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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Seconda legge dell'eroec della narrativa seriale: anche se l'eroe non cerca guai, i guai cercheranno lui. Seconda legge del cattivo nella narrativa seriale: anche se non cerca vendetta e vuole evitare l'eroe, finirà fatalmente per incontrarlo sul suo cammino.
  2. Letto anch'io e lo raccomando .
  3. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 01] Oklahoma!

    Ma questo cosa c'entra? Ken Parker è un personaggio e Tex è un altro. Non hanno la stessa personalità e caratterizzazione, le loro storie sono diverse e di questo uno sceneggiatore appena bravo sa scriverli in modo differente. Leggi Julia ? Ti sembra identica a Ken Parker forse? Quel che rimane identico o quasi è lo stile, il modo tecnico con cui il singolo autore scrive che è unico come le impronte digitali. In "Oklahoma" si nota.la predisposizione di Berardi alla narrazione corale con un certo spazio anche alle vicende dei comprimari (vedi la storia d'amore tra i due adolescenti) ma Tex è tratteggiato come Tex e non certo come Ken Parker. Infimo trattamento? Mi sa che non abbiamo letto la stessa storia. Se ti riferisci alla gag della caccia, è solo una gag, appunto, e nel resto della storia il vecchio cammello risalta eccome.
  4. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 01] Oklahoma!

    Io, invece, la penso in maniera differente, se non addirittura diametralmente opposta. In questa storia, che per me merita di stare tra le dieci migliori in assoluto, Berardi riesce ottimamente nel compito di rispettare Tex ed il suo mondo senza rinunciare al suo stile personale e sarebbe stato un acquisto prezioso per Tex se Sergio Bonelli non avesse avuto le sue fisime personali.
  5. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Considrato che tra le prime lettere che hanno ricevuto ce ne sono una di un bambino di dieci anni e una di un bambino di dodici, io dico che potresti sbagliarti.
  6. Incredibile come i giudizi ppossano variare da persona a persona. Per me questa è una storia mediocre che non raggiunge la sufficienza. Tra le tante pecche c'è l'aver sprecato l'occasione del ritorno a Culver City senza un reale collegamento a "Il passato di Tex". Quella in cui si trova ad agire Tex potrebbe essere una cittadina qualunque per la sua importanza nella storia. Anche la visita alla tomba di Sam ce l'ha messa Civitelli che nella stesura originale Nizzi se l'era completamente dimenticato.
  7. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Ti rendi conto, mi auguro, che l'unico che l'ha trovato fastidiioso sei stato tu? Personalmente ho apprezzato moltissimo che Boselli abbia detto a De Angelis e Civitelli di raffigurare Orso Grigio como avrebbe dovuto essere e non nel modo sbagliato con cui Galep l'aveva disegnato a suo tempo.
  8. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Inoltre questa storia non è esattamente un remake del "Il totem misterioso" perché narra anche eventi avvenuti prima e dopo quella storia fino ad ora sconosciuti. Si poteva evitare? Forse ma io sono convinto che l'intenzione di Boselli fosse iniziare la setie proprio in parallelo a quella storica. Quando si arriverà al momento in cui si raggiungerà "La Mano Rossa" (e prima o poi ci si arriverà) vedremo se Boselli deciderà di saltare oltre o di intersecare le vicende.e come.
  9. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Ma questa anche se forse non un unicum, è comunque un'eccezione perché le prossime storie saranno tutte inedite e narreranno eventi che saranno situabili prima de "La Mano Rossa" e così dovrebbe continuare per almeno un paio d'anni. Se quando si arriverà a "La Mano Rossa" ci sarà anche una parziale rinarrazione di quegli eventi espandendo cose che GLBaveva omesso o narrato in maniera stringata a causa delle pagine a disposizione, non lo so e probabilmente non lo sa nemmeno Boselli stesso.
  10. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    Beh, a quanto pare Borden non ha colto l'ironia ed il tuo guaio è che era facile crederti vista la tua ben nota abitudine di leggere a rate.
  11. Si diceva che aveva una casa a Santa Fe, capitale del New Mexico, cosa che ormai si sono scordati tutti, come tutti, compresi gli sceneggiatori, si sono scordati che era l'unico dei pards che non viveva stabilmente alla Riserva. infatti, in quasi tutte le storie ambientate nella Riserva pubblicate prima del n. 300 Carson non c'è o arriva in seguito. In ogni caso, vale la pena di ricordare che l'attuale Stato del New Mexico fino al 1848 era parte del Territorio messicano di Santa Fe de Nuevo Mexico ed a quell'epoca Kit Carson aveva circa 20 anni. Sono abbastanza sicuro che in nessuna storia è detto esplicitamente che è del Kansas anche se è un nome falso che adotta durante una missione, tuttavia è sempre stato implicito che lui non fosse del Sud. In ogni caso, il New Mexico non è una regione del Sud ma del Sud Ovest e come Territorio non era nemmeno schiavista.
  12. Carlo Monni

    [Tex Willer N. 01 / 04] Vivo o morto!

