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TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

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Messaggi pubblicato da PapeSatan

  1. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

    Ma basta che il lettore vada in edicola il giorno della seconda uscita e li trova entrambi...

     :smile:

    Io, per esempio, ci vado domani. Così in un colpo solo trovo Zagor, Dampyr e il Texino speciale.  Poi, con il covid in giro, è meglio limitare di entrare nelle edicole... 

    L'ultima volta che ho ritardato l'acquisto di un Tex ho trovato nella mia (piccola) edicola solo gli scarti altrui: copie piegate, rigate, ondulate... Ho dovuto prendere l‘auto e cercare un'altra edicola. Da allora, Tex sempre fresco di giornata!

  2. Domanda forse poco autoriale e molto redazionale, ma confido che @borden possa darmi soddisfazione. Dunque: Tex Willer Speciale in uscita il 3/12, Super Tex il 4/12. Esiste una regola editoriale, scritta o non scritta, che impedisce l'uscita dei numeri di due serie dello stesso personaggio nel medesimo giorno? Quello citato non è il primo caso. Credo che tempi e costi del distributore si ottimizzerebbero e anche il lettore di quel personaggio apprezzerebbe di doversi recare in edicola, specie se lontana, una sola volta anzichè due.

  3. <span style="color:red">56 minuti fa</span>, Pallino dice:

     

    Penso che a questo link trovi la spiegazione dove ci sono tutte le strisce catalogate per titolo e data di pubblicazione,in questo caso confermo quello che hai descritto.

     

    https://www.collezionismofumetti.com/fumetti.php?idx=8969

    Grazie, dunque tutto in regola. Mi resta la curiosità del perché a suo tempo dovettero passare ben 3 settimane prima di veder uscire la striscia nr. 16. Non conteneva neanche l'inizio di una nuova avventura, cosa che poteva giustificare un ritardo di preparazione o un dubbio se proseguire o interrompere la neonata collana. Dunque posso solo immaginare problemi tecnici (redazionali o tipografici) oppure impegni su altri lavori o indisposizione momentanea di Galep. 

  4. La data di pubblicazione in quarta di copertina della striscia n. 15 è il 6 gennaio 1949 (riportato 1948 per svista divenuta celebre), mentre è il 27 gennaio 1949 nella successiva striscia n. 16.

    Da profano chiedo agli esperti: all'epoca ci fu questo salto temporale di ben 3 settimane o siamo in presenza dell'ennesima ristampa anastatica "creativa"?

  5. Il 26/11/2021 at 21:57, Il Berna dice:

     

    Ah una curiosità sull'uscita 7.

    È una mia impressione o la carta usata per la copertina di questi albi è più sottile rispetto alle uscite passate?

    Leggendole ho notato che si piega molto di più, è "floscia", mentre nei numeri precedenti rimaneva più rigida e sembrava leggermente più spessa delle pagine interne in B/N

    Hai proprio ragione, anch'io ho notato la stessa cosa, che permane anche nell'uscita nr. 8 in edicola oggi. Non ho proprio apprezzato la cosa. Sarà una coincidenza, ma il cambio di grammatura della carta di copertina coincide con la fine della pubblicazione delle strisce inedite. Oppure avranno cambiato tipografia dopo che hanno tolto la commessa allo stampatore che si é permesso di modificare "Killer" in "Miller", invalidando l'anastatica e svalutando la serie pubblicizzata come fedele all'originale? :D

  6. La modifica di "Killer" in "Miller" puó tramutarsi in un danno sia commerciale sia di immagine per l'editore, che ha sempre sbandierato l'iniziativa come la ristampa anastatica delle strisce originali: molti acquirenti potrebbero abbandonare l'acquisto temendo ulteriori futuri aggiustamenti fuori luogo, molti potrebbero piú in generale  perdere la fiducia nell'editore reputandolo non credibile o non affidabile, non aderendo più a eventuali future iniziative. Esagero: qualche azzeccagarbugli nullafacente potrebbe persino avviare una causa legale, perché il prodotto venduto non ha le caratteristiche dichiarate. L'unico modo per evitare tutto ció e riacquistare la fiducia del pubblico é dimostrare serietà scusandosi con i lettori, ristampando la striscia come doveva essere e allegandola gratuitamente in una delle prossime uscite. Oltre, ovviamente, a rafforzare il "controllo qualità", interno o esterno che sia, prendendo o facendo prendere piena consapevolezza di cosa significhi "anastatica".

