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Il sassaroli

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Tutto il contenuto pubblicato da Il sassaroli

  1. Sì e no. Dipende da come li racconti quasi eventi. Ci sono autori che padroneggiano lo stile narrativo dilatato (Boselli, tanto per essere chiari) e difficilmente risultano noiosi. Se Tex e Carson impiegano 10 pagine per attraversare il deserto dipinto è noioso? Dipende da chi scrive la storia.
  2. Non è il ritmo a fare la differenza tra una storia buona e una noiosa.
  3. Forse con la prossima generazione di scrittori. Se guardo le storie "brevi" pubblicate finora (color, tex willer) non vedo uno stile narrativo con più ritmo, ma solo storie con meno avvenimenti.
  4. Riducendo il numero di pagine dell'albo lo stile narrativo non cambia: semplicemente quello che adesso leggi in 3 albi, lo leggeresti in 3 albi e ½
  5. Il sassaroli

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Quoto Diablero: "Ora, chi ha letto questo Texone, ha letto anche Wheeling? Si tratta di un vero e proprio plagio come con il Texone di Brindisi?" Non ho letto né wheeling né questo texone, però a leggere la sinossi sul sito SBE (Il mezzosangue Jesus Zane, figlio della donna indiana Cuore D'Anatra e di un trapper che l'aveva violentata, è fuggito dopo aver accoltellato un prete della missione dov'era cresciuto e ora, arricchitosi con il traffico di armi e whisky nel Saskatchewan, sta facendo scorrere il sangue degli odiati bianchi. Una bella grana per le Giubbe Rosse di Jim Brandon. Tex e Carson, affiancati da Gros-Jean, devono agguantare il vendicativo meticcio prima che possa far male a Sheewa, un'indiana che Jesus amava da giovane e che a lui aveva preferito l'amico comune Nat) a me, dei personaggi di Pratt, viene in mente il Jesuit Joe de L'uomo del Grande Nord (da Wikipedia: Jesuit Joe è un Métis, mezzo Mohawk e mezzo francese. Porta la divisa delle Giubbe rosse, ma non è un poliziotto, e l'ha semplicemente trovata in un rifugio. Joe è invece uno psicopatico, capace di alternare momenti di generosità ad altri di violenza eccessiva e gratuita) se non come trama, almeno come figura ispiratrice. Ma anche un po' come trama: Joe raggiunge in seguito un piccolo insediamento sulle rive di Artillery Lake e fa visita al parroco locale, padre La Salle. Il meticcio frequentava il suo catechismo quand'era giovane, e si ricorda dei suoi sermoni sulla penitenza: ritenendo che il prelato sia troppo tranquillo, lo pugnala a una mano affinché provi realmente il dolore di cui tanto si riempiva la bocca (sempre da Wikipedia).
  6. Il sassaroli

    Tradurre GLB

    Perché non ho mai sentito usare "serpente" come insulto in veneto. Per lo stesso motivo sono passato dal lei al tu: in veneto il lei esprime ossequio ma non il distacco che voleva GLB.
  7. Il sassaroli

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Aggiungo un elemento che va considerato: i 4 vendicatori del titolo (più il quinto) sono stati caratterizzati in maniera eccellente sia da Nizzi che da Casertano e questo riscatta, almeno in parte, l'inadeguatezza dell'intreccio da commedia.
  8. La prosa di Gianluigi Bonelli andrebbe studiata a scuola come quella di altri grandi scrittori del 900. Considero la sua produzione letteraria un patrimonio culturale italiano ancora sottovalutato. Come spesso sono sottovalutati altri patrimoni culturali italiani: le lingue regionali. Mi è venuta voglia di mettere assieme queste due cose, GLB e le lingue regionali (impropriamente chiamate dialetti), traducendo in veneto un passaggio meraviglioso di Tex. Avete voglia di seguirmi in questo giochino? Traducete anche voi GLB nella vostra lingua regionale! da Tex Gigante II serie n.4, L'eroe del Messico: Silenzio tu, vile rettile! Darvi la morte ora sarebbe una grazia che non meritate. No! Io non mi sporcherò le mani col vostro sangue, ma vi porterò negli Stati Uniti e là troverete la sola fine che sia degna di voi, una morte infamante! L'impiccagione! Tasi, can schifoso! Coparte deso saria na gràsia che njanca te meriti. No! A no vojo onfegarme łe man col to sangue, invese te porto 'ntei Stati Uniti e là te catarè ł'ùnica fin justa par ti, na morte vergonjosa! Picà!
  9. Il sassaroli