    E hai sbagliato perché ci sono comunque scene e dialoghi aggiunti e val la pena vedere come Boselli affronta la questione.
  13. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 05] Nei Territori Del Nord Ovest

    L'errore è ovviamente del tardo GLB ed è perdonabile se si pensa che negli ultimi anni la memoria gli faceva difetto e non c'era nessuno a controllarne davvero le sceneggiature. Meno perdonabile, scusami Barbanera, da parte di Nizzi.
  14. Facciamo un referendum? Mi sa che i soli a rispondere sì saremo io, tu, Borden. Dix Leroy e forse francob.m
  15. Quando ero bambino (cioè un sacco di tempo fa) mi sono capitati fra le mani alcuni albi di un personaggio di nome Kansas Kid che era un improbabile figlio di Wild Bill Hickok e di un'indiana, se non ricordo male.Tu che sei una cultrice di fumetti d'epoca lo conoscevi? Quando ero bambino (cioè un sacco di tempo fa) mi sono capitati fra le mani alcuni albi di un personaggio di nome Kansas Kid che era un improbabile figlio di Wild Bill Hickok e di un'indiana, se non ricordo male.Tu che sei una cultrice di fumetti d'epoca lo conoscevi, Letizia?
  16. Questo è esattamente il criterio che seguo anch'io. I soggetti che ho ideato li ho trasmessi direttamente a Boselli (A proposito, Mauro, una rispostina magari... ). Il motivo credo che sia chiaro. Tra l'altro, Borden ha già il suo bel daffare come curatore tutta la mattina, mi sembra crudele costringerlo a farlo anche quando viene qui per rilassarsi. Ciò non toglie che ogni tanto, come è capitato a Barbanera, l'idea buona non possa saltare fuori anche qui ogni tanto. Ma qual è esattamente il canone? Tempo fa Boselli disse, non ricordo più dove, che il canone di base era rappresentatodalle storie scritte da GLB. Se una cosa è stata fatta da lui, allora può essere fatta anche da altri autori. Così, ad esempio,. Tex può andare fuori dal continente americano perché con GLB è finito addirittura in Oceania. Si può anche dire che si può fare ciò che non è espressamente o anche solo implicitamente proibito .Ci sono cose che il Tex di GLB non ha fatto ma avrebbe potuto fare. Il difficile è capire quali. ma è per questo che c'è Boselli.
  17. Ma a te chi l'ha deta questa bufala? Si richiede che i i soggetti siano in media di due cartelle, ovvero circa due pagine ma non è una regola fissa. Il mio soggetto su Manuela Montoya è di due pagine e mezzo. Nizzi faceva (fa?) soggetti dettagliati anche di 9 pagine.
  18. Non sono fumetti ma racconti e romanzi ottocenteschi o giù di lì. del genere che in Francia si chiamava Feuilleton. Fantomas è stato creato nel 1911 ed è il più recente di quelli citati ed è stato protagonista di più di 32 romanzi, Rocambole risale al 1857. La popolarità di entrambi i personaggi in tutto il mondo ha dato origine agli aggettivi fantomatico e rocambolesco esistenti in quasi tutte le lingue occidentali,. Il Fantasma dell'Opera è un romanzo di Gaston Leroux del 1909 su un criminale sfigurato, Nick Carter è un detective privato americano apparso per la prima volta nel 1886 su una serie di Dime Novels. Cioè, fammi capire: poiché hai letto una storia di Dampyr in cui c'erano tutti o quasi questi elementi, allora per te questa è una storia di Dampyr? Il grande Totò ti risponderebbe: "Ma mi faccia il piacere!" Ti sfugge, caro amico, che questa è una storia ambientata nella New York della seconda metà dell'Ottocento e tutti questi elementi ci sono perché fanno parte di quello scenario. Se Boselli avesse evitato di citare irlandesi, italiani e soprattutto le bande dei Five Pointsgli avrebbero rimproverato di aver trascurato una parte importante della New York dell'epoca ed avrebbero avuto ragione, Peraltro se da questo punto ci sono ispirazioni, oltre ai feuilleton con le triadi, i sotterranei ed il criminale megalomane (che con Dampyr