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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Tu vuoi proprio farti detestare da Boselli. Io ho voluto essere buono ed ho usato il termine qualcuno e non quello realmente usato con me. Nella versione non censurata Boselli definisce chi ha inventato il concetto di albo introduttivo con un aggettivo di cui ti dirò solo che fa rima con lampione. Che fosse questa la versione del soggetto di Boselli e Giorgio Bonelli. Non un crossover, ma un seguito. Tecnicamente il crossover è un'altra cosa. A dirla tutta, a me dispiace che Boselli ce lo abbia anticipato perché sarebbe stata una bella sorpresa, almeno per me. Come sempre, invito a leggere prima di giudicare. Magari potrebbe piacerti.
  2. Lo ho già fatto, ma è ancora irremovibile.
  3. Per la serie: riceviamo e pubblichiamo, Boselli mi ha incaricato di riferirvi quanto segue: non esistono albi introduttivi. La storia inizia a pagina 1 ed è assurdo criticare usando un concetto artificiale che non esiste se non nella testa di qualcuno. Questo è quanto mi è stato chiesto di riferire ed ora consentitemi di dire la mia. Una storia, qualunque storia, è composta da tre elementi fondamentali: l'introduzione, ovvero la presentazione dello scenario e dei personaggi; il conflitto, ovvero la rottura di un equilibrio preesistente che scatena una serie di eventi e di peripezie dei protagonisti che debbono affrontare una serie di difficoltà; risoluzione ovvero il ripristino dell'equilibrio violato. Questi tre elementi sono sempre presenti, ma non necessariamente distinti o consecutivi. Una storia può iniziare in medias res oppure addirittura dalla fine e poi andare a ritroso oppure ancora non narrare gli eventi in rigoroso ordine cronologico. "Viale del Tramonto" e "Quarto potere" ne sono un esempio lampante. Direste forse che i primi 100 minuti di "Viale del Tramonto" sono introduttivi solo perché Norma Desmond spara a Joe Gillis solo dieci minuti prima della fine? Nel caso di questa storia, abbiamo la presentazione dello scenario, dei personaggi e delle loro motivazioni. Viene introdotto un mistero che ovviamente non viene svelato subito sennò che mistero sarebbe? La vicenda entra subito nel vivo con Holt e la sua banda e le loro azioni motivate dal desiderio di impadronirsi delle presunte ricchezze della montagna che li porta in diretto conflitto con i nostri eroi. In più, il personaggio visto all'inizio, che sembrava un pazzoide si rivela essere invece tutt'altro e probabilmente nasconde anche lui qualche segreto. Nel finale dell'albo poi accade qualcosa: chi o cosa ha provocato quelle ferite allo sgherro di Holt? E perché? Insomma, a me pare che non ci sia semplicemente un'introduzione. Se poi voi pensate che il clou di una vicenda sia esclusivamente il confronto con l'antagonista e tutto il resto sia introduzione, beh, vi sbagliate: non è così che funzionano le storie. Contesto radicalmente questa interpretazione. Nei tre albi finora usciti c'è ovviamente la necessaria introduzione dei personaggi e delle loro motivazioni, ma è assolutamente sbagliato affermare che non succede niente. Non solo si reintroduce Supermike e gli si dà una caratterizzazione più affine a quella di Nolitta che a quella di Castelli, si spiegano alcune reali o presunte incongruenze della storia precedente ricapitolando anche le sue vicende passate (ed in questo senso il flashback nel terzo albo è tutt'altro che superfluo come sostiene qualcuno perché il bravo sceneggiatore deve anche pensare che questo potrebbe essere il primo albo di Zagor per qualcuno). Abbiamo la conferma che Supermike non è un assassino e che segue un sia pur distorto codice etico. Abbiamo il rapimento di alcuni amici di Zago, viene delineata la figura di Tumak, alleato tutt'altro che affidabile di Supermike e vero cattivo della storia e si può persino pensare ad una temporanea alleanza tra Zagor e Supermike contro di lui. Certo, se qualcuno pensa che la storia sia semplicemente Zagor e Supermike si affrontano in altre sette prove, credo che abbia sbagliato bersaglio. Chiudo l'OT zagoriano con una considerazione generale che riguarda anche questa storia: emettere giudizi sulla lunghezza di una storia prima di averla letta interamente è assolutamente e radicalmente sbagliato. Alla fine potrebbe anche capitare che dopo la lettura si possa pensare che tre albi siano stati troppo pochi.
