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TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

Ranchero
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Messaggi pubblicato da PapeSatan

  1. Sono un semplice lettore appassionato di Tex, non ho nulla di personale contro chicchessia, non so se Diablero ce l'abbia contro Nizzi, ma ritenendomi una persona imparziale che vede le cose da una posizione neutra non posso far altro che rilevare che Diablero espone (con notevole proprietà di linguaggio e solida logica razionale) situazioni e fatti oggettivi, stampati sulla carta, inconfutabili, che dimostra di conoscere a fondo. Se poi nelle vignette ognuno vuole trovarci interpretazioni personali diverse da quella che appare come la piú evidente... beh... é la fantasia del fumetto, che non é una fredda equazione matematica. Peró io sto con Diablero.

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  2. Tex e Zagor insieme è come vedere giocare insieme nella stessa squadra il ventenne Maradona e il quarantenne Pelè, alla fine degli anni '70. Calciatori diversi, di epoche diverse, di indole diversa, ma UNA partita-esibizione strappa-incassi per curiosità e unicità dell'evento ci poteva stare! Appunto UNA, una amichevole fuori dai calendari regolari, senza stucchevoli e forzate repliche, che avrebbero tolto valore a quella prima e unica esibizione, rendendo il tutto un grosso baraccone. Avrei sperato che l'incontro tra Tex e Zagor, mai da me agognato ma che non rifiuto a priori, fosse come quello ipotetico tra Maradona e Pelè, ma Boselli ci ha lasciato intendere che per i due si prospetta una tournée a più date in giro per le edicole... :(:pianti:

  3. <span style="color:red">7 ore fa</span>, laredo dice:

     

    Io avreo messo questo meraviglioso disegno di Piccinelli

    1ecd4f8ec6b0b9193af1523efbc1cff4.jpg

     

    oppure..

    zagor-vs-tex-piere-and-villa-color-by-ar

    Di gran lunga migliori di quella che uscirà: piú evocative, volti piú espressivi, colori piú variegati.

    La prima é piú rappresentativa dell' "incontro" (i due appaiono alleati), la seconda dello "scontro" (nel passo della trama in cui appaiono avversari). Sarebbe stato bello avere la prima in copertina, la seconda in quarta di copertina.

  4. Brutto il titolo di testata e brutta la copertina. Quest‘ultima, con Zagor che incombe su Tex alle spalle, entrambi in posa statica (brutta), sembra richiamare il passaggio della trama in cui Tex Willer appare nemico di Zagor. Ma la titolazione di testata sottende il contrario: un "incontro" non ha in genere l'accezione negativa di uno "scontro". Testata e scena di copertina perciò si contraddicono, almeno nella mia interpretazione.

  5. <span style="color:red">10 ore fa</span>, borden dice:

    E poi due storie certo non farebbero primavera. Anche se fosse...  

     

     

    Ma, se le leggi bene, nei Lupi della Frontiera Tex deve salvare il fratello della ragazza, è questo il suo scopo, e alla fine della prima puntata ancora non l'ha fatto.

     

    idem nell'altra storia la prima parte termina con le ragazze rapite da salvare, non c'è nessun finale apparente. Ma come le leggi le storie!?

     

    E pure nel Totem misterioso di Bonelli non c'è nulla di quanto dici, è una storia in tre puntate, non tre storie autoconclusive. E qui chiudo. 

