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Carlo Monni

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  1. Carlo Monni

    [45/46] La Voce Misteriosa

    Dimenticavo: Sergio Bonelli, alias Guido Nolitta, ha segnalato questa storia, come quella che gli sarebbe piaciuto scrivere, tra tutte quelle di suo padre . Non lo trovate interessante? :wink:
  2. Carlo Monni

    [45/46] La Voce Misteriosa

    Storia indimenticabile. Un thriller horror psicologico come non ci saremmo mai aspettati di vedere in una storia di Tex. In relativamente poche pagine (9 albetti da 32 pagine a striscia per un totale di 96 pagine odierne) G. L. Bonelli ci offre uno spaccato vivido delle paure umane e degli abissi della follia. Si, forse c'è davvero un fantasma che si aggira di notte nei pressi di Morelos ed abita la mente devastata di un uomo. Ma procediamo con ordine.1) Qui Tex agisce in solitaria. Scelta giustificatissima a mio parere. La presenza di anche uno solo degli altri pards avrebbe interferito col delicato equilibrio di questa storia.2) Qualcuno si è chiesto: Tex prova veramente paura quando vede il temibile scimmione (o quello che lui crede tale in quel momento) arrivare urlando e brandendo il temibile spadone Dayak, pronto a tagliargli la testa e lui è disarmato, visto che le polveri delle sue armi si sono bagnate dopo un tuffo nel fiume? La mia risposta ?: perchè no? Di fronte ad un avversario comune Tex sa dominare le naturali paure umane, ma quello che aveva di fronte non era un avversario normale ed un minimo di panico era più che giustificato. In quel commento Tex non sa, non può essere sicuro, di poter prevalere in uno scontro fisico con un tale avversario, anzi? visto che al momento lo crede un vero gorilla è praticamente certo del contrario. La fuga resta l'unica opzione saggia.3) Le sequenze dello scontro con lo scimmione sono altamente drammatiche e piene di suspense. Ancor oggi, rileggendole, non posso non sentire la tensione di quei momenti.4) Un serial Killer nel West? E perchè no? Perchè debbono essere appannaggio dei tetri vicoli di Londra o di una qualunque altra grande città?5) Uno scimmione che monta un cavallo nero dagli zoccoli forcuti e decapita poveri disgraziati con uno spadone Dayak collezionando poi le loro teste. Decisamente una combinazione insolita per un western non vi pare? Di sicuro GLB si sarà divertito a questa commistione che gli ha permesso di trasfondere in una storia di Tex un'altra delle sue passioni: i paesi esotici dell'estremo oriente. Passione presumibilmente derivatagli sia da Salgari che da Joseph Conrad.6) Se poi qualcuno pensa che uno scimmione a cavallo e con uno spadone sai una cosa ridicola, si rilegga questa storia e poi mi dica cosa ne pensa.7) Da notare che Tex non saprebbe scoprire il trucco usato dallo scimmione per scomparire se non fossero gli Indiani a metterlo sulla pista giusta. Quel che vuol dire avere buone amicizie.8) Che i Barrera siano implicati in tutto questo GLB non tenta nemmeno di nasconderlo. Il nostro dubbio rimane solo su chi e quanto lo sia nella famiglia.9) Un personaggio che spicca tra tutti è Mayumba, follemente devota a Barrera e sua complice nei delitti rituali. Nel suo modo di vedere questi sacrifici rituali ad un oscuro dio sono pienamente giustificati.10) Cosa ha passato Barrera nelle mani dei Dayak, cosa lo ha sconvolto al punto di portare la sua mente negli abissi di una terribile follia omicida? GLB non ce lo dice. 11) La Voce che incita Barrera ad uccidere e conservare le teste degli uccisi come una sorta di dono ad un dio di sangue, è solo un parto della mente malata di Barrera o forse esiste veramente, frutto di quel qualcosa di oscuro che è accaduto al campo Dayak in Borneo? In qualunque altra serie non avrei dubbi, ma visto ciò a cui Tex ci avrebbe abituati in futuro, si può davvero escludere che Barrera fosse davvero succube di un'entit? soprannaturale di cui Mayumba era la sacerdotessa? Non lo sapremo mai ed è meglio così probabilmente.12) Ulltima notazione su Barrera: ci viene mostrato in sedia a rotelle anche quando sarebbe incongruo perchè non ci sono in giro altri che sua figlia Miranda e Mayumba. Si potrebbe pensare ad un depistaggio di GLB se no n fosse praticamente lo stesso Barrera ad ammettere in un dialogo di essere spinto ad uccidere dalla voce (anche se al momento il lettre no può escludere del tutto che lui non si limiti a liberare il sinistro scimmione). Che la sua follia arrivi al punto di liberarlo da una paralisi isterica solo quando viene il momento di tornare ad uccidere? Altro punto non chiarito.13) E qual è la posizione di Miranda Barrera? La potremmo considerare complice dei delitti? Difficile, visto che, a parte denunciare il padre, fa quel che può (non molto a dire il vero) per impedirli. Tecnicamente il suo sarebbe favoreggiamento, che in quasi tutte le legislazioni non è punibile se fatto in favore di un familiare, quindi più che alla legge deve rispondere alla propria coscienza. Ricordiamoci che quello che noi vediamo solo come un povero folle per lei è pur sempre suo padre. Mayumba la percepisce come un pericolo e cerca ripetutamente di eliminarla. Una vota la salva Tex e la seconda suo padre. Ala fine non potr? far altro che abbandonare il paese e ricominciare altrove una nuova vita, finalmente libera dal suo incubo.14) Decisamente molto buona la prova di Galep ai disegni, efficacissimo nel rendere l'oscura atmosfera che grava su Morelos.15) Annotazione finale: c'è davvero chi pensa che trovate come quella di questa storia siano troppo ingenue e quindi improponibili oggi, io ribadisco che dovremmo tutti essere più pronti a lasciarci prendere dalla fantasia e sospendere allegramente l'incredulità. Quanto poi a chi dice che certe tematiche sono più adatte a Dampyr o Dylan Dog o Martin Mystere o qualunque altro personaggio, io ribatto che non credo a queste rigide divisioni tra generi e la serie di Tex per prima non le ha mai rispettate. Non ingabbiamo inutilmente autori che già hanno altri paletti da rispettare.
  3. Carlo Monni

    [44/45] Contrabbando

    Storia di ordinaria amministrazione e come tale va valutata. La trama è estremamente semplice: c'è un traffico di fucili destinati a bande Comanches ribelli e Tex e soci sono incaricati di stroncarlo. 1) Tex individua subito la mela marcia in Floyd, agente indiano dei Comanches, e lo sbatacchia per bene non una ma ben due volte. Memorabile la scena in cui viene trascinato da un cavallo in corsa. Una forma di supplizio che in seguito non sarà risparmiata nemmeno a Tex stesso. 2) Facciamo conoscenza di Jim Corbett, simpatico ufficiale. Con pochissime eccezioni, nella saga di Tex gli ufficiali con grado superiore a capitano sono in genere: ottusi, arroganti, boriosi o tutte queste cose insieme. I tenenti e capitani ?positivi? dovrebbero, quindi, augurarsi di non essere mai promossi, perchè sono a rischio di una brutta fine. Il tenente Corbett reciter? un ruolo decisivo nella battaglia finale con i Comanches ribelli 3) In questa storia, Tex si fa aiutare non solo dai canonici tre pards, ma anche da un gruppetto di Navajos. Da ricordar quello, di cui ora non ricordo il nome, che, morso da un serpente preferisce lasciarsi morire piuttosto che farsi scoprire dai ribelli mettendo i n pericolo Tex e gli altri. 4) Debutto di Virgilio Muzzi come disegnatore completo. A questo punto (siamo nel 1960) alla Araldo si sono arresi: non bastano più gli aiuti estemporanei come quello di Francesco Gamba (peraltro sempre più indisponibile perchè impegnatissimo col ?Piccolo Ranger?, tanto che di l' a breve si render? necessario arruolare altri disegnatori per quella testata per dare respiro a lui) o far fare a Muzzi le chine delle matite di Galep, occorre affiancargli un altro disegnatore in pianta stabile. D'ora innanzi e sino al cambio di formato del 1964 (con il passaggio da 32 ad 80 pagine a striscia) Muzzi disegner? in media una storia ogni 3 o 4. 5) Approfittiamone per parlare di Muzzi, disegnatore ingiustamente sottovalutato. Non ho difficolt? a riconoscere che no nera tra i miei favoriti, ma col tempo ho imparato che la sua "colpa" consisteva principalmente nell'essere lento per gli standard dell'epoca. Era costretto a lavorare a ritmi massacranti e per questo i suoi lavori dell'epoca hanno quest?aspetto da ?tirato via?. Se avesse potuto lavorare coi ritmi di oggi avrebbe prodotto tavole decisamente più interessanti, almeno a giudicare dalle illustrazioni che fece per i volumi di ?cavalcando con Tex?. Devo inoltre dire, che curiosamente, alcune delle storie del passato a cui sono più affezionato le ha disegnate lui. Per esempio: "La caccia" o "Il cacciatore di taglie". clap
  4. Carlo Monni