  4. Vedi che succede a fidars solo i della memoria? Ovviamente era: "Il segreto della missione spagnola". Stavolta ho controllato
  5. Così a occhio e basandomi sulla velocità media dei disegnatori delle sue prime storie, direi che dovrebbe aver cominciato non più tardi della tarda primavera 2017 ed ha finito entro l'ottobre 2021., visto che il famigerato litigio con Boselli è avvenuto al suo ritorno da Lucca. In questo periodo ha prodotto: tre storie , compresa quella di Ticci che uscirà a partire da luglio, sulla serie regolare, tre sul Color estivo di cui due devono ancora uscire, quattro brevi sul il Color autunnale, quattro sul Maxi ed una, disegnata da Frederic Volante, pensata come le altre per la serie regolare , ma di destinazione ancora incerta almeno per noi. In tutto, comprese le cinque storie che devono ancora uscire, si arriva ad un totale di 2750 pagine. Quasi 700 pagine all'anno. Oggettivamente poche se avesse lavorato con continuità. Mi sembra evidente che si sia preso delle lunghe pause durante questo periodo. Una curiosità: dalla sceneggiatura del Maxi dell'aprile 2021, "La leggenda della vecchia missione" sono state tagliate ben 14 pagine e difatti la versione pubblicata è di 206 pagine. Lo ha rivelato lo stesso Nizzi a Lucca Collezionando lamentandosene. Da quel che ricordo della lettura, sia la comprensibilità che la scorrevolezza della storia non ci hanno rimesso affatto. Io ovviamente quelle 14 pagine le ho contate ugualmente.
  6. Non esiste alcun contratto del genere. Il solo contratto che esiste tra le SBE ed i suoi autori è quello che stabilisce il compenso a pagina e poco altro . Lo sceneggiatore o aspirante tale presenta un soggetto che deve essere approvato dal curatore. Se questo è approvato allora procede a stendere la sceneggiatura, altrimenti nulla e si ricomincia da capo. Nel momento in cui, quale che ne sia il motivo, l'autore cessa di proporre soggetti il rapporto lavorativo cessa. Insomma ogni storia fa storia a sé, se mi consenti il gioco di parole. Nizzi non ha alcuna facoltà di continuare a scrivere e la SBE non ha alcun obbligo di esaminare i suoi soggetti. Le cinque storie sue che ancora rimangono da pubblicare le aveva già scritte completamente prima dell'ottobre 2021. Accidenti! Quasi due righe svanite nel nulla, ma come è stato possibile? Vediamo se riesco a ricordare cosa avevo scritto . Il senso era che nelle tue risposte non hai mai insultato i tuoi interlocutori e tantomeno voluto impedire loro di esprimere le loro opinioni.
  7. Prima che i moderatori intervengano , vorrei dire per un'ultima volta la mia. Innanzitutto, mi pare che ci sia un topic dedicato a Nizzi ed alle sue ultime storie , forse sarebbe il caso di continuare questo discorso lì. In secondo luogo, non mi pare il caso di tirare in ballo la libertà di espressione e parlare addirittura di clima da tribunale militare Mi pare che qui nessuno voglia impedire a nessun altro di esprimere le proprie opinioni. Letizia può essere sarcastica e sferzante, ma anche lei non ha mai risDiablero usa dei toni forse troppo accesi e talvolta indisponenti, questo è vero, ma non ha mai impedito a nessuno di dire la sua, salvo poi demolirla, o almeno provarci, con precisione chirurgica. Si chiama dialettica. Qualcuno sembra pensare che libertà di espressione significhi: io posso dire ciò che voglio e nessuno deve replicare. Non è così che funziona. Nel momento in cui uno esprime la sua opinione deve accettare critiche e confutazioni. La sola cosa inaccettabile sono gli insulti. Tornando a parlare della storia, anzi delle storie, ribadisco quanto ho già detto: alla fine la prima non è brutta, ma nemmeno esaltante. I classici difetti della scrittura di Nizzi qui sono quasi del tutto assenti. Kit e Tiger non sono lì solo per far numero e non è poco. Il suo problema potrebbe essere che è una storia di ordinaria amministrazione. Senza infamia e senza lode. La seconda storia è difficile giudicarla senza conoscere il soggetto originale. Sarà perché sapevo che era stato scritto per una storia di 78 pagine e ne è venuta fuori una di 60, ma ho avuto la sensazione che Serra in fase di sceneggiatura lo abbia modificato semplificando rispetto alle intenzioni del soggettista. Ne è venuta fuori una storia carina , ma nulla di più. Apprezzabili i disegni della Mandanici.