    Mauro, hai perfettamente ragione, chiedo venia. Citavo a memoria e mi sbagliavo.
    Ho riletto consecutivamente "Paradise Valley" e "Le schiave della montagna" ed effettivamente ció che mi ha tratto in inganno é la trama breve fatta di sole due puntate in cui ciascuna di esse ha un suo ben preciso sviluppo che me le aveva fatte ricordare come autonome l'una dall'altra. In realtà, come hai detto, l'obiettivo dell'impresa di Tex si compie solo nel secondo dei due albi, quindi non c'é soluzione di continuità. Bravo lo sceneggiatore a creare due puntate singolarmente ben caratterizzate di un'unica avventura! Intendevo esprimere questo concetto quando dicevo che ogni albo di Tex Willer si legge in modo QUASI compiuto (il "quasi" l'ho aggiunto adesso, dopo la tua delucidazione), piú che in Tex gigante.
    Ovviamente, senza che io li rilegga, avrai ragione anche su "I lupi della frontiera" e "Un giovane bandito", che hanno la stessa impostazione. Mi cospargo il capo di cenere!

  6. 48 minuti fa, borden dice:

     

     

    Ribadisco che non c'è proprio niente di "autoconsistente" (che non ha alcun significato) come vorresti tu. Sono tutte storie a puntate, anche Vivo o morto!, con cliffhanger alla fine della puntata quando possibile, e pure le due storie di Ruju non sono affatto atipiche (se non perché le ha scritte Ruju e perchè casualmente sono più brevi delle altre!) e le loro puntate si interrompono senza nessun tipo di conclusione intermedia. Se leggi solo il primo episodio la fine NON C'E' e la trama resta in sospeso! Te lo sei proprio sognato. :rolleyes: 

    Nelle due coppie di storie che ho citato, la sensazione che ne avevo tratto leggendo i due capitoli a distanza di un mese è che una conclusione intermedia ci fosse (come due narici di uno stesso naso, in cui se ne tappi una respiri ancora con l'altra, in modo meno completo ma autosufficiente). Vorrà dire che le rileggerò con più attenzione consecutivamente, certamente l'intenzione del curatore prevale sulla mia interpretazione. :ok:

  7. 1 ora fa, borden dice:

     

     

    Continuo a non capirti. Non c'è alcuna differenza tra le varie storie. Sono tutte  a puntate, nulla di autoconclusivo. E sono tutte multialbo, due, tre, quattro o cinque, non fa differenza in sostanza.Ma che hai  letto?

     

     

     

    La coppia "Paradise Valley" e "Le schiave della montagna", e anche la coppia "I lupi della frontiera" e "Un giovane bandito", sono formalmente un episodio in due albi (infatti, al termine del primo c'è scritto "Continua", al termine del secondo "Fine dell'episodio"), ma chiunque può leggere il secondo capendo tutto senza aver letto il primo, oppure leggere solo il primo senza bisogno di leggere anche il secondo. Questa per me è autoconsistenza (avevo scritto "autoconclusivo" ma probabilmente non era il termine tecnicamente corretto). Non si può affatto dire lo stesso per la storia con Coffin o quella nel Missouri, dove ogni singolo albo non è autoconsistente, ossia autosufficiente, senza gli altri concatenati.

    Questa è stata la mia esperienza di lettura e comprensione. In albi da 64 pagine prediligo la formula con episodi anche multialbo ma con singoli albi autoconsistenti, altrimenti aspettare mesi per la conclusione di un episodio è dura (e già lo è per quelli con ben 114 pagine).  E si perde il gusto della storia secca, diretta, immediata, come avevo inteso fosse nello spirito della collana, per differenziarla dalla serie gigante. 

  8. <span style="color:red">9 minuti fa</span>, borden dice:

    Giuro che non ho capito il tuo ultimo quesito. :blink:

    Avendo notato che i primi albi di Tex Willer, seppur concatenati, erano in qualche modo autoconclusivi (alla stregua delle storie brevi del "Totem misterioso"), mentre da "L'agente federale" in poi si sono susseguite avventure che si sviluppano su più albi, individualmente non autoconclusivi, alla maniera delle storie che appaiono sulla serie Tex gigante, mi domandavo se le storie future di Tex giovane saranno tanti piccoli flash come "Le schiave della montagna" e "Un giovane bandito" oppure lunghe vicende multialbo come quelle in Florida e nel Missouri.