  7. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

     

    Quindi... vorrei tanto un chiarimento dalla casa editrice su come sia potuto succedere. Hanno preso un "ragazzo a bottega" e quello era il suo primo giorno di lavoro? È passato di lì un dirigente che non aveva idea di cosa si trattasse e ha corretto d'autorità? È passato un burlone a fare uno scherzo mentre il computer era incustodito? Se la Casa Editrice non parla non lo sapremo mai, e visto che non ha parlato fino ad adesso, mi sa che fanno gli gnorri sperando che tutti dimentichino la faccenda...

     

    Si tratta di "errori" in sé insignificanti, ma che minano un po' la fiducia in queste anastatiche. E questo è grave, perchè in un edizione anastatica, il lettore DEVE avere fiducia che quello che compra sia identico all'originale. Altrimenti, che senso ha? Come potremmo fidarci che non ci siano errori anche più madornali?

     

    Mah, speriamo che la figuraccia gli spinga a fare più attenzione, e che non si ripetano svarioni simili...

     

     

    A mio avviso chi si é preso la briga di correggere "Killer" in "Miller" sapeva perfettamente di scuotere un vespaio tra gli intenditori. Infatti:

    1) Perché cambiare un nome, ancorché errato, in una anastatica? Libera iniziativa o su indicazione di qualcuno?

    2) Perché cambiarlo non già nel nome corretto, ma in un altro errato? Pure i muri, dopo oltre 70 anni, sanno qual é il cognome di Tex.

    3) Perché nessuno, in Gazzetta o SBE, dice nulla? Imbarazzo, vergogna o inconsapevolezza della topica?

     

    Se é vero che i panni sporchi si lavano in famiglia, nessuno darà mai spiegazioni, ma sarebbe comunque un bel gesto se l'editore allegasse la striscia anastatica ORIGINALE in una delle prossime uscite, ovviamente in omaggio, dicendo semplicemente: "Ci scusiamo per le sviste tipografiche e a conferma che vogliamo proporre in anastatica le strisce rigorosamente ORIGINALI alleghiamo la versione ristampata correttamente".

    Io mi accontenterei e penserei che fra qualche anno l'anastatica con "Miller" possa diventare a sua volta oggetto di collezionismo.

  8. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

    Infine i più sentiti complimenti a Mister P per l'ottimo soggetto,sceneggiato egregiamente da Boselli e ben disegnato.Vai così,pard! ;)

    Mi unisco ai complimenti. Avevo già evidenziato nel mio post poco sopra che tra le 5 storie quella che mi è piaciuta di più è proprio la prima ("La terribile banda"), dando grande merito allo sceneggiatore Boselli, ma estendendo ora il mio apprezzamento anche al bellissimo ed originalissimo soggetto del nostro amico forumista. Il mio voto alla storia (7,5, v. sopra) è il risultato di soggetto + sceneggiatura + disegni +colorazione, in un connubio perfetto.

    • +1 1
  9. Un Color in cui le 5 storie hanno tutte un'ambientazione e un carattere da puro western nudo e crudo, senza contaminazioni mistiche, misteriche, sciamaniche o che dir si voglia. E questa omogeneità di atmosfera senza voli pindarici ha giovato alla mia lettura, rilassante e immediata.

    La prima storia ("La terribile banda") è quella che mi è piaciuta di più, sceneggiatura ad incastro perfetto dove la mano di Boselli si vede tutta: anche se il soggetto non è suo, interpreta in modo non banale e suscitando continua emozione la vicenda costruita intorno alla figura del ragazzino, con cui da lettore ho stabilito fin da subito profonda empatia. Bellissima storia, originalissima per la serie di Tex, perfetta per una breve. Disegni e colorazione notevoli, naturali e con tante sfumature, quasi acquarellate: il meglio tra le 5 storie.

    "La voce del muto" e "Memorie di un soldato" sono accomunate dalla costruzione intorno allo stato d'animo del co-protagonista (insieme a Tex): disperazione e odio del muto, nostalgia, ammirazione e un costante velo di tristezza dell'ex soldato. Cambia il finale: di speranza il primo, amaro e commovente il secondo. Anche per queste due storie, i rispettivi autori sono riusciti a suscitare emozione in me lettore, aiutati da disegni chiari e definiti, pur con una colorazione tipica pastellata uniforme che appiattisce alquanto le scene.

    "La lama del rasoio" ha una trama semplice, risolta con troppi bang-bang nel finale, ma anche qui da lettore sono entrato in empatia con il povero barbiere, quindi la storia si legge con coinvolgimento. Bello il finale con il "colpo di mano" (propriamente, di gomito!) del barbiere.