    [44] Una Audace Rapina

    Storia gradevole come quasi tutte quelle del periodo anche se come trama non è nulla di eccezionale. In pratica è una lunga caccia all'uomo. Presenta comunque alcune particolarit? interessanti. 1) Cominciamo innanzitutto dai nomi, anzi dai cognomi dei tre rapinatori: Cassidy, Curry, Tracy. Vi dicono qualcosa? Dovrebbero, perchè altro non sono che i cognomi di tre tra i più famosi membri del Mucchio Selvaggio, una delle più famose bande di fuorilegge di tutti i tempi. 2) Ne volete di più? I tre sono descritti come ex membri della banda Dimayo. Frank Dimaio (senza y) fu uno dei detective della Pinkerton (assieme a Charlie Siringo, altro italoamericano, ma guarda) che dettero la caccia al Mucchio Selvaggio sino a decimarlo un po' alla volta. G. L. Bonelli si è voluto un po' divertire anche in questo, stavolta. 3) I tre fuorilegge si dividono e così fanno i pards, ma solo Tex metter? il sale sulla coda al suo, Kit e Carson dovranno accontentarsi di non essersi fatti ammazzare come coloro che li accompagnavano. 4) Il finale vedrà i due banditi rimasti scontrarsi con Tex ed i suoi pards in un vecchio pueblo e preferire una morte in battaglia al carcere od alla forca. Che anche questa fosse una citazione da parte di GLB della presunta fine degli ultimi rimasti del Mucchio Selvaggio? 5) L'ambientazione in Colorado, il fatto che con Tex ci siano Kit e Carson, il fatto che Kit chiami per nome il suo cavallo Diablo, cosa che non avveniva da un po' e non avverr? più in futuro, mi fa pensare che questa storia sia stata scritta all'epoca di ?L'uomo dalle quattro dita? o già di l' e poi accantonata per qualche motivo. 6) Per l'ultima volta le matite di Galep sono presumibilmente inchiostrate da Virgilio Muzzi.
  5. Ed eccoci arrivati ad una storia che non si può non definire memorabile. G. L. Bonelli riesce nell'impossibile: coniugare il western con il romanzo di cappa e spada. Credo che sia nota a tutti la passione di GLB per il romanzo storico, genere letterario estremamente in voga negli anni della sua giovinezza (ed anche della mia infanzia a dire il vero, sebbene ci separassero cinquant?anni). Alexandre Dumas e Rafael Sabatini erano autori che aveva ben presenti assieme a diversi altri, con le loro storie di eroi atletici, imbattibili con la spada e con la lingua affilata come la loro lama. ::evvai:: Chi cerca il realismo a tutti i costi meglio che stia lontano da questa storia. 1) Ancora una volta sono le profezie a far da sottofondo a questa storia. Da un lato quella dello stregone dei Cani Rossi, per cui un uomo bianco venuto dal nord (e quindi, in questo caso, Tex) avrebbe provocato la fine dei Cani Rossi e della Città d'Oro. dall'altro, quella di Nostradamus (non a caso chiamato come il veggente francese cinquecentesco) legata al versamento del proprio sangue.2) Tex è quindi una sorta di strumento di un destino ineluttabile che inevitabilmente si compir? quando un elemento estraneo (lui) romperò gli equilibri della Città d'Oro e ne causer? la rovina. Nella migliore tradizioni delle storie sulle città e valli nascoste, del resto.3) L'idea della città d'oro è indubbiamente venuta a GLB dalle leggende delle sette città d'oro di Cibola, che però non erano abitate dagli spagnoli ma dagli Aztechi e gli altri antichi abitanti di quelle terre.4) Solo in un luogo fuori dal tempo come la Città d'Oro, Tex poteva trovarsi alle prese con intrighi di palazzo, giochi di potere tra nobili, trabocchetti, passaggi segreti , vili traditori, buffoni di corte (gobbi come Rigoletto) e tutto l'armamentario di una storia il cui ambiente naturale è il tard' cinquecento europeo. GLB non ci fa mancare proprio niente e maneggia tutti questi elementi con notevole disinvoltura.5) Ma è mai possibile che dopo 300 anni, sia pure in totale isolamento la Città d'Oro non si sia evoluta nemmeno un po', che i suoi usi e costumi siano rimasti come congelati sin dai tempi in cui i suoi abitanti hanno perso i contatti col resto del mondo? A dire il vero non è poi così irrealistico, ma anche se lo fosse, a chi importa davvero?6) Come previsto (e non ho usato il termine a caso) la presenza di Tex precipita gli eventi, Nostradamus muore ucciso da un incollerito Principe Nero (e come altro poteva chiamarsi il cattivo di una storia come questa?) e questo accellera gli eventi: il Principe Nero è deposto e decide che Sansone deve morire con tutti i Filistei. Apre le chiuse della diga, la Città d'Oro è sommersa dall'acqua. Solo Tex e Tiger si salvano. Della Città ed ei suoi abitanti più nessuna traccia è che fosse tutto un sogno? Ma possono due persone aver fatto lo stesso sogno? Non ci sarà mai una risposta n° per Tex e Tiger, n° per Kit e Carson che li hanno ritrovati svenuti dopo essersi messi ala loro ricerca.7) A parte qualche striscia iniziale di Francesco Gamba, questa storia è interamente disegnata da Aurelio Galleppini che sfoga qui tutto il suo amore per questo tipo di storie, come si vede anche dalla cura che mette nelle ambientazioni e nei costumi. A dire il vero, non escludo, però, del tutto una collaborazione di Virgilio Muzzi alle chine.
  6. Chiariamo subito una cosa: per quanto mi riguarda, questa storia e la successiva formano un'unica storia di cui questa costituisce solo una sorta di prologo.1) Intrighi politici tra le tribù del Su Ovest. Il sinistro stregone Tabual vuole che il suo protetto May-koo diventi il nuovo capo dei Sabinas al posto del defunto Esky-Mayo, superando il successore più accreditato: il giovane figlio di Esky-Mayo, Too-Nai. Raccontata così potrebbe essere Amleto o Macbeth in salsa western, ma com?? logico aspettarsi, la presenza di Tex cambier? un po' le carte in tavola.2) Tex, che è accompagnato dal solo Tiger, si reca dai Sabinas in missione, per così dire, diplomatica: in veste di capo dei Navajos presenzia alle esequie di Esky-Mayo ed ala successiva designazione del nuovo capo. Arrivato all'accampamento dei Sabinas Tex subodorer? subito il marcio che c'è dietro la morte di Esky-Mayo e costringer? il perfido Tabual a non fare troppi trucchetti nella designazione del nuovo capo. 3) Il risultato sarà una prova, una sorta di ordalia: chi riporter? indietro un prezioso manufatto rubato dalla misteriosa tribù dei Cani Rossi, dal cui territorio nessuno è mai uscito vivo, sarà il nuovo capo. Tabual conta sul fatto che Too-Nai rester? ucciso , mentre Mai-Koo sarà protetto dallo stregone dei cani Rossi di cui Tabual è amico.4) Il destino si mette però a giocare un brutto scherzo ai protagonisti. I Cani Rossi hanno ucciso lo Stregone, reo di aver profetizzato sventure, e mettono subito a morte Mai-Koo. Quanto a Tex, lui e Tiger caleranno sul loro villaggio e li stermineranno senza pietà.5) Le profezie giocano un ruolo importante in questa storia e nella successiva. Tabual aveva profetizzato a Mai-Koo: ?Il tuo volto risplender? in un cerchio di luce? ed è quel che accade sul rogo che i Cani Rossi hanno acceso per ucciderlo. Quanto ai Cani Rossi stessi., il loro stregone aveva profetizzato l'arrivo di un uomo bianco dal nord che avrebbe causato la loro fine ed ecco che arriva Tex e ne lascia vivi solo quattro.6) Il luogo dove i Cani Rossi vivono sembra una vera anticamera dell'Inferno, apparentemente inadatta ad ospitare la vita umana e loro stessi, per come vivono, danno l'idea di assoluta barbarie, di essere meno che umani, una sorta di incarnazione della malvagit? umana, non rispettano alcuna legge che non sia la loro. Difficile provare rimpianti per la loro fine.7) L'accenno ad una misteriosa città d'oro spinger? Tex e Tiger ad addentrarsi ancora di più nel deserto, mentre Too-Nai torner? indietro col prezioso idoletto. Non sapremo mai cosa è accaduto a Too-Nai, ma è lecito supporre che, tornato trionfatore sia stato eletto capo dei Sabinas e che Tabual abbia pagato il fio delle sue malefatte.8) Una creazione decisamente azzeccata è quella della vecchia strega Raskar, capace di fasi obbedire dai Coyotes. La donna che vive isolata od in compagnia di animali che le obbediscono è un archetipo presente in mote culture, non solo in quella dei nativi americani. Raskar ci è tutto sommato simpatica.9) In effetti ?Il Sacro Segno dei Navajosè che Tex mostra a Raskar non si vedrà mai più in futuro. Che sia un simbolo di appartenenza alla Confraternita deli Uomini della Medicina? di cui Tex è (chissà mai perchè) membro onorario, come scopriremo tra non molto?10) Una ricerca dei Sabinas, dei loro vicini Tobas e dei Cani Rossi non darebbe un esito molto felice. Sono, con quasi assoluta certezza, creazioni originali di G. L. Bonelli.11) Disegni, ancora una volta, divisi quasi a metà tra Aurelio Galleppini e Francesco Gamba, che realizzer? quasi tutta la parte finale. A quanto pare, in questo periodo (siamo nel 1959) Galep aveva sempre più difficolt? a tener dietro alle scadenze. Colpa anche delle copertine e degli Albi d'Oro?
  7. Carlo Monni

