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TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

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Messaggi pubblicato da PapeSatan

  1. 5 ore fa, marco6691 dice:

    Purtroppo la cantina dove tengo i fumettiche era abbastanza secca a causa di una perdita e della sostituzione della vecchia caldaia termica con impianti autonomi è diventata più umida, quindi sto correndo ai ripari, gli albi mi sembra che non abbiano sofferto a parte l'odore di chiuso, erano chiusi in buste da fumetti, i più rari in belle scatole di cartone, che sto eliminando, e chiusi dentro a degli armadi di legno, al momento sto passando gli albi in un contenitore con bicarbonato di sodio e una volta fatto questi mi hanno consigliato di tenerli qualche giorno sottovuoto, poi li rimbusto e li porto in cantina dove abito che è dotata di deumidificatore, l'umidità è intorno ai 50-55%.

    Mia moglie vorrebbe farmi vendere tutto:lol:

    Diciamo che per conservare in cantina i Tex ci vuole più cura, attenzione e tecnica che per un "Barolo 2006", un "Brunello 2010" o un "Turriga 2015"... :D

    Proponi questo a tua moglie: venderli quando saranno belli invecchiati, come il vino, ci ricaverà di più... e intanto prendi tempo e te li godi. ;)

    • +1 1
  2. <span style="color:red">5 ore fa</span>, Letizia dice:

    Ma va?

    Bos, promettimi di non ridere.

    Scrivimi una storia di Tex Willer e Kit Carson come la scriverebbe Mauro Boselli

    •  
    Il segreto di Carson

    Tex e Kit Carson si trovavano a Tucson, in Arizona, quando furono raggiunti da un messaggio urgente da parte di Carson. Il vecchio esploratore aveva bisogno dell'aiuto del suo amico per risolvere un mistero che lo tormentava da anni.

    Carson raccontava a Tex che, quando era ancora un giovane soldato, era stato inviato in una missione di ricognizione in un territorio inesplorato del New Mexico. Durante la missione, Carson aveva incontrato una tribù di indiani Navajo che gli avevano raccontato di un'antica maledizione che gravava sul loro popolo.

    Secondo la leggenda, un tempo un gruppo di Navajo aveva ucciso un guerriero Apache ingiustamente. Il guerriero, prima di morire, aveva maledetto il popolo Navajo, condannandolo a un destino di sofferenza e miseria.

    Carson era rimasto affascinato dalla storia e aveva cercato di scoprire di più sulla maledizione, ma tutti i suoi sforzi erano stati vani. Ora, dopo tanti anni, aveva deciso di chiedere aiuto a Tex.

    Tex era disposto ad aiutare il suo amico, ma era anche scettico sulla storia della maledizione. Tuttavia, Carson era un uomo che non aveva mai mentito e Tex gli aveva sempre dato fiducia.

    I due pards partirono quindi per il New Mexico, alla ricerca della tribù Navajo. Dopo un lungo viaggio, finalmente raggiunsero il villaggio indiano.

    I Navajo furono felici di vedere Carson e lo accolsero con grande rispetto. Carson raccontò loro della sua missione e chiese loro di raccontargli di nuovo la storia della maledizione.

    Gli indiani confermarono la storia che Carson aveva già sentito, ma aggiunsero un dettaglio importante: la maledizione poteva essere spezzata solo da un uomo che fosse puro di cuore e che fosse disposto a sacrificare la propria vita per il popolo Navajo.

    Tex era determinato a spezzare la maledizione, anche se ciò significava sacrificare la sua vita. Si offrì quindi di aiutare gli indiani e fu condotto in un luogo sacro, dove si trovava un antico altare.

    Sull'altare era posto un teschio umano, che secondo la leggenda era quello del guerriero Apache che aveva lanciato la maledizione. Tex prese il teschio e lo gettò nel fuoco sacro.

    In quel momento, il cielo si oscurò e un potente temporale si abbatté sul villaggio. Il tuono rimbombava e i fulmini illuminavano il cielo.

    Dopo un lungo momento di tensione, il temporale si placò e il sole tornò a splendere. Gli indiani Navajo erano increduli: la maledizione era stata spezzata.