    "Funerale a Sierrita": tra tutte, è la storia che mi ha coinvolto di meno. Trama banale, banale, banale, già letta tantissime volte (lo sceriffo che chiede aiuto a Tex e Tex che sgomina i malfattori) ma senza quella variante o quello spunto che possa rendere originale uno sviluppo classico. Emblematica l'ultima vignetta, con Tex davanti alla tomba dello sceriffo: un pathos così freddo che mi è sembrato quasi che Tex dicesse "Non sono arrivato in tempo, PAZIENZA!". Disegni dal tratto ticciano (a me molto gradito), con spigolosità talvolta un po' troppo accentuata (eccetto le rotondità della cantante di saloon :D).

    VOTI riepilogativi:

    La terribile banda: 7,5

    La voce del muto: 6,5

    Funerale a Sierrita: 5

    Memorie di un soldato: 6,5

    La lama del rasoio: 6

     

  10. Covid permettendo, esiste la possibilità di visitare la sede della Sergio Bonelli Editore? Ovviamente non dico continuativamente come se fosse un museo (anche se un superbo museo del fumetto lo é!), ma magari in un "open day" come fanno altre istituzioni con luoghi normalmente non accessibili al pubblico, es. le Giornate del FAI. 

  11. Io alla stazione di Senigallia ho preso un pacco con due Tex serie gigante costola bianca a 1 euro (sic!), perché uno dei due era "Il quinto uomo" con l'ombra sul cappello (io avevo la copia senza; lo so, é uno sfizio) e l'altro "L'implacabile" con lo sfondo bianco che più bianco non si puó, e che ha sostituito la mia copia precedente ormai grigiastra. A 1 euro credo di aver fatto un affarone. C'era anche il recente cartonato "Il giugice Bean"  (sì, quello con l'errore di stampa in costola) a soli 19 euro, non li colleziono ma mi sono pentito di non averlo preso visti i prezzi che girano sulla baia.

  12. 4 ore fa, borden dice:

    Idem per la trasferta europea. La vedo moolto difficile  e improbabile, ma arriverebbe solo con un' ottima idea... Quindi non è scontato che sia in Gran Bretagna, anzi, è un risultato banale anzichenò. Troppo facile Irlanda o Scozia o Londra, ci sono già stati Zagor e Kit Teller...

     

    Io sono uno di quelli che NON ha votato Irlanda/Scozia/Inghilterra, bensì Spagna, che ha decisamente molti più legami storici e culturali con l'America Latina, Messico in primis, dove Tex é spesso protagonista.

    La vicenda narrata in "Matador" avrebbe potuto essere un esempio di potenziale aggancio con la Spagna, idem le trame intorno al secondo impero messicano (seppur la Spagna si sia defilata quasi subito dallo scacchiere), non dimenticando inoltre le rotte commerciali tra la penisola iberica e l'America che potrebbero vedere Tex & C. finire a bordo (volontariamente o prigionieri) di una nave diretta in Spagna o in Portogallo. Peró tutto sommato la penso come Boselli: nessuna forzatura per storie da scrivere a comando. Se c'é l'idea, bene, altrimenti il mondo di Tex é già sufficientemente ampio e variegato.

  13. Contiene SPOILER.

     

    Lette tutte insieme le 6 strisce inedite. Storia semplice che non si farà ricordare. Trama classica, la rapina al treno, condita da un paio di varianti per non renderla banale: il sabotaggio al ponte e la medicina anti-difterite da salvaguardare. Nel sabotaggio al ponte Burattini riesce a contenere lo spiegazionismo tipico zagoriano alla sola vignetta in cui un bandito spiega all'altro che basta accendere una carica di dinamite perché le altre esploderanno per effetto conseguente alla prima deflagrazione. La medicina anti-difterite presentata all'inizio della prima striscia crea aspettativa e sembra preludere a uno sviluppo interessante ma per il resto della storia rimane un elemento fine a se stesso (sarei stato curioso di vedere come dei rubagalline sarebbero riusciti a vendere la medicina, come si ripromettono, e a chi...). Veloci bang-bang finali per sbaragliare con facilità gli avversari e chiudere necessariamente la storia nei tempi. Altra "burattinata": nel porto sul fiume ê ancorata la chiatta che ha trasportato il carro con la refurtiva, ma era proprio necessario ricorrere all'impronta dell'anello di ancoraggio per convincere Tex che fosse proprio quella la chiatta da rintracciare? Quante chiatte viaggiavano in quello sputo di posto? Bastava che entrasse (come ha fatto) nel trading post e interrogasse il gestore, spazzolandolo se omertoso (come ha fatto). Un'altra cosa che non mi é piaciuta é la struttura delle strisce a 2 vignette, talvolta 1. Una struttura a 3 vignette avrebbe aumentato del 50% il numero di vignette e, quindi, di scene raccontate, dando maggior corposità ad una storia che altrimenti si legge tutta in pochi minuti. Cosa invece mi é piaciuto? Il ricorso alle didascalie per riassumere un'azione non vista di collegamento tra due sequenze, i disegni chiari e precisi (fin troppo accurati se comparati a quelli delle prime strisce originali), le copertine d'azione. Voto complessivo: 6.