    [42] Incendio Allo Star - O

    Una storiella discreta e senza troppe pretese, ma che diverte e rilassa, mostrandoci anche un lato di Tex che non avevamo mai considerato prima: l'uomo d'affari. La trama in due parole: i quattro pards si imbattono nell'allevatore di pecore Farris, reduce da un raid che gli uomini del prepotente allevatore di vacche Rickett hanno fatto contro il suo gregge. Tex decide di dare una lezione a quest?ultimo e lo fa usando anche armi un po' insolite.1) Per la prima volta vediamo nella serie lo scontro tra allevatori e pecorai. I greggi di pecore erano malvisti dagli allevatori di bovini, i quali dicevano che le pecore esaurivano i pascoli migliori e li rendevano inadatti alle mandrie. C'era molta esagerazione ovviamente, ma ciò non toglie che ne nacquero furiose dispute conclusesi talvolta nel sangue, anche perchè i pecorai normalmente non andavano in giro armati ed erano facile preda dei soprusi dei Cowboys.2) Giusto per dare qualche nota storica, il tutto si rif? al concetto di ?Open range?, che in questo caso potremmo tradurre con: pascoli liberi. La stragrande maggioranza della terra da pascolo era di proprietà del Governo Federale, che ne consentiva l'uso libero a chiunque. Non solo le mandrie, quindi, ma anche le greggi vi avevano pieno diritto di pascolare e la pretesa degli allevatori di scacciarle era, quindi, illegittima. Non che contasse molto quando erano gli allevatori che costituivano in massima parte il corpo elettorale degli sceriffi.3) Tex agisce in maniera insolita: prima acquista il gregge di Farris e quindi ne prende il posto, poi acquista il terreno stesso in cui il gregge si trova. Questo non basta ovviamente a fermare Rickett, convinto com?? che il suo sia una sorta di diritto divino. 4) Il suo guaio, però, è che Tex non è un inerme pecoraio ed è abituato a rispondere al fuoco col fuoco. Nel senso letterale del termine, visto che il Ranch di Rickett, lo Star-O, andr? distrutto in un incendio appiccato indovinate da chi? laughing 5) Grazie ad un trucchetto che non avrebbe sfigurato nel curriculum di Macchia Nera, l'arcinemico di Topolino, Tex riesce a procurarsi un alibi di ferro per il momento dell'incendio: stava addirittura in compagnia dello sceriffo del luogo. 6) Rickett dovr? cedere, ma gli sarà data un'occasione per cavarsela: comprare greggi e terreni do ve si trova... al doppio del prezzo che Tex li ha pagati. Il cattivo è punito e Tex ha avuto perfino il suo profitto. Non c'è da lamentarsi.7) Come nell'avventura precedente, anche in questa non muore nessuno, ma in fondo non ce n°era bisogno: anche Rickett, dopotutto non aveva (ancora) ucciso nessuno. Ha un bel danno al portafogli e tanto basta a Tex.8) Curiosità: anche se al momento noi lettori ancora non sappiamo i dettagli del suo passato, sappiamo per che Tex viene da una terra di allevatori di bovini. A casa sua ?Pecoraio? è un insulto forte. Questo dimostra quanto sia forte il suo senso di giustizia: è stato uno sforzo non da poco per lui trasformarsi , sia pure per poco, in proprietario di pecore. 9) Disegni alternati tra Galep e Francesco Gamba, immagino a causa di problemi di scadenza.
  8. Prima autentica storia del filone ?Oro nella Riserva Navajo?, che in seguito ci regaler? un capolavoro e un po' di belle storie. Te si muove sul filo del rasoio e gioca un sottile (e divertente) gioco d'inganni per scacciare gli invasori, evitare un bagno di sangue e rovinare gli affari ad un po' di speculatori.1) Che ci fosse oro nella Riserva Navajo si era già accennato in precedenza, ma questa è la prima volta che apprendiamo quanto vasti siano i giacimenti. Il ritrovamento avviene in maniera casuale da parte di un cercatore solitario spintosi troppo addentro alla Riserva . Il resto segue il collaudato copione della febbre dell'oro con tanto di Boom Town che sorge da un giorno all'altro.2) Questa è la prima grande prova di Tex come capo dei Navajos. Tex vuole difendere il suo popolo ma al tempo stesso non può n° non vuole scatenare una guerra contro i bianchi. Non si tratta di un malinteso senso di solidarietà verso la propria razza, ma di un preciso calcolo politico: una rivolta dei Navajos porterebbe all'intervento dell'esercito ed il finale di uno scontro simile è molto chiaro a Tex. In più, tra i nuovi arrivati c'è gente che sotto molti punti di vista può essere definita innocente. Come uscirne? Ma con un po' di sano terrorismo psicologico, che diamine. 3) Tex inventa il personaggio dell'Uomo della Morte o Uomo del Teschio, come viene anche chiamato, con tanto di maglia nera con sopra disegnato uno scheletro ed una maschera a forma di teschio umano. Qui, come già aveva fatto in passato, G. L. Bonelli d' sfogo ad una certa vena istrionica e soprattutto si e ci diverte sfoggiando un discreto umorismo macabro.4) Un'altra nota da ricordare è che qui Tex ed i suoi pards praticamente non uccidono nessuno, caso piuttosto raro nella lunga saga texiana, a riprova che si possono fare belle storie anche senza grandi spargimenti di sangue.5) A quanto sembra la qualifica di Tex come capo bianco dei Navajos è completamente sconosciuta non solo ai cercatori d'oro ma anche all'unico cattivo della situazione ,: Mart Simmer. Vero che non è una cosa molto pubblicizzata, ma si potrebbe presumere che all'orecchio di qualcuno una notizia così curiosa fosse arrivata. 6) Allo stesso modo si deve presumere che Tex non sia ancora l'agente indiano dei Navajos: una notizia del genere Simmer doveva saperla per forza. Che Tex ottenga l'incarico proprio in seguito a questa vicenda?7) Per la prima volta vediamo Tex al Comando dei Rangers di Phoenix (ed ancora una volta: se Tex è un Ranger del Texas, che ci fa un loro comando in Arizona? GLB aveva ancora le idee geografiche un po' confuse, pare). Il Comando è mostrato come una specie di fortino e Tex vi la scia Kit e Carson dopo aver chiesto una licenza per potersi occupare degli affari alla Riserva. Questo è un unicum in tutta la saga Texiana. Tex non chieder? mai più licenze a chicche e sia. laughing 8) Come si concilia questo col fatto che Tex e Carson avevano dato le dimissioni nel n° 35° Non si concilia, a dire il vero. Una svista di GLB probabilmente. In seguito Tex si recher? dai Rangers solo sue chiamato e sarà chiaramente libero da qualunque vincolo di presenza, subordinazione e quant?altro. A mio parere le famigerate dimissioni non sono mai state accettate ufficialmente e sia Tex che Carson (ed in seguito Kit) sono stati considerati una sorta di ?riserva? da chiamare in caso di emergenza . Difatti da allora in avanti avranno il privilegio di rifiutare l'incarico, cosa praticamente impossibile se fosse ancora in organico.9) Torna alle matite Aurelio Galleppini con il probabile aiuto di Virgilio Muzzi alle chine.
  9. Carlo Monni

