessa cosa?

    Per me sì, e meglio.

    Ti contraddici.

     

    Poco fa hai detto che colore e bn sono tecniche diverse.

     

    Le tecniche non sono neutrali. Non ottieni mai la stessa cosa con tecniche diverse.

     

    Un esempio che ti smentisce è proprio quello dei fumetti "del terrore": guarda come sono fatti quelli in bn e quelli a colori. Scoprirai che cambia persino il MODO di ottenere terrore, e quindi di sceneggiarli, con quelli in bn che si basano sul nero e sul buio e quelli a colori che si basano sulla luce, spingendo gli sceneggiatori a scrivere storie totalmente diverse...

     

    Due esempi in bn (uno già visto nel thread):

    300-tex-magia-nera.jpg                 bcd586ea062213e391def9f03b982ad8.jpg

     

    E un paio di esempi a colori:

    th?id=OIP.tAUYefnc_vcTzrv0SO7FhAHaJ1%26p     6347305b32f60607325969226700c137.jpg

     

    Notato il diverso uso della luce?

     

    Nota anche un altra cosa: proprio per la particolare tecnica dei disegni (che passa anche per quelli a colori da un primo disegno in bn) quelli a colori "funzionano" anche in bn, anche se non con lo stesso effetto, mentre quelli in bn vengono ammazzati dal colore aggiunto sopra. Sono davvero POCHISSIMI i fumetti REALMENTE "pensati per il colore", e che non funzionano senza. Nella maggior parte dei casi si tratta di "fumetti pensati per il colore" nel senso di "fumetti per il bn senza molti dettagli, che poi tanto ci pensa il colorista a coprire le magagne"

     

    9 hours ago, Letizia said:

    nfine vorrei sottolineare che, in computer grafica (l'unico metodo che ti consente un conteggio), i pixel possono assumere più di 16 milioni di colori diversi  (16.777.216 per la precisione) perché sono 256 per il Red, 256 per il Green e 256 per il Blue.

    Se si utilizza la scala di grigi, i pixel utilizzabili sono solo 256 (i valori di R, G e B devono essere uguali, da 0 a 255).

    Il rapporto è 1 su 65.536.

    Stai confondendo una limitazione dei computer con una limitazione della realtà.

     

    Lo sai, vero, che non tutti i colori possono essere riprodotti con 3 numerini RGB?  (se non sei convinta, dimmi le percentuali RGB del vero color Oro...)

     

    È un fatto noto, che i cataloghi delle mostre (stampati in RGB) non sono in grado riprodurre perfettamente i colori usati in molti dipinti (tipo per esempio "i girasoli" di Van Gogh, se lo vedi dal vivo la vedi la differenza che fa il colore "fisico" che ha usato...)

     

    in realtà non ci sono 65.000 toni di grigio. In realtà sono infiniti. Il computer deve considerarne solo 65.000 perchè fa un approssimazione dividendoli in 65.000 "settori" in realtà continui. Approssimazione più che accettabile perchè Il nostro occhio in realtà non ne distingue che qualche decina. Quindi in realtà il computer è perfettamente in grado di riprodurre i toni di grigio che vediamo, mentre non è in grado di farlo per i colori. È proprio sul colore che gli attuali metodi di stampa sono carenti e omogeneizzano la realtà...

     

    In ogni caso, comunque, stai facendo una discussione ormai (purtroppo) accademica.

     

    il colore, ormai, a livello artistico, nel fumetto è FINITO. Kaput. Morto. Estinto.

     

    Oh, non sto dicendo che sarà meno usato. Al contrario. Con il calo dei costi, sarà sempre più usato....  per piallare, omogeneizzare, cancellare, coprire, in pessime "edizioni da siuri" sempre peggiori e sempre più schifate da chi ama il buon fumetto.

     

    Magari esisteranno ancora artisti del colori, ma saranno sempre più fuori mercato e sempre più limitati da una tecnologia omogeneizzante.

     

    Chi erano un tempo i "maestri del colore"?

     

    Gente come Richard Corben. I suoi lavori, stampati in quadricromia tramite lastre fotografiche, erano stupefacenti! Ce li guardavamo e anche i miei amici disegnatori si chiedevano "ma come fa?". Poi si è scoperto che si era studiato i processi di stampa e lavorava DIRETTAMENTE SULLE LASTRE per ottenere certi effetti, in maniera "artigianale"

     

    Oggi? Oggi Corben è morto, ma anche prima di morire, negli ultimi 30 anni della sua carriera, ha smesso di usare i suoi metodi strabilianti. La stampa in digitali li ha uccisi. Senza poter lavorare sulle lastre (metodo che era comunque costosissimo in termini di tempo e lavoro), ha dovuto dare il colore "come tutti". Omogeneizzato. Persino le sue vecchie opere... non sono più ristampabili con quei colori. Le ultime ristampe in digitale sono "scan" delle vecchie edizioni, e NON è assolutamente la stessa cosa.