hanno a che fare come i cavoli a merenda)va citato il saggio "The gangs of New York" del 1927 che ha ispirato il quasi omonimo film di Martin Scorsese del 2002. Ma ancora ti chiedo: dici sul serio? Sarebbero questi gli elementi "mysteriosi" o "mysteriani"? Ma per carità. Ti sfugge anche stavolta un punto importante di tutta la storia e cioè mettere a confronto uomini del West ad innovazioni tecnologiche che in quel periodo storico si andavano affermando ma che fuori dalle grandi metropoli erano ancora virtualmente sconosciute. Uno dei motivi per fare una storia a New York è proprio questo.
  19. La prima è Amber Tremayne, la sexy zia di Harlan Draka il Dampyr, le altre sono alcune delle donne di Zagor e precisamente da sinistra a destra : Denise Laffitte (figlia del famoso pirata con i cui tesori Tex ha avuto direttamente o indirettamente a che fare per tre volte), Viginia Humbolt (nipote del Capitano Fishleg), Ylenia Varga (vampira dal cuore buono), Gambit (avventuriera e giocatrice) e Marie Laveau (la leggendaria Regina Voodoo di New Orleans). Zagor è stato a letto con tre di loro in più di un'occasione. Non si è votato alla castità lui. Capite perché sono contento che sia Laurenti ad occuparsi di Manuela?
  20. Diciamo che durante una chiacchierata sull'argomento con Boselli lui, di punto in bianco mi ha chiesto se me la sentivo di farlo io quel soggetto ed io, dopo avergli chiesto se era serio, ho detto di sì. Non so resistere ad una sfida.
  21. Ma dai, sul serio? Non riesco a crederci. Non appena ai due pards viene raccontata la storia del Capitano Lorraine ho capito che lui era il Teschio e per il resto della storia ho sperato di sbagliarmi perché era troppo scontato. Voglio chiarire che questo non è un punto che inficia la storia che è forse l'ultima tutto sommato ben raccontata da Nizzi prima del suo crollo finale Del resto anche in tante vecchie storie di GLB o altri l'identità del cattivo misterioso non era e non voleva nemmeno essere una gran sorpresa.
  22. Ripetersi con i soggetti non è un problema perché di per sé i soggetti possibili non sono molti ma le possibili varianti seppur non infinite sono comunque moltissime. Il vero problema è casomai se e quando i soggetti tendono a standardizzarsi in una formula ripetuta ed in effetti le somiglianze rilevate da Ymalpas esistono. Non so se la diversa razza dei cattivi basterebbe. Quando mi è stato chiesto se me la sentivo di realizzare un soggetto sul ritorno di Manuela Montoya la mia prima preoccupazione è stata differenziarmi il più possibile dalla storia appena uscita sul ritorno di Lupe. Volevo evitare un effetto fotocopia. Il soggetto dello sceriffo che domina la piccola cittadina è un classico western e può essere riproposto senza problemi ma deve avere qualcosa di differente ogni volta.
  23. Verissimo ma se la ambienti in Nevada non puoi metterci il Klan. Anche in Nevada, peraltro, l'esistenza di una città simile è poco plausibile solo per questioni demografiche. Se vuoi il Klan devi spostarti al Sud, se ti basta solo una comunità abbastanza grande da pretendere di essere un villaggio allora devi spostarti più a Sud Ovest.
  24. Concordo con Mister P e Barbanera: storia piacevole ma ben lontana dall'essere tra le migliori di Nizzi e per carità non facciamo paragoni con "Tra due bandiere." Uno dei limiti della storia, almeno per chi , come me, ha svariati anni di letture alle spalle. Chi fosse realmente il Teschio mi è stato subito chiaro come pure quale sarebbe stato il finale. Resta comunque una buona storia, ultimo colpo di coda di un autore che subito dopo avrebbe definitivamente sbroccato.
  25. Non c'è nulla da fare: in ogni post di Barbanera c'è almeno un errore. Dì la verità, amico: lo fai apposta per tenerci impegnati.
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