Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Don Fabio Esqueda

Collaboratori
  • Contatore Interventi Texiani

    907
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    3

Tutto il contenuto pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. Mi piacerebbe capire , senza considerare TuttoTex (orribile di per sè) , perchè bisogna sempre cambiare qualcosa. Povero Galep.
  2. Don Fabio Esqueda

    Nuovi Autori Per Tex

    Sai, mi sento un po' stupido a star qui a discettare su un autore che non ho mai nemmeno letto! Però le lodi relative al Tex nolittiano, che avevo completamente scordato, mi fanno temere ancor di più. S?, lo so, ultimamente anche Boselli ha riabilitato Nolitta, ma io non posso fare a meno di ritenere le storie di Sergio Bonelli per Tex semplicemente brutte, Cheyenne Club a parte, e forse qualcun'altra che ora come ora non ricordo... E sia ben chiaro che amo moltissimo Mister No e mi piacciono praticamente tutte le storie scritte da Nolitta su quella serie, ma su Tex non l'ho mai potuto digerire. E se qualche nuovo autore dovesse ritenerlo un esempio da seguire, non potrei fare altro che tremare. E soprattutto, non potrei fare a meno di pensare ad autori assai meno "celebrati" e anzi, spesso attaccati per puro pretesto, che poi hanno fatto così bene (ogni riferimento a Ruju e Faraci è puramente volontario)... Anzi, pensandoci bene: con Boselli, Faraci e Ruju, nonchè Segura e Manfredi come guest-star, che bisogno ci sarebbe di un altro sceneggiatore? Non sono un moderatore, ma questo dato è stato ripetuto almeno una dozzina di volte negli ultimi post, Lupo che corre. Non prendermi per un rompiscatole, ma il tuo messaggio non è un gran contributo alla discussione. Mi sembra che il tuo giudizio su Nolitta sia davvero ingeneroso, se pensiamo a capolavori come "El Muerto" , "Giungla Crudele", "Sasquatch" e "Mercanti Di Morte". E' tuttavia vero anche a mio giudizio che, fatte le debite eccezioni, il buon Sergio Bonelli abbia faticato a inquadrare il personaggio Tex, creando alcune storie strampalatissime ( " Indian Agency" , "Il Disertore" e "Il Segno Di Cruzado" su tutte) . Quanto al tema del discorso tra Paco e Virgin , posso dire che la ragione dei loro dubbi ( il pericolo che la creativit? artistica di un autore vada oltre il rispetto per il personaggio) è proprio ciò per cui sono - come noto a tutti - molto critico nei confronti di Boselli.
  3. Don Fabio Esqueda

    Galleria Di Luca Vannini

    Questa non la sapevo!Se davvero così fosse, Sergione sarebbe veramente un rompicosiddetti!Beh, si discuteva di Vannini in b/n : adesso che è nato il nuovo speciale a colori, cosa aspettiamo a riassumerlo e metterlo al lavoro? Subito Vannini su Tex !
  4. Fermo restando che sono dispiaciuto per il diverbio con Borden ( che spero torni tra noi) , devo dire che Capelli d'Argento ha, a mio giudizio, centrato il punto. Mi servo della metafora scacchistica di Tito: con Borden vedo cavalli muoversi in diagonale, arrocchi con gli alfieri : anzi, mi sembra proprio che i pezzi escano dalla scacchiera. La mia sensazione netta è che quelle che molti ritengono scelte stlistiche che determinano una naturale evoluzione del personaggio siano in realtà un vero e proprio stravolgimento del senso profondo dell' Universo-Tex : in tal senso, in modo analitico, ho parlato degli ormai famosi cardini texiani traditi. In altre parole, mi sembra che con Boselli sia venuta meno la sostanza, la polpa, il DNA di Tex.