    [Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori

    Spinto dall'analisi critica di Diablero su Nizzi ho ripreso in mano questo maxi, che a suo tempo avevo acquistato essenzialmente per Casertano: meravigliosa la sua evoluzione verso una sintesi tra espressionismo tedesco e underground americano. La storia invece non mi aveva particolarmente colpito e infatti non ne conservavo ricordo. Beh, che dire? Intanto che la storia pullula di origlioni, mica ce n'è solo uno! Poi che quando non pranzano Tex e Carson parlano di cibo: sembrano Zagor e Cico! Infine che la storia procede a colpi di fondoschiena, cioè non c'è una vera investigazione da parte dei due pard o se c'è tutte le piste portano a un punto morto che si risolve solo con un colpo di scena di cui Tex e Carson non hanno alcun merito. Eppure la storia si lascia leggere, anzi i dialoghi sono piacevoli, persino brillanti e in questo c'è una chiave di lettura: questa non è una storia western, è una commedia!
  10. Quindi sufficientemente russo da poter essere descritto così in un riassunto
  11. Russo di Nuova Arcangelo, quindi nato su territorio russo e diventato poi cittadino statunitense col passaggio dell'Alaska dallo zar agli stati uniti.
  12. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Molto interessante anche la tua disanima, Leo. Grazie. Mi dite qual è il numero di Tex che fa da spartiaque tra il Nizzi brillante e quello stanco? Ci sono storie già raccolte in volume rappresentative dei due Nizzi? Mi avete fatto venire voglia di "studiare"
  13. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Ok, grazie. Molto chiaro ed esaustivo.
  14. Piaciuto molto anche a me
  15. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Capisco quello che è successo e apprezzo le scuse.
  16. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Perfetto. Ti ringrazio.
  17. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Invece, Mister P, qualcosa capisco. Capisco, ad esempio, che anche un amministratore può perdere il controllo e insultare i forumisti. Lo capisco, non ci do importanza, ma certo gli inviti alla moderazione di quell'amministratore in seguito avranno minor autorevolezza. Ora, Mister P, non ho intenzione di fare lezioncine, però se rileggi con calma i miei due interventi precedenti (e quello di MW) ti renderai conto di quanto fuori luogo sia stata la tua risposta. Sarei felice se qualcuno volesse rispondere in maniera pertinente alla mia domanda.
  18. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Grazie per la risposta, MV, ma non è quello che ho chiesto. Se è per quello, anche il Tex in mutandoni l'ho visto per la prima volta in storie di GLB. Ma volevo sapere se Nizzi ha modificato nel tempo l'impiego narrativo di questi momenti, cioè se da momenti di stacco sono diventati fulcro della storia, o se sempre li ha considerati così.
  19. Il sassaroli

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Nizzi è l'autore di cui ho letto meno storie (la più parte dopo il 400) e non mi sento di darne un giudizio complessivo. Chiedo a voi: non è che le scene leggere (bistecche e patatine o mutandoni che fossero) inizialmente erano meglio inserite nell'economia del racconto, funzionali a un voluto combio di ritmo e quindi rappresentassero un gradevole intermezzo? Non è che solo in un secondo tempo abbiano acquisito per l'autore un "valore" anche fuori contesto?
  20. Niente da fare nemmeno nel profondo nord.
  21. Il sassaroli

    I Vip Che Leggono Tex

    Mi risulta che in altro posto lo mandasse
  22. Il sassaroli

    I Vip Che Leggono Tex

    Credo che non gli piacciano i disegnatori moderni. Fusco e Ticci, insomma.
  23. Il sassaroli

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    16 pagine è il "quanto" (passatemi il termine mutuato dalla fisica) editoriale. La stragrande maggioranza delle pubblicazioni ha un numero di pagine multiplo di 16. Per restare nei fumetti gli albi Marvel Corno erano di 48 pagine, i "giganti" di 48 o 64, l'Alan Ford di 128. Prendete un albo fallato per impaginazione (sicuramente uno ne avete in collezione, come bizzarria): l'errore riguarda sicuramente 16 pagine o un multiplo. Naturalmente è possibile stampare un albo di qualsiasi numero di pagine, ma per motivi tecnici è poco conveniente. L'aveva spiegato Sergio Bonelli stesso su un TuttoZagor quando decise di aggiungere il frontespizio. Prendiamo l'Uomo Ragno Star Comics e Marvel Italia: inizia con 32 pagine, passa prima a 48 e poi a 64. Però nelle 64 pagine non ci stanno tre storie americane (di 22 tavole a quei tempi) e viene portato prima a 72 (che non è un multiplo di 16) e poi finalmente a 80. Insomma, il modulo di 16 pagine è quello standard dell'editoria. Può essere modificato, ma è poco pratico. Detto questo, è verosimile che in Bonelli sia rimasta in uso la segnatura a 32 pagine degli albi d'oro e dei primi giganti. I preziosissimi "spillati" hanno un modulo di 32 pagine: cioè ogni albo di Tex Gigante II serie era formato da 5 fascicoli (poi 4) di 32 pagine spillati assieme e su questi veniva incollata la copertina. Attualmente i fascicoli esistono ancora, ma sono di 16 pagine e nel processo di brossura vengono fresati per cui non sono più riconoscibili nell'albo che giunge in edicola.
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