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Il sassaroli

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  1. I lavori di Frank Miller stanno lì a dimostrare che la tua è una visione parziale. Legittima, ma non assoluta.
  2. Al cuore non si comanda, hai ragione. Però Cico è un aventuriero, ha girato il mondo da prima di conoscere Zagor, si è sempre cacciato nei guai e se l'è cavata per un pelo. È un brontolone come Carson, ma propio come Carson nei fatti dimostra di amare la vita che fa. Comunque lo sceneggiatore è Dio e Destino: decide e quello che ha deciso è. Ma personalmente il futuro di Cico con Pamina (un'altra che gira il mondo) me lo sarei immaginato itinerante, una coppia (e poi famiglia) on the road. Comunque la scelta di accasare Cico mi è piaciuta (l'ho già detto) anche per questa imprevedibilità. Però non è questo il fuoco del dibattito, ma il fallimento di Zagor e dei suoi ideali di convivenza pacifica tra popoli (Cico accasato ne è solo l'epifenomeno). Se voglio vedere il fallimento di quegli ideali è sufficiente che mi guardi intorno. Zagor incarna la speranza di un domani diverso e in questa storia il Dio nega proprio quella speranza.
  3. Scusa, non ho capito: quello che punzecchia sarei io? Ma proprio no. Io ho fatto notare a Diablero che non è possibile un confronto con chi, per sostenere le proprie idee, falsifica il pensiero altrui. Quello che spesso fa Diablero è incompatibile con qualsiasi forma di dialogo e su di un forum fa proprio passare la voglia di confrontarsi. Non è una tecnica che usa sempre e qui sopra, infatti, ha ben argomentato la sua posizione. Avrei voglia di ribattere punto per punto, ma ha senso farlo con chi non cerca un confronto ma vuole solo affermare la propria superiore competenza e a questo scopo è disposto a screditare gli interlocutori? No, non ha senso e quindi non lo farò. Gli darò ragione (non mi costa nulla) e lui sarà soddisfatto.
  4. Ma certo, sono legittime entrambe le opinioni: dalla stessa opera letteraria o cinematografica ognuno riceve sensazioni diverse e poi le elabora in base al proprio vissuto e al proprio sentire. Eh, ma quello è per forza un Pippo diverso dal "nostro". È l'evoluzione del Pippo borghese dei cartoni animati degli anni 50, quelli in cui tutti i personaggi erano Pippo.
  5. Mah! A me pare proprio lontano dalla caratterizzazione del personaggio.
  6. Come sempre ti dimostri il più abile a mettere in bocca agli altri parole che non hanno mai detto. Sei un vero maestro in questo.
  7. Ah! Che risposta birbante! Vediamo se riesco a perfezionare la domanda di Benankio: Se Tex Gigante seconda serie aut. n. 434 del 26/11/1973 finisse con Carson a fare l'oste con moglie e figli e Tex partito per destinazione ignota e destinato a diventare ormai una leggenda, la storia ti sarebbe piaciuta lo stesso?
  8. Deluso no, però confesso che anch'io sono entrato in edicola un po' timoroso. Poi ho letto l'editoriale di Burattini e quasi mi mancava il terreno sotto i piedi: sarò pervenuto ma ho avuto l'impressione che venisse annunciata la trasformazione del Color in una serie rosa. Finalmente stasera ho letto la storia e WOW! Grande storia! Ma parlarne qui non è off topic, anzi direi che è giusto bfare un confronto tra questo Color e lo Speciale: stesso numero di pagine, una pletora di personaggi in entrambe le avventure, Zagor ben poco protagonista nello Speciale come nel Color. Eppure Marolla riesce a far fare a Zagor la figura del fesso senza renderlo un fallito. Direi che invece si è visto uno Zagor molto nolittiano, che s'incazza, che sbaglia, ma che alla fine riesce a far girare il mondo com'è giusto che sia. Per quanto mi riguarda Marolla 1 - Boselli 0
  9. Miiiii, che pessimismo Ma poi chi ci mettiamo alla guida del sultanato? Carson? Oppure seguiamo una deriva shonen-ai e la lasciamo a Kitty Willer e Daniel Silva? No, no, credo invece che Boselli si faccia Byrne e riporti Destino alla guida di Latveria con il supporto dei Fantastici Quattro.