     

    Quali erano gli strumenti dei maestri del colore?

     

    Quello usato dal grande Peter Ledger, che nel 1981 prese 11 vecchie storie di Carl Barks e le ricolorò splendidamente all'aerografo (uno strumento mitologico all'epoca, conoscono diversi che tentarono di domarlo, oggi nel campo del fumetto commerciale credo che non lo usi più nessuno, l'ho visto usare recentemente solo da artisti di strada e per dipingere moto e automobili...), nel volume "Uncle Scrooge McDuck: His Life and Times" della Celestial Arts, che rilanciò Barks presso il grosso pubblico.

     

    Ledger è morto nel 1994, ma in ogni caso oggi sarebbe disoccupato. Chi pagherebbe un artista dell'aerografo quando "suo cuggino con phoroshop lo fa in cinque minuti"?

     

    Quali erano i colori usati dai maestri del colore?

     

    Per anni se ne sono dette di ogni sui "misteriosi colori" usati da Tanino Liberatore, per ottenere quella colorazione unica delle sue tavole (all'epoca si diceva che usava dei cosmetici al posto dei colori normali, c'era un fondo di verità ma la realtà era un pochino più complicata, andatevela a cercare se vi interessa). Ma da un certo punto in poi i suoi disegni erano colorati come tutti gli altri. Era passato al digitale (per poi semi-abbandonarlo poi, deluso dal risultato: ecco un brano di una sua intervista:  "Finito Lucy ho ripreso in mano gli acquerelli, il carboncino, strumenti che non utilizzavo dai tempi del liceo artistico. [...] Se disegnare al computer desse le stesse possibilità avrei continuato a farlo.")

     

    Ma in ogni caso, le sue opere ristampate in digitale non hanno più gli stessi colori...

     

    Letizia, quanto ci hai messo a fare questa tavola?

     

    15 hours ago, Letizia said:

    spacer.png

     

     

    lo sai che se ci hai messo più di un quarto d'ora (ad essere buoni) sei fuori mercato e nessuno ti pagherà mai per colorare fumetti?

     

    Un tempo, quando stampare a colori COSTAVA UN CASINO, non aveva senso risparmiare sul colorista.  Pagare tuo cuggino invece di farlo fare ad uno bravo era un risparmio trascurabile, e oltretutto... tuo cuggino all'epoca non era proprio capace, era un lavoro difficile, da fare a mano mettendoci molto tempo.

     

    Quindi si facevano pochi fumetti a colori, ma colorati bene (fanno eccezione i comics USA che con quelle tirature e stampando su cartaccia erano impossibili da colorare bene, ma comunque i coloristi erano bravi).

     

    Era l'epoca in cui anche i coloristi erano delle star. Akira in America lo volevi fare a colori? Chiamavi Steve Oliff, mica pizza e fichi...

     

    Oggi, stampare a colori costa poco.  E colorare è tanto facile (credono, gli editori) che pare ridicolo pagare tanto un colorista. Nessuno pagherà mai più molto per colorare un fumetto. Quindi le alternative diventano:

    1) Specializzarsi nel fare in fretta, più in fretta che puoi, e a mettere a Tex sempre la stessa camichia giallo paglierino dello stesso colore anche di notte, che è quello che vuole l'editore (per CSAC coloravano 250 pagine alla settimana. Considerando cinque giorni di lavoro per far raffreddare un po' il PC sono 50 pagine da colorare AL GIORNO. In media una pagina ogni 9 minuti. E c'è gente che ancora oggi dice che hanno "valorizzato" quei disegni invece di dire, più correttamente, che li hanno ammazzati...)

    2) Colorarteli da solo o da un colorista di fiducia, rimettendoci un sacco di soldi che potresti guadagnare disegnando invece di colorare o pagando di meno il colorista...

     

    Oggi, che STAMPARE a colori è diventato alla portata di tutti, la colorazione a Photoshop è diventata una piaga che fa solo danni. E la cosa si sta riflettendo sull'editoria: non hai notato che da qualche anno LE EDIZIONI DI LUSSO SONO QUELLE IN BN? Va bene che il pubblico si dice che abbia gli occhi foderati di prosciutto, ma alla lunga la differenza si vede...

     

     

     

     

    P.S.: a differenza di quella di Galep, la tavola di Mastantuono colorata da te mi piace. Anche perchè te ne sei fregata dei "colori naturali" e hai usato una bella tavolozza di luminosi colori INNATURALI che mi ricordano quelli usati nel vecchio Giornalino sulle tavole di Micheluzzi o di De Luca. Ma il fatto che la tavola sia gradevole non cambia i due punti base:

    1) Nessuno ti pagherà mai abbastanza per rifarlo per tutto un albo.