  9. 2 ore fa, borden dice:

     

     

    Anche perché sono storie di  Nizzi e l'ultima è da dimenticare.  Trovo che sia un'idea futile.

    Se si ha l'idea per una buona storia meglio usare i ritmi moderni per non scorciarla  e sprecarla, senza ovviamente mettere aria fritta e zeppe, cosa che io non faccio, cedo, mai.

     

    Se dovessi scrivere delle strisce mi vedresti alla prova, ma ho rifiutato di farle, la trovo una cosa da nerd o fanzinari.

    La sintesi la uso nei cartonati alla francese, semmai.

     

     

    La mia era ovviamente una provocazione per supportare la tesi dell'allungamento del brodo, talvolta perseguito da chi non ha troppa carne da mettere al fuoco. Ma non era neanche tanto una provocazione... Io appartengo alla generazione (la stessa tua) che al liceo studiava sui testi istituzionali ma la sera prima dell'interrogazione rifrescava i passi salienti sui celeberrimi Bignami. Ora, se il signor Bignami riusciva  a sintetizzare 6 pagine A4 sulla Prima Guerra di Indipendenza in una pagina formato tascabile, perché non sarebbe possibile fare lo stesso con alcune storie come quelle che ho citato? Non si tratta di avere una buona idea per una storia breve inedita, ma sfrondare storie già scritte per dimostrare la prolissità di certi dialoghi o l'allungamento di certe azioni. Ma capisco che sarebbe come chiedere all'autore di un qualsiasi romanzo di scriverne il suo Bignami: è un esercizio di stile che va chiesto a chi vuol suffragare la tesi del brodo allungato. Confesso che io stesso sono tentato dall'esercizio, che per gioco infine ti sottoporrei, ma non essendo un disegnatore mi limiterei a prendere una delle avventure che ho citato e a ritagliare le vignette che andrebbero a comporre il mio Bignami essenziale di quella storia, bianchettando e aggiustando i dialoghi per raccordo nella giunzione delle vignette. Me lo tengo come possibile passatempo nel prossimo inverno.

    In una certa misura, sto notando che anche negli ultimi "Tex Willer", nati con lo spirito narrativo diretto e incalzante de "Il totem misterioso", si sta passando a trame lunghe ed elaborate, non diverse da quelle del Tex gigante degli ultimi anni, con l'unica variante che là abbiamo un Tex giovane e qui un Tex negli "anta". Mentre in origine ogni singolo albo di "Tex Willer" era quasi autoconsistente nella trama, ora abbiamo albi davvero senza soluzione di continuità. Cosa dovuta, sia chiaro, non all'allungamento del brodo, ma alla necessità di costruire trame lunghe ed elaborate perché altrimenti, colmati quei 4 o 5 buchi narrativi lasciati aperti da G.L. Bonelli, la collana avrebbe avuto poco da dire. Però da qualche parte ho letto che ci sarebbe una scaletta per arrivare almeno al numero 80 o giù di lì. Allora chiedo: molte idee semplici e dirette, alla maniera de "Il totem misterioso" o "La Mano Rossa" (o "Vivo o morto" per restare in ambito), che sarebbe un modo per parlare di "storie brevi" all'origine e non riassunti, oppure pochi soggetti sviluppati in modo articolato, su 3 o più albi, in stile Tex gigante? 

  10. 1 ora fa, borden dice:

     

     

    Lo giudico probabilmente impossibile per varie ragioni. Ma chiedo a te di proporre le cinque storie. Poi ti dico che ne penso.

     

    E' chiaro però che nessuna storia mia è riassumibile in 32 pagine, non ci sono  mai allungamenti di brodo, quindi...

     

    Credo che il tuo presupposto sia sbagliato

     

    Ho scritto storie di 32 pagine anche molto intense, tipo l'ultima su Jim Brandon o Minaccia nelle tenebre con Morisco. più di così non credo sia possibile. 