  10. Ci torno io in topic! Ho già scritto che alla prima lettura questo speciale mi è piaciuto poco. L'ho riletto e mi è piaciuto ancor meno. Prima di tutto per la brevità: la storia, zeppa di personaggi e densa di eventi, ci sta stretta in 126 tavole. Quando Boselli pensa a una storia come questa bisogna lasciargli almeno 400 pagine! Per farcela stare nello speciale ha tagliato un po' qui, di là, dall'altra parte, un po' anche lì, così alla fine si parte in media res e pare di aver preso l'episodio precedente in cui Tex e Zagor si incontrano. Per lo stesso motivo la storia mi è sembrata carente dal punto di vista "relazionale" con personaggi che agiscono e parlano per coordinarsi, non per conoscersi e raccontare di loro a noi lettori che, spesso, è la cosa più interessante (vedi, ad esempio, l'incontro con la Tigre Nera attualmente in edicola). Insomma, c'è parecchia azione e poca introspezione, in questo speciale, se escludiamo il trattamento riservato a Zagor. Ecco, veniamo a Zagor... A mio giudizio (giudizio di zagoriano, ça va sans dire) in questo speciale è stato maltrattato. Poteva essere un team-up tra Tex e Zagor, ma non lo è stato. È invece un'avventura corale, tipicamente boselliana, nella quale Tex è il protagonista mentre Zagor uno dei tanti figuranti, tranquillamente sostituibile da Carson o Arkansas Joe. Mi chiedo allora perché inserire Zagor in una storia se di Zagor non c'è bisogno, se non fa "cose da Zagor". Mi chiedo perché annunciare un team-up se poi la storia, di fatto, non lo è. Mi chiedo, soprattutto, perché mettere Zagor in un'avventura tenacemente agganciata alla Storia con la S maiuscola, se il mondo di Zagor è quello delle "libertà narrative", delle invenzioni in anticipo sui tempi, in bilico tra Atlantide e steampunk, tra incubi lovcraftiani e razze aliene, tra Dragonero e Martin Mystere, tra aerei a-grav e Nautilus. Certo, il fascino di scrivere uno Zagor segnato dalla vita può essere una forte tentazione. Un milleriano Dark Zagor sarebbe stato fascinosissimo anche per noi lettori zagoriani! Sarebbe stato perfino una figura nolittiana. Però non ho trovato nulla di tutto ciò. Di Zagor viene sottolineata l'incapacità a modificare gli eventi, viene messo in rilievo esclusivamente il fallimento. Fallimento contingente (negli speciale) e fallimento globale (a Darkwood). Dice: per forza, le cose sono andate in quel modo, come poteva fermare la grande razzia dei Comanches guidati da Quanah Parker o lo sterminio dei nativi americani? Beh, proprio per questo Zagor non si presta a un'avventura con pretese di aderenza alla Storia, mentre ha già trovato la sua perfetta "ultima avventura" (crepuscolare ma eroica) nel terzo team-up tra Dylan Dog e Martin Mystere. Epperò il messaggio da fine di un'epoca, analogo a Il mio nome è nessuno, con Tex nella parte di Terence Hill e Zagor in quella di Harry Fonda sarebbe stato un'interessante conclusione di un vero Team-Up, basato sul confronto tra i due eroi. Ma questa invece è una storia corale, voglio ribadirlo, nella quale Zagor è stato cacciato a forza e non ha il ruolo di coprotagonista, sicché le parole di Quanah Parker e le didascalie dell'ultima pagina suonano come la certificazione del fallimento degli ideali e della filosofia del personaggio. Qualche giorno fa PapeSatan ha detto che Zagor è morto... Forse non ha tutti i torti... Di sicuro a seppellirlo ci stanno provando.