    [40/41] Rinnegato

    Storia breve e di poche pretese. Si segnala soprattutto perchè, per la prima volta. abbiamo un comprimario di colore di un certo spessore e non una macchietta.1) Prima storia in cui G. L. Bonelli affronta il tema del razzismo che potrebbe definire classico, ovvero quello di bianchi contro i neri. Lo fa in tono minore, però, perchè il tema del razzismo è poco più di un pretesto.2) Pu? anche darsi, infatti, che il bieco (non mi capita spesso di poter usare quest?aggettivo, ma qui ci sta a pennello ) Randolph detesti Tom Bayon perchè nero, ma il suo vero obiettivo è Lucy e come si diceva una volta, le sue intenzioni non sono affatto onorevoli.3) Quel che è certo è che spinge la folla a linciarlo perchè vive insieme ad una giovane bianca. La cosa non viene mai esplicitata (era, dopotutto, un fumetto per tutti nell'Italia di fine anni 50 :malediz...), a è chiaro che non si sottintende una convivenza platonica e tanto basta per aizzare la folla.4) I nemici sono di bassa caratura per la verità, ma il racconto fila liscio sino ad una conclusione, come al solito, scoppiettante.5) Tex qui agisce in solitaria. In quel periodo era ormai venuta meno la rigida continuity prima in vigore. Avrebbero continuato ad apparire ancora per un po' didascalie iniziali come: ?Dopo l'ultima avventura??, ma sembrano quasi messe a bella posta. Non si sente quindi la necessit? di spiegare perchè Tex sia nel Nevada e perchè sia da solo. Se non fosse che dal Kansas per arrivare in Arizona non si passa per il Nevada (che è molto più a Ovest) si potrebbe inserire questa storia nel mini ciclo in cui Tex si era separato da Carson e Pat in seguito ad un infortunio i Dinamite e quindi questa sarebbe un'altra storia che doveva essere pubblicata in precedenza, cosa avallata anche dal fatto che è disegnata da Gamba come ?La Regina dei fuorilegge?. Ovviamente dovremmo spiegare perchè Tex avrebbe dovuto superare i confini dell'Arizona (e quindi quelli della Riserva a cui era diretto) per spingersi sino in Nevada, ma ho la sensazione che di questo particolare GLB non si sarebbe curato più di tanto.6) Disegni, dicevamo, di Francesco Gamba. Il motivo? Indubbiamente consentire un po' di respiro ad un Galep troppo oppresso dalle scadenze.7) Confesso che ogni tanto ho avuto la strana (ma non per questo spiacevole) sensazione di leggere ?Il Piccolo Ranger?, perchè Gamba usa fisionomie e tipi fisici che ero abituato a vedere, per l'appunto, nelle sue storie del Piccolo Ranger. :generaleN:
  10. Quando una storia passa il confine tra l'essere una bella storia ed un capolavoro? Confesso che non l'ho mai capito con sicurezza, ma una cosa la so: se questa storia non ha superato quel confine è comunque proprio sul limite (e, detto per inciso, io credo che l'abbia superato). Ancor più che con "Il Tranello" (vera prima storia ad ampio respiro ed epica di Tex) qui G. L. Bonelli elabora del tutto inconsapevolmente c'è da giurarci, un meccanismo narrativo perfetto senza tempi morti, con una tensione sempre altissima e per la prima volta ci mostra un Tex umanissimo, per un certo periodo spezzato nello spirito, ma non per questo definitivamente domo, per tacere di un antagonista superbo. 1) Ogni eroe d'avventura che si rispetti ha bisogno di una nemesi, un avversario che sia, di fatto, alla sua altezza (se non superiore in almeno qualche campo), che no n sarà mai sconfitto definitivamente e tornerà a tormentare l'eroe più e più volte, che gli stessi lettori vogliono che torni per vederlo in azione e vedere come l'eroe riuscirà a cavarsela contro di lui. Tex non fa eccezione e GLB decide di obbedire a questa legge della narrativa con un cattivo sopra le righe. In un serial di lunga durata è quasi inevitabile che vi siano più avversari ricorrenti, ma uno solo è l'Avversario per antonomasia, con la "A" maiuscola. Superman ha Lex Luthor, Batman ha il Joker, l'Uomo Ragno ha Goblin, Zagor ha Hellingen, Magico Vento ha Hogan e Tex? Tex non può avere che Mefisto. 2) Perchè proprio Mefisto? A mio parere la risposta è complessa. GLB deve aver pensato che nessuna motivazione è più forte della vendetta per un avversario ricorrente e si è guardato intorno: quale dei vecchi avversari di Tex che fosse ancora vivo o potesse esserlo poteva andar bene per questo compito? C'era anche un'altra considerazione: l'avversario non poteva essere un pistolero come Tex, perchè uno scontro diretto non poteva che finire in un solo modo. Ci voleva, quindi, qualcuno il cui talento non fosse nell'azione, ma nel cervello e/o in qualcosìaltro. Mefisto era perfetto per questo. Il suo stesso nome era moto evocativo, con i rimandi al demonio e quel che ne consegue. Ma un semplice illusionista non poteva essere un avversario all'altezza ed ecco quindi che ora Mefisto ah dei veri poteri paranormali. Ancora poco rispetto a quanto sarà in grado di fare in seguito, ma abbastanza da far capire che non basterà usare le armi per avere ragione di lui. 3) Di come Mefisto sia sfuggito alla forca non sappiamo nulla e non lo sapremo mai. Non sappiamo nemmeno con certezza quando abbia cominciato ad interessarsi alla magia nera, anche se gli accenni fatti da Miriam, la madre di Yama fanno pensare che avesse cominciato ben prima di incontrare Tex e che poi ci avesse, per qualche motivo, rinunciato, accontentandosi di essere un semplice illusionista. Solo dopo la fuga è probabile che abbia deciso di dedicarsi anima e corpo alle arti nere per arrivare alla sua vendetta, Vent?anni di studi, piani e soprattutto di odio, non c'è che dire, una bella costanza. 4) Il vero bersaglio dell'odio di Mefisto in questa storia è principalmente Tex. Kit Carson è, per così dire, un bersaglio secondario. Non è escluso che Mefisto voglia vendicarsi anche di lui perchè ha saputo che è colpa sua se Tex è riuscito a fuggire dalla cella dove attendeva la forca, consentendogli di trovarlo e nella sua ottica di rovinargli la vita. Kit è un bersaglio riflesso: la sua sorte farà impazzire di dolore Tex ed è questo che Mefisto vuole. Quanto a Tiger Jack, non lo considera nemmeno: è solo un indiano senza importanza o almeno lo sarà sino ad una fatale fucilata. 5) Una cosa bisogna riconoscere a Mefisto: è dotato di un discreto senso dell'umorismo. Spesso, però, chi ha a che fare con lui non è molto in grado di apprezzarlo. Il vecchio pazzoide mi sta simpatico, quindi? In un certo senso direi di si. 6) Una cosa è certa. Questa storia ha una tensione drammatica come poche, con una suspense mai vista prima e difficilmente riscontrabile in seguito. Immagino che il lettore dell'epoca abbia anche potuto credere alla possibile morte di Tiger. Dopotutto all'epoca il Navajo, pur avendo in più di un'occasione affiancato Tex, sembrava ancora un personaggio minore rispetto a Carson e Kit. A mio parere è qui che fa il salto di qualità diventando un pard effettivo al 100%. 7) Curiosità: a partire da questa storia Tiger, che in precedenza si era rivolto a Tex sempre col nome di Aquila della Notte, lo chiamerà regolarmente Tex. 8) Ottima la figura di Simon Gentry ed alla fine non può non dispiacere davvero che il vecchio trapper sia stato introdotto solo per morire pe mano degli Hualpai. 9) Splendida e terribile la sequenza in cui Mefisto ipnotizza Carson e Kit e li spinge a sparare sui Navajos. 10) Altamente coinvolgente e drammatica la sequenza finale con Tex che dopo aver maledetto per l'ultima volta Mefisto sprona il cavallo quasi a fuggire dal suo dolore. 11) Tex ci viene mostrato nel suo vero lato più umano: quello di un padre stroncato dalla morte del figlio adolescente. La reazione di Tex all'apparente morte di Kit è molto realistica. Solo la notizia che è vivo rinfranca il suo spirito e lo riporta sui sentieri di guerra. L'uomo che credeva di aver perduto tutto, ora ha di nuovo una missione: salvare il figlio ed il suo migliore amico dalle grinfie del male. 12) Di fatto questa storia è come se fosse divisa in due storie distinte: la prima soddisfa il gusto dell'esotico di GLB con, la tribù indiana perduta, gli idoli con fattezze diaboliche, una certa teatralità. La seconda di ambientazione più western ma non meno drammatica. 13) Mefisto riesce a coniugare l'utile al dilettevole: non solo si arricchisce con le rapine che Kit e Carson compiono per lui sotto ipnosi, ma al tempo stesso porta avanti una vendetta raffinata e crudele nei confronti di Tex. Non gli interessa davvero ucciderlo, vuole, invece, spezzargli lo spirito ed arriva ad un passo dal riuscirci. L'Ideale per lui sarebbe o che il padre sia costretto ad uccidere il figlio o viceversa, ma anche lasciare i due Kit a morire di sete nel deserto gli sarebbe sufficiente. 14) GLB sa bene che una persona ipnotizzata non può comunque essere spinta a compiere azioni contrarie al suo senso morale. Infatti, quando Mefisto spinge Carson e Kit a sparare contro i Navajos li incita dicendo loro che sono indiani ribelli. Dobbiamo concludere che le rapine alle banche rientrano nella morale dei due pardsè Un pensiero inquietante. 15) A proposito di questo; è vero che i due Kit uccidono durante le rapine, ma mai a sangue freddo e solo coloro che gli sparano contro. Questo mi basta per essere indulgente nei loro confronti. 16) Caduto da venti metri d'altezza, con le ossa spezzate e senza una goccia d'acqua in pieno deserto come potrebbe Mefisto sopravvivere? Non c'è da sorprendersi che i quattro pards non si curino di lui convinti della sua morte. Sbagliano ed avranno modo per accorgersene qualche tempo dopo. 17) Altra curiosità: gli Hualpai, altra inquietante presenza di questa storia, non sono (o almeno non sono totalmente) un'invenzione di G. L. Bonelli. Noti meglio come Hualapai o Walapai, vivono oggi in una Riserva sita nell'Arizona Nord Occidentale (Non lontano dalla Riserva Navajo, quindi). 18) Anche qui le matite di Galep sono supportate con quasi assoluta certezza dalle chine di Virgilio Muzzi. P. S. So bene che l'utente Kerzhakov 91 aveva o ha l'abitudine di assegnare alle storie i titoli che più gli piacciono, ma per quanto mi riguarda, preferirei che a questa fosse assegnato un titolo diverso da quello da lui scelto. Innanzitutto, il criterio più tradizionale è quello di assegnare alle storie il titolo di uno degli albi "giganti" in cui è apparsa (generalmente, ma non necessariamente il primo) o, se questo non è possibile (perchè, ad esempio, la nessuno dei titoli in questione si riferisce alla storia in esame) il titolo del primo albetto a striscia o quello ritenuto più significativo. Nessuno dei 29 albetti a striscia che compongono questa storia sèintitola "Mefisto". Titoli più appropriati potrebbero essere: "La gola della morte", "Il figlio del Fuoco", oppure, al limite, "Mefisto il mago". Inoltre, cosa ancor più significativa, "Mefisto" è il titolo della storia di Nizzi & Villa e si rischia la confusione. Pregherei, quindi, gli amministratori di valutare un cambio del titolo della discussione.
  11. Un appunto di cui mi ero colpevolmente dimenticato. Nella storia "Attentato a Montezuma" Gordon chiede a Tex se sia lo stesso Tex Willer che ha risolto il caso "Belle Star" per Pinkerton a New Orleans. Si tratta di una chiara allusione a questa storia, che, però all'epoca doveva ancora essere pubblicata. Questo ed anche il fatto che coprotagonisti siano Kit e Carson e Pat Mac Ryan non venga nemmeno nominato porta a ritenere che questa storia era stata pensata per seguire "L'uomo dalle quattro dita" e precedere "Pat l'Irlandese". Perchè le cose siano andate diversamente non è dato saperlo ormai.