  8. Nizzi non è mai stato parte della redazione. Era un libero professionista che lavorava da casa sua, mandava i soggetti che venivano approvati e poi stendeva le relative sceneggiature. La Bonelli era il suo committente non il suo capo. Questo per chiarirti le idee nel caso, per quanto improbabile, che credessi che fosse un dipendente come Boselli, che comunque come sceneggiatore lavora anche lui come libero professionista. Non so se sia corretto parlare di insofferenza, ma una cosa è certa: Nizzi se n'è andato di sua volontà sbattendo la porta e poi ha cominciato a polemizzare con dichiarazioni al limite dell'insulto nei confronti del curatore di Tex e della casa editrice tutta. A me sembra normale voler smaltire le sue storie ancora da pubblicare il più in fretta possibile anche per non dare la falsa impressione che sia ancora un collaboratore. Comunque, tranquillo: avrai ancora altre cinque storie di Nizzi, di cui due solo quest'anno. Fino al 2026 potrai divertirti.
  9. Da quello che ho capito, Torti se non lo ha voluto proprio Nizzi, sicuramente è stato un suo sponsor e sono convinto che forse sincero quando ha detto che l'aveva pensata per la serie regolare. Che la storia di Alessandrini sarebbe andata su un Maxi lo sapeva ancora prima di iniziare a scriverla. Idem per i due Color di prossima uscita ovviamente, E invece pare che sarà proprio lì che vedremo la sua prossima storia, mi dispiace per la tua tesi. Non è proprio così: se n'è andato perché Boselli non aveva assegnato a Biglia per il Texone una sua sceneggiatura che invece aveva dato a Bruzzo. Nizzi ha sostanzialmente preteso che a Biglia venisse data quella sua sceneggiatura ed al rifiuto se n'è andato, Il suo agiografo Guarino si è lamentato che in questa storia la redazione ha osato modificare un paio di dialoghi.
  10. Mi correggo: non il padre di Steiner, ma del Professore Andreev, che presumo vada pronunciato Andrief con l'accento sulla e. Boselli, come Manfredi del resto, è da sempre uno dai finali veloci, che non significa affrettati, sia chiaro.
  11. Non è corretto. Nizzi ha detto: "Io le scrivo (le storie n.dr.*) per la serie regolare e loro me le spostano sul Maxi" In effetti, fateci caso: tutte le storie di Nizzi uscite dopo che lui ha sbattuto la porta sono finite sul Maxi. Unica eccezione finora quella di Ticci di prossima uscita. Perché? Sarebbe troppo facile dire: perché sono brutte anche perché questa non lo è, a mio parere e voi sapete che non sono mai stato tenero con Nizzi. Senza fare spoiler, mi limito a dire che è una storia senza infamia e senza lode. Sono d'accordo e credo che sia stato il fattore più determinante. *Non ho resistito alla tentazione di usare questo tipo di note.l
  12. Esattamente il pensiero di Boselli. In futuro ci sono storie che potranno tranquillamente essere saltate perché non fondamentali, ma non questa sequenza Più che una speranza è una sicurezza per me.
  13. A mio modesto parere, Boselli ha spiegato molto bene il senso dell'operazione. non si potevano saltare queste storie o riassumerle in poche vignette. Da quanto ho capito, nelle prossime storie verranno mostrati punti di vista differenti e/o cose che nella versione originale non c'erano. Nella storia originale di Kid Billy abbiamo forse visto la rivolta dei Piutes? C'era forse un eroico Pony Express? E l'indagine e cattura di Carson? Meglio aspettare di leggere prima difarsi venire dubbii. E le storie nuove ci saranno eccome.
  14. Nella maniera più assoluta. Nel 1884 l'Oregon era già uno Stato da 25 anni e gli Stati non amministrano i possedimenti federali. Wikipedia in Italiano ha parecchie lacune e presenta parecchi errori purtroppo. Io preferisco consultarla in Inglese.
  15. Dimenticavo: in nessuna delle pagine di anteprima si dice che il Monte Rainier è in Alaska bensì si racconta che mentre si trovava in Alaska il Professor Steiner vide delle strane luci muoversi nel cielo e decise di seguirne la traiettoria fino al punto di arrivo. Che quest'ultimo si trovasse in Alaska è stata una tua deduzione errata.
