
Il Biondo
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Mi aggiungo a chi aspetta con trepidazione questo Texone, in particolare dopo gli ultimi due un pò sottottono. Tutto è possibile, ma personalmente viste le anticipazioni di trama e gli autori coinvolti non credo che rimarremo delusi. Sicuramente trovo eccessivo il pregiudizio a prescindere verso storie ambientate nel passato, ma tant'è, ognugno ha le sue preferenze.
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[Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise
Il Biondo replied to MacParland's topic in Le storie inedite
Tra venerdì e sabato ho recuperato la storia nella sua interezza, e pur trovandola buona non mi ha convinto come le altre "lunghe" su Tex Willer. Sicuramente interessante l'episodio storico dell'affare Bascom, che per quanto mi riguarda nella prima parte ha catalizzato l'interesse rispetto alle vicende con protagonista Tex. Proprio alcuni aspetti di queste ultime non mi hanno convinto invece più di tanto, in particolare l'escamotage dell'incontro con i tre rurales secondo me richiede un po' troppa sospensione d'incredulità...così come la "stima" (forse non è la parola gusta) che Tex nutre per Idqhuaon,comprensibile a parti inverse, e i conseguenti patemi d'animo nel dover "tradire" la parola datagli la trovo un filo eccessiva, essendo il delaware a tutti gli effetti un macellaio e cacciatore di scalpi. Altro punto a mio avviso poco credibile è la facilità con cui ad un certo punto il nostro e Dalkay vanno e vengono dal rifugio di Don Santiago, descritto come un covo segretissimo, ma alla fin fine scarsamente sorvegliato e non così irraggiungibile...in generale la costruzione di diverse situazioni mi è parso un pò forzata rispetto al solito e pertanto la vicenda risulta a mio avviso complessivamente meno riuscita. Ho invece trovato pienamente soddisfacente l'albo finale con tortura di Tex ed assedio alla collina. In merito ai personaggi mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Cochise nel momento in cui è costretto alla guerra, così come anche quella di Delkay (che mea culpa non ricordavo protagonista negativo del maxi con i tre Bill) mentre risulta meno interessante la figura di Tazhay e non così memorabile neanche lo stesso Kircher. Una buona storia come detto, che mette le basi per sviluppi futuri, ma che in definitiva per me rimane un gradino sotto alle migliori della serie. -
Dopo la buona prova precedente Ruju sforna una storia abbastanza fiacca, forse come già dibattuto anche per via di un soggetto, non me ne voglia Barbanera, che non brilla particolarmente. Personalmente non mi ha disturbato il recupero di Sam Spring assolto al processo, mentre ho trovato più forzato il ripescaggio (in tutti i sensi) di Holmer. Non sarebbe bastata la presenza come capoccia del nuovo pezzo grosso?? Caratterizzare inutilmente il capo dei predoni come fratellastro del Tuerto mi pare poi sia servito esclusivamente a strizzare l’occhio alla vecchia storia…Sanders and family impalpabili, lui mi è parso proprio poco credibile come sceriffo... Sceneggiatura quindi deboluccia con soluzioni semplicistiche e sequenze di ordinaria amministrazione, portate avanti in maniera un po’ fredda. Cosa mi è piaciuto meno: la confessione dello sceriffo al processo, la sparatoria contro pistoleros davvero troppo scalcinati, il comportamento esagerato dei pecoroni ed ipocriti abitanti di Redrock. Cosa ho gradito maggiormente: i disegni, adatti a mio avviso al tipo di storia, la scena con il giovane predone lasciato andare ed il pestaggio finale. Un po’ poco. Ultimi quattro mesi globalmente sottotono, peccato.
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Quelle del periodo in questione di GLB le ho lette abbastanza recentemente e concordo con te. Però se ho ben capito post 250 del creatore di Tex vennero pubblicati solo fondi di cassetto o storie appena abbozzate, il tutto arrangiato alla meno peggio...o mi sbaglio??