  5. S?, concordo ( come quasi sempre, devo ammettere ) con Cheyenne, che, con altre parole, ha detto quanto ho scritto anch'io poco fa. E' bene giudicare Tex nella sua dimensione, che è la fantasia. Fantasia per cui i Seminole sono in Idaho, esistono principi malesi che cercano di fondare un impero in mezzo al Colorado, un vecchio egiziano vive in Messico con un aiutante azteco, ci sono Vichinghi che, al grido di 'Per Odino!', si mettono a combattere in Alaska. Non credo neppure che ogni pellerossa ( giusto per risolvere la diatriba tra Nuvola Rossa e Anthony ) , nella realtà, credesse in Manito e nelle praterie celesti ( questa mi sembra proprio un'invenzione di GLB ). E quant'altro. Questo per dire che anch'io cercherei di 'parlare la lingua di Tex' e non 'la lingua della Storia' : tanto più in un fumetto il cui linguaggio è tanto intriso (alle origini, almeno) di modi di dire italiani. Erano Seminole, non Arapaho.
  6. Tutto sommato, io credo si debba valutare un'opera in quanto tale, indipendentemente dall'attinenza o meno alla realtà storica, geografica, culturale e quant'altro ( a meno che non si tratti di un documentario, ovviamente) : bisogna valutare un qualcosa nella sua autonomia artistica. Una storia può esser bella anche se nel Wyoming ci sono Seminole ! Del resto, il lavoro di uno sceneggiatore non può essere quello dello storico ; n° sarebbe semplice correggere tutti gli errori delle origini, quando le fonti, soprattutto fotografiche, erano certo meno reperibili. Dovremmo far combattere Kit Carson contro i Navajo ( che tra loro dovrebbero chiamarsi Din° ), gli Apache contro gli Apache. Senza contare che, in nome della verosimiglianza, come la metteremmo con Mefisto e quant'altro. In sintesi, Tex deve essere valutato su sè stesso, non sulla Storia. Nuvola Rossa, hai detto di avere contatti con alcuni nativi ( o indiani, se Anthony preferisce ) : sei per caso un'antropologa? Sarebbe una bella cosa!Infine, una curiosità sui suddetti Seminole: con una certa sorpresa, ho scoperto che la tribù è proprietaria della nota catena Hard Rock Caf?, acquistata nel 2006 per 1 mld $, con sede a Orlando, in Florida. Ehm, mi sa tanto che siamo un po' off topic .
  7. A me invece sembra una riflessione molto interessante! Dopo dico la mia
  8. Per me niente è oggettivo, a meno che non si discuta di matematica e derivati! Io posso dimostrarti che 2+2 fa 4, però non posso dimostrare che il mio giudizio su un'opera d'arte è una verità incontestabile. Per rispondere alla seconda parte che ho quotato, è proprio quello di cui stavo parlando: tu dici, per esempio, che l'elemento macabro è poco presente nel western. Io ti dico: va bene, però il problema è proprio questo. O restiamo ancorati a modelli sempre uguali, senza mai deviare, o proponiamo qualcosa di nuovo, o semplicemente di diverso. Per fare un esempio con i film, non si possono fare sempre western tipo "L' Dove Scende il Fiume", ma c'è bisogno anche dei vari "Poker di Sangue"!Per la faccenda del calcio: sono d'accordo che è una scena un p? forte, ma che differenza ci sarebbe stata se Tex avesse fatto rialzare Cady per poi colpirlo immediatamente con un pugno? Perchè lo avrebbe fatto rialzare? Non avrebbe comunque avuto il tempo neanche di capire dove fosse!! Sarebbe stata quasi una finta lealt?!Un bello sganassone se lo sarebbe meritato, e invece gli è arrivato un calcio sui denti, tutto qui. Che ti devo dire? Per me c'è un universo di differenza. Un conto è prendere a pugni ( che poi son tanto caricaturali da essere simpatici) , un altro prendere a calci uno a terra: questo per me non è Tex. Una cosa del genere me la immagino proprio dai suoi avversari. Ci sono dei limiti sottili pieni di significato, come dice lo stesso Tex nell'ultima storia di Ruju. Questa non è un'innovazione , bensì uno stravolgimento sostanziale del personaggio.