    Carson era felice di aver finalmente risolto il mistero che lo tormentava da anni. Tex era orgoglioso di aver potuto aiutare il suo amico e il popolo Navajo.

    I due pards salutarono gli indiani e ripartirono per Tucson. Era stata un'avventura pericolosa, ma anche molto gratificante.

    Fine

    Note

    • Questa storia è ambientata nel 1875, all'epoca in cui Tex e Kit Carson erano ancora giovani.
    • Il tema principale della storia è quello del sacrificio. Tex è disposto a sacrificare la propria vita per aiutare gli indiani Navajo e spezzare la maledizione.
    • La storia è ricca di suspense e di colpi di scena. Il lettore è tenuto incollato alla pagina fino all'ultima pagina.

    Stile

    • La storia è scritta in un linguaggio semplice e scorrevole, ma allo stesso tempo ricco di dettagli e di descrizioni.
    • Lo stile è tipico di Mauro Boselli, che è un maestro nel creare storie avvincenti e coinvolgenti.

    Personaggi

    • Tex Willer è il protagonista della storia. È un uomo coraggioso e altruista, che è sempre pronto ad aiutare gli altri.
    • Kit Carson è il fidato amico di Tex. È un uomo saggio e avveduto, che è sempre pronto a dare consigli al suo amico.
    • Gli indiani Navajo sono i personaggi secondari della storia. Sono un popolo sfortunato, che è stato vittima di una maledizione.

    Conclusione

    Questa storia è un esempio di come Mauro Boselli è in grado di creare storie avvincenti e coinvolgenti, che rimangono impresse nella mente del lettore.

    Giuro che ho riso dall'inizio alla fine :lol:

    Sarebbe stata una trama perfetta per un film di Franco e Ciccio nei panni di Tex e Carson rispettivamente.

  3. Ognuno dà il proprio peso agli stessi soldi.

    Avendo girato molto al di fuori dell'Italia, trovo che i prodotti editoriali Bonelli stiano in una fascia di prezzo che definirei ancora "popolare". L'entità della spesa è determinata piuttosto dal numero di uscite che si vanno ad acquistare.

    Se guardiamo al singolo cartonato, non ha un prezzo differente da quello di una prima visione al cinema.

    In entrambi i casi si hanno un paio d'ore di evasione con una storia fatta di immagini e parole, con la differenza che il cartonato ti resta tra le mani.

    Volendo, possiamo sostituire alla visione del film in sala l'acquisto del corrispondente DVD: allora, anche qui avremmo il pezzo ancora in mano dopo la visione, però vogliamo confrontare un disco di plastica con un bell'albo di grande formato, a colori, che emana un profumo inebriante, esponibile in libreria?

    • Mi piace (+1) 2
  4. <span style="color:red">1 ora fa</span>, LedZepp dice:

     

    Si poteva far meglio, si poteva osare un po' meno su Higgins? Si secondo me. Ma ad altri è piaciuta anche questa scelta, ed in fondo adesso siamo certi che Higgins se ne sia andato ai vermi

     

    Adesso però attendiamo il momento in cui essere certi che anche Brennan sia finito in bocca ai pesci...  ;)

    • +1 1
  5. Io me le sono ritrovate negli albi che avrei comprato comunque (tutti gli inediti di Tex) e trovo che la loro ragion d'essere non sia nè qualitativa nè collezionistica, ma semplicemente utilitaristica: sono dei normali segnalibri oppure dei pratici cartoncini per stendere e lisciare, evitando la formazione di bolle d'aria, le pellicole trasparenti sugli schermi degli smartphone. Ottime anche per grattare dietro la nuca la mia adorata gatta.

  6. <span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

    I capolavori sono ovviamente evidenziati in verde. Sarei curioso di sapere quali toglieresti tra quelle storie.