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Off topic parziale, e pubblicità progresso Mi permetto di dire a chi volesse leggersi storie semplici e dal gusto antico, avventurose e con buon ritmo, di fare come me: leggete la serie dall’inizio, se già non l’avete fatto.Se dal 100 in poi ho letto tutto, del primo centinaio finora conosco direttamente molto poco, principalmente storie verso la fine dello stesso. Confesso di avere sempre avuto un po’ di timore reverenziale nell’avvicinarmi alle prime mitiche vicende, timore legato anche al fatto di poter restare deluso trovandole magari troppo datate. Invece in questi giorni mi è presa l’ispirazione e ho attaccato dal numero 1. Che dire, le storie filano lisce e le sto leggendo con mucho gusto! Magari altri lettori meno stagionati come il sottoscritto sono titubanti ad affrontare le prime pionieristiche avventure per il mio stesso motivo, per cui mi sento di rassicurarli. Certo, le storie hanno un impostazione differente da quelle moderne e presentano soluzioni che probabilmente oggi non sarebbero proponibili pari pari, ma non per questo, almeno a mio giudizio, risultano antiquate. E poi sono ottime per una lettura rilassata, “a cervello spento”, tanto discussa ultimamente e salita agli onori della cronaca Troverete un Tex molto più manesco e letale, svariate affascinanti donnine e incontrerete “per la prima volta” tanti topoi della serie che si ripeteranno nei lunghi anni a venire. Io ho vinto la mia storica e magari generazionale ritrosia e per il momento posso dire di essere soddisfatto!
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Una storia alla "a sangue freddo" ogni tanto in effetti non sarebbe male!
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Mi inserisco brevemente nel discorso generale, perché nello specifico non ho letto il maxi in questione. Anche volendo affrontare la lettura di una storia con leggerezza ed in totale relax, che di sicuro non è un atteggiamento condannabile, ci dev'essere un limite alle scorciatoie narrative. L'abuso dei soliti cliché, inseriti senza la minima variazione e più volte nella stessa vicenda, pregiudicano il mio godimento della storia indipendentemente dall'autore che ne fa uso. Poi ognuno è libero di preferire lo stile ed il Tex originale di GLB, quello di Nizzi o gli episodi più epici di Boselli, però ci sono vicende che a livello di trama filano bene ed altre che oggettivamente scricchiolano. Il che non vuol dire che queste ultime non possano comunque presentare qualche buono spunto e che non possano essere apprezzate da più d’uno. Però, almeno per me, alla lunga stufano, a maggiore ragione se presentano di base poca varietà. E capisco anche il lettore storico che nei primi 2000 smise di leggere il nostro, in quanto pure nel me stesso ragazzino ricordo ad un certo punto la noia e la preferenza che andava a Zagor. A giudicare poi da quello che leggo su Nizzi mi pare che il suo atteggiamento verso personaggio, lettori e colleghi non sia proprio edificante…..il che comunque non inficia quanto da lui scritto di buono. Sicuramente il fatto che Tex sia un fumetto popolare non dovrebbe giustificare storie scritte con sufficienza o sciatteria!
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[188/189 ] Sabbie Insanguinate
Il Biondo replied to Pedro Galindez's topic in Le Storie dal 101 al 200
Buona storia breve, da 7,5 in su. Niente di nuovo o con particolari pretese, però un concentrato di texianità Glbonelliana. Buona la coppia Rico Torres/Cubero, la mia preferenza va comunque a quest'ultimo, e ottimi i dialoghi e la caratterizzazione dei nostri, con un Tiger particolarmente loquace ed animato da un buon spirito d'iniziativa. Tra i villains meno incisivi invece i due "pezzi grossi" di Lupton, che peraltro vengono lasciati liberi al termine della storia, dopo l'avvertimento di possibili future conseguenze spiacevoli per la loro salute. Abbiamo invece un Tex particolatmente duro ad inizio vicenda ed una scena forte, con l'uccisione a sangue freddo della moglie da parte del citato Cubero. Sempre affascinanti i vecchi pueblos, ancora di più se costellati di scheletri di conquistadores spagnoli come quello in oggetto Ottimi come al solito i disegni di Ticci, che ho preferito a quelli di Giolitti presenti nella prima parte di storia. -
El Muerto l'ho letta una sola volta e a dispetto della sua fama non ha entusiasmato neanche me. Buona storia ma mi aspettavo di più, dovrei rileggerla. Di Nolitta le mie preferite sono giungla crudele e quella con i wolfers, ma ce ne sono anche altre che ricordo essermi piaciute più che caccia all'uomo.
