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TWF - Tex Willer Forum

Il Biondo

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Messaggi pubblicato da Il Biondo

  1. Appena terminata la lettura di questo Texone. Storia che per buona parte si sviluppa in maniera piacevolmente classica con venature da commedia, e che viceversa sul finale vira più sul dramma: il quasi "incesto", la fine di Guy. Mi è piaciuta la caratterizzazione dei principali comprimari, semplice ma efficae, tra i quali menzione d'onore va al tutto sommato, almeno a mio parere, simpatico sceriffo ed al vecchio Howard Mc Lean, self made man ma onesto fino al midollo. Poco cosa i capoccia dei cattivi di turno, e francamente forse fin eccessivamente drammatica la morte del rampollo Mc Lean, visto l'andamento generale della storia. Kit e Tiger danno il la alla vicenda ma alla fin fine combinano ben poco.  Carson è in versione pressochè completa dipendenza da Tex, e vabbé, passi per stavolta....<_<

    A mio avviso un'avventura non perfetta ma solida, godibile e divertente, merito anche degli ottimi disegni di un Milazzo che deve piacere, ma che qui ho trovato comunque più in forma di quanto mi ricordassi su vari albi di Magico Vento, con disegni sempre d'impatto ma ancora più espressionisti, o forse "tirati via"....?

    Insomma Texone che ho preferito all'ultimo di Nizzi letto in precedenza, ossia fiamme sull'Arizona.

  2. <span style="color:red">2 ore fa</span>, ElyParker dice:

    Ma alla fine di chi è stata l'idea di fare risorgere Mefisto?

    È vero che Nizzi ha scritto il primo albo ai tempi d'oro e gli altri tre durante il suo periodo di crisi?

    In merito alla prima domanda ed in attesa di qualcuno più sul pezzo provo a rispondere, occhio che potrei sbagliarmi: mi pare che recentemente Borden abbia scritto che l'idea della resurrezione fu partorita dai dirigenti dell'epoca, e da lui stesso caldeggiata. Più indietro nel tempo avevo letto invece che il soggetto del primo albo fosse, non so in quale misura, farina del sacco di GLB con qualche spunto ancora di Boselli.

     

     

  3. Il 17/4/2022 at 22:46, valerio dice:

    Se devo dare un giudizio sulle storie di Nizzi del dopo-ritorno, concordo con il biondo, si tratta di storie in media da 6, poco più o poco meno. Maniera, professione, routine.

     

    Ti preciso però che nel giudicare le storie del nostro ranger sono sempre di manica larga, per cui per il mio metro di giudizio un 6 vuol dire che una storia non è improponibile ma è comunque sotto alla media, che per me è dal 6,5 in su...sotto al 6 metto poi solo quelle che reputo le peggiori della serie:D Di mexcali il primo albo poteva essere quasi da 7, ma tra comportamento senza senso di troppi personaggi e banalità varie il secondo è bocciato in toto. Di belle star non mi hanno disturbato più di tanto le tante pagine inziali interlocutorie o i siparietti, ma il fatto che i nostri si facciano cogliere tutti addormentati e che il secondo albo sia una serie di bang-aaah-bang-agh con poco costrutto.:deserto:

  4. Personalmente ho trovato da 5,5/6 le due storie uscite sulla regolare (quelle sulle collane extra non le ho lette). Il primo albo di mexcali mi era abbastanza piaciuto, ma il secondo ha fatto naufragare tutto...belle star proprio piatta come storia (non entro nel merito della diatriba mutande). Sicuramente non invogliano ad una rilettura. Come già scritto in altra discussione spero che le uscite "postume" dell'autore, almeno sulla regolare, possano essere meglio delle due storie citate, ma spero soprattutto che il buco lasciato da nizzi venga tappato da nuove leve che apprezzano il personaggio e che siano  in grado di scrivere storie texiane, e da quanto ho appresso sul forum sono ahinoi difficilmente reperibili...anche io come altri sono portato a pensare a giusfredi e rauch, sperando che riescano a giostrarsi tra le loro varie incombenze...ben venga anche un burattini. Di zamberletti ho letto solo il monaco guerriero e non lo conosco abbastanza, però al di là della storia palesemente riempitivo, almeno la caratterizzazione dei pards mi è parsa centrata (non linciatemi:mazza:)

    • +1 1
  5. Come il pard Juan ho riletto questa storia dopo anni, memore più che della vicenda in se dei commenti a tratti entusiasti di vari utenti.