  12. Un'ambientazione del tutto nuova per Tex: New Orleans, in Louisiana, uno dei simboli del profondo Sud e zona di cesura tra il selvaggio West del vicino Texas ed il "civilizzato" Est delle grandi metropoli. Anche New Orleans può a buon diritto essere considerata una grande città, ma, come Tex apprenderà a sue spese, non è meno violenta di Abilene o Dodge City. 1) Anche qui una spietata banda di malviventi usa come simbolo una carta da gioco: stavolta si tratta dell'Asso di Picche. Chi ne riceve uno sa che il suo destino è segnato oppure è già morto. Lo sa bene l'Agenzia Pinkerton, che ha già perso quattro uomini nel tentativo di sgominarla. A Mac Parland non resta che rivolgersi a degli esterni: gente come Tex, Kit e Carson. 2) Arrivati in città, i tre pards non perdono tempo a mettersi nei guai ed a combinarne a loro volta. Ad ogni colpo degli avversari risponderanno con una ritorsione ancora più forte sino a lasciare agli avversari una sola scelta: la morte o la fuga. 3) Fred Milton, il padrone del Savannah Club e capo dell'Asso di Picche, si dimostra un avversario tra i più duri e subdoli che Tex abbia mai affrontato sino ad allora e farà sudare la sua fine. 4) Memorabili le scene sul battello Belle Star e quelle dell'incursione di Tex e soci al Savannah Club in cui portano la distruzione generalizzata, dando un colpo quasi mortale all'impero criminoso di Milton, che però riesce a fuggire. 5) Curiosità: dopo Lily Dickart, Lily Bent e qualche altra Lily che sicuramente ora dimentico, ecco Lily Dorsey o Hollister, cantante e fidanzata di John Grammont, proprietario della linea di navigazione Blue Star. Milton la ricatta minacciando di rivelare un suo segreto del passato e lei deve fornirgli informazioni su Grammont ed i suoi affari. Quando alla fine si ribella, Milton decide di ucciderla. Per fortuna c'è Tex a proteggerla. Come ha giustamente fatto notare qualcuno, G. L. Bonelli doveva avere una speciale simpatia per il nome Lily. Che sia un omaggio alla mitica Signora Liliana, la segretaria di sua moglie e poi del figlio Sergio? 6) Sconfitto, ma non domo, Milton tenta l'ultima rivincita e rapisce Lily Dorsey per portarla in un isolotto delle paludi. Mal gliene incoglierà: non solo il tranello che ha teso a Tex fallirà, ma lui stesso, fuggendo, cadrà vittima delle sabbie mobili e morirà prima che i tre pards riescano a salvarlo. 7) Curiosità bis: in questa storia si parla di Sceriffo di New Orleans. Lo si potrebbe considerare un errore. Non che new Orleans, o meglio la Orleans Parish (In Louisiana le contee sono chiamate Parishes, come le Parrocchie), ma già nel 1860 aveva i compiti limitati alla tenuta delle prigioni ed alla polizia delle zone extraurbane. Alla tutela dell'ordine nella città di New Orleans vera e propria provvedeva la Polizia che aveva un suo Capo nominato dal Consiglio Cittadino e non eletto come lo Sceriffo. Giustamente, per maggior aderenza alla realtà, Boselli ha mutato il titolo di Nat Mac Kennet (che, a scanso di equivoci, non compare in questa storia) da Sceriffo a Capo della Polizia. 8) Per la cronaca, ho sempre omesso di dirlo, ma anche se per rispetto della tradizione ho sempre parlato di sceriffo, nel 90% delle volte in cui nelle storie precedenti è comparso un tutore dell'ordine, si trattava di un Marshall cittadino e non di un vero Sceriffo. 9) I disegni sono stati realizzati da Galep e Francesco Gamba alle matite e Virgilio Muzzi alle chine. In particolare pare che i disegni dell'albetto a striscia "Incursione al Savannah Club" (ovvero le pagine 88/98 del n° 38) vedano il solo Gamba alle matite con chine di Muzzi. Se è davvero così, debbo presumere che il merito dell'armonizzazione al tratto galleppiniano sia stata di Muzzi. In sintesi: una splendida storia.
  13. Breve storia che pur in ambientazioni diversissime ha comunque almeno due punti in comune con quella che la seguirà: una banda di taglieggiatori e una carta da gioco di picche. Casualità di pubblicazione. 1) Un Tex solitario, presumibilmente per ricongiungersi ai suoi pards lasciati nell'avventura precedente, s'imbatte in Ben Ingram, un allevatore che lo scambia per un inviato della Regina di Picche. La carta da gioco, infatti, è il simbolo di un vero e proprio racket della protezione diretto dall'affascinante Lily Bent. Tex sbaraglia gli inviati della banda e dopo aver affidato il solo superstite a Ben Ingram perchè lo affidi al più vicino sceriffo, parte per infiltrarsi nella banda. 2) A Garden City (no, non la città di Julia, che è molto più a Est, nel New Jersey ) Tex col falso nome di Billy Smith, riesce non solo ad essere accettato nella banda, ma anche ad entrare nelle grazie di Lilly Bent in persona, che mostra subito di nutrire una spiccata simpatia, diciamo così, per lui. 3) Questa è la prima volta da tempo immemorabile o quasi, che vediamo Tex fare praticamente il cascamorto con una donna. Cosa si deve fare per far trionfare la giustizia. 4) L'arrivo improvviso del bandito catturato in precedenza porta allo smascheramento di Tex ed ad una frenesia di azione. 5) Contenuta in 5 albetti a striscia per un totale di quasi 54 pagine odierne, questa storia avrebbe forse reso di più se articolata in più pagine, invece tutto è compresso e si conclude così rapidamente che i finali di Boselli e Manfredi sembrano girati al rallentatore al confronto. 6) Disegni interamente di Francesco Gamba, che ha il vezzo di disegnare a Tex una sorta di polsini neri. Gamba è il secondo disegnatore dopo Mario Uggeri ad avere l'onore di disegnare interamente una storia al posto di Galep. Sono in molti a criticarlo, ma io ne ho sempre apprezzate le qualità di buon artigiano. Magari sarà il frutto del ricordo nostalgico delle letture del Piccolo Ranger in più o meno tenera età, chi può dirlo?
  14. Storia molto gradevole con bei momenti da ricordare. Prima di un ini ciclo che vede Tex in solitaria. Il tutto nasce da una sosta forzata di Tex nel paesino di Fullertown a causa di un problema ad una zampa di Dinamite. Per fortuna il cavallo se la caver? senza problemi, ma Tex in vece si ficcher? in uno di quei guai che sono la sua specialit?. 1) Tex deve separarsi da Carson e Pat con i quali si stava recando alla Riserva Navajo dopo le dimissioni dai Rangers date nell'avventura precedente. Se la mia ricostruzione dei fatti è corretta, avrebbe dovuto ricongiungersi con loro al termine de ?Il totem nel deserto?/B], ma quell'avventura fu anticipata, come ben sappiamo. 2) Diversamente da Carson, Tex non è molto preoccupato di cosa faranno ora che hanno dato le dimissioni. C?? da capirlo: ha sempre il suo accordo con i Pinkerton e poi scommetto che sa benissimo che i Rangers non si priveranno facilmente dei suoi talenti. Se poi davvero pensava di fare la vita del pensionato alla Riserva, beh? aveva fatto male i suoi calcoli. 3) Anche qui abbiamo un conflitto tra allevatori, a stavolta di cavalli. Ai loschi fratelli Brenton non basta essere fornitori dell'esercito, rubano anche i cavalli ai loro vicini e ne contraffanno il marchio per poi rivenderli come propri. 4) I Brenton non sono nemmeno i padroni del ranch che dirigono, che è stato ereditato dalla nipote Nora Mandel, eredit? che loro amministrano come se fosse cosa loro. 5) Qui abbiamo un Tex sicuramente poco femminista, ma comunque in linea con i costumi del suo periodo storico. L'arrogante Nora gli rifila una frustata al volto e Tex, dopo averle strappato di mano il frustino le si rivolge dicendo: ?Se foste un uomo a quest?ora non avrei bisogno di parlarvi poich? sarebbe inutile rivolgere la parola a un morto ?? e poi rincara la dose con: è ? Lasciate agli uomini la briga di sistemare le faccende da uomini e limitatevi ad accender fornelli e ricucire le calze è Chissà che ne pensano certe lettrici di Tex. :capoInguerra: 6) Gli uomini dell'allevatore Prescott scambiano Tex per uno dei ladri di cavalli e cercano di impiccarlo. Per sua fortuna Tex sa come difendersi. 7) Avendo bisogno di un cavallo per sostituire Dinamite, Tex ne ?prende in prestito? uno di Prescott dopo averlo domato. Uno sfoggio di abilità che avevamo visto raramente. 8) Menzione d'onore per un bravaccio di Brenton il cui destino è farsi sempre sorprendere a Tex e ritrovarsi legato od in altre ambasce. Praticamente una gag ricorrente. laughing 9) Sapevamo già che Tex ha un concetto di giustizia molto personale ma che comprendesse le rapine in banca non lo sapevamo ancora. Ma com?? che non siamo rimasti sorpresi? 10) Il vero pezzo forte però è la straordinaria scena della roulette russa (truccata, ma il suo avversario non lo sa) a cui Tex sfida Oswald Brenton i cui nervi cederanno prima della fine. Un vero gioiello d'atmosfera e dialoghi. 11) Disegni di Galep (matite) & Virgilio Muzzi (chine).
  15. Avventura non particolarmente trascendentale, ma pur sempre gradevole, che si inserisce nel non molto sfruttato filone della rivalit? tra compagnie ferroviarie e di questo tipo di storie presenta tutto il canovaccio, fatto di sabotaggi, attentati, indiani ribelli alleati dei cattivi, spie ed ingegneri onesti. 1) L'avventura comincia al ranch di Brent e come ho già detto in precedenza, sono convinto che fosse stata scritta perchè seguisse immediatamente ?Pat l'Irlandese?, poi misteriose logiche editoriali ci hanno messo lo zampino. 2) Tex, Carson e Pat partono per la cittadina di Montezuma e non sono neanche scesi dal treno che già sono fatti segno ad un attentato. I loro nemici hanno un efficiente servizio di spionaggi. Peccato che non abbia saputo dire che tipi di ossi duri sono i nostri. 3) Sorpresa: Pat Mac Ryan ha imparato a sparare. Cero se avesse anche imparato a cogliere il bersaglio non sarebbe stato male. 4) A condurre gli sporchi giochi contro la Kansas & Pacific Railroad è una coppia diabolica: Gordon e Stella. (di lui non sapremo mai il nome e di lei il cognome, che bell'esempio di par condicio ). Lui è il padrone del saloon Golden Nugget e lei? beh non è chiarissimo. Il loro scopo è costringere la Kansas & Pacific ad abbandonare i lavori in modo che la commessa possa essere rilevata dalla rivale Transpacific. 5) A manovrare il tutto c'è un certo Colter, dirigente della Transpacific, che però nella storia non compare mai, i suoi contatti con Gordon si svolgono sempre tramite terze persone o dispacci. 6) Seccato dal fatto che legalmente non riesce a cavare un ragno dal buco... Tex d' le dimissioni dal corpo dei Rangers e convince Carson a fare altrettanto, poi tutti insieme marciano verso il saloon di Gordon e lo mettono a ferro e fuoco. Non si sa che fine abbia fatto la loro lettera di dimissioni, ma quel che è certo che da ora innanzi i nostri accetteranno solo gli incarichi che riterranno più interessanti (e chi glieli offre, i più pericolosi ) pretendendo (ed ottenendo) sempre carta bianca. 7) Gordon aveva avito l'accortezza di distruggere tute le prove a suo carico, ma di fronte al ciclone Tex Willer c'è poco da fare: uscitone pesto, con una ferita alla spalla, ma vivo, confesser? tutto e si dichiarer? disposto a testimoniare contro i suoi mandanti. Se all'epoca i Pubblici Ministeri erano soliti fare accordi comprendenti l'immunit? (e non vedo perchè no: anche Tex la promette spesso, in fondo) Gordon e Stella potrebbero essersela cavata senza danni ed essersi trasferiti altrove a far danni. 8) Fisicamente Gordon sembra un incrocio tra Clark Gable e John Barrymore. Se Stella è ispirata a qualcuno non è dato saperlo. 9) In un colloquio Gordon chiede a Tex se è lo stesso Tex Willer che ha risolto per i Pinkerton il caso Belle Star a New Orleans e Tex glielo conferma. In realtà quella storia doveva ancora uscire, sarebbe uscita, infatti alcuni mesi dopo. Un'altra prova che non tutte le storie di quel periodo sono uscite nell'ordine in cui erano state scritte. 10) In questa storia le matite di Galep sono inchiostrate da Virgilio Muzzi