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Dopo aver letto la prima fatica Nolittiana sulle pagine del Nostro, mi iscrivo al club del: questo ranger in camicia gialla non è Tex. Capisco che la storia in sé possa piacere come vicenda drammatica, ma si può tranquillamente affermare che al posto di questo Tex ci sarebbero stati meglio un ranger o uno sceriffo qualunque. Il protagonista in diverse situazioni fa proprio la figura del fesso, salvato ripetutamente dal suo prigioniero o fregato dagli sgherri del giudice, o del prepotente ed arrogante a sproposito. Non sono quella prepotenza ed arroganza classicamente texiane, magari a volte con GLB fin troppo ridondanti, sempre a scapito però di furfanti patentati che si meritano insulti e pestaggi. Qui a tratti il nostro risulta sgradevole ed antipatico, e pur riscattandosi parzialmente nello scontro con il giudice ed i suoi sgherri ha poco del personaggio duro ma giusto che tanto ci piace. Penso che pur volendo imbastire una storia drammatica culminante con la morte del ragazzo si sarebbe potuto renderla comunque più Texiana, costruendo in maniera diversa il rapporto tra Tex e lo stesso Wilson ed apportando qualche altra modifica qua e là. Ma mi rendo anche conto che così probabilmente non sarebbe stata più una storia di Nolitta...
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Concordo con Poe, storia abbastanza piatta, peccato.
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Riletta ieri sera dopo tanti anni, ha perso davvero poco rispetto alla scorsa lettura (che comunque non era la prima). Storia di frontiera dannatamente western, con un Tiger come non si vede spesso, al pari praticamente di Tex. Un cattivo davvero ben caratterizzato, che colpisce e lascia il segno, e che personalmente non ho mai considerato un personaggio anche in piccola parte "grigio", ma invece nero come la pece. Situazioni, ambientazione e personaggi dannatamente western dicevo, tra mezzosangue, indiani, soldati, disertori, messicani....praterie, deserti, aride montagne, assedi, inseguimenti e sparatorie sotto un sole che spacca le pietre o nelle notti stellate del sudovest! Canaglie al servizio della legge, i nostri dalla parte del "torto" e chi più ne ha più ne metta! Ottimo l'incipit nel villaggio di Tulac con il confronto verbale tra Tex e Finn, perfetto il flashback che ci mostra il primo incontro con il cacciatore di uomini così come perfetto nella sua sinteticità lo scambio di battute in punto di morte del meticcio. Il sergente Torrence è un bel personaggio ma a mio parere Mickey gli ruba la scena, il fascino del male. Degno di poca considerazione invece il personaggio motore della vicenda, quel maggiore Craig che si mostra per tutta la storia vile e meschino e che accecato dall'odio finalmente agisce in prima persona per lasciarci un finale parzialmente amaro. Ho letto che per molti proprio questo punto è stato un pugno alla stomaco e ha commosso, e ci sta, ma per me la sequenza più toccante è quella con il Sergente che indugia e si trattiene un attimo a guardare il villaggio sulla rocca, quello che ha costruito insieme alla sua gente e che si trova costretto ad abbandonare...A rendere memorabile la storia contribuiscono egregiamente i disegni spettacolari di Marcello, disegni che ti fanno sentire il caldo, la fatica, la polvere in gola e che ti catapultano in scena, a lottare per la vita e la libertà tra facce da galera, sterpaglie e rocce arroventate. Che coppia Boselli/Marcello, i gusti sono soggettivi, ma mi sento di affermare che su Tex non ne hanno sbagliato una!