  16. Un evidente errore, una disattenzione ad esser buoni. Il Monte Rainier noto anche come Tahoma si trova in quello che ai tempi di Tex, all'incirca il 1885, era il Territorio di Washington che solo nel 1889 divenne Stato Sbagli e di grosso. Dal 1867, anno della sua cessione agli Stati Uniti da parte dell'Impero Russo, al 1884 l'Alaska fu amministrato come Dipartimento dell'Alaska prima dall'Esercito (fino al 1877) poi dal Dipartimento del Tesoro (1877/1879) ed infine dalla Marina (1879/1884). Nel 1884 divenne il Distretto dell'Alaska retto da un Governatore nominato dal Presidente degli Stati Uniti. Solo nel 1912 avrebbe raggiunto ilo status di Territorio e nel 1959 quello di Stato il Territorio dell'Oregon quando fu costituito nel 1848 comprendeva oltre all'omonimo Stato anche gli attuali Washington, Idaho e parti dei moderni Wyoming e Montana, ma mai l'Alaska. E con questo la lezione di Storia e Geografia è finita.
  17. Intendi in generale o ti riferivi solo al Maxi? Nel primo caso, ce ne sono altre cinque di cui due in uscita anch'esse quest'anno.
  18. A mio parere, una semplice questione di adeguamento storico: Boselli ha evidentemente ritenuto che nel Texas e nell'Arizona del 1860 un barbiere messicano fosse più credibile di uno cinese. Per quanto mi riguarda, l'etnia del barbiere è del tutto ininfluente.
  19. Non credo proprio. Il soggetto, anche se per errore non è stato acc3editato,,è di Civitelli e la fantascienza non è esattamente nelle sue corde.
  20. Carlo Monni

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Questa è più una domanda da topic delle anteprime, ma risponderò ugualmente. Lo rivedremo a giugno sul suo primo Texone disegnato da Giuseppe Palumbo. In più ci sono almeno altre tre storie sue in lavorazione, se non sbaglio.
  21. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Non confondere il numero di pagine pubblicate con quello delle pagine effettivamente sceneggiate. In ogni caso, 50 pagine alla settimana per 10 mesi all'anno fanno circa 2000 pagine . Direi che più o meno ci siamo Il dato di dieci pagine al giorno è realistico, se pensi che Boselli, che ha anche compiti da curatore e quindi scrive sostanzialmente part time, riesce a scriverne almeno sei. Credo sui 120 o 130 al massimo.
  22. Ma sempre una storia breve o comunque non più lunga di 62 pagine (un albo standard della miniserie Darkwood Novels), giusto? Una supposizione basata sui precedenti specifici (Manara, Serpieri, Moebus per dirne alcuni) ed ho un vago ricordo di aver sentito fare anche il suo nome anni fa, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
  23. Ti è passato per la mente che magari glielo hanno chiesto di fare un Texone e la sua risposta sia stata: "No, grazie . 224 pagine per me sono troppe."? Che è poi la risposta che hanno dato tanti autori internazionali o comunque extra Bonelli. Consolati quest'anno con Palumbo, ma renditi conto che d'ora in avanti il massimo che puoi sperare è qualche disegnatore "prestato" da qualche altra serie Bonelli.
  24. L'affare Bascom è chiaramente anticipato al 1860, ma in fondo ci importa davvero? L'ingresso di Benito Juarez da vincitore della Guerra della Riforme a Città del Messico avviene l'11 gennaio 1861. Si può presumere che Tex rientri negli Stati Uniti pochi giorni dopo trovando un clima politico decisamente surriscaldato. In quel momento Lincoln è ancora il Presidente Eletto ed entrerà in carica solo il 4 marzo. Quattro Stati hanno già dichiarato la secessione: South Carolina, Mississippi, Florida ed Alabama . Il Presidente ancora in carica, James Buchanan, stava sostanzialmente a guardare. Il Texas dichiara la secessione il 1 febbraio.. La Confederazione fu proclamata l'8. Mi chiedo se fosse possibile che Tex e soci potessero essere all'oscuro di tutto, ma immagino che la risposta sia solo questione di tempo.
  25. Carlo Monni

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    E qui ti sbagli. Ogni opera è fatta sempre per dire qualcosa, anche inconsciamente., al suo fruitore. Ogni opera dice sempre qualcosa del suo autore ed anche il peggior autore vuole comunque dire qualcosa, non si limita mai a narrare semplicemente e banalmente un fatto. Come minimo ti offre il suo punto di vista.
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