    A mio avviso trattasi si di buona storia western, ma nella produzione dell'autore la collocherei nelle media e non tra le più riuscite. La trovata migliore è l'evasione (e successivo ritorno in cella) di Ojo Blanco, ma per il resto la vicenda fila sui soliti binari senza troppi sussulti. I nostri sono messi nel sacco dai testa fina del complotto e vengono a capo della situazione grazie a due colpi di fortuna, niente che faccia gridare allo scandalo ma neanche di particolarmente originale. Inizialmente mi è sembrato poi un po' strano che Tex e kit non si mettano sulle tracce di latimer pur avendolo riconosciuto,

    e che questi se ne stia tranquillo in un saloon di Tucson con i nostri in circolazione, sospettando per altro il perché della loro presenza in zona....inoltre solo dopo opportuna si decidono a strigliare per bene una pedina dell'intrigo...Tra i pregi la figura del generale crook, oggetto però di comportamento schizofrenico: prima dice di aspettare ad informare Washington dell'omicidio di Adams per verificare meglio l'accaduto, e poi rientrando al forte con i nostri afferma di aver già spedito un telegramma alla capitale.boh... Insomma una storia secondo me discreta ma ben lontana dall'essere un capolavoro. Sarà per lo stesso disegnatore e la tematica, ma mi viene da considerarla una versione migliorata de "La collina della morte" sulla regolare(anche se come da date d'uscita sarebbe meglio dire che la seconda è una versione peggiorata della prima😅). Ho votato 7.

  6. Indiscrezione arrivata, grazie ai soliti esperti del forum!

    Spero comunque che le prossime sue storie sulla regolare siano migliori di mezcali e belle star.

    Per quanto riguarda le troppe uscite credo prorpio che buona parte del forum la pensi allo stesso modo.

  7. Da quello che ho capito casa editrice e curatore ormai conoscono il personaggio, ed in passato vuoi per rispetto professionale, vuoi per l’età dello stesso, ma anche per necessità di storie “commestibili” hanno lasciato correre sulle sue sparate…..penso che anche per questa possano fare  lo stesso.

    O magari invece per un Borden furioso :bisonte:sarà l’ultima goccia e arriverà la defenestrazione definitiva, chissà. Magari trapelerà qualche indiscrezione...

  8. <span style="color:red">31 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Eh sì...Una nota stonata l'intenzione di voler lasciare il paese.

     

    Avendola letta dopo avere scoperto le diatribe forumistiche sul Tex nizziano, questo particolare ha influenzato maggiormente il mio giudizio sulla storia. Il fatto in questione rischia di affossare la vicenda, che però, essendo comunque del Nizzi primo periodo, anche a mio avviso si "salva" grazie ad una certa atmosfera e piacevolezza di fondo.:trapper:

  9. <span style="color:red">2 ore fa</span>, Leo dice:

    Solo che Tex ha ucciso il fratello di Dallas.

    A me pare che Kid Rodelo sia morto per mano di Jack Thunder, di cui il ragazzo fu in maniera più o meno convinta alleato, fino al fatto in questione. Poi che Dallas dia la colpa a Tex mi è sempre sembrato magari comprensibile dal suo punto di vista ed a caldo, ma comunque esagerato.

    <span style="color:red">39 minuti fa</span>, LedZepp dice:

    La risoluzione affrettata della sottotrama, questi si potrebbe essere una critica

    Concordo, dopo che si è insistito sulla questione una chiosa finale tra le parti in causa un po' più articolata non l'avrei vista male...a meno che non ci sia l'intenzione di far seguire un'altra avventura con Dallas dove si mette una pietra sopra alla faccenda.

    <span style="color:red">41 minuti fa</span>, LedZepp dice:

    Diversa la vicenda in Bandera, dove la storia si capisce anche senza i due balenotteri precedenti, è vero, ma dove la lettura di quei due balenotteri rende sicuramente la lettura molto ma molto più piacevole.

    Forse li si è forzata la mano, nonostante la storia sia riuscita a mio avviso bene

    Concordo pure su questo,  ma non mi lamento dato che le storie  zagoriane in questione io le conosco :P

    Effettivamente la storia è stata impostata in questo modo per contestualizzare e rendere più credibile e realistico l'incontro tra i due eroi. I più avrebbero forse preferito una storia a effetto più epica e meno malinconica, o a monte addirittura non nutrivano interesse per l'incontro, però il curatore l'ha pensata così, e il risultato finale a mio parere non è stato poi così male...