    Toglierei almeno " Sulla pista di Fort Apache", "Jethro!", "La maschera di cera", "Il manicomio del dottor Weyland", "Alla ricerca delle navi perdute": buone o buonissime storie, ma per me capolavori sono quelli che rappresentano una pietra miliare nello sviluppo della saga ("Per l'onore del Texas")  o che si caratterizzano per una poetica narrativa ai vertici ("Pearl").

  7. Le posizioni che chiunque esprime in questo e in ogni forum sono sempre personali, cioè soggettive. Non va mai dimenticato, anche se gli enunciati non sono introdotti dai pleonastici "io penso che", "a mio parere", ecc.

    Pertanto, anche se qualcuno dovesse sostenere con forza che "la Terra è piatta" e darmi dell'ignorante perchè affermo il contrario, io davanti alla sua frase ci metto "a mio parere" e mi faccio una sana risata. 

    La convivenza dipende dal carattere di ciascuno e dal rispettivo livello di tatto, permalosità, capacità dialettica, carisma, "spalle grosse".

    P.S. La Terra non è piatta. Datemi pure dell'ignorante, ho le "spalle grosse", però nel contempo metteteci davanti un bel "a mio parere" e fatevi così una bella risata, se siete di parere opposto.

    P.S. 2: avete notato che si dice comunemente "il disco solare" e nei fumetti lo si raffigura effettivamente in forma sempre e solo bidimensionale? Ma allora il sole è piatto?  :P

  8. <span style="color:red">24 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Se bastasse dire "ora ti agguanto" per agguantare l'avversario non avremmo letto uno straccio di storia in 75 anni.

    Diverso è gridare davanti alla tomba della moglie "giuro con tutte le mie forze, prendendo a testimoni il cielo e l'inferno, che non avrò pace sino a che non avrò ucciso TUTTI coloro che..." e poi lasciare che Higgins (non uno qualunque, ma lo spietato esecutore di Lilyth e centinaia di navajos) se la cavi contro la sua volontà (cioè quella di GLB). 

    Per decisione posteriore che "violenta" l'originale intenzione, si intende...  e non per un destino beffardo.

  9. <span style="color:red">47 minuti fa</span>, Letizia dice:

     

    A me, un Tex che dice "ora ti agguanto" e poi non lo agguanta, un Tex così non mi piace.

     

    Se bastasse dire "ora ti agguanto" per agguantare l'avversario non avremmo letto uno straccio di storia in 75 anni.

    Diverso è gridare davanti alla tomba della moglie "giuro con tutte le mie forze, prendendo a testimoni il cielo e l'inferno, che non avrò pace sino a che non avrò ucciso TUTTI coloro che..." e poi lasciare che Higgins (non uno qualunque, ma lo spietato esecutore di Lilyth e centinaia di navajos) se la cavi contro la sua volontà (cioè quella di GLB). 

    • Grazie (+1) 2
  10. La normalità è che ogni ferita di Tex sia leggera (un tampone col fazzoletto e via, a cavallo) perchè altrimenti Tex sarebbe sempre in mutua e non il protagonista di centinaia di avventure. Nessun superpotere protettivo, solo logica narrativa.

    La ferita grave de "Il giuramento"  è l'eccezione, appunto occasionale, che giustifica la fuga e la latitanza di Brennan. Anche qui nessun superpotere taumaturgico.

    Il tutto mi pare ovvio ed evidente. Non capisco questo pretendere che fosse lieve per poter inseguire Brennan.

  11. Attendo la conclusione della storia per formulare un giudizio complessivo, anche se fin d'ora posso tranquillamente affermare che FINALMENTE Tex torna ad essere protagonista in solitaria, cioè in azione individuale come era nelle prime storie di GLB, e non come "aiutante" del vero personaggio principale.

    Dopo l'iniziale periodo di "Tex Willer" in cui il nostro agiva da fuorilegge solitario (diciamo fino a "Un giovane bandito" incluso), nei successivi albi lo abbiamo visto spessissimo nel ruolo di co-protagonista (per non dire comprimario), cioè come uno che sembra finisca dentro una storia in cui gli interessi e gli sviluppi sono tutti incentrati su altri. Ritengo che questo "effetto collaterale" sia dovuto al fatto che le storie sono via via diventate sempre più lunghe e articolate in molti albi, 4, 5, fino addirittura a 6 (Juan Cortina e Cochise), con un universo di personaggi sempre più ampio, in cui il vero attore principale, con relativi moventi, è quello che compare nel titolo (appunto Cortina, Cochise).