    Correggo il tiro, per rendere piú realistico l'esercizio: 3 storie anziché 5, aumentando la foliazione.

    1) "Il lungo viaggio" (Tex 515 e seguenti), dove piú di metà del primo albo descrive, con notevole allungamento del brodo, un comune assalto al treno, senza contare il lungo antefatto storico iniziale (altro malloppo di pagine).

    2) "Athabasca Lake" (Tex 530 e seguenti): qui l'allungamento del brodo é diluito in dialoghi lenti e scontati, nel viaggio di Tex e soci verso il Canada, nell'assedio alla locanda di Jannot, l'ennesimo attentato lungo il fiume, la caccia all'evaso Jim Brandon, poi ancora e sempre agguati alla canoa di Tex e soci lungo il fiume con infiniti bang bang... tutte cose sintetizzabili.

    3) "Oltre il fiume" (Tex 596-597): questa storia é su albo doppio, non dovrebbe essere un problema ridurla a 32 pagine, considerando il vuoto che la pervade. Riassumerla in 32 pagine donerebbe alla vicenda di Cane Giallo e al suo finale quel senso di divertissement che si ritrova, per esempio, in alcune storie brevi del primissimo Zagor. Capisco che Tex non é Zagor, ma Cane Giallo e le sue trovate sono tipicamente zagoriani, nell'accezione comica e ingenua di certe sue storielle anni '60.

    Diciamo, per convenzione: 48 + 64 + 32 pagine rispettivamente.

    Ripeto: un puro esercizio stilistico.

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  11. Trovo condivisibile quello che sostiene Boselli, cioé che il lettore maturo e documentato di oggi non tollelerebbe facilmente quello che i ragazzini o gli adulti affamati di lettura di allora accettavano di buon grado, anche inconsciamente. Ma sottoscrivo al 100% il commento di Diablero: io ho abbandonato Zagor quando si ê cominciato ad allungare il brodo con scene come quella descritta da Diablero, con spiegazionismo ossessivo e telecronache mentali, con flashback piú lunghi della narrazione al presente. Su Tex non vorrei che si arrivasse a tanto, Boselli certamente non é tra quelli che ha bisogno di allungare il brodo, le sceneggiature lunghe derivano automaticamente dal suo stile fatto di molti personaggi, ciascuno con le sue vicende, dagli intrecci delle sottotrame, dalla ricchezza dei riferimenti storici e sociali, dalla varietà degli ambienti non confinati a una riserva o a una foresta. 

    Ma, d'altro canto, sembra che a molti lettori di questo forum le storie brevi non piacciano, tacciandole di trama debole e disegni "sperimentali".

    Allora, propongo un esperimento, rivolgendomi a @borden pubblicare in un prossimo Color 5 storie brevi che siano la riscrittura sintetizzata (da te) di 5 storie fiume recenti non tue (diciamo dai 3 albi in su), ridisegnate da un "big". E' vero, sarebbero 5 storie già viste, ma raccontate NON come se fossero la rievocazione delle vicende intorno al fuoco di un bivacco, ma proprio come svolgimento in tempo reale, solo fatto alla maniera de "Il totem misterioso".

  12. Gent. Mauro, sempre piú spesso nei Tex serie gigante recenti (cito per esempio "Scontro finale" e "Guatemala") noto che il riassunto delle puntate precedenti nella testatina iniziale é davvero scarno (in "Scontro finale" non fa capire granché sulle vicende e i personaggi), talvolta fuorviante (in "Guatemala" si dice che i nostri partono per il Guatemala ma in realtà non sono ancora partiti e il fatto che le prime vignette rievocano un precedente viaggio in mare alimenta l'equivoco). L'impressione é che questa approssimazione denoti scarsa cura e che dia per scontato che si siano lette le puntate precedenti: per molti di noi é cosí, ma per i lettori occasionali, da barbiere? Oppure per chi le ha lette i mesi prima, all'uscita in edicola, e ha bisogno di rinfrescare la memoria? Allora dico: perché non proporre un riassunto delle puntate precedenti chiaro ed esauriente come sulla serie "Tex Willer", in seconda di copertina? Là, addirittura, talvolta ci si va a riallacciare a eventi di due o tre storie antecedenti, quando invece i singoli albi sembrano fatti apposta per essere letti in maniera quasi autoconsistente...