  9. E' chiaro che ognuno ha un po' il suo Tex. Ognuno lo vive in un certo modo, a seconda di come l'ha conosciuto o l'ha letto. Ogni prospettiva è diversa. E' chiaro che poi si tende ad assumere la propria prospettiva come una verità: allo stesso modo per cui sono convinto di aver cinque dita in una mano e penso che questa sia la verità. E qui nasce l'inghippo: cos'è oggettivoi, cosa soggettivo? Si dovrebbe tirare in mezzo tutta la storia della filosofia !Nel vedere Tex prendere a calci un uomo per terra, mi perdonerete, non ci vedo Tex ( che, come dice AtTheRocks, è leale ); così come quando vedo un cadavere beccato dai corvi (a proposito di Segura), la cosa mi sembra anti-texiana al massimo, laddove in Tex (così come nel western classico e differentemente dal post-western) l'elemento macabro è quasi inesistente. Anche qui, lo vivo come un fatto oggettivo perchè ho letto Tex in un certo modo da una certa prospettiva. Pu? esistere qualcosa di oggettivo? O forse non esiste nulla senza soggetto della percezione? E' un discorso effettivamente un tantino complicato!
  10. Beh, a questo punto è lecito citare anche un altro episodio di slealt?: Tex che contro i guardiani della Tigre Nera, prima tira un calcio laddove non batte il sole a uno, e poi li fa saltare in aria tutt'e due con la dinamite, quando loro erano a mani nude, cosa che a me non è garbata molto: Tex non può ricorrere a cose del genere per mettere K. O. i suoi avversari; non ne ha bisogno... Mi sembra un esempio poco calzante, Capitano . Qui è un caso di legittima difesa. Poi, i due guardiani sono tanto fisicamente estremizzati ( 3,5 m a testa! ) da rendere il tutto quasi buffo: in fondo, non vedo una gran differenza con le tigri di "La Caverna Dei Thugs" , che si meritano una 'tripla razione' di dinamite da Carson. Piuttosto, c'è da pensare all'uccisione di Faccia Tagliata per mano di Tiger in "El Muerto" ; la quale, tuttavia, mi appare meno cruda nell'ottica del navajo di quanto potesse essere in quella di Tex.
  11. Forse per la prima volta in un mese, concordo del tutto con Paco sulla questione Borman. E' omicidio volontario, seppure senza l'aggravante della premeditazione ( il che rende ancora più assurdo il caso Lansdale ): la cosa è IMHO fuori discussione. Tex, duro fino al midollo, non dovrebbe mai essere un violento n° un crudele: tant'? che cerca in ogni modo di salvare un personaggio del calibro dell' Artiglio Nero (n.174: voleva dare i pards in pasto ai topi di fogna, ndr) da una morte orrenda, nonostante vi stesse andando incontro per una casualit?.
  12. In effetti, l' episodio di "Tucson!" con Borman ha sempre lasciato sbigottito pure me, così come l''esplosione' di Caudill in "I Predatori Del Grande Nord" (anche se in questo caso si potrebbe anche ipotizzare un caso estremo di legittima difesa) e di Lansdale nella recente "La Grande Sete". In generale, Tex non colpisce mai a sangue freddo: anzi, è ciò che dovrebbe distinguerlo dai farabutti che combatte. Quindi, anche se create da GLB, certe scene mi sembrano delle totali stonature.
  13. Come ti permetti -_nono ?Scherzo, anch'io . Però secondo me dovresti essere più attento ai particolari
  14. ... il problema è che a te non piace niente,Don fabio... Anzi:visto che sei uno di quelli che lamenta l'assenza di sbatacchiate, quella scena dovrebbe esserti piaciuta molto, o comunque non ci dovresti trovare nulla che ti renda perplesso. _ahsisi C'è molta differenza ( sostanziale e non solo formale; peraltro, per me la forma è sostanza) tra prendere a pugni il cattivo di turno vis a vis e tirargli calci a terra. Cambia il personaggio. Solo che, nella tua ottica entusiasta da tutto, non riesci secondo me a cogliere l'importanza del dettaglio. Adesso datemi del tradizionalista rompiballe e cerca-cavilli. Ormai ci sono abituato.
  15. Voglio dire-e spero di essere più chiaro:se Carson dice a Kit che non c'è bisogno di alzare un avversario da terra per colpirlo, perchè è tutta fatica sprecata, questo dimostra che nella "filosofia bonelliana" si può colpire un'uomo a terra. Dunque, la scena di Boselli non è sbagliata e non è nemmeno innovativa:solo molto bella, per quanto mi riguarda. Non la definirei scandalosa ( anche se a primo impatto sono rimasto sinceramente un po' perplesso) , ma 'molto bella' mi sembra esagerato...vabb? che a te piace tutto, Paco...