    2) Quella tavola è tua, Mastantuono l'hai ammazzato e hai pure nascosto il cadavere...  :P

  11. Confesso che ho fatto un po' di fatica a "entrare" nella storia, mentre la leggevo, e non ci sono pienamente riuscito.

     

    Un po' è la sfiducia nei confronti di Burattini, le cui storie precedenti di Tex non mi sono piaciute per niente (e per la deriva vista su Zagor). poi subito a pagina 1 ci si mette anche lui, subito, a piazzare una didascalia che racconta che soffia un vento inconsueto subito prima che i personaggi della storia dicano che sta soffiando un vento inconsueto...  :rolleyes:

     

    Da quel momento è diventato impossibile ignorare quanto i testi fossero ridondanti, e i personaggi parlassero TUTTI con un linguaggio "inadeguato" (pastori ignoranti che dicono "con sempre maggiore frequenza e sempre più evidenti", "prosciugate di ogni liquido" invece che "senza sangue",  "tutti concordano nel dire che il raggio d'azione di quelle creature si sta allargando"... e tutto questo in mezza pagina, figurati nell'intero albo!)

     

    Il linguaggio è un problema, non è solo che tutti parlano come se scrivessero una tesi: è anche che, come quando devi allungare il brodo, si usano forme tipo "tutti concordano che l'azione che secondo normale prudenza una comunità riterrebbe non lesiva della propria sicurezza sarebbe il cercare riparo" invece di "AL RIPARO!!" 

     

    È un linguaggio burocratico, non avventuroso, e che rende a volte difficile prendere sul serio la lettura.

     

    Ed è un peccato, perchè questo è un albo in cui, a differenza del solito, la seconda lettura ha evidenziato i pregi della storia nascosti da quei dialoghi (mentre invece di solito la seconda lettura evidenza le magagne)

     

    Per esempio, una cosa che farei davvero rileggere più volte a Ruju...



    Pagina 78: bravo, è così che puoi SORPRENDERE il lettore: Tex interviene dopo il cambio pagina, e quando ancora "c'è tempo", i difensori non sono ad un secondo dalla "morte certa"! QUI è davvero inaspettato! (anche perchè per ottenere maggiore sorpresa Burattini bara un po' con i tempi di viaggio, macchissenefrega! i fratelli saranno andati più lenti del previsto, non occorrono spiegazioni)

    Ruju tutte le volte fa "la scena madre" con i cattivi che digrignano i denti mentre stanno per premere il grilletto...  sono scene che sembrano strizzare l'occhio: "adesso guarda che arriva Tex, eh, guarda, metto una pagina intera con il grilletto che sta per essere premuto, adesso vedi che arriva Tex a sorprenderti", "sì, sai che sorpresa, Yawnnnnn, svegliami quando hai finito...")

     

    Invece qui Tex arriva davvero sorprendendo, proprio perchè non era necessario che arrivasse proprio in quel momento...

     

    Inoltre, punti bonus per l'assenza dei ridicoli "tiri per avvertire": in una situazione simile Burattini fa, giustamente, sparare i pards subito addosso ai banditi!

     

    Altra cosa positiva, la gestione dell'umorismo, che almeno nel caso dei dialoghi fra i pards mi è parso ben calibrato (un po' meno calibrato invece il pessimismo di Eusebio, che non era così macchiettistico).  Burattini mi è sempre parso più bravo come autore umoristico (sin dai tempi di Battista il collezionista) che come autore avventuroso, e temevo di rivedere i siparietti con bistecche e patatine, e invece, l'unica menzione delle famose bistecche è quando Tex RIFIUTA perchè NON HA TEMPO, essendoci pericolosi assassini in giro (becca e porta a casa, Nizzi!)

     

    Boh, per adesso, a parte il problema dei dialoghi (che sarebbero stati da sforbiciare con il machete) Burattini se la sta cavando molto meglio di quello che mi aspettavo. (ma è meglio che non mi sbilancio troppo, anche l'ultima di Ruju mi era piaciuta all'inizio...)

     

    P.S.: l'orrida patacca stavolta è davvero fastidiosa, subito sotto al titolo, sembra che l'albo sia intitolato "la mesa della follia 75", e nella prossima è ancora peggio, andando a rovinare con la patacca giallo paglierino l'effetto "antro oscuro" della composizione di Villa. Quando "rovinare le copertine" è proprio una vocazione...

    • Haha (0) 1
  12. 32 minutes ago, Letizia said:

    Le prime due immagini possono benissimo esser nate a colori (non colorate successivamente utilizzando il BN come sfondo, il che è tutta un'altra cosa).

    Cioè, possono essere state realizzate a colori, mentre invece colorarle ""successivamente utilizzando il BN come sfondo" è "tutta un'altra cosa"?

     

    Ma il fatto che avere l'immagine fatta dall'inizio a colori sia tutta un'altra cosa dal colorare un immagine pensata per il b/n, non era proprio la cosa contro cui ti sei scagliata?