  16. Un altro, dimenticato, gioiellino dei tempi d'oro. Un'audace commistione di generi che funziona ancor oggi se si ha il gusto di guardarla con occhi disincantati. Ma vediamo di essere più specifici. 1) L'idea del racconto è evidentemente debitrice dei film di fantascienza degli anni 50 e della fantascienza pulp dell'età eroica della science Fiction. Qui abbiamo un classico scienziato pazzo (o Mad Doctor) se preferite) con idee avanti quelle del suo tempo, ma completamente folle. Il primo del suo genere su Tex. 2) Se non altro il professor Carmonas ha un motivo in più rispetto a tanti altri suoi colleghi di carta e di celluloide per essere fuori di testa: non solo le sue teorie sono state ridicolizzate dai colleghi (e questo è un classico), ma ha anche un tumore al cervello, che ha acuito il suo senso di frustrazione spingendolo verso un delirio paranoide di ricostruzione di un impero messicano in stile azteco. 3) Carmonas è un vero genio: in un'epoca in cui genetica non era nemmeno un termine scientifico ed il DNA nemmeno si sapeva esistesse (almeno come tale) lui è in grado di modificare i suoi soggetti (quelli che sopravvivono cioè) in terribili giganti, uomini od animali che siano. La cosa più inquietante è che quello che lui faceva e che nel 1957 era pura fantascienza, oggi è fattibile (e forse a qualche livello è già stato fatto). 4) Con questa storia la saga di Tex fa un altro balzo in avanti: si abbandonano con decisione le strade del realismo western per imboccare quelle del fantastico. Negli anni che verranno avremo a che fare con stregoni sempre più potenti, dinosauri, alieni e tante altre cose similari. Sarà un genere certamente minoritario tra le storie di Tex, ma comunque importante. Implica che chi scrive Tex, sia pure senza esagerare, non è vin colato n° ad un genere narrativo specifico, N° al realismo delle situazioni, ma può spaziare con la fantasia. Da notare che ancor oggi Tex mantiene un sano scetticismo: ne ha viste di tutti i colori e non ha problemi a credere di avere di fronte un fantasma, per esempio, ma prima vuole esser certo che non ci siano altre spiegazioni più razionali. 5) A voler ben vedere in questa storia non ci sono veri cattivi: Vindex è un personaggio che suscita pietà e compassione. Victorio Hermann fa del suo meglio per limitare i danni di Vindex, gli Zumas sono, in fondo, delle vittime, per quanto consenzienti, ed i puma? beh giganti o meno sono pur sempre puma e non hanno certo colpe a comportarsi da tali. 6) A questo proposito, devo dire che rilette ancor oggi le sequenze della lotta coi puma giganti hanno una tensione notevole. 7) Tex dovrebbe erigere un monumento ad Alfred Nobel, inventore della dinamite, viste le volte che l'ha usata per tirarsi fuori dai guai. 8) Secondo la didascalia iniziale Tex si è addentrato nel deserto di Gila durante una cavalcata fatta nel periodo in cui lui e Carson erano in convalescenza presso il ranch di Thomas Brent. A voler ben vedere la cosa non ha molto senso. Secondo me questa storia doveva essere l'ultima del ciclo iniziato con l'arrivo di Pat Mac Ryan. Ci so no molti indizi al riguardo: Tex è da solo all'inizio di questa storia e si riunisce con tutti i suoi pards (i tre storici più Pat) solo nel finale e non ha molto senso che dopo la fine dell'avventura lui e Carson tornino al Ranch di Brent per proseguire la convalescenza (come recita la didascalia iniziale dell'episodio successivo) e non alla Riserva con gli altri, senza contare il fatto che negli episodi successivi Pat sembra proprio ignaro di dove sia la Riserva Navajo. Il perchè di questi spostamenti temo che rester? ignoto. 9) Se ho ragione io e quest?episodio è stato anticipato ed altri (come vedremo meglio in seguito, volta per volta) sono stati posticipati, allora l'esatta sequenza degli episodi di questo periodo sè come l'aveva pensata GLB dovrebbe essere: ?L'Asso di Picche ?, ?Pat l'irlandese?, ?Attentato a Montezuma?, ?Incidente a Fullertown°, ?La regina dei Fuorilegge?, ?Rinnegato?, ?Il totem nel deserto?. 10) Anche qui Francesco Gamba si affianca al duo Galep (matite) & Virgilio Muzzi (chine) realizzando dapprima metà delle strisce di un albetto e poi qualche albetto tutto da solo. Concluderanno la vicenda Galep & Muzzi.
  17. Storia leggendaria, non tanto per la trama, che per certi versi non esiste quasi, ma perchè incontriamo per la prima volta Pat Mac Ryan, il simpatico forzuto irlandese che è entrato rapidamente nel cuore di tutti i lettori. Ma veniamo ad un po' di dettagli interessanti (almeno spero.) 1) All'inizio della storia si vedono Kit Willer e Tiger Jack allontanarsi a cavallo sotto gli occhi di Tex e Carson. La didascalia introduttiva ci informa che il giovanotto è stato inviato dal padre a presenziare al posto suo ad un raduno di capi. Ci si potrebbe chiedere il perchè di questo improvviso allontanamento di un personaggio cardine della saga da più di 5 anni consecutivi? Difficile dirlo oggi. Eravamo nell'agosto 1957 e forse G. L. Bonelli si stava preparando per la serie gemella che avrebbe dovuto a vere come protagonisti Kit e Tiger Jack, serie di cui poi non si fece nulla (e nel giro di una manciata di avventure, poi, il giovane Kit si riunisce al gruppo). 2) Debutto alla grande di Pat Mac Ryan, pugile sfortunato e vera forza della natura. Bastano pochi minuti dal suo arrivo in scena ed ecco che si scatena una gigantesca rissa da cui i nostri escono addirittura con le camicie stracciate. laughing 3) La presenza di Pat è il vero filo conduttore di una storia che vede i tre amici prima alle prese con due manager pugilistici disonesti, due banditi in fuga, una banda di indiani ed infine uno spietato affarista deciso ad impadronirsi del ranch di un suo vicino con al suo soldo il solito sceriffo corrotto. 4) Perchè GLB ha creato Pat Mac Ryan, personaggio che col western ci azzecca poco e niente? Quasi certamente perchè aveva semplicemente voglia di divertirsi ed un po' di nostalgia per certi personaggi dal pugno d'acciaio. Il risultato è una storia davvero divertente in cui, cosa indolita per Tex, le gag comiche (tutte basate sulla forza erculea di Pat) si sprecano. ::evvai:: 5) Durante gli allenamenti Pat osserva un rigido regime ?secco?. Pu? sembrare strano vedere un irlandese recitare la parte dell'astemio, ma provatevi voi a ridere dopo che ha ordinato una gazzosa. :shock: 6) Tra le tante gag ce ne sono due che vale sempre la pena di ricordare: Pat che tenta di imparare a sparare e che ?per aggiustarne la mira? piega a mani nude la canna di un fucile ed il mitico viaggio in stile comica del muto ala guida di una Ford T, con tanto di sfondamento di una parete. 7) Alla fine della baraonda i nostri eroi rimarranno feriti e saranno ospitati al Ranch di Thomas Brent, di cui avevano in precedenza salvato la figlia Janet, rapita per ordine del losco Raf Moran. 8) Non dovrebbe essere necessario, ma forse sarà il caso di precisare che la Janet Brent di questa storia non è la stessa che troveremo nei panni di affascinante maliarda in ?Chinatown". 9) Da notare che per la prima volta vediamo Tex sostare ad Abilene, storica, turbolenta, città del bestiame del Kansas, che ebbe l'onore di avere tra i suoi uomini di legge nientemeno che Wild Bill Hickok. 10) Reparto cronologia. Visto com?? organizzato l'incontro di Boxe di Pat, è chiaro che si seguono le regole del Marchese di Queensberry (le stesse sostanzialmente in uso ancor oggi), il che piazza questa storia fermamente dopo il 186. 11) La Ford Modello T guidata prima da Peter Bilder e poi, con esiti disastrosi, da Pat è stata prodotta a partire dal 1908. Perdoniamo l'evidente anacronismo solo in virt? della piacevolezza della gag a cui è legato. 12) Ai disegni si alternano Galep (con quasi assoluta scurezza inchiostrato da Virgilio Muzzi) e Francesco Gamba. Dapprima ciascuno di loro farà esattamente metà delle 32 strisce di un albetto, poi Gamba realizzer? interamente alcuni albetti, per poi cedere del tutto la mano all'accoppiata Galep & Muzzi. Una storia da non dimenticare e da rileggere ogni volta che se ne ha l'occasione. ::evvai::
  18. Altro giro, altro commento. La commedia degli equivoci, ovvero: se Tex non cerca guai, i guai cercano lui. Tex ha appena finito di sistemare la Banda Burrows che un'altra banda criminale lo prende di mira credendo erroneamente che sia sulle sue tracce. La guida il misterioso Uomo dalle Quattro Dita.1) Ci risiamo con le barbe finte. Dopo Sterns, Andy Holt ed il Coyote Nero, ecco un altro criminale che nasconde la sua vera identit? dietro la mascherata della barba finta a cui aggiunge, per soprannumero anche una bella parrucca e degli occhiali neri. Che Boselli si sia ricordato di lui per il look del misterioso Mister Black de ?la mano del Morto?? Non ci sarebbe nulla di strano visto che Boselli ha sempre dichiarato di avere un particolare affetto per le storie di questo periodo, proprio come, del resto.2) Tex non sa nulla del misterioso Uomo delle Quattro Dita e lascerebbe l'apparentemente pacifica cittadina di Cedarville, se, equi vocando sui motivi della sua presenza in città, lui non decidesse di far eliminare lui ed i suoi pards. Inutile dire che una volta che la curiosità di Tex è stimolata nulla può farlo arretrare e peggio per coloro tentano di ostacolarlo.3) All'inizio non è nemmeno chiaro quali siano le losche attività che l'Uomo dalle Quattro Dita. Solo in seguito Tex scoprir? che si tratta di una distilleria clandestina. In pratica qui Tex fa la Guardia di Finanza. laughing 4) Teo Bartell, sindaco di Cedarville e proprietario dell'allevamento di cavalli in cui è nascosta la distilleria clandestina è solo un grandissimo ingenuo, come pensano gli stessi uomini che lavorano per l'Uomo dalle Quattro Dita, oppure qualcosa di più. Lo stesso Tex non sa cosa pensare, finch? le vie del caso non gli faranno intuire la verità.5) Il famigerato fiuto di Tex qui fa cilecca completa: non ha il minimo sospetto di quale sia la vera identit? del colpevole. A sua discolpa c'è da dire che stavolta non è così scontato che il cattivo ne abbia una specie considerato che la sua menomazione lo dovrebbe rendere immediatamente riconoscibile (e nessuno pensa ad un piccolo particolare).6) Come nei migliori gialli che si rispettino, proprio quando Steven, il soprastante di Bartell e braccio destro dell'Uomo dalle Quattro Dita (ma guarda!) sta per rivelarne il nome viene ucciso. Questa però è l'ultima impresa del misterioso capobanda. Nella fuga perde qualcosa che mette Tex sulla buona strada: un guanto con un indice finto, un guanto, che Tex riconosce come appartenente a Bartell e questo segna la sua fine.7) Solo un caso fortuito impedisce a Tex di morire avvelenato. L'ubriacone Sam, gli sottrae il bicchiere di whisky in cui un'anonima mano ha versato del veleno (per essere esatti: versato direttamente dal manico del bastone truccato di Bartell) e lo beve d'un fiato, subendo il fato destinato a Tex.8) Fu grazie a questa storia che venni a sapere che l'acido prussico ha un caratteristico odore di mandorle amare e poi dicono che i fumetti non insegnano niente. ::evvai:: 9) In questa storia a Kit Willer vengono attribuiti 17 anni. Sarà vero o semplicemente sembra più vecchio della sua vera età?10) In questa storia, per la prima volta sicura, abbiamo le chine di Virgilio Muzzi sulle matite di Aurelio Galleppini.
  19. Carlo Monni