    • +1 2
  10. Apprezzo chiaramente entrambi e gradirei una maggiore presenza di Villa come disegnatore sulla regolare, ma alla fine ho votato per Galep

    <span style="color:red">13 ore fa</span>, Poe dice:

    Più dinamico, più drammatico, meno statuario.

    Le sue copertine hanno fatto la storia e condivido anche quanto espresso da LedZepp

    <span style="color:red">21 ore fa</span>, LedZepp dice:

    provo una nostalgia nel guardarle, nonostante io non abbia vissuto quell'epoca.

    Anche se purtroppo tanti albi li ho in versione Tutto Tex....

     

    Fino a qualche tempo fa avrei detto Villa, per cui il sondaggio mi da lo spunto per un piccolo O.T.:

    mi sto rendendo conto, con il passare del tempo e la lettura di tanti numeri dell'epoca d'oro, che mi sto convertendo da lettore dal "gusto moderno" a lettore che apprezza maggiormente le storie classiche di GLB e Galep (o degli altri disegnatori storici), specialmente se metto a confronto storie attuali che ritengo di qualità media con le storie "medie" dell'epoca: queste ultime mi divertono maggiormente e mi lasciano generalmente più soddisfatto, senza dilungarmi qui sul perchè e per come.

    Fortunatamente le storie ottime ed i capolavori sono comunque disseminati lungo tutta la durata della saga!B)

    • +1 1
  11. Copertina nella media, certo non particolarmente memorabile. Come già ad altri anche a me ricorda quella de "Il covo del male", magari è una scelta voluta, e poi anche io trovo quel mefisto nello specchio è un po' troppo "gufo".

    Sul logo concordo con la maggiornaza in merito al fatto che non se ne sentiva la mancanza, anche se in fin dei conti non mi turba più di tanto.

    Invece la storia mi intriga parecchio, del resto a suo tempo rimasi soddisfatto dal ritorno dello Yama boselliano!

    Per quanto riguarda i disegni apprezzo sia i Cestaro che Civitelli e trovo che quest'ultimo possa essere adatto anche ad una storia un po' più dark, quindi dovrei essere in una botte di ferro:D

  12. Avendo letto un numero esiguo di maxi mi rendo conto che la mia partecipazione al sondaggio potrebbe essere poco indicativa, comunque le mie scelte rispecchiano in gran parte quelle della maggior parte degli utenti

     

    1) Nei territori del Nord ovest - una delle mie storie preferite in assoluto

    2) Il cacciatore di fossili - sfogliata e letta non so quante volte da bambino

    3) Nueces Valley - alcune sequenza ad alto impatto emotivo

    4) Il treno blindato - vedi il cacciatore di fossili

    5) I tre Bill

     

    Tra gli altri che posseggo dovrei riprendere Oklahoma, in quanto letta una volta da bambino e quindi completamente scomparsa dalla mia memoria, idem per Rio Hondo. Buono l'oro del sud, che attulamente potrebbe giocarsela con i Bill. Non eccelse il veleno del cobra ed in particolare figlio del vento.

  13. Leggendo queste storie è facile intuire di trovarsi di fronte a pietre miliari,  fondamentali per il successo settantennale (e oltre) del personaggio e della saga, nonché capire perché tanti affezionati lettori seguano la serie ancora oggi fin da quegli anni gloriosi.

    La trama in questione fila che è un piacere e pur essendo la vicenda molto lunga non annoia e  tiene incollati alle pagine fino alla fine, nonostante le sequenze di pura azione non abbondino. In particolare ho molto apprezzato la caratterizzazione di tutti i personaggi più o meno di contorno, ognuno con il giusto spazio all’interno della vicenda, e quella dei pards, che pur privati nell’occasione del supporto di Tex riescono e gestire in maniera egregia la situazione. Duri e decisi i nostri si adoperano nel fronteggiare le vigliaccate messe in atto dai loro avversari e tirare fuori aquila della notte dall’inferno di Vicksburg: il terribile penitenziario può fiaccare il corpo del ranger ma comunque non ne intacca lo spirito. A voler proprio fare il pignolo nell’ultimo albo il ritrovamento di un ancora vivo e fortunato Clay da parte di Kit e Tiger sa un po’ di scorciatoia narrativa, per altro l’unica in questa lunga epopea. A mio avviso poi non toglie niente alla storia il fatto che l’uomo di Flagstaff sia un perfetto “signor nessuno”, freddo e calcolatore nel tessere intrighi nell’ombra, che perde però lucidità nel momento in cui qualcosa nei suoi piani comincia ad andare storto e le sue sicurezze cominciano a vacillare. In merito ai disegni devo dire che contribuiscono all'ottima riuscita complessiva dell'opera: un tempo Nicolò non mi faceva impazzire, mentre ultimamente sto rivalutando il suo tratto morbido e molto classico, che dona ad ogni storia da lui disegnata un’atmosfera particolare, una punta di malinconia, e che sembra farti viaggiare a ritroso nel tempo.