  16. Ok, su questo discorso possiamo trovare un compromesso?Allora... ammettiamo che Nizzi ha ragione, che Tex il grigio non lo ha mai affrontato e che non è psicologicamente attrezzato ad affrontarlo (e di questo ho mooolti dubbi). Ma Nizzi (e questo mi sembra fondamentale) parla del Tex di Gl Bonelli!Ritorno a Sherlock Holmes, munito di quell' "Elementare Watson" che il suo creatore non gli aveva mai messo in bocca, e che comunque è diventato uno dei tratti distintivi del personaggio... proviamo a fare lo stesso discorso spostandoci su Tex:non può essere che Boselli, uno dei continuatori del personaggio, ha fornito Tex di quella attitudine psicologica che Bonelli non gli aveva concesso?E se così fosse, cosa ci sarebbe di male?Ripeto:ogni cosa, se portata avanti per lungo tempo, cambia. Si può evolvere come involvere. In questo caso, la capacità di affrontare il "grigio" mi sembra un'evoluzione, un'arricchimento. Secondo me invece è successa una cosa diversa. Boselli ha inserito, più ancora di Nolitta, il tema del grigio in Tex (tema moderno, tipico delle avanguardie ) senza che Tex avesse le caratteristiche strutturali per sopportarlo; e , come ho suggerito nell'intervento cui mi riferivo, non è IMHO casuale che Tex spesso non sia il protagonista delle storie di Borden : lo fosse, emergerebbe la sua impossibilità a 'vivere' in un mondo non suo, incerto: realistico, moderno, vero, ma non texiano. Da un punto di vista tecnico, la progressiva eliminazione delle didascalie non è , allo stesso modo, una scelta puramente formale, bensì strutturale. Vengono meno le coordinate spazio-temporali, le sicurezze di un personaggio che è nato nelle certezze assolute , non nel crepuscolo. E così Tex, abituato a muoversi dal Messico all'Alaska come io in casa mia, finir? per perdersi nella riserva Navajo.
  17. Povero Paco, non vorrei pensassi che tu mi sia antipatico! Purtroppo, dissenso ancora una volta ( come su ogni cosa nell'ultimo mese ) sulla questione 'pestaggio' . Tu ti accontenti dell' accenno, io no: sono dettagli fondamentali . Il mito Tex è nato anche da questo. Penso peraltro che sia l'ennesimo danno causato dalla vergognosa regola del numero predeterminato di pagine per storia: bisogna tagliare di qua e di l', a tutto svantaggio della fluidità narrativa. E con tre pagine in più avremmo avuto il nostro bel pestaggio (non mi pigliate per un picchiatore fascista!). Sembra sempre di assistere a un continuo lavoro di montaggio, laddove ( bisognerebbe conoscere il metodo di lavoro di GLB ) le vecchie storie hanno davvero un'immediatezza da film neorealista. Quanto all'interessante discussione tra Cheyenne e il nostro nuovo collega Aphrodite's Child, credo che si debba trovare un compromesso. Ovvio che l'autore debba porre la propria impronta sulla storia ( sarebbe assurdo nonchè impossibile il contrario) , ma sempre tenendo in mente che il personaggio ha una sua storia pluridecennale alle spalle ed è stato creato e si è sviluppato con delle caratteristiche peculiari ( che non sono gli schemini di cui qualche buontempone è solito parlare, n° un'idea predeterminata di GLB; bensì lo 'scheletro' di Tex che si è andato naturalmente formando in tanti anni) . Quel che rimprovero a Boselli è proprio questo: non rispettare la struttura fondamentale del Mondo- Tex ; il che non significa che si debba scrivere come nel '48 , ma che, nel rinnovare, non si stravolga. Cosa che è successa puntualmente. Tengo a sottolineare che la mia è una considerazione su larga scala (l'insieme della produzione boselliana su Tex) , perchè è ovvio che molte storie hanno una forte impronta bonelliana. In particolare, mi vengono in mente "Sulla Pista Di Fort Apache" (capolavoro) , ma anche "I Colpevoli" , piccola storia , forse un po' sottovalutata dalla critica, ma IMHO molto fedele al Tex delle origini. Infine, condivido la riflessione di Nizzi sul rapporto Tex / grigio e vi invito a rileggere il mio intervento precedente: tra tante idiozie, penso che l' abbia scritto qualcosa di abbastanza interessante!