     

    35 minutes ago, Letizia said:

    Dire poi, utilizzando l'ultima immagine come esempio, che un fumetto nasca per il colore è una tua opinione: quel fumetto è stato realizzato così per un ben preciso scopo dell'autore

     

    Cioè, il fatto che ci sia un preciso scopo nel farlo a colori, smentirebbe il fatto che è nato per il colore? Può essere "nato per il colore" solo se la cosa non ha alcun senso e nessuno scopo?

     

    37 minutes ago, Letizia said:

    ; ed è ovvio che la stessa immagine, realizzata in BN, ha tutta un'altra resa.

    E in che modo questo smentirebbe me, visto che smentisce te?

     

    Facciamo prima, vediamo un esempio pratico:

     

    "valorizzami" questa immagine, colorandola, se ne sei capace...

     

    300-tex-magia-nera.jpg

     

  13. 1 hour ago, Letizia said:

    E' mia personalissima opinione che non esistano fumetti nati per il BM o per il colore.

    Personalissima e smentibile facilmente:

     

    th?id=OIP.yaZgqdyjMiJlBdZmNXUVLQHaNY%26p

     

    th?id=OIP.HeYa-tUshuvXGgztgXy7NgHaFx%26p

     

    Altri nascono per un usi particolare del colore in un contesto in b/n, solo per fare contrasto:

     

    th?id=OIP.1-Q13c6hD08LeZvXPOqTEwHaDt%26p

     

     

    Se colorare un fumetto nato per il b/n lo rovina e basta, colorare interamente uno di questi ultimi ne altera completamento il senso.

     

    Viceversa, altri fumetti chiaramente nascono per il colore:

    th?id=OIP.js0CHbiCaOEsnSLgHys8ygHaJ_%26p

     

    Liberissimo chiunque di ritenere che l'ultima immagina in b/n rende uguale e che colorare le prime tre le "valorizzi", a me sembra come credere che la cioccolata valorizzi qualunque piatto, dal pesce alla carbonara (che è il concetto alla base delle orrende "edizioni da siuri"...

    • +1 2
  14. Blacky (non è ancora "Yama" a quel punto e non lo diventerà per decenni) non viene mostrato nella storia del Magazine proprio per evitare di incasinarsi con le date incompatibili di Tex (cosa che invece è successa con l'età di Kit nel primo bis)

     

    Mefisto nelle sue ultime rappresentazioni da vivo era mostrato come molto vecchio. Vero che nelle storie precedenti era stato descritto come precocemente incanutito, ma Galep avrà pensato che non era concepibile che un personaggio che dimostrava almeno 70 anni potesse avere un figklio giovane, e quindi Yama viene disegnato con un aspetto almeno da ultraquarantenne. (e Myriam come una sessantenne)

     

    Arriva poi Boselli con la sua nuova cronologia (non importa se è basata su storie vecchie, se questa cronologia non esisteva prima è nuova), e deve cercare di dare un età anagrafica ad un sacco di personaggi che prima non ce l'avevano. Ringiovanisce parecchio il Tex de "il totem misterioso" e riduce il periodo di campione del Rodeo da tre anni a pochi mesi perchè altrimenti non c'è il tempo per tutte le cose che devono succedere e per ambientarlo alla fine degli anni '50 del 1800, in modo da avere un età compatibile con il Tex odierno (e fa nascere Tex a maggio 1838).

     

    Questo lascia uno spazio di circa 20-25 anni fra la carriera di Mefisto come spia e il suo ritorno con Kit molto giovane, e qualche anni (pochi) di più con la sua morte e un Kit ancora probabilmente minorenne.

     

    Blacky dovrebbe quindi avere 15-20 anni, e Mefisto (pensando a come è stato disegnato nelle ultime apparizioni da vivo) sui 45-50 anni.

     

    Mefisto può essere "sistemato" mettendo in futuro qualcosa che lo faccia incanutire precocemente, e quindi la sua età anagrafica può essere abbassata (ma non di tantissimo) ma Blacky?

     

    Meglio lasciarlo sotto le coperte per non non avere problemi...  :P

     

    La "morale della favola" è che (come ho fatto nella mia cronologia di Tex Willer) questa nuova cronologia NON È TOTALMENTE COMPATIBILE con quella di Tex e NON PUÒ ESSERLO, visto che Tex vive in un universo a-temporale dove decenni di eventi avvengono praticamente in contemporanea. Non può esserci una perfetta concordanza fra le date di una serie con continuity "storica" tipo Tex Willer e una serie in un eterno west di fantasia a-storico come Tex (dove Kit può essere stato nei Pony Express e aver partecipato dalla fine del Mucchio Selvaggio da giovane e incontrare i suoi amici trapper decenni dopo...