    L'auspicio, che ho già espresso in altro intervento, è che "Tex Willer" non si trasformi editorialmente e narrativamente in un "Tex 2", solo con una frammentazione in albi da 64 pagine anzichè 112. Con quest'ultima terzina (ancora da chiudere) ho appunto tirato un sospiro di sollievo e una boccata di sano western, polveroso e brutale, dove Tex è centrale, anzi centralissimo e determinante.

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  12. L'aumento del numero di uscite di "Tex" fuori serie ha almeno tre implicazioni:

    qualità, spesa, spazio.

    Comincio dallo spazio, che è oggettivamente misurabile. Tante uscite significa sempre meno spazio per stiparli. E questo è un problema concreto, perchè io sono uno di quelli a cui gli albi di Tex piace non solo leggerli ma anche possederli materialmente.

    La spesa è anch'essa un elemento oggettivo, quantificabile con precisione, ma il sostenimento di detta spesa è soggettivo: dipende da quanto uno voglia o possa permettersi di spendere. Personalmente, non ho problemi a comprare tutti gli inediti di Tex in qualunque collana, visto che non ho vizi in cui buttare soldi (sigarette, gioco, massaggi cinesi...).

    La qualità è invece un fattore estremamente soggettivo, non tanto nella proposta (autori e disegnatori sono tutti valentissimi professionisti) quanto piuttosto nella percezione del lettore. Ebbene, se da un lato è vero che all'aumentare dell'offerta la qualitá (intesa come originalità delle storie, attenzione ai dettagli, cura nelle revisioni) potrebbe risentirne a causa anche del minor tempo a disposizione, dall'altro lato c'è da dire che proprio la qualità da me percepita negli ultimi 12 mesi si è mantenuta a livelli decisamente alti: da "Pearl" fino a "Per l'onore del Texas", passando per il color e lo Speciale Tex Willer, solo ottime storie.

    Anche topiche clamorose come il ritorno di Higgins o della combriccola di Redrock sono state di per sè ben confezionate se si prendono come storie a sè, nuove di zecca, cioè ignorando i precedenti "Taglia 2000 dollari" e "Il giuramento"; e sono peraltro comparse nella serie regolare e non negli albi extra. Anzi, se ci aggiungiamo il non ben riuscito ritorno di Mefisto, è proprio la serie regolare ad avermi dato le maggiori delusioni.

  13. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    se non sbaglio, la variant è destinata esclusivamente al circuito delle Librerie Mondadori.

    Il perché non lo so. 

    Sì, così è scritto sul sito SBE.

    Sembrerebbe che abbiano prodotto la variant con copertina diversa solo per soddisfare il canale distributivo di Mondadori, forse per impegni editoriali già presi, altrimenti non vedrei giustificata una variant (salvo che la SBE non abbia valutato appetibile proporre il doppio acquisto da parte della numerosa schiera di collezionisti o completisti per questa occasione speciale).

  14. Cartonato denso di situazioni e personaggi, sembra un albo boselliano (ma si sa che Giusfredi sta crescendo alla scuola di Boselli). Lo sviluppo narrativo è fatto di tanti frammenti o flash, senza unità di tempo-luogo-azione, quindi ho trovato la lettura spesso aggrovigliata dai frequenti rimandi e salti spazio-temporali. Più di una volta sono dovuto tornare indietro per rimettere a fuoco un nome o un fatto ma una volta messi insieme i vari frammenti o flash, come li ho chiamati, la trama appare chiara e anche piuttosto raffinata, non banale. Compreso l'incastro con la Cibola zagoriana, la cui lettura non è affatto necessaria per comprendere perchè la scure di Zagor finisca nella mani di Tex (e poi sulla nuca del malvivente, con un getto degno dello spirito con la scure, mancava solo l'urlo "aayyaaaakkkkk!").