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- I guerriglieri di Juan Cortina - Vancouver - Mefisto
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Dopo essere finalmente riuscito a recuperare l’albo di agosto, che a suo tempo mi sono colpevolmente perso, ho potuto leggere la conclusione della mefistofelica saga.Parto con il dire che non avevo seguito granché la discussione sulla storia in questione per evitare spoiler, ma qua e la avevo colto un po’ di malumori e di critiche, con le quali a lettura ultimata non mi trovo più di tanto in accordo. La storia secondo me scorre bene nonostante l’innegabile prolissità dei dialoghi e le tante ripetizioni di fatti già noti ai più, non mi ha mai annoiato e si chiude con un bel crescendo di tensione ed atmosfera. Non entro nel merito di come è stato impostato lo svolgimento di tutta la vicenda perché visto l’argomento trattato e la natura fantastica dei fatti ogni lettore avrebbe potuto sbizzarrirsi con una propria versione. Da semplice appassionato posso dire che non sentivo la necessità di dedicare ben sette albi alla chiusura dei conti con lo storico nemico, ma che in definitiva questa odissea si è rivelata una lettura comunque piacevole e non ho mai riscontrato passaggi che mi hanno indispettito più di tanto o sequenze tali da indispormi al proseguimento della lettura. Buona storia nel complesso, certo non perfetta e neanche classificabile tra i capolavori di Borden ma tutto sommato degna chiusura (ma sarà davvero così?) del ciclo di Mefisto & co. Ecco, un aspetto che mi lascia un po’ perplesso è proprio la mancata dipartita di alcuni personaggi e quindi la porta tenuta aperta per ulteriori sviluppi, che in definitiva toglie un po’ il senso di sfida definitiva. Passi per la fuga di Lily, ma non mi convince troppo il fatto che da uno “scontro finale” ne escano ancora vivi Yama, lo stesso Padma e la poco incisiva Ruth. Va bene che abbiamo visto che dall’inferno si può fare avanti e indietro quasi a piacimento, però una dipartita “definitiva” di qualche altro nemico o alleato avrebbe donato maggiore spessore al finale. Tutto sommato poco coinvolto El Morisco e personalmente mi sta bene così, perché di carne al fuoco ne è stata messa comunque parecchia. Possiamo dire quasi un cameo del brujo di Pilares ed un omaggio al personaggio, già comparso in precedenza come alleato contro le potenze infernali, forze del male che ancora una volta sembrano quasi divertirsi a prendersi gioco del loro seguace prediletto e sotto sotto pare che facciano il tifo per i nostri In merito ai protagonisti e per i miei gusti, Carson un pò troppo brontolone e quindi eccessivamete oggetto di bonario scherno da parte degli altri tre pards.
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Buona storia di Ruju, per un albo e mezzo anche qualcosa in più, poi però cala alla distanza e pur rimanendo nel complesso godibile perde mordente. Anche io ho riscontrato alcuni dei difetti già evidenziati in lungo ed in largo in questa discussione, ma rispetto ad altre storie dell’autore questa volta non hanno condizionato troppo la piacevolezza complessiva della lettura. Una sensazione generale che ho avuto comunque è che fatti e personaggi storici siano stati utili come spunto ma poi non siano stati adeguatamente sfruttati, sia Capilano, che tra tutti i protagonisti della vicenda è quello che mi ha convinto meno, sia la parte riguardante l’incendio della città. Kircher invece è un bel cattivone e mi è piaciuto, così come il suo braccio destro Bernard, anche se il fatto che se ne vada in giro con la sua zampa d’orso mi sembra un po’ esagerato. Passi come strumento di tortura, ma come arma… Sul finale mi hanno poco convinto l’addio un po’ fiacco ad Angela e la confessione di Warberg, sceneggiata e disegnata in maniera poco credibile, pur non essendomi dispiaciuta la dipartita del panzone, non meritevole di una pallottola. Nella prima metà della storia invece, che non me ne vogliano i puristi, a livello di sensazioni mi ha riportato ad un non so che di GLB, si concentrano le cose migliori della vicenda. Simpatico il siparietto iniziale con i due Kit che si intratterrebbero volentieri con le ballerine del saloon, pards in forma e decisi nello sbatacchiare ed impiombare, divertente la sequenza del treno per estrocere confessioni. Insomma una storia si migliorabile ma gradevole, ben supportata dai disegni di Mastantuono che al netto dei suoi soliti, a mio avviso, difetti su volti ed espressioni ha fatto a livello di ambienti e paesaggi un ottimo lavoro. Come altri la metto tra le storie che si rileggono volentieri.