    Kit Willer, Un Ranger ?

    Certo che si, nella storia "Il sicario" e precisamente nel n° 47. Per tacere del fatto che nella storia"Il Grande Re" si presenta ai Mounties di Winnipeg come: "Ranger in missione speciale".
  20. Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli Disegni : Aurelio Galleppini Periodicità mensile: Maggio 1963 - Giugno 1963 Inizia nel numero 31 a pag. 45 e finisce nel numero 32 a pag. 13 Tex, Kit e Carson catturano Jim Burrows, omicida e rapinatore in coppia col fratello Rube: i gaglioffi hanno addirittura crocefisso un uomo dell'Agenzia Investigativa Pinkerton e Mac Parland, capo dei detective, invita Willer a concludere il caso, ottenendo la promessa che, anche in futuro, potr? sempre contare su di lui. Intanto, Rube si è alleato con la banda Culver?. Tex e i pards, spalleggiati dallo sceriffo di Cedarville, chiudono per sempre il conto! _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Davvero nessuno aveva mai commentato questa storia? Se è così, rimedio subito io. Mi sorprende sempre quanto pochi siano i commenti a questi storie davvero storiche, se mi passate il gioco di parole. Sono, per così dire, sentimentalmente affezionato a questa storia, la cui prima parte è contenuta in uno dei primi albi giganti di Tex che ho mai letto: "La Mesa Verde" e per me questo rimane il titolo di questa storia. Un tragico incontro nel deserto porta Tex, Kit e Carson sulle tracce di due spietati banditi: Rube e Jim Burrows ed a conoscere un nuovo amico. 1) Il viaggio di ritorno verso la Riserva Navajo si sta rivelando per Tex d i suoi pards quasi peggio dell'Odissea: continuano ad incontrare imprevisti che li rallentano. 2) Questa volta è il ritrovamento di un detective dell'Agenzia Pinkerton ritrovato morente legato ad una rozza croce. Stava dando al caccia ai fratelli Burrows, ma loro l'hanno sorpreso e l'hanno lasciato a morire di sete. Tex decide di informare l'Agenzia Pinkerton del fato del suo agente e ciò porta ad un incontro con uno dei suoi dirigenti. 3) C'è stato sul forum di TWO chi ha definito improbabile il fatto che I Burrows abbiano addirittura crocefisso l'agente della Pinkerton. Io dico: può anche darsi che fosse improbabile, ma ricordo benissimo quanto mi impressionò quando lessi la storia per la prima volta e tanto mi basta. 4) Per coloro (e dovrebbero essere pochi ormai) che si chiedessero cosìera la Pinkerton National Agency, risponderò che è la più antica agenzia di investigazione privata degli Stati Uniti e probabilmente del mondo. Il suo fondatore era un immigrato scozzese, Allan Pinkerton, che in breve tempo si guadagnò una solida reputazione. Punto di forza di Pinkerton fu l'uso di moderne tecniche di investigazione (moderne per l'epoca sèintende) e l'istituzione di un vero e proprio archivio segnaletico dei criminali, forse il primo del suo genere. Poiché il Governo Federale degli Stati Uniti era sorprendentemente privo di una vera polizia federale, Pinkerton ed i suoi uomini svolsero dapprima compiti di spionaggio per conto dell'Unione durante la Guerra Civile ed in seguito ebbero il compito di dare la caccia i criminali che avessero vilato le leggi federali, compito che svolsero praticamente sino alla creazione del FBI nel 1908. Oltre a questo, ebbero anche lucrosi contratti con banche e ferrovie per proteggerli e dare la caccia ad eventuali rapinatori. 5) Dopo una gustosa gag degli equivoci, facciamo finalmente la conoscenza di Mac Parland, direttore della filiale di Denver, che in pratica offre a Tex ed i pards un nuovo lavoro (come se non ne avessero già abbastanza ). Tex accetta di dar la caccia ai rapinatori per conto di Mac Parland, ma alle sue condizioni e Mac Parland accetta. 6) L'allegro irlandese Mac Parland è ispirato alla figura di James McParland (scritto esattamente così), che fu effettivamente direttore della filiale di Denver dal 1885 sino quasi alla sua morte nel 1919. Fisicamente era diversissimo dalla sua controparte a fumetti. Era, infatti, più alto e portava folti baffi. Si spera che Mac Parland sia diverso da McParland anche nel carattere, visto che quest'ultimo non esitò ad usare tattiche sporche contro scioperanti e fu accusato anche di frode elettorale. 7) Se Mac Parland era ispirato a James McParland, a chi erano ispirati Rube e Jim Burrowsè Diamine ma Rube e Jim Burrow ed a chi se no? G. L. Bonelli deve aver letto da qualche parte degli exploit di questa coppia di fratelli (soprannominati i Robin Hood dell'Alabama dal loro stato d'origine, ma attivi tra Texas ed Arkansas s dal 1886 al 1890) e deve averli trovati interessanti come antagonisti di Tex (Per la cronaca, anche se furono effettivamente braccati dall'Agenzia Pinkerton, non mi risulta che ne abbiano ucciso uno se non in regolari conflitti a fuoco), Oltre ad avergli cambiato leggermente il cognome (ma può anche darsi che fosse rimasto ingannato dalla pratica anglosassone di aggiungere la ?sè del plurale ai cognomi quando si parla di più componenti di una famiglia ed abbia equivocato sul termine ?Burrows Brothersè, ovvero Fratelli Burrow) GLB ne sposta le azioni in Colorado. 8) Mac Parland parla della piaga del banditismo come di uno degli effetti nefasti della Guerra Civile. Si ufficializza quindi, quello che era implicito da diverso tempo: le attuali storie sono ambientate dopo la Guerra Civile, ma quanto dopo' I personaggi di questa storia sono ispirati a personaggi le cui vicende si sono intrecciate a partire dal 1886, dovremmo dunque essere in quell'anno? Questo dato sarebbe contraddittorio con le avventure dei numeri da 17 a 24, ma coerente con la datazione moderna. Che dire se non: Mah! 9) Vengono nominati due luoghi, uno dei quali addirittura centrale, nella vicenda: la Mesa verde e Cliff House. Due localit? che ritroveremo altre volte nella saga di Tex. In particolare: Cliff House, che qui è presentato come un comunissimo villaggio del Colorado con tanto di sceriffo, in ?Vendetta Indiana? ci verr? presentato nella sua vera veste di antico insediamento Anazasi. 10) Per la prima ed unica volta assistiamo ad un attentato ai danni di Tex a base di dinamite. Ricordo che la cosa colp? moltissimo la mia fantasia di bambino (Temo che se fossi diventato uno scrittore professionista, i miei personaggi avrebbero subito un bel po' di attentati a base di esplosivo ). 11) Disegni più che all'altezza di Aurelio Galleppini. In sintesi: una storia davvero carina. ::evvai::
  21. Una bella storia davvero. Ricordo che ero bambino (sei anni, forse), quando un parente mi regal'? il Tex n° 31, La mesa verde?, uno dei primi Tex ?Gigante? che abbia mai avuto. Fui subito conquistato da questa storia e per parecchio tempo mi chiesi come era cominciata. Una storia che dovrebbe leggere chiunque pensi che G. L. bonelli usasse solo personaggi monolitici. 1) Lo spunto della mappa del tesoro divisa in più parti per costringere i possessori a collaborare alla sua ricerca non è certo nuovo, a sempre affascinante. 2) Molto intrigante il fatto che il tutto è legato ad una storia di incomprensioni familiari, uno spunto anche questo da feuilleton. Il vecchio Fred Desmond voleva che i suoi figli che aveva malamente allontanato da se si riunissero per trovare la vena d'oro che lui vuol lasciar loro in eredit?. Spera così che si riconcilino. 3) L'elemento di disturbo è il cinico e spietato Gideon, potente ranchero della zona, deciso a mettere le mani sui terreni di John Lower, già di proprietà di Fred Desmond, do ve sorge il Monte Superstizione (così viene chiamato nella storia). Gideon (un nome che da allora non riesco a fare a meno di associare ai cattivi e che mi crea sempre un lieve disagio quando a portarlo in una storia è un buono. Vedete come è facile suggestionare un povero bambino? laughing) è entrato in possesso della metà della mappa appartenente a Jim Desmond e non intende fermarsi davanti a nulla pur di mettere le mani sul tesoro, compreso il rapimento e la tortura di Rita Desmond. 4) Ad aiutare Gideon nella sua impresa c'è il bandito Kiowa, capo della banda dei cavalieri della Notte, che terrorizza la regione. 5) Kiowa è davvero un bel personaggio. Per quanto sia spietato e crudele non si può non tifare per lui quando, resosi conto di essere stato tradito da Gideon (che ha convinto i Cavalieri della Notte a fare un raid a Sulfur ma solo per attirarli in una trappola e sbarazzarsi così di alleati scomodi, pur ferito non arretra, deciso a vendicarsi. Una delle sue prime azioni consiste nel bruciare il ranch di Gideon, un'azione che Tex non avrebbe esitato a fare al posto suo. Insomma, alla fine si finisce quasi per trovarlo simpatico. Per citare me stesso: Le pagine che lo vedono ferito ed in cerca di vendetta contro chi ritiene essere state la causa della sua prossima fine sono ancora oggi di notevole potenza narrativa. clap clap 6) Kiowa, da come appare, potrebbe essere un meticcio. Di certo ha una certa rassomiglianza con Charles Bronson, ma è quasi sicuramente una causalit?. Nel 1956 Bronson era solo un caratterista poco conosciuto ed è difficile che abbia impressionato tanto Galep da usarlo come modello per Kiowa, dotandolo poi, dei baffi che Bronson avrebbe sfoggiato solo dalla fine degli anni 60. 7) Val la pena di ricordare che l'oro dei Monti Superstizione è una vecchia leggenda del West, nota anche come: ?La miniera d'oro perduta dell'Olandese?, che ha ispirato racconti, film e fumetti. Tra questi ricordiamo: il film del 1949 ?La sete dell'oro?, con Glenn Ford nei panni di Jacob Waltz, l'Olandese; la storia a fumetti ?La miniera del Tedesco? di Charlier & Giraud, della serie Blueberry, e naturalmente, ?La miniera del fantasma? di Boselli & Ortiz, storia di Tex ormai famosa. Contrariamente a quanto si crede, il film ?L'oro di MacKenna ?, con Gregory Peck, non è ispirato a questa leggenda, ma a quella della miniera perduta di Adams, come del resto dice espressamente. 8) Come dimenticare ?il pazzo del Monte Superstizione?, ovvero Old Pawnee Bill' Una figura di cui si sente parlare in tutta la storia. Si tratta del vecchio braccio destro di Fred Desmond, che anni di solitudine hanno fatto andare fuori di testa ed ora uccide chiunque gli venga a tiro, convinto che stia cercando l'oro che lui ha giurato di proteggere. Ci prover? anche con Tex, che lo ridurr? alla ragione con un ben assestato pugno (alla faccia delle più rinomate tecniche psichiatriche, i metodi del Dottor Willer funzionano velocemente ). Alla fine, però si riveler? una figura abbastanza marginale. 9) A proposito ancora della leggenda dei Monti Superstizione, a qualcuno interesser? sapere che l'ultima sparizione misteriosa di un cercatore del mitico tesoro addentratosi nella zona dei Monti Superstizione risale al luglio 2010. Si presume che ad ucciderli sia stato il caldo che si siano persi e siano morti di fame e sete? o magari sono stati i fantasmi degli antichi custodi Apache del tesoro, chi può dirlo? Se fossi in voi, però, se mi trovassi in Arizona, passando vicino ai Monti Superstizione eviterei di farci una capatina, non si sa mai. 10) In questa storia Francesco Gamba ha realizzato le matite degli ultimi 9 albi a striscia, o, se preferite, le ultime 96 pagine con chine di Galep, il quale, ovviamente, ha realizzato nel resto della storia matite e chine. Dite quel che volete, ma a me l'apporto d Gamba non ha disturbato per niente. P. S. All'utente Champ devo dire che sono lusingato che nei commenti a queste prime storie abbia, per così dire, ?cannibalizzato? alcuni miei vecchi interventi? su TWO, come qui: http://www.texwiller.net/forum/viewtopic. php?t=4280 In futuro, però, un po' di sforzo per essere più personale non gli farebbe male.