  18. Vale anche per me. Avvalendomi del diritto di critica, ribadisco, comunque, che chissà perchè io devo sorbirmi diverse storie con un finale che vede Tex "spettatore"? E perchè ( di nuovo in parecchie storie ) devo essere privato del "piacere" di rivedere certi "trattamenti" texiani dovendomi accontentare della sola immaginazione è E perchè certe tipiche espressioni del nostro Ranger sono praticamente scomparse ?Se basta una sola vignetta, una mezza frase, ecc. per essere soddisfatti allora, contenti voi....... Se, quanto sopra, lo facesse il Nizzi d'oggi non riuscirei piu' ad arrabbiarmi ( beh, forse, non ne sarei così sicuro _ahsisi ); pero' se ci si mettono pure altri autori ancora ben in vena, allora..... -_nono E' la triste verità, amigo... Ma tanto , ormai, siamo solo dei 'tradizionalisti che devono adattarsi ai tempi ' , come taluni continuano a ripetere...
  19. Quoto questa frase di Claudio Nizzi per descrivere quella che è un'evoluzione nel modo di raccontare che impedisce per molti versi di riavere il nostro Tex "picchiatore". Non è un problema solo delle storie di Mauro Boselli, ma ci sono personaggi come per esempio il Jack Loman di Ruju verso il quale Tex non usa volutamente il metodo - duro. Rientra nella categoria anche il Ryan o il Jackson dell'ultima storia. E che dire del marcio Lansdale che Manfredi lascia artefice del suo destino nelle pagine finali de "La grande sete" è Anche ne "I giustizieri di Vegas" la sensazione che sceriffo e sindaco siano "grigi" permane fino a tre quarti della storia, anche davanti a pesanti indizi. Con GLB il diablero era il diablero. Mi sento di condividere la riflessione di Nizzi. Tex vive in un universo di certezze , in cui il male e il bene sono nettamente separati e distinguibili. Ciò nonostante non manchino eccezioni talvolta significative. Penso al mio omonimo Don Fabio / Lucero, che ha scelto una strada di sangue con un fine nobile ( dimostrato anche dal gesto di concedere le sue terre ai peones, con l'impegno che la dividano in parti uguali ); ad Apache Kid, che è curiosamente presentato come un personaggio positivo, nonostante la sua scia di morti sia anche superiore a quella di Lucero; e penso a quella 'tragedia greca in salsa western' , come è stata perfettamente definita dal nostro Carlo Monni, de "La Sconfitta" , con personaggi davvero al limite ( Ruby Scott in primis ) . Seguendo il modello ideologico di GLB, Nizzi ha proseguito sulla 'linea dicotomica' , concedendosi tuttavia alcune eccezioni , come nel caso di Jesus Zane de "L'Ultima Frontiera" . Molto più sfumati i personaggi di Nolitta, forse in linea ( come ha raccontato in una bella intervista lo stesso Sergio Bonelli ) con il carattere più insicuro dell'autore rispetto alla focosit? del padre. Le figure nolittiane tendono peraltro a mostrare una certa contradditorietà con sè stesse ( il Maggiore Carter, lo stesso El Muerto, il sergente di "Contro Tutti" , lo 'spirito delle colline' di "La Freccia Spezzata" sono i primi esempi che mi sovvengono alla mente). In tal senso, il Tex boselliano mi sembra , nel suo Universo di riferimento, molto più nolittiano che bonelliano. Anche cattivi spietati come Mickey Finn hanno un 'retrogusto' diverso, una ragione di malvagit? che, in certo modo, li rende umani. Quel che non accade generalmente nel Tex Glbonelliano, in cui la malvagit? è un dato di fatto connesso con la stessa nascit? del personaggio. E, come dice Nizzi, di fronte al dubbio, Tex è spaesato. Forse, quindi, non è un caso che , nelle storie di Boselli, sia spesso in secondo piano, laddove in primo si paleserebbe una tale criticit? psicologica.
  20. Penso che non ci sia nessun accanimento: di sicuro non da parte mia. Sono molto critico verso la conduzione del Mondo-Tex da parte di Borden ( e ho spiegato le mie ragioni in modo analitico e circostanziato in varie occasioni ) ; tuttavia, questo non mi impedisce di leggere con grande piacere storie come "Sulla Pista Di Fort Apache" e "Il Passato Di Carson" , che non hanno IMHO nulla da invidiare ai grandi capolavori bonelliani ( stesso discorso per "Fuga da Anderville" e "Furia Rossa" di Nizzi) .