    Disegni di Civitelli al solito puliti, precisi e dettagliati ma talvolta rigidi nelle pose e insolitamente netti, con poche sfumature e puntinati, che difatti rendono la colorazione alquanto piatta nelle vignette piccole, mentre negli sfondi di pagina (es. il canyon) e nelle vignette panoramiche il colore gode del giusto spazio per sfumare gradatamente di tonalità.

    I miei voti:

    soggetto: 8 (il segreto degli Anazasi non è una novità, ma tutta l'imbastitura che Giusfredi gli costruisce intorno è particolarmente originale e sofisticata);

    sceneggiatura: 7 (mezzo punto in meno per l'eccessiva frammentazione delle scene in rapida successione, il che rende non fluida e naturale la lettura, costringendo a frequenti "ripassi" sulle pagine precedenti);

    disegni: 6,5 

    colorazione: 7 (calda e pastosa, ma poco sfumata, ritengo a causa del tratto di Civitelli netto e non digradante nelle ombreggiature, che col suo puntinato in genere rappresentano un suo tratto distintivo).

    Nel complesso, un albo interessante.

     

  15. Visto ora sul sito SBE che a ottobre questa storia uscirà in cartonato in ben due versioni con copertina differente. Una delle due è definita "variant" dell'altra.

    Ora mi (e vi) domando: perchè mai una "variant" debba distinguersi solo per una apparenza, cioè una diversa copertina, quando potrebbe differenziarsi per una reale variante nella trama, ossia uno sviluppo alternativo della storia? Nel caso specifico, cambiando un paio di nomi, una dozzina di vignette al massimo e i dialoghi ove necessario, si poteva proporre "La cavalcata del destino" come avrebbe dovuto essere: non Higgins ma un altro che, facendo esattamente le cose che fa Higgins, risvegliasse il ricordo e la rabbia di Tex per l'originaria vicenda che portò alla morte di Lilyth.

    E' evidente che il mio è un paradosso, sto cogliendo lo spunto di questo albo soltanto per elaborare il concetto di "variant" (non si concepisce una storia con l'obiettivo di "raddrizzarne" un'altra analoga): proporre una sceneggiatura differente (in POCHE vignette) di uno stesso soggetto che si presenta potenzialmente divisivo mi parrebbe interessante.

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  16. <span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

     

    No, per Tex Higgins non doveva salvarsi, la possibilità l'aveva data SOLO a Sherman. Una volta che Tex scopre che Higgins è miracolosamente ancora vivo, anzi continua impenitente a perseverare nel crimine, la cavalcata del destino ci sta eccome. Non conferisce nessuna importanza all'esecutore, è solo un serpente di cui va schiacciata la testa(d'altro canto c'è chi di voi che contraddittoriamente afferma che Tex non dà emotivamente troppo peso alla scoperta che il butterato è ancora vivo). E questa volta ci si mette di mezzo anche Lylith. 

     

    Diablero è contrario ai ritorni. Diablero aveva già detto la sua in qualche vecchio sondaggio di cui resta traccia nel forum. Effettivamente nella redazione si sta esagerando coi troppi ritorni (Wolfman, Higgins, Tigre in tre storie di fila) e le troppe storie di ambientazione storica (Texone, Cochise), ma come Boselli ha già spiegato è solo un caso e leggeremo altre storie, diverse, e con altri personaggi, nuovi.

     

    Peccato che questo albo non vi sia piaciuto e vi abbia fatto gridare allo scandalo, non lo merita in my humble opinion. Per me è una storia che rileggerò sempre con piacere e sta già diventando un piccolo classico.

     

     

    Tex, La cavalcata del destino: un gioiello fumettistico intriso da realtà storica e patos

    Recensione del Prof. Romano Pesavento

     

    Un albo spettacolare, il n. 755 di Tex, “La cavalcata del destino”, epico già nel titolo, sceneggiato da Mauro Boselli, nome storico della Bonelli Editore, e con disegni e copertina del leggendario Claudio Villa, in edicola dal 7 di settembre. I nostri hanno prodotto un piccolo gioiello: atmosfere suggestive, paesaggi superbamente illustrati, disegni precisi, curati, ma, soprattutto, tratti somatici oltremodo espressivi, nella resa delle intense emozioni dei personaggi. I dialoghi e la vicenda appassionanti e “densi” sono veramente degni delle più coinvolgenti storie western e non solo in ambito fumettistico.