    E adesso sotto con terra promessa!

  14. La copertina in questione fa si un po’ strano, ma non mi scandalizza. Piuttosto contrasta un po’ con le motivazioni che vengono solitamente portate a sostegno dell'impostazione abituale delle copertine, tipo: l'albo deve spiccare tra gli altri, Tex ha una caratterizzazione grafica ben precisa e assodata nel tempo e quindi è facilmente riconoscibile, o cose del genere. Evidentemente è meno rischioso concedersi certe licenze sulla Tex Willer che non sulla regolare. :D

  15. Sono stato combattuto per quanto riguarda la scelta della migliore storia, con un serrato testa a testa tra navi e Missouri, e la pur buona Snakeman più staccata.

    Alla fine ho deciso di premiare in toto la serie del giovane Tex, storia, copertina e personaggio, categoria per la quale comunque una menzione d'onore va al vecchio Joe.

  16. <span style="color:red">10 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

    Sono storie come questa che ti fanno amare l'universo texiano e anche nei momenti più angusti e strampalati, ti donano preziosi attimi di serenità e svago. Un aiuto degno di un vero amico, come finiscono per essere effettivamente Tex e i suoi pard ogni talvolta che apri un volume col noto logo. Può un eroe di carta essere considerato tale? Io lo credo fermamente e anche questa "magia" contribuisce a far cavalcare ancora il nostro inossidabile "amico" dopo più di settant'anni si successi editoriali.

     

    Puro vangelo! :inch:

    • Grazie (+1) 1
  17. Quello che dici di fondo può essere anche condivisibile, però penso che se davvero le interferenze tra i due mondi resteranno limitate ad un altro paio di speciali Tex Willer, la cui uscita è tra l'altro diluita nel tempo, non si corrono rischi di "marvelizzazione" della serie Tex. Certo sulla regolare qualcosa in più che una semplice citazione o veloce rimando a queste avventure speciali non la vedrei troppo di buon occhio neanche io. Anche e soprattutto nel caso del ripescaggio di qualche personaggio comparso su questi speciali, ci vedrei nulla più che un " Si, mi ricordo di quella volta con Adam Crane e il suo amico in gamba ma un po' strano...."  e stop, ma penso che borden saprà gestire la situazione al meglio.

  18. <span style="color:red">3 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

    Per chiudere il cerchio delle morti di Laredo e Rodelo e riconciliarla con i "nostri" per esempio...

    Come già evidenziato da altri, non è che sia stato mostrato questo riconciliamento. Al momento lo possiamo intuire e basta. Magari nella prossima storia in cui comparirà Dallas ci sarà un flashback con un dialogo chiarificatore e pacificatore tenutosi tra lei ed i pards, durante il viaggio di ritono dall'estremo nord.

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

    Tranquillo, la chiedo al mio amico Zamberletti.

    Personalmente gradisco l'alternanza tra storie classiche ed innovative, basta che siano sempre ben fatte:D. La mia non era una richiesta seria, della quale comunque e giustamente te ne potrebbe importare un fico secco, era una risposta scherzosa:)

  19. Anche io ritengo più importante la sceneggiatura, però a meno di estremi (o storia che proprio non sta in piedi o disegni proprio sgradevoli) l’elemento migliore tra i due supporta l’altro, migliorando la piacevolezza  generale dell’albo. Per questioni anagrafiche Muzzi non l’ho vissuto in diretta e devo ancora leggere diverse sue storie, ma al di là dello stile che si può più o meno gradire, come si diceva sopra la cosa che stona davvero nelle sue tavole sono gli aggiustamenti di Galep. Te ne dirò poi un’altra: pur avendo entrambi stili un po’ caricaturali ed in qualche modo simili, Mastantuono non mi fa impazzire, mentre Font, ora com’è normale in fase calante, invece mi piace. Penso che dipenda anche dal fatto di avere conosciuto il secondo da bambino ed essere più affezionato al suo tratto. Attualmente un disegnatore, che conosco solo su Tex, ma che proprio non riesco a farmi piacere è invece Filippucci. :unsure:

  20. @Angelo1961 la maggior parte dei disegnatori da te citati non ha fatto certo la storia di Tex, tuttavia personalmente trovo che nessuno faccia inorridire, come traspare dal tuo post. Certo anche io apprezzo meno Muzzi e Diso, De la Fuente e Repetto, con Blasco un gradino sopra. Monti non mi dispiace affatto ed invece  non capisco come possano figurare in una lista dei “peggiori” Ortiz e uno dei miei preferiti in assoluto, il grande Fusco! De gustibus.:D

    Dirò un'ovvietà: a mio avviso fondamentale è poi il connubio tra  sceneggiatura e parte grafica. Se il contenuto delle nuvolette è ottimo si sorvola maggiormente su disegni non nelle nostre corde, mentre magari non si apprezzano a fondo disegni ben riusciti abbinati ad una storia non proprio indimenticabile, e chiaramente viceversa. Per fare un esempio Mastantuono, che non mi fa impazzire, ma che sull'ultima sua storia per la regolare ho trovato migliorato, ha spesso lavorato ad ottime storie, mentre un Civitelli in proporzione è stato in diversi casi penalizzato da sceneggiature non memorabili, che ha contribuito a tenere in piedi. Chiaramente tutto soggettivo e personale eh.                                                                        

  21. Solitamente il giudizio che do alle storie dipende principalmente dalle sensazioni provate durante la lettura ed appena terminata la stessa, e va al di là delle magagne più o meno grandi che possono essere disseminate nel racconto e che, se non macroscopiche, passano comunque in secondo piano rispetto alla piacevolezza della lettura. In questo caso le sensazioni sono sicuramente positive, la storia è ambiziosa ed avventurosa, e pertanto promossa.  Approfondendo un poco la mia analisi posso dire di essere comunque d’accordo con chi ha trovato alcuni punti deboli ed a mio parere la vicenda è si buona/ottima, ma non al di livello delle migliori storie Texiane dell’autore.

    POSSIBILI SPOILER

    Al di là di considerazioni personali relative al generale sovraffollamento di personaggi (in particolare mi sembra forse eccessiva la presenza di Dallas e di conseguenza di Mike, vista l’ambientazione avrei visto bene anche la sola Dawn) ho trovato lo sviluppo della vicenda ottimo e coerente fino alla prima apparizione dei cannibali. Da quel punto in poi e con l’arrivo di Tornuak e del gruppo guidato da Tex sulla banchisa, pur apprezzando l’atmosfera e il ritmo dell’azione, non posso fare a meno di condividere le perplessità di altri utenti sulla caratterizzazione esagerata della popolazione indigena e sulla gestione degli spostamenti dei vari gruppi in quel territorio estremo, con un appiattimento di distanze e tempi di percorrenza che nella prima parte dell’avventura non si era avvertito, oltre allo strano tempismo dello scioglimento dei ghiacci. Come detto all’inizio se la storia ti cattura tali elementi restano in secondo piano, tuttavia contribuiscono ad abbassarne leggermente la valutazione. Le sequenze più “cinematografiche” non mi hanno invece poi tanto disturbato: come diceva Pecos il finale con l’affondamento del relitto rientra tra quei topos caratteristici delle storie d’avventura, magari avrei gradito una bella battaglia a base di dinamite:wub: intorno alla Terror per giustificarne l’inabissamento, anzichè il già citato disgelo ad orologeria, mentre le ultime due pagine insolite in definitiva rappresentano una chiusura un poco sopra le righe di una faida  tra due “personaggi” anch’essi sopra le righe. Insomma mi pare che ad un certo punto Borden si sia divertito ad esagerare, oltrepassando in alcune situazioni i canoni Texiani. Niente di troppo eccessivo e poco male, se la storia si presenta solida e piacevole, e questa lo è. Disegni ottimi a tratti ed in generale buoni, ma non mi hanno catturato fino in fondo, non saprei dire perché, forse com’è normale che sia la desolazione artica in se è troppo spoglia, e pur affascinate a livello di narrazione colpisce meno di altre a livello prettamente visivo. In definitiva dopo questo excursus nel nord estremo personalmente non disdegnerei una prossima avventura con il Colonnello Brandon confinata interamente entro il classico scenario delle foreste nord americane, e magari con un ruolo più di primo piano per la stessa giubba rossa.

     

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