    • +1 1
  14. <span style="color:red">3 ore fa</span>, borden dice:

     

     A parte che su Facebook qualcuno lo dice e altri no, il punto non è che io scriva o no come GL. OVVIO CHE NO!  Ciascuno  ha il suo stile. NESSUNO scrive come GL Bonelli o Salgari o Dumas. Ognuno scrive come sa come può e come si sente. Il punto è rispettare il personaggio e scrivere delle buone storie ogni tanto.

     

    Quindi Andrea ha ragione nei fatti, ma gli sfugge il merito della questione.

     

     

    D'accordissimo: non ho detto che tu scrivi come GLB, ma che tu hai ereditato da lui lo spirito e l'essenza del personaggio per averci lavorato a contatto. Questa é la miglior garanzia di sopravvivenza del personaggio, con il tuo stile narrativo, le tue idee e proposte, ma con lo spirito "classico" del personaggio. All'amico lettore contestavo il fatto che su facebook moltissimi sembrano affermare che tu non rispetti l'essenza del personaggio, dando fede a questa posizione per il solo fatto che lo dicono su facebook (ma come hai sottolineato giustamente tu, su facebook tantissimi dicono anchel'esatto contrario...). Avanti cosí, Mauro! Grazie

  15. <span style="color:red">15 ore fa</span>, dario63 dice:

    Sondaggio in gran parte interessante.

    Mi permetto però di segnalare una forzatura: nella n. 28 non è stata data la possibilità di rigettare completamente OGNI possibilità rispetto a quella situazione che, devo dirlo chiaramente, per me è assolutamente disgustosa. Francamente, trovo la vendita di gadgets inseriti in Tex un'eventualità completamente negativa, non solo per l'aumento del costo di ogni albo, ma prima ancora per la qualità totalmente insignificante e di dubbio gusto (per usare un eufemismo) di questi oggettini privi di qualsiasi senso.

    Come rilevato da altri utenti, inserire la possibilità di esprimere più di una sola preferenza in alcune domande (ad esempio sui disegnatori del passato) sarebbe stato preferibile, ma va comunque bene così...

    Concordo in toto. Non saranno d'accordo con noi coloro che sulla baia vendono alcuni di questi gadget del passato a cifre esorbitanti... Il feticista, si sa, è disposto a pagare qualsiasi cifra per i suoi oggetti del desiderio: è nell'animo del collezionista, che è un possessivo per natura. Vedremo tra alcuni anni la fascia di wampum... :craniate:

  16. <span style="color:red">19 ore fa</span>, Testa di Vitello dice:

     

    Oggi una cosa del genere non passerebbe mai e poi mai...purtroppo...

    ... come la maggior parte delle commedie all'italiana anni '70 e '80 con Lino Banfi ("Vieni avanti, cretino" o "benvenuti a 'sti froc..ni" et similia), Lando Buzzanca ("Io la schiava ce l'ho e tu no!" et similia), Jerry Calà ("I like la vecchia e cara faiga!" et similia)... per non parlare, ancor prima, dell'esilarante episodio de "I complessi" con protagonista l'integerrimo avvocato interpretato da Ugo Tognazzi...

     

    Per rientrare in tema, stasera leggerò tutte di fila le strisce inedite; su quelle anastatiche posso confermare la mia soddisfazione per la qualità editoriale e la mia trepidazione di sapere se prima o poi qualcuno in Bonelli ci toglierà la curiosità sul famigerato Tex "Killer" diventato "Miller".