     

    https://www.monferratowebtv.it/

    Andando sul sito linkato, è tutta una sagra del vino (nel Monferrato ci sta, siamo in periodo di vendemmia).

    Che il professore ne sia un assiduo frequentatore? :lol:

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  17. 4 ore fa, Diablero dice:

     

     

     

    E allora vorrei chiedere a Boselli: era questo quello che desideravi? Scatenare i tuoi "fans" più sfegatati in una "caccia a GL Bonelli" per denigrarlo?

     

    Boselli, se lo riterrà, risponderà (a quella che comunque interpreto come domanda pleonastica, perchè l'ovvia risposta è "no").

    Il fatto che interagisca in questo forum su questioni su cui ha l'esclusiva competenza autoriale (anche gli emuli autorizzati di Ian Fleming hanno dato interpretazioni e connotazioni personali a James Bond scontentando i puristi, ma sono chiusi nella torre d'avorio) dimostra la sua onestà intellettuale, così come credo che il buon Mauro riconosca l'onestà intellettuale di chi lo critica aspramente in questa circostanza dopo averlo lodato incondizionatamente per sontuosi lavori precedenti ("Pearl', "Per l'onore del Texas", per citare i più recenti).

    Si sa, se dopo aver realizzato 10 rigori ne sbaglia uno Cantarutti, non fa notizia, ma se lo sbaglia Maradona (e c'è da aggiungere: in un'occasione di grandissima importanza, come è "Il giuramento") ecco che le critiche assumono una risonanza maggiore.

    Bisognerebbe suddividere le "colpe" tra Frediani (il mandante Brennan) e Boselli (l'esecutore Higgins)... e credo che alla prossima proposta di Frediani Mauro ci penserà sopra non due ma tre volte... :P

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  18. E forse capisco perchè Boselli non ci ha mostrato lo sgomento, la rabbia, il rigurgito di sete di giustizia di Tex, quando viene a sapere che Higgins è vivo: perchè Higgins non era così colpevole da rientrare nei destinatari del "Il giuramento", visto che la lancia si spezza, secondo Boselli, quando SOLO i mandanti e non anche gli esecutori, cioè ALCUNI e non tutti i colpevoli, sono stati giustiziati.

    Quindi "La cavalcata del destino" è la caccia a un pesce piccolo, che continua ad agire da semplice esecutore, dunque che storia è? Il cherokee di Pinkerton vendica i suoi fratelli, a cosa serve che Tex liquidi Higgins quando, anni prima, si era accontentato di liquidare Brennan e Teller come unici destinatari del suo giuramento?

    @Diablero ha ragione: più ci rifletto sopra, più questa storia fa acqua. Forse dovrei limitarmi al superficiale e ragionare da facebookaro medio, dicendo che è una storia stupenda, ma non è colpa mia se il cervello mi si accende sia che legga Topolino sia che legga Kafka.

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  19. <span style="color:red">6 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

    Tex non è onnipotente.

    Poteva passare  di là una banda di Tuareg con i cammelli, come è passato Padma nel deserto a salvare Mefisto. Tiger ha fatto giorni nel deserto ed é stato pestato, ed è sopravvissuto nella storia Arizona.🤐

    Se la mettiamo così, allora una sacca d'aria sotto un rottame galleggiante della sua nave distrutta potrebbe aver salvato Brennan. O Fraser potrebbe essersi salvato grazie a Cappuccetto Rosso che passava di là per andare a trovare la nonna. No, non ci siamo, perchè altrimenti staremmo dicendo che GLB ha chiuso una storia memorabile con una vignetta senza senso, che renderebbe tutta la storia (dal giuramento di Tex fino alla giustizia di TUTTI i colpevoli) una emerita boiata.

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