  13. Per informazione, nella mia terza uscita nessun cartoncino, nella quarta di oggi un cartoncino anonimo in mezzo al fascicolo per tenerlo rigido.

    Il mistero dei cartoncini a casaccio è però nulla in confronto al mistero del Tex "Miller": chissà se arriveremo a sapere prima chi ha ucciso JFK o chi ha sostituito la K con la M...

  14. 5 ore fa, borden dice:

     

     

    Scusa se non posso risponderti. Alla domanda 1 la risposta sarebbe troppo lunga.

     

     

    Per l'altra, beh... Non ho un  database. Gli spunti li trovo dovunque e POI faccio ricerche. Internet lo uso quasi solo per ricerche iconografiche e acquisto di libri.

     

     

     

    Grazie comunque, Mauro, per lasciarci dunque con l'immagine che ci siamo figurati, di un lavoro poetico, fantasioso, passionale, non rovinandocela con gli aspetti piú materiali o formali. Magari, chissà, un giorno sentiremo qualcosa in uno dei tuoi sempre apprezzati video... o magari in un ciclo di videoconferenze a cui poter partecipare da remoto, con la consueta coda di domande e risposte... una variante della DAD, la FAD (Fumetti A Distanza). Ci avete pensato, in SBE? Sarebbe un modo per avvicinare ancor di piú produttori e consumatori di fumetti, dopo un periodo in cui le note restrizioni hanno prima azzerato e ancor oggi drasticamente ridotto le opportunità di fiere, mostre, eventi...

  15. Mi associo in tutto al pensiero di Letizia.

    Io ho iniziato comprando in edicola l'inedito nr. 248 (a quei tempi usciva solo la serie gigante attuale e la ristampa "Tre Stelle", ormai chiusa da tempo) e poi, con molta pazienza e tempi lunghi, ho recuperato gli arretrati nei mercatini, l'unica fonte disponibile all'epoca, a piccoli blocchi o numeri singoli ogni volta.

    Oggi tu ne dovresti recuperare il triplo di quanti ne ho recuperati io, ma hai a disposizione il web per fare acquisti online a grandi blocchi, in pochissimo tempo puoi completare la raccolta. E‘ solo questione di quanto sei disposto a spendere: piú compri a blocchi, meno paghi ogni singolo numero. Parlo ovviamente della collana serie gigante attualmente in edicola, con i primi numeri non originali e perció censurati (gli originali hanno prezzi impossibili, da collezionisti).

  16. Rivolgendomi a quel blogger volutamente provocatore (altrimenti chi lo legge?): non deve sorprendere il calo di vendite di Tex in confronto ai numeri straordinari degli anni ‘70 e ‘80, quando NON C'ERANO gli smartphone, internet, i socials, netflix, la playstation (al massimo si andava in sala giochi o al bowling), ma al contrario bisogna lodare il fatto che Tex vende ancora COSI' TANTO nonostante la concorrenza dei succitati media. E‘ chiaro che il grosso é costituito da gente che lo legge da decenni, ma trovami un altro fumetto che vive di vita propria da decenni e che per decenni mantiene una così vasta schiera di appassionati! Tra i quali mi pregio di far parte, comprando ogni inedito texiano che esce in edicola, di qualunque collana.

  17. Allego un esempio di come una K scritta a mano può diventare involontariamente (o volontariamente?) una M:  è sufficiente che la scansione non legga la parte soprastante la linea rossa (per mancato contatto, piega, originale sbiadito o graffiato in quella parte...).