    • Mi piace (+1) 1
  17. 4 ore fa, andreadelussu74@gmail.com dice:

    Ti sto dicendo chiaro e tondo una cosa

    Boselli si vede che tiene tantisssimo all cura di Tex

    Moltissimi lettori della vecchia guardia,quelli che leggono Tex dagli inizi insistono nel dire che Boselli non può continuare a insistere che il suo Tex è come lo voleva Gianluigi Bonelli

    Facciamocene una ragione,Le sue storie a me piacciono tranne quelle in cui le ho criticate per certe scelte sue

    Comunque il suo Tex concettualmente è quanto di più lontano dalla tradizione ci possa essere

    Certo storie come La Stirpe dellabisso e terrore a Silver Bell le ritengo meravigliose e molto Bonelliane  e su questo non ci piove

    La storia sugli Anasazi I Diadema Indiano pur essendo molto Bonelliana la ritengo ottima ma non al livelo delle storie più belle di Tex

    Lodevole e apprezzabile il tuo sforzo di spiegarmi cosa non avrei capito... ma perdonami, continuo a non capire cosa c'entra con quello che ho scritto. Boselli ha lavorato con GLB, si vede lontano un miglio che conosce la storia e lo spirito del personaggio, non ci mette per forza bistecche e patatine fritte per dare questo feeling, ama il Western classico come lo amava GLB, il suo attuale impegno è volto a ricreare, con la collana "Tex Willer", le atmosfere e i ritmi di quei tempi a distanza di 70 anni, ma siamo nel 2021 e la nostra sensibilità è cambiata. Anche il soggettista/sceneggiatore/curatore è cambiato: ieri GLB, oggi Boselli. In mezzo, anche altri. Una cosa certamente non l'ho capita: il messaggio che vuoi dare. Forse che Boselli non scrive il Tex di GLB perché lo dicono su Facebook?  

    • +1 1
  18. <span style="color:red">1 ora fa</span>, ElyParker dice:

    Un disegnatore, di cui sento la mancanza. Come dimenticare le storie ambientate al Nord con Brandon? Oppure le storie nel caldo Messico con Galindez e Olivera? E le paludi di New Orleans? Quanti bei ricordi... Mi mette un po' di tristezza però.

    Concordo. Aggiungo la vicenda disegnata magistralmente ne "Il marchio di Satana" e "Furia infernale", i primi due albi di Tex che ho comprato in edicola e che hanno acceso la mia passione per Tex. Atmosfere gotiche, tratto nervoso e scattante, chiaroscuri suggestivi. E il maestro Fusco é ancor oggi il mio disegnatore texiano preferito.

  19. <span style="color:red">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

    Non centra nulla il fatto che lui abbia lavorato con Gianluigi Bonelli nella fascia 200 forse 250

    Forse non  ti è chiara una cosa

    Su Facebook molti lettori di Tex  dicono che Boselli scriva molte storie Boselliane cioè snaturando Tex e poche Bonelliane

    Quì ij questo forum io stesso sono stato incolpato di essere anti Boselli:Nulla di più falso,io che essendo un lettore di Tex accanito non posso non notare che Boselli abbia scritto molte belle storie

    Ma su Facebook Boselli viene descritto come Deus Ex Macchina e non in senso buono

    Pensiamoci bene

    Non mi è chiaro cosa non mi sarebbe chiaro... 

    Facebook sta alla critica letteraria ed editoriale come i tombini nelle strade stanno all'arte contemporanea.

    • Mi piace (+1) 2
  20. Cosa mi piace di più - Boselli è un cultore del western classico, quindi le sue storie sono sempre molto realistiche, credibili, solide, scritte con profondità. D'altronde, lui con GLB ci ha lavorato a fianco.

     

    Cosa mi piace di meno - La tendenza a concludere troppo velocemente certe storie che si erano sviluppate ampiamente e con i giusti tempi, e poi una cosa che è insita in quello che mi piace di più di lui: essendo un "westerner" classico, la scarsa propensione a scrivere storie con magia e mistero in Tex, che invece mi affascinano molto.

  21. Non é strettamente necessario inventarsi l'inverosimile per resuscitare un personaggio di cui sembra che ci si sia pentiti di averlo fatto morire. Basta ricreare un altro personaggio con caratteristiche simili. Del resto, di dittatori, guerrafondai, serial killers, capi terroristi e speculatori sull'altrui pelle non ne abbiamo mica visti soltanto uno, in migliaia di anni di storia documentata...

  22. <span style="color:red">57 minuti fa</span>, Il Berna dice:

    Invece io nella 5 ho trovato il cartone, che nella mia uscita 4 mancava.

    Sempre più convinto del fatto che la sua presenza sia puramente casuale... Mah

    Nella mia edicola, uscita nr. 5 senza cartone, come per ComixComunity. Forse usano il cartone finché ce n'é e poi vanno alla viva il parroco?

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