  22. Un'altra avventura da ricordare e che mostra ancora una volta come G. L. Bonelli si divertisse (e credo proprio che il verbo sia correttissimo) a mescolare al western suggestioni da feuilleton o, se preferite, da Pulp (o magari, visto il periodo d'ambientazione di Tex, le Dime Novels). Da un lato abbiamo una banda di misteriosi rapinatori che non lasciano testimoni dei loro crimini, guidata da un misterioso individuo chiamato il Coyote dal simbolo trovato su un fucile perduto da uno dei rapinatori. Dall'altro abbiamo un carismatico individuo che si fa chiamare il Coyote Nero, che domina sugli indiani Pueblos. Ovviamente i due sono la stessa persona e la sua vera identit? come pure quella dei rapinatori è quantomeno sorprendente per Tex e gli abitanti di San Rafael.1) Ci troviamo nel New Mexico, come confermato anche dal fatto che Tex si ritrova con i pards a Santa Fe. A questo punto non mi è chiaro che strada ha preso Tex per tornare dal Nevada alla Riserva Navajo, dal momento che prima di arrivare in new Mexico sarebbe dovuto passare dall'Arizona e quindi sarebbe arrivato a casa. Svista geografica di G. L. Bonelli?2) Non esiste (o almeno non sono riuscito a trovarne traccia) una Riserva Indiana Pueblo. Ci sono, invece, tante riserve quante le divisioni dei Pueblo stessi, che erano così chiamati non tanto perchè appartenenti alla medesima etnia, a perchè vivevano (e vivono ancora, almeno in parte) nei Pueblos, villaggi composti da edifici multipiano in adobe o pietra. Il nome Pueblo per designare anche gli abitanti è in uso specialmente in New Mexico. Se il villaggio di San Rafael, in cui è ambientata questa storia, è quello realmente esistente in quella che oggi è la Contea di Cibola ed ai tempi di Tex era parte della Contea di Valencia (cosa che sembra confermata dal fatto che ad un certo punto della storia Tex passa per Las Lunas, che dovrebbe essere Los Lunas, capoluogo della Contea), allora dovrebbe trattarsi della Acoma Pueblo Reservation.3) Va da se che i villaggi Pueblo non sono assolutamente come quello mostrato in questa storia.4) Il leggendario fiuto di Tex stavolta fa cilecca. Non sospetta minimamente che dietro l'aria del mite ed ingenuo Sam Sander si nasconda il Coyote Nero. Nemmeno quando scoprir? l'esistenza dell'idolo del Coyote nel villaggio Pueblo, (un villaggio fatto di capanne sia chiaro), un idolo di cui difficilmente Sander potrebbe essere all'oscuro, gli verranno dei sospetti. Solo un caso fortuito lo metter? sulla pista giusta.5) Caduto nelle mani del Coyote Tex se la cava per il rotto della cuffia e se Tawai, lo stregone dei Pueblo, non gli avesse allentato le corde non se la sarebbe di certo cavata. Questa volta, diversamente dalla precedente, la famigerata cintura di Wampum gli è stata utile. Tawai, infatti, per timore della collera dei Navajos in caso di morte di Aquila della Notte, cerca di evitare che la responsabilità ricada sul suo popolo.6) Il Coyote in questione si rivela un uomo dai molti talenti: è un abile illusionista ed anche un ventriloquo e visto che agli occhi dei Pueblos questi appaiono come poteri magici, essi cadono facilmente preda del suo influsso.7) Del Coyote Nero non sappiamo molto, nemmeno il suo vero nome. Lui stesso si prende la briga di informare Tex (ed i lettori) che ci ha messo anni a perfezionare i suoi trucchi. Quel che è certo è che ha davvero un fortissimo senso scenico, come dimostra anche la sua mascheratura. Si può ragionevolmente presumere che sia stato un attore ed anche un illusionista. Magari è stato anche assistente di mefisto ai tempi in cui anche lui era solo un illusionista. Sogniamo pure. _ahsisi 8) Ancora una volta Tex si ritrova a lottare per la vita in un fiume sotterraneo, un escamotage che doveva piacere moto a GLB a quei tempi.9) Se non si fa scrupolo di uccidere Tim Mac Gregor, marito di Kate, la nipote del vero Sam Sander, Il Coyote Nero risparmia invece la vita a Kate stessa. E se non è per la riluttanza ad uccidere una donna, quale motivo lo ha spinto a tenerla solo prigioniera? Meglio, forse, non chiederselo10) Verso il finale di questa storia Tex si riunisce a Carson e Kit e dopo la conclusione della vicenda riprende assieme a loro la strada per la Riserva. I tre vivranno un po' di avventure prima di arrivarci.11) Svista da tempi eroici: Sander è calvo per tutta la stira, tranne nell'ultima parte della storia, in cui sfoggia non solo una folta capigliatura, ma anche un paio di baffi prima assenti. 12) Una curiosità non texiana. Un altro personaggio creato da G. L. Bonelli è legato alla cintura di Wampum. Si tratta di Yuma Kid, il cui passato è avvolto nel mistero e di cui si sa che quando fu ritrovato bambino nel deserto, dopo una tempesta di sabbia, dagli indiani Yuma stringeva nel pugno destro proprio una fascia di Wampum che si diceva appartenuta a Geronimo. Spesso ho fantasticato sulla possibilità che Yuma Kid vivesse nello stesso universo narrativo di Tex e che i due potessero incontrarsi e magari chiarire insieme una parte del mistero. Io spero ancora, ma dubito che Sergio Bonelli darebbe mai l'autorizzazione per questo Team Up, sempre ammesso che a qualcuno interessi scriverlo.13) Disegni, decisamente all'altezza, di Galep, anche stavolta senza aiutanti.
  23. Storia quasi anomala nel panorama texiano dell'epoca. Si tratta quasi di un thriller giudiziario, con un innocente accusato di omicidio, con tanto d'indizi che lo incastrano e Tex che deve trovare le prove della sua innocenza.1) In questa storia Tex agisce completamente da solo. Lui stesso, infatti, rimasto ferito nella storia precedente, aveva mandato avanti i suoi pards a far da scorta al carico d'oro prelevato dalla banca di Las Vegas.2) Ancora una volta Tex si rivela un buon giudice di uomini. Udito il racconto di Bill Dutton, non esita a credergli.3) Mostra anche un senso della legalit? del tutto personale. Per evitare a Dutton il linciaggio non esita a farlo tecnicamente evadere (o se vogliamo, lo rilascia sulla parola ).4) Come è già stato notato, per scagionare Dutton Tex fa sfoggio di tutte le sue capacità di cercatore di tracce. Trova anche un testimone, ma gli viene ucciso sotto il naso.5) Gli avversari di turno sono due stavolta: Landers, il prepotente signorotto locale che vuol mettere le mani sui terreni di Dutton, e Black Kenny, suo socio e pistolero.6) Landers è una mente fina, ma non gli serve a molto. Giunto al dunque pensa di risolvere tutto assaltando il ranch di Dutton, ma è proprio in quello scontro che perder? la vita.7) Quanto a Black Kenny, se avesse abbastanza bin senso se la filerebbe lontano, ma decide di tornare a Las Vegas per vendicarsi. Risultato: finisce stecchito.8) La Las Vegas di questa storia ?, come sottolineato già, decisamente improbabile, visto il contesto storico, ma possiamo passarci sopra.9) Ho letto che qualcuno parla di tentativo di continuity perchè ad un certo punto in una didascalia si accenna al fatto che Tex va a visitare il tenente Floyd, rimasto ferito nella storia precedente. Altro che tentativo: il tenente Floyd era comparso già fina dalla prima vignetta della storia, ancora a letto in casa del dottore, stabilendo un chiaro e tutt?altro che forzato legame con la storia precedente. Che poi il povero tenente Floyd venga dimenticato nel resto della storia è un'altra faccenda. Decisamente buoni i disegni di Galep.
  24. Storia breve, commento breve. In due parole: una banda di rapinatori vuole impadronirsi di un grosso quantitativo d'oro depositato nella Central Bank di Las Vegas. Per riuscirci progetta di sostituire uno di loro a Kit Carson incaricato di prelevare l'oro e scortarlo a destinazione. Ci penseranno Te, Kit e Tiger a romper loro le uova nel paniere. Il tutto in 3 albi a striscia, ovvero 32 pagine moderne, ma così dense che quasi non ci si accorge quanto sono poche. Reparto curiosità ed incongruenze:1) Seconda avventura ufficiale dei quattro pards;2) Tex rimane ferito nello scontro con i banditi ed è il pretesto per farlo rimanere indietro e coinvolgerlo da solo nelle due successive storie.3) In qualunque periodo storico si voglia ambientare questa storia, che sia immedatamente dopo la Guerra Civile o negli ani 80 dell'800, l'ambientazione a Las Vegas stona. Non che l'area fosse disabitata, ma non aveva uno status legale (sarebbe stata elevata a città solo nel 1905), aveva a malapena un ufficio postale e di sicuro non c'era una banca e nemmeno uno sceriffo (lo sceriffo di Lincoln County, da cui dipendeva, risiedeva a Pioche, più a Nord). Dubito perfino che ci fosse un Marshall a mantenere l'ordine. Chiaramente a G. L. Bonelli piaceva l'idea di ambientare una storia a Las Vegas ed è passato sopra a tutti questi particolari, ammesso che li conoscesse.4) Decisamente buona la prova di Galep, che qui, a quanto ne so, ha fatto tutto da solo.
  25. A quanto pare manca un mio commento su questa storia che non si può non definire epica Su una trama apparentemente lineare G. L. Bonelli imbastisce una storia serrata, fatta di azione, folli corse contro il tempo, stupidit? ed eroismo ed incontri col destino. Ma andiamo con ordine: 1) Ritorno di Carson dopo la separazione al termine dell'avventura "La traccia di Sangue". Il suo compito è coinvolgere Tex nel tentativo di bloccare le scorrerie dell'Apache Rayakura. Inutile dire che Tex e gli altri non si tireranno indietro. 2) Per la prima volta i quattro pards agiscono tutti insieme. Li avevamo già visti tutti e quattro nella medesima avventura, ma mai sino ad oggi avevano collaborato tutti insieme dall'inizio alla fine della storia. 3) Gli Apaches sono illustrati con un abbigliamento a meta tra il loro tipico e quello con ornamenti di piume, tipico, invece, degli indiani delle Grandi Pianure. 4) Rayakura ed i suoi Apaches sono illustrati più come forze della natura che come esseri umani. Sono come un'onda che tutto travolge sul suo cammino. 5) Per gli Apaches questo è un comportamento anomalo, inutile negarlo. Se davvero Rayakura avesse radunato dietro di se migliaia di guerrieri sarebbe stato un avvenimento epocale nel costume di un popolo abituato ad agire in piccole bande con tattiche da guerriglia e non certo ad assalire intere città e tantomeno forti militari. Ma quei stiamo parlando del West della leggenda e su Tex queste cose ci stanno benissimo. 6) Nella storia principale s'innesta la sottotrama del vecchio scout Puzzy John e del giovane orfano Dick Hammer, destinati, dopo mille traversie ed aver salvato molte volte la pelle, ad incontrare una brutta fine durante l'assalto degli Apaches alla cittadina di Aultman. Due interessanti e ben caratterizzati comprimari, specie il vecchio scout, che ben si affiancano a Tex assurgendo per un breve periodo a veri coprotagonisti. Dispiace la loro fine. Sembrano, specie il piccolo Dick, vittime di un destino ineluttabile a cui erano riusciti a sfuggire più volte sino all'ultimo fatale incontro. Aultman è stata la loro Samarcanda, in fondo. 7) Troviamo nella storia due tipiche caratterizzazioni di militari: il comandante del Posto n. 6, rigido applicatore dei regolamenti, porterebbe i suoi uomini alla morte per mancanza di un ordine scritto d'evacuazione, alla fine, però capisce i propri errori e trover? una morte eroica nel successivo assedio del Posto n. 1. Fisicamente Galep l'ha modellato sul colonnello interpretato da Henry Fonda nel film ?Il massacro di Fort apache?. 8) L'altro è il comandante del Posto n. 3, il quale è invece tanto incompetente da ritenere cessato il pericolo Apache solo perchè Rayakura è morto e, pertanto, si rifiuta di obbedire agli ordini di sgombero, causando, così, indirettamente, il massacro di Aultman e quello del Posto n. 1 9) Tex si dimostra un vero stratega e dirige in maniera impeccabile la fuga notturna dei militari. 10) Buona anche la prova di Carson che, pur agendo spesso come "portavoce" di Tex, mostra una bella grinta e non esita a far valere il suo grado di maggiore nei confronti degli ottusi militari con cui si ritrova ad avere a che fare. 11) Vorrei anche ricordare, anche se non sono il primo, la memorabile sequenza in cui Tex, per rallentare l'inseguimento degli Apaches e dar modo ai suoi compagni di salvarsi, a un certo punto si ferma ad affrontarli. Decide di affiancarlo il capitano del Posto n. 6, desideroso di riscattare con un bel gesto gli errori commessi. In rapida successione si uniscono a loro: Tiger Jack e Carson . Nessuno di loro morir? quel giorno, ma la sequenza è davvero emozionante ancor oggi, almeno per me. 12) Questa è quasi certamente la prima storia interamente disegnata da Aurelio Galleppini, matite e chine.
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