  11. È la parte di storia che mi è piaciuta di più: sorprendente eppure perfettamente naturale e logica. In più Cico finalmente meno imbranato del solito (dopo tanti anni con Zagor qualcosa hai imparato). E la faccenda delle sue doti canorie è una gag comica nella tradizione del personaggio. Il resto invece, per mio gusto, non è all'altezza dell'incipit.
  12. Sì, c'è anche questa atmosfera da cattivo presagio (editorialmente parlando) che si avverte... Ma, come ha detto l'autorevole Hellingen, ormai la frittata è fatta. C'è un'interessante Urania proprio su questo argomento: Garibaldi a Gettysburg. Di Pierfrancesco Prosperi.
  13. Dissento. Nuove idee, nuovo stile narrativo, nuove "sensibilità" non comportano cambiamenti anche nello status quo temporale, geografico, sociale. Questo discorso però ci porta un po' off topic: qui bisognerebbe parlare dell'albo in questione, non di Zagor. Anche perché, riflettevo rileggendo, fatti salvi i "maledetti paletti futuri" di Zagor in questa storia c'è davvero poco. Mi chiedo: che senso ha complicarsi la vita con un team-up se poi la storia è corale? Nei fatti "confronto" tra Zagor e Tex si riduce a una tavola, poi i due collaborano, certo, ma ci fossero Carson o Arkansas Joe al posto di Zagor, la storia funzionerebbe ugualmente.
  14. Letto. Piaciuto poco. Primo perché la storia parte in media res e la sensazione è quella di aver perso il numero precedente. Secondo perché vengono messi dei paletti futuri nella continuity di Zagor. E non sono paletti facili da accettare.
  15. Spoilerone del Boselli nell'introduzione del volume GSB! Non leggetela!
  16. Bella la personale chiave di lettura, però uno Zagor riflessivo spero di non vederlo mai
  17. Capisco le perplessità di fronte a un team-up che da eccezione rischia di diventare la regola. Capisco anche che il boselliano Young Tex Willer si presti bene ai team-up con un Dark Spirit with the Axe. Mi piace anche come Boselli ha caricato di consapevolezza cosmica lo Zagor cinquantenne nel primo incontro. Eppure continuo a non apprezzare la caratterizzazione grafica di Zagor: fargli le tempie alla Reed Richards mi pare la scelta più banale che si potesse fare. Il passare del tempo si poteva rendere incanutendo Cico e lasciando Zagor corvino come uno splendido cinquantenne dovrebbe essere. C'è poi un altro aspetto che mi preoccupa un po'. Nel primo team-up Boselli ha scritto una storia in cui Tex e Zagor non sono i protagonisti. Partecipano, certo, ma hanno un ruolo più da Ken Parker che da Tex o da Zagor. Ecco, non vorrei che i personaggi venissero usati per raccontare altro.
  18. Mi viene da dire: povero Boselli! Stretto tra un forum di appassionati che gli creano attorno un "clima tossico" (sono le sue parole) e un ambiente di lavoro che sicuramente è molto diverso da quello sergiobonelliano in cui ha lavorato per molti anni, ci credo che veda la pensione come un traguardo agognato.
  19. Oppure il comandante della nave portoghese diventerà suo caro amico e conseguentemente verrà fatto fuori, come tradizione impone
  20. I riferimenti che servono vengono forniti con l'avventura in corso, come da stile bonelliano. Però se vuoi gustare la saga nel suo complesso, ovviamente, devi leggere tutte e tre le avventure precedenti.
  21. Non c'è niente di male ad essere un appassionato lettore e non un collezionista o un completista.
  22. Io invece ho appena preso il Martin Mystère Riedizione n.6 della if con il primo lavoro di Claudio Villa... Ne ha fatta di strada il ragazzo!
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