    Ringrazio Mister P per l'istruzione tecnica di caricamento immagine.

     

    https://imgur.com/a/vM2LxE2[/img]

  18. Boselli è certamente invidiato perché svolge il lavoro che molti di noi vorrebbero svolgere (forse superato solo dal calciatore professionista e dal pornoattore), ignorando che anche quello avrà i suoi aspetti rognosi e sgradevoli ma necessari.

    Allora, la domanda nr. 1 per Mauro è la seguente: ci descrivi per favore la tua giornata lavorativa tipo? Evidenziando anche le incombenze meno poetiche che ti tocca svolgere.

     

    Inoltre, sono convinto che per scrivere sceneggiature e curare editorialmente personaggi non basta avere talento, fantasia e padronanza della lingua, ma servono anche rigore metodologico, capacità di programmazione e una profonda conoscenza del contesto storico e sociale nel quale si dipanano le avventure.

    Allora, la domanda nr. 2 per Mauro è la seguente: ci racconti per favore qualche segreto del tuo metodo di lavoro? Ovviamente non credo affatto che sia basato solo su memoria e improvvisazione. Per esempio, hai un tuo database personale in cui raccogli e analizzi gli elementi delle storie passate per costruire le storie del futuro? Hai autori e romanzi o saggi da cui trai spunto per i tuoi soggetti? Usi internet per documentarti sull'universo western e, se sì, quali sono le fonti che reputi autorevoli? 

    Non per rubarti il mestiere, eh? Non ne sarei capace... (ma purtroppo neanche il calciatore o il pornoattore mi riuscirebbero meglio...). 

  19. 24 minuti fa, borden dice:

     

    Pensa che persino alla TV su RAI 2, cosa mai successa, hanno fatto una recensione entusiastica del volume Nella terra dei Seminoles.

    Stupefacente! Ma allora in RAI c'è ancora qualcuno che ha del mestiere! Per curiosità, in quale programma?

  20. <span style="color:red">5 ore fa</span>, Il Berna dice:

    A me sembra proprio una M stampata... non una sbavatura d'inchiosto. E' leggermente diversa dalle altre M ma molto netta

    Se qualcuno mi spiega come allegare un'immagine, provo a esemplificare in una bitmap disegnata da me come una K può facilmente sembrare una M.

  21. 38 minuti fa, Mister P dice:

    ALLARME!

    ALLARME!

     

    Il prossimamente de La freccia della morte: confrontatelo con l'1 del Gigante non censurato. Da dove spunta quella 'm', quando ci dovrebbe essere una 'k'?

     

    (vedere discussione apposita sul forum di Vintage Comics)

    Subito notato! Ma andando con la lente d'ingrandimento sembrerebbe una K con la barretta obliqua superiore molto corta, quella obliqua inferiore più lunga e una sbavatura di inchiostro alla congiunzione delle due che fa apparire il tutto come una M. Nell'originale la K è più netta perché la barra superiore obliqua e la stanghetta verticale a sinistra sono leggerissimamente più alte. Difettuccio delle ristampe in anastatica e della carta molto porosa e assorbente, ma tale da suscitare un vespaio che non vedo l'ora di leggere...

    Oppure, senza il parere di un grafologo, magari in SBE (o Gazzetta/Corriere) qualcuno si è divertito a tirare fuori l'ennesima primizia da collezionisti?

  22. La SBE non conosce le mezze misure: prima un packaging da far invidia alle vele dell'Amerigo Vespucci, almeno con bei cartoni rigidi in cui ospitare con dovuta protezione le strisce, adesso una misera bustina trasparente leggerissima che sottopone il fascicolo allegato e le strisce (buttate lí dentro) all'umore di chi li maneggia (incartatore, distributore, giornalaio). Forse si saranno resi conto che non ci stavano più nei 4,99 euro?

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