  21. Paco, poi ti risponder? in modo approfondito. Però ( Sam ni scuser?, abbiam fatto 30, facciam 31! ) voglio dire una cosa a proposito del mio amatissimo Conan Doyle : sapete chi compare in "La Valle Della Paura" è McParland !
  22. Ok, scusa il tono inacidito. Del resto, mi sono anche rotto di essere accusato di tradizionalismo ( come se fosse un'accusa, poi) , quando semplicemente, in modo analitico , faccio notare che il Tex di oggi è un'altra cosa rispetto a quello di GLB. Senza perlatro darne un giudizio. Comunque per 'prostituzione intellettuale' si intende 'dire qualcosa in modo insincero'. E quando sento certe glorificazioni solo sulla base del nome dell'autore (vedasi UBC O TWO ) , ebbene mi vien da pensare proprio a questo: sbaglio o proprio tu parlasti di 'sindrome UBC' ? Se c'è uno che non mitizza nulla sono io. E' fuori dal mio carattere. Semplicemente faccio quello che non riesci a fare tu: analizzare (nel senso etimologico del termine) . Che il motore della narrazione non sia quasi più il linguaggio ( e non è una mitizzazione, ma il frutto di analisi testuale ) è testimoniato , tecnicamente, dal fatto che nel Tex GLBonelliano è impossibile trovare una sequenza muta, e ben difficile anche una singola vignetta. Stessa cosa se analizziamo il rapporto tra azione / introspezione psicologica , di cui ho parlato tremila volte. Basta leggere. Non do alcuna spiegazione definitiva. Una cosa è pensare di trovare una Summa Texiana; altra dire, come fai tu, che è tutto texiano.
  23. E' del tutto evidente che quella di GLB sia stata una battuta istintiva e non un'analisi approfondita del suo Tex. Ciò detto, è ancora più evidente che quello 'spaccone simpatico' ( come l'ha definito in un' intervista l'altrettanto simpatico Pasquale Del Vecchio ) , quella bomba di energia che tanto rispecchiava il carattere di GLB è stato buttato nel cestino senza neanche troppi ringraziamenti. Quanto alla questione dei 'tradizionalisti' ( di cui mi sono francamente rotto i cosiddetti: se una tradizione mi piace, la voglio mantenere, altrimenti la voglio cambiare) , penso di conoscere, dopo vent'anni che lo leggo, abbastanza bene Tex. Anche il primo centinaio, pur non essendone un grande appassionato. E sentirmi dire che il Tex attuale, con tutti i suoi intellettualismi ( termine che non uso affatto in senso dispregiativo) , con tutta questa cura (IMHO peraltro spesso poco genuina) per l'introspezione psicologica, è quello più aderente all'idea che ne aveva GLB, ebbene , per dirla con un leninismo mourinhano, mi sa tanto di prostituzione intellettuale.
  24. Don Fabio Esqueda

    I Viaggi Di Tex

    Tra i vagabondaggi intorno al globo di Tex, c'è da ricordare il viaggio in Bolivia ai tempi di Butch Cassidy & Sundance Kid. Sempre per rimanere in zone andine, in "Patagonia" Kit fa una capatina pure in Cile. Non mi sembra invece che vi siano scene 'francesi' in "Delitto Nel Porto" (che a me non ha convinto in toto, nonostante l'ottima resa dell'ostile ambiente cittadino ), mentre è parigino il primo albo (che coincide IMHO con la parte di gran lunga migliore della storia ) del Mefisto nizziano. Dal canto mio, non mi dispiacerebbe affatto una capatina in Europa, in una violenta grande città (magari nella nebbia di Londra) . Sarei tuttavia favorevole solo a una storia 'gialla' (in stile "La Congiura" o "La Minaccia Invisibile"), mentre troverei forzato l'inserimento dei nostri pards nel contesto dei moti unitari europei (peraltro temporalmente anteriori all'epoca di Tex) . Alla fantasia non c'è limite! Beh, e come costringeresti Tiger a esibirsi al circo? Hihihih!
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.