    • +1 1
  15. Riguardo a Bonelli Digital Classic: qualcuno che ce l'ha può confermare che ci sono i Tex? Sapevo che non copriva tutta la produzione Bonelli..

     

    Detto questo, @slv396 per rispondere alla tua domanda sarebbe meglio sapere "a che punto sei", cioè se conosci già il personaggio chi è e cosa fa, almeno per sommi capi, e la differenza fra le varie collane o se parti proprio da zero.  Inoltre: cerchi consigli su quali Tex leggere sparsi, o vuoi sapere la maniera più rapida ed economica per farti la collezione completa?

     

    Di Tex sono usciti pi di 800 albi ormai, ma di buono c'è che non sono in stretta continuità, ogni storia è un po' a sé stante.

     

    Le serie principali sono la serie regolare "Tex" che dura dagli anni 50 ma che è stata ristampata più volte nel corso degli anni, e la "Tex Willer" più recente che racconte le sue avventure giovanili (per questo quando ha parlato di "Tex Willer" avevamo capito che ti interessava solo quest'ultima), poi ci sono diverse collane "parallele" ma ti consiglio prima queste due.

  16. 2 hours ago, LedZepp said:

    In alternativa basterebbe assumere qualche cinese, capace di scrivere Tex e pronto a lavorare 23 ore al giorno (ho lavorato con diversi cinesi e ho rischiato il burnout vedendo quanto lavoravano LORO). Forse il numero 100 in cinese serve ad aprire qualche spiraglio in tale direzione. 

    Questo era un piano che andava messo in atto vent'anni fa (io l'avevo pure proposto in un forum, ma nessuno mi ha ascoltato...

     

    1)  Acquistare al mercato nero diversi neonati

    2) Allevarli isolandoli dalla società moderna, e facendogli leggere autori "pulp", Salgari, Spillane e altri autori "di genere" specialmente western. E soprattutto tutti i Tex di GL Bonelli.

    3) Quando diventano grandi, fargli sceneggiare Tex...

    • Haha (0) 2
  17. 1 hour ago, Ombra Silenziosa said:

    una tua idiosincrasia personalissima per le storie che hanno un finale a sorpresa. Trovo già questa tua idiosincrasia abbastanza assurda di per sè (che ti hanno mai fatto di male i finali a sorpresa? Mistero... appunto),

    Non in generale.

     

    Ti ho fatto l'esempio del vino: si possono benissimo bere più vini, ma da un vino più forte passi al tavernello bianco, lo trovi insapore: il cambio di genere più essere un incremento di dramma, tensione, o può essere ad un livello più basso, in cui la storia può "sgonfiarsi". (Parlo di storie avventurose e non comiche o satitiche, ovvio)

     

    Ovvio che lettori diversi potrebbero trovare cose diverse più forti o più deboli. Io trovo gran parte dei "finali a sorpresa" che leggo (non tutti) abbastanza deludenti. Non c''è un idiosincrasia generica per i finali a sorpresa, ma una delusione frequente per come la cosa viene applicata in pratica.

  18. On 1/31/2023 at 3:07 PM, Ombra Silenziosa said:

    @Diablero Mi tocca intervenire ancora, mio malgrado. Io non ho detto che le storie con il SOPRANNATURALE devono avere per forza un twist. "Mistero", nel contesto del mio discorso, non significava 'Sopprannaturale'. Significava 'giallo'. Storie con un mistero da svelare. Infatti si parlava della MIA storia, che è una storia GIALLA (nella fattispecie anche con il soprannaturale) e di storie di QUEL TIPO. Non facciamo a non capirsi, per favore. IN PIU', è una storia BREVE!

     

    Quindi, cosa c'entrano "Diablero" e "il Figlio di Mefisto"? Quelle sono storie d'AZIONE+, con elementi soprannaturali. Hanno un altro tipo di struttura rispetto alle storie DEL TIPO de La Palude del morto. SI SCRIVONO IN UN  ALTRO MODO! Eccerto che non hanno bisogno del twist! Sono storie d'avventura! Inoltre, ti ci voglio proprio vedere a scriverle in 78 pagine!!!

    L'unica corretta che hai citato è La dama Di Picche, il cui soggetto ridotto all'osso però è il seguente: 'un tizio viene ucciso e derubato, e il suo spirito torna a vendicarsi dei suoi assassini'. Secondo te, se io presento un soggetto del genere a Boselli cosa succede? Ovvio. Mi ride dietro. E FA BENE! Perché è un soggetto piatto, trito e ingenuo. E infatti, se mi permetti, l'unica cosa che salva quella storia è che di GLB, perché altrimenti, 'ciao core'. Inoltre, si sviluppa in una lunghezza che permette di migliorare con la sceneggiatura, la banalità del soggetto.

     

    Tu butti lì senza renderti conto. Un po' come la boutade dei fantasmi che si possono rappresentare con degli 'occhi nell'ombra', delle 'ombre' ecc... Fidati. Una soluzione del genere è una cacchiata. Non ci si capisce nulla.

    Lascia fare il loro mestiere agli sceneggiatori.

     

     

    OK, lascio fare il loro mestiere agli sceneggiatori (anche perchè ti garantisco che non nessuna voglia di prendere il loro posto ed essere io a beccarmi le critiche...  :lol: )

     

    Ma anche senza avventurarmi in ipotesi alternative sulla storia (la cui inattuabilità demolisce magari i miei esempi, ma non le critiche), le mie remore sulla storia in gran parte rimangono, perchè sono critiche da lettore!

     

    Cioè, non è mi sono messo a pensare "Oh, io sarei uno sceneggiatore tanto bravo bravissimo che questa cosa l'avrei scritta così": semplicemente la storia non mi è piaciuta e stavo cercando di spiegare il perchè.

     

    Un punto chiave per me è questo:

    On 1/31/2023 at 3:07 PM, Ombra Silenziosa said:

    Mistero", nel contesto del mio discorso, non significava 'Sopprannaturale'. Significava 'giallo'. Storie con un mistero da svelare. Infatti si parlava della MIA storia, che è una storia GIALLA (nella fattispecie anche con il soprannaturale) e di storie di QUEL TIPO. Non facciamo a non capirsi, per favore. IN PIU', è una storia BREVE!

     

    ...che chiarisce finalmente cosa intendevi con "mistero". (In effetti la versione che avevo capito io era così ridicola che avrei dovuto chiedermi da solo se avevo capito bene, e chiederti chiarimenti, invece di usarla nella foga del discorso per "segnare un punto". Pessimi automatismi che vengono dopo troppi flames nei forum...)

     

    Però questa è una differenza chiave: tu sei lo sceneggiatore, e sapevi dal principio che questa era una trama "gialla" in cui alla fine si doveva scoprire con qualche "colpo di scena" il colpevole.

     

    Ma io, come lettore, non lo sapevo. La storia inizia come una storia horror e d'atmosfera. Si rivela una storia "gialla" alla fine con uno switch abbastanza repentino (Tex arriva con la soluzione riguardo al colpevole di avvelenamenti che fino a quel momento non sapevamo nemmeno fossero avvenuti, e per cui avevano apparentemente un colpevole mostrato come tale in fiction, i fantasmi). E non è un impressione solo mia che il cambio qui non funzioni benissimo, visto che anche diverse persone che hanno promosso la storia hanno citato questo punto.

     

    Ora, cambiare "genere" nel corso di una storia o far credere che un fumetto sia un genere e invece è un altro non è certo proibito o un difetto in una storia. Però personalmente trovo che questo specifico "cambio" fra horror e giallo funzioni quando l'horror è "sospetto" da subito (tipo Scooby-Doo anche se non necessariamente così comico) o comunque non così "dominante", mentre invece quando l'horror è genuino, ci parla di una tragedia, di una vendetta, che sono tutti argomenti "forti"... ritrovarsi alla fine con un giallo abbastanza banale (nel senso della soluzione spiattellata subito), è una bella delusione. È un po' come con il vino, il vino che bevi per secondo dovrebbe essere più "forte" di quello con cui hai iniziato, altrimenti appare insapore.

     

    Onestamente non è che anche la storia di fantasmi che pareva essere mi facesse strappare i capelli. Ho già parlato in post precedenti di alcune cose che mi avevano fatto un po' storcere il naso. Ma comunque almeno stava tenendo desta la mia attenzione e il mio interesse.

     

    Dici

    On 1/31/2023 at 3:07 PM, Ombra Silenziosa said:

    L'unica corretta che hai citato è La dama Di Picche, il cui soggetto ridotto all'osso però è il seguente: 'un tizio viene ucciso e derubato, e il suo spirito torna a vendicarsi dei suoi assassini'. Secondo te, se io presento un soggetto del genere a Boselli cosa succede? Ovvio. Mi ride dietro. E FA BENE! Perché è un soggetto piatto, trito e ingenuo. E infatti, se mi permetti, l'unica cosa che salva quella storia è che di GLB, perché altrimenti, 'ciao core'. Inoltre, si sviluppa in una lunghezza che permette di migliorare con la sceneggiatura, la banalità del soggetto.

     

    E poi in un altro post:

    10 hours ago, Ombra Silenziosa said:

    Per di più in 78 tavole? Ma te lo immagini l'effetto di un lettore moderno, che ha visto di tutto, davanti a una storia con un soggetto simile, così plain e scarno, ormai trito e ritrito? Una storia di mistero senza mistero. Per di più in 78 tavole! Ma via, su. Ma di che parliamo? ;)

     

    Ma senza "mistero" (cioè senza un colpevole segreto) per definizione, non sarebbe più "una storia di mistero", no? Sarebbe un altro tipo di storia.  Che può fare a meno del mistero e del twist finale.

     

    È difficile dire come reagirei di fronte ad una storia immaginaria che non conosco. Mica posso garantire che se tu avessi concluso la storia diversamente mi sarebbe piaciuto il finale per forza. Però, DA LETTORE...   boh, sarò parte di una piccola minoranza e magari quello che dici è vero per gran parte dei lettori di Tex, ma mi ricordo di aver letto storia "d'atmosfera" anche più brevi, senza colpi di scena finali, e mi sono piaciute se riuscivano a rendere ben le emozioni e il pathos. Adesso non mi voglio avventurare di nuovo in ipotesi su sviluppi alternativi per farmeli demolire, ma credo che se la storia avesse dedicato le ultime pagine al ritrovamento delle tombe e agli spettri l'avrei preferito (o se volevi comunque che Tex facesse fuori il locandiere avrei preferito che fosse uno che aveva collaborato con i razziatori, in maniera che fosse più chiaramente parte della vendetta degli spettri e le parole finali di Tex fossero più centrate. Non so se per te questo l'avrebbe resa comunque una "storia di mistero", per me comunque così sarebbe rimasta dall'inizio alla fine la storia della vendetta degli spettri invece di farli sparire prima del finale)

     

    Ritornando alla storia pubblicata: le mie critiche sull'artificiosità del fucile messo lì apposta per essere trovato da Tex e le remore sul piano "etico" delle ultima parole di Tex (che per me sono abbastanza inequivocabili) rimangono, ma non ho più voglia di ripeterle, e credo che sull'argomento abbiamo già detto tutti come la pensiamo.

  19. 1 hour ago, borden said:

     

     

    Lucarelli, Ammaniti, Carofiglio, Cognetti, Mauro Corona, Elena Ferrante, Leo Chiosso, Mogol e Alessandro Manzoni,

     

    Lista provinciale! Charles Bukowski e Kurt Vonnegut o niente!

     

    (Ah, sono morti? Allora niente!)

     

    P.S.:  Il Manzoni poi...  già mi lamentavo del Tex nizziano che si salvava sempre per puro culo, figurati anni e anni di albi in cui Tex si salva solo per la Divina Provvidenza...

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  20. In una storia comunque avventurosa, ci vuole equilibrio fra scene umoristiche e persino comiche e quelle avventurose o drammatiche. È possibile alternare questi registri anche dentro la stessa opera (basta vedere "Sentieri Selvaggi" di Ford...) basta che l'umorismo non prende il sopravvento. Altrimenti diventa un altra cosa, un altro genere (vedere "I fanciulli del West" con Stanlio e Ollio)

     

    Questo "equilibrio" consiste sostanzialmente nel sapere quando "è il momento di scherzare" e quando è meglio smettere (vedere Dylan Dog 74 "Il lungo addio"). Che non vuol dire che non si debba scherzare anche nel momento del pericolo (vedere l'esempio di Tex e Carson nella vasca in "La legge del più forte"), ma magari non bisogna farlo nel momento della rabbia e del dolore (quante battutine trovate nel flashback de "il giuramento"? O nel finale di "Massacro"?)

     

    Insomma, sostanzialmente consiste nel "capire il contesto", la situazione, e adeguare il tono della storia e il comportamento dei personaggi. (Non far fare battutine sul cibo davanti alla tomba profanata di Lilith o una gag sul mangiarsi una torta intera mentre tre assassini se la squagliano, insomma)

     

    In GL Bonelli vedo questo equilibrio, e visto che ha impostato lui la serie lo vedo PERFETTO per Tex. Variare questo equilibrio significa snaturare la serie, poco o molto.

     

    Anche in Boselli vedo un equilibrio. Non gli vedo far fare battutine fuori luogo, e non è vero che non ci sono mai battute. Ma palesemente è un equilibrio più "spostato" verso il lato avventuroso, e quindi certo, il suo Tex è diverso da quello di GL Bonelli, mi pare ovvio e lo sarebbe per qualunque autore. Ma siamo in un range ancora per me accettabile.

     

    Anche il primo Nizzi era, di solito, in un range accettabile (infatti all'epoca non mi faceva girare le scatole come oggi), ma anche allora, si vedeva che non c'era questo equilibrio. Abbastanza frequentemente Nizzi poteva sacrificare non solo la drammaticità della scena ma proprio il senso nel contesto pur di "fare la battuta", la scena buffa.

     

    Le lodi sperticate di adreadelossu nei post precedenti in fondo dicono le stesse cose: Nizzi è prima di tutto un autore comico, più che western (la cosa che mi ha più sorpreso quando ho letto il troppo esaltato Larry Yuma, un fumetto davvero modesto, è quanto fosse BUFFO, a partire dal protagonista che è disegnato come la parodia degli spaghetti western...)

     

    Quello che accade è che nel tempo (e i primi segni si vedono già dalle prima storie, segno che Nizzi non ha mai davvero "amato" il personaggio di Tex) nelle storie di Nizzi si ride sempre meno CON Tex, per le cose che fa lui ai "villain", e sempre più DI Tex, trasformando li e Carson in una coppia di "simpatici sbafatori" che sembrano occuparsi solo di cibo, bistecche e patatine fritte (e anche quello cos'è, se non un tipico "tormentone" da personaggio comico?)

     

    Contesto comunque che io abbia mai sminuito le doti di umorista di Nizzi. Questa è una VOLGARE CALUNNIA.  :angry:

     

    Potete rileggervi tutte le mie recensioni delle sue storie, e non vi troverete mai una contestazione delle sue doti come autore COMICO. Anzi, ho sempre riconosciuto che, mentre era sempre più incapace di sviluppare trame avventurose, mentre il livello delle sue storie precipitava, le sue capacità comiche sono sempre rimaste al top: riusciva anche in piena crisi a ridicolizzare Tex e Carson in maniera estremamente efficace in due vignette o anche meno. Come dimenticare perle tipo "Tex sei tu?" "Boing", oppure "Lo prenderò, o non mi chiamo più Tex Willer" "ooops, non lo ho preso..." oppure "osserva, là, i demoni della follia!" "Dove? Non li vedo" "Ops, mi sono sbagliato, sono DI LÀ!". Persino nelle situazioni più drammatiche, il talento del grande autore comico saltava fuori, afferrando al volo qualsiasi occasione per ridere DI Tex, dei suoi amici, dei suoi nemici, mostrando al suo lettore ideale quanto fossero buffi e stupidi quei personaggi...

  21. 26 minutes ago, Angelo1961 said:

    I capelli non crescono così tanto in pochi mesi. In teoria ci vogliono anni. Forse sono passati anni? Il generale citato, non ricordo, è Mc Lellan? In questo caso siamo alla fine del 1862. 

    Quando muore il generale, sì, ma sono passati mesi da quando Mefisto è stato liberato e ha iniziato a collaborare con in sudisti (per quanto la storia sia breve, fra un salto temporale e l'altro alla fine passa quasi tutta la guerra). Quando esce dal carcere è "poco dopo l'inizio della guerra civile" (pagina 145), (tanto che non hanno ancora cambiato la bandiera...  :P ) quindi ancora nel 1861, e Mefisto è stato in isolamento "diversi mesi" (pagina 146) quindi Tex l'ha catturato nel 1860...   non rimane molto tempo a Borden per infilarci tutta "Fuorilegge" e la rivoluzione con Montales...  :P

     

    34 minutes ago, Angelo1961 said:

    La storia con gli Hualpai ci mostra un Kit (classe 1868) già nato e quasi adulto, per cui sono passati almeno 25 anni nei quali Steve può essere invecchiato, aver perso denti e raggrinzito la pelle. 

    Vero. Però richiederebbe altre vicissitudini (altre storie per altri Magazine?), non è un invecchiamento normale. Se proprio bisogna spiegare tutto, bisogna spiegare come mai Mefisto ha rintracciato Tex già nel 1865 e aspetta oltre 15 anni per la sua vendetta. 15 Anni in cui i suoi poteri non aumentano di molto (molto meno di quanto aumentino in questa storia, dopo 15 ancora ha bisogno degli specchi e di un volontario...) e si trova a capo di una tribù indiana....

     

    Sull'età di kit, per me in quelle vecchie storie era molto più giovano di quanto ci immaginiamo oggi, che siamo abituati ormai a considerare bambini anche i ventenni. Secondo me all'epoca de "il figlio di Tex" per GL Bonelli kit avrà avuto 13-14 anni (non beveva alcolici, all'epoca a 14 anni un bicchiere di vino non te lo negava nessuno, e alle medie c'erano già quelli che si facevano le canne...), non sarebbe un problema ringiovanirlo ancora un po' fino a 12 anni, ma è un problema che credo non toccherà mai Tex Willer...  se ci verrà narrato l'antefatto de "la gola misteriosa" kit non ci sarà 9essendo l'antefatto) e la serie Tex Willer non credo arriverà mai ad avere kit attivo nelle avventure (a quel punto sarebbe poco distinguibile dalla serie regolare, ci sarebbero già tutti e quattro...)

     

    il problema è il kit più che ventenne che abbiamo oggi, che "invecchia" troppo sia i pards che l'epoca, e l'ha fatto diventare un "doppione inutile" ti Tex. Ciascuno dei pard aveva qualcosa che lo distingueva subito a colpo d'occhio (anche se poi aveva caratteristiche sue meno evidenti), Carson è vecchio, Tiger è indiano e Kit...   è (era) un ragazzino molto giovane. Un Kit cresciuto è come un Tiger vestito da Cowboy, non